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vi dalla poltrona in cui siete sprofondati,<br />

pensate che ce l’hanno fatta anche gli attivisti<br />

del sito Avaaz, che a quanto pare ha<br />

convertito all’ecologismo più estremo sei<br />

m<strong>il</strong>ioni e mezzo di – come definirli? Questi<br />

ecologisti virtuali ricordano un po’ troppo<br />

gli onanisti dell’impegno che si ritengono<br />

in grado di liberare Sakineh e far dimettere<br />

Berlusconi col solo atto di cambiare <strong>il</strong><br />

proprio status su Facebook.<br />

Un applauso al Propagandista<br />

Se avete perso la vostra occasione, potete<br />

rifarvi quest’anno: anche per <strong>il</strong> 2011 l’Observer<br />

lancia i suoi Ethical Awards, che<br />

prevedono la partecipazione di celebrità,<br />

sconosciuti, aziende e istituzioni ognuno<br />

in una categoria apposita. I vincitori verranno<br />

scelti sia dai lettori dell’Observer<br />

sia da una prestigiosa giuria in cui <strong>il</strong> povero<br />

Colin Firth si vede affiancato non solo<br />

da sua moglie ma anche dall’equ<strong>il</strong>ibrata<br />

scrittrice Jeannette Winterson, fautrice<br />

dell’omicidio rituale del maschio, nonché<br />

da una ridda di vip mai sentiti prima. C’è<br />

tempo fino a giugno. Potrete concorrere<br />

nella sezione Venditori Online, se siete riusciti<br />

a «rendere gli acquisti via internet una<br />

L’INIZIATIVA<br />

RICCHI E FAMOSI<br />

La star di Hollywood<br />

e <strong>il</strong> principe Carlo<br />

Nella lista dei venti<br />

“eroi” ambientalisti<br />

premiati dall’Observer<br />

nel 2010 ci sono<br />

celebrità come <strong>il</strong><br />

sindaco di New York<br />

Michael Bloomberg,<br />

lo scrittore Jonathan<br />

Franzen, Brad Pitt,<br />

l’anchorman Jay<br />

Leno, <strong>il</strong> principe Carlo<br />

e <strong>il</strong> presidente boliviano<br />

Evo Morales<br />

(da sinistra a destra<br />

nella foto a lato).<br />

SIGNORI NESSUNO<br />

Il bimbo col pallino<br />

della riforestazione<br />

Ma non ci sono solo<br />

vip tra i vincitori<br />

degli Ethical Awards.<br />

C’è anche, ad esempio,<br />

un dodicenne<br />

tedesco che ha piantato<br />

un m<strong>il</strong>ione di<br />

alberi in tre anni.<br />

SECONDI PREMI<br />

Per consolazione<br />

cereali a colazione<br />

I partecipanti non<br />

scelti da lettori e giurati<br />

possono vincere<br />

premi di consolazione<br />

come una radiosveglia<br />

che simula l’alba<br />

o un pacco di cereali<br />

«amici della natura».<br />

soluzione sostenib<strong>il</strong>e», o a quella di Propagandista<br />

Dell’Anno, se avete contribuito ad<br />

aumentare <strong>il</strong> grado di «giustizia ambientale»<br />

nel mondo. Se siete eleganti, potrete<br />

concorrere al premio speciale messo in<br />

palio da Vogue per «lo st<strong>il</strong>ista che più si è<br />

impegnato nella produzione di moda sostenib<strong>il</strong>e».<br />

Se non vincete potrete consolarvi<br />

con i premi secondari: un viaggio a Bruxelles<br />

in treno ad alta velocità, una piuttosto<br />

minacciosa escursione «che vi farà scoprire<br />

luoghi in cui la gente si avventura di rado»,<br />

una radiosveglia che simula l’alba direttamente<br />

in camera vostra, un’ampia selezione<br />

di bevande analcoliche organiche e un<br />

pacco di cereali «amici della natura». Resterebbe<br />

da definire cosa siano degli eventuali<br />

cereali nemici della natura, ma se vincete è<br />

meglio: andrete ad accostarvi a un empireo<br />

che fra i precedenti premiati vede Al Gore,<br />

probab<strong>il</strong>mente nella categoria Politico Fallito<br />

In Cerca Di Rivincite Patetiche.<br />

Tutto ciò serve a dimostrare che l’ecologismo<br />

si basa su termini inventati, incomprensib<strong>il</strong>i<br />

e insensati. Cosa vuol dire “privo<br />

di emissioni”? Cosa vuol dire “organico”?<br />

E la parola-jolly “sostenib<strong>il</strong>e”, declinata<br />

in ogni salsa per ripulire la coscienza<br />

Quest’anno è l’attore Colin Firth (sopra) a<br />

presiedere la giuria degli Ethical Awards,<br />

sorta di Oscar dell’ecologia promossi<br />

dal settimanale britannico The Observer<br />

‘‘ Se siete eleganti,<br />

potrete concorrere al<br />

premio speciale messo<br />

in palio da Vogue per<br />

«lo st<strong>il</strong>ista più impegnato<br />

nella produzione di moda<br />

sostenib<strong>il</strong>e»<br />

’’<br />

degli acquirenti di un qualsiasi prodotto? Il<br />

peggio del peggio è però l’ut<strong>il</strong>izzo del termine<br />

“etico”, come nel nome del premio<br />

dell’Observer, quale sinonimo tout court<br />

di “ambientalista trendy”. È una monopolizzazione<br />

del giudizio che ricorda un po’<br />

<strong>il</strong> “buono / no buono” sotto <strong>il</strong> quale Andy<br />

Luotto soleva catalogare ogni centimetro<br />

dell’universo. Veicola l’idea che l’unica<br />

maniera di distinguere <strong>il</strong> bene dal male sia<br />

calcolare l’anidride carbonica che si emette:<br />

prestissimo sentiremo i pacifisti accanirsi<br />

contro la guerra perché surriscalda troppo<br />

<strong>il</strong> pianeta; presto sentiremo di giudici<br />

che assolvono <strong>il</strong> vostro vicino di casa perché<br />

strangolando la mamma malata ha drasticamente<br />

ridotto le polluzioni del condominio.<br />

C’è una sola categoria che andrebbe<br />

aggiunta alla lista propinata dall’Observer,<br />

c’è un solo premio che meriterebbe di venire<br />

consegnato: a chi si impegna a sostituire<br />

al termine neutro e asettico “ambiente”<br />

<strong>il</strong> termine positivo e impegnativo “creato”.<br />

Fra le due parole c’è la stessa differenza che<br />

passa fra indicare un oggetto definendolo<br />

“coso” e chiamandolo “regalo”; è l’unica<br />

maniera sicura di ricordarsi sempre di trattare<br />

bene ciò che non è nostro.<br />

| | 2 febbraio 2011 | 45

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