Numero 117 - Anno XX, Marzo/Aprile 2012 - Club Plein Air BdS
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Suggestioni normanne<br />
Un tuffo nelle atmosfere normanne di Palermo e di Monreale, dal magnifico duomo dei Benedettini<br />
al Palazzo Reale e all’opulenta Cappella Palatina alla fortezza della Zisa<br />
E’<br />
proprio vero che non<br />
bisogna allontanarsi troppo da casa<br />
per scoprire le meraviglie che ci<br />
circondano; affermazione che si è<br />
rivelata più corretta che mai quando,<br />
sabato 3 marzo, ci siamo dati<br />
appuntamento davanti al magnifico<br />
duomo di Monreale per dedicarci a<br />
quello che ormai, secondo una tradizione<br />
consolidata, si rivela come<br />
uno degli appuntamenti più ap-<br />
prezzati dai soci, durante il quale si<br />
va alla scoperta della splendida Palermo,<br />
spesso vilipesa dai nostri<br />
governanti, che però, nonostante il<br />
degrado tangibile, è ancora perfettamente<br />
in grado di emozionarci<br />
con le vestigia artistiche che testimoniano<br />
la sua lunga storia di capitale<br />
del Mediterraneo.<br />
Anche questa volta la voglia<br />
di esplorare la città era prepotente,<br />
resa ancora più coinvolgente dalla<br />
I nostri soci davanti al Duomo di Monreale<br />
IL CLUB n. <strong>117</strong> – pag. 4<br />
prima parte, dedicata a Monreale,<br />
dove ad attenderci c’era una guida<br />
d’eccezione, Monsignor Gaglio, Parroco<br />
del Duomo, che ci ha permesso<br />
di immergerci in modo totale<br />
nella storia e nell’arte del prestigioso<br />
monumento, senza trascurare gli<br />
aspetti teologici per una comprensione<br />
ben più profonda del magnifico<br />
duomo. Così, grazie alle sue sapienti<br />
spiegazioni che ci hanno affascinato<br />
permettendoci di effettuare<br />
una visita completa sotto diversi<br />
punti di vista, ci siamo tuffati nelle<br />
suggestioni normanne dell’insigne<br />
monumento, in grado di togliere il<br />
fiato per la sua bellezza.<br />
Il complesso venne edificato<br />
fra il <strong>117</strong>4 e il 1185, per volere<br />
del re normanno Guglielmo II; si<br />
presenta con un prospetto serrato<br />
da due poderose torri quadre, decorato<br />
da una serie di archi intrecciati<br />
e da tarsie in tufo chiaro e<br />
pietra lavica, con un magnifico intreccio<br />
di decori nella parte absidale<br />
e un grandioso portale. Ma è sicuramente<br />
l’interno del tempio a<br />
destare la maggiore meraviglia,<br />
grazie alle tre navate divise da due<br />
file di nove colonne di granito, le<br />
cui pareti sono letteralmente incrostate<br />
da mosaici a fondo dorato<br />
(ben 6.340 mq!) che catturano lo<br />
sguardo, ipnotizzando quasi per la<br />
loro incredibile bellezza; si tratta di<br />
un eccezionale ciclo musivo che<br />
narra il mondo secondo la Bibbia,<br />
cominciando dalle sette giornate<br />
della creazione e terminando con<br />
le attività degli Apostoli, a cui nell'abside<br />
si aggiunge il Cristo Pantocratore<br />
con la corte celeste di angeli,<br />
profeti e santi. Il soffitto, a<br />
capriate lignee policrome fu ricostruito<br />
nel 1816-37 dopo l'incendio<br />
del 1811, su disegno dell'originale,<br />
mentre il pavimento a dischi di<br />
porfido e granito con fasce marmoree<br />
intrecciate è in parte originale,<br />
in parte del 1559.<br />
Ma queste poche righe non<br />
possono certo trasmettere la grande<br />
emozione che si prova trovandosi<br />
al cospetto di uno dei maggiori<br />
cicli musivi del mondo, scandito<br />
dall’oro che simboleggia la luce divina<br />
e che con grande finezza ed<br />
incisività ripercorre la tradizione