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Hod benessere - periodico bimestrale anno VI n 27 settembre ...

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N° <strong>27</strong> - <strong>settembre</strong>/ottobre 2003<br />

HOD<br />

diffusione gratuita<br />

<strong>benessere</strong> <strong>benessere</strong><br />

La prevenzione e l’amore<br />

Il tramonto del maschio<br />

Pianeta birra


HOD sommario<br />

Periodico <strong>bimestrale</strong> - Milano - Anno <strong>VI</strong> - n° <strong>27</strong> - <strong>settembre</strong>/ottobre 2003<br />

DIRETTORE RESPONSABILE:<br />

Marina Robbiani<br />

CONSULENTE SCIENTIFICO:<br />

Riccardo Legnani<br />

CONSULENTE EDITORIALE:<br />

Raffaella Ferrari<br />

PUBBLICITÀ: Anna Monza<br />

Tel./Fax 02/83.22.442<br />

Cell. 335/82.41.756<br />

E-mail: anna.monza@hod.it<br />

EDIZIONI ALICE<br />

V.le Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />

Tel. 02/83.61.347 - E-mail: info@hod.it<br />

STAMPA: Arti Grafiche Bianca&Volta<br />

Via del Santuario, 2<br />

20060 Truccazzano (Mi)<br />

Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998<br />

VUOI RICEVERE<br />

HOD<br />

A CASA?<br />

ABBONATI!<br />

Abbonarsi costa<br />

15 euro per 5 numeri<br />

da versare sul<br />

c/c postale n. 43013200<br />

intestato a:<br />

HOD<br />

<strong>benessere</strong><br />

Via Col di Lana, 4<br />

20136 Milano<br />

E-mail:<br />

info@hod.it<br />

www.hod.it<br />

La prevenzione e l’amore<br />

Rubrica di Caterina Martucci 8<br />

Un amore di risate<br />

a cura di Marina Robbiani 10<br />

L’amore al tempo di Matrix<br />

di Andrea Bocchi Modrone 14<br />

Il tramonto del maschio<br />

a cura di Victor Russo 17<br />

Il matrionio come espansione del Sé<br />

a cura di Ananda Assisi 22<br />

Gli amici del cuore<br />

Rubrica di Raffaella Ferrari 25<br />

Alimentazione e svezzamento: anche questo è amore<br />

a cura di Giulia Fulghesu 28<br />

L’amore è la cura<br />

di Fabio Ferraris 30<br />

Amore e arti marziali<br />

di Adriano Amari 32<br />

Ecco a voi ‘a sfugliatella napoletana<br />

a cura di Francesca Carmelini 34<br />

L’acqua da bere<br />

a cura di NaturaSì 37<br />

Hammam<br />

di Stefania Santospirito 38<br />

Pianeta birra<br />

di Fulvio Simoni 43<br />

Sirodhara, una tradizione che viene dall’India 48<br />

Fai da noi: Mosaicando<br />

Rubrica a cura di Francesca Carmelini 50<br />

Filosofia è bello<br />

Colloquio con Paola Grassi 52<br />

Libri di Ecoé 54<br />

L’amore richiede coraggio<br />

di Monica Cavallo 55<br />

Milano & Oltre 56<br />

I sette Chakra Maggiori<br />

di Gaetano Vivo 70<br />

HOD <strong>27</strong> - 7


Prendersi cura<br />

sè<br />

di<br />

P rima<br />

di parlare della relazione tra amore e prevenzione, penso sia necessario precisare<br />

il significato che per me ha la parola amore e come questo sentimento può,<br />

se presente, plasmare la vita umana fino a farla divenire “divina”.<br />

L’essere (uomo/donna) totale<br />

U<br />

n essere umano “totale” potrebbe essere definito dalla capacità di mantenere vivi<br />

dentro di sé i suoi tre centri energetici principali, localizzati grosso modo nella<br />

pancia, nel cuore e nella testa. Essi si esprimono attraverso tre diversi tipi di<br />

attività, riconducibili rispettivamente all’istinto, all’amore e al pensiero.<br />

Al contrario, l’uomo dei nostri giorni è, ahimè, identificato soprattutto con un sé “pensante”.<br />

