30.01.2013 Views

L'inquietante gemello Lineamenti di storia del doppiaggio in Italia

L'inquietante gemello Lineamenti di storia del doppiaggio in Italia

L'inquietante gemello Lineamenti di storia del doppiaggio in Italia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Fra i traduttori spiccano Alessandro De Stefani, Guglielmo Giann<strong>in</strong>i, Pier luigi<br />

Melani, Gian Bistolfi, Paola Ometti, Dario Sabatello, Guido Cant<strong>in</strong>i, Enrico<br />

Mar<strong>in</strong>o, Silvio Benedetti, Virgilio Lilli e Giovanni Del Lungo. Ogni attore famoso<br />

aveva la sua voce italiana. I doppiati erano compiuti <strong>in</strong> una settimana. In un<br />

articolo <strong>in</strong>titolato Le Voci <strong>del</strong> C<strong>in</strong>ema, Tell O’Darsa scriveva (<strong>in</strong> “C<strong>in</strong>ema<br />

illustrazione” <strong>del</strong> 22 settembre 1937) “La metro è la sola casa a sacrificare a<br />

un’assoluta perfezione <strong>del</strong> <strong>doppiaggio</strong> il criterio economico. I film Metro più<br />

importanti sono doppiati secondo una sequenza logica, conservando cioè le scene<br />

nell’or<strong>di</strong>ne <strong>in</strong> cui si trovano nell’orig<strong>in</strong>ale. Naturalmente ciò implica una durata <strong>di</strong><br />

lavorazione maggiore e cioè una spesa maggiore”<br />

L’epoca d’oro <strong>del</strong> doppiato italiano è pure contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>ta da un eccezionale<br />

<strong>in</strong>teresse critico. Bianco e Nero s<strong>in</strong> dal suo primo numero (gennaio 1937) de<strong>di</strong>cò<br />

ampio spazio alla questione. Il “film <strong>del</strong> mese”, quello cioè che per la sua tipicità<br />

era recensito con una completa analisi <strong>di</strong> tutti i suoi valori, veniva esam<strong>in</strong>ato anche<br />

sotto il profilo <strong>del</strong>la versione italiana. La prima pellicola giu<strong>di</strong>cata <strong>in</strong> siffatto modo<br />

fu I lancieri <strong>del</strong> bengala. Sulla versione italiana (<strong>di</strong>aloghi <strong>di</strong> Melani, <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong><br />

<strong>doppiaggio</strong> Luigi Sav<strong>in</strong>i) così si espresse Jacopo com<strong>in</strong>: “L’<strong>in</strong>terpretazione è stata<br />

ottima quasi sempre: a voler essere pignoli, si può notare che il Costa (Gary<br />

Cooper) è talvolta leggermente artificioso e che il Ruff<strong>in</strong>i (Franchot Tone) non ha<br />

tutta quella <strong>di</strong>s<strong>in</strong>volta eleganza <strong>di</strong> recitazione che è pregio <strong>del</strong>l’orig<strong>in</strong>ale. Ma <strong>in</strong><br />

compenso il Marcacci (Richard Cronwell) ha almeno tanta spontaneità e<br />

freschezza quanto l’attore stesso e il Ferrari e il Crist<strong>in</strong>a ( Guy Stan<strong>di</strong>ng e Aubrey<br />

Smith) danno alla loro <strong>in</strong>terpretazione una soli<strong>di</strong>tà costruttiva piena <strong>di</strong> carattere. I<br />

<strong>di</strong>aloghi sono tradotti con abilità senza perdere il gusto <strong>del</strong>l’orig<strong>in</strong>ale.”<br />

Talvolta il critico <strong>di</strong> Bianco e nero (che era quasi sempre Jacopo Com<strong>in</strong><br />

rimproverava al doppiato italiano l’eccessiva educazione teatrale, la troppo acuta<br />

sensibilità artistica <strong>di</strong> attori e <strong>di</strong>rettori, oppure la trascuratezza <strong>di</strong> certe soluzioni<br />

stilistiche. Ma, tutto sommato, sentiva prepotentemente la forza <strong>del</strong> movimento, la<br />

<strong>di</strong>gnità estrema <strong>di</strong> quegli artisti che, nel buio <strong>del</strong>le sale <strong>di</strong> s<strong>in</strong>cronizzazione,<br />

13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!