aggiornamento - OMCEO VR
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Bimestrale di informazione medica - anno XLVI n. 3 GIUGNO 2011 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002<br />
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VERONA<br />
VERONA<br />
MEDICA<br />
Bimestrale di informazione medica<br />
In questo numero:<br />
Nuovi servizi in farmacia............................................. pag. 7<br />
Certificato di iscrizione “on line”.............................. pag. 9<br />
Insonnia............................................................................. pag. 18<br />
Psicoterapia cognitivo-comportamentale............ pag.<br />
Incontinenza urinaria<br />
22<br />
dopo chirurgia di prostata .......................................... pag. 26<br />
S.I.G.M. a Verona............................................................. pag. 43<br />
3GIUGNO<br />
2011
EDITORIALE<br />
5 Mobilità “passiva”<br />
NOTIZIE DALL'ORDINE<br />
6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni<br />
7 Nuovi Servizi erogati dalle farmacie:<br />
quali e modalità di erogazione<br />
9 Certificato di iscrizione online: un’ulteriore iniziativa<br />
a favore degli iscritti nell’ottica dell’innovazione<br />
10 Nuove tessere identificative<br />
11 ASSIMP<br />
Sponsorizza Co.Me. Vero. Volo.<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
12 Verbali della Commissione Odontoiatri<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
14 La Signoria *si faccia mettere B*<br />
15 Occasione per chi gioca a tennis<br />
15 ISDE<br />
Sezione Provinciale di Verona<br />
16 Il punto sulla terapia per l’ernia discale<br />
AGGIORNAMENTO<br />
18 Insonnia<br />
22 La psicoterapia cognitivo-comportamentale:<br />
dal sintomo al benessere<br />
26 Il trattamento dell’incontinenza urinaria<br />
nel maschio dopo chirurgia della prostata.<br />
Lo stato dell’arte<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
28 Analgesici e terapia del dolore<br />
28 Federalismo e costi standard nel settore sanitario<br />
ATTUALITÀ<br />
30 Matti di paese<br />
SOMMARIO<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
31 La morte di Cavour<br />
33 I tartufi fra metafora sessualità e gastronomia<br />
35 JESSIE MERITON WHITE MARIO:<br />
medico “mancato” e valente garibaldina<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
37 Patenti di guida e segnalazione<br />
al Ministero dei Trasporti<br />
38 Defibrillatori automatici esterni<br />
39 È competenza del medico<br />
39 Patenti: il medico di famiglia<br />
non avrà obbligo di segnalazione<br />
ENPAM<br />
40 ONAOSI<br />
Insediati tutti gli organi statutari ONAOSI:<br />
Serafino Zucchelli è il nuovo Presidente<br />
della Fondazione<br />
41 L’Enpam chiude il 2010 con un utile di oltre un miliardo<br />
42 Esposto su gestione Enpam,<br />
sospetto danno di oltre un miliardo<br />
ASSOCIAZIONI<br />
43 La nuova esperienza S.I.G.M. di Verona<br />
SINDACATI MEDICI<br />
44 FIMMG<br />
Nuove cariche del Consiglio Regionale<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
45 Studenti al Fronte.<br />
L’Università Castrense nella prima guerra mondiale<br />
GIOVANI E PROFESSIONE<br />
46 S.O.S. - Sostituzioni<br />
TEMPO LIBERO<br />
48 Chi cerca... trova<br />
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VR</strong><br />
NUOVO ORARIO DI APERTURA<br />
DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE<br />
Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />
Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />
Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Sabato chiuso<br />
VERONA MEDICA 3
4<br />
VERONA MEDICA<br />
Bimestrale di informazione medica<br />
Bollettino Ufficiale dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona<br />
Anno XLVI n. 3 Giugno 2011<br />
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />
Registrazione del Tribunale di Verona<br />
n.153 del 20/3/1962<br />
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI<br />
DELLA PROVINCIA DI VERONA<br />
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Verona<br />
tel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904<br />
web: www.omceovr.it<br />
Direttore Responsabile<br />
Roberto Mora<br />
Comitato di Redazione<br />
Beltrame Mario, Mora Roberto,Insacco Rocco Elio, Bovolin Francesco<br />
Peroni Alberto, Marchi Carlo, Tosi Gelmino, Marchioretto Fabio<br />
Dalla Riva Alessandro, Battaglia Giuseppe, Gadioli Paolo<br />
Consiglio Direttivo<br />
Presidente: Franco Alberton<br />
Vice-Presidente: Roberto Mora<br />
Segretario: Giorgio Carrara<br />
Tesoriere: Fabio Marchioretto<br />
Consiglieri<br />
Francesco Bovolin, Vania Braga, Orazio Codella, Franco Colletta, Fabio Facincani,<br />
Roberto Fostini, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Franca Mirandola,<br />
Annamaria Molino, Francesco Oreglia, Bianca Rosa, Carlo Soraci<br />
Revisori dei Conti<br />
Claudio Balestriero, Mario Beltrame, Mario Celebrano<br />
Revisore dei Conti Supplente<br />
Giuseppe Battaglia<br />
Commissione Odontoiatri<br />
Claudio Arrichiello, Francesco Bovolin,<br />
Gino Cavallini, Francesco Oreglia, Giampaolo Paoletti<br />
Fotocomposizione Videoimpaginazione<br />
e stampa<br />
Girardi Print Factory<br />
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)<br />
tel. 0442 600401<br />
e-mail: info@girardiprintfactory.it<br />
Foto di Copertina<br />
Mora Roberto<br />
– Mar Morto –<br />
INSERZIONI PUBBLICITARIE SUL BOLLETTINO<br />
SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE<br />
1/2 pagina interna (bianco e nero) € 450,00 € 350,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)<br />
1 pagina interna (bianco e nero) € 600,00 € 500,00 (per uscita) € 450,00 (per uscita)<br />
2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 900,00 (per uscita) € 800,00 (per uscita)<br />
4ª pagina di copertina (a colori) € 1200,00 € 1000,00 (per uscita) € 900,00 (per uscita)<br />
VERONA MEDICA
Mobilità<br />
“passiva”<br />
Ieri sera la mia ASL ci ha riuniti.<br />
Una trentina di medici di famiglia,<br />
appartenenti ai Team 1-2-3 (ora si<br />
chiamano così le aggregazioni di<br />
medici di famiglia che insistono su<br />
un territorio più o meno uniforme).<br />
Oggetto dell’incontro : l’analisi dei<br />
dati di spesa farmaceutica (ancora..!)<br />
e la cosiddetta “mobilità passiva”.<br />
Questa, per chi non lo sapesse,<br />
rappresenta il dato di “fuga” di<br />
pazienti residenti nella mia, ma che<br />
scelgono di farsi curare in ospedali<br />
di altre ASL.<br />
Dopo una prima parte di dati sui<br />
soliti sartani, LABA , statine, PPI<br />
…etc , che tutto sommato ci volevano<br />
dimostrare che i risparmi<br />
c’erano anche stati, ma che esistono<br />
ASL più “virtuose”, il discorso si è<br />
spostato sulla “mobilità passiva”.<br />
Chi ci parlava, aveva prima consegnato<br />
a ciascuno dei presenti, una<br />
serie di fogli che contenevano i dati<br />
indicanti, per ciascun medico, le<br />
“fughe” di pazienti verso altre ASL.<br />
Così ho scoperto che, per parte mia,<br />
i pazienti che si erano fatti curare<br />
“all’estero” (in strutture di altre ASL)<br />
erano stati 69 nel corso del 2009 e<br />
57 nel corso del 2010.<br />
Con questo avevo prodotto (rispetto<br />
all’anno precedente) un risparmio<br />
per la mia ASL di ben 113.194 Euro.<br />
Ma avevo, comunque, prodotto,<br />
EDITORIALE<br />
sempre per la mia ASL, una passività<br />
di ben 263.340 euro nel 2009 e<br />
di 152.146 euro nel 2010.<br />
Ben di più dei risparmi che ero<br />
riuscito a produrre con tutto il lavoro<br />
fatto, con i famosi “patti aziendali”<br />
ed il suo “progetto ARPA”.<br />
Perché quelli, avevano fatto risparmiare,<br />
in tutto il 2009 , alla mia ASL<br />
646.000 euro, e di questi, la parte di<br />
mia competenza, doveva aggirarsi<br />
sui 7000 euro.<br />
In buona sostanza, nonostante l’impegno<br />
profuso, il risparmio che ero<br />
riuscito a produrre con quei progetti,<br />
rappresentava solo il 3% della spesa<br />
che avevo invece indotto nello<br />
stesso anno con le “fughe all’estero”.<br />
L’elenco conteneva poi informazioni<br />
più dettagliate.<br />
Specialità per specialità, reparto per<br />
reparto, mi indicava quali erano gli<br />
ospedali e quali i reparti che avevano<br />
prodotto l’attrazione dei miei<br />
pazienti e … a quali prezzi.<br />
Chi ci parlava teneva a spiegarci<br />
che queste “fughe” rappresentavano<br />
per la nostra ASL dati di spesa<br />
(o meglio, di minor introiti rispetto al<br />
finanziamento regionale) e ci poneva<br />
in guardia circa i rischi connessi per<br />
le nostre “casse”.<br />
Perché il rischio, ci diceva, era che<br />
una volta finiti i soldi, si sarebbe anche<br />
potuta realizzare l’ipotesi che,<br />
per mancanza di fondi, potessero<br />
saltare gli stipendi.<br />
E tra questi, ovviamente, anche i<br />
nostri.<br />
Forse anche per questo motivo<br />
l’attenzione di tutti è stata particolare,<br />
ma altrettanto particolare anche<br />
la discussione che ne è seguita.<br />
C’era chi si arrabbiava perché nei<br />
calcoli fatti si era voluto tenere conto<br />
delle “fughe” verso specialità che<br />
nella nostra ASL non esistono, e chi<br />
era arrabbiato perché sosteneva di<br />
non essere un “cane da guardia” e<br />
che tutto sommato la gente doveva<br />
pur avere il diritto di scegliere.<br />
Chi si lamentava delle liste di attesa,<br />
chi della scarsa attitudine di certi<br />
colleghi dell’ospedale a farsi carico<br />
delle necessità della gente, chi<br />
lamentava l’aggressività dei “centri<br />
privati”.<br />
Alla fine però il discorso più azzeccato<br />
l’ha fatto un mio collega di<br />
studio che è anche il mio capo-team<br />
(si chiamano così quei medici che<br />
si prendono la briga di coordinare e<br />
lavorare per raccordare tutti i medici<br />
del team).<br />
Il quale in buona sostanza ha voluto<br />
ricordarci che, in quei bilanci, quelli<br />
che per noi erano “fughe” o mobilità<br />
passiva, per le ASL che ricevevano<br />
i nostri pazienti, erano incassi o<br />
“mobilità attiva”.<br />
E molto garbatamente ha voluto far<br />
presente agli interlocutori che<br />
presentarci i dati della mobilità<br />
passiva aveva il suo bravo significato,<br />
ma che l’analisi della situazione<br />
sarebbe stata ben più completa<br />
se si fossero voluti presentare<br />
anche i dati delle attività (quelli cioè<br />
della “mobilità attiva”)<br />
Ci sarebbe, insomma, piaciuto<br />
conoscere anche quale attrazione<br />
sviluppano i reparti del nostro ospedale<br />
nei confronti delle ASL che ci<br />
stanno più o meno vicine.<br />
Perché alla fine, quello che attrae la<br />
gente in un reparto è la “qualità delle<br />
cure”.<br />
E questa è legata alle capacità<br />
professionali dei medici, alla qualità<br />
dell’organizzazione, all’efficienza del<br />
sistema, alle minori attese, alla<br />
cortesia del personale, alle buone<br />
relazioni tra “ospedale e territorio” ,<br />
ma anche alla stima che ogni<br />
reparto sa conquistarsi anche grazie<br />
alla “fama” delle sue “apicalità”.<br />
Con altrettanto garbo, il collega, ha<br />
voluto ricordare ai presenti, che in<br />
fin dei conti, sulla scelta di queste<br />
ultime e su la maggior parte delle<br />
altre questioni, non ci risultava fosse<br />
mai stato sentito il nostro parere.<br />
E che se, ora, le cose non andavano<br />
come si sarebbe sperato, forse a<br />
quella serata si sarebbero dovuti<br />
invitare oltre ai medici, anche gli altri<br />
“consiglieri”.<br />
ROBERTO MORA<br />
VERONA MEDICA 5
Verbali<br />
del Consiglio<br />
e delle<br />
Commissioni<br />
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />
DEL 6 APRILE 2011<br />
Presenti: Alberton, Mora, Carrara,<br />
Marchioretto, Bovolin, Braga,Codella,<br />
Colletta, Facincani, Fostini, Guglielmi,<br />
Lombardo, Mirandola, Molino,<br />
Oreglia, Rosa.<br />
Revisori dei Conti: Battaglia,<br />
Beltrame, Celebrano.<br />
Direttore: Cerioni Paolo.<br />
Consulente Legale: Avv. Gobbi.<br />
Assenti Giustificati: Soraci,<br />
Balestriero.<br />
1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />
VERBALE CONSIGLIO<br />
PRECEDENTE<br />
Il verbale della seduta precedente,<br />
viene approvato all’unanimità.<br />
2) COMUNICAZIONI<br />
a) Il Presidente illustra la circolare<br />
FNOMCeO del 15.3.2011, con la<br />
quale la Federazione aveva richiesto<br />
al Ministero della Giustizia che<br />
gli Uffici Giudiziari informassero<br />
gli Ordini provinciali dell’inizio e<br />
dell’esito dei procedimenti penali<br />
pendenti nei confronti degli iscritti.<br />
Il Ministero della Giustizia ha inoltrato<br />
l’istanza al Procuratore Generale<br />
della Repubblica, Dr. Guido<br />
Papalia, che, nella risposta, ha<br />
ribadito che non sussiste alcun<br />
obbligo di informativa (ex art. 129<br />
disp. Att.c.p.p.) nel caso di esercizio<br />
di azione penale nei confronti<br />
degli iscritti agli Ordini, ma, ritenendo<br />
giustificata l’esigenza di<br />
promuovere tempestivamente i<br />
procedimenti disciplinari, suggerisce<br />
agli Ordini stessi di contattare<br />
i competenti Procuratori della<br />
6<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
Repubblica al fine di ottenere le<br />
informazioni necessarie.<br />
b) Il Presidente fa presente di aver<br />
contattato la Soc. Zurich Assicurazioni,<br />
con la quale è in vigore la<br />
polizza per responsabilità civile,<br />
allo scopo di conoscere i termini<br />
di copertura assicurativa dei<br />
singoli consiglieri a seguito di<br />
decadenza della nomina.<br />
La Soc. Zurich ha confermato che<br />
la polizza fornisce totale copertura<br />
al Consiglio quale “entità” nel<br />
suo complesso, per cui la copertura<br />
si mantiene operante, sino a<br />
risoluzione del contratto, nei<br />
riguardi di tutti i consiglieri attuali<br />
o precedenti, a prescindere dagli<br />
eventuali mutamenti sopravvenuti.<br />
Il rappresentante della Soc.<br />
Zurich ha preannunciato l’invio di<br />
una precisazione scritta in tal<br />
senso.<br />
c) Il Presidente illustra brevemente<br />
la vicenda che aveva portato alla<br />
cancellazione per irreperibilità e<br />
morosità l’iscritto XX, e la successiva<br />
reiscrizione avendo lo stesso<br />
dimostrato di aver regolarizzato i<br />
pagamenti per l’iscrizione all’Ordine<br />
nei termini previsti e aver<br />
concordato con l’ENPAM il pagamento<br />
degli arretrati.<br />
Il Presidente comunica di aver<br />
trasmesso, su richiesta del legale<br />
dell’iscritto XX, una dichiarazione<br />
in tal senso, a fronte di un riconoscimento<br />
da parte dei richiedenti<br />
della legittimità del provvedimento<br />
di cancellazione a suo<br />
tempo assunto sulla base di<br />
elementi documentali e della<br />
constatazione dello stato di irreperibilità<br />
del collega.<br />
Il Consiglio approva.<br />
d) Il Tesoriere pone all’esame del<br />
Consiglio la proposta di dare la<br />
possibilità agli iscritti di ottenere<br />
i certificati di iscrizione “on-line”,<br />
mediante la loro registrazione su<br />
uno specifico link che,<br />
usufruendo delle credenziali<br />
fornite dall’Ordine, invierà direttamente<br />
le certificazione ai colleghi<br />
richiedenti. Tale servizio, attuabile<br />
con un programma fornito dalla<br />
Società di software che segue da<br />
anni l’Ordine, avrà un costo di<br />
circa €2.300 e la quota annuale<br />
di assistenza sarà di circa €370.<br />
Il Consiglio approva.<br />
e) Il Presidente da comunicazione<br />
sull’ultima riunione della Commis-<br />
sione ENPAM nell’ambito della<br />
quale era stata prospettata l’ipotesi<br />
di avere un’incontro con i Vice<br />
Presidenti dell’ente Dottori Malagnino<br />
e Oliveti, per ottenere chiarimenti<br />
su alcune problematiche<br />
gestionali emerse.<br />
Tale ipotesi è stata al momentaneamente<br />
sostituita dall’invio di<br />
una richiesta scritta sui quesiti<br />
posti dalla Commissione e, nel<br />
caso le risposte non fossero<br />
esaustive, il responsabile della<br />
Commissione Enpam, Dr. Soraci,<br />
riproporrà l’incontro con i due<br />
referenti dell’ente di previdenza.<br />
f) Il Consiglio prende atto della<br />
comunicazione del Dr. XX , con la<br />
quale lo stesso esprimeva il proprio<br />
disappunto su un articolo<br />
apparso su un quotidiano veronese<br />
e risalente al 2008, che a<br />
suo parere dava discredito ai<br />
componenti il Servizio di Continuità<br />
Assistenziale.<br />
g) Viene illustrata la richiesta della<br />
Sezione Provinciale dell’Unione<br />
Italiana Ciechi, con la quale si<br />
chiedeva la nomina di 2 medici,<br />
specialisti in oftalmologia.<br />
Il Consiglio, dopo breve discussione,<br />
delibera di segnalare i<br />
Colleghi Dr.ssa Rossella Locatelli<br />
e Dott. Mirco Bonadimani.<br />
h) La Dr.ssa Bianca Rosa relaziona<br />
sul Convegno svoltosi a Firenze<br />
e avente per oggetto “Leadership<br />
in Sanità - Interpretazione al femminile,<br />
innovazione, opportunità”<br />
Il Consiglio prende atto.<br />
3) BILANCIO CONSUNTIVO 2010<br />
Il Tesoriere illustra ai presenti il<br />
Bilancio Consuntivo 2010 che viene<br />
approvato all’unanimità; la parte riepilogativa<br />
è parte integrante del presente<br />
verbale.<br />
4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />
Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />
approvate.<br />
MEDICI - CHIRURGHI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. BUA Davide<br />
Dott. COATI Irene<br />
Dott. LANZARO Massimo<br />
Dott. PASSUELLO Nicola<br />
Dott. URCIUOLI Beatrice<br />
Dott. ZIVELONGHI Camilla<br />
Dott. ZONTA Francesca<br />
VERONA MEDICA
Iscrizioni per trasferimento da altro<br />
Ordine:<br />
Dott. PEREGO Giannandrea<br />
da MILANO<br />
Cancellazioni per Irreperibilità e<br />
morosità:<br />
Dott. KLOS Karin Anja<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
ODONTOIATRI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. PERBELLINI Pietro<br />
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RE-<br />
LAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO<br />
DALLA SALA I<br />
Nuovi Servizi erogati dalle farmacie:<br />
quali e modalità di erogazione<br />
Tre sono le Leggi che regolamentano<br />
i nuovi servizi erogabili dalle farmacie.<br />
La prima (Legge 18 giugno 2009 n.<br />
69) è stata emessa nel giugno 2009,<br />
la seconda ad ottobre dello stesso anno<br />
(D.L. 3 ottobre 2009 n 153), la terza<br />
(D.L. 16 dicembre 2010 n. 12) è stato<br />
emanata pochi mesi fa.<br />
Per chi è interessato, il testo integrale<br />
dei decreti è disponibile sulla pagina<br />
web dell’Ordine (www.omceovr.it/).<br />
Sulle novità derivanti dai nuovi decreti,<br />
si è sentita l’opportunità di un<br />
confronto con i Farmacisti e nel mese<br />
di maggio u.s. l’Ordine dei Medici di<br />
Verona ha incontrato il Presidente<br />
dell’Ordine Provinciale dei Farmacisti<br />
il Dott. Paolo Pomari ed il Vice-Presidente<br />
Dott. Marco Bacchini (Presidente<br />
di Federfarma Provinciale).<br />
Nel corso dell’incontro sono stati esaminati<br />
i decreti, si sono confrontate le<br />
opinioni sulle novità introdotte e si<br />
sono concordate modalità operative<br />
che possano permettere di sfruttare<br />
vantaggiosamente per entrambe le<br />
categorie le opportunità offerte dalle<br />
disposizioni di legge, evitando, ove<br />
possibile, scontri di competenze.<br />
I Decreti nascono con il fine di “..assicurare,<br />
nel rispetto di quanto previsto<br />
dai singoli piani regionali socio-sanitari,<br />
la partecipazione delle farmacie<br />
al servizio di assistenza domiciliare<br />
integrata a favore dei pazienti residenti<br />
nel territorio della sede di pertinenza<br />
di ciascuna farmacia, a supporto<br />
delle attività del medico di medicina<br />
generale, anche con l'obiettivo di ga-<br />
rantire il corretto utilizzo dei medicinali<br />
prescritti e il relativo monitoraggio, al<br />
fine di favorire l'aderenza dei malati<br />
alle terapie mediche.”<br />
L’erogazione da parte delle farmacie<br />
dei nuovi servizi è attività subordinata<br />
alla prescrizione medica, in particolare<br />
a quella del Medico di Medicina<br />
Generale o del Pediatra di Libera<br />
scelta convenzionati con il SSN.<br />
Secondo la nuova legge le farmacie<br />
potranno partecipare a realizzare “nel<br />
rispetto di quanto previsto dai singoli<br />
piani regionali socio-sanitari, campagne<br />
di prevenzione delle principali<br />
patologie a forte impatto sociale, anche<br />
effettuando analisi di laboratorio<br />
di prima istanza nei limiti e alle condizioni<br />
stabiliti con Decreto del Ministro<br />
del Lavoro, della Salute e delle Politiche<br />
Sociali, d'intesa con la Conferenza<br />
permanente per i rapporti tra lo<br />
Stato, le regioni e le province autonome<br />
di Trento e di Bolzano, restando<br />
in ogni caso esclusa l'attività di prelievo<br />
di sangue o di plasma mediante<br />
siringhe.”<br />
CONSIGLIERI ODONTOIATRI, I RE-<br />
VISORI DEI CONTI ED IL DIRET-<br />
TORE.<br />
COMMISSIONE DISCIPLINA<br />
MEDICI CHIRURGHI<br />
La Commissione delibera:<br />
n. 2 archiviazione provvedimenti<br />
n. 3 apertura procedimenti disciplinari<br />
Le farmacie potranno inoltre essere<br />
impegnate a “ consentire, nel rispetto<br />
di quanto previsto dai singoli piani regionali<br />
socio-sanitari, la prenotazione<br />
in farmacia di visite ed esami specialistici<br />
presso le strutture pubbliche e<br />
private convenzionate, anche prevedendo<br />
la possibilità di pagamento<br />
delle relative quote di partecipazione<br />
alla spesa a carico del cittadino e di<br />
ritiro del referto in farmacia.”<br />
Le farmacie potranno, inoltre, dispensare<br />
e consegnare i farmaci al domicilio<br />
del paziente, preparare e consegnare<br />
a domicilio miscele per la nutrizione<br />
parenterale, dispensare farmaci<br />
e presidi per conto delle strutture sanitarie.<br />
Tali attività saranno erogate senza<br />
oneri aggiuntivi per il S.S.N.<br />
La farmacia potrà altresì mettere a<br />
disposizione del medico “operatori socio-sanitari,<br />
infermieri e fisioterapisti,<br />
per la effettuazione, a domicilio, di<br />
specifiche prestazioni professionali<br />
richieste dal medico di famiglia o<br />
dal pediatra di libera scelta”.<br />
In tal senso il Decreto Legge 16 Dicembre<br />
2010 prevede che in farmacia<br />
possano trovare spazio professionale<br />
anche infermieri e fisioterapisti “in possesso<br />
di titolo abilitante ai sensi della<br />
vigente normativa, ed iscritti al relativo<br />
Collegio professionale laddove<br />
esistente.”<br />
L’infermiere potrà fornire “supporto alle<br />
determinazioni analitiche di prima<br />
istanza, rientranti nell'ambito dell'autocontrollo”,<br />
essere di supporto in “atti-<br />
VERONA MEDICA 7
vità concernenti l'educazione sanitaria<br />
e la partecipazione a programmi di<br />
consulting, anche personalizzato”,<br />
concorrere a “iniziative finalizzate a<br />
favorire l'aderenza dei malati alle terapie.”<br />
Su prescrizione medica potrà effettuare<br />
medicazioni e cicli iniettivi intramuscolari<br />
all’interno della farmacia o<br />
al domicilio del paziente.<br />
L’infermiere potrà intervenire d’urgenza<br />
e senza la prescrizione medica “oltre<br />
che per il supporto all'utilizzo del<br />
defibrillatore semiautomatico, anche<br />
nelle situazioni igienico sanitarie<br />
d'urgenza previste dal profilo professionale<br />
di appartenenza”.<br />
Il Fisioterapista potrà, sempre su<br />
prescrizione del Medico di Medicina<br />
Generale o del Pediatra di libera<br />
Scelta, “erogare all'interno della farmacia<br />
ed a domicilio del paziente, e<br />
nei limiti di cui al decreto del Ministro<br />
della Sanità n. 741 del 1994, le seguenti<br />
prestazioni professionali:<br />
a) definizione del programma prestazionale<br />
per gli aspetti di propria competenza,<br />
volto alla prevenzione, all'individuazione<br />
ed al superamento del<br />
bisogno riabilitativo;<br />
b) attività terapeutica per la rieducazione<br />
funzionale delle disabilità motorie,<br />
psico-motorie e cognitive e viscerali<br />
utilizzando terapie manuali, massoterapiche<br />
ed occupazionali;<br />
c) verifica delle rispondenze della<br />
metodologia riabilitativa attuata agli<br />
obiettivi di recupero funzionale.”<br />
Qualora le prestazioni del fisioterapista<br />
dovessero essere erogate direttamente<br />
in farmacia, la stessa dovrà<br />
“rispettare tutti gli specifici requisiti<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
relativi ai settori professionali, sanitari<br />
e tecnico - strutturali previsti per lo<br />
svolgimento delle attività di cui al<br />
comma 1 dalla normativa statale, regionale<br />
e comunale vigente, nell'ambito<br />
dei precedenti settori.”<br />
In buona sostanza, in Veneto, la Farmacia<br />
che vorrà erogare prestazioni<br />
di Fisiokinesiterapia dovrà dotarsi<br />
delle caratteristiche tecniche e strutturali<br />
previsti dalla Legge 22/2002.<br />
Quella che sta nascendo dunque è<br />
una farmacia non più confinata ad<br />
essere il luogo dove si prepara, conserva<br />
e si consegna il farmaco, ma<br />
nuovo “punto sanità” che possa fungere<br />
da riferimento per medico e cittadino.<br />
In grado di svolgere attività di<br />
sostegno a quella del Medico di<br />
Famiglia e del Pediatra di Libera<br />
Scelta, di collaborare con il Distretto<br />
per le attività di screening, in grado<br />
di aiutare il cittadino nell’accesso alle<br />
indagini specialistiche di secondo<br />
livello e di consegnargli i referti<br />
specialistici.<br />
In farmacia il cittadino potrà ottenere<br />
servizi di “auto-controllo” con il supporto<br />
dell’infermiere (misurazione della<br />
pressione arteriosa, misurazione<br />
del peso e dell’altezza, misurazione<br />
dei livelli ematici di glucosio, colesterolo,<br />
trigliceridi..etc).<br />
Nelle tre leggi non si fa espresso riferimento<br />
ad attività diagnostiche più<br />
sofisticate come ECG, ECG dinamico,<br />
Holter Pressorio.. etc., che tuttavia<br />
grazie alle opportunità offerte oggi<br />
dalla “telemedicina” stanno emergendo<br />
come nuovi servizi erogati da<br />
alcune farmacie.<br />
L’opinione emersa nel corso dell’incontro<br />
è quella che l’erogazione di tali<br />
prestazioni, qualora fosse possibile<br />
tramite servizi di tele-medicina, potrà<br />
far seguito solo ad una specifica prescrizione<br />
medica, dal momento che<br />
per Legge la prescrizione di un esame<br />
o di test diagnostico è un atto<br />
medico, e pertanto la sua prescrizione<br />
da parte di persone non in<br />
possesso della laurea in medicina ed<br />
iscritti all’Albo può configurare il reato<br />
di abuso di professione.<br />
Le prestazione diagnostica erogata<br />
in farmacia (come del resto ogni altra<br />
prestazione diagnostica) dovrà contenere<br />
il referto e questo dovrà essere<br />
riconducibile ad un medico chiaramente<br />
identificabile.<br />
Poco importerà se quella erogata,<br />
anziché una prestazione della medicina<br />
ufficiale, sarà invece una di quelle<br />
fornite dalle medicine alternative.<br />
Perché, ed in questo i parere emersi<br />
sembrano concordi, anche in tali casi<br />
si tratta sempre di attività diagnostica<br />
e quindi di atto medico.<br />
E questo, dovunque sia erogato, deve<br />
contenere gli estremi del medico refertante.<br />
COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO<br />
È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA<br />
RICCARDO MORA<br />
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine<br />
di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.<br />
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed<br />
al Codice Deontologico (artt. 59, 62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<br />
È altrettanto indice di correttezza deontologica e soprattutto di buona pratica clinica per TUTTI riportare sulle richieste di accertamenti<br />
• data di emissione del documento in cui viene indicata la richiesta<br />
• timbro personale del medico proponente<br />
• firma (se possibile LEGGIBILE) del medico proponente<br />
• infine ma non per ultimo : indicazione del motivo e/o del sospetto clinico alla base della richiesta di accertamenti<br />
8 VERONA MEDICA
VERONA MEDICA<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
Certificato di iscrizione online:<br />
un’ulteriore iniziativa a favore degli iscritti<br />
nell’ottica dell’innovazione<br />
Il Consiglio Direttivo dell' Ordine si<br />
è caratterizzato per aver promosso<br />
e realizzato in questo triennio una<br />
serie di iniziative, progetti e innovazioni<br />
per avvicinare sempre di più<br />
gli iscritti alla realtà Ordinistica.<br />
L'atteggiamento vitale e propositivo<br />
di TUTTO il Consiglio, sulla spinta<br />
propulsiva anche di chi ci ha preceduto,<br />
ha realizzato il trasferimento<br />
nella nuova prestigiosa Sede di Via<br />
Locatelli 1 con parcheggio riservato<br />
e videosorvegliato, ha attrezzato con<br />
dispositivi multimediali all' avanguardia<br />
una sala riunioni disponibile<br />
gratuitamente per tutti gli iscritti, ha<br />
realizzato un nuovo Sito WEB dinamico<br />
e aggiornato, ha reso disponibile<br />
gratuitamente agli iscritti la Posta<br />
Elettronica Certificata, ha realizzato<br />
una card identificativa dotata<br />
di banda magnetica, innovativa nella<br />
grafica e nella funzionalità, ha organizzato<br />
un grande evento che ha<br />
riunito a confrontarsi le più importanti<br />
personalità politiche e Direttive<br />
provinciali e regionali con le varie<br />
componenti sindacali mediche e<br />
odontoiatriche, ha modificato gli<br />
✂<br />
orari di Segreteria attivando 2 giornate<br />
ad orario continuato per favorire<br />
i colleghi che solo nella pausa<br />
pranzo hanno la possibilità di recarsi<br />
in Sede, ha creato CO.ME.VERO.<br />
VOLO per coordinare e favorire<br />
anche economicamente i medici<br />
che si recano volontariamente a<br />
prestare servizio in aree povere del<br />
Mondo mettendoli in contatto con<br />
associazioni onlus, laiche e religiose,<br />
che operano in aree disagiate e che<br />
quindi possono indirizzarci nel<br />
fornire il tipo di assistenza più appropriata<br />
per ogni specifica realtà. Ha<br />
creato una mailing list per inviare a<br />
tutti gli iscritti registrati all' area riservata<br />
del sito, notizie di politica sanitaria,<br />
opportunità, avvisi di eventi<br />
ECM etc. Ha creato nel sito aree e<br />
raccolte, comprese gallerie di immagini<br />
e rassegna stampa, selezionate<br />
per tema con la possibilità per gli<br />
iscritti di commentare le notizie e far<br />
sentire la propria voce, vedendo<br />
pubblicati sul sito i propri commenti.<br />
Ora siamo lieti di annunciare un'altra<br />
novità sempre nella direzione dell'<br />
innovazione del servizio a favore dei<br />
VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA<br />
nostri iscritti: da oggi sarà possibile<br />
generare il proprio certificato di iscrizione<br />
all'Ordine ONLINE direttamente<br />
da casa o dallo Studio, senza<br />
doversi recare in Sede e senza più<br />
i diritti di Segreteria di 1 euro che<br />
erano a carico dell' iscritto che<br />
richiedeva il certificato al front office<br />
dell'Ordine.<br />
In alto a dx nella Home Page del<br />
Sito potete vedere "certificati online":<br />
basta accedere, registrarsi e in<br />
poche rapidi e facili passaggi sarete<br />
in grado di stampare il vostro certificato:<br />
il sistema apparentemente<br />
semplice è in realtà monitorato in<br />
automatico con controlli incrociati,<br />
notifica eventuali tentativi di intrusione,<br />
è aggiornato real time sulla<br />
situazione di ogni iscritto in quanto<br />
collegato al sistema anagrafico Iride<br />
in uso all'Ordine.<br />
Certi e orgogliosi di aver fatto un<br />
altro passo avanti a favore non di<br />
una parte ma di TUTTI gli iscritti,<br />
continuiamo a lavorare....<br />
Il Tesoriere<br />
FABIO MARCHIORETTO<br />
TEMPO LIBERO<br />
CERCO, OFFRO E SCAMBIO: ......................................................................................................................................................................................................<br />
DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO<br />
.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
COGNOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................<br />
NOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
TELEFONO ..............................................................................................................................................................................................................................................................<br />
Nº TESSERA ORDINE ...............................................................................................................................................................................................................................<br />
9
Nuove tessere<br />
identificative<br />
Abbiamo il piacere di comunicarvi<br />
che sono disponibili le nuove card<br />
identificative dotate di banda magnetica.<br />
L’Ordine procede nel suo cammino<br />
di innovazione e dopo il nuovo<br />
sito WEB e la posta elettronica certificata,<br />
propone a favore degli iscritti<br />
queste nuove tessere identificative<br />
che rappresentano un deciso passo<br />
in avanti nel senso della grafica e dei<br />
contenuti ma anche, e soprattutto,<br />
della funzionalità.<br />
Sulla banda magnetica viene infatti<br />
codificato il codice fiscale dell’<br />
iscritto che strisciando la card in appositi<br />
lettori disponibili presso il front<br />
office dell’Ordine (ma presto anche<br />
in versione “portatile” per l’utilizzo in<br />
10<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
altre sedi) verrà immediatamente<br />
identificato richiamando la sua scheda<br />
personale con tutti i dati che lo<br />
riguardano velocizzando in modo<br />
consistente qualunque pratica ed<br />
evitando di compilare moduli cartacei:<br />
in occasione di eventi ECM<br />
organizzati dall’Ordine, di votazioni<br />
per il rinnovo del Consiglio, di richieste<br />
di certificati etc.<br />
Per richiedere la propria card basta<br />
accedere all'area riservata del sito<br />
www.omceovr.it: chi si è già registrato<br />
ne può fare richiesta immediata<br />
tutti gli altri dovranno prima<br />
registrarsi, procedura rapida e semplice<br />
che permetterà di richiedere<br />
non solo il tesserino identificativo ma<br />
anche la casella PEC gratuita.<br />
Le istruzioni per richiedere la card<br />
sono chiarissime e meritano una sola<br />
precisazione.<br />
Se si possiede una propria foto digitale<br />
in formati diversi da quello<br />
richiesto Bitmap 24bit basta procedere<br />
in questo modo: si apre il file<br />
visualizzando la foto, si clicca<br />
CTRL+E quindi in alto a sinistra File<br />
poi Salva con nome e si seleziona il<br />
formato bitmap 24 bit.<br />
IL TESORIERE<br />
FABIO MARCHIORETTO<br />
Lachiver Servizi S.r.l. Ambiente, sicurezza, qualità<br />
Siamo consulenti qualificati, con forte specializzazione,<br />
a servizio delle Strutture Sanitarie del Veneto che<br />
vogliono raggiungere l’Accreditamento Regionale<br />
La nostra organizzazione, composta da consulenti esperti nelle varie discipline richieste per la<br />
valutazione in conformità alla L.R. 22/02, è a disposizione per:<br />
� la verifica dei requisiti generali e specifici richiesti dalla Regione per l’Autorizzazione<br />
all’esercizio e per l’Accreditamento istituzionale<br />
� il rapporto di rispondenza con le indicazioni per l’adeguamento<br />
� l’elaborazione dei documenti da presentare in Regione<br />
� l’elaborazioni degli indicatori per il miglioramento<br />
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VERONA MEDICA
Ci si lavorava da mesi.<br />
La sensazione, per tutti, era di una<br />
cosa da farsi, un accordo da stringere.<br />
Dubbi e difficoltà in continuo<br />
divenire, ma da parte di tutti l’impegno<br />
a superarli.<br />
Finalmente lo scorso 27 ottobre il<br />
Consiglio ha dato la sia approvazione.<br />
Ma con calma e ordine spieghiamo<br />
di cosa si tratta.<br />
Due i soggetti sul palcoscenico: l’Ordine<br />
dei Medici e Odontoiatri di Verona<br />
e ASSIMP. Tra di loro una realtà,<br />
quella del volontariato medico nei<br />
paesi sottosviluppati.<br />
Come già sapete l’iniziativa<br />
“Co.Me.Vero.Volo.”, acronimo per<br />
Coordinamento Medici Volontari Veronesi,<br />
è nata per favorire i colleghi che<br />
desiderano impegnarsi nel campo del<br />
volontariato. Scopo dell’iniziativa è<br />
quello di coordinare le varie associazioni<br />
di volontariato medico/sanitario<br />
esistenti nel nostro territorio con i<br />
medici che, a loro volta, desiderano<br />
offrire la loro disponibilità e competenza<br />
nei paesi ove ve ne sia bisogno.<br />
Sembra strano, ma la realtà è quella<br />
di due realtà che spesso non si trovano.<br />
Le associazioni di volontariato hanno<br />
esperienza, strutture logistiche, conoscenza<br />
del territorio e delle neces-<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
ASSIMP<br />
sponsorizza Co.Me. Vero. Volo.<br />
sità, ma spesso non sanno come e<br />
dove trovare i medici che sarebbero<br />
necessari.<br />
Con Co.Me.Vero.Volo, l’Ordine si è<br />
posto l’obbiettivo di favorire l’incontro<br />
tra le due realtà.<br />
Una delle criticità emerse fin dai<br />
primi incontri, quella che spesso i<br />
colleghi che partono per lavorare nei<br />
paesi dove si richiede la loro opera,<br />
devono sobbarcarsi anche le spese<br />
del viaggio.<br />
ASSIMP, venuta a conoscenza dell’iniziativa,<br />
ha pensato di offrire i propri<br />
servizi per per favorire la soluzione<br />
del gap economico, con le possibilità<br />
offerte dai suoi Soci.<br />
In pratica ASSIMP chiederà ai suoi<br />
iscritti contributi economici da offrire<br />
a Co.Me.Vero.Volo.<br />
Le somme raccolte saranno destinate<br />
per rimborsare ai medici volontari le<br />
spese di viaggio.<br />
L’Associazione Imprenditori e Professionisti,<br />
in buona sostanza, si impegnerà<br />
a trovare finanziamenti che<br />
saranno depositati in una Agenzia<br />
Viaggi e che potranno essere utilizzati<br />
per pagare le spese di viaggio<br />
dei medici o dei dentisti che tramite<br />
Come.Vero.Volo. si offriranno volontari<br />
per un periodo di lavoro nelle<br />
zone del mondo dove saranno chiamati<br />
ad operare.<br />
Nella seduta del 27 ottobre il Consiglio<br />
ha approvato il progetto di collaborazione<br />
offerto da ASSIMP.<br />
Un onere in meno quindi per chi<br />
vorrà offrire il suo lavoro dove ce ne<br />
fosse più bisogno.<br />
Nello spirito del nostro codice deontologico.<br />
FRANCESCO BOVOLIN<br />
Chi è interessato all’iniziativa potrà<br />
utilizzare il modulo riportato qui sotto<br />
ed inviarlo all’Ordine (Via Locatelli 1<br />
37122 Verona) o spedirlo per fax al<br />
n. 045 59 49 04.<br />
La segreteria è a disposizione per<br />
ulteriori informazioni e delucidazioni:<br />
tel. 045 800 6112.<br />
Dott. ____________________________________________ n.iscrizione all’Ordine ___________________<br />
Via/P.zza _____________________________________________ N. _______ C.A.P. ___________________<br />
Città: _____________________________________ tel.: _________________ cell. ____________________<br />
Competenze:_____________________________________________________________________________<br />
_________________________________________________________________________________________<br />
inviare a Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, Via Locatelli 1 - 37122 - Verona - o al fax 045 59 49 04<br />
VERONA MEDICA 11
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DEL 9 MARZO 2011<br />
Presenti: Dott. Arrichiello,<br />
Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,<br />
Dott. Oreglia<br />
Assenti giustificati: Dott. Paoletti<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Comunicazioni del Presidente:<br />
1. Il Presidente da lettura dell’importante<br />
comunicazione del Ministro<br />
Della Salute Fazio che legittima<br />
la realizzazione di dispositivi<br />
medici direttamente su pazienti da<br />
parte dell’Odontoiatra.<br />
2. Il Presidente da lettura della lettera<br />
a firma Prof. KK il quale contesta<br />
delle perizie fatte dal Dott. A.A.<br />
3. Rapporti con nucleo NAS: come<br />
comunicato nella seduta precedente<br />
il Presidente aggiorna i<br />
presenti sulle comunicazione intercorse<br />
con il nucleo NAS di Padova<br />
per concordare un incontro.<br />
4. Il Presidente riferisce di una lettera<br />
pervenuta dall’Ordine di Roma<br />
riguardante la costituzione di<br />
parte civile nei confronti del fenomeno<br />
dell’abusivismo.<br />
Relazioni istruttorie:<br />
1. Caso struttura “…”: il Presidente<br />
ripercorre il caso. Comunica di<br />
aver convocato i sanitari menzionati<br />
nella dichiarazione del Dott.<br />
AA inviata all’Ordine successivamente<br />
al suo invito a colloquio. Il<br />
Presidente legge i verbali di audizione<br />
dei Sanitari: Dott. BB,<br />
Dott.ssa CC, Dott.ssa DD, Dott.<br />
EE, Dott. FF. Dopo ampia discussione<br />
viene decisa una ulteriore<br />
indagine sul centro “…”.<br />
2. Dott.ssa XY: il Presidente espone<br />
il caso del collega XY la quale al<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
Verbali della Commissione<br />
Odontoiatri<br />
momento della presentazione<br />
della domanda per la 1° iscrizione<br />
all’Albo Odontoiatri di Verona ha<br />
dichiarato di non aver avuto<br />
condanne penali. Da un controllo<br />
al Casellario Giudiziale è risultato<br />
che lo stesso aveva una pendenza.<br />
Il Presidente da lettura del<br />
verbale di audizione e dopo<br />
ampia discussione la CAO decide<br />
di non aprire procedimento disciplinare<br />
nei confronti della collega.<br />
3. Dott. HH: il Presidente espone il<br />
caso. Il Sanitario è stato segnalato<br />
all’Ordine da alcuni colleghi per<br />
aver fatto pubblicare un redazionale<br />
su un periodico nel quale il<br />
Dott. HH pubblicizza il suo studio<br />
riportando notizie non corrispondenti<br />
al vero sugli studi altri odontoiatrici<br />
presenti nella zona di diffusione<br />
del giornale. Dopo ampia<br />
discussione la CAO decide di<br />
aprire procedimento disciplinare<br />
in capo al Dott. HH per violazione<br />
dell’art. 56 del codice di Deontologia<br />
Medica.<br />
4. Dott. JJ vs. Dott. MM: il Presidente<br />
ripercorre il caso. Aveva chiesto<br />
ai membri CAO di leggere l’esposto<br />
presentato dal Dott. L per<br />
poi esprimere un parere. La CAO<br />
decide di invitare a colloquio il<br />
Dott. MM per chiarimenti.<br />
5. Dott. NN: il Presidente informa i<br />
presenti di aver ricevuto un<br />
biglietto da visita prelevato in una<br />
pizzeria, con riportato un messaggio<br />
pubblicitario recante i recapiti<br />
di uno studio dentistico. Da un<br />
controllo effettuato il responsabile<br />
dello studio risulta essere il Dott.<br />
NN . Viene deciso di invitare a<br />
colloquio il Sanitario per chiarimenti.<br />
6. Dott. OO: il Presidente riferisce ai<br />
presenti che il Sanitario è stato<br />
segnalato da un paziente il quale<br />
dichiara di essere stato curato dal<br />
Dott. OO in condizioni igienico<br />
sanitarie dubbie e con strumentazioni,<br />
a suo parere, non idonee.<br />
Il Presidente da lettura dell’e-<br />
sposto presentato dal Sig. PP e<br />
legge anche il verbale di audizione.<br />
Informa di aver anche<br />
scritto all’esponente per ulteriori<br />
informazioni. La CAO decide di<br />
raccogliere ulteriori dati sulla struttura<br />
ove il Dott. OO esercita.<br />
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DEL 13 APRILE 2011<br />
Presenti: Dott. Arrichiello,<br />
Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,<br />
Dott. Paoletti, Dott. Oreglia<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Procedimenti Disciplinari:<br />
1. DOTT. AA: il Presidente ripercorre<br />
il caso del Sanitario risalente al<br />
1998. Essendo venuti a cadere i<br />
motivi del contendere la CAO<br />
decide di archiviare il caso e di<br />
darne comunicazioni al Sanitario<br />
e alle autorità competenti.<br />
2. DOTT. BB: Il Presidente informa i<br />
presenti che il Dott. B ha presentato<br />
ricorso in cassazione. Il procedimento<br />
aperto in data<br />
15/12/2010 viene sospeso in attesa<br />
della sentenza della Cassazione.<br />
Si dispone che ne venga data<br />
comunicazione al Sanitario e alle<br />
autorità competenti.<br />
3. DOTT.SSA CC: il Presidente comunica<br />
di aver acquisito, da parte<br />
dell’esponente, dichiarazione<br />
riguardante il periodo in cui le<br />
cure sono state svolte. Viene<br />
quindi deciso di fissare la data per<br />
la celebrazione del procedimento<br />
l’ 8 giugno 2011.<br />
4. DOTT. DD: viene deciso di fissare<br />
la data per la celebrazione del<br />
procedimento per l’8 giugno 2011.<br />
5. DOTT. EE: il Presidente ripercorre<br />
il caso e informa i presenti che<br />
anche la Commissione Albo<br />
Medici ha deciso di aprire procedimento<br />
in capo al Sanitario. Viene<br />
stabilita la data per la celebrazione<br />
del procedimento l’8 giugno<br />
2011.<br />
Comunicazioni del Presidente:<br />
1. Il Presidente legge la risposta<br />
12 VERONA MEDICA
pervenuta da parte dell’ufficio<br />
Qualità e Accreditamento, al fine<br />
di essere portati a conoscenza dei<br />
medici che via via si sono avvicendati<br />
all’interno delle Strutture<br />
“≠≠≠≠” e “Studio dentistico ✟✟✟✟”.<br />
Viene deciso di chiedere al<br />
Comune di Verona ulteriori<br />
approfondimenti circa le autorizzazioni<br />
dello Studio “≠≠≠≠”.<br />
2. Il Presidente informa i presenti di<br />
aver ricevuto una mail da parte<br />
della Dott.ssa Foglietta riguardante<br />
i requisiti dei Poliambulatori<br />
citati nella legge 22/2002 ove<br />
viene espressamente menzionato<br />
che la figura del Direttore Sanitario<br />
deve essere presente all’interno<br />
della struttura almeno per la metà<br />
dell’orario di apertura. A mente<br />
cod.2 amb. pol.1.au.2.1 della<br />
legge 22/2002.<br />
VERONA MEDICA<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
Relazioni istruttorie:<br />
1. Dott. EE: il Presidente informa i<br />
presenti sul colloquio avuto con il<br />
Sanitario, in seguito ai fatti contestati<br />
dal dott. GG. Il Dott EE provvederà<br />
a presentare una memoria<br />
scritta per spiegare i fatti.<br />
2. Dott. HH: il Presidente informa di<br />
aver invitato a colloquio il Sanitario<br />
il quale era stato convocato a<br />
causa di biglietti da visita dello<br />
studio dentistico ove il Sanitario è<br />
Direttore Sanitario, posti in una<br />
pizzeria ove si proponeva una<br />
scontistica particolare ai clienti<br />
della stessa. La CAO dopo ampia<br />
discussione decide di aprire<br />
procedimento disciplinare in capo<br />
al Dott. HH per aver violato l’Art.<br />
56 del Codice deontologico e<br />
cod.2 amb.pol.1.au.2.1 della<br />
legge 22/2002.<br />
COMUNICATO AGLI ISCRITTI<br />
3. Dott. KK: il Presidente espone il<br />
caso relativo al Sanitario il quale<br />
è stato invitato a colloquio a<br />
seguito di una pubblicità sanitaria<br />
apparsa per diversi giorni su un<br />
quotidiano e riguardante il centro<br />
“○○○○○” ove non compariva il<br />
nome del Direttore Sanitario.<br />
Dopo un attento esame della<br />
pubblicità veniva notato come il<br />
nome del Direttore Sanitario<br />
comparisse con caratteri piccolissimi<br />
e poco visibili a destra del<br />
riquadro.<br />
Il Sanitario si presenta al colloquio<br />
accompagnato dal suo avvocato.<br />
Il presidente da lettura del verbale<br />
di audizione.<br />
Essendo il Dott. K iscritto ad altro<br />
Ordine viene deciso di inviare la<br />
documentazione all’Ordine competente.<br />
Abbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.<br />
Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,<br />
che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.<br />
LE OPZIONI SARANNO:<br />
• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM<br />
• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI<br />
• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />
• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRI<br />
Senza nessun imput digitato e rimanendo in linea<br />
la chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.<br />
Confidiamo di poterVi dare un servizio migliore<br />
La segreteria dell’Ordine<br />
13
FRANCESCO DEL ZOTTI<br />
MMg Verona<br />
Statistiche recenti di funzionari<br />
medici della nostra regione indicano<br />
che l'appropriatezza dei Codici di<br />
priorità è piuttosto bassa e spesso<br />
molto al di sotto del 50%. Sarebbe<br />
da valutare nel dettaglio il modo in<br />
cui sono state eseguite queste statistiche.<br />
Il problema comunque c’è ed<br />
è ineludibile.<br />
Le ragioni di tale insuccesso sono<br />
molteplici, Forse vi è stata una sopravvalutazione<br />
della spinta razionalista<br />
delle linee-guida correlate: "i<br />
codici sono molto ragionevoli e<br />
servono a tagliare e razionalizzare le<br />
liste di attese; ergo si imporranno da<br />
sole".<br />
Non è stato così. Un sistema così<br />
innovativo andava, a mio parere, ben<br />
protetto con una combinazione di<br />
Discussioni e Corsi tra i medici; audit<br />
ed eventuali incentivi; capillare e<br />
continua campagna sui media.<br />
Oggi, invece, i non pochi pazienti "esigenti"<br />
o frettolosi sono protagonisti<br />
della vicenda e inducono i loro<br />
medici in un gioco competitivo, ove<br />
vince chi conquista più Codici B, in<br />
un contesto di crescente scarsità<br />
delle risorse. Serve un nuovo patto,<br />
realmente cooperativo.<br />
In questo articolo voglio soffermarmi<br />
su una variabile importante: il comportamento<br />
degli impiegati agli sportelli<br />
e del CUP.<br />
Sempre più assistiamo all'escalation<br />
di ruolo e iniziativa di un numero non<br />
esiguo di impiegati agli sportelli o dei<br />
CUP, che commentano le nostre<br />
ricette o che dicono al paziente: *si<br />
faccia mettere la lettera B o U o il<br />
codice esenzione ecc... Come mai il<br />
suo medico non ha scritto si ricetta<br />
rossa la densitometria (..magari fuori<br />
dai LEA)? **<br />
Tutto ciò in spregio a norme di buona<br />
relazione con i MMg; in spregio<br />
alle necessità legali e di appropriatezza<br />
a cui siamo come medici e<br />
cittadini sempre più chiamati<br />
Inizio a pensare che rispetto a<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
La Signoria del *si faccia mettere B*<br />
questa escalation esistono solo 3<br />
uscite:<br />
a) automatizzare con PC le funzioni<br />
degli impiegati, così da sostituirli.<br />
b) sostituirli con infermieri, che in<br />
qualche modo conoscono il<br />
nostro lavoro e hanno da rispettare<br />
anche loro un codice deontologico.<br />
c) imporre agli impiegati sanitari un<br />
*codice deontologico* ad Hoc; e<br />
su questo codice modellare un<br />
nuovo contratto.<br />
Questa oggi, ahimè, sembra una<br />
soluzione surreale. Solo la consapevolezza<br />
degli impiegati più seri (e ce<br />
ne sono) può spingere verso questa<br />
III soluzione<br />
Sarebbe anche interessante usare<br />
una procedura di richiesta diversa<br />
da quella attuale, soprattuto per gli<br />
esami più importanti o a più alto<br />
costo: invece di scrivere un semplice<br />
rigo di motivazione, i medici potrebbero<br />
compilare una scheda (cartacea<br />
o magari computerizzata<br />
semiautomatica) con i criteri analitici<br />
di appoggio di appropriatezza e<br />
urgenza. Diverrebbe così quasi automatico<br />
e meno opinabile attribuire la<br />
tipologia di codice.<br />
Ma tutto ciò sottende un supplemento<br />
di lavoro sia nei termini di<br />
riflessione e documentazione clinica,<br />
sia nei termini di delicato compito<br />
relazionale tra medici e pazienti.<br />
Per tutto ciò, non può bastare l'invito<br />
alla correttezza; serve invece una<br />
strategia di investimenti educativi,<br />
logistici ed economici.<br />
14 VERONA MEDICA
Occasione<br />
per chi gioca a tennis<br />
Gent.mo Direttore,<br />
Il Circolo Tennis Scaligero propone<br />
una quota promozionale d’iscrizione<br />
per l’anno 2001 particolarmente<br />
vantaggiosa di 450 € (al posto di<br />
820 €) a tutti i professionisti iscritti<br />
all’albo dei Medici.<br />
Caro Direttore,<br />
VERONA MEDICA<br />
CONI - F.I.T.<br />
circolo tennis scaligero<br />
Associazione sportiva dilettantistica<br />
37138 VERONA - Viale C. Colombo, 6<br />
Tel. 045 568892 (Segr:) - 338 3894784 (Bar)<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
Il Circolo Tennis Scaligero è ubicato<br />
nel centro della città in un’oasi di<br />
verde ed è dotato di sette campi in<br />
terra rossa, muro d’allenamento,<br />
piscina estiva, beach-volley, calcetto<br />
e ristorante.<br />
Il Circolo dispone di una rinomata<br />
Università degli Studi di Verona<br />
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA<br />
E MEDICINA DI COMUNITÀ<br />
ISDE<br />
Sezione Provinciale di Verona<br />
Ti informo con piacere che è stata istituita<br />
la Sezione Provinciale di Verona<br />
dell’Associazione Medici per l’Ambiente<br />
ISDE Italia, il cui Consiglio Direttivo<br />
Provinciale è composto da:<br />
• Prof. Giampaolo Velo, Presidente<br />
• Dr. Riccardo Trespidi,<br />
Vice Presidente<br />
• Dr. Francesco del Zotti, Segretario<br />
• Dr. Guglielmo Frapporti, Tesoriere<br />
• Dr. Paolo Mezzelani<br />
L'ISDE è una associazione apartitica,<br />
aconfessionale, senza scopo di lucro<br />
con Sede Nazionale ad Arezzo, e si<br />
occupa principalmente di iniziative<br />
finalizzate alla protezione ambientale.<br />
Più specificatamente si propone:<br />
– informare e coinvolgere, sulle problematiche<br />
ambientali oltre che i<br />
medici, la popolazione intera;<br />
– collaborare con le altre associazioni<br />
ambientaliste e con i colleghi operanti<br />
all'estero, promuovendo un’"In-<br />
scuola Academy per giovani atleti<br />
e centri estivi per bambini e ragazzi.<br />
cinque maestri federali sono a<br />
disposizione dei soci, per lezioni e<br />
corsi di gruppo. durante il fine settimana<br />
si può assistere a divertenti<br />
partite delle nostre squadre maschili<br />
e femminile di serie B.<br />
Il Circolo Tennis Scaligero è all’avanguardia<br />
per le attrezzature<br />
tecnologiche; i soci possono infatti<br />
prenotare i campi direttamente da<br />
casa o dall’ufficio via internet e<br />
hanno l’accesso gratis alla rete<br />
wireless del circolo.<br />
RICCARDO DALLE GRAVE<br />
PRESIDENTE DEL CIRCOLO<br />