Questo significa che l’attività mentale, soprattutto logico-razionale, governa le nostre<br />

vite e in tal modo ci porta a vivere soprattutto di astrazioni, ovvero di ricordi del passato<br />

o di proiezioni riguardanti il futuro.<br />

La persona ossessionata dal pensare perde piano piano la capacità di sentire e i sentimenti<br />

incominciano ad abbandonarlo; dimentica di avere un cuore. E senza il cuore non<br />

c’è amore.<br />

E siste<br />

di Caterina Martucci<br />

prevenendo<br />

La prevenzione e l’amore<br />

Ma cos’è l’amore?<br />

È<br />

l’impulso profondo a essere tutt’uno con l’esistenza, il bisogno<br />

profondo di dissolvere l’io e il tu in un’unica unità. Il bisogno d’amore<br />

nasce perché siamo separati dalla nostra sorgente; da questa<br />

separazione nasce il desiderio di ricadere nella totalità, di tornare a<br />

essere un tutt’uno con essa: così parla dell’amore Osho, il grande mistico<br />

indiano contemporaneo, in “The wisdom of sands”. Egli, inoltre, precisa:<br />

…quando sei vuoto, è presente l’amore. Quando sei colmo di ego,<br />

l’amore scompare. L’amore e l’ego non possono convivere.<br />

(da “The Divine Melody”).<br />

un amore animale, che attiene alla nostra biologia ed è connesso specialmente<br />

con il sesso; è il gradino più basso, dal momento che non richiede alcuna<br />

consapevolezza. Solo gli ormoni sono determinanti perché esso accada.<br />

Esiste poi un amore umano, che può essere un desiderio della mente, puramente psicologico,<br />

connesso con la dimensione temporale del passato e del futuro, oppure può esse-<br />

8-HOD <strong>27</strong>


e una qualità del cuore, il quale aspira ardentemente a ciò<br />

che non ha fine, non nel senso di permanente, ma di eterno.<br />

Il cuore aspira a Dio.<br />

Quando l’amore si manifesta attraverso il cuore è, di fatto,<br />

una qualità essenziale del proprio essere originario e della<br />

propria essenza che è una estensione del divino. Questo<br />

amore non è una creazione della mente, appartiene a ogni<br />

essere umano in quanto è una sua qualità originaria. Molto<br />

spesso è misconosciuto ma può essere riscoperto e ri-conosciuto<br />

attraverso la meditazione, vale a dire attraverso la<br />

pratica di uno stato di non- mente. L’amore umano va dunque<br />

raggiunto, non esiste a priori. Esiste infine l’amore divino: uno stato traboccante di<br />

gioia da condividere non più con una sola persona ma con tutta l’esistenza. Esso è lo<br />

stato di grazia di chi è riuscito a trascendere la personalità, a dis-identificarsi dall’ego.<br />

Il “giusto” amore per se stessi<br />

Non è di natura egoistica (in quanto non nasce dall’ego/personalità). Esso può essere ricondotto<br />

al “giusto rimembrarsi di sé”, che è il significato della parola sammasati, usata<br />

da Buddha. Con questa espressione viene indicata la comprensione intuitiva, non razionale<br />

di essere parte dell’Esistenza. Si consegue nello spazio silenzioso della solitudine,<br />

dove si può ri-trovare se stesso non come essere isolato, ma come parte del Tutto.<br />

Richiede, attraverso la pratica della meditazione, l’accrescimento della propria consapevolezza<br />

con la possibilità di ri-trovare se stessi, di trovare il significato della vita, il suo<br />

senso, il suo splendore.<br />

La prevenzione e l’amore<br />

A<br />

lla luce di quanto detto nei paragrafi precedenti, risulta evidente che il prendersi<br />

cura di se stessi fonda su un atto d’amore grande, accompagnato da un grande<br />

rispetto. Un atto d’amore incondizionato per noi stessi così come siamo, senza<br />

nulla giudicare, e al tempo stesso senza pregiudizi su come si dovrebbe essere.<br />

In questo tipo di amore è implicito un grande sì alla nostra realtà attuale, non solo esteriore<br />

ma anche interiore.<br />

Sì al nostro corpo, malato o sano che sia, bello o brutto ecc.<br />

Sì anche al nostro corpo psico-emozionale, conscio e inconscio.<br />

Solo l’accettazione di quello che è “nel qui e ora” permette al nostro essere psicofisico di<br />

disvelarsi in tutta la sua ricchezza. L’assenza di giudizio permette l’accettazione, e con essa<br />

la comprensione di quello che accade di momento in momento dentro di noi.<br />

E solo dalla comprensione, senza sforzo, nascerà la naturale trasformazione. ■<br />

