aggiornamento - OMCEO VR
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variabile “O” e sulla base del confronto<br />
con altri indirizzi scientifici già affermati,<br />
o che si stavano affermando,<br />
come la psicolinguistica e le neuroscienze,<br />
riemerse la proposta di un<br />
qualcosa di innato nell’organismo<br />
umano: i cosiddetti “repertori comportamentali<br />
di base” di Staats (emozionale-motivazionale;<br />
senso-motorio e<br />
linguistico-cognitivo) e la cosiddetta<br />
“predisposizione (preparadness)” di<br />
Seligman, secondo i cui studi esisterebbero<br />
delle predisposizioni biologiche<br />
ad elaborare associazioni privilegiate<br />
tra certe classi di stimoli piuttosto<br />
che tra altre.<br />
In quegli anni si iniziò a studiare a<br />
fondo il linguaggio (Staats 1975),<br />
sempre mantenendosi nel solco della<br />
Behavior Modification e del condizionamento<br />
operante, e si mise in evidenza<br />
l’importanza del linguaggio<br />
nella produzione dei cambiamenti<br />
comportamentali non verbali.<br />
La strada per il “cognitivo-comportamentale”<br />
era ormai aperta, anche se<br />
fra molte difficoltà e molte diffidenze,<br />
perché per una parte dei comportamentisti<br />
i fattori cognitivi e quelli emotivi<br />
erano ancora i contenuti di una scatola<br />
nera.<br />
L’altra parte, invece, proseguì sulla<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
strada recentemente tracciata dalle<br />
ricerche e dalle applicazioni cliniche:<br />
Meichembaum mise ad esempio in<br />
evidenza l’importanza del linguaggio<br />
diretto verso se stessi, oltre che verso<br />
gli altri: quel “dialogo interno” che funge<br />
da mediatore per le reazioni allo<br />
stress.<br />
Fu lui che mise a punto, sulla base del<br />
“dialogo interno”, delle tecniche particolari<br />
per affrontare i problemi clinici:<br />
“il Self-instructional Training” e lo<br />
“Stress inoculation training”.<br />
Quando per esigenze di lavoro iniziai<br />
nel 1977 a Verona prima, e poi a Roma,<br />
la Scuola quadriennale di Terapia<br />
Comportamentale il panorama internazionale<br />
era questo , mentre in Italia<br />
la situazione della ricerca, della clinica<br />
e della didattica era ancora ferma<br />
praticamente a Skinner, ferma in una<br />
contrapposizione ad altre psicoterapie,<br />
contrapposizione che la storia avrà il<br />
compito di dimostrare sterile ed ingiustificata.<br />
Per fortuna anche in Italia le<br />
cose sono poi rapidamente cambiate:<br />
come esempi sintetici devono essere<br />
ricordati questi: la prima Società<br />
Italiana di Terapia Comportamentale<br />
(SITC), fondata a Roma nel 1971, nel<br />
1981 mutò nome e sigla in Società<br />
Italiana di Terapia Comportamentale e<br />
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />
ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />
REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />
MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />
Cognitiva (SITCC), e analogo mutamento<br />
seguì la seconda Scuola<br />
Italiana di Terapia Comportamentale<br />
fondata a Verona nel 1977: l’AIAMC.<br />
Intanto, alla fine degli anni 70 ed agli<br />
inizi degli anni 80 Mahoney prima, e<br />
D’Zurilla poi, misero a punto la<br />
Problem Solving Therapy, avendo rilevato<br />
che molti dei nostri problemi<br />
psicologici sono il risultato di una<br />
carenza riscontrabile nella capacità di<br />
usare al meglio le nostre risorse intellettuali<br />
per affrontare e risolvere<br />
problemi di natura esistenziale ed<br />
emozionale.<br />
Inoltre si fece strada il convincimento<br />
(il self-monitoring di Rehm, 1983) che<br />
far scoprire al cliente il funzionamento<br />
dei suoi processi cognitivi e delle<br />
strette connessioni esistenti fra cognizioni,<br />
emozioni e comportamenti non<br />
solo produce un miglioramento per<br />
quanto attiene le performance strettamente<br />
cognitive, ma aiuta nella soluzione<br />
di problemi intrecciati con quelli<br />
cognitivi, come quelli che hanno una<br />
natura emozionale-motivazionale o che<br />
si esprimono con dei comportamenti<br />
manifesti.<br />
Segue seconda parte<br />
nel prossimo numero<br />
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