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L'inquietante gemello Lineamenti di storia del doppiaggio in Italia

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Dietrich e Adolphe Menjou, aff<strong>in</strong>ché lo spettatore italiano possa capire. In altri casi<br />

gli stessi attori pronunciavano battute chiarificatrici <strong>in</strong> una l<strong>in</strong>gua <strong>di</strong>versa da quella<br />

<strong>in</strong> cui stavano recitando (come capitò a Greta Garbo e al duo Laurel – Hardy).<br />

Un’altra curiosa soluzione esisteva già f<strong>in</strong> dai tempi <strong>del</strong> muto: a partire dal 1920,<br />

talvolta nelle sale <strong>di</strong> second’or<strong>di</strong>ne l’operatore, girando la manovella commentava<br />

il film ricostruendo il <strong>di</strong>alogo a suo modo e prestando la propria voce a tutti i<br />

personaggi. Tracce <strong>di</strong> questa pratica si trovano ancora oggi <strong>in</strong> paesi come la<br />

Cambogia (<strong>in</strong> cui il <strong>doppiaggio</strong> è fatto generalmente da due attori <strong>in</strong> carne e ossa<br />

che recitano il <strong>di</strong>alogo tradotto da un palco posto accanto allo schermo) e <strong>in</strong><br />

Polonia (dove i film che circolano <strong>in</strong> cassetta o visibili <strong>in</strong> televisione sono<br />

“commentati” da un <strong>in</strong>terprete che descrive le scene e riproduce i <strong>di</strong>aloghi<br />

lasciando la possibilità <strong>di</strong> sentire <strong>in</strong> sottofondo le voci orig<strong>in</strong>ali).<br />

LA CENSURA-PROCUSTE<br />

“Ci fa veramente onore lo spirito sublime che emana dall’eccelso consesso senatoriale <strong>del</strong><br />

dolce paese dove il sì suona” anonimo ne “L’illustrazione c<strong>in</strong>ematografica”, 20-25 luglio 1913<br />

In <strong>Italia</strong>, a causa <strong>del</strong>la censura c<strong>in</strong>ematografica istituita con il decreto Giolitti <strong>del</strong><br />

1914, non era possibile, dopo l’avvento <strong>del</strong> sonoro, proiettare i film stranieri nella<br />

versione orig<strong>in</strong>ale con le vere voci degli attori e la chiarificazione dei sottotitoli. Il<br />

“Regolamento per l’esecuzione <strong>del</strong>la legge 25 Giugno 1913, n. 785, relativa alla<br />

vigilanza sulle pellicole c<strong>in</strong>ematografiche” approvato con Regio decreto 31<br />

Maggio 1914, n. 352, recitava così <strong>in</strong> chiusura <strong>del</strong>l’articolo 3:<br />

“I titoli, i sottotitoli e le scritture, tanto sulla pellicola quanto sugli esemplari<br />

<strong>del</strong>la domanda, debbono essere <strong>in</strong> corretta l<strong>in</strong>gua italiana. Possono tuttavia essere<br />

espressi anche <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua straniera, purché riprodotti fe<strong>del</strong>mente e correttamente<br />

anche <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana”<br />

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