TENNIS SCALIGERO<br />
ternazionale Medici per l'Ambiente";<br />
– influenzare direttamente ed indirettamente<br />
politici e istituzioni pubbliche<br />
sui problemi ambientali, eventualmente<br />
agendo a livello legale<br />
nei confronti degli Enti e soggetti<br />
inadempienti;<br />
– avere una solida base culturale e<br />
scientifica sui problemi ambientali<br />
promuovendo corsi di formazione,<br />
convegni di studio e Workshop ed<br />
espletando ricerche inerenti.<br />
Per maggiori informazioni e/o per<br />
iscriversi alla Sezione Provinciale di<br />
Verona dell’ISDE, potete contattarmi<br />
ai seguenti recapiti:<br />
Tel. 045 8027450-8127450<br />
Tel. Segr. 045 8027505<br />
e-mail: gpvelo@sfm.univr.it<br />
GIAMPAOLO VELO<br />
15
Il punto sulla terapia<br />
per l'ernia discale<br />
L'ernia discale è una delle malattie più<br />
diffuse al mondo colpisce prevalentemente<br />
i giovani e gli adulti in piena<br />
eta lavorativa che comporta enormi<br />
problemi sociosanitari ed economici<br />
in tutti i paesi del mondo. Basti pensare<br />
quanti milioni di giornate lavorative<br />
vengono perse e quanti milioni<br />
di euro vengono risarcite dalle compagnie<br />
assicurative proprio per la malattia<br />
da ernia discale. Nonostante<br />
l'eziopatogenesi dell'ernia discale sia<br />
ben nota da molti anni, a tutt'oggi non<br />
esiste una terapia che possa essere<br />
considerata valida, efficace e risolutiva.<br />
Con l'avvento della TAC e della RMN,<br />
oggi è possibile dimostrare scientificamente<br />
le ernie guarite, mediante i<br />
controlli TAC e RMN eseguiti prima e<br />
dopo la cura, senza lasciare alcun<br />
ombra di dubbio o dar voce a sterili<br />
polemiche.<br />
La vera cura per l'ernia discale è solo<br />
quella terapia capace di rimettere il<br />
disco erniato nella sua sede naturale.<br />
Le terapie che non rimettono il disco<br />
erniato nella sua sede naturale, sono<br />
immancabilmente destinate a fallire,<br />
facendo solo prolungare la malattia<br />
quindi il dolore, le tribolazioni, lo spreco<br />
di denaro e di tempo.<br />
Le terapie per l'ernia discale sono<br />
molte e si dividono in: terapie conservative<br />
e terapie chirurgiche.<br />
Le terapie conservative comprendono:<br />
farmacoterapia, fisioterapia, chinesiterapia,<br />
ozonoterapia, chiroterapia,<br />
manipolazione, osteopatia e le svariate<br />
terapie alternative.<br />
Nessuna di queste terapie ha una<br />
documentazione scientifica che possa<br />
dimostrare l'effettiva guarigione dell'ernia<br />
discale mediante i controlli e TAC<br />
e RMN eseguiti prima e dopo la cura:<br />
sono terapie sintomatiche e non risolutive.<br />
Sono milioni i malati di ernia discale<br />
solo in Italia che dopo vari consulti<br />
medici specialisti, ortopedici e neurochirurgici<br />
e dopo aver provato svariate<br />
terapie conservative per anni; sono<br />
16<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
ancora alla ricerca di una soluzione al<br />
loro problema.<br />
Per guarire e per evitare l'intervento<br />
chirurgico, deve attuare una terapia<br />
che dimostri scientificamente che le<br />
ernie sono guarite. Non basta fare una<br />
qualunque terapia.<br />
Le terapie<br />
Le terapie per l’ernia discale sono<br />
molte e si dividono in: Terapie conservative<br />
e Terapie chirurgiche.<br />
Terapie conservative o non chirurgiche:<br />
Esse comprendono:<br />
1. Farmacoterapie<br />
2. Fisioterapie<br />
3. Chinesiterapie<br />
4. Terapie manuali<br />
5. Terapie alternative<br />
1) Farmacoterapie: Antinfiammatori,<br />
Antalgici, Fans, Miorilassanti, Vitaminici,<br />
Infiltrazioni, Peridurali, Blocchi<br />
epidurali, Terapia del dolore, Mesoterapia,<br />
Ossigeno-ozonoterapia.<br />
2) Fisioterapie: Forni, Radar, Termoforo,<br />
Marconi, Ultrasuoni; Laser, Magneto,<br />
Elettromagneto, Ionoforesi; Fango,<br />
Idrofango; Corrente: Galvanica,<br />
Faradica, Esponenziale; Interferenziale,<br />
Diadinamica, TENS, Rx terapia, Trazioni<br />
ecc.<br />
3) Chinesiterapie: Ginnastica, Mobilizzazione,<br />
Stretching, Esercizi di distensione<br />
e di potenziamento.<br />
4) Terapie manuali: Massoterapia,<br />
Chiroterapia, Manipolazione e Osteopatia.<br />
5) Terapie alternative: Agopuntura,<br />
Omeopatia, Erboristeria, Fitoterapia,<br />
Bertelè, Mèrzières, Moxa, Meckenzie,<br />
Shiatsu, Zilgrei, Reiki, Pilates, Pranoterapia,<br />
Trager, Riflessologia, Magmaterapia,<br />
Naturopatia, Aromaterapia,<br />
Tecniche di autoguarigione, Biofeed<br />
back, Back school, Scarificazione,<br />
Cauterizzazione, Ginnastica adattata,<br />
Baite dentario, Atlantotec, Panca d'inversione<br />
e altro.<br />
È possibile curare una malattia tutti<br />
questi modi? È perché nessuna di<br />
queste terapie non dimostrano scientificamente<br />
l'avvenuta guarigione delle<br />
ernie con i controlli TAC e RMN eseguiti<br />
prima e dopo la cura?<br />
Terapie chirurgiche:<br />
Anch'esse sono molte: emilaminectomia<br />
o chirurgia tradizionale, microchirurgia,<br />
chemionucleolisi, discectomia<br />
percutanea e nucleoapsirazioni,<br />
microdiscectomia, discectomia artroscopica<br />
o endoscopica, laserchirurgia,<br />
nucleoplastica ecc.<br />
Le tecniche chirurgiche indipendentemente<br />
dalla loro natura, sono atti<br />
traumatici e demolitivi che distruggono<br />
il disco sopprimendo la sua funzione.<br />
Inoltre hanno moltissime complicazioni<br />
ed insuccessi quali: l'ernia recidiva,<br />
aderenze, cicatrici dolenti, insufficienza<br />
del rachide, rigidità e l'aumento<br />
dell'artrosi, disfunzioni sensoriali,<br />
paresi, paralisi, ipotrofia o atrofia<br />
muscolare, restringimento dello spazio<br />
intervertebrale, restringimento del<br />
canale vertebrale, sindrome di cauda<br />
equina, infezione di varia natura, errori<br />
diagnostici, errori chirurgici ecc.<br />
L'intervento chirurgico è considerato<br />
da tutti come l'ultimo rimedio da adottare<br />
per la cura dell'ernia discale.<br />
Questa affermazione è errata in se,<br />
perché, se la chirurgia funzionasse, si<br />
attuerebbero come prima soluzione,<br />
e non per ultima.<br />
Per molti malati l'intervento chirurgico<br />
è una strada obbligata dopo tanti anni<br />
di sofferenze, tribolazioni, lunghi periodi<br />
riposo, cure mediche, fisiche, chinesiterapiche,<br />
manuali, alternative, ricoveri<br />
ospedalieri e altro. Essi si trovano<br />
di fronte alla scelta della terapia<br />
chirurgica quando il dolore diventa insopportabile.<br />
L'opinione e l'indicazione per l'intervento<br />
chirurgico variano da chirurgo<br />
a chirurgo. Inoltre nessun chirurgo<br />
al mondo è in grado di asportare l'intero<br />
disco senza creare danni ben più<br />
gravi. Pertanto, buona parte del disco<br />
rimane nella sua sede, dalla quale in<br />
seguito facilmente fuoriesce il materiale<br />
discale nel canale vertebrale<br />
provocando l'ernia recidiva.<br />
Il grande ottimismo e la cieca fiducia<br />
finora riposti nella chirurgia, dopo vari<br />
decenni di intensa attività nell'ambito<br />
di varie tecniche chirurgiche per l'ernia<br />
discale in tutto il mondo, si stanno<br />
VERONA MEDICA
affievolendo. La continua evoluzione<br />
delle tecniche chirurgiche dimostra la<br />
loro imperfezione.<br />
Se la terapia chirurgica risolve il problema<br />
dell'ernia discale, perché l'ernia<br />
non viene operata al momento della<br />
sua diagnosi invece di aspettare per<br />
anni sino ad arrivare alla paralisi o a<br />
dei gravi deficit muscolari facendo<br />
soffrire il paziente?<br />
Con l’avvento della TAC e RMN è<br />
possibile dimostrare scientificamente<br />
l’effettiva guarigione delle ernie senza<br />
alcun ombra di dubbio e sterili polemiche<br />
l’avvenuta guarigione delle<br />
ernie con i controlli TAC e RMN prima<br />
e dopo la cura. Per Guarire e per<br />
evitare l'intervento chirurgico fidatevi<br />
solo quelle terapie che dimostrano le<br />
ernie guarite con i controlli TAC e RMN<br />
prima e dopo la cura. Per sapere quali<br />
sono le terapie che fanno guarire le<br />
ernie basta chiedere a tutti coloro che<br />
curano le ernie medici e non medici<br />
di mostrarvi i referti radiologici della<br />
TAC e RMN prima e dopo la cura. è<br />
un documento valido per sapere quali<br />
sono le terapie fanno guarire le ernie.<br />
Se non ve lo mostrano vuol dire che la<br />
terapia non fa guarire le ernie.<br />
JACOB THEKKEKARA<br />
SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E<br />
TRAUMATOLOGIA<br />
SPECIALISTA IN CHIRURGIA GENERALE<br />
SPECIALISTA IN PEDIATRIA E<br />
PUERICULTURA<br />
TEL.045.666.05.85<br />
E-MAIL THEKKEKARA.J@TIN.IT<br />
MEDICINA DI FAMIGLIA<br />
COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO<br />
AL SOSTITUTO<br />
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza<br />
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:<br />
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”<br />
Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.<br />
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione<br />
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.<br />
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:<br />
Compenso forfetario X 70%: 30 = X<br />
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo<br />
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<br />
Muore giovane<br />
chi è caro agli dei<br />
Dott. Marco ORRICO<br />
Il celebre verso del poeta greco Menandro, bene si adatta al giovane<br />
collega, 36 anni compiuti il 04 giugno, che drammaticamente ci ha<br />
lasciato.<br />
A piangerne la repentina e fraudolenta scomparsa la giovane moglie<br />
Anna, i genitori, i suoceri e tutta la grande famiglia composta dal<br />
fratello, moltissimi zii e cugini.<br />
Molti anche gli amici, medici e non, che avevano imparato a<br />
conoscerne la mitezza non disgiunta dal rigore professionale, la<br />
capacità di godere delle cose semplici e fondamentali dell’esistenza.<br />
Ciao Marco, non ti sentiamo perduto. Sia per i ricordi personali radiosi,<br />
sia per la tua esemplare competenza professionale che hai affidato ai<br />
numerosi elaborati in tema di Responsabilità Medica.<br />
Tutto il Comitato di Redazione di Verona Medica ti vuole ricordare ed<br />
desidera partecipare al dolore di quanti ti hanno conosciuto, stimato e<br />
amato.<br />
VERONA MEDICA 17
Insonnia<br />
GIANLUCA ROSSATO<br />
Resp. Centro di Medicina del Sonno<br />
Ospedale Sacro Cuore, Negrar<br />
gianluca.rossato@sacrocuore.it<br />
Tel. 045-6013644<br />
Il 24 settembre 2011 si svolgerà il<br />
Convegno multidisciplinare dal titolo<br />
“Insonnia nelle epoche della vita”.<br />
L’evento, organizzato dal Centro di<br />
Medicina del Sonno dell’Ospedale<br />
Sacro Cuore di Negrar, si svolgerà<br />
presso la sala convegni di Casa Fr.<br />
Perez dell’Ospedale. Interverranno i<br />
principali esperti del settore - neurologi,<br />
psichiatri, pediatri, neuropsichiatri<br />
infantili, medici del lavoro, medici di<br />
medicina generale - per fornire un<br />
approfondimento su un argomento<br />
troppo spesso sottovalutato nell’adulto<br />
e nel bambino.<br />
Per informazioni e iscrizioni è possibile<br />
consultare il sito www.sacrocuoredoncalabria.it<br />
L'insonnia è l'esperienza di un sonno<br />
insufficiente o di scarsa qualità<br />
descritto da uno o più dei seguenti<br />
sintomi (Tab. 1): difficoltà ad iniziare o<br />
mantenere il sonno, risveglio precoce<br />
mattutino e sonno poco ristoratore.<br />
Oltre ai sintomi notturni, definiti indicatori<br />
dell'insonnia, sono spesso presenti<br />
disturbi diurni come astenia, sonnolenza,<br />
difficoltà di concentrazione<br />
e irritabilità, che determinano importanti<br />
effetti negativi sulla salute e sulla<br />
qualità della vita (Tab. 2).<br />
Nel caso siano presenti solo gli indicatori<br />
dell'insonnia, cioè i sintomi<br />
notturni, si definisce l’insonnia di “pri-<br />
TABELLA 1<br />
AGGIORNAMENTO<br />
mo livello" se si riscontrano anche le<br />
manifestazioni diurne si descrive come<br />
"insonnia di secondo livello".<br />
In Italia lo Studio Morfeo ha dimostrato<br />
che la prevalenza dell'insonnia nella<br />
popolazione adulta é di circa il 20%<br />
per l'insonnia di primo livello e del<br />
44% per quella di secondo livello.<br />
Esiste un'alta correlazione tra l'insonnia<br />
e i disturbi psichiatrici con una<br />
prevalenza di disturbi del tono dell'umore<br />
concomitanti all'insonnia che<br />
varia dal 47% per l'insonnia di primo<br />
livello al 70% per quella di secondo<br />
livello. I fattori di rischio per l'insonnia<br />
sono: l'invecchiamento, il sesso femminile,<br />
patologie concomitanti (mediche,<br />
psichiatriche, del sonno, e uso di<br />
sostanze), il lavoro a turni, e probabilmente<br />
la disoccupazione e uno stato<br />
socio-economico basso. Inoltre è stato<br />
ampiamente dimostrato che gli insonni<br />
hanno una probabilità 4.5 volte maggiore<br />
di presentare sintomi depressivi<br />
rispetto ai buoni dormitori entro i 3.5<br />
anni dall'esordio della malattia. Il decorso<br />
dell'insonnia é spesso cronico<br />
persistendo nel 50-85% dei casi per<br />
molti anni.<br />
Nonostante questo solo il 16% degli<br />
insonni assume dei farmaci per i disturbi<br />
del sonno.<br />
I pazienti insonni cronici presentano<br />
inoltre un maggiore utilizzo delle strutture<br />
sanitarie, un maggior numero di<br />
assenze e di incidenti sul lavoro. Inoltre<br />
l’insonnia cronica è associata a<br />
varie complicanze mediche importanti.<br />
Infatti dormire meno di 5 ore a<br />
notte aumenta il rischio di ipertensione<br />
arteriosa. Vi è un incremento dell’in-<br />
CRITERI DIAGNOSTICI PER L’INSONNIA PRIMARIA (DSM-IV)<br />
1. La soggettiva difficoltà ad iniziare o mantenere il sonno o un sonno<br />
non ristoratore.<br />
2. La durata dell’insonnia è maggiore di 1 mese.<br />
3. Il disturbo del sonno causa significativi disagi sociali, lavorativi, o in<br />
altre funzioni.<br />
4. Il disturbo del sonno non si verifica esclusivamente in concomitanza<br />
con altre patologie, e non è un effetto diretto di sostanze o farmaci.<br />
sorgenza di disturbi endocrino-metabolici<br />
con un maggior rischio di sviluppare<br />
obesità e diabete di tipo 2, per<br />
la mancata secrezione di leptina (ormone<br />
della sazietà) nelle ore notturne,<br />
di aritmie cardiache e di patologia<br />
coronarica.<br />
Diagnosi dell'insonnia<br />
L'inquadramento clinico dell'insonnia<br />
prevede la caratterizzazione dei<br />
sintomi riferiti dal paziente, l'inquadramento<br />
temporale, le condizioni preaddormentamento,<br />
il diario del sonno,<br />
la presenza di ulteriori sintomi notturni,<br />
le attività ed i comportamenti diurni e<br />
infine le conseguenze diurne. È inoltre<br />
fondamentale l'anamnesi relativa alla<br />
presenza di comorbilità sia come<br />
patologie che come condizioni,<br />
sintomi o trattamenti che possono in<br />
varia misura alterare il sonno.<br />
Nella raccolta iniziale delle informazioni<br />
generali del paziente dopo l’età,<br />
l’attività lavorativa e gli stress psicosociali,<br />
è importante valutare l’ipnotipo<br />
del paziente. Esso è definito dalla<br />
necessità personale di ore di sonno<br />
(dormitori lunghi, dormitori brevi) e dal<br />
ritmo sonno-veglia (tipologia cronobiologica:<br />
gufo o allodola).<br />
Per valutare correttamente la tipologia<br />
di insonnia, la durata e la gravità è<br />
opportuno assegnare al paziente la<br />
compilazione del diario del sonno per<br />
almeno 2 settimane. In tale diario i dati<br />
rilevati fondamentali, attraverso una<br />
griglia predisposta, sono: l’ora in cui<br />
si corica, la latenza dell’addormentamento,<br />
il numero e la durata dei<br />
risvegli, il tempo passato a letto, il<br />
tempo totale di sonno effettivo e quindi<br />
l’efficienza del sonno, i sonnellini diurni<br />
(frequenza, durata e orario).<br />
Dalla raccolta di tutte le informazioni<br />
l’insonnia potrà essere differenziata in<br />
base alla durata della sintomatologia.<br />
Infatti abbiamo un’insonnia occasionale<br />
spesso definita come “situazionale”<br />
per lo più dipendente da fattori<br />
transitori; è tipica di persone con una<br />
normale storia del sonno in una situazione<br />
di stress acuto fisiologico (come<br />
una malattia organica) o situazionale<br />
(cambiamento di fuso orario, esami).<br />
L’insonnia di recente insorgenza<br />
invece è una sintomatologia presente<br />
da meno di 1 mese; è un tipo di<br />
insonnia che si presenta in relazione<br />
a stress prolungati fisiologici (una<br />
malattia grave) o situazionale (un<br />
lutto). In questi casi è importante bloccare<br />
l’evoluzione verso la forma<br />
18 VERONA MEDICA
cronica indagando le abitudini dei<br />
soggetti e cercando di ripristinare rapidamente<br />
una corretta igiene del<br />
sonno. Si definisce insonnia persistente<br />
o cronica quella che dura da<br />
più di 1 mese.<br />
Il criterio di gravità è invece legato alla<br />
frequenza delle manifestazioni, quindi<br />
al numero di notti a settimana con una<br />
cattiva qualità del sonno. L’insonnia è<br />
considerata grave se è presente almeno<br />
3 notti a settimana e per almeno 1<br />
mese.<br />
L'insonnia può essere dovuta a molteplici<br />
cause. L'individuazione della<br />
causa è fondamentale per comprendere<br />
il problema e aiutare la persona<br />
affetta a risolverlo. Le cause dell'insonnia<br />
possono essere indicativamente<br />
suddivise in tre ampie categorie:<br />
• insonnie situazionali<br />
• insonnie non situazionali primarie (o<br />
insonnie primarie)<br />
• insonnie non situazionali secondarie<br />
(o insonnie secondarie)<br />
Le insonnie situazionali o da adattamento<br />
(o acute) sono dovute ad<br />
identificabili eventi o situazioni interni<br />
o esterni all'individuo; hanno una<br />
breve durata ed è prevedibile la<br />
scomparsa dell’insonnia con la risoluzione<br />
dell’evento. Esse possono essere<br />
ulteriormente suddivise in:<br />
• insonnie situazionali estrinseche<br />
• insonnie situazionali da alterazione<br />
del ritmo circadiano<br />
• insonnie situazionali secondarie a<br />
condizioni mediche o psicologiche.<br />
Le insonnie situazionali estrinseche<br />
sono dovute ad elementi di disturbo<br />
esterni che interferiscono col sonno.<br />
Tra queste possiamo individuare:<br />
• insonnie di origine ambientale: rumore<br />
ambientale, temperatura inadeguata<br />
(eccessivamente calda o<br />
fredda), letto scomodo<br />
• insonnie da altitudine: al di sopra<br />
dei 3000 metri<br />
• insonnie da assunzione di sostanze:<br />
l'assuefazione ai farmaci ipnotici,<br />
farmaci o sostanze stimolanti,<br />
l'intossicazione con metalli pesanti<br />
o tossine organiche, l'alcool e alcuni<br />
cibi come l'aglio e la cipolla.<br />
Le insonnie situazionali da alterazione<br />
del ritmo circadiano sono dovute a<br />
cambiamenti non fisiologici della collocazione<br />
cronologica del sonno. Tra<br />
queste ricordiamo:<br />
• sindrome da jet-lag, si verifica in<br />
seguito al cambiamento di fuso<br />
orario. Colpisce maggiormente co-<br />
VERONA MEDICA<br />
TABELLA 2<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Indicatori notturni dell'insonnia<br />
Indicatori diurni dell'insonnia<br />
Insonnia di primo livello<br />
Insonnia di secondo livello<br />
loro che viaggiano verso est. Ha<br />
una durata che varia tra i 2 e i 5<br />
giorni<br />
• sindrome dei turnisti<br />
Le insonnie situazionali secondarie<br />
a condizione mediche o psicologiche,<br />
sono da considerarsi come<br />
conseguenze di questi stati e non<br />
sintomi intrinseci. Tra queste situazioni<br />
ricordiamo:<br />
• insonnie da dolore o da sintomi di<br />
patologie organiche: adozione di<br />
posture o posizioni obbligate (es.<br />
apparecchi ortopedici), decubiti o<br />
problemi respiratori<br />
• insonnie da ospedalizzazione<br />
• insonnie da situazioni psicologiche<br />
stressanti<br />
L'insonnia primaria non deve essere<br />
causata o essere concomitante ad<br />
altre situazioni potenzialmente in<br />
grado di causare l’insonnia come una<br />
malattia organica, un disturbo psichiatrico<br />
o l'uso di sostanze. Tra queste<br />
insonnie vengono riconosciute:<br />
• Insonnia psicofisiologica: è spesso<br />
derivata da insonnie situazionali.<br />
Una volta cessato il fattore di disturbo<br />
situazionale queste persone<br />
continuano ad essere afflitte dall'insonnia.<br />
Spesso si tratta di un circolo<br />
vizioso: la paura di passare<br />
un'altra notte insonne non fa altro<br />
che accrescere la tensione che a<br />
sua volta impedisce un adeguato<br />
rilassamento<br />
• Insonnia da inadeguata igiene del<br />
sonno: esempi sono le cattive abitudini<br />
alimentari come il consumo eccessivo<br />
di cibo e di alcolici o di bevande<br />
contenenti caffeina. Altri fat-<br />
INDICATORI DELL’INSONNIA<br />
1. Difficoltà frequente all'addormentamento<br />
2. Risvegli notturni frequenti con difficoltà<br />
al riaddormentamento<br />
3. Risvegli precoci al mattino con<br />
impossibilità al riaddormentamento<br />
4. Cattiva qualità del sonno notturno, percepito<br />
come scarsamente ristoratore<br />
1. Astenia<br />
2. Disturbi dell'attenzione e della memoria<br />
3. Ansia e irritabilità<br />
4. Depressione<br />
5. Sonnolenza diurna<br />
6. Errori sul lavoro e incidenti stradali<br />
Indicatori notturni<br />
Indicatori notturni + Indicatori diurni<br />
tori di disturbo possono essere il<br />
pisolino pomeridiano o intense attività<br />
intellettuali o fisiche poco prima<br />
di andare a letto<br />
• Insonnia da alterazione del ritmo<br />
circadiano: riguarda uno sfasamento<br />
primario del ritmo biologico.<br />
Non è secondaria ad un viaggio o<br />
a dei turni di lavoro. Si caratterizza<br />
per un anticipo o un ritardo della fase<br />
di sonno con comparsa di una<br />
sonnolenza serale con precoci risvegli<br />
al mattino o al contrario con<br />
addormentamento al mattino. Altre<br />
persone presentano dei cicli sonnoveglia<br />
diversi dalle 24 ore.<br />
• Insonnia paradossa: il paziente lamenta<br />
una severa insonnia in assenza<br />
di oggettivi disturbi del sonno<br />
e disagio durante il giorno; spesso<br />
riferisce un sonno scarso o assente<br />
nella maggior parte delle notti (es.<br />
Dottore, non dormo da 34 anni!). Si<br />
verifica in più del 5% degli insonni.<br />
· Insonnia idiopatica: si caratterizza<br />
per l’insorgenza subdola in giovane<br />
età, per l’assenza di qualsiasi fattore<br />
scatenante o favorente, per la persistenza<br />
senza periodi di remissione.<br />
Tra le insonnie secondarie troviamo:<br />
• Insonnie associate a malattie psichiatriche:<br />
nei soggetti con disturbi<br />
d'ansia si manifesta con difficoltà<br />
d'addormentamento e nei soggetti<br />
con disturbo post-traumatico da<br />
stress con frammentazione del sonno<br />
per incubi. I soggetti depressi<br />
presentano un minor quantitativo di<br />
sonno delta, tendono ad avere<br />
frequenti risvegli notturni e un precoce<br />
risveglio al mattino<br />
19
• Insonnie associate a malattie neurologiche,<br />
è frequente nelle demenze<br />
corticali e sub-corticali.<br />
• Insonnie associate a malattie internistiche,<br />
per lo più associate a patologie<br />
cardiovascolari, respiratorie o<br />
reflusso gastro-esofageo.<br />
Nella tabella è riportata l’attuale classificazione<br />
nosografica internazionale<br />
dell’insonnia (Tab. 3).<br />
Strumenti di diagnosi<br />
L’anamnesi è fondamentale per l’inquadramento<br />
diagnostico e spesso<br />
non sono necessari ulteriori approfondimenti.<br />
È comunque sempre consigliabile<br />
l’utilizzo del diario del sonno<br />
(per almeno 2 settimane, meglio 4 settimane)<br />
per una migliore definizione<br />
della tipologia di insonnia e soprattutto<br />
per valutare a distanza con la ripetizione<br />
del diario l’efficacia della terapia.<br />
L’actigrafia è una metodica che permette<br />
il monitoraggio protratto della<br />
condizione di presenza di movimento<br />
(veglia) e di riduzione o assenza di<br />
movimento (sonno); rappresenta un<br />
indice oggettivo del ritmo sonno-veglia<br />
del paziente. Lo strumento presenta<br />
una forma ad orologio e viene tenuto<br />
al polso (talvolta alla caviglia, soprattutto<br />
nel sospetto della sindrome delle<br />
gambe senza riposo) per un periodo<br />
di almeno 10-15 giorni. Tale metodica<br />
tuttavia è costosa ed è gestita dai<br />
Centri di Medicina del Sonno.<br />
La polisonnografia non è indicata<br />
come esame di routine nella valutazione<br />
dell’insonnia. L’esame infatti si<br />
svolge, solitamente, in un reparto di<br />
degenza ed è effettuato posizionando<br />
una serie di elettrodi che registrano<br />
l’attività cerebrale (EEG), i movimenti<br />
degli occhi, il tono muscolare, la fre-<br />
AGGIORNAMENTO<br />
quenza cardiaca, talvolta l’ossimetria<br />
e l’attività respiratoria. Appare evidente<br />
che il paziente in questo setting<br />
evidenzierà una maggiore difficoltà nel<br />
sonno dipendente per lo più dalla metodica<br />
stessa. La polisonnografia invece<br />
è utile nel caso si sospetti che<br />
l’insonnia possa dipendere da patologie<br />
respiratorie o da movimenti periodici<br />
durante il sonno.<br />
Trattamento dell’insonnia<br />
Gli obiettivi primari del trattamento<br />
sono: migliorare la qualità e/o la<br />
durata del sonno, migliorare i sintomi<br />
diurni dell’insonnia (come attenzione,<br />
stanchezza, memoria ecc.). Gli obiettivi<br />
secondari sono: migliorare i<br />
sintomi di insonnia (latenza del sonno,<br />
risvegli ed efficienza del sonno),<br />
creare una solida e positiva correlazione<br />
tra letto e sonno, migliorare il<br />
disagio psicologico dipendente dal<br />
sonno.<br />
Il trattamento dell’insonnia deve essere<br />
sempre personalizzato conside-<br />
TABELLA 3<br />
rando l’ipnotipo del paziente (gufo o<br />
allodola; breve o lungo dormitore), i<br />
suoi vincoli familiari e lavorativi e<br />
l’eventuale presenza di patologie concomitanti.<br />
Dal momento che l’insonnia<br />
può essere associata a varie comorbilità<br />
(malattie psichiatriche, internistiche<br />
o neurologiche, condizioni algiche,<br />
sindrome delle gambe senza riposo<br />
secondaria o sintomatica con<br />
movimenti periodici degli arti), la diagnosi<br />
delle malattie concomitanti è<br />
essenziale, poiché i disturbi del sonno<br />
possono influenzare negativamente il<br />
decorso naturale della condizione<br />
coesistente.<br />
Il trattamento dell’insonnia può prevedere:<br />
terapie comportamentali e psicologiche,<br />
terapie farmacologiche,<br />
terapie combinate (farmacologiche e<br />
non farmacologiche).<br />
Le terapie comportamentali e psicologiche<br />
hanno come obiettivi:<br />
• Identificare i comportamenti e le<br />
idee maladattive che perpetuano<br />
l’insonnia<br />
• Portare l’attenzione del paziente<br />
sulle distorsioni psicologiche e lavorare<br />
per ricondurle ad un profilo più<br />
compatibile con il sonno<br />
• Utilizzare specifici approcci comportamentali<br />
per estinguere l’associazione<br />
tra sonno ed incremento<br />
dell’allerta (arousal)<br />
• Stabilire un regolare programma<br />
sonno-veglia<br />
• Utilizzare varie tecniche comportamentali<br />
e psicologiche per ridurre<br />
