Numero 117 - Anno XX, Marzo/Aprile 2012 - Club Plein Air BdS
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Le maestranze arabe eseguirono<br />
il soffitto a muqarnas che<br />
sovrasta la navata centrale, pregevole<br />
ed unico esempio al mondo<br />
di decorazioni pittoriche islamiche<br />
con rappresentazioni di figure<br />
umane all’interno di un luogo di<br />
culto. Anche qui i mosaici dorati<br />
che si inseguono lungo tutte le<br />
pareti ci hanno letteralmente “fatto<br />
ubriacare” di bellezza, facendoci<br />
sprofondare in una sorta di sogno<br />
ad occhi aperti in cui il misticismo<br />
si riverberava in<br />
un’espressione di altissimo valore<br />
artistico. E pensare che anche<br />
questa meraviglia è a pochi passi<br />
da casa, almeno per i soci palermitani!<br />
La visita è proseguita al secondo<br />
piano con l’esplorazione degli<br />
Appartamenti Reali, che dopo quasi<br />
un millennio di rifacimenti e di adattamenti<br />
ci ha permesso soltanto<br />
di intuire come doveva essere il palazzo<br />
all’epoca dei normanni; infatti<br />
abbiamo attraversato un insieme di<br />
opulenti saloni del ‘700-‘800 tra cui<br />
spicca la fastosa Sala d’Ercole, che<br />
prende il nome dagli affreschi che<br />
mostrano le fatiche di Ercole; al suo<br />
interno si riunisce il parlamento regionale<br />
siciliano, mentre accanto ad<br />
essa è poi visibile la sala con i ritratti<br />
dei governanti che si sono<br />
succeduti nel corso dei secoli a capo<br />
della Regione, oltre a vasti saloni di<br />
rappresentanza come la Sala rossa<br />
e quella gialla.<br />
Ma il momento più emozionante<br />
è stato certamente all’interno<br />
della torre Ioaria, superstite dell’originario<br />
sistema di torri normanne,<br />
dalla quale si accede alla sala più<br />
preziosa del palazzo, quella dedicata<br />
a Ruggiero, che ospita un magnifico<br />
tetto completamente ricoperto<br />
da mosaici dorati che mostrano<br />
scene di caccia, eseguite<br />
dalle stesse maestranze bizantine e<br />
musulmane che decorarono la Cappella<br />
Palatina. E ritrovarsi a guardare<br />
queste scene di grande impatto<br />
ed unicità ci ha davvero permesso<br />
di guardare indietro fino all’epoca<br />
dei normanni, come se per un attimo<br />
una sorta di macchina del tempo<br />
ci avesse proiettati indietro nel<br />
tempo fino a mille anni fa.<br />
Stimolati da questo affascinante<br />
tuffo nel passato ci siamo<br />
quindi diretti verso un’altra importante<br />
tappa delle tracce normanne<br />
a Palermo, la Zisa; il suo nome in<br />
arabo, el aziz, significa la magnifica,<br />
ma non si tratta di un edificio<br />
arabo: è un maestoso palazzo in<br />
In alto i nostri soci davanti al Palazzo dei Normanni<br />
In basso l’interno della Cappella Palatina<br />
stile arabo iniziato dal re normanno<br />
Guglielmo I nel 1160 e concluso<br />
da Guglielmo II. Si tratta di un alto<br />
e compatto edificio rettangolare<br />
merlato e fiancheggiato da torrette<br />
quadrate al centro dei lati minori,<br />
che un tempo doveva essere circondato<br />
da rigogliosi giardini e animali<br />
esotici, secondo il modello<br />
dei palazzi arabi.<br />
Recentemente è stato restaurato<br />
e la sua visita è davvero<br />
interessante, dato che sono visibili<br />
enormi ambienti in pietra dove in<br />
alcuni punti sono state lasciate a<br />
vista, protette da spessi vetri, le<br />
mura più antiche, laddove si sono<br />
conservate, cui fanno da contrappunto<br />
enormi finestre a traforo. Al<br />
suo interno è ospitato il Museo<br />
della Civiltà islamica, che mostra<br />
diversi manufatti in bronzo con<br />
incisioni cufiche, che rimandano al<br />
tempo in cui Palermo era una città<br />
IL CLUB n. <strong>117</strong> – pag. 6<br />
araba, maioliche altomedievali,<br />
lastre in marmo che mostrano le<br />
quattro lingue “ufficiali” al tempo<br />
dei normanni, e cioè il latino, il<br />
greco, l’arabo e l’ebraico, oltre a<br />
manufatti islamici come i bellissimi<br />
musciarabia, i paraventi di legno<br />
a grata finemente intarsiati.<br />
Un decoro musivo del Castello<br />
della Zisa, spesso scambiato per<br />
un edificio del periodo arabo: la<br />
costruzione, invece, fu iniziata dal<br />
re normanno Guglielmo I e conclusa<br />
dal successore Guglielmo II