PUBBLICITÀ SU INTERNET - Prima Comunicazione
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Profilazione dinamica: la pubblicità ‘intelligente’<br />
informazioni pubblicitarie su prodotti di<br />
loro interesse.<br />
Un modello europeo<br />
Dal punto di vista degli investitori<br />
pubblicitari, invece, l’elemento distintivo<br />
di questo modello di advertising<br />
profilato è la sua architettura europea.<br />
Buongiorno.it, già presente in otto Paesi,<br />
ha infatti costruito anche il sistema<br />
di profilazione e definito le sue variabili<br />
sul consumatore europeo. In particolare,<br />
al fine di garantire la massima<br />
efficacia tanto alle campagne su scala<br />
continentale che a quelle nazionali o<br />
locali, le variabili di profilazione sono<br />
inquadrate in tre categorie:<br />
• Variabili globali ‘A’: si tratta di<br />
quelle variabili (più di 20, tra cui età,<br />
professione, sesso, nucleo familiare,<br />
auto posseduta) presenti nell’analisi di<br />
tutti i mercati nazionali e che prevedono<br />
degli stati<br />
standard in<br />
tutti i Paesi.<br />
Queste variabili<br />
sono<br />
fondamentali<br />
nella pianificazione<br />
di<br />
campagne<br />
globali per<br />
advertiser<br />
con strategie<br />
di comunicazione<br />
global<br />
(indifferenziate).<br />
• Variabili<br />
globali ‘B’:<br />
si tratta di quelle variabili (esempio,<br />
banche, assicurazioni, eccetera) che sono<br />
presenti in tutte le nazioni, ma possono<br />
possedere localmente stati diversi.<br />
La loro utilità è evidente nel caso di<br />
operatori globali che si confrontino su<br />
mercati nazionali fortemente differenziati<br />
e quindi siano costretti a ‘localizzare’<br />
la comunicazione (strategie glocal).<br />
• Variabili nazionali: sono quelle<br />
variabili che individuano caratteristiche<br />
peculiari dei singoli mercati nazionali.<br />
La rilevanza di queste variabili è<br />
evidente nell’ottimizzare le strategie di<br />
comunicazione degli attori locali.<br />
46 - <strong>PUBBLICITÀ</strong> <strong>SU</strong> <strong>INTERNET</strong><br />
Case history<br />
AL FEMMINILE<br />
(www.alfemminile.com)<br />
Concessionaria: Adline<br />
Centro Media: Carat<br />
Cliente: Alfemminile<br />
Tipo di campagna: Banner<br />
Formato banner: 468x60<br />
Scopo: Brand awareness e promozione delle diverse sezioni del sito Alfemminile.com.<br />
Target richiesto: Donne<br />
Tipo di pianificazione: Slot di banner<br />
Siti: Supereva.it,<br />
Oroscopi.com,<br />
Donnalife.it,<br />
Donnanews.it,<br />
Gossipnews.it<br />
Impression al mese:<br />
1.200.000<br />
Redemption media<br />
ottenuta: 2,4%<br />
Nota: la case history non si riferisce al contenuto dell’articolo di questa pagina, ma è un’informazione<br />
supplementare.<br />
Il ‘dynamic<br />
profiling’<br />
di B!<br />
In sintesi,<br />
ci sono almeno<br />
tre buone<br />
ragioni per<br />
cui un modello<br />
di push digitaladvertisingimprontato<br />
a logiche<br />
di profilazione<br />
dinamica<br />
rappresenta<br />
una risposta<br />
efficace alla<br />
crescente domanda di pubblicità efficace<br />
e mirata.<br />
L’advertising push si basa continuativamente<br />
su banche dati di utenti noti, a<br />
cui possono essere quindi associati profili<br />
socio-demografici e/o comportamentali<br />
dinamici e incrementali.<br />
I media digitali consentono la massima<br />
flessibilità nella differenziazione dei messaggi<br />
in base al profilo del destinatario, fino<br />
alla customizzazione one-to-one degli<br />
stessi.<br />
Infine, sempre grazie alla sua natura, il<br />
push digital advertising vince quell’inerzia<br />
da supercarico informativo che abbiamo<br />
detto essere caratteristica del panora-<br />
Alcune delle ‘grandi firme’ delle newsletter di Buongiorno:<br />
Gene Gnocchi, Roberto D’Agostino, Gianfilippo<br />
Cuneo, Rolando Polli e Gianni Rossi.<br />
ma odierno: un conto è ricevere un messaggio<br />
sul telefonino, infatti, altra cosa è<br />
il trovarlo tra la junk mail nella casella<br />
della posta cartacea (push marketing generalista<br />
senza permission) o nell’intermezzo<br />
della propria trasmissione preferita<br />
(il tradizionale interruption marketing).<br />
L’insieme di queste caratteristiche disegna<br />
un modello di push digital advertising<br />
che vuole essere non solo mirato,<br />
ma anche intelligente: l’utente di B!, infatti,<br />
non è il bersaglio statico di singole<br />
campagne pubblicitarie, ma il partner di<br />
un rapporto di comunicazione pubblicitaria<br />
di lungo periodo in cui, come in una<br />
conversazione alla pari, quando si parla<br />
si tiene conto di quanto l’altro ha detto (o<br />
ha taciuto) nelle battute precedenti.<br />
Laddove, perciò, la pubblicità generalista<br />
è in qualche modo un megafono che<br />
urla alla folla e l’advertising a profili statici<br />
è un po’ una filodiffusione che dà a<br />
ogni camera, per tutto l’anno, la musica<br />
chiesta il primo gennaio, il push digital<br />
marketing di B! vuole essere per gli utenti<br />
l’interlocutore che ci parla e ci ascolta<br />
ogni giorno, sa cosa abbiamo acquistato o<br />
richiesto in passato e ci fa proposte coerenti<br />
con la nostra storia, passata e recente.<br />
Insomma: se il consumatore deve esser<br />
proprio un bersaglio, gli si conceda almeno<br />
di essere un bersaglio mobile…