l’ansia e l’allerta psicofisiologica.<br />
Le terapie comportamentali e psicologiche<br />
includono numerose modalità<br />
come la terapia stimolo-controllo, il<br />
rilassamento guidato (relaxation training),<br />
la terapia cognitivo-comportamentale.<br />
Sono utilizzate anche (ma<br />
CLASSIFICAZIONE DELL’INSONNIA (ICD-9-CM, ICSD 2)<br />
1. Insonnia psicofisiologica<br />
2. Insonnia paradossa<br />
3. Insonnia da adattamento<br />
4. Inadeguata igiene del sonno<br />
5. Insonnia idiopatica<br />
6. Insonnia da patologie psichiatriche<br />
7. Insonnia comportamentale del bambino<br />
8. Insonnia da patologie mediche<br />
9. Insonnia da farmaci o sostanze<br />
10. Insonnia da alcool<br />
11. Insonnia fisiologica (organica), non specificata<br />
12. Insonnia non dipendente da sostanze o condizioni fisiologiche note<br />
20 VERONA MEDICA
TABELLA 4<br />
con minore livello di evidenza) la<br />
restrizione del sonno, il biofeedback,<br />
e la paradoxical intention.<br />
La terapia non farmacologica è sempre<br />
indicata per evitare un inutile<br />
utilizzo di ipnoinducenti e può iniziare<br />
già dal medico di medicina generale<br />
con i consigli per una corretta igiene<br />
del sonno (tab. 4). Qualsiasi trattamento<br />
non farmacologico richiede<br />
tempo ed energia, infatti il paziente<br />
ha necessità di essere seguito e<br />
supportato dato che il beneficio non<br />
sarà immediato ma ritarderà di alcuni<br />
giorni o settimane. È importante però<br />
sottolineare che l’iniziale ritardo d’azione<br />
è controbilanciato da una migliore<br />
efficacia nel tempo (fino a 3<br />
anni) rispetto alla terapia farmacologica.<br />
La terapia farmacologica ha i seguenti<br />
obiettivi:<br />
• Migliorare la qualità della vita del<br />
paziente<br />
• Prevenire l’eventuale progressione<br />
dell’insonnia acuta verso la forma<br />
cronica<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
IGIENE DEL SONNO<br />
• Andare a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana e indipendentemente<br />
da quanto si è dormito la notte<br />
• Se ci si sveglia prima che suoni la sveglia, alzarsi dal letto e iniziare la propria giornata<br />
• Andare a letto solo quando si è assonnati<br />
• Se non si riesce a dormire, è preferibile non rimanere a letto, ma alzarsi, uscire dalla camera da letto e dedicarsi<br />
ad attività rilassanti, come la lettura di un libro, guardare la televisione o fare un bagno caldo<br />
• Utilizzare il letto solo per dormire<br />
• Cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto, per esempio facendo un bagno caldo (ma non la<br />
doccia, che ha un effetto stimolante), oppure assumere bevande ad effetto rilassante, come latte caldo o tisane<br />
o infusi a base di erbe (sempre valida la vecchia camomilla)<br />
• Se si ha fame all’ora di andare a dormire, mangiare qualcosa di leggero per non avere poi problemi di digestione<br />
• Dormire in un letto comodo, in una camera da letto protetta quanto più possibile dai rumori, ad una temperatura<br />
ambiente né troppo fredda né troppo calda<br />
• Mangiare ad orari regolari, evitando pasti abbondanti in prossimità del sonno, dando la preferenza ai cibi ricchi<br />
di carboidrati<br />
• Svolgere con regolarità un’attività fisica durante il giorno, soprattutto di pomeriggio<br />
Bisogna, invece, evitare di:<br />
• Andare a letto se non si ha sonno: il sonno non può essere “forzato”<br />
• Dormire di più la mattina seguente se si è dormito poco di notte<br />
• Fare “pisolini” durante il giorno, influiscono negativamente sul sonno della notte<br />
• Assumere bevande contenenti caffeina o alcolici prima di coricarsi (l’alcol induce sonnolenza ma, terminati i<br />
suoi effetti, provoca risvegli frequenti)<br />
• Fumare in prossimità dell’ora di andare a dormire<br />
• Mangiare cibi troppo elaborati, ricchi di grassi e proteine, che impegnano l’organismo ad una digestione troppo<br />
laboriosa<br />
• Svolgere un’attività fisica intensa prima di andare a dormire (ha effetti eccitanti)<br />
• In caso di comorbilità, trattare l’insonnia<br />
per migliorare anche la malattia<br />
concomitante<br />
La gestione terapeutica deve avere<br />
un profilo “ipnoinducente”, cioè che<br />
ripristini più possibile la condizione<br />
fisiologica in termini di quantità e qualità<br />
del sonno. Fattore determinante<br />
nell’ottenimento degli obiettivi terapeutici<br />
è la compliance del paziente<br />
che è influenzata dall’efficacia e dalla<br />
tollerabilità. Il farmaco utilizzato deve<br />
possedere una rapidità d’azione per<br />
favorire l’addormentamento e migliorare<br />
la qualità del sonno evitando di<br />
alterare l’architettura del sonno. Inoltre<br />
la sua tollerabilità dipende dagli effetti<br />
collaterali percepiti dal paziente quali:<br />
alterazioni delle funzioni cognitive,<br />
della memoria con compromissione<br />
delle normali attività quotidiane (fenomeno<br />
hangover, ubriacatura del giorno<br />
dopo). Da non sottovalutare è l’insonnia<br />
da rebound caratterizzata da<br />
fenomeni di rimbalzo successivi alla<br />
sospensione improvvisa della terapia<br />
ipnotica.<br />
I farmaci ipnotici più utilizzati sono gli<br />
ipnotici benzodiazepinici a emivita<br />
breve-intermedia (es triazolam, lormetazepam,<br />
estazolam, temazepam)<br />
e un ipnotico non-benzodiazepinico<br />
(zolpidem).<br />
Vengono anche utilizzati anche gli<br />
antidepressivi sedativi a basso dosaggio<br />
(trazodone, mirtazapina, amitriptilina<br />
e trimipramina) con una<br />
buona efficacia. Non dovrebbero essere<br />
utilizzati o non hanno una chiara<br />
efficacia i seguenti farmaci: antiepilettici<br />
(barbiturici e non), antipsicotici<br />
atipici, gabapentin, tiagabina, quetiapina,<br />
olanzapina, antistaminici. La melatonina<br />
è utile nel trattamento dell’insonnia<br />
da jet-lag o nei disturbi da fase<br />
ritardata o anticipata di sonno (come<br />
regolatore della cronobiologia), ma<br />
non si è dimostrata efficace nel trattamento<br />
dell’insonnia primaria. L’agomelatina,<br />
recentemente comparsa in<br />
commercio in Italia con l’indicazione<br />
per il disturbo depressivo, sembra<br />
avere un’azione positiva nell’induzione<br />
del sonno.<br />
21
La somministrazione della terapia<br />
farmacologica soprattutto benzodiazepinica<br />
dovrebbe essere intermittente<br />
(sia nelle singole notti che nelle<br />
settimane) e con una rivalutazione<br />
dopo 2-4 settimane. È stato dimostrato<br />
che la terapia può essere proseguita<br />
anche per 6-12 mesi senza sostanziali<br />
effetti collaterali però in caso di ulteriori<br />
prolungamenti il paziente dovrebbe<br />
essere rivalutato ogni 6 mesi per<br />
identificare eventuali abusi, inefficacia<br />
o effetti avversi. La formulazione preferibile<br />
per le benzodiazepine e per i<br />
farmaci da possibile abuso sono le<br />
compresse. La sospensione della terapia<br />
farmacologica può sempre comportare<br />
un’insonnia rebound o effetti<br />
avversi psicologici (ansia) per questo<br />
è indicato programmare una lenta e<br />
progressiva riduzione (in settimane o<br />
mesi, con somministrazioni intermittenti).<br />
La riduzione e successiva sospensione<br />
della terapia farmacologica<br />
è favorita dall’associazione con la<br />
terapia cognitivo-comportamentale<br />
con incremento del tasso di astinenza<br />
a lungo termine. In caso di insonnia<br />
cronica sarebbe quindi opportuno in-<br />
AGGIORNAMENTO<br />
staurare una terapia combinata (farmacologica<br />
e psicologica/comportamentale)<br />
in grado di gestire l’insonnia<br />
in acuto e poi garantire una<br />
rapida sospensione della terapia farmacologica<br />
grazie al supporto psicologico/comportamentale.<br />
Il paziente<br />
dovrebbe, quindi, essere inviato allo<br />
specialista di Medicina del Sonno in<br />
caso di: farmaco-resistenza, sospetto<br />
di altre patologie del sonno (apnee<br />
notturne mioclono notturno, sindrome<br />
delle gambe senza riposo, narcolessia),<br />
patologie psichiatriche maggiori,<br />
disturbo del ritmo circadiano.<br />
Conclusioni<br />
L’insonnia è una reale malattia che<br />
deve sempre essere ricercata, diagnosticata<br />
e trattata. L’insonnia deve<br />
essere gestita quanto prima perché<br />
può evolvere, cronicizzare e indurre<br />
complicazioni. Una corretta cura deve<br />
prevedere la conoscenza delle cause<br />
dell’insonnia, dei trattamenti non farmacologici<br />
e delle caratteristiche dei<br />
farmaci disponibili.<br />
Il percorso diagnostico-terapeutico<br />
dell’insonnia dovrebbe partire dalla<br />
Medicina di Base e poi successivamente<br />
interessare i Centri di Medicina<br />
del Sonno.<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
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and management of chronic<br />
insomnia in adults. Shutte-Rodin<br />
S, Broch L, Buysse D, Dorsey C,<br />
Sateia M. Journal of Clinical Sleep<br />
Medicine, Vol 4, No. 5, 2008<br />
2. Insomnia: diagnosis and treatment<br />
in general practice. A consensus<br />
report produced in collaboration<br />
with Italian general practitioners.<br />
Dis Manage Health Outcomes<br />
2005; Spec. Issue 1: 3-33.<br />
3. Disturbi del sonno e rischio cardiovascolare.<br />
Guida pratica per la<br />
medicina generale. Cricelli C,<br />
Filippi A, Gigli GL, Parati G, Parrino<br />
L, Provini F, Terzano MG. Rivista<br />
della società Italiana di Medicina<br />
Generale - Fascicolo 2/2011.<br />
4. Sleep Disorders Medicine. Basic<br />
Science, Technical considerations,<br />
and Clinical Aspects. Third Edition.<br />
2009. Saunders Elsevier Ed. S<br />
Chokroverty.<br />
La psicoterapia cognitivo-comportamentale:<br />
dal sintomo al benessere<br />
MARCO COLAFELICE<br />
Psichiatra e Psicoterapeuta<br />
Verona<br />
Parte prima<br />
Fino alla metà dell’Ottocento la Psicologia<br />
non esisteva come disciplina<br />
autonoma, e tanto meno quindi la psicoterapia,<br />
in quanto rientrava nel corpus<br />
dottrinario e di indagine della Filosofia.<br />
Non è un caso che in ambito universitario<br />
non esistessero cattedre di psicologia,<br />
ma di filosofia, anche se qualche<br />
cattedratico si interessava pressoché<br />
esclusivamente di psicologia.<br />
Lo stesso Wilhelm Wundt, che viene<br />
ritenuto dai più (Luccio 1994) il padre<br />
della psicologia moderna e il fonda-<br />
tore della psicologia scientifica, nel<br />
1879, con la creazione del primo laboratorio<br />
di psicologia sperimentale a<br />
Lipsia, era il titolare della cattedra di<br />
filosofia presso quella università.<br />
La psicologia si costituì in scienza autonoma<br />
nel momento in cui trovò il<br />
modo di utilizzare, come le altre scienze<br />
naturali, il metodo scientifico (Luccio<br />
1994), che si caratterizza per 3<br />
concetti chiave: 1) quello di oggettività,<br />
2) quello di variabile e 3) quello<br />
di controllo. La psicologia cercò quindi<br />
la propria identità collocandosi all’interno<br />
delle scienze naturali, e come<br />
queste subì il profondo influsso dell’Evoluzionismo<br />
di Darwin, che spinse gli<br />
psicologi ad interessarsi della “Psicologia<br />
animale” nell’intento di rintracciare<br />
nel comportamento animale<br />
elementi riferibili all’uomo, di comprendere<br />
l’evoluzione, lo sviluppo ontogenetico<br />
e filogenetico della specie umana.<br />
È su questo sfondo che si sviluppa la<br />
ricerca psicologica in Europa ed in<br />
America, dove, per altro, sotto l’influenza<br />
della cultura americana impregnata<br />
del pragmatismo dei James e<br />
dei Dewey, si sviluppò non tanto l’esigenza<br />
di creare delle teorie, bensì<br />
degli ambiti applicativi alle teorie.<br />
Ciò premesso, si può far risalire al<br />
1913 la data di nascita del Comportamentismo,<br />
in un articolo pubblicato<br />
da Watson su Psychological Review<br />
dal titolo: “Psychology as the behaviorist<br />
views is”.<br />
Watson era non uno psicologo clinico,<br />
bensì uno psicologo sperimentale che<br />
22 VERONA MEDICA
studiava il comportamento animale in<br />
laboratorio, formatosi alla Scuola Funzionalista<br />
di Chicago.<br />
Egli affermava nell’articolo suddetto<br />
che “la psicologia dal punto di vista di<br />
un comportamentista veniva definita<br />
come un settore sperimentale delle<br />
scienze naturali il cui scopo è la previsione<br />
ed il controllo del comportamento”.<br />
L’oggetto di studio del comportamentismo<br />
era il comportamento osservabile<br />
intersoggettivamente.<br />
Il metodo di studio rimaneva rigorosamente<br />
quello sperimentale, con le<br />
stimolazioni ambientali come variabili<br />
indipendenti ed il comportamento, la<br />
risposta dell’organismo come variabile<br />
dipendente.<br />
Secondo Watson, e i comportamentisti<br />
in genere, se la Psicologia voleva essere<br />
una scienza, doveva scegliere<br />
come oggetto di studio qualcosa che<br />
fosse suscettibile di essere osservato<br />
naturalisticamente.<br />
Per Watson dovevano essere rifiutati<br />
come oggetto di studio i contenuti della<br />
coscienza, che sono esperienze<br />
private e non osservabili intersoggettivamente.<br />
Doveva essere inoltre respinto come<br />
metodo di ricerca quello che non si<br />
mostrava suscettibile degli stessi<br />
controlli che sono utilizzati in tutte le<br />
scienze naturali.<br />
Il Comportamentismo non si sarebbe<br />
però sviluppato se non avesse poggiato<br />
le sue basi nelle ricerche e nelle<br />
scoperte realizzate in precedenza, nel<br />
1904, da un grande fisiologo russo:<br />
Pavlov e da un grande psicologo<br />
sperimentale americano: Thorndike nel<br />
1911.<br />
Pavlov, fra le altre cose, fu colui che<br />
scoperse e formalizzò il “CONDIZIO-<br />
NAMENTO CLASSICO” pilastro fondamentale<br />
di tutto il comportamentismo,<br />
anche ai giorni nostri.<br />
Pavlov studiò l’animale, non l’uomo, e<br />
scoperse che ogni soggetto possedeva<br />
un corredo di atti riflessi, che<br />
venivano evocati automaticamente alla<br />
presentazione di stimoli adeguati.<br />
Chiamò stimolo incondizionato lo<br />
stimolo che scatenava in queste situazioni<br />
il riflesso, e riflesso incondizionato<br />
(noi diremmo risposta incondizionata)<br />
l’atto, la risposta evocata.<br />
Se uno stimolo indifferente (noi chiameremmo<br />
stimolo neutro), cioè incapace<br />
di per sé di evocare il riflesso<br />
incondizionato, veniva presentato ripetutamente<br />
in contiguità temporale con<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
lo stimolo incondizionato, esso veniva<br />
associato a questo ed era in grado di<br />
provocare il riflesso (il ben noto suono<br />
del campanello, che produceva la<br />
secrezione salivare e gastrica del cane<br />
anche senza la presentazione del<br />
cibo).<br />
A questo punto il nuovo stimolo fu definito<br />
stimolo condizionato, e il conseguente<br />
riflesso fu definito risposta condizionata.<br />
Thorndike sistematizzò nel suo libro<br />
del 1911: “Animal intelligence” quanto<br />
aveva scoperto a proposito dell’apprendimento<br />
animale:<br />
1) l’apprendimento si sviluppa in modo<br />
casuale in seguito a tentativi ed errori;<br />
2) le risposte corrette tendono ad<br />
essere ripetute, mentre quelle erronee<br />
tendono ad essere abbandonate, per<br />
cui l’animale riduce progressivamente<br />
il numero di risposte erronee e aumenta<br />
il numero di risposte corrette,<br />
riducendo così gradualmente i tempi<br />
di soluzione del problema (adesso noi<br />
diremmo che questo è il principio del<br />
condizionamento operante); 3) i comportamenti<br />
più spesso esercitati sono<br />
appresi più saldamente, ed è più facile<br />
che siano di nuovo emessi in situazioni<br />
analoghe a quelle in cui sono stati<br />
appresi (questo oggi verrebbe definito:<br />
processo di generalizzazione).<br />
La Psicologia Comportamentista iniziò<br />
quindi a studiare le associazioni stimolo-risposta<br />
(S-R), ossia come dipende<br />
il variare delle risposte (variabile<br />
detta perciò dipendente) al variare<br />
degli stimoli (variabile detta perciò indipendente).<br />
Watson era convinto della vastissima<br />
applicabilità pratica della psicologia<br />
così definita, in ciò dimostrandosi figlio<br />
del suo tempo e della sua Nazione,<br />
quell’America che aveva ormai sposato<br />
decisamente il Funzionalismo ed<br />
il Pragmatismo.<br />
(Da ricordare con curiosità, a proposito<br />
di questa vasta applicabilità, che<br />
Watson fu licenziato per ragioni molto<br />
personali dalla sua Università e fece<br />
fortuna, come uomo d’affari, applicando<br />
le sue conoscenze alla pubblicità)<br />
Egli impiegò però 6 anni per applicare<br />
le sue scoperte in ambito umano, psicopatologico,<br />
ed indurre, con tecniche<br />
di condizionamento classico, una<br />
nevrosi fobica in un bambino, il famoso<br />
“little Albert”.<br />
Era il 1919.<br />
Si apriva così la strada alla Terapia<br />
Comportamentale, che, come si può<br />
evincere da quanto illustrato, non è<br />
affatto nata in contrapposizione alla<br />
Psicoanalisi, come purtroppo ancora<br />
molti autorevoli comportamentisti pensano<br />
(Meazzini 2004), ma ha seguito<br />
una sua evoluzione spontanea e naturale<br />
nell’ambito della nascita e dello<br />
sviluppo della Psicologia Moderna.<br />
Sottolineo ciò perché, in tanti anni di<br />
ricerca e di esperienza personali, ho<br />
potuto rilevare quanto tempo sia stato<br />
perso, e quante energie intellettuali<br />
siano state sprecate, e quanti danni<br />
siano stati arrecati da questa sterile<br />
contrapposizione.<br />
I Comportamentisti di maggior spicco<br />
della prima generazione, a cavallo del<br />
periodo precedente la seconda Guerra<br />
Mondiale e immediatamente successivo<br />
(dagli anni 30 agli anni 50 circa<br />
del secolo scorso) furono Eysenk,<br />
Wolpe e Skinner.<br />
Skinner ebbe, ed ha, particolare rilevanza<br />
perché fu lui ad individuare ed<br />
a sistematizzare, oltre al condizionamento<br />
classico, un’altra forma di apprendimento,<br />
che si rivelerà molto importante<br />
per gli esseri umani: il CON-<br />
DIZIONAMENTO OPERANTE: i comportamenti<br />
(detti operanti) emessi<br />
spontaneamente dal soggetto<br />
aumentano o diminuiscono la loro<br />
probabilità di essere emessi a seconda<br />
del RINFORZO (premio o punizione)<br />
che l’organismo riceve in corrispondenza<br />
della loro emissione.<br />
Tutti i terapeuti del comportamento,<br />
fino a quel momento, proprio per le<br />
premesse teoriche da cui partivano<br />
(necessità di applicare il metodo<br />
scientifico anche alla clinica) dedicarono<br />
la loro ricerca ed il loro intervento<br />
clinico ai singoli comportamenti, sia<br />
che questi rientrassero nell’ambito della<br />
cosiddetta norma, sia della cosiddetta<br />
anormalità.<br />
I primi Comportamentisti faticavano a<br />
concepire un comportamento non rientrante<br />
nella norma come un qualcosa<br />
di rilievo e di significato psicopatologico,<br />
e cioè un “sintomo”.<br />
Molti allora ritenevano, infatti, che un<br />
comportamento “abnorme” fosse solo<br />
il prodotto di una “stimolazione ambientale<br />
abnorme”.<br />
Doveva essere presa in considerazione<br />
ed affrontata la singola fobia, il<br />
singolo “comportamento” disturbante<br />
o disabilitante.<br />
Più comportamenti a valenza psicopatologica<br />
dovevano essere quindi<br />
affrontati in successione.<br />
Eysenk propose una visione sintetica<br />
delle problematiche psicopatologiche<br />
23
con la formulazione di un suo concetto<br />
di personalità, che non trovò mai un<br />
vero seguito, perché in contraddizione<br />
con i suoi stessi presupposti teorici.<br />
La concezione dei primi comportamentisti<br />
era che l’uomo fosse come<br />
una “tabula rasa” su cui l’ambiente,<br />
con i suoi stimoli, “scriveva le caratteristiche<br />
di ognuno; ma già Eysenk si<br />
rese conto che l’individuo per il suo<br />
sviluppo non dipendeva solo dagli<br />
stimoli ambientali, ma aveva anche<br />
caratteristiche sue proprie, che condizionavano<br />
la sua reattività a detti<br />
stimoli.<br />
Fu solo però con l’accumularsi delle<br />
ricerche e con l’espandersi dei<br />
campi di interesse che intorno agli<br />
anni 70 del secolo scorso si prese<br />
atto che il paradigma STIMOLO/RI-<br />
SPOSTA: “S-R”, non era più sufficiente<br />
per spiegare l’apprendimento<br />
umano, e quindi il comportamento<br />
umano.<br />
Bisognava cioè prendere in considerazione<br />
proprio ciò che stava fra S ed<br />
R, l’essere umano, l’organismo con le<br />
sue potenzialità biologiche e con le<br />
sue stratificazioni psicologiche, che<br />
facevano sì che, dato un certo stimolo,<br />
non si osservasse sempre la stessa<br />
risposta, perché questa dipendeva<br />
anche da ciò che stava fra stimolo e<br />
risposta: l’organismo, cioè “O”.<br />
Il paradigma si trasformò quindi in<br />
“S-O-R”.<br />
Questa evoluzione della teoria avvenne<br />
anche per contatto e per contaminazione<br />
con la teoria e con la terapia<br />
cognitiva che si andavano strepitosamente<br />
affermando dopo la seconda<br />
guerra mondiale soprattutto nel<br />
mondo anglosassone.<br />
I comportamentisti della nuova era,<br />
della cosiddetta seconda onda, rimasero<br />
comunque fedeli all’esigenza di<br />
tenere fermo il timone della ricerca<br />
e delle sue applicazioni sulle problematiche<br />
dell’apprendimento e di non<br />
prescindere mai, né nella ricerca di<br />
base, di laboratorio, né nelle sue<br />
applicazioni, in primis la clinica,<br />
dall’osservanza delle procedure del<br />
metodo scientifico.<br />
Questo ruota intorno a 3 concetti base,<br />
solo accennati in questa sede.<br />
1. L’oggettività; essa è legata alla<br />
possibilità che persone diverse, nelle<br />
stesse circostanze, compiano le stesse<br />
osservazioni.<br />
Il costrutto teorico che i comportamentisti<br />
hanno da sempre accettato è<br />
solo quello fondato su dati osservativi,<br />
AGGIORNAMENTO<br />
anche se a nessuno è mai sfuggita la<br />
complessità di un’indagine e di interventi<br />
sull’uomo.<br />
2. Il secondo concetto base è quello<br />
di variabile.<br />
Tutti gli eventi che cadono sotto la<br />
nostra osservazione, ed a cui possono<br />
essere attribuiti valori differenti, sono<br />
potenzialmente delle variabili, ed il<br />
compito principale che ogni uomo di<br />
scienza si pone è determinare il rapporto<br />
che esiste tra le variabili che<br />
osserva.<br />
Alcune di queste variabili, cosiddette<br />
indipendenti, vengono manipolate<br />
dallo scienziato, dal clinico, mentre di<br />
alcune altre,di quelle cosiddette dipendenti,<br />
si osserva il variare dei valori in<br />
dipendenza della variazione dei valori<br />
delle variabili indipendenti.<br />
3. Il terzo concetto base è quello di<br />
controllo.<br />
La ricerca scientifica, e anche la<br />
ricerca clinica, che da questa promana,<br />
può ottenere dei risultati attendibili<br />
solo se conduce le sue osservazioni<br />
in modo controllato, cioè eliminando<br />
le influenze di variabili diverse<br />
da quelle la cui influenza reciproca<br />
viene studiata.<br />
Anche i neocomportamentisti sono<br />
rimasti legati all’importanza assegnata<br />
alla verifica empirica dei risultati terapeutici.<br />
Già Skinner aveva preso in considerazione<br />
che i cosiddetti “eventi privati”,<br />
non osservabili, tra i quali quelli cognitivi,<br />
potevano essere presi in considerazione<br />
e trattati secondo i principi<br />
della Behavior Modification.<br />
Fu Homme per primo, alla fine degli<br />
anni 60, a rielaborare questa idea di<br />
Skinner e ad indagare il mondo cognitivo<br />
con gli occhi di un comportamentista.<br />
Egli fu il primo a trattare i pensieri, le<br />
cognizioni, quelli che lui chiamava<br />
comportamenti nascosti, in maniera<br />
funzionalmente non dissimile dagli<br />
abituali comportamenti manifesti.<br />
Per primo introdusse il termine coverant,<br />
contrazione di covert ed operant,<br />
e fu il primo ad intervenire sui pensieri<br />
con le stesse modalità con cui la<br />
Behavor Therapy interveniva sui comportamenti.<br />
Cautela negli anni 70 ed 80 portò alla<br />
messa a punto di queste tecniche in<br />
ambito clinico, impiegando nel trattamento<br />
dei disturbi psichici estinzione<br />
covert, sensibilizzazione covert, costo<br />
della risposta covert, ecc., introducendo<br />
quindi una terapia che veniva<br />
attuata a livello esclusivamente di<br />
pensiero e di immaginazione.<br />
Ci si rese sempre più conto dell’importanza<br />
di “O”, della rappresentazione<br />
cognitiva della nostra interazione<br />
con l’ambiente, e, senza rinnegare per<br />
nulla le radici comportamentiste, sia<br />
Seligman che Bandura (entrambi originariamente<br />
ricercatori di laboratorio)<br />
misero a fuoco l’importanza delle aspettative<br />
nella genesi dei comportamenti<br />
e degli stati di sofferenza umana.<br />
La “contaminazione cognitivo-comportamentale”<br />
è già pienamente in atto<br />
negli anni 70.<br />
La teoria dell’impotenza appresa di<br />
Seligman è ancor oggi un pilastro su<br />
cui poggia la nostra comprensione<br />
della depressione ed il relativo trattamento.<br />
Quando una persona con l’accumularsi<br />
delle esperienze impara che con il suo<br />
agire non riesce ad avere sotto<br />
controllo i risultati dei propri comportamenti<br />
si scoraggia e si inibisce<br />
(cosa che accade anche nell’animale).<br />
Quando un soggetto prevede che<br />
qualsiasi azione da lui eseguita non<br />
riuscirà ad alterare la situazione spiacevole,<br />
dolorosa in cui si trova, sviluppa<br />
delle aspettative di fallimento<br />
che lo conducono ad un senso di impotenza<br />
ed alla depressione.<br />
Anche Bandura alla base della sua<br />
fortunata teoria della autoefficacia (selfefficacy)<br />
pone il concetto di aspettativa:<br />
la proporzione di insuccessi<br />
o di successi esperiti dalla persona<br />
durante il suo sviluppo ontogenetico<br />
ed il modo in cui questi vengono<br />
percepiti e valutati fa sì che una<br />
persona si ritenga in grado o meno di<br />
riuscire a produrre un determinato<br />
comportamento, che le farà superare<br />
l’avversità incontrata e realizzare le sue<br />
aspettative.<br />
La decisione di accettare o di rifiutare<br />
le richieste che incessantemente provengono<br />
dall’ambiente sarebbe strettamente<br />
connessa al livello di autoefficacia<br />
sul quale la persona si colloca.<br />
A queste conclusioni Bandura arrivò<br />
anche indagando a fondo e in maniera<br />
sperimentale i vari processi di apprendimento,<br />
arrivando per primo ad<br />
andare oltre i confini del condizionamento<br />
classico e del condizionamento<br />
operante, individuando una nuova<br />
forma di apprendimento, quella del<br />
modellamento (o apprendimento per<br />
imitazione) ancor oggi molto studiata.<br />
Sulla base delle evidenze che emergevano<br />
dallo studio della cosiddetta<br />
24 VERONA MEDICA
variabile “O” e sulla base del confronto<br />
con altri indirizzi scientifici già affermati,<br />
o che si stavano affermando,<br />
come la psicolinguistica e le neuroscienze,<br />
riemerse la proposta di un<br />
qualcosa di innato nell’organismo<br />
umano: i cosiddetti “repertori comportamentali<br />
di base” di Staats (emozionale-motivazionale;<br />
