aggiornamento - OMCEO VR

Chiarire «natura, circostanze e legittimità
dei complessi investimenti patrimoniali
effettuati dalla Fondazione negli
ultimi anni, a fronte dei quali è risultata
apparentemente accertata, da parte di
una società di consulenza internazionale
all'uopo incaricata, un danno patrimoniale
di oltre un miliardo di euro».
È la necessità che ha spinto un membro
del Cda di Enpam, la Fondazione
che garantisce il trattamento previdenziale
degli iscritti agli albi professionali
di medici e odontoiatri, e i presidenti
degli ordini dei medici di Bologna,
Catania, Ferrara, Latina e Potenza
(come consiglieri nazionali e in proprio)
a presentare un esposto su alcuni
aspetti della amministrazione della
Fondazione.
Il documento, spiega una nota congiunta,
è stato presentato ai carabinieri di
Bologna, ma è indirizzato alla Procura
di Roma, alla Corte dei Conti e alla
Commissione parlamentare di controllo
sulle attività degli enti gestori di forme
obbligatorie di previdenza e assistenza
sociale.
L'esposto mira a «stimolare il vaglio
delle autorità competenti su eventuali
aspetti di limpidezza non adamantina,
a cominciare dai dati esposti in bilancio
e/o resi noti da parte dei vertici di Enpam
e verificare se, e in che termine e
rispetto a quali soggetti, possa ravvisarsi
una qualche attività illecita riverberantesi,
di fatto, sul futuro pensionistico
e previdenziale della classe
medica nazionale».
ENPAM
Esposto su gestione Enpam,
sospetto danno di oltre un miliardo
OLIVETI: LA CURIOSA
COINCIDENZA DELL'ESPOSTO
SUL DANNO ENPAM
«Roba vecchia, che risale al 2007 ed
documentata nel bilancio 2008. Piuttosto
c'è da chiedersi: perché questa
storia salta fuori oggi quando la cosa è
nota almeno dal dicembre scorso?».
Chiedere lumi ad Alberto Oliveti, vicepresidente
vicario dell'Enpam, sull'ultima
querelle riguardante i conti dell'ente
di previdenza significa rassegnarsi
a un'intervista insolita, in cui a
una domanda può anche seguire un'altra
domanda. Sacrificio accettabile,
visto il bailamme scatenato dall'esposto
dei cinque presidenti di ordine più un
consigliere del cda Enpam.
Oliveti, l'esposto pubblicizzato mercoledì
ipotizza un danno patrimoniale
pari a un miliardo di euro.
Dopo la delibera di aprile con cui la
Corte dei conti ha vagliato il bilancio
tecnico dell'Enpam, è la seconda
mazzata alle certezze dei medici sulle
loro pensioni...
«Valgono le stesse considerazioni che
feci dopo l'intervento dei magistrati
contabili. Piuttosto, non posso fare a
meno di sottolineare la strana coincidenza...»
Quale?
«L'esposto esce proprio in concomitanza
con la visita di Mario Monti
all'Enpam per presentare il nuovo modello
di gestione degli investimenti
dell'Ente, disegnato da lui e mirato a
NO ALL’USO INGANNEVOLE DELL’IMMAGINE DEL MEDICO
una governance in cui c'è la separazione
tra vigilanti e vigilati, in cui si
afferma la centralità del cda e l'importanza
delle competenze. Viene il
sospetto che forse a qualcuno possa
dare fastidio».
E quel miliardo?
«Cose già recepite nel bilancio 2008,
che la stessa Corte dei conti ha definito
"confortante", cito testualmente. Non ho
studiato l'esposto ma credo che il riferimento
sia ad alcuni investimenti finanziari
risalenti al 2007 che, a causa della
crisi, comportarono perdite per 400
milioni di euro. Questa è la cifra messa
a bilancio 2008, nella consapevolezza
che tali investimenti, a scadenza nel
2018, avrebbero potuto nel tempo allargare
la perdita fino a 800 milioni. La
società di consulenza cui si sono rivolti
gli autori dell'esposto arriva alla cifra di
un miliardo mettendo in conto i mancati
introiti che si sarebbero ottenuti con un
investimento di altro genere. Ma così è
come fare tredici al totocalcio il lunedì».
Insomma i medici possono restare
sereni?
«I medici sappiano che stiamo lavorando
per rafforzare la sostenibilità
dell'ente e la scelta di affidarci a Monti
per ridisegnarne la gestione patrimoniale
va proprio in questa direzione.
Quanto all'esposto, ben venga la trasparenza:
abbiamo già affidato ai nostri
legali l'incarico di studiare la risposta
da dare nelle sedi più opportune».
In merito ai messaggi radiofonici e sulla carta stampata, relativi a contratti di telefonia di una nota azienda del campo, la Federazione Nazionale
degli Organi dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dichiara:
1) Di essere totalmente estranea all’uso dell’immagine del medico che in questa pubblicità viene fatto.
2) Di avere elaborato un esposto al Garante del Mercato sulla liceità di tale comunicazione, che usa l’autorevolezza di una categoria professionale
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3) Di avere intrapreso una valutazione legale su eventuali profili di responsabilità civile nell’uso illegittimo dell’immagine del medico, che incide sul decoro
e sull’indipendenza della stessa, alla cui tutela è preposto. con obbligo di legge (DLCPS n. 233/46), l’Ordine professionale.
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VERONA MEDICA