Annual Report a.a. 2004/05 - Collegio Einaudi
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Intervista<br />
al Professor Gian<br />
Luigi Beccaria<br />
Docente di Storia della Lingua Italiana<br />
all’Università di Torino<br />
Ospite del <strong>Collegio</strong> <strong>Einaudi</strong> nella Sezione<br />
di Via Galliari dal 1954 al 1957<br />
1. Perché ha scelto di risiedere presso il <strong>Collegio</strong><br />
Universitario durante i suoi studi all’università?<br />
I miei genitori non avrebbero potuto mantenermi<br />
agli studi a Torino. Vivevo in provincia, a Mondovì, non<br />
possedevo un’automobile, il treno non era così comodo.<br />
Non avrei potuto frequentare le lezioni.<br />
2. Il <strong>Collegio</strong> ha influenzato la sua vita universitaria?<br />
Se sì, in che modo?<br />
È stato fondamentale. Io ero iscritto a Lettere, ma in<br />
collegio, oltre ai letterati, frequentavo soprattutto amici<br />
che studiavano fisica, chimica, medicina, legge, ingegneria.<br />
Venivano da licei molto seri, avevano una grande cultura<br />
umanistica, con loro si parlava di scienze magari, ma<br />
soprattutto di letteratura. Ho imparato moltissimo da loro.<br />
Ho conosciuto chimici, medici che avrebbero potuto essere<br />
degli ottimi filologi.<br />
3. Cosa ricorda con maggior piacere?<br />
38<br />
Con maggior piacere ricordo la leggerezza e la felicità<br />
con cui si rideva a mettere insieme un’infinità di scherzi<br />
tra compagni, giochi d’intelligenza più che goliardici. Eravamo<br />
giovani, abbiamo riso tanto per davvero. Quando ci<br />
incontriamo adesso, c’è sempre qualcuno che attacca: «Ti<br />
ricordi quella volta…».<br />
4. I rapporti di amicizia consolidatisi durante gli<br />
anni del collegio si sono protratti nel tempo e le sono<br />
stati di supporto nella sua carriera professionale?<br />
I rapporti di amicizia consolidatisi al tempo del <strong>Collegio</strong><br />
si sono protratti nel tempo. Molti compagni di allora<br />
sono diventati presto colleghi d’Università, da Claudio Magris<br />
a Massimo Salvadori e tanti altri, e l’amicizia ancora<br />
perdura, intatta.<br />
5. Cosa amava fare nel tempo libero e quali attività<br />
extra universitarie svolgeva?<br />
Nel tempo libero si andava a passeggiare al Valentino,<br />
a due passi dal collegio, si organizzavano a volte gite in<br />
montagna, settimane bianche indimenticabili, giri in collina,<br />
con una Lambretta scassatissima di cui ben in quattordici<br />
erano coloro che avevano diritto di usare. Ricordo anche<br />
uno scambio tra il <strong>Collegio</strong> nostro e il san Jorge di Barcellona:<br />
fu un viaggio memorabile nella Spagna di allora.<br />
Si andava moltissimo al cinema, a teatro, ai concerti.<br />
Squattrinati come eravamo, talvolta ci si faceva ingaggiare<br />
come claque a teatro per risparmiare il biglietto.<br />
6. Il <strong>Collegio</strong> 40 anni fa: come erano organizzate<br />
le attività e la vita interna (separazione M/F, rientri,<br />
mensa, ecc.)?<br />
C’era rigidissima separazione tra maschi e femmine.<br />
Le nostre compagne erano al <strong>Collegio</strong> femminile di Via<br />
Maria Vittoria. Dal <strong>Collegio</strong> si poteva uscire la sera, ma si<br />
doveva rientrare a mezzanotte. Ricordo di un amico del<br />
Poli che per riuscire si calò con le lenzuola dalla finestra,<br />
cadde, e si ruppe una gamba.<br />
7. Cosa ha provato quando ha dovuto lasciare il<br />
collegio?<br />
Quando ho lasciato il <strong>Collegio</strong>, sapevo che le amicizie<br />
coltivate allora sarebbero state un riferimento stabile per<br />
la mia vita. Ma soprattutto pensavo che dovevo in qualche<br />
modo trovare subito un lavoro.<br />
Già il <strong>Collegio</strong> mi aveva aiutato. Ricordo che proprio alla<br />
Direzione del <strong>Collegio</strong> si erano rivolti perché volevano un<br />
supplente al Liceo Alfieri, ed io, laureando, cominciai ad insegnare,<br />
un anno intero. Quelli di terza erano quasi miei coetanei.<br />
Fu un anno molto bello. E poi mi davo delle arie coi<br />
miei amici di <strong>Collegio</strong>, avevo già uno stipendio, il primo…<br />
8. Consiglierebbe ad uno studente la vita di collegio?<br />
Augurerei ai giovani la vita di collegio, perché il con-<br />