“Ra” (part.), olio su tela di Grazia Zattarin.<br />

Caterina Martucci<br />

e-mail Cama@comm2000.it<br />

HOD <strong>27</strong> - 9


E tra le tante notizie che ci passa<br />

la quotidianità, eccone finalmente<br />

una buona. Dietro le quinte di ospedali<br />

e case di cura si agita e vive un piccolo<br />

esercito di dottori cosiddetti “del buon<br />

umore” che ha scelto come compito<br />

quello di comunicare, giocando e divertendo,<br />

con bambini malati e persone con problemi<br />

di adattabilità e di handicap.<br />

“D<br />

i certo il volontariato legato al sociale<br />

è un buon modo per dare e per ricevere”:<br />

Claudia, presidente dell’Associazione<br />

Veronica Sacchi, ha scelto con il marito<br />

Ettore e un piccolo nucleo di amici diventati soci<br />

fondatori, di dedicare parte della vita al volontariato<br />

giovanile. La decisione è nata per amore<br />

verso il ricordo della sua ragazza,Veronica, sparita<br />

tragicamente non ancora diciottenne in un incidente<br />

d’auto. È stata questa la molla che ha<br />

cambiato insieme alla sua vita quella di tanti altri,<br />

nella ricerca di una speranza importante e gioiosa<br />

insieme. Un “piccolo” segno positivo da lanciare<br />

per e con Veronica in favore di quei giovani<br />

10 - HOD <strong>27</strong><br />

amore<br />

Un<br />

di<br />

risate<br />

che, pur avendo tanta energia a disposizione,<br />

brancolano nel buio alla volta di qualche valido<br />

punto di riferimento. C’è sicuramente molto da<br />

dire (e anche discutere) sulla storia del volontariato<br />

giovanile, ma in questo caso, dove la decisione<br />

di fare qualcosa per gli altri è scaturita da<br />

un grosso dolore, serve ricordare come talora<br />

siano proprio gli eventi tragici, quelli che ci feriscono<br />

a morte, a condurci su strade diverse.<br />

Strade capaci di grande trasformazione, di ribaltare<br />

dolore e senso della vita aprendo opportunità<br />

impensate e del tutto imprevedibili, prima.<br />

C on<br />

un corso gratuito, finanziato dall’Associazione<br />

Veronica Sacchi e organizzato<br />

da Clown One (l’Associazione referenti<br />

in Italia di Patch Adams), sono stati diplomati<br />

l’<strong>anno</strong> scorso i primi Volontari Clowns Dottori<br />

del Buonumore. Sono tutte persone tra i 17<br />

e i 35 anni, studenti ma anche impiegati, professionisti,che<br />

in breve tempo h<strong>anno</strong> dato spazio ad<br />

un gruppo molto amalgamato.<br />

Qual è uno dei temi base dei vostri corsi?<br />

erchiamo innanzitutto di porre l’attenzione<br />

sulla formazione, un tema di fonda-<br />

C<br />

“ Quella che per il bruco<br />

è la fine del mondo,<br />

per il mondo è una farfalla<br />

”(Lao Tze)<br />

Colloquio con Claudia Capurro Sacchi,<br />

presidente dell’Associazione Veronica Sacchi<br />

a cura di Marina Robbiani


mentale importanza che talvolta nel volontariato<br />

lascia purtroppo un po’ a desiderare.<br />

La formazione è molto importante. Il rischio altrimenti<br />

è di buttarsi nel volontariato con una<br />

serie di aspettative che, se non si è più che preparati,<br />

possono anche rivelarsi esperienze negative.<br />

Con il volontariato non si sa mai bene quello<br />

a cui si va incontro, soprattutto quando si avvicinano<br />

realtà molto dure e impegnative. Una<br />

cosa, questa, che bisogna sempre avere davanti<br />

agli occhi.<br />

Cosa fate a tal proposito?<br />

ei corsi di clownterapia portati avanti<br />

N dall’Associazione Veronica Sacchi, i ragazzi<br />

imparano a costruire il proprio personaggio<br />

di clown, a creare burattini, spettacoli e giochi<br />

di prestigio, a rapportarsi con gli altri nei linguaggi<br />

più diversi.Alla fine, ed è questo ciò che<br />

conta di più, sono in grado di intrattenere e<br />

comunicare sia con bambini che con adulti.<br />

Qual è l’obiettivo di un clown dottore?<br />

el caso specifico di un reparto pediatrico,<br />

N è quello di trasmettere al bambino l’idea<br />

che il dottore non è una persona da temere,<br />

bensì occorre avere fiducia in lui, sapere che<br />

insieme si può costruire anche un rapporto<br />

