Le altre stelle. La dimensione di genere dei - Provincia di Verona ...
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“Io, ricordandomi come studentessa <strong>di</strong> matematica,<br />
mi rivedo più negli aspetti maschili; mi rivedo nella<br />
ragazza per lo stu<strong>di</strong>o, perché me<strong>di</strong>amente stu<strong>di</strong>avo,<br />
però meno meto<strong>di</strong>ca, più impulsiva, ma ancora<br />
adesso, forse è proprio il mio atteggiamento più<br />
maschile, il mio modo <strong>di</strong> essere” (DD, matematica e<br />
fisica)<br />
In alcuni casi si specifica che la <strong>di</strong>fferenza tra studenti e studentesse è<br />
rilevante solo laddove siamo in presenza <strong>di</strong> intelligenze me<strong>di</strong>e e non alte.<br />
Questo che potremmo chiamare “<strong>di</strong>scorso sulle eccellenze femminili”<br />
ricorre spesso in questi termini: se la ragazza è brava allora è bravissima,<br />
perché da lei ci si aspetta che sia appunto bravissima, ovvero molto più<br />
brava del ragazzo suo coetaneo. Questo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi configurano,<br />
anche se non sempre consapevolmente, una <strong>di</strong>versa aspettativa nei<br />
confronti del ren<strong>di</strong>mento maschile e femminile nelle materie scientifiche.<br />
In <strong>altre</strong> parole, per essere considerata brava, la studentessa deve essere<br />
in qualche modo superiore alla me<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>mostrare maggiori capacità <strong>dei</strong><br />
ragazzi oppure le stesse capacità considerate maschili, misura del valore<br />
<strong>di</strong> quelle femminili.<br />
− “Bisogna <strong>di</strong>stinguere. Più che dallo stile <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>pende dalla capacità. Se la donna<br />
è brava è molto brava, ma nelle mie materie<br />
comunque è molto più facile che sia più bravo un<br />
maschio, perché i ragazzi sono più semplici, fanno<br />
ragionamenti più lineari, le ragazze invece si fanno<br />
molti più problemi. Il problema è soprattutto culturale:<br />
la famiglia in primo luogo, ma non solo questa.<br />
Quando nasce una donna è già caricata <strong>di</strong> problemi,<br />
un ragazzo meno. In chimica è più facile trovare il<br />
maschio bravo; poi se la femmina è brava, è<br />
bravissima! Però in percentuale sono meglio i maschi,<br />
più rigorosi, puliti nel trovare subito il punto, non fanno<br />
troppe astrazioni, sono concreti. (....) Per me non c'è<br />
nessun tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza, sono le domande <strong>di</strong> maschi<br />
e femmine che sono <strong>di</strong>verse. <strong>Le</strong> femmine, in generale,<br />
sono capaci <strong>di</strong> cominciare la domanda con “non<br />
c'entra niente ma le chiedo...” (DD Scienze)<br />
− “Io vedo <strong>di</strong>fferenze tra maschi e femmine, ma non<br />
confon<strong>di</strong>amo l'essere uno studente intelligente,<br />
maschio o femmina; in quello me<strong>di</strong>o c'è <strong>di</strong>fferenza. <strong>La</strong><br />
femmina è sempre molto più <strong>di</strong>ligente, è più facile<br />
che ci siano delle ragazze che vadano me<strong>di</strong>amente,<br />
che oggi giorno vuol <strong>di</strong>re prendere 7” (DU<br />
matematica)<br />
Per alcune/i docenti, non ci sono <strong>di</strong>fferenze in termini <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizioni per<br />
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