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tatto stretto con amici intelligenti, pieni di interessi, le letture,<br />
le discussioni… erano uno stimolo continuo. Discussioni<br />
di ogni tipo (allora si era anche più politicamente impegnati<br />
di oggi), che si prolungavano nella camera dell’ospitante,<br />
fino alle ore piccole.<br />
9. In conclusione le chiediamo di rivolgere un<br />
augurio agli studenti universitari di oggi, anche alla<br />
luce dei cambiamenti intervenuti in quest’ultimi anni<br />
nel sistema universitario italiano.<br />
A volte non sono troppo ottimista sul futuro dell’Uni-<br />
ANCH’IO ERO ‘AL 24’<br />
Anch’io sono stato ospite del collegio, tra il 1994 e il<br />
2000. Vorrei subito affermare con chiarezza che io<br />
ero ospite al 24, sì al 24 non alla sezione Crocetta.<br />
“Sezione Crocetta”, splendida trovata di Marketing, perché il<br />
marketing è anche naming, sa troppo di quartieri alti e di<br />
fasce alte… Fiero della mia posizione in prima fascia, con<br />
la tessera mensa compilata dalla FAO sempre in alta classifica<br />
alle graduatorie EDISU, paupertate causa, non posso<br />
che dire grazie al collegio ed all’opportunità che questo mi<br />
ha dato.<br />
Torniamo al 24. Quando presi i moduli necessari ad intraprendere<br />
la mia avventura a Torino capii subito che molto<br />
sarebbe stato legato a questo numero.<br />
Già…. 24 di C.so Duca degli Abruzzi sede del Politecnico;<br />
24 di C.so Lione sede della sezione del <strong>Collegio</strong> <strong>Einaudi</strong>;<br />
24 media da mantenere per potere riconfermare la permanenza<br />
in collegio;<br />
se tutto andava bene a 24 anni ti eri laureato!<br />
Speriamo che Dan Brown non scriva un sequel al Codice da<br />
Vinci menandocela sui significati del numero 24…<br />
Il collegio mi ha teso la mano dandomi tutto quello di cui<br />
avevo bisogno per lo studio e non solo.<br />
Un’ambiente accogliente… non ricordo un anno in cui non<br />
sono stati fatti dei lavori all’interno del collegio. Seguendo<br />
un piano di ristrutturazione logico ed efficace sono stati<br />
svolti prima i lavori di tinteggiatura delle pareti dei corridoi,<br />
poi è stata portata l’acqua calda in ciascuna camera,<br />
poi ancora la controsoffittatura dei corridoi ed infine sono<br />
stati installati i radiatori per il riscaldamento in ciascuna<br />
camera. Dopo che ho lasciato il collegio ho scoperto che sarebbe<br />
rimasto chiuso un anno per lavori?!?!?!?<br />
Ricordo che studiando l’esame di Meccanica Applicata alle<br />
macchine, imparai rapidamente il capitolo delle vibrazioni<br />
anche grazie a quel trapano che per il mese di luglio ha imperversato<br />
sul mio piano!<br />
Devo dire che i continui cambiamenti imposti dalla Direzione<br />
del <strong>Collegio</strong> non sono stati tutti negativi… Dopo il primo<br />
anno in cui il collegio è stato solo maschile, nel Settembre<br />
versità. Di recente ho scritto in parte, e curato nel complesso,<br />
un libro molto polemico sull’Università in Italia oggi,<br />
dopo le riforme, e i tagli su ricerca ecc., riforme che non<br />
promettono nulla di buono. Consiglio di leggerlo (si intitola<br />
Tre più due uguale zero) perché vi è contenuto l’augurio<br />
che mi chiedete: troverete in quelle pagine una esortazione<br />
fondamentalmente alla ricerca, all’impegno, allo studio,<br />
alla lettura, perché con la scuola e nella scuola maturi<br />
uno spirito critico, l’educazione alla libertà e alla pluralità,<br />
a quella tolleranza di cui oggi abbiamo particolarmente<br />
bisogno.<br />
‘95 ho potuto gioire, assieme all’orda di testosteronici compagni<br />
coinquilini del dono della promiscuità!<br />
Dal 1995 ci sarebbe stato un piano tutto coltivato a ragazze!<br />
Molti, compreso il sottoscritto,<br />
hanno tratto notevole beneficio dalle<br />
colture…<br />
…Il collegio mi ha teso<br />
la mano dandomi<br />
tutto quello di cui<br />
avevo bisogno...<br />
Ironia a parte, il collegio è stato per<br />
me momento e luogo di confronto e di<br />
crescita. Ho avuto la fortuna di imbattermi<br />
in persone valide, che mi<br />
hanno arricchito e che oggi frequento<br />
ancora, persone con le quali posso di tanto in tanto sorridere,<br />
ripensando a quegli anni.<br />
Michele FRONTERRE’ - Lione 24 - anni 1994-2000