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Il GRIDO di Guerra - SETTEMBRE 2023

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Marie<br />

Petitpierre<br />

(1885-1969)<br />

Dopo la formazione a Londra, fu inviata in Italia,<br />

prima in Piemonte, poi a Firenze e infine a<br />

Faeto (FG). Tornò a Firenze tra il 1925-1926 come<br />

Responsabile della Formazione dei Cadetti e poi<br />

partì in missione a Trieste, per tornare a Faeto e,<br />

infine, a Napoli (1926-1928). Al suo ritorno in Svizzera,<br />

fu responsabile della Scuola <strong>di</strong> Formazione per<br />

Ufficiali dell'Esercito della Salvezza a Berna. Dopo<br />

aver de<strong>di</strong>cato la sua vita a Dio, Marie Petitpierre<br />

morì il 1° novembre 1969 a Saint-Aubin.<br />

Marie Petitpierre visse per <strong>di</strong>eci anni (1912-<br />

1922) a Faeto, in provincia <strong>di</strong> Foggia (oggi con<br />

poco più <strong>di</strong> 600 abitanti), dove si confrontò con le<br />

dure con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita dei conta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> montagna.<br />

Scriveva alla sua famiglia nel <strong>di</strong>cembre 1912,<br />

"Secondo l'ultimo censimento, 270 famiglie <strong>di</strong><br />

Faeto sono emigrate in America. Si tratta <strong>di</strong> una<br />

buona parte della popolazione del villaggio, che<br />

conta appena 4.000-5.000 abitanti. Ma quando<br />

si vedono queste montagne brulle (il villaggio si<br />

trova in Puglia a 820 metri <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne), questa<br />

terra dura e piena <strong>di</strong> pietre, questi uomini e<br />

queste donne che faticano dalla mattina alla<br />

sera per raccogliere un pò <strong>di</strong> mais e <strong>di</strong> patate alla<br />

fine dell'estate, si può capire perché siano tentati<br />

da una vita più facile".<br />

terreno era <strong>di</strong>fficile per i Salutisti in Italia perché,<br />

oltre alle reazioni che la militanza dell'Esercito<br />

della Salvezza poteva provocare, i parroci non<br />

erano <strong>di</strong>sposti a cedere al Protestantesimo, che<br />

era una forte minoranza in Italia. Nonostante la<br />

libertà <strong>di</strong> culto, le tensioni rimasero alte e le riunioni<br />

dell'Esercito della Salvezza erano spesso chiassose.<br />

Marie Petitpierre scrisse dei Protestanti italiani:<br />

"Sono spesso delusa dalle chiese evangeliche<br />

italiane. Si preoccupano più <strong>di</strong> combattere il clero<br />

cattolico che il peccato, e questo ha rovinato la<br />

causa del Vangelo". (7 novembre 1913).<br />

A Faeto l’Esercito della Salvezza aprì una<br />

scuola serale che accoglieva giovani analfabeti che<br />

volevano partire per l’America. Marie Petitpierre<br />

sottolinea anche che "Fu soprattutto quando<br />

molti emigranti furono arruolati nell'Esercito<br />

americano e quando il governo statunitense inviò<br />

un sussi<strong>di</strong>o alle loro famiglie, la maggior parte<br />

delle quali era rimasta in Italia, che l'aiuto degli<br />

Ufficiali fu prezioso: la gente si rivolgeva a loro per<br />

tutta la corrispondenza in inglese...".<br />

Anche se molte persone non volevano<br />

compromettersi venendo nella Sala dell'Esercito<br />

della Salvezza, partecipavano alle riunioni all'aperto<br />

da lontano. Tuttavia, l'Esercito della Salvezza svolse<br />

la propria missione aprendo un asilo per i bambini<br />

i cui genitori lavoravano nei campi.<br />

I<br />

l<br />

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