senso-motorio e<br />
linguistico-cognitivo) e la cosiddetta<br />
“predisposizione (preparadness)” di<br />
Seligman, secondo i cui studi esisterebbero<br />
delle predisposizioni biologiche<br />
ad elaborare associazioni privilegiate<br />
tra certe classi di stimoli piuttosto<br />
che tra altre.<br />
In quegli anni si iniziò a studiare a<br />
fondo il linguaggio (Staats 1975),<br />
sempre mantenendosi nel solco della<br />
Behavior Modification e del condizionamento<br />
operante, e si mise in evidenza<br />
l’importanza del linguaggio<br />
nella produzione dei cambiamenti<br />
comportamentali non verbali.<br />
La strada per il “cognitivo-comportamentale”<br />
era ormai aperta, anche se<br />
fra molte difficoltà e molte diffidenze,<br />
perché per una parte dei comportamentisti<br />
i fattori cognitivi e quelli emotivi<br />
erano ancora i contenuti di una scatola<br />
nera.<br />
L’altra parte, invece, proseguì sulla<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
strada recentemente tracciata dalle<br />
ricerche e dalle applicazioni cliniche:<br />
Meichembaum mise ad esempio in<br />
evidenza l’importanza del linguaggio<br />
diretto verso se stessi, oltre che verso<br />
gli altri: quel “dialogo interno” che funge<br />
da mediatore per le reazioni allo<br />
stress.<br />
Fu lui che mise a punto, sulla base del<br />
“dialogo interno”, delle tecniche particolari<br />
per affrontare i problemi clinici:<br />
“il Self-instructional Training” e lo<br />
“Stress inoculation training”.<br />
Quando per esigenze di lavoro iniziai<br />
nel 1977 a Verona prima, e poi a Roma,<br />
la Scuola quadriennale di Terapia<br />
Comportamentale il panorama internazionale<br />
era questo , mentre in Italia<br />
la situazione della ricerca, della clinica<br />
e della didattica era ancora ferma<br />
praticamente a Skinner, ferma in una<br />
contrapposizione ad altre psicoterapie,<br />
contrapposizione che la storia avrà il<br />
compito di dimostrare sterile ed ingiustificata.<br />
Per fortuna anche in Italia le<br />
cose sono poi rapidamente cambiate:<br />
come esempi sintetici devono essere<br />
ricordati questi: la prima Società<br />
Italiana di Terapia Comportamentale<br />
(SITC), fondata a Roma nel 1971, nel<br />
1981 mutò nome e sigla in Società<br />
Italiana di Terapia Comportamentale e<br />
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />
ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />
REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />
MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />
Cognitiva (SITCC), e analogo mutamento<br />
seguì la seconda Scuola<br />
Italiana di Terapia Comportamentale<br />
fondata a Verona nel 1977: l’AIAMC.<br />
Intanto, alla fine degli anni 70 ed agli<br />
inizi degli anni 80 Mahoney prima, e<br />
D’Zurilla poi, misero a punto la<br />
Problem Solving Therapy, avendo rilevato<br />
che molti dei nostri problemi<br />
psicologici sono il risultato di una<br />
carenza riscontrabile nella capacità di<br />
usare al meglio le nostre risorse intellettuali<br />
per affrontare e risolvere<br />
problemi di natura esistenziale ed<br />
emozionale.<br />
Inoltre si fece strada il convincimento<br />
(il self-monitoring di Rehm, 1983) che<br />
far scoprire al cliente il funzionamento<br />
dei suoi processi cognitivi e delle<br />
strette connessioni esistenti fra cognizioni,<br />
emozioni e comportamenti non<br />
solo produce un miglioramento per<br />
quanto attiene le performance strettamente<br />
cognitive, ma aiuta nella soluzione<br />
di problemi intrecciati con quelli<br />
cognitivi, come quelli che hanno una<br />
natura emozionale-motivazionale o che<br />
si esprimono con dei comportamenti<br />
manifesti.<br />
Segue seconda parte<br />
nel prossimo numero<br />
37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836<br />
Fax 045/8006737<br />
25
GIUSEPPE PECORARO<br />
Direttore Unità Operativa di Urologia ULSS 22<br />
Ospedale di Isola della Scala, Verona<br />
L’incontinenza urinaria nel maschio<br />
è diventata come per le femmine un<br />
problema sociale dovuto al notevole<br />
incremento della prostatectomia radicale<br />
(PR) che è la prima causa.<br />
L’incidenza dell’incontinenza urinaria<br />
da sforzo dopo prostatectomia radicale<br />
varia dal 5 al 20 % anche nelle<br />
mani di esperti chirurghi (1-3). E ciò<br />
vale sia che si esegua una procedura<br />
classica a cielo aperto e sia che<br />
sia esegua per via laparoscopica,<br />
procedura che io da anni prediligo.<br />
Il trattamento è spesso difficile ed<br />
ultimamente molti pazienti richiedono<br />
un rimedio per tale condizione.<br />
Anche perché se per la donna l’incontinenza<br />
urinaria ha un grosso<br />
impatto negativo sulla qualità di vita,<br />
lo ha ancora di più per l’uomo. L’uomo<br />
incontinente tende a essere più<br />
asociale, più introverso, perde facilmente<br />
l’attività sessuale. Ho avuto<br />
pazienti che dopo avergli risolto l’incontinenza<br />
hanno avuto una normale<br />
ripresa dell’attività sessuale.<br />
I Paziente con incontinenza urinaria<br />
da sforzo persistente dopo un anno<br />
dalla prostatectomia sono candidabili<br />
ad intervento chirurgico perché<br />
non recupereranno più.<br />
Attualmente il gold standar rimane lo<br />
sfintere artificiale, anche se questa<br />
tecnica chirurgica non è di facile esecuzione<br />
e non è scevra da complicanze.<br />
È però un presidio molto costoso<br />
(11.000,00 € e ampiamente<br />
non coperto dal DRG) per cui le<br />
aziende sanitarie tendono a non fornirlo<br />
o a fornirlo in numeri molto limitati.<br />
Il tasso di successo dello sfintere<br />
artificiale, comparato con altre tecniche<br />
è sicuramente migliore anche<br />
a lungo termine, ma purtroppo non<br />
è scevro da complicanze come le<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Il trattamento dell’incontinenza urinaria<br />
nel maschio dopo chirurgia della prostata.<br />
Lo stato dell’arte<br />
26<br />
infezioni, atrofia dell’uretra ed erosione<br />
uretrale (4-5).<br />
Consiste nel posizionare un manicotto<br />
attorno all’uretra bulbare che il<br />
paziente con un dispositivo posizionato<br />
all’interno dello scroto gonfia o<br />
sgonfia a seconda se deve urinare o<br />
meno.<br />
Nel tempo sono stati introdotte altre<br />
tecniche come le iniezioni di bulking<br />
agent a livello dell’area sfinteriale, il<br />
proact ossia due palloncini posizionati<br />
attorno al collo vescicale e gonfiati<br />
per cercare di occludere e favorire<br />
la continenza, i costrittori periuretrali<br />
ossia un manicotto posizionato<br />
attorno all’uretra. Ma tutti questi<br />
e altri ancora che non ho citato, non<br />
hanno dimostrato grande efficacia e<br />
per contro si sono avuti molti eventi<br />
avversi. (6-10)<br />
Recentemente è stata introdotta una<br />
nuova tecnica, che ha caratteri di<br />
mininvasività, messa a punto a Monaco<br />
di Baviera da due urologici,<br />
uno tedesco, Rehder e l’altro italiano,<br />
Gozzi.<br />
È la sling trans otturatoria con sistema<br />
advance. (11-12)<br />
Il sottoscritto è stato tra i primi in Italia<br />
ad introdurre tale tecnica tanto che<br />
l’urologia di Isola della Scala è diventata<br />
un riferimento per i pazienti oltre<br />
che per altri urologi venuti a vedere<br />
e acquisire tale tecnica.<br />
Consiste nel posizionare con passaggio<br />
attraverso i forami otturatori<br />
con appositi aghi una rete biocompatibile,<br />
pressappoco come quella<br />
che si usa per le donne, sotto l’uretra<br />
bulbare. La trazione della rete spinge<br />
l’uretra verso la vescica aumentandone<br />
così la lunghezza funzionale.<br />
La tecnica trans-otturatoria è basata<br />
infatti sull’ipotesi che nelle incontinenze<br />
urinarie con attività sfinterica<br />
residua, la causa della perdita d’urina<br />
sotto sforzo è da imputare ad un<br />
prolasso del bulbo dell’uretra in una<br />
posiziona più caudale<br />
Il paziente è in anestesia periferica.<br />
Dimesso in seconda giornata.<br />
Ha un ottimo tasso di successo, molto<br />
vicino a quello dello sfintere artificiale<br />
con il vantaggio però di non<br />
dover azionare alcunché quando si<br />
deve urinare.<br />
Eventuale insuccesso della terapia<br />
comunque non preclude la possibilità<br />
di eseguire altre tecniche chirurgiche<br />
come il posizionamento di sfintere<br />
artificiale.<br />
Costa circa un terzo rispetto allo sfintere<br />
artificiale anche se purtroppo alcune<br />
ULSS fanno difficoltà a fornirlo<br />
perché i costi non sono completamente<br />
coperti dal DRG.<br />
Infine un cenno alla riabilitazione<br />
pelvi-perneale.<br />
È dimostrato da vari lavori scientifici<br />
che la riabilitazione non aumenta il<br />
numero di pazienti che recuperano<br />
la continenza ma accorcia i tempi<br />
con cui si può arrivare alla continenza.<br />
Per cui se un paziente ha lo sfintere<br />
incompetente rimarrà incontinente<br />
anche se farà la riabilitazione.<br />
Mentre un paziente con sfintere<br />
competente che magari avrebbe<br />
recuperato spontaneamente la continenza<br />
in quattro mesi con la riabilitazione<br />
la recupera in due o tre mesi.<br />
In conclusione il paziente con incontinenza<br />
urinaria da sforzo ha la possibilità<br />
di guarire. I trattamenti più efficaci<br />
sono la sling trans-otturatoria<br />
quando vi è attività sfinterica residua<br />
e lo sfintere artificiale in tutti gli altri<br />
casi.<br />
Sebbene siamo in un periodo di difficoltà<br />
economica, a mio parere non<br />
si giustifica comunque l’atteggiamento<br />
delle aziende sanitarie nel non<br />
volere fornire o farlo con difficoltà tali<br />
presidi.<br />
Bisogna ricordare che la mission di<br />
quelli che operano in questo campo<br />
(medici o amministratori che siano)è<br />
dare salute.<br />
Peraltro il discorso economico evo-<br />
VERONA MEDICA
cato non ha ragione di essere perché<br />
qualunque presidio anche il più<br />
costoso nel tempo viene ripagato economicamente<br />
dal non dover fornire<br />
pannolini e/o medicine per curare<br />
gli effetti prodotti dall’urina sulla<br />
pelle.<br />
E tutto questo senza considerare la<br />
qualità di vita.<br />
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recent 50 patients at a single<br />
centre. Eur Urol 2007;52: 680–6.<br />
NORME COMPORTAMENTALI<br />
PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI<br />
Si ricorda che all’atto dell'affidamento/accettazione dell'incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:<br />
8. Trigo-Rocha F, Gomes CM,<br />
Pompeo AC, Lucon AM, Arap S.<br />
Prospective study evaluating<br />
efficacy and safety of adjustable<br />
continence therapy (ProACT) for<br />
post–radical prostatectomy<br />
urinary incontinence. Urology<br />
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9. Onur R, Rajpurkar A, Singla A.<br />
New perineal boneanchored<br />
male sling: lessons learned.<br />
Urology 2004;64: 58–61.<br />
10. Sousa-Escando´n A, Cabrera J,<br />
Mantovani F, et al. Adjustable<br />
suburethral sling (male REMEEX<br />
system1) in the treatment of<br />
male stress urinary incontinence:<br />
a multicentre European<br />
study. Eur Urol<br />
2007;52:1473–80.<br />
11. Rehder P, Gozzi C. Transobturator<br />
sling suspension for male<br />
urinary incontinence including<br />
post-radical prostatectomy. Eur<br />
Urol 2007;52:860–7.<br />
12. Noguchi M, Shimada A, Nakashima<br />
O, Kojiro M, Matsuoka K.<br />
Urodynamic evaluation of a<br />
suspension technique for rapid<br />
recovery of continence after<br />
radical retropubic prostatectomy.<br />
Int J Urol 2006;13:373–8.<br />
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d'ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto<br />
conto dei disagi dell'utenza.<br />
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10<br />
con risposta diretta del titolare o di altra persona).<br />
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità<br />
telefonica e/o l'ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento<br />
dell'orario oltre le ore 10 del mattino.<br />
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire<br />
agli utenti una presenza effettiva nella sede d'attività del tutto simile a quella del titolare.<br />
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale<br />
è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.<br />
VERONA MEDICA 27
Analgesici<br />
e terapia del dolore<br />
Con riferimento alle disposizioni regionali<br />
riguardanti le prescrizioni in<br />
oggetto, e in particolare, a quanto<br />
riportato nella nota prot. 89934/<br />
64.00.03.01 del 23 febbraio u.s., sono<br />
pervenute alcune segnalazioni di difficoltà<br />
connesse all’attuazione delle<br />
disposizioni stesse.<br />
Viene segnalato che, in molti casi, la<br />
restrizione introdotta nella dispensazione<br />
delle confezioni di medicinali, in<br />
assenza di posologia, ha sortito l’effetto<br />
di un disagio posto maggior-<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
mente a carico dell’assistito, che è<br />
costretto a tornare nello studio medico<br />
e in farmacia per ottenere il numero di<br />
confezioni adeguato alle sue necessità<br />
terapeutiche.<br />
si ritiene pertanto necessario disporre,<br />
a rettifica delle disposizioni regionali<br />
precedentemente stabilite riguardo la<br />
posologia, che nelle prescrizioni su<br />
ricettario regionale SSN di medicinali<br />
di Tab. II Sez. D nella terapia del dolore,<br />
pur essendo auspicabile che il<br />
medico indichi la posologia, qualora<br />
Federalismo e costi standard<br />
nel settore sanitario<br />
(dal Sito Regionale FIMMG)<br />
Dal 2013 un nuovo sistema determinerà<br />
costi e fabbisogni standard. A stabilirlo<br />
è il decreto legislativo 68/2011,<br />
di recente in Gazzetta Ufficiale, che<br />
stabilisce che l’entrata in vigore dal<br />
2013, del nuovo sistema di calcolo dei<br />
fabbisogni sanitari delle Regioni.<br />
Si tratta di un sistema di calcolo fondato<br />
sui costi standard che saranno<br />
calcolati su tre Regioni benchmark<br />
(una per area geografica, Nord,<br />
Centro e Sud) scelte tra una rosa di 5<br />
Regioni indicate dal ministero della<br />
Salute e individuate sulla base della<br />
capacità di garantire i Lea mantenendo<br />
l’equilibrio economico (ed il costo<br />
più basso).<br />
Questi i principali contenuti di interesse<br />
sanitario:<br />
28<br />
Fondo perequativo<br />
Dall'anno 2013 sarà istituito un fondo<br />
perequativo alimentato dal gettito<br />
prodotto da una compartecipazione<br />
al gettito dell'IVA determinata in modo<br />
tale da garantire in ogni Regione il<br />
finanziamento integrale delle spese<br />
per sanità, assistenza, istruzione,<br />
trasporto pubblico locale in conto<br />
capitale.<br />
Nel primo anno di funzionamento del<br />
fondo le suddette spese saranno<br />
computate in base ai valori di spesa<br />
storica e a quelli dei costi standard<br />
ove stabiliti; nei successivi quattro<br />
anni il calcolo sarà effettuato sulla<br />
base dei costi standard.<br />
Fabbisogno sanitario nazionale<br />
standard<br />
Per il 2012 resta la cifra già stanziata<br />
la stessa sia mancante, venga consegnato<br />
all’assistito il numero di confezioni<br />
prescritte dal medico, che, si<br />
ricorda, può prescrivere una cura di<br />
durata fino a trenta giorni di terapia.<br />
Nei casi in cui dovessero sorgere<br />
dubbi su prescrizioni prive di posologia,<br />
il farmacista può interpellare il<br />
medico al riguardo, così come l’Azienda<br />
ULSS può disporre le verifiche<br />
e i controlli previsti dalla normativa<br />
vigente sulle prescrizioni a carico del<br />
SSN.<br />
Si ricorda che permane l’obbligo<br />
dell’indicazione della posologia per le<br />
prescrizioni su ricettario SSN, per la<br />
terapia del dolore, di medicinali di Tab.<br />
II sez. A, ancorchè ricompresi nell’Allegato<br />
III-bis, per effetto di quanto<br />
previsto dal D.P.R. n. 309/1990, Testo<br />
Unico in materia di stupefacenti.<br />
IL DIRIGENTE REGIONALE<br />
FRANCESCO DOTTA<br />
nell’intesa Stato Regioni per il triennio<br />
2010-2012 e confermata dalla legge<br />
di stabilità 2011.<br />
A partire dal 2013 è prevista una<br />
nuova rideterminazione della cifra<br />
sulla base di una intesa Stato Regioni,<br />
in coerenza con il quadro macroeconomico<br />
complessivo e nel rispetto dei<br />
vincoli di finanza pubblica e degli<br />
obblighi assunti dall'Italia in sede<br />
comunitaria coerentemente con il<br />
fabbisogno derivante dalla determinazione<br />
dei livelli essenziali di assistenza<br />
(LEA) erogati in condizioni di<br />
efficienza ed appropriatezza.<br />
Macro aree di finanziamento sanitario<br />
Sono previste tre macro aree assistenziali<br />
come indicatori della programmazione<br />
nazionale per l’attuazione<br />
del federalismo fiscale.<br />
A queste aree verranno assegnati dei<br />
livelli percentuali di finanziamento:<br />
a) 5 per cento per l'assistenza sanitaria<br />
collettiva in ambiente di vita<br />
e di lavoro;<br />
b) 51 per cento per l'assistenza distrettuale;<br />
c) 44 per cento per l'assistenza<br />
ospedaliera.<br />
VERONA MEDICA
Costi standard sanitari e fabbisogno<br />
regionali<br />
Il fabbisogno sanitario standard delle<br />
singole regioni a statuto ordinario,<br />
cumulativamente pari al livello del fabbisogno<br />
sanitario nazionale standard,<br />
sarà determinato, in fase di prima applicazione<br />
a decorrere dall'anno 2013,<br />
applicando a tutte le regioni i valori di<br />
costo rilevati nelle regioni di riferimento.<br />
Per la determinazione dei costi standard<br />
si prenderanno a riferimento tre<br />
Regioni (una del Nord, una del Centro<br />
e una del Sud e delle quali almeno una<br />
deve essere di piccole dimensioni<br />
geografiche), scelte dalla Conferenza<br />
Stato Regioni tra le cinque migliori indicate<br />
dal ministro della Salute. Le cinque<br />
saranno quelle che avranno garantito<br />
l’erogazione dei Lea in condizioni<br />
di equilibrio economico, senza<br />
essere assoggettate a piani di rientro<br />
e con livelli di erogazione dei servizi<br />
ritenuti appropriati, efficienti e di qualità.<br />
Il costo standard sarà quindi computato<br />
a livello aggregato per ciascuno<br />
dei tre macrolivelli di assistenza: assistenza<br />
collettiva, assistenza distrettuale<br />
e assistenza ospedaliera. Il valore<br />
di costo standard sarà dato, per ciascuno<br />
dei tre macrolivelli di assistenza<br />
erogati in condizione di efficienza ed<br />
appropriatezza dalla media pro-capite<br />
pesata del costo registrato dalle regioni<br />
di riferimento. A tal fine il livello<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
della spesa delle tre macroaree delle<br />
regioni di riferimento:<br />
a) sarà computato al lordo della mobilità<br />
passiva e al netto della mobilità<br />
attiva extraregionale;<br />
b) sarà depurato della quota di spesa<br />
finanziata dalle maggiori entrate proprie<br />
rispetto alle entrate proprie considerate<br />
ai fini della determinazione del<br />
finanziamento nazionale. La riduzione<br />
è operata proporzionalmente sulle tre<br />
macroaree;<br />
c) sarà depurato della quota di spesa<br />
che finanzia livelli di assistenza superiori<br />
ai livelli essenziali;<br />
d) sarà depurato delle quote di ammortamento<br />
che trovano coperture<br />
ulteriori rispetto al finanziamento ordinario<br />
del Servizio sanitario nazionale,<br />
nei termini convenuti presso i Tavoli<br />
tecnici di verifica.<br />
Interventi strutturali straordinari in<br />
materia di sanità<br />
In sede di attuazione dell'articolo 119,<br />
quinto comma, della Costituzione, nel<br />
rispetto dei principi stabiliti dalla citata<br />
legge n. 42 del 2009, sono previsti<br />
specifici interventi idonei a rimuovere<br />
carenze strutturali presenti in alcune<br />
aree territoriali e atte ad incidere sui<br />
costi delle prestazioni. Le carenze<br />
strutturali sono individuate sulla base<br />
di specifici indicatori socio-economici<br />
e ambientali, tenendo conto della<br />
complementarietà con gli interventi<br />
CERTIFICATO PER LA PATENTE:<br />
ESENTE IVA<br />
straordinari di edilizia sanitaria previsti<br />
dall'articolo 20 della legge 11 marzo<br />
1988, n. 67.<br />
La valutazione della qualità delle<br />
cure e dell’uniformità dell’assistenza<br />
Il Ministro della Salute, d'intesa con la<br />
Conferenza Stato-Regioni, implementa<br />
un sistema adeguato di valutazione<br />
della qualità delle cure e<br />
dell'uniformità dell'assistenza in tutte<br />
le Regioni ed effettua un monitoraggio<br />
costante dell'efficienza e dell'efficacia<br />
dei servizi.<br />
Le Regioni a statuto speciale e le<br />
Province Autonome fuori dai costi<br />
standard<br />
Le Regioni a statuto speciale e delle<br />
due Province autonome saranno<br />
escluse dal benchmark previsto per<br />
la determinazione dei costi standard.<br />
Sicilia, Valle d’Aosta, Friuli Venezia<br />
Giulia, Sardegna, Trento e Bolzano<br />
potranno infatti avviare il sistema dei<br />
costi standard in autonomia con il<br />
solo obbligo di garantire la comunicazione<br />
al Governo sugli atti intrapresi.<br />
Le Regioni virtuose premiate<br />
Le Regioni più virtuose saranno inoltre<br />
premiate poiché gli eventuali risparmi<br />
(nell’ambito del Ssn) effettuati dalle<br />
Regioni rimarranno nella disponibilità<br />
delle regioni stesse.<br />
Facendo seguito alle Comunicazioni n. 60 del 13 settembre 2010 e n. 82 del 2 dicembre 2010, si ritiene opportuno segnalare che l’Agenzia<br />
delle Entrate con parere del 9 dicembre 2010 (All. n. 1), in risposta ad un quesito dello SNAMI, ha confermato la posizione consolidata di questa<br />
Federazione in merito alla esenzione da IVA della fattispecie indicata in oggetto.<br />
L’Agenzia delle Entrate nel proprio parere rileva, quindi, che la prestazione sanitaria del medico curante finalizzata al rilascio del certificato<br />
preliminare per il rinnovo o il conseguimento della patente di guida per i veicoli a motore è esente da IVA perché “lo scopo principale della<br />
prestazione è nella tutela preventiva della salute di soggetti che, trovandosi in particolari condizioni fisiche, potrebbero compromettere la propria<br />
salute e l’incolumità della collettività attraverso la guida di veicoli”.<br />
Di fatto l’Agenzia delle Entrate conferma quanto già affermato nella Circolare n. 4 del 28 gennaio 2005 ove chiariva che sono esenti da IVA quelle<br />
prestazioni mediche di diagnosi, cura e riabilitazione finalizzate alla “tutela della salute” intesa anche come prevenzione<br />
VERONA MEDICA 29
Matti di paese<br />
Ino era l’aiuto sacrestano. Lo conoscevamo<br />
come “Ino campanaro”.<br />
La domenica aiutava “Bepi campanaro”,<br />
il sacrestano, a raccogliere l’elemosina.<br />
Poi, finita la messa, raccoglieva le sedie,<br />
che allora si noleggiavano,<br />
e le riponeva in sacrestia pronte<br />
per la funzione successiva.<br />
Manlio era un suo lontano parente,<br />
ed era anche lui uno dei<br />
matti del paese.<br />
L’altro, quello più conosciuto era<br />
“Machina” che si diceva portasse<br />
quel soprannome perché una<br />
volta, al Ponte Fior di Rosa, durante<br />
una manifestazione sindacale<br />
dei braccianti agricoli, aveva<br />
sollevato l’automobile del Conte<br />
Treves scaraventandola nel<br />
Bussè.<br />
Era un personaggio noto a tutti.<br />
Gli piaceva fare l’imitazione di<br />
“Braccio di Ferro”.<br />
Come quello si atteggiava con<br />
una pipa in bocca e la bocca,<br />
senza denti, tutta tirata in dentro<br />
verso il palato, con l’atteggiamento<br />
del personaggio dei cartoni<br />
animati.<br />
Era dotato di una forza incredibile.<br />
Quando aveva i denti era riuscito a sollevare,<br />
con quelli, una tavola.<br />
Tutti si badava bene a non farlo arrabbiare,<br />
e tutti gli si mollava qualche monetina<br />
per farsi fare l’imitazione.<br />
Ma c’erano anche Badoglio e Madurana,<br />
due che giravano tutti i bar del<br />
paese per farsi offrire dalla gente “una<br />
tazza”.<br />
Badoglio era schizzinoso ed usava il<br />
suo bicchiere personale che teneva<br />
sempre pronto in tasca; Madurana si<br />
30<br />
ATTUALITÀ<br />
fermava fisso davanti al muro e con<br />
quello parlava per delle ore.<br />
C’era il “Bicio Moro” che viveva con i<br />
cani. Per una delusione d’amore o<br />
magari per non si sa cos’altro, aveva<br />
deciso di non parlare più.<br />
Per comunicare usava i gesti e qualche<br />
volta dei biglietti sui quali scriveva<br />
con un “lapis”. Prima di loro, c’era stato<br />
il “mato Treno” che girava da un paese<br />
all’altro facendo il treno, imitandone i<br />
rumori e le manovre e quando passava<br />
tutti i ragazzini correvano a vederlo.<br />
Badoglio e Madurana in una caricatura<br />
Questi erano quelli che conoscevo tra<br />
Legnago e Vangadizza, ma, una volta<br />
i matti c’erano in ogni paese.<br />
Erano istituzioni, come il prete, il farmacista<br />
e il medico condotto.<br />
Poi è capitato qualcosa.<br />
Hanno cominciato a sparire.<br />
I matti oggi si vedono molto meno.<br />
Ma gli psichiatri dicono che ci sono<br />
ancora, e che sono anche più di una<br />
volta. Di manicomi non ce ne sono più.<br />
Dunque, di matti in circolazione ce ne<br />
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />
e degli Odontoiatri di Verona<br />
www.omceovr.it<br />
Informazioni e servizi “on line”<br />
dovrebbero essere più di una volta.<br />
Ma quelli che ci sono ormai nessuno li<br />
conosce più o se li conosce fa di tutto<br />
per evitarli.<br />
Nessuno riesce più a trovare nel “matto”<br />
gli aspetti divertenti che lo rendevano,<br />
una volta, un’attrazione per il<br />
paese.<br />
Oggi il matto deve vivere in condominio.<br />
E in condominio nessuno più tollera di<br />
essere disturbato. Per ogni matto ci<br />
deve essere una medicina che lo<br />
tenga buono.<br />
Se non si trova e se il matto da<br />
disturbo deve essere mandato<br />
via. E capita che qualche matto<br />
diventi barbone.<br />
Di quelli se ne vedono ancora;<br />
vivono dormendo nei cartoni, sui<br />
marciapiedi o vicino alle stazioni<br />
ferroviarie.<br />
La sanità pubblica dovrebbe<br />
essere più umana ed efficiente,<br />
ma anche la società dovrebbe<br />
avere maggiore il senso della<br />
solidarietà ed essere meno<br />
intransigente.<br />
Più la società privilegia il lavoro<br />
e la produttività, più i paesi si<br />
trasformano in città, più le case<br />
diventano condomini, più le famiglie<br />
diventano piccole.<br />
Quelle grandi di una volta, che<br />
riunivano sotto lo stesso tetto più<br />
generazioni, sono ormai sparite.<br />
E con loro è sparita anche la<br />
capacità di farsi carico di quel<br />
parente che non è proprio a<br />
piombo.<br />
Le società contadine, per i matti, avevano<br />
più tempo.<br />
A volte li parcheggiavano negli istituti,<br />
magari in ospedale, per il raccolto<br />
quando i ritmi dovevano diventare<br />
industriali.<br />
Oggi i ritmi sono sempre industriali e<br />
la gente non ha più tempo per i matti.<br />
E le case ed i paesi sono diventati condomini.<br />
ROBERTO MORA<br />
VERONA MEDICA
La morte<br />
di Cavour<br />
Camillo Benso conte di Cavour<br />
nacque il 10 agosto 1810, secondo<br />
figlio del marchese Michele Antonio<br />
