Allure Magazine (2-2023)

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OPINIONIST
Maggio celebra la rosa, la più iconica materia prima
da sempre presente in tante fragranze femminili
e adesso anche in quelle maschili. Fra le tante
specie coltivate nel mondo, quelle usate per
i profumi sono la rosa Damascena e la
Centifolia, detta anche rosa di maggio.
L’origine risale a circa duemila anni
fa, con l’utilizzo di prodotti derivati
dall’acqua di rosa ottenuta attraverso
la distillazione. La sua raccolta
è un processo affascinante che da
sempre unisce tecnica e manualità.
Ho avuto la fortuna di partecipare
a questa esperienza incredibile che
inizia generalmente all’alba e prosegue
fino a metà pomeriggio.
Il mattino è il momento migliore
per la raccolta, perché i fiori ancora
schiusi riescono a preservare più
del 70% della loro componente olfattiva. Questo
processo viene effettuato a mano per non danneggiare
i petali che rappresentano la parte più preziosa
del fiore. Inizia così una vera e propria sorta di
danza dei raccoglitori, che con estrema abilità e con
un movimento delicato staccano il fiore per riporlo
al sicuro dentro una sacca.
Da questo fiore si possono ottenere principalmente
due prodotti. Il più tradizionale è l’Essenza di Rosa,
che è anche il più costoso, e si ottiene con la distillazione
in corrente di vapore. Cinquecento kili di
fiori vengono messi dentro una cisterna alla quale
viene poi aggiunta l’acqua in proporzione. Al raggiungimento
dei cento gradi inizia la magia del vapore
acqueo che penetra nei petali, si carica di olio
Il mese
della regina
dalla parte del profumo
LUCA MAFFEI
Creatore di fragranze e vincitore
delle edizioni The Art and
Olfaction Awards 2015, 2016 e 2023
essenziale, attraversa l’alambicco e ricade nel condensatore.
Il risultato è un’essenza fresca-fiorita
e trasparente con accenti speziati che richiamano il
pepe e la scorza del limone.
Il secondo processo avviene attraverso
l’estrazione con solventi volatili,
la tecnica indicata per i fiori delicati
come la rosa e consiste nell’isolare
tutte le componenti odorose attraverso
l’aiuto di un solvente, di solito
etanolo. I fiori vengono posti
all’interno di una cisterna e riempita
con il solvente che impregna
completamente i petali. Le rotative
girano fino a creare un impasto ceroso
e denso, questa è la Concreta,
considerata la quinta essenza o il
vero cuore della rosa, poiché possiede
tutti quei sentori morbidi e
vellutati dei petali a tratti quasi mielati che siamo
abituati a sentire in natura. Attraverso poi una serie
di lavaggi la concreta si ammorbidisce e diventa
più fluida dando così origine all’Assoluta.
La rosa è una delle materie più amate dai nasi,
e non a caso io l’ho utilizzata in diverse formulazioni
per ricreare quelle sensazioni straordinarie che si
provano durante la raccolta. È indispensabile nelle
palette dei nasi per le emozioni che conferisce alle
composizioni. Delicata e trasparente con un tocco di
romanticismo in un bouquet floreale, ma anche di
carattere se accostata a note più decise come i legni
e le spezie, fino a mixarsi con modernità in combinazione
con le aldeidi.