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io-dinamico, cioè munto da vacche allevate<br />
lì dove si produce lo yogurt, nutrite con<br />
fieno del campo accanto per intenderci.<br />
Così si hanno animali meno stressati,<br />
consumatori più fiduciosi e un risparmio<br />
sul carburante per trasportare i materiali<br />
da una parte all’altra della penisola, si è<br />
certi che tutti i passaggi che<br />
portano <strong>il</strong> prodotto al banco<br />
frigo del supermercato<br />
siano i più chiari possib<strong>il</strong>e.<br />
«Uno yogurt sul cui<br />
vasetto è impresso <strong>il</strong> nostro<br />
“albero blu” è meno acido degli altri, più<br />
cremoso, più denso. Il tutto chiaramente<br />
senza bisogno di ingredienti aggiuntivi.<br />
Certo, quando si usano preparati a base di<br />
frutta si usano degli addensanti e la lista<br />
degli elementi ut<strong>il</strong>izzati si allunga. Ma<br />
anche questi sono biologici, visto che ven-<br />
«Il vasetto è sì di plastica, ma più sott<strong>il</strong>e.<br />
Lo stesso vale per l’involucro di carta che lo<br />
ricopre, e l’energia che ut<strong>il</strong>izziamo per produrli<br />
è realizzata attraverso pannelli solari»<br />
A sinistra, le fasi<br />
di imbarattolamento degli<br />
yogurt Fattorie Scaldasole.<br />
Sotto, da sinistra verso<br />
destra, la sede principale<br />
dell’azienda immersa<br />
nel verde; <strong>il</strong> direttore<br />
marketing Janluca<br />
De Waijer; alcune cisterne<br />
in cui <strong>il</strong> latte viene fatto<br />
fermentare fino a ottenere<br />
<strong>il</strong> famoso yogurt<br />
gono estratti da semi di carrube o amido<br />
di tapioca. Niente di chimico, tutto è proveniente<br />
dalle terre intorno ai nostri stab<strong>il</strong>imenti».<br />
Gli italiani, però, sono i consumatori<br />
di yogurt biologici meno affezionati rispetto<br />
alla media europea. Dati di vendite che<br />
risalgono a settembre 2010, dimostrano<br />
che su un totale di 1 m<strong>il</strong>iardo e 440 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro spesi in vasetti, solo 27 m<strong>il</strong>ioni<br />
sono spesi in prodotti biologici.<br />
La linea per bambini<br />
Ciò dimostra che <strong>il</strong> cliente italiano sta iniziando,<br />
anche se lentamente rispetto all’Europa,<br />
a ut<strong>il</strong>izzare questo tipo di prodotto,<br />
dimostrando un interesse a prendersi cura<br />
di sé partendo da quello di cui si nutre.<br />
Discorso diverso va fatto per <strong>il</strong> settore del<br />
biologico per l’infanzia, di cui <strong>il</strong> marchio<br />
Teddi – la linea per i bambini della Fattoria<br />
Scaldasole – è da sempre<br />
<strong>il</strong> preferito delle mamme,<br />
dopo la fase dello svezzamento.<br />
«È un settore molto<br />
interessante quello dei<br />
bambini. I prodotti hanno<br />
certamente gusti poco elaborati<br />
e sono anche leggermente<br />
più densi di quelli<br />
per adulti, perché abbiamo<br />
visto che anche i piccoli<br />
hanno le loro preferenze.<br />
Per quanto riguarda<br />
le ricerca di marketing,<br />
la comunicazione, e lo studio<br />
di nuovi prodotti, evitiamo<br />
i canali tradizionali<br />
e ci orientiamo direttamente<br />
sugli as<strong>il</strong>i, lavorando a braccetto con<br />
i pediatri. Anche perché i clienti che acquistano<br />
Teddi cambiano totalmente in media<br />
ogni tre anni. Nuove mamme e nuovi bambini<br />
da saper conquistare».<br />
E <strong>il</strong> bello di avere una materia prima<br />
semplice come <strong>il</strong> latte è che offre infinite<br />
possib<strong>il</strong>ità di sperimentazione. «Lo yogurt<br />
di latte di pecora che abbiamo lanciato sul<br />
mercato con un po’ di timore sta andando<br />
benissimo, a dimostrazione che i prodotti<br />
di nicchia sono quelli su cui investire».<br />
Elisabetta Longo<br />
| | 2 febbraio 2011 | 49