Benso di Cavour e di Adelaide<br />
Susanne, detta Adèle, De Sellon<br />
d’Allaman, sposata nel 1805. Il padre<br />
morì a 69 anni nel 1850 e la madre a<br />
66 anni nel 1846, forse di tubercolosi.<br />
L’unico fratello, Gustavo, nato nel<br />
1806, morì nel 1864, a 58 anni. Venne<br />
descritto di carattere chiuso e con<br />
problemi di depressione. (1)<br />
Cavour fu un ragazzo robusto che<br />
non arrivava al metro e sessanta (per<br />
il tempo una statura media). Dai nove<br />
ai sedici anni frequentò l’Accademia<br />
Militare. Dice di lui lo storico Denis<br />
Mack Smith: “Era intraprendente e<br />
vivace ma anche testardo e chiassoso.<br />
Era indisciplinato e costantemente<br />
in cerca di divertimenti”.<br />
Dalle biografie si derivano tre caratteristiche<br />
importanti per una storia<br />
clinica. Era un ottimo mangiato e<br />
questo lo portò ad essere obeso nell’età<br />
matura e sofferente di gotta. Era<br />
probabilmente affetto da quella che<br />
oggi si definisce “sindrome metabolica”<br />
(obesità viscerale, iperlipemia,<br />
infiammazione vascolare e ipertensione<br />
arteriosa sistemica cronica). Era<br />
un uomo che “spesso appariva molto<br />
scoraggiato e stanco” diceva di lui il<br />
fratello marchese Gustavo. E di sé,<br />
scrivendo alla sua amante Bianca<br />
Ronzani (2) : “Sono un amico i cui capelli<br />
incanutiscono, che il lavoro rende<br />
spesso preoccupato e malinconico”<br />
e “la vecchiaia prematura è cagionata<br />
da dolori morali d’impareggiabile<br />
amarezza”. La fragilità nervosa era una<br />
delle caratteristiche di molti<br />
membri della famiglia Benso di Cavour<br />
e in Camillo si manifestava nei<br />
rapidi cambiamenti d’umore, nei frequenti<br />
accessi di collera, nelle crisi<br />
depressive di cui abbiamo notizie fin<br />
dalla giovinezza. Si dice che alla vigilia<br />
della 2° guerra d’Indipendenza<br />
avesse meditato il suicidio. Il terzo elemento<br />
pare il meno interpretabile.<br />
Particolarmente negli ultimi anni<br />
Cavour era colpito da brevi e ricor-<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
renti indisposizioni caratterizzate da<br />
febbre ed diagnosticate dai medici<br />
consultati, come infiammazioni intestinali.<br />
In particolare, nel 1852, di<br />
seguito ad un attacco più importante<br />
dei precedenti, venne curato dal medico<br />
Tarello con abbondanti salassi.<br />
Cavour soffriva di due malattie ricorrenti:<br />
una forma di gotta o “gotta sciatica”<br />
che affliggeva anche il padre ed<br />
il fratello, che curava con alterna<br />
fortuna con applicazioni di olio di marroni<br />
(lo dice D.M. Smith). La seconda<br />
dovette essere la malaria. Può essere<br />
rilevante che la sua carnagione, normalmente<br />
rosea, avesse virato, nel<br />
corso degli anni verso un generale ingiallimento.<br />
Gli ultimi due episodi, di febbre e<br />
dolori addominali, riportati prima della<br />
malattia mortale, sono del novembre<br />
e del Natale 1860. Con tutta probabilità<br />
questi ultimi due fatti erano l’epifenomeno<br />
più evidente di una malaria<br />
cronica contratta nella tenuta di Leri,<br />
dove Cavour si recava periodicamente<br />
e dove la coltivazione più importante<br />
era a riso. Certamente il 18<br />
e 19 maggio 1861, Cavour fu a Leri.<br />
Era ilo periodo di inondazione delle<br />
risaie e, di conseguenza, di maggior<br />
proliferazione delle zanzare. Da buon<br />
cocciuto trascurò le raccomandazione<br />
dei suoi contadini di non uscire<br />
all’aperto dopo il calar del sole.<br />
Il 26 maggio lo statista Salmour gli<br />
fece visita a Torino e si allarmò vedendo<br />
che il bianco dell’occhio gli era<br />
diventato giallastro e la pelle aveva<br />
un pallore mortale. Cavour ammise di<br />
non sentirsi bene e attribuì il suo<br />
cattivo stato di salute ai dissensi con<br />
Rattazzi e allo scontro con Garibaldi<br />
alla Camera.<br />
Il 29 maggio il conte cenò col fratello<br />
Gustavo ed il nipote Ainardo. Ci guida<br />
il resoconto della nipote Giuseppina<br />
Alfieri che ci informa che Cavour<br />
“mangiò di buon appetito. Dopo cena<br />
andò a fumare un sigaro in terrazzo<br />
ma, preso da leggeri brividi, presto<br />
rientrò in salotto e si ritirò nel suo appartamento”.<br />
Ma pare che Cavour,<br />
quella sera, si sia recato a far visita a<br />
Bianca Ronzani. Si trattenne per<br />
pochi minuti. Era particolarmente<br />
accaldato. Si fece servire una bibita<br />
gelata e ritornò al suo palazzo. Quella<br />
notte il conte venne colto da un<br />
vomito violento seguito da intensi<br />
dolori addominali. Temendo un attacco<br />
apoplettico Cavour mandò<br />
immediatamente a chiamare il dottor<br />
Rossi allievo del già citato dottor<br />
Tarello che ordinò un primo salasso,<br />
che parve efficace sul vomito. Il mattino<br />
successivo ne venne effettuato<br />
un secondo e nel pomeriggio un<br />
terzo. (3) La febbre alta fino al 30, svanì<br />
durante la notte ed il mattino del 31<br />
Cavour, essendosi svegliato in ottima<br />
forma, convocò a casa i suoi ministri.<br />
Ma nella notte ritornarono prima i<br />
brividi e poi la febbre alta accompagnata,<br />
questa volta, dal delirio. La<br />
mattina del 1° giugno, il dottor Rossi,<br />
nel tentativo di contrastare la febbre,<br />
somministrò del chinino ma il farmaco<br />
indusse un vomito violento ed il giorno<br />
dopo il medico praticò ancora due<br />
salassi. Il mattino del 2 giugno, Giuseppina<br />
trovò lo zio “pallido, abbattuto,<br />
assorto, le mani fredde come<br />
il marmo”. Qualche ora dopo la febbre<br />
ritornò violentissima e con essa il<br />
delirio. Il dottor Rossi cercò l’aiuto del<br />
dottor Maffoni. I due medici concordarono<br />
la diagnosi: “congestione con<br />
minaccia di versamento al cervello”<br />
(crisi ipertensiva?). Terapia: salassi<br />
(manco a dirlo) e chinino per contrastare<br />
la febbre. Ma ancora una volta<br />
Cavour non riuscì ad assumere il<br />
chinino. Quella sera la febbre ritornò<br />
e apparvero nuovi segni e sintomi: un<br />
delirio intermittente, l’incapacità a<br />
leggere (lo disse lui stesso ai familiari),<br />
difetti di coagulazione (le aree<br />
delle flebotomie sanguinavano assai<br />
facilmente) e un’accentuazione del<br />
colorito giallastro della pelle (probabilmente<br />
ittero). Durante tutta la malattia<br />
il conte fu capace di alzarsi a<br />
sedere senza sintomi di prostrazione<br />
VERONA MEDICA 31
e debolezza estrema. Di quei giorni<br />
scrisse l’amico Michelangelo Castelli:<br />
“Riconosceva le persone, rispondeva<br />
giusto, ma dopo poche parole divagava<br />
subito”.<br />
Come precedentemente disposto dal<br />
conte, la mattina del 4 giugno fu mandato<br />
a chiamare padre Giacomo da<br />
Poirino, della chiesa della Madonna<br />
degli Angeli. All’amico Carlo Farini<br />
disse: “Mi sono confessato ed ho ricevuto<br />
l’assoluzione”. (4) Disperata, Giuseppina<br />
convocò anche il medico di<br />
corte: dottor Riberi che confermò la<br />
diagnosi dei colleghi: “Infiammazione<br />
alla base del cervello prodotto da<br />
afflusso di sangue alla testa”.<br />
Cavour morì poco dopo le sette del<br />
mattino il sei giugno 1861 “avendo<br />
parlato fino ad un’ora prima.” “Due<br />
deboli rantoli subito repressi ci avvertirono<br />
che senza sofferenza, senza<br />
agonia, egli avevo reso l’anima a Dio”,<br />
scrisse la nipote.<br />
Riguardo alla malattia mortale del<br />
conte, ci sono i fatti certi: la sua acuzie;<br />
all’inizio febbre e dolori addominali;<br />
delirio “fluttuante”; problemi di<br />
coagulazione ed ittero.<br />
Tutti da interpretare sono i momenti di<br />
incapacità a leggere (alessia) forse<br />
anch’essi intermittenti. Ufficialmente<br />
si disse che “Cavour, già malarico<br />
cronico per un’infezione contratta<br />
nelle risaie di Leri, fu vittima di una<br />
forma “perniciosa comitata” delirante<br />
con febbre di tipo terzenario”. In effetti<br />
la malattia mortale di Cavour ha<br />
aspetti clinici che fanno pensare alla<br />
malaria maligna.<br />
Ma non sono pochi i dati che contraddicono<br />
questa ipotesi. Il malato<br />
soffriva di malaria cronica e quindi<br />
aveva certamente sviluppato un<br />
qualche grado di immunità.<br />
D’istinto ho pensato ad una atrofia<br />
giallo acuta del fegato. Il professor<br />
Venerino Poletti, dell’Ospedale Pierantoni<br />
di Forlì, ha ipotizzato una porpora<br />
trombotica trombocitopenica descritta<br />
da Moschovitz nel 1924.<br />
Quanto detto potrebbe essere sufficiente<br />
per raccontare la morte di Cavour:<br />
delle vicende che la precedettero,<br />
della diagnosi fumosa di morte<br />
(neanche il pur significativo contributo<br />
di Poletti, appare del tutto convincente).<br />
Ma ormai tutti apparteniamo<br />
al mondo di Wikileaks e qualcuno di<br />
noi ha letto “Il cimitero di Praga” di<br />
Eco. Dunque, a mio avviso, ci sta di<br />
fare menzione dell’ipotesi formulata<br />
poco dopo la morte del conte, di un<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
veneficio commesso dai servizi segreti<br />
francesi.<br />
L’ipotesi si trova in un volumetto pubblicato<br />
dalla casa editrice “Bandiera<br />
dello studente” di Torino, nel 1870, dal<br />
titolo Cavour avvelenato da Napoleone<br />
III” col sottotitolo sibillino di<br />
Documenti storici di un ingrato. La tesi<br />
dell’avvelenamento è supportata da<br />
tre documenti. In cui si parla di “una<br />
giovane donna, d’un viso piacevole”<br />
che in cambio di 500.000 lire (caspita!)<br />
si sarebbe prestata allo “scellerato<br />
progetto”. Arrivata a Torino dalla<br />
Francia, divenne amica intima della<br />
Ronzani. Una sera intrise di veleno la<br />
tazza di porcellana filettata d’oro da<br />
cui il conte sorbiva il caffè. Ecco i<br />
documenti:<br />
1) Acquisto terreno. Non dispero più.<br />
Notificherete a lui una nuova strada<br />
apertami. (…) Alla sera va in<br />
via Nuova da una certa signora<br />
Bianca, prussiana della quale, se<br />
non è innamorato, è certo affezionatissimo.<br />
Ho preso in affitto un<br />
alloggio sullo stesso piano di lei.<br />
(…) Ella mi corrisponde il saluto.<br />
Presto vi darò altri ragguagli. M.S.<br />
2) Le cose sono a buon punto. Quasi<br />
giornalmente sono nella casa di<br />
lei. (…) Il ministro italiano continua<br />
a recarsi da lei tutte le sere. Vi<br />
resta per parecchie ore. (…)<br />
Seppi che prima di lasciare quella<br />
casa beve una tazza di caffè.<br />
Pare che il caso favorisca i miei<br />
disegni. Il conte ha un’apposita<br />
tazza di capacità maggiore a<br />
quelle comuni. A cosa fatta vi comunicherò<br />
il resto. Torino 22 maggio<br />
1861.<br />
3) Tra due ore avrò lasciato Torino. Il<br />
mio compito è finito. Tutto andò<br />
felicemente. Per la città si conosce<br />
l’indisposizione del conte<br />
Cavour. Nessuno dubita. La prudenza<br />
non mi ha abbandonato un<br />
solo istante. Fra quattro o cinque<br />
giorni sarà affare finito. (…) Torino<br />
2 giugno 1861. A supporto di<br />
quanto detto è riferita che Cavour<br />
disse, poco prima di morire:<br />
“Sento di essere avvelenato. Conosco<br />
donde mi viene il colpo.<br />
Probabilmente un estratto di cicuta<br />
polverizzato”.<br />
Forse non si è lontani dal vero nell’indicare<br />
nell’Artom, segretario del<br />
primo ministro, l’ingrato autore del<br />
libello. Era uno dei pochi a conoscere<br />
gli astuti ed intricati giochi<br />
diplomatici della cancelleria di Torino,<br />
dei legami fra il Cavour e la<br />
Ronzani. Aveva le giuste entrature<br />
nella polizia e nei servizi segreti<br />
per l’ottenimento di informazioni<br />
riservate.<br />
NOTE<br />
1) I rapporti fra i due fratelli erano<br />
sempre stati pessimi. Gustavo rimproverava<br />
sempre a Camillo di<br />
sperperare il patrimonio di famiglia<br />
e pare che si adoperasse per fare<br />
sentire Camillo come un estraneo<br />
nella casa paterna.<br />
2) Bianca Ronzani era una ballerina<br />
di origine magiara o forse prussiana<br />
e dal 1856 intrattenne una<br />
relazione con Cavour. Della relazione<br />
si san ben poco. Cavour<br />
aveva fatto del tutto sua la massima<br />
di Byron: “Occulta, se sei saggio,<br />
financo la tenerezza”. Una parte<br />
importante del carteggio fra i due<br />
amanti è andata perduta. Nel 1894<br />
Costantino Nigra acquistò a Vienna,<br />
presso l’antiquario Alessandro<br />
Posonji 24 lettere indirizzate da<br />
Cavour alla Ronzani e le distrusse<br />
con l’assenso degli eredi e del re<br />
Umberto I°.<br />
3) La pratica del salasso era comune<br />
a tutta la medicina del tempo. La<br />
scuola medica torinese aveva fatto<br />
del salasso il suo credo, sino al<br />
punto da considerarlo una sorta di<br />
rimedio universale. Madame d’Agoult<br />
scrisse sul medico di corte<br />
Alessandro Riberi che “Salassava<br />
magistralmente. Salassava ancora<br />
e sempre”.<br />
4) La morte da “buon cristiano” di Cavour<br />
irritò papa Pio IX che convocò<br />
a Roma padre Giacomo e lo sospese<br />
“a divinis” per avere assolto<br />
senza ritrattazione lo statista che<br />
era stato colpito dalla scomunica<br />
del 26 marzo 1860 lanciata contro<br />
gli usurpatori dello Stato Pontificio.<br />
CARLO MARCHI<br />
32 VERONA MEDICA
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
I tartufi fra metafora<br />
sessualità e gastronomia<br />
LUCIANO BONUZZI<br />
Molière in una celebre commedia -<br />
L’imposteur ou Tartuffe - pone in scena<br />
uno strano personaggio che “mangia<br />
per sei” e continua a “ficcare il naso” (1)<br />
in ogni questione: si tratta di un falso<br />
devoto che, in realtà, si rivela essere<br />
un cacciatore di dote ed uno spregiudicato<br />
seduttore. Questo ipocrita, interessato<br />
al sesso e alla cucina, agisce<br />
sotterraneamente; e sono proprio queste<br />
inclinazioni che covano sotto la<br />
cenere a giustificare il rimando metaforico<br />
fra il tartufo, un prezioso tubero<br />
ipogeo, ed un comportamento umano<br />
che, senza chiarezza alcuna, è intonato<br />
dagli istinti più prepotenti: quelli<br />
che, stimolando l’alimentazione, mirano<br />
al sostentamento individuale e<br />
quelli che, invece, tendono al mantenimento<br />
della specie. Il protagonista<br />
della celebre commedia di Molière -<br />
Tartufo - è così diventato, per la sua<br />
sotterraneità, una figura altamente connotante<br />
per designare ogni comportamento<br />
ambiguo, estraneo alla solarità<br />
della luce. I tartufi, in effetti, vivono<br />
sotto terra, appartati come le marmotte<br />
in letargo, ma con il loro profumo -<br />
marcato dalla presenza di feromoni,<br />
“molecole- messaggero che passano<br />
da una cellula all’altra attraverso un<br />
mezzo esterno” (2) - stimolano l’immaginario<br />
umano verso aree tematiche<br />
fondamentali per l’esistenza e nel<br />
contempo sono funzionali a rimandi<br />
metaforici complessi e più sofisticati<br />
di quelli evocati dalle marmotte che<br />
alludono ad un semplice operare<br />
sonnolento, umbratile ed appartato.<br />
Il tartufo, in altre parole, è compromesso,<br />
grazie ai suoi odori (3) , sia con<br />
l’alimentazione che con la sessualità,<br />
proprio come il personaggio tratteggiato<br />
da Molière. Si tratta, tuttavia, di<br />
una compromissione indefinita, larga<br />
di aperture, che non ha nulla da spartire<br />
con il vissuto evocato da alimenti<br />
profondamente elaborati dove la<br />
complessità è dovuta alla molteplicità<br />
degli ingredienti: si pensi, ad esempio,<br />
ai tortellini che hanno il sapore del<br />
formaggio perché lo contengono mentre<br />
del tartufo altro non si può dire che<br />
lo evoca. Il sentore di formaggio o di<br />
aglio è, infatti, tipico di molti tartufi.<br />
Per dire, innanzi tutto, dei possibili rimandi<br />
fra i tartufi e la sessualità è indispensabile,<br />
secondo quanto si è fatto<br />
notare, riflettere sugli odori, sul potenziale<br />
atmosferico del tartufo il cui odore<br />
è identico a quello del feromone che<br />
induce la preparazione all’accoppiamento<br />
nelle scrofe in calore e che<br />
si trova nello stesso organo ascellare<br />
dell’uomo dove la produzione dell’odore<br />
è una caratteristica sessuale<br />
secondaria che esordisce con la pubertà.<br />
La consuetudine diffusa, nel<br />
sesso femminile, di rasare le ascelle<br />
testimonia peraltro il desiderio di occultare<br />
segnali troppo espliciti; gli è che<br />
per allertare un mammifero tanto evoluto<br />
come l’uomo i messaggi olfattivi<br />
devono essere integrati in una più<br />
ampia complessità, mediata dalla<br />
corteccia, perché possano invitare con<br />
successo ad un vero incontro d’amore.<br />
Ma è l’allusività, velata ed arcaica<br />
quanto suggestiva e coinvolgente, che<br />
fa del tartufo una presenza di grande<br />
fascino. La storia della medicina ed<br />
anche quella della dietetica hanno<br />
ripetutamente segnalato il possibile<br />
rimando fra i tartufi e la sessualità; una<br />
questione che ancor oggi, per quanto<br />
in parte chiarita, presenta qualche lato<br />
oscuro come tutto ciò che interessa il<br />
mondo atmosferico degli odori (4) .<br />
La sinfonia degli odori, velata e problematica<br />
in tema di sessualità, domina<br />
in maniera perentoria il momento del<br />
banchetto, quando il tartufo viene<br />
distrutto e l’odore diventa sapore: si<br />
tratta di un momento ricco di sfumature,<br />
intonato dalla cultura. Tanto più<br />
che nell’uomo, con lo sviluppo della<br />
corteccia che accompagna l’avvento<br />
della stazione eretta, l’ingestione del<br />
cibo è arricchita dal complesso rituale<br />
della convivialità. Ed è in questo contesto<br />
che lo stimolo arcaico del sapore<br />
di tartufo accende, attivando l’inconscio<br />
più profondo, le fantasie più<br />
diverse. La figura umana del cuoco,<br />
quando è alle prese con i tartufi, è pertanto<br />
al centro di compiti assai delicati<br />
in quanto deve operare per valorizzare<br />
il tubero in parola con misura, senza<br />
coartarne il potenziale gastronomico<br />
ma anche senza sottolineare e dare<br />
enfasi esplicita a ciò che è implicito. Il<br />
tartufo, nel momento del consumo, va<br />
poi servito con discrezione e non va<br />
mai spiegato, così come non va spiegato<br />
nessun grande piatto né alcun<br />
grande vino (5) .<br />
Mentre in passato si usava proporre il<br />
tartufo quale piatto a sé stante oggi, in<br />
un momento più frugale della storia<br />
della gastronomia, si preferisce piuttosto<br />
impiegarlo come condimento,<br />
come semplice aggiunta per quanto<br />
in grado di nobilitare in pienezza i piatti<br />
che a questo incontro sono più idonei.<br />
Se si getta un’occhiata alle ricette di<br />
un grande cuoco del secolo scorso,<br />
quale Escoffier (6) , la possibilità, davvero<br />
da gran signori, di servire tartufi<br />
“a titolo di Verdura o di Hors-d’œvre”<br />
non reclama - è lo stesso Escoffier a<br />
farlo notare - particolari spiegazioni.<br />
Proprio Escoffier, d’altra parte, propone<br />
ricette dalla sofisticata elaborazione<br />
dove, fra l’altro, la quantità dei tartufi<br />
raccomandati non è misurata in carati<br />
- l’unità di misura delle pietre preziose<br />
oltre che del tartufo - ma in ettogrammi:<br />
per preparare i tartufi alla panna,<br />
ad esempio, si suggerisce di ricorrere<br />
a 500 grammi di tartufi crudi (7) . Si tratta<br />
di una quantità e di una spesa che<br />
possono essere prese in seria considerazione<br />
solo da grandi personaggi<br />
della finanza, come Profumo, o dell’industria,<br />
come il vecchio Agnelli, ma è<br />
verosimile che una normale famiglia<br />
italiana avrebbe qualche difficoltà ad<br />
acquistare kg ½ di tartufi per un semplice<br />
piatto. Escoffier, tuttavia, è autore<br />
33
sempre stimolante per poter cogliere<br />
nell’assetto delle ricette le forme della<br />
vita di quel mondo al quale le ricette<br />
sono destinate e ciò vale anche per i<br />
tartufi che propone di elaborare ricorrendo<br />
non solo al lardo etc. ma anche<br />
ad “un filino di Cognac” o a vini come<br />
quello della Champagne o di Madera.<br />
A dire il vero Escoffier parla anche di<br />
una possibile intesa fra i tartufi e la<br />
salsa di Béchamel, ma non sembra<br />
trattarsi di una grande idea, per quanto<br />
della salsa in parola vengano raccomandate<br />
solo poche cucchiaiate, in<br />
quanto si tratta di un collante un po’<br />
banale che potrebbe impoverire la<br />
percezione, piena e corretta, del<br />
sapore del tartufo. Più congeniale<br />
sembra essere l’intesa con il vino di<br />
Madera o della Champagne che ormai<br />
evoca dovunque fantasie galanti.<br />
Ancora più sofisticate, rispetto a quelle<br />
di Escoffier, sono le proposte di Antonin<br />
Carême dove i tartufi sono sempre<br />
assemblati e mimetizzati: si tratta<br />
- così sembra - di testimonianze di una<br />
cucina d’altri tempi. Il cenno a Carême<br />
è però doveroso non solo per ricordare<br />
il nome di un grande maître ma anche<br />
per poter dire dell’ “Essenza di<br />
Tartufi” (8) che viene elaborata, secondo<br />
Carême, aggiungendo ai prodotti di<br />
base “un piccolo bouquet aromatizzato,<br />
un po` di magro di prosciutto, un<br />
mezzo bicchiere di Madera secco ed<br />
un mestolo di consommé” fino a giungere,<br />
attraverso ripetuti arricchimenti<br />
e bolliture, al momento in cui “l’essenza<br />
sarà ridotta della metà”: si deve<br />
allora passarla “al tamis di seta” per<br />
poi servirsene “per gli arrosti di selvaggina<br />
o di pollame tartufati”. Si tratta,<br />
insomma, di un rituale molto elaborato<br />
che in alcun modo può essere sostituito<br />
con l’acquisto di qualche tintura<br />
al supermercato dove le essenze di<br />
tartufo sono quasi certamente prodotti<br />
chimici dal prezzo fin troppo democratico:<br />
è bene lasciare queste tinture<br />
nello scaffale dove si trovano.<br />
I tempi di Carême sono lontani ed<br />
altrettanto lontana è l’età di Escoffier.<br />
Oggi chi ama il sapore intrigante del<br />
tartufo lo cerca in un contesto naturale,<br />
leggibile, ben riconoscibile e, possibilmente,<br />
visibile: così nelle scaglie per<br />
il risotto o per le tagliatelle. Ma altrettanto<br />
bene vanno le creme al tartufo o<br />
le creme di formaggi al tartufo proposte<br />
da Virgilio Vezzola (9) , possibilmente<br />
elaborate appena prima di<br />
assaporarle. Suggestive anche la torta<br />
baldense e la frittata ai tartufi che<br />
34<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
permettono di toccare con mano<br />
l’ennesimo dono del Monte Baldo che<br />
sempre stupisce chi ama seguire i suoi<br />
sentieri.<br />
Mentre la riflessione storica sul tartufo<br />
sembra portare, per quanto interessa<br />
l’età contemporanea, all’apprezzamento<br />
immediato dei suoi sapori naturali,<br />
sia pure con quelle larghe aperture<br />
che invitano alle associazioni mentali<br />
meno scontate, si deve riconoscere<br />
che l’abbinamento con i vini solleva<br />
non poche perplessità sia in merito alle<br />
tecniche di preparazione che in merito<br />
al momento del consumo. Legittima la<br />
cottura, raccomandata dai grandi<br />
cuochi del passato, con il madera<br />
secco: i sapori si incontrano e si amalgamano.<br />
Un po’ più problematica l’elaborazione<br />
con lo champagne: deve<br />
trattarsi, soprattutto quando si parla di<br />
cottura, di un prodotto decisamente<br />
brut. Intonata dalle incertezze e dalle<br />
perplessità più radicali è invece la<br />
scelta del vino ideale d’accompagna-<br />
mento, se di ideale si può parlare in<br />
merito a queste cose dove bisogna<br />
fare i conti sia con i vini a disposizione<br />
che con le inclinazioni personali.<br />
Senza dubbio sono da escludere le<br />
bottiglie troppo invecchiate, marcate<br />
dalla legnosità della botte, dal sapore<br />
tannico ed erbaceo: il sapore del<br />
tartufo ne uscirebbe irrimediabilmente<br />
compromesso. Ma anche i vini eccessivamente<br />
fruttati e spumantizzati, che<br />
godono oggi di tanta fortuna, suscitano<br />
non poche perplessità: cancellerebbero,<br />
infatti, quei sapori di fondo<br />
che sarebbe invece doveroso accarezzare<br />
e valorizzare. La scelta sembra<br />
restringersi ed orientare verso vini come<br />
lo champagne brut, con il sentore<br />
di lieviti che lo caratterizza, ma anche,<br />
per restare fra i vini domestici, si può<br />
pensare alla ‘schiava’ - garbata, giovanile,<br />
discreta - o al bardolino classico.<br />
Non vi sono certezze: bisogna provare<br />
e riprovare, con entusiasmo, vincendo<br />
la pulsione a rimuovere tutto ciò che<br />
riguarda l’olfatto (10) .<br />
Cenni bibliografici e note<br />
1. MOLIÈRE, Il Tartufo, in Commedie, trad.<br />
M. Bonfantini, Verona, Mondadori,<br />
1960, pp. 224, 226.<br />
2. D. M. STODDART, La scimmia profumata.<br />
Biologia e cultura dell’odore<br />
umano, trad. R. Tamburro, Roma, CIC,<br />
2000, pp. 16, 185, 232.<br />
3. Gusto e olfatto sono argomenti al<br />
centro di ricerche ancora pionieristiche.<br />
In Verona se ne occupano Maria Antonietta<br />
Bassetto e Paola Cecchini. Si<br />
veda, al proposito, l’intervista a Thomas<br />
Kummel (Gusto e olfatto, «Verona<br />
medica», 4 (2010), p. 16).<br />
4. Il rapporto fra odori ed organi sessuali<br />
è stato approfondito nel topo ma<br />
nell’uomo, con l’avvento della stazione<br />
eretta, l’interesse per gli odori emanati<br />
dagli organi sessuali sembra essere<br />
più complesso, rispetto a quanto si<br />
verifica in altri mammiferi, con uno<br />
spostamento dell’interesse verso l’alto:<br />
dalla zona genitale a quella ascellare.<br />
Molti profumi, particolarmente apprezzati,<br />
evocano peraltro sia l’odore della<br />
pelle che gli odori che circondano la<br />
sfera genitale. L’incenso, da secoli<br />
apprezzato in tanti rituali, ha odori simili<br />
a quelli della pelle del corpo umano.<br />
Lo zibetto, impiegato in profumeria,<br />
viene estratto grattando le sacche anali<br />
dell’animale omonimo. Ed anche il<br />
muschio, altrettanto apprezzato dai<br />
profumieri, è una sostanza prodotta<br />
nella borsa prepuziale, collocata di<br />
fronte al pene, del cervo himalayano.<br />
5. Si tratta di una pratica pedagogica piuttosto<br />
disturbante, relativamente diffusa<br />
nei ristoranti di lusso che aspirano a<br />
qualche segnalazione nei comuni cataloghi<br />
che corrono fra le mani di tanti<br />
viaggiatori, troppo fiduciosi nell’imparzialità<br />
di giudizio di questi repertori.<br />
6. A. ESCOFFIER, Guida alla grande<br />
cucina, trad. it., Roma, Muzzio, 2001,<br />
pp. 946-947.<br />
7. In un anno di buona produzione come<br />
il 2010, per quanto il prezzo del tartufo<br />
d’Alba sia crollato fino a 200 euro<br />
all’etto, si deve riconoscere che la<br />
proposta di Escoffier non è a portata di<br />
mano (C. PANNELLA, Sua maestà il<br />
tartufo d’Alba, «Libero», 14 novembre<br />
2010).<br />
8. M. A. CARÊME, L’arte della cucina francese<br />
nel XIX secolo. Trattato elementare<br />
e pratico, trad. A. Pezzani, Fidenza<br />
(Pi), Mattioli, 2007, p. 357.<br />
9. V. VEZZOLA, Tartufi bresciani, Brescia,<br />
Massetti Rodella Editori, 2007, pp. 130-<br />
131.<br />
10. Nota Annick Le Guérer come tutto ciò<br />
che inerisce all’olfatto, compromesso<br />
con l’appetito e con la sessualità, sia<br />
