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aggiornamento - OMCEO VR

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• Insonnie associate a malattie neurologiche,<br />

è frequente nelle demenze<br />

corticali e sub-corticali.<br />

• Insonnie associate a malattie internistiche,<br />

per lo più associate a patologie<br />

cardiovascolari, respiratorie o<br />

reflusso gastro-esofageo.<br />

Nella tabella è riportata l’attuale classificazione<br />

nosografica internazionale<br />

dell’insonnia (Tab. 3).<br />

Strumenti di diagnosi<br />

L’anamnesi è fondamentale per l’inquadramento<br />

diagnostico e spesso<br />

non sono necessari ulteriori approfondimenti.<br />

È comunque sempre consigliabile<br />

l’utilizzo del diario del sonno<br />

(per almeno 2 settimane, meglio 4 settimane)<br />

per una migliore definizione<br />

della tipologia di insonnia e soprattutto<br />

per valutare a distanza con la ripetizione<br />

del diario l’efficacia della terapia.<br />

L’actigrafia è una metodica che permette<br />

il monitoraggio protratto della<br />

condizione di presenza di movimento<br />

(veglia) e di riduzione o assenza di<br />

movimento (sonno); rappresenta un<br />

indice oggettivo del ritmo sonno-veglia<br />

del paziente. Lo strumento presenta<br />

una forma ad orologio e viene tenuto<br />

al polso (talvolta alla caviglia, soprattutto<br />

nel sospetto della sindrome delle<br />

gambe senza riposo) per un periodo<br />

di almeno 10-15 giorni. Tale metodica<br />

tuttavia è costosa ed è gestita dai<br />

Centri di Medicina del Sonno.<br />

La polisonnografia non è indicata<br />

come esame di routine nella valutazione<br />

dell’insonnia. L’esame infatti si<br />

svolge, solitamente, in un reparto di<br />

degenza ed è effettuato posizionando<br />

una serie di elettrodi che registrano<br />

l’attività cerebrale (EEG), i movimenti<br />

degli occhi, il tono muscolare, la fre-<br />

AGGIORNAMENTO<br />

quenza cardiaca, talvolta l’ossimetria<br />

e l’attività respiratoria. Appare evidente<br />

che il paziente in questo setting<br />

evidenzierà una maggiore difficoltà nel<br />

sonno dipendente per lo più dalla metodica<br />

stessa. La polisonnografia invece<br />

è utile nel caso si sospetti che<br />

l’insonnia possa dipendere da patologie<br />

respiratorie o da movimenti periodici<br />

durante il sonno.<br />

Trattamento dell’insonnia<br />

Gli obiettivi primari del trattamento<br />

sono: migliorare la qualità e/o la<br />

durata del sonno, migliorare i sintomi<br />

diurni dell’insonnia (come attenzione,<br />

stanchezza, memoria ecc.). Gli obiettivi<br />

secondari sono: migliorare i<br />

sintomi di insonnia (latenza del sonno,<br />

risvegli ed efficienza del sonno),<br />

creare una solida e positiva correlazione<br />

tra letto e sonno, migliorare il<br />

disagio psicologico dipendente dal<br />

sonno.<br />

Il trattamento dell’insonnia deve essere<br />

sempre personalizzato conside-<br />

TABELLA 3<br />

rando l’ipnotipo del paziente (gufo o<br />

allodola; breve o lungo dormitore), i<br />

suoi vincoli familiari e lavorativi e<br />

l’eventuale presenza di patologie concomitanti.<br />

Dal momento che l’insonnia<br />

può essere associata a varie comorbilità<br />

(malattie psichiatriche, internistiche<br />

o neurologiche, condizioni algiche,<br />

sindrome delle gambe senza riposo<br />

secondaria o sintomatica con<br />

movimenti periodici degli arti), la diagnosi<br />

delle malattie concomitanti è<br />

essenziale, poiché i disturbi del sonno<br />

possono influenzare negativamente il<br />

decorso naturale della condizione<br />

coesistente.<br />

Il trattamento dell’insonnia può prevedere:<br />

terapie comportamentali e psicologiche,<br />

terapie farmacologiche,<br />

terapie combinate (farmacologiche e<br />

non farmacologiche).<br />

Le terapie comportamentali e psicologiche<br />

hanno come obiettivi:<br />

• Identificare i comportamenti e le<br />

idee maladattive che perpetuano<br />

l’insonnia<br />

• Portare l’attenzione del paziente<br />

sulle distorsioni psicologiche e lavorare<br />

per ricondurle ad un profilo più<br />

compatibile con il sonno<br />

• Utilizzare specifici approcci comportamentali<br />

per estinguere l’associazione<br />

tra sonno ed incremento<br />

dell’allerta (arousal)<br />

• Stabilire un regolare programma<br />

sonno-veglia<br />

• Utilizzare varie tecniche comportamentali<br />

e psicologiche per ridurre<br />

l’ansia e l’allerta psicofisiologica.<br />

Le terapie comportamentali e psicologiche<br />

includono numerose modalità<br />

come la terapia stimolo-controllo, il<br />

rilassamento guidato (relaxation training),<br />

la terapia cognitivo-comportamentale.<br />

Sono utilizzate anche (ma<br />

CLASSIFICAZIONE DELL’INSONNIA (ICD-9-CM, ICSD 2)<br />

1. Insonnia psicofisiologica<br />

2. Insonnia paradossa<br />

3. Insonnia da adattamento<br />

4. Inadeguata igiene del sonno<br />

5. Insonnia idiopatica<br />

6. Insonnia da patologie psichiatriche<br />

7. Insonnia comportamentale del bambino<br />

8. Insonnia da patologie mediche<br />

9. Insonnia da farmaci o sostanze<br />

10. Insonnia da alcool<br />

11. Insonnia fisiologica (organica), non specificata<br />

12. Insonnia non dipendente da sostanze o condizioni fisiologiche note<br />

20 VERONA MEDICA

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