aggiornamento - OMCEO VR

Il punto sulla terapia
per l'ernia discale
L'ernia discale è una delle malattie più
diffuse al mondo colpisce prevalentemente
i giovani e gli adulti in piena
eta lavorativa che comporta enormi
problemi sociosanitari ed economici
in tutti i paesi del mondo. Basti pensare
quanti milioni di giornate lavorative
vengono perse e quanti milioni
di euro vengono risarcite dalle compagnie
assicurative proprio per la malattia
da ernia discale. Nonostante
l'eziopatogenesi dell'ernia discale sia
ben nota da molti anni, a tutt'oggi non
esiste una terapia che possa essere
considerata valida, efficace e risolutiva.
Con l'avvento della TAC e della RMN,
oggi è possibile dimostrare scientificamente
le ernie guarite, mediante i
controlli TAC e RMN eseguiti prima e
dopo la cura, senza lasciare alcun
ombra di dubbio o dar voce a sterili
polemiche.
La vera cura per l'ernia discale è solo
quella terapia capace di rimettere il
disco erniato nella sua sede naturale.
Le terapie che non rimettono il disco
erniato nella sua sede naturale, sono
immancabilmente destinate a fallire,
facendo solo prolungare la malattia
quindi il dolore, le tribolazioni, lo spreco
di denaro e di tempo.
Le terapie per l'ernia discale sono
molte e si dividono in: terapie conservative
e terapie chirurgiche.
Le terapie conservative comprendono:
farmacoterapia, fisioterapia, chinesiterapia,
ozonoterapia, chiroterapia,
manipolazione, osteopatia e le svariate
terapie alternative.
Nessuna di queste terapie ha una
documentazione scientifica che possa
dimostrare l'effettiva guarigione dell'ernia
discale mediante i controlli e TAC
e RMN eseguiti prima e dopo la cura:
sono terapie sintomatiche e non risolutive.
Sono milioni i malati di ernia discale
solo in Italia che dopo vari consulti
medici specialisti, ortopedici e neurochirurgici
e dopo aver provato svariate
terapie conservative per anni; sono
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LETTERE AL DIRETTORE
ancora alla ricerca di una soluzione al
loro problema.
Per guarire e per evitare l'intervento
chirurgico, deve attuare una terapia
che dimostri scientificamente che le
ernie sono guarite. Non basta fare una
qualunque terapia.
Le terapie
Le terapie per l’ernia discale sono
molte e si dividono in: Terapie conservative
e Terapie chirurgiche.
Terapie conservative o non chirurgiche:
Esse comprendono:
1. Farmacoterapie
2. Fisioterapie
3. Chinesiterapie
4. Terapie manuali
5. Terapie alternative
1) Farmacoterapie: Antinfiammatori,
Antalgici, Fans, Miorilassanti, Vitaminici,
Infiltrazioni, Peridurali, Blocchi
epidurali, Terapia del dolore, Mesoterapia,
Ossigeno-ozonoterapia.
2) Fisioterapie: Forni, Radar, Termoforo,
Marconi, Ultrasuoni; Laser, Magneto,
Elettromagneto, Ionoforesi; Fango,
Idrofango; Corrente: Galvanica,
Faradica, Esponenziale; Interferenziale,
Diadinamica, TENS, Rx terapia, Trazioni
ecc.
3) Chinesiterapie: Ginnastica, Mobilizzazione,
Stretching, Esercizi di distensione
e di potenziamento.
4) Terapie manuali: Massoterapia,
Chiroterapia, Manipolazione e Osteopatia.
5) Terapie alternative: Agopuntura,
Omeopatia, Erboristeria, Fitoterapia,
Bertelè, Mèrzières, Moxa, Meckenzie,
Shiatsu, Zilgrei, Reiki, Pilates, Pranoterapia,
Trager, Riflessologia, Magmaterapia,
Naturopatia, Aromaterapia,
Tecniche di autoguarigione, Biofeed
back, Back school, Scarificazione,
Cauterizzazione, Ginnastica adattata,
Baite dentario, Atlantotec, Panca d'inversione
e altro.
È possibile curare una malattia tutti
questi modi? È perché nessuna di
queste terapie non dimostrano scientificamente
l'avvenuta guarigione delle
ernie con i controlli TAC e RMN eseguiti
prima e dopo la cura?
Terapie chirurgiche:
Anch'esse sono molte: emilaminectomia
o chirurgia tradizionale, microchirurgia,
chemionucleolisi, discectomia
percutanea e nucleoapsirazioni,
microdiscectomia, discectomia artroscopica
o endoscopica, laserchirurgia,
nucleoplastica ecc.
Le tecniche chirurgiche indipendentemente
dalla loro natura, sono atti
traumatici e demolitivi che distruggono
il disco sopprimendo la sua funzione.
Inoltre hanno moltissime complicazioni
ed insuccessi quali: l'ernia recidiva,
aderenze, cicatrici dolenti, insufficienza
del rachide, rigidità e l'aumento
dell'artrosi, disfunzioni sensoriali,
paresi, paralisi, ipotrofia o atrofia
muscolare, restringimento dello spazio
intervertebrale, restringimento del
canale vertebrale, sindrome di cauda
equina, infezione di varia natura, errori
diagnostici, errori chirurgici ecc.
L'intervento chirurgico è considerato
da tutti come l'ultimo rimedio da adottare
per la cura dell'ernia discale.
Questa affermazione è errata in se,
perché, se la chirurgia funzionasse, si
attuerebbero come prima soluzione,
e non per ultima.
Per molti malati l'intervento chirurgico
è una strada obbligata dopo tanti anni
di sofferenze, tribolazioni, lunghi periodi
riposo, cure mediche, fisiche, chinesiterapiche,
manuali, alternative, ricoveri
ospedalieri e altro. Essi si trovano
di fronte alla scelta della terapia
chirurgica quando il dolore diventa insopportabile.
L'opinione e l'indicazione per l'intervento
chirurgico variano da chirurgo
a chirurgo. Inoltre nessun chirurgo
al mondo è in grado di asportare l'intero
disco senza creare danni ben più
gravi. Pertanto, buona parte del disco
rimane nella sua sede, dalla quale in
seguito facilmente fuoriesce il materiale
discale nel canale vertebrale
provocando l'ernia recidiva.
Il grande ottimismo e la cieca fiducia
finora riposti nella chirurgia, dopo vari
decenni di intensa attività nell'ambito
di varie tecniche chirurgiche per l'ernia
discale in tutto il mondo, si stanno
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