destinato ad essere rimosso “perché<br />
l’atto del fiutare assimila l’uomo alla<br />
bestia” ( A. LE GUERER, I poteri dell’odore,<br />
trad. Ch. Bongiovanni, Torino,<br />
Bollati Boringhieri, 2004, p. 267).<br />
VERONA MEDICA
JESSIE MERITON WHITE MARIO:<br />
medico “mancato” e valente garibaldina<br />
Il fascino che si coglie nell’esaminare<br />
la figura di Jessie Meriton White Mario<br />
promana dalla sua vita generosa e<br />
coraggiosa al servizio della causa<br />
dell’indipendenza italiana.<br />
Discendente da una famiglia di armatori<br />
inglesi di Portsmouth, dove nacque<br />
nel 1832, fu una personalità complessa<br />
che fin da giovane si mostrò insofferente<br />
ai dettami rigidamente puritani<br />
del padre lasciando spazio ad uno<br />
spirito ribelle, impetuoso e passionale.<br />
Miss Hurricane (Signorina Uragano),<br />
come la definì Mazzini di cui abbracciò<br />
l’ideologia democratica, ha offerto un<br />
contributo ardimentoso ma poco conosciuto<br />
al nostro Risorgimento.<br />
Entrata in contatto con i circoli inglesi<br />
che sostenevano le idee di Mazzini per<br />
l’indipendenza italiana, fu incaricata<br />
dallo stesso Mazzini di organizzare<br />
campagne di raccolta fondi, di tenere<br />
conferenze in Gran Bretagna e negli<br />
Stati Uniti in favore dell’unità d’Italia e<br />
di contribuire alla rubrica intitolata Italy<br />
for Italians sul quotidiano inglese “Daily<br />
News” allo scopo di fare conoscere e<br />
sostenere le idee dei patrioti italiani.<br />
L’incontro con Garibaldi a Nizza nel<br />
settembre 1854, avvenuto grazie all’amicizia<br />
che aveva stretto in Inghilterra<br />
con la nobildonna Emma Roberts all’epoca<br />
“amica intima” dell’Eroe, rappresentò<br />
per la giovane inglese la svolta<br />
della vita tanto che decise di dedicarsi<br />
totalmente alla causa italiana. Miss<br />
White così scrisse sul suo libro The<br />
Birth of Modern Italy (La nascita dell’Italia<br />
moderna) dell’incontro con l’Eroe<br />
dei due Mondi da lei definito”un<br />
semplice cortese gentiluomo, di poche<br />
parole. […] Sicuro di essere chiamato<br />
a combattere contro gli austriaci e a<br />
guidare il popolo italiano alla rivoluzione,<br />
Garibaldi aveva ottenuto da me<br />
la promessa di diventare l’assistenteinfermiera<br />
dei suoi feriti e perciò, per<br />
prepararmi a questo compito, decisi<br />
di assicurarmi la migliore istruzione<br />
medica possibile”.<br />
Nonostante l’appoggio di medici eminenti,<br />
Miss White non riuscì a mettere<br />
in atto la promessa. Presentò infatti una<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
richiesta formale di ammissione a<br />
quattordici ospedali di Londra per<br />
poter iniziare la pratica ospedaliera<br />
prima di iscriversi alla facoltà di Medicina,<br />
ma ricevette da tutti il rifiuto.<br />
Confortata dalla speranza che l’Università<br />
di Londra, la comunità medicoscientifica<br />
di chiara impronta liberale,<br />
l’avrebbe ammessa come candidata<br />
all’esame di immatricolazione, inoltrò<br />
domanda al Royal College of Medicine<br />
chiedendo l’ammissione “in quanto mi<br />
sto preparando per il mio futuro lavoro<br />
medico-assistenziale in Italia”; incassò<br />
un ulteriore rifiuto motivato “dalla indecenza<br />
della richiesta perché una donna<br />
non può studiare medicina”.<br />
Miss White non si scoraggiò e decise<br />
di portare il suo sostegno alla causa<br />
italiana per altre vie; nel 1857 si fece<br />
inviare dal “Daily News” a Genova<br />
come corrispondente di guerra; nella<br />
città ligure incontrò Mazzini che, ospitato<br />
segretamente dall’amico Alberto<br />
Mario, un giovane di Lendinara (Rovigo),<br />
idealista e sostenitore delle idee<br />
Jessi White sposa di Alberto Mario<br />
di Mazzini e di Cattaneo, stava preparando<br />
la spedizione di Carlo Pisacane.<br />
Come noto, l’impresa fallì miseramente<br />
e tutti i cospiratori vennero arrestati<br />
dalla polizia sabauda; anche Miss<br />
White venne arrestata il 4 luglio 1857<br />
assieme ad Alberto Mario; i due patirono<br />
quattro mesi di carcere duro, ma<br />
quando vennero rilasciati decisero di<br />
riprendere la loro azione a favore dei<br />
patrioti italiani unendo le loro forze e<br />
unendosi in matrimonio.<br />
Il 10 giugno 1860 la nave “Washington”,<br />
acquistata con una massiccia<br />
azione di fund raising dei novelli sposi<br />
presso i Circoli Italiani in Inghilterra,<br />
salpava da Genova diretta a Palermo<br />
colma di volontari; durante la traversata<br />
Mrs White Mario progettò un servizio<br />
di ambulanze e di assistenza ai<br />
feriti e, una volta sbarcata a Palermo,<br />
aprì il primo ospedale da campo con<br />
i dottori Ripari e Stradivari. Con il marito<br />
seguì poi Garibaldi nell’impresa<br />
siciliana e nella marcia verso Napoli<br />
dove, nonostante le difficoltà, riuscì a<br />
impiantare e organizzare i due ospedali<br />
di Caserta e di Santa Maria Capua<br />
Vetere. Nei cruenti scontri sul Volturno,<br />
Mrs White Mario diede prova di<br />
grande coraggio uscendo con l’ambulanza<br />
sotto il fuoco incrociato per ben<br />
quattordici volte per raccogliere i feriti<br />
e i caduti sul campo di battaglia e<br />
lavorando per intere giornate a fianco<br />
dei medici per dare assistenza e aiuto.<br />
Divenne così sempre più popolare tra<br />
le truppe sia per la sua resistenza<br />
fisica che per il suo ottimismo e ben<br />
presto i garibaldini finirono per identificare<br />
“Jessie” (così era comunemente<br />
chiamata) con la “Bella Gigugin”, la<br />
protagonista della più nota canzone<br />
garibaldina.<br />
La dedizione alla causa garibaldina la<br />
spinse a seguire Garibaldi nell’impresa<br />
romana; nulla la fermò e quando seppe<br />
che Garibaldi era stato ferito in<br />
Aspromonte lo raggiunse con il dottor<br />
Nelaton, che con la sonda cercaproiettili<br />
da lui inventata, riuscì ad individuare<br />
la posizione del proiettile facilitando<br />
al dottor Zanetti la rimozione<br />
VERONA MEDICA 35
dopo 25 tentativi chirurgici di estrazione<br />
della pallottola andati a vuoto.<br />
L’interesse di Mrs. White Mario per le<br />
cure ai feriti diede luogo ad una serie<br />
di articoli che scrisse per “Fraser’s<br />
Magazine” col titolo Experience of Ambulance<br />
(Esperienza di ambulanza);<br />
da questi contributi appare evidente<br />
quella profonda sympathy (empatia)<br />
per le sofferenze umane che contraddistinse<br />
il suo impegno umanitario; la<br />
sua “esperienza di ambulanza” fu in<br />
effetti particolare perché non limitata,<br />
come nel caso di Florence Nightingale,<br />
all’assistenza dei feriti in ospedale, ma<br />
si estendeva al campo di battaglia, al<br />
recupero dei feriti, al loro trasporto,<br />
all’uso della barella più adatta, alla<br />
ricerca del riparo, alle prime medicazioni<br />
o operazioni d’urgenza; inoltre la<br />
sua “esperienza di ambulanza” la<br />
portò a parlare del coraggio, della<br />
forza d’animo e dell’abnegazione dei<br />
medici ed infermieri che aveva visto<br />
operare sul campo alla Convenzione<br />
Internazionale della pace a Ginevra<br />
nel settembre 1867 cui partecipò con<br />
Garibaldi, Quinet, Leroux e Bakunin.<br />
Esperta nella raccolta di finanziamenti,<br />
la White Mario ricordava che questa<br />
istituzione umanitaria non godeva di<br />
finanziamenti pubblici ma dipendeva<br />
dalle elargizioni dei privati. Erano<br />
36<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
necessarie barelle, piccole ambulanze,<br />
muli, cavalli, chirurghi, dottori,<br />
infermieri, cibo portabile ed estratti per<br />
brodo Liebig, ripeteva e scriveva ripetutamente.<br />
Questi dadi Liebig ricorrono<br />
spesso nei suoi discorsi e nei suoi<br />
scritti: come donna la White Mario non<br />
faceva solo la corrispondente di<br />
guerra, l’infermiera, il medico, la traduttrice,<br />
ma spesso anche la vivandiera,<br />
la cuoca e il brodo ai feriti era per lei<br />
una delle prime cure.<br />
Quando l’Italia raggiunse l’Unità i<br />
coniugi Mario si ritirarono a Lendinara<br />
ma la combattiva Jessie trovò nuovi<br />
motivi per lottare nonostante la paralisi<br />
di tre dita che la colpì alla mano<br />
destra. Sfruttando le sue conoscenze<br />
sanitarie si dedicò allo studio della<br />
pellagra che era molto diffusa nel rodigino;<br />
si occupò delle gravi condizioni<br />
socio-economiche del popolo napoletano<br />
che descrisse nel volume “La<br />
miseria in Napoli” edito nel 1877 e<br />
dello sfruttamento del lavoro minorile<br />
dei carusi siciliani che denunciò nel<br />
libro “Le miniere di zolfo in Sicilia” del<br />
1894. Non tralasciò la sua passione<br />
per il giornalismo che l’aveva portata<br />
ad essere la prima donna giornalista<br />
britannica; pubblicò circa 140 articoli<br />
in 40 anni per la testata inglese “Daily<br />
News” e per il quotidiano americano<br />
PAGINE ROSA<br />
CI SERVE IL VOSTRO PARERE<br />
“The Nation” oltre che per “La Nuova<br />
Antologia” di Firenze. Nel 1882 portò<br />
a termine “La vita di Giuseppe Garibaldi”<br />
che divenne un best seller a<br />
seguito della morte dell’Eroe. Rimasta<br />
vedova l’anno successivo, si dedicò<br />
con l’aiuto di Giosuè Carducci a<br />
completare le opere del marito riunendole<br />
nei volumi di Scritti letterari e<br />
Scritti politici.<br />
Nel 1897, l’ormai sessantacinquenne<br />
Mrs. White Mario decise di lasciare<br />
tutte le sostanze alla Società di Mutuo<br />
Soccorso di Lendinara, di cui il marito<br />
era stato uno dei fondatori, e di ritirarsi<br />
a Firenze dove ottenne la cattedra di<br />
Letteratura Inglese. E a Firenze morì il<br />
5 marzo 1906. La coraggiosa garibaldina<br />
aveva espresso il desiderio di<br />
essere sepolta a Lendinara accanto al<br />
suo amato Alberto.<br />
Carducci così parlò della sua amica:<br />
“ La democrazia conta un solo scrittore<br />
sociale: ed è un inglese, ed è una<br />
donna: la signora Jessy Mario, che<br />
non manca mai dove ci sia da patire<br />
o da osare per una nobile causa”.<br />
Ma forse il miglior ricordo di questa<br />
donna d’azione è racchiuso nei versi<br />
della “Bella Gigugin”: Daghela avanti<br />
un passo, delizia del mio cuore.<br />
MARGHERITA FERRARI<br />
La necessità di apportare modifiche in ambito contrattuale e legislativo in materia di organizzazione lavorativa e problematiche connesse con<br />
l'assistenza familiare, la gravidanza e il puerperio,ha indotto l'Osservatorio della FNOMCeO sulla femminilizzazione della professione medica ad<br />
organizzare numerosi incontri con le rappresentanze sindacali. La femminilizzazione della medicina avrà in futuro un peso diverso in generazioni<br />
diverse. L'osservatorio ha recepito la necessità di verificare se le problematiche delle giovani colleghe coincidono con i criteri che muovono i membri<br />
dell'osservatorio stesso. Da qui la proposta di una indagine conoscitiva quantitativa e soprattutto qualitativa sulla vita delle donne medico.<br />
Ogni ordine provinciale sta istituendo un link specifico con lo spazio DIMENSIONE DONNA che arricchirà l'Osservatorio di spunti di informazione.<br />
Un primo passo è stato presentare un documento all'Agenzia delle Entrate -Uffici Studi di Settore per tener conto che assenze lavorative per gravidanza<br />
e puerperio possano essere indicative di mancata CONGRUITÀ DI RICAVI E COMPENSI<br />
L'Osservatorio collabora inoltre con analoghe realtà europee.<br />
La commissione delle Pari Opportunità della provincia veronese sollecita le colleghe a visitare<br />
il link ordinistico www.omceovr.it – PAGINA DELLA DONNA MEDICO<br />
e con suggerimenti, osservazioni e testimonianze promuovere in sede nazionale modifiche legislative per una qualità di vita più consona e gratificante<br />
sia in ambito professionale che familiare.<br />
VERONA MEDICA
In relazione all’articolo apparso il 6-6-<br />
2011 su Panorama Medico, dal titolo<br />
“Dal 2013 i medici dovranno denunciare<br />
al ministero dei Trasporti le<br />
patologie incompatibili con l’idoneità<br />
alla guida”, la Fnomceo desidera<br />
portare a vostra conoscenza la<br />
seguente rettifica.<br />
Non corrisponde al vero - come invece<br />
da voi affermato - che “tutti i<br />
camici bianchi dovranno segnalare<br />
al ministero delle Infrastrutture e<br />
dei Trasporti patologie incompatibili<br />
con l’idoneità alla guida dei loro<br />
pazienti”.<br />
Nell’emanare il Decreto legislativo<br />
18 aprile 2011, n. 59, recante “Attuazione<br />
delle direttive 2006/126/CE e<br />
2009/113/CE, concernenti la patente<br />
di guida”, il Governo ha infatti accolto<br />
le istanze della Fnomceo volte a<br />
prevedere l’esclusione dei medici<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
Patenti di guida e segnalazione<br />
al Ministero dei Trasporti<br />
Servo di Dio<br />
Dott. Alessandro Nottegar<br />
1943-1986<br />
di famiglia dall’obbligo di comunicare<br />
al Dipartimento per i trasporti<br />
eventuali patologie che compromettano<br />
l’idoneità di guida (diabete,<br />
ecc.).<br />
Tale obbligo si applica, perciò, solo<br />
ad alcune categorie particolari di<br />
medici: il medico monocratico (quello<br />
che redige il certificato per il rilascio<br />
e il rinnovo della patente, ad esempio)<br />
e i medici delle Commissioni provinciali<br />
per le patenti di guida, oltre che<br />
i responsabili delle unità operative di<br />
Anestesiologia e Rianimazione di<br />
Neurochirurgia per i casi di coma<br />
previsti dalla legge.<br />
In conclusione, dunque, la norma non<br />
vale per tutti i medici, ma solo per<br />
alcune, circoscritte categorie.<br />
I medici di famiglia potranno così<br />
salvaguardare il loro rapporto fiduciale<br />
con i pazienti.<br />
ASSOCIAZIONE MEDICI CATTOLICI ITALIANI<br />
PRESIDENZA REGIONALE DEL VENETO<br />
COMMISSIONE PATENTI<br />
A SAN BONIFACIO<br />
Da martedì 24 maggio 2011 sarà operativa<br />
presso l’Ospedale Fracastoro di San Bonifacio<br />
la nuova sede della Commissione<br />
Medica Locale Patenti per tutti gli utenti residenti<br />
nel territorio del Distretto n. 4, ad esclusione<br />
di quelle affetti da patologie per le<br />
quali è necessaria la presenza dell’ingegnere<br />
della Motorizzazione Civile o dello<br />
specialista del Dipartimento delle Dipendenze.<br />
Le sedute si svolgeranno il secondo,<br />
terzo e quarto martedì di ogni mese alle ore<br />
14 presso l’ambulatorio Piastra ecografica<br />
al secondo piano.<br />
INTITOLATA AD ALESSANDRO NOTTEGAR<br />
LA SEZIONE VERONESE DEI MEDICI CATTOLICI<br />
Il 25 settembre 2011 i medici cattolici italiani intitoleranno la Sezione di Verona della loro<br />
Associazione, al collega dott. Alessandro Nottegar, Servo di Dio sulla strada della Santità.<br />
Il dott. Alessandro Nottegar è stato esempio di sposo, di padre, di medico impegnato a servire dio<br />
in tutti i campi della vita, ma soprattutto nei poveri e negli ammalati.<br />
Nel 1986 ha fondato la comunità regina pacis che opera a beneficio dei bambini più poveri in<br />
Brasile e degli anziani in Bosnia Erzegovina.<br />
Il 6 giugno 2009 si è conclusa la fase diocesana della causa di Beatificazione e<br />
Canonizzazione.<br />
La cerimonia avrà luogo alle ore 9,15 presso il Centro mons. Carraro, Lungadige Attiraglio n. 45,<br />
ed inizierà con la S. Messa celebrata dal nostro Vescovo S.E. Mons. Giuseppe Zenti.<br />
Seguiranno testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto.<br />
Il Presidente<br />
Renzo Tessari<br />
VERONA MEDICA 37
Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica<br />
Italiana n. 129 del 6 giugno<br />
2011 è stato pubblicato il decreto 18<br />
marzo 2011 recante “Determinazione<br />
dei criteri e delle modalità di diffusione<br />
dei defibrillatori automatici<br />
esterni di cui all’articolo 2, comma 46,<br />
della legge n. 191/2009”.<br />
Il Decreto è stato emanato dal Ministro<br />
della Salute di concerto con il<br />
Ministro dell’Economia e delle Finanze<br />
ai sensi dell’art. 2, comma 46,<br />
della legge 192/09 che dispone che<br />
“È autorizzata la spesa di 4 milioni di<br />
euro per l’anno 2010 e di 2 milioni di<br />
euro per ciascuno degli anni 2011 e<br />
2012 finalizzata alla diffusione di defibrillatori<br />
semiautomatici e automatici<br />
esterni”. Il decreto stabilisce i criteri<br />
e le modalità per dotare di defibrillatori<br />
luoghi, strutture e mezzi di<br />
trasporto, entro il limite di spesa previsto<br />
dal comma sopraccitato. Scopo<br />
del provvedimento è quindi quello di<br />
diffondere in modo capillare l’uso dei<br />
defibrillatori semiautomatici esterni<br />
sul territorio nazionale perché possano<br />
essere utilizzati anche dal<br />
personale non sanitario, opportunamente<br />
formato, nella convinzione che<br />
l’utilizzo di tale apparecchiatura<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
Defibrillatori automatici esterni<br />
38<br />
possa prevenire o quantomeno<br />
ridurre il numero di morti per arresto<br />
cardiocircolatorio.<br />
L’art. 2, comma 1, del decreto dispone<br />
che le Regioni predispongono, nei<br />
limiti delle risorse previste dall’art. 2,<br />
comma 46 della legge 23 dicembre<br />
2009, n. 191, programmi per la diffusione<br />
dei defibrillatori semiautomatici<br />
esterni in base alle indicazioni contenute<br />
nel documento approvato con<br />
l’accordo Stato-Regioni del 27<br />
febbraio 2003 recante «Linee guida<br />
per il rilascio dell’autorizzazione<br />
all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori<br />
semiautomatici», nonché agli<br />
ulteriori criteri e modalità indicati<br />
nell’allegato A al decreto.<br />
Con riferimento alla attività formativa<br />
l’allegato A al decreto prevede<br />
che le Regioni e le Province Autonome<br />
di Trento e Bolzano, anche<br />
avvalendosi delle proprie organizzazioni<br />
dell’emergenza territoriale 118,<br />
provvedono a disciplinare l’erogazione<br />
dei corsi di formazione e di<br />
addestramento in Supporto Vitale di<br />
Base - Defibrillazione (Basic Life<br />
Support - Defibrillation) per i soccorritori<br />
non medici e a definire i programmi<br />
di formazione, aggiorna-<br />
mento e verifica, le modalità di certificazione<br />
ed i criteri di accreditamento<br />
dei centri di formazione.<br />
In particolare si evidenzia che<br />
l’allegato A stabilisce che le Regioni<br />
e le Province Autonome di Trento e di<br />
Bolzano, al fine di rendere uniformi le<br />
modalità di erogazione ed il livello di<br />
formazione dei corsi, affidano la loro<br />
realizzazione alle centrali operative<br />
del sistema di emergenza 118 ed ai<br />
centri di formazione accreditati di<br />
altre strutture del Servizio Sanitario<br />
Regionale, delle Università, degli<br />
Ordini professionali sanitari, delle<br />
organizzazioni medico scientifiche di<br />
rilevanza nazionale, della Croce<br />
Rossa Italiana e delle Associazioni di<br />
volontariato nazionali e regionali<br />
operanti in ambito sanitario, degli Enti<br />
pubblici che hanno come fine istituzionale<br />
la sicurezza del cittadino,<br />
nonché di altri soggetti pubblici e<br />
privati operanti in ambito sanitario<br />
che dispongono di un’adeguata struttura<br />
di formazione.<br />
Al fine di consentirne un esame più<br />
approfondito è possibile scaricare<br />
copia del decreto indicato in oggetto<br />
al link gazzetta ufficiale del portale<br />
della fnomceo.<br />
Stiamo consegnando agli iscritti<br />
il libro celebrativo stampato in occasione<br />
del centenario della legge istitutiva degli Ordini<br />
(Medici-Farmacisti-Veterinari)<br />
Chi ne desidera una copia può rivolgersi<br />
alla Segreteria dell’Ordine.<br />
VERONA MEDICA
È competenza<br />
del medico<br />
Come riportato anche dai mass media,<br />
il Tribunale di roma, con sentenza n.<br />
3527 del 18 febbraio u.s. ha respinto<br />
la querela per diffamazione promossa<br />
dall’Ordine dei Biologi nei confronti di<br />
un noto medico che aveva affermato<br />
che la prescrizione di diete era di<br />
Patenti: il medico di famiglia<br />
non avrà obbligo di segnalazione<br />
Si ritiene opportuno segnalare che<br />
nella Gazzetta Ufficiale n. 99 del 30<br />
aprile 2011 è stato pubblicato il decreto<br />
legislativo 18 aprile 2011, n. 59<br />
recante “Attuazione delle direttive<br />
2006/126/CE e 2009/113/CE concernenti<br />
la patente di guida”.<br />
Dall’esame del provvedimento, approvato<br />
in via definitiva nella riunione del<br />
Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2011,<br />
si rileva che il Governo ha accolto le<br />
INFO ENPAM<br />
istanze della FNOMCeO che era<br />
intervenuta presso le sedi istituzionali<br />
(All. n. 1), al fine di chiedere la modifica<br />
dell’art. 14 del decreto, così come<br />
approvato in esame preliminare dal<br />
Consiglio dei ministri nella riunione<br />
dell’11 gennaio 2011, nel senso di prevedere<br />
l’esclusione dei medici di fiducia<br />
di cui all’art. 119 del Codice<br />
della Strada dall’obbligo di comunicare<br />
al Dipartimento per i trasporti<br />
Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase,<br />
previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni:<br />
MARTEDÌ:<br />
dalle ore 09.00 alle ore 13.00<br />
GIOVEDÌ:<br />
dalle ore 09.00 alle ore 13.00<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
competenza solo dei medici. Nella<br />
sentenza di cui trattasi si afferma che<br />
“il biologo può solo suggerire o consigliare<br />
profili nutrizionali finalizzati al<br />
miglioramento dello stato di salute e<br />
mai, in nessun caso, può prescrivere<br />
una dieta come atto curativo, che<br />
rimane sempre un’attribuzione esclusiva<br />
del medico”.<br />
Con grande correttezza e senso di<br />
responsabilità l’Ordine di Roma aveva<br />
affiancato il suo iscritto nella vicenda<br />
di cui trattasi.<br />
Riteniamo necessario fare il punto<br />
della delicata questione su cui la federazione<br />
aveva chiesto chiarimenti al<br />
Ministero della Salute.<br />
A tal fine, ricordiamo che il Consiglio<br />
Superiore di Sanità, Sezione II, del 15<br />
dicembre 2009 ha chiaramente<br />
enucleato le varie competenze in<br />
materia di prescrizione di diete, stabilendo<br />
fra l’altro che, mentre il medico<br />
chirurgo può prescrivere diete a<br />
soggetti sani e a soggetti malati, il<br />
biologo può elaborare e determinare<br />
diete nei confronti sia di soggetti sani,<br />
sia di soggetti cui è stata diagnosticata<br />
una patologia, solo previo accertamento<br />
delle condizioni fisio-patologiche<br />
effettuate dal medico chirurgo.<br />
IL PRESIDENTE<br />
AMEDEO BIANCO<br />
eventuali patologie accertate che<br />
compromettano l’idoneità alla guida<br />
di soggetti già titolari di patente.<br />
Si esprime, pertanto la soddisfazione<br />
di questa Federazione per l’approvazione<br />
da parte del Governo delle<br />
modifiche richieste che sono volte a<br />
salvaguardare il rapporto di fiducia<br />
medico-paziente.<br />
IL PRESIDENTE<br />
AMEDEO BIANCO<br />
VERONA MEDICA 39
Insediati tutti gli organi statutari ONAOSI:<br />
Serafino Zucchelli è il nuovo Presidente<br />
della Fondazione<br />
L’Onaosi ha un nuovo Presidente,<br />
Serafino Zucchelli. Con l’insediamento<br />
di tutti gli organi statutari della Fondazione<br />
Onaosi trova compimento la<br />
riforma dell’Ente sancita dal nuovo<br />
Statuto con il voto diretto di tutti i contribuenti<br />
che hanno voluto partecipare<br />
nella determinazione dell’organo di<br />
indirizzo di cui fanno parte anche i<br />
rappresentanti delle Federazioni Nazionali<br />
degli ordini dei medici ed odontoiatri,<br />
dei farmacisti e dei veterinari.<br />
Senza soluzione di continuità la Fondazione<br />
può così proseguire nella sua<br />
funzione di assistenza.<br />
Dopo il passaggio di consegne tra il<br />
Presidente uscente Aristide Paci e il<br />
nuovo, espressione del nuovo Consiglio<br />
di Amministrazione eletto a larghissima<br />
maggioranza ha avuto inizio la<br />
nuova consigliatura.<br />
Zucchelli e il suo vice Aldo Grasselli<br />
come primo atto incontreranno le organizzazioni<br />
sindacali dei dipendenti<br />
della Fondazione.<br />
La necessità di potenziare l’attività<br />
dell’ente e mettere in evidenza l’immagine<br />
presso i contribuenti rappresenta<br />
l’obiettivo di questa consigliatura<br />
e a tal fine è stato fissato per mercoledi<br />
25 maggio il primo Consiglio di<br />
Amministrazione per impostare la<br />
realizzazione del programma di gestione.<br />
La Fondazione con il nuovo sistema di<br />
rappresentanza garantisce a tutte le<br />
componenti delle categorie che intendano<br />
fattivamente sostenere l’Onaosi,<br />
spazi di coinvolgimento nello spirito<br />
solidaristico unitario che deve caratterizzare<br />
l’attività della Fondazione.<br />
Il nuovo organigramma degli Organi<br />
statutari è il seguente:<br />
40<br />
ENPAM<br />
PRESIDENTE<br />
Serafino ZUCCHELLI<br />
VICE PRESIDENTE<br />
Aldo GRASSELLI<br />
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE:<br />
Vincenzo CARPINO<br />
Riccardo CASSI<br />
Antonio CASTORINA<br />
Giorgio CAVALLERO<br />
Mauro MAZZONI<br />
Vincenzo PAROLI<br />
Umberto ROSSA<br />
COMITATO DI INDIRIZZO:<br />
Daniela ANZUINI<br />
Anna BALDI<br />
Giuseppe BALICE<br />
Cristina BETTI<br />
Maria Beatrice BILO’<br />
Giovanni BRUNO<br />
Rocco CIAMPOLI<br />
Marco CHIARELLO<br />
Annapaola CALLEGARO<br />
Alfonso CIACCI<br />
Graziano CONTI<br />
Bruno CRISTIANO<br />
Isabella DE FELICI<br />
Zaccaria DI TARANTO<br />
Roberta DI TURI<br />
Giuseppe GARRAFFO<br />
Antonietta GUALTIERI<br />
Pietro LIGUORI<br />
Antonietta MARANO<br />
Patrizio MULAS<br />
Marina Giuliana ONORATO<br />
Aristide PACI<br />
Fortunato PARISI<br />
Gaetano PENOCCHIO<br />
Giuseppe RICCIARDI<br />
Michele Matteo RINALDI<br />
Maurizio SILVESTRI<br />
Ermanno SOLA<br />
Mauro UCCI<br />
(Componente da designare da parte<br />
della FNOMCeO – Commissione per<br />
gli iscritti all’Albo Odontoiatri)<br />
COLLEGIO SINDACALE<br />
Mario CARENA<br />
Massimo BISTOCCHI<br />
Massimo CORCIULO<br />
Daniela DE VINCENZO<br />
Oriana MALATESTA<br />
IL PRESIDENTE ONAOSI<br />
SERAFINO ZUCCHELLI<br />
INFORMIAMO I NOSTRI LETTORI<br />
CHE TRA LA RIVISTA VERONA MEDICA,<br />
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA<br />
DELL’ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI<br />
DI VERONA,<br />
EL’OMONIMO SITO INTERNET<br />
WWW.VERONAMEDICA.IT<br />
NON VI È ALCUNA RELAZIONE,<br />
NE REDAZIONALE NE TANTOMENO<br />
ECONOMICA.<br />
LE INFORMAZIONI, GLI ANNUNCI,<br />
LE PUBBLICITA’ RIPORTATE<br />
SONO DEL TUTTO INDIPENDENTI.<br />
LA RIVISTA VERONA MEDICA<br />
NON HA UN SUO SITO INTERNET,<br />
ESSENDO INVECE OSPITATA<br />
NEL SITO DELL’ORDINE ALL’INDIRIZZO<br />
WWW.<strong>OMCEO</strong><strong>VR</strong>.IT<br />
VERONA MEDICA
L’Enpam chiude il 2010 con un utile<br />
di oltre un miliardo<br />
La Fondazione Enpam chiude l’anno<br />
2010 con un utile di 1,137 miliardi di<br />
euro e un patrimonio netto in crescita<br />
che si attesta sugli 11,443 miliardi di<br />
euro (nel 2009 era di 10,305 milioni). I<br />
dati sono contenuti nella proposta di<br />
bilancio consuntivo deliberata dal Consiglio<br />
di amministrazione della cassa<br />
di previdenza dei medici e dei dentisti<br />
italiani. Il documento verrà sottoposto<br />
all’approvazione del Consiglio nazionale<br />