Il prossimo corso<br />

di formazione, GRATUITO<br />

MA CON FREQUENZA<br />

OBBLIGATORIA,<br />

ha inizio il 7 <strong>settembre</strong><br />

e per tre week-end consecutivi<br />

avrà luogo presso<br />

la sede dell’Associazione<br />

in via Don Guanella, 11/2-4,<br />

a Milano (MM Precotto).<br />

Coordinatrice<br />

Ginevra Sanguigno,<br />

presidente del Clown One.<br />

Per informazioni:<br />

Associazione<br />

Veronica Sacchi Onlus<br />

Via Don Guanella, 11/2-4<br />

Milano<br />

Tel. 02-<strong>27</strong>.000.<strong>27</strong>6<br />

veronicasacchi@libero.it<br />

importante. Per questo il clown dottore indossa<br />

un camice bianco. È vero che può essere<br />

tutto disegnato, colorato e divertente, ma<br />

si tratta sempre di un camice. Un simbolo che<br />

ogni bambino ricoverato ha imparato a riconoscere<br />

molto bene e di cui deve imparare, ridendoci<br />

e scherzandoci sopra, a non avere<br />

paura.<br />

Come si muovono i vostri dottori del buon<br />

umore?<br />

Tutti i giovedì i ragazzi v<strong>anno</strong> all’ospedale di<br />

Niguarda, al reparto pediatrico, a fare animazione.<br />

Altri si sono recati a Scutari (Albania) nel<br />

Villaggio della Pace di Tarabosch-Skoder della<br />

Caritas, creato nel 1998 per accogliere oltre<br />

20.000 profughi del Kosovo. Sono stati nell’orfanatrofio,<br />

nell’Ospedale delle Suore di Madre<br />

Teresa, nel quartiere ROM e nei quartieri periferici.Altri<br />

ancora sono andati in visita insieme ad<br />

alcuni disabili nel carcere di Torino e, nello scorso<br />

agosto in uno dei quartieri più disagiati di<br />

Trapani h<strong>anno</strong> avvicinato bambini e adolescenti<br />

che vivono in condizioni di emarginazione.<br />

Abbiamo anche deciso di andare vicino a<br />

Sassello, in Liguria, in un luogo che ospita malati<br />

mentali, persone adulte che vivono in una condizione<br />

di grossa solitudine. Per capirci, un centro<br />

HOD <strong>27</strong> - 11


G li individui autistici sono incapaci<br />

di capire ogni genere<br />

di metafora e finzione, i cosiddetti<br />

“sporchi trucchi del mondo”.<br />

Una di loro, Temple, è diventata<br />

protagonista di un racconto<br />

di Oliver Sacks, scrittore e<br />

professore di neurologia all’Albert<br />

Einstein (molti autistici amano<br />

pensare che Einstein sia uno<br />

di loro) College of Medicine di<br />

New York. A un certo punto, scrivendo<br />

di sé, Temple si sofferma<br />

sul momento in cui, adolescente,<br />

sentì citare in chiesa la frase,<br />

Davanti a ciascuno di voi c’è<br />

una porta che si apre sul Paradiso:<br />

«Come per molti bambini autistici, anche<br />

per me tutto aveva un significato<br />

letterale. La mia mente si concentrò su<br />

una cosa: la porta. Una porta che si apre<br />

sul Paradiso… Dovevo trovare quella<br />

porta… La porta dell’armadio, la porta<br />

del bagno, quella d’ingresso, o forse la<br />

porta della stalla: le esaminai e le scartai.<br />

Nessuna di esse era la mia porta. Poi un<br />

giorno… osservai che stavano costruendo<br />

una nuova ala al nostro dormitorio… Una<br />

piccola piattaforma sporgeva fuori dall’edificio<br />

e io vi salii sopra. Ed ecco la porta! Era<br />

una piccola porta di legno che si apriva sul<br />

tetto… Fui come sommersa da un senso di<br />

sollievo… Un senso di amore e di gioia…<br />

L’avevo trovata! Avevo trovato la porta<br />

aperta sul mio Paradiso».<br />

(Oliver Sacks,“Un antropologo<br />

su Marte”, Adelphi ed.)<br />

con inferriate alle finestre, nubi di fumo di sigarette<br />

e odore di chiuso… Sei o sette di noi sono<br />

arrivati alle prime ore del pomeriggio quando<br />

i malati stavano ancora riposando, e si sono fatti<br />

strada con il suono di violini. In pochissimo tempo,<br />

stupiti perfino loro dalla velocità con cui è<br />

successo, c’è stato un vero e proprio “risveglio”.<br />

Qual è per questi ragazzi il punto d’arrivo?<br />

12 - HOD <strong>27</strong><br />

S<br />

entirsi utili, dare un senso alla propria vita.<br />

A proposito di paura, non può succedere che<br />

i bambini, o i disabili