dell’ente il 25 giugno 2011. È<br />
quanto rende noto l’Enpam in occasione<br />
di una conferenza stampa che si<br />
è svolta a Roma.<br />
PIÙ CONTRIBUTI CHE PENSIONI - Le<br />
entrate contributive (+5,36%) – cioè i<br />
contributi pagati dagli iscritti – sono<br />
aumentate più di quanto siano cresciute<br />
le spese per le prestazioni previdenziali<br />
(4,26%), ovvero le pensioni. Il<br />
patrimonio garantisce una riserva<br />
tecnica di 27,4 annualità, calcolate in<br />
base alla norma che ha privatizzato<br />
l’Enpam (l’obbligo è di 5 annualità).<br />
Questo parametro è in costante crescita<br />
da quando l’ente è diventato una<br />
Fondazione. La riforma per garantire<br />
l’applicazione degli ulteriori parametri<br />
di sostenibilità stabiliti dalla Finanziaria<br />
2007 è in fase di definizione in questi<br />
mesi.<br />
REDDITIVITÀ DEGLI INVESTIMENTI –<br />
La redditività delle attività finanziarie<br />
nel loro complesso è stata del 4,38%<br />
(4,09% netto). Nonostante le svalutazioni<br />
legate a titoli strutturati, le immobilizzazioni<br />
finanziarie e le attività finanziarie<br />
che non costituiscono immobilizzazioni<br />
(titoli, azioni, partecipazioni,<br />
altri investimenti) hanno prodotto una<br />
redditività lorda del 4,55% (2,67% al<br />
netto dei costi di gestione e delle<br />
imposte). Per quanto riguarda il settore<br />
del mattone si segnala che le partecipazioni<br />
in società e fondi immobiliari<br />
hanno prodotto una redditività lorda del<br />
4,89%, corrispondenti a un netto del<br />
4,38%. Questa percentuale è di molto<br />
superiore all’1,17% netto guadagnato<br />
sugli immobili direttamente di proprietà<br />
della Fondazione (la redditività lorda è<br />
ENPAM<br />
del 5,93% ma vanno sottratti costi di<br />
manutenzione, gestione e imposte<br />
molto elevati). Non a caso nell’ultimo<br />
anno l’Enpam ha aumentato gli investimenti<br />
in fondi immobiliari, più remunerativi,<br />
mentre ha gettato le basi per<br />
una progressiva dismissione degli<br />
edifici posseduti direttamente. La Fondazione<br />
ha anche riportato “in casa” la<br />
gestione di questi immobili (affidando<br />
il compito alla controllata Enpam Real<br />
Estate Srl) con lo scopo di ridurre i costi<br />
e migliorare i risultati.<br />
MIGLIORA LA SITUAZIONE LEGATA<br />
AI DERIVATI – Per una questione di<br />
trasparenza verso gli iscritti, pur non<br />
essendo obbligata dalla legge, la<br />
Fondazione nel 2008 ha accantonato<br />
400 milioni di euro in un “Fondo oscillazione<br />
valori mobiliari” per far in modo<br />
che la diminuzione di valore di alcuni<br />
titoli a rischio capitale o contrattuale<br />
(fra cui le obbligazioni legate a CDO)<br />
fosse chiaramente visibile in bilancio.<br />
Si noti, tuttavia, che ad oggi la Fondazione<br />
non ha subito alcuna “perdita”<br />
perché le eventuali perdite – se mai ci<br />
saranno – si materializzeranno solo<br />
quando quei titoli arriveranno a scadenza.<br />
Nel frattempo, grazie ad interventi<br />
di ristrutturazione e al buon andamento<br />
del mercato, la situazione è migliorata.<br />
Il riflesso di questo miglioramento<br />
è la riduzione del “Fondo oscillazione<br />
valori mobiliari”, passato dai<br />
400 milioni di euro del 2008 ai 329<br />
milioni di euro nel 2009 fino ai 296 milioni<br />
del 2010. Nel primo quadrimestre<br />
del 2011 c’è stata un’ulteriore ripresa<br />
di valore di circa 15 milioni di euro.<br />
IL CONFRONTO CON IL PASSATO -<br />
L’utile d’esercizio al 31/12/2010 è stato<br />
migliore (+231 milioni di euro) rispetto<br />
al bilancio di previsione. L’avanzo è<br />
stato invece inferiore rispetto a quello<br />
realizzato nel 2009 (1.312 miliardi). Le<br />
due annate non sono però confrontabili.<br />
Il 2009, infatti, ha risentito di entrate<br />
straordinarie importanti, dovute in gran<br />
parte al rinnovo del contratto nazionale<br />
dei medici di medicina generale e al<br />
conseguente pagamento – due anni fa<br />
– di consistenti arretrati relativi al periodo<br />
2006-2008. Il bilancio 2010,<br />
d’altro canto, registra anche il costo di<br />
84 milioni di euro per le ristrutturazioni<br />
di titoli mobiliari. Tuttavia questa spesa,<br />
come si è visto nel paragrafo precedente,<br />
sta producendo vantaggi anche<br />
nel 2011 (+ 15 milioni di euro di ripresa<br />
di valore) ed è destinato a produrne<br />
anche in futuro.<br />
QUEI 2 MILIARDI IN PIÙ CHE NON SI<br />
VEDONO – L’Enpam può contare su<br />
un ingente patrimonio. Tuttavia i conti<br />
della Fondazione sarebbero ancora<br />
migliori se potessero essere portate a<br />
bilancio anche le cosiddette “plusvalenze<br />
non iscrivibili”. Queste plusvalenze<br />
segnalerebbero che la Fondazione<br />
ha in realtà un portafoglio finanziario<br />
più ricco di 162 milioni di euro e<br />
possiede immobili che valgono 2<br />
miliardi di euro in più di quanto risulta<br />
dal bilancio.<br />
RACCOGLIAMO<br />
I CAMPIONI MEDICINALI<br />
Raccogliamo i campioni di medicinali e li inviamo<br />
in Libano in una missione cristiana che li<br />
distribuirà ai bisognosi.<br />
Se interessati chiamateci, passeremo a ritirarli<br />
Grazie<br />
AMAL KARAM<br />
cell. 3482312572<br />
Tel. 044228794<br />
VERONA MEDICA 41
Chiarire «natura, circostanze e legittimità<br />
dei complessi investimenti patrimoniali<br />
effettuati dalla Fondazione negli<br />
ultimi anni, a fronte dei quali è risultata<br />
apparentemente accertata, da parte di<br />
una società di consulenza internazionale<br />
all'uopo incaricata, un danno patrimoniale<br />
di oltre un miliardo di euro».<br />
È la necessità che ha spinto un membro<br />
del Cda di Enpam, la Fondazione<br />
che garantisce il trattamento previdenziale<br />
degli iscritti agli albi professionali<br />
di medici e odontoiatri, e i presidenti<br />
degli ordini dei medici di Bologna,<br />
Catania, Ferrara, Latina e Potenza<br />
(come consiglieri nazionali e in proprio)<br />
a presentare un esposto su alcuni<br />
aspetti della amministrazione della<br />
Fondazione.<br />
Il documento, spiega una nota congiunta,<br />
è stato presentato ai carabinieri di<br />
Bologna, ma è indirizzato alla Procura<br />
di Roma, alla Corte dei Conti e alla<br />
Commissione parlamentare di controllo<br />
sulle attività degli enti gestori di forme<br />
obbligatorie di previdenza e assistenza<br />
sociale.<br />
L'esposto mira a «stimolare il vaglio<br />
delle autorità competenti su eventuali<br />
aspetti di limpidezza non adamantina,<br />
a cominciare dai dati esposti in bilancio<br />
e/o resi noti da parte dei vertici di Enpam<br />
e verificare se, e in che termine e<br />
rispetto a quali soggetti, possa ravvisarsi<br />
una qualche attività illecita riverberantesi,<br />
di fatto, sul futuro pensionistico<br />
e previdenziale della classe<br />
medica nazionale».<br />
ENPAM<br />
Esposto su gestione Enpam,<br />
sospetto danno di oltre un miliardo<br />
OLIVETI: LA CURIOSA<br />
COINCIDENZA DELL'ESPOSTO<br />
SUL DANNO ENPAM<br />
«Roba vecchia, che risale al 2007 ed<br />
documentata nel bilancio 2008. Piuttosto<br />
c'è da chiedersi: perché questa<br />
storia salta fuori oggi quando la cosa è<br />
nota almeno dal dicembre scorso?».<br />
Chiedere lumi ad Alberto Oliveti, vicepresidente<br />
vicario dell'Enpam, sull'ultima<br />
querelle riguardante i conti dell'ente<br />
di previdenza significa rassegnarsi<br />
a un'intervista insolita, in cui a<br />
una domanda può anche seguire un'altra<br />
domanda. Sacrificio accettabile,<br />
visto il bailamme scatenato dall'esposto<br />
dei cinque presidenti di ordine più un<br />
consigliere del cda Enpam.<br />
Oliveti, l'esposto pubblicizzato mercoledì<br />
ipotizza un danno patrimoniale<br />
pari a un miliardo di euro.<br />
Dopo la delibera di aprile con cui la<br />
Corte dei conti ha vagliato il bilancio<br />
tecnico dell'Enpam, è la seconda<br />
mazzata alle certezze dei medici sulle<br />
loro pensioni...<br />
«Valgono le stesse considerazioni che<br />
feci dopo l'intervento dei magistrati<br />
contabili. Piuttosto, non posso fare a<br />
meno di sottolineare la strana coincidenza...»<br />
Quale?<br />
«L'esposto esce proprio in concomitanza<br />
con la visita di Mario Monti<br />
all'Enpam per presentare il nuovo modello<br />
di gestione degli investimenti<br />
dell'Ente, disegnato da lui e mirato a<br />
NO ALL’USO INGANNEVOLE DELL’IMMAGINE DEL MEDICO<br />
una governance in cui c'è la separazione<br />
tra vigilanti e vigilati, in cui si<br />
afferma la centralità del cda e l'importanza<br />
delle competenze. Viene il<br />
sospetto che forse a qualcuno possa<br />
dare fastidio».<br />
E quel miliardo?<br />
«Cose già recepite nel bilancio 2008,<br />
che la stessa Corte dei conti ha definito<br />
"confortante", cito testualmente. Non ho<br />
studiato l'esposto ma credo che il riferimento<br />
sia ad alcuni investimenti finanziari<br />
risalenti al 2007 che, a causa della<br />
crisi, comportarono perdite per 400<br />
milioni di euro. Questa è la cifra messa<br />
a bilancio 2008, nella consapevolezza<br />
che tali investimenti, a scadenza nel<br />
2018, avrebbero potuto nel tempo allargare<br />
la perdita fino a 800 milioni. La<br />
società di consulenza cui si sono rivolti<br />
gli autori dell'esposto arriva alla cifra di<br />
un miliardo mettendo in conto i mancati<br />
introiti che si sarebbero ottenuti con un<br />
investimento di altro genere. Ma così è<br />
come fare tredici al totocalcio il lunedì».<br />
Insomma i medici possono restare<br />
sereni?<br />
«I medici sappiano che stiamo lavorando<br />
per rafforzare la sostenibilità<br />
dell'ente e la scelta di affidarci a Monti<br />
per ridisegnarne la gestione patrimoniale<br />
va proprio in questa direzione.<br />
Quanto all'esposto, ben venga la trasparenza:<br />
abbiamo già affidato ai nostri<br />
legali l'incarico di studiare la risposta<br />
da dare nelle sedi più opportune».<br />
In merito ai messaggi radiofonici e sulla carta stampata, relativi a contratti di telefonia di una nota azienda del campo, la Federazione Nazionale<br />
degli Organi dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dichiara:<br />
1) Di essere totalmente estranea all’uso dell’immagine del medico che in questa pubblicità viene fatto.<br />
2) Di avere elaborato un esposto al Garante del Mercato sulla liceità di tale comunicazione, che usa l’autorevolezza di una categoria professionale<br />
per validare la propria offerta commerciale.<br />
3) Di avere intrapreso una valutazione legale su eventuali profili di responsabilità civile nell’uso illegittimo dell’immagine del medico, che incide sul decoro<br />
e sull’indipendenza della stessa, alla cui tutela è preposto. con obbligo di legge (DLCPS n. 233/46), l’Ordine professionale.<br />
42<br />
VERONA MEDICA
A cura della Commissione Locale<br />
È con viva soddisfazione che annunciamo<br />
la recente costituzione della Sede<br />
Locale di Verona del Segretariato<br />
Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.).<br />
Il S.I.G.M. nasce dalla constatazione<br />
che i giovani medici rappresentano, per<br />
la comunità medica e per la società in<br />
generale, un enorme patrimonio di intelligenza,<br />
di esperienza, di risorse e di energia<br />
che non può essere sprecato.<br />
La nostra associazione vuole essere<br />
una comunità, un luogo in cui vengano<br />
condivise tutte quelle informazioni,<br />
esperienze e opinioni che possano<br />
permettere ai giovani medici di sperimentare<br />
quell’arricchimento culturale e<br />
quella maturazione personale dalle<br />
quali l’apprendimento professionale non<br />
può assolutamente prescindere.<br />
In tale ottica il S.I.G.M. offre gratuitamente<br />
ai propri iscritti servizi, in termini<br />
di formazione e di accesso alla ricerca<br />
scientifica, senza mancare di curare<br />
una corretta informazione e formazione<br />
sugli aspetti tecnico-legislativi e di intervenire<br />
attivamente e criticamente sulle<br />
Politiche sanitarie, professionali e previdenziali.<br />
Il S.I.G.M. ha prodotto il primo “Manuale<br />
del Giovane Medico”, nel quale<br />
sono reperibili le principali informazioni<br />
di riferimento per quanti si affacciano<br />
alla professione medica, e la rivista sul<br />
web “Capsula Eburnea”, che pubblica<br />
articoli scientifici originali su argomenti<br />
di medicina, biotecnologie mediche,<br />
scienze motorie e psicologia medica.<br />
Capsula Eburnea è una rivista scientifica,<br />
ma anche uno strumento di formazione<br />
per giovani ricercatori.<br />
Il S.I.G.M. ha altresì realizzato la Rivista<br />
“Giovani Medici - Periodico di informazione<br />
a carattere tecnico professionale<br />
per giovani medici e giovani<br />
professionisti della sanità” a distribuzione<br />
nazionale. Tutte le produzioni<br />
edite dal S.I.G.M. sono disponibili<br />
gratuitamente online sul portale di riferimento<br />
dell’associazione: www.giovanemedico.it.<br />
ASSOCIAZIONI<br />
La nuova esperienza S.I.G.M.<br />
di Verona<br />
Inoltre, i responsabili del S.I.G.M. curano<br />
la gestione della moderazione del<br />
Forum dei Giovani Medici, spazi tematici<br />
a libero accesso e luoghi di incontro<br />
virtuale per i giovani medici italiani.<br />
Il nostro Segretariato, infine, si fa portavoce<br />
verso il legislatore di una serie di<br />
richieste di grande interesse per i<br />
giovani medici, tra le quali spiccano:<br />
• l’istituzione ad opera della Conferenza<br />
Stato-Regioni, di concerto con<br />
il Ministero della Salute, di un Osservatorio<br />
Nazionale sulla Condizione<br />
Occupazionale dei Giovani Medici,<br />
e di omologhi Osservatori Regionali<br />
presso gli Assessorati Regionali della<br />
Sanità, con il compito di rilevare e<br />
analizzare quantitativamente e qualitativamente<br />
il fabbisogno di professionalità<br />
mediche, svolgere attività di<br />
monitoraggio sull’andamento occupazionale<br />
dei medici e proporre interventi<br />
ai Policy Makers;<br />
• l’evoluzione del contratto di formazione<br />
medico specialistica in<br />
contratto di formazione-lavoro in corrispondenza<br />
degli ultimi 2 anni del<br />
corso di specializzazione (ultimi 3 per<br />
le chirurgia che ha durata complessiva<br />
di 6 anni), con annessi diritti (su<br />
tutti l’integrazione previdenziale) e<br />
doveri;<br />
• la contrattualizzazione dei medici<br />
in formazione specifica di medicina<br />
generale;<br />
• l’adozione di provvedimenti utili a<br />
gettare le basi per costruire prima<br />
dei 70 anni il massimo pensionistico,<br />
attraverso agevolazioni dei<br />
riscatti e/o delle totalizzazioni degli<br />
anni in formazione.<br />
Proprio per poter costruire al meglio<br />
proposte volte a migliorare lo stato<br />
occupazionale delle nuove generazioni,<br />
il S.I.G.M. ha recentemente elaborato<br />
un questionario per indagare le<br />
condizioni e le aspirazioni professionali<br />
dei giovani medici. Il questionario<br />
sarà disponibile e compilabile in<br />
forma anonima sul portale dell’associazione<br />
fino all’8 luglio 2011.<br />
Per quanto riguarda l’attività della Sede<br />
Locale di Verona, le prime iniziative in<br />
programma sono alcuni incontri su tematiche<br />
di interesse per i giovani colleghi<br />
che si sono appena affacciati alla<br />
professione, quali la responsabilità professionale<br />
e il futuro previdenziale.<br />
Chiunque voglia contribuire, con le proprie<br />
idee e proposte, alla nostra crescita,<br />
o semplicemente essere sempre<br />
aggiornato sulle nostre iniziative, non<br />
esiti a contattarci (verona@giovanemedico.it).<br />
Il nostro cammino è appena<br />
all’inizio.<br />
RICORDATE...!<br />
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:<br />
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo<br />
della Professione Medica ed ogni fatto che leda<br />
il prestigio professionale;<br />
b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento<br />
di qualifica, di residenza e del conseguimento<br />
di specialità o docenze, esibendo il<br />
relativo attestato in competente bollo.<br />
Prestanomismo<br />
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8 della<br />
legge n. 1792, che così recita:<br />
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che prestano<br />
comunque il proprio nome, ovvero la propria<br />
attività, allo scopo di permettere o di agevolare<br />
l’esercizio abusivo delle professioni medesime<br />
sono puniti con l’interdizione della professione<br />
per un periodo non inferiore ad un anno;<br />
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove costituiti,<br />
hanno facoltà di promuovere ispezioni, presso gli<br />
studi professionali, al fine di vigilare sul rispetto<br />
dei doveri inerenti alle rispettive professioni.<br />
VERONA MEDICA 43
✂<br />
SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI<br />
(BARRARE)<br />
SINDACATI MEDICI<br />
Nuove cariche<br />
del Consiglio Regionale<br />
Dopo le dimissioni presentate collettivamente,<br />
durante il Consiglio Regionale<br />
tenutosi martedì 17 maggio 2011<br />
presso la sede FIMMG di Padova si<br />
è proceduto all'elezione del nuovo<br />
Esecutivo così composto:<br />
Segretario Regionale Generale:<br />
Dott. Silvio Regis (Vicenza)<br />
Vicesegretario Regionale:<br />
Dott. Stefano Rigo (Venezia)<br />
Vicesegretario Regionale:<br />
Dott. Domenico Crisarà (Padova)<br />
Segretario Amministrativo:<br />
Dott. Francesco Noce (Rovigo)<br />
Segretario Organizzativo:<br />
Dott. Guglielmo Frapporti (Verona)<br />
TRIBUNALE DI TORINO<br />
UFFICIO STAMPA<br />
FIMMG VENETO<br />
Al Nuovo Esecutivo Regionale FIMMG<br />
vanno gli auguri di Buon Lavoro da<br />
parte di tutto il Comitato di Redazione<br />
di Verona Medica.<br />
GRATUITA LA DIFFUSIONE DI MUSICA NEGLI STUDI MEDICI<br />
MEDICINA GENERALE PEDIATRIA<br />
REGISTRO ITALIANO<br />
DEI MEDICI<br />
È giunta notizia che il Registro Italiano dei<br />
Medici, così come già aveva fatto in passato,<br />
sta inviando nuovamente ai professionisti italiani<br />
una richiesta di <strong>aggiornamento</strong> dati concernente,<br />
in realtà, una iniziativa di carattere pubblicitario<br />
e commerciale da cui discendono sostanziosi<br />
oneri economici a carico dei sottoscrittori.<br />
Poiché in passato molti medici, credendo di<br />
trovarsi di fronte ad una iniziativa ordinistica,<br />
avevano imprudentemente sottoscritto la modulistica<br />
inviata dal Registro stesso, trovandosi di<br />
fronte a successive richieste onerose di pagamento,<br />
invitiamo tutti gli Ordini a dare tempestiva<br />
informazione ai propri iscritti.<br />
COGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />
NOME..............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
VIA ............................................................................................................................................................................................................................................ N. .................................<br />
CAP............................................. CITTÀ ...................................................................................................................................................................................................................<br />
TELEFONO ....................................... / ................................................................... ...................................... / ........................................................................<br />
Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO<br />
Il Presidente<br />
Amedeo Bianco<br />
La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure<br />
indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è<br />
indifferente al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello<br />
studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli<br />
artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)<br />
44<br />
VERONA MEDICA
STUDENTI AL FRONTE<br />
Esperienza della Scuola Medica<br />
da Campo di S. Giorgio di Nogaro<br />
L’Università Castrense, a cura di<br />
D. Baldo, M. Galasso e D. Vianello<br />
Libreria Editrice Goriziana – www.leg.it<br />
Tra maggio e settembre del 1915, a causa<br />
delle inutili ‘spallate’ di Cadorna (le quattro<br />
battaglie dell’Isonzo), quasi la metà delle<br />
divisioni italiane venne messa fuori combattimento.<br />
La Sanità militare e la Croce Rossa<br />
furono travolte, mancava a tutti i livelli il<br />
personale sanitario, le strutture e le risorse.<br />
Gli studenti di medicina – in gran parte sotto<br />
le armi – dovettero accelerare i tempi e<br />
diventare ufficiali medici.<br />
Per rispondere a questa drammatica emergenza<br />
sanitaria al fronte, come anche nel<br />
resto d’Italia, il 9 gennaio 1916 il Governo<br />
Italiano deliberò l’istituzione di una “Scuola<br />
medica da campo” presso il Centro Ospedaliero<br />
della III armata, che era stato allestito<br />
a San Giorgio di Nogaro, in zona di<br />
guerra.<br />
Qui si svolsero corsi accelerati di Medicina<br />
e Chirurgia per oltre mille studenti aspiranti<br />
medici del 5° e del 6° anno, sottratti temporaneamente<br />
al fronte, per il proseguimento<br />
degli studi ed il conseguimento della laurea.<br />
Durante le battaglie autunnali del 1915, a<br />
San Giorgio di Nogaro, erano presenti ben<br />
otto ospedali militari, della CRI e dell’esercito,<br />
essendo il luogo trasformato, per la sua<br />
stessa posizione geografica, in un grosso<br />
centro militare con depositi, autoparco, alloggi,<br />
sedi di uffici per comandi, compagnie<br />
presidiarie e truppe di ogni genere.<br />
Ma far funzionare al fronte questi corsi di<br />
Medicina non fu cosa facile, non si volevano<br />
o potevano toccare le prerogative delle<br />
Regie Università, gli interessi corporativi e<br />
le lobby legate al mondo accademico.<br />
Nonostante le dure resistenze parlamentari,<br />
i cui lavori malgrado l’emergenza bellica,<br />
furono sospesi a causa delle festività natalizie<br />
e ripresero solamente … nel marzo del<br />
1916 (sic!), ai primi di gennaio 1916 il<br />
Comando Supremo su pressione del Generale<br />
Cadorna, di propria iniziativa, istituì la<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
Studenti al Fronte.<br />
L’Università Castrense<br />
nella prima guerra mondiale<br />
“Scuola medica da campo” a San Giorgio<br />
di Nogaro, posto in posizione centrale<br />
rispetto alle immediate retrovie carsiche e le<br />
grandi arterie di comunicazione della bassa<br />
friulana, tra Latisana e Cervignano del Friuli.<br />
Per partecipare a questa – come allora<br />
venne chiamata - ’’Università Castrense’, si<br />
nominarono Aspiranti Ufficiali medici gli<br />
studenti che avessero compiuto il 4° anno<br />
di medicina, per poter coadiuvare gli Ufficiali<br />
medici ed eventualmente sostituirli nei<br />
battaglioni.<br />
A presiedere questa ‘Facoltà di Medicina al<br />
fronte’ fu chiamato il tenente colonnello<br />
Giuseppe Tusini (nato nel 1866 a Sarzana),<br />
che l’aveva pensata e di cui era stato il<br />
motore propositivo presso le alte sfere militari.<br />
In poche settimane il genio militare della<br />
III Armata, approntò i numerosi locali per<br />
ospitare gli studenti e le aule destinate alle<br />
lezioni.<br />
Gli insegnanti dei corsi furono scelti fra i<br />
professori ordinari di Università e liberi<br />
docenti che prestavano servizio militare<br />
come ufficiali medici, coadiuvati nel loro insegnamento<br />
da medici che avevano rivestito<br />
o ancora rivestivano la carica di aiuto o assistente<br />
presso le Università del Regno.<br />
Provenienti dalle diverse università italiane,<br />
366 furono gli studenti iscritti al primo corso<br />
(febbraio – maggio 1916) i quali, una volta<br />
terminate le lezioni, poterono dare gli esami<br />
presso le loro sedi di provenienza. Alle 16<br />
materie di insegnamento, contemplate per<br />
gli ultimi due anni del normale corso di Medicina,<br />
si aggiunsero come corsi complementari<br />
la ‘Traumatologia di guerra’, la<br />
’Protesi degli arti’ e la ‘Logistica sanitaria e<br />
organizzazione medica militare’.<br />
Durante questo primo periodo di studi, i corsi<br />
si svolsero regolarmente fino al 24 maggio<br />
quando furono sospesi perché il comando<br />
Supremo si aspettava una massiccia offensiva<br />
austriaca (denominata “Strafexpedition”).<br />
Nell’autunno del 1916 si riprese, specie in<br />
sede parlamentare, a parlare dell’Università<br />
Castrense di Medicina, in vista del probabile<br />
avvio del secondo corso di Medicina a<br />
San Giorgio di Nogaro. Il magnifico Rettore<br />
di Padova (Prof. F. Lori) e il Preside della<br />
Facoltà di Medicina della stessa sede (Prof.<br />
L. Lucatello), perorarono con successo con<br />
le autorità ministeriali e militari, l’opportunità<br />
di iscrivere d’ufficio alla sede di Padova tutti<br />
gli studenti presenti in zona di guerra, così<br />
da uniformare ed ufficializzare gli insegnamenti<br />
e le valutazioni.<br />
In tal modo i Corsi di Medicina dell’Università<br />
Castrense vennero organizzati come<br />
una sezione della Facoltà Medica dell’Università<br />
di Padova, temporaneamente ubicata<br />
presso la Scuola Medica da campo al fronte,<br />
quindi con il titolo ed il grado proprio di un<br />
Istituto Universitario. Per questo secondo<br />
anno (novembre 1916 – aprile 1917) giunsero<br />
832 studenti, 2/3 dei quali iscritti al 6°<br />
anno di corso.<br />
Con lo sfondamento di Caporetto il fronte<br />
arretrò, il paese di San Giorgio d/N si<br />
spopolò in attesa della definitiva e vittoriosa<br />
avanzata dell’esercito italiano.<br />
Poco o nulla rimane della memoria dell’Università<br />
Castrense. Ma il meritorio impegno<br />
del’Amministrazione comunale di San<br />
Giorgio d/N ha dato alle stampe un corposo<br />
e ben documentato volume che comprende,<br />
oltre a numerose testimonianze del tempo<br />
e documenti della Scuola Medica, anche<br />
l’elenco di tutti gli studenti che frequentarono<br />
i due corsi di medicina, e quello di tutti<br />
i professori e docenti impiegati negli insegnamenti.<br />
Qualche medico anziano potrà<br />
forse riconoscere nomi di medici illustri o<br />
noti: io personalmente ho potuto riscontrare<br />
la presenza negli elenchi del Prof. Pomini<br />
Francesco, ginecologo veronese e di Falzi<br />
Orsmida, medico nel comune di Bussolengo,<br />
oltreché del Prof Gaetano Salvioli,<br />
famoso ed eminente clinico pediatra a<br />
Bologna. Ma forse qualche altro medico<br />
veronese frequentò allora questa atipica<br />
Università Castrense.<br />
GIANNANTONIO BUFFATTI<br />
VERONA MEDICA 45
S.O.S. – Sostituzioni<br />
GIOVANI E PROFESSIONI<br />
Chi è interessato alle sostituzioni è pregato di compilare e spedire l’apposito tagliando (vedi pag. 44).<br />
Si prega inoltre di indicare i propri dati in maniera chiara (stampatello).<br />
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE<br />
Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />
AGRESTI LUIGI Via G. Trezza Verona NO 340 4069008<br />
AMANTEA CAMILLA Verona NO 340 8493077<br />
ANNECA ROSANNA Via Oslavia 11 Legnago NO 335 1928285<br />
ARMANI SERENA Buttapietra NO 347 1371202<br />
ARZENTON MARIANNA Via Pozzotto 3 Bevilacqua NO 348 7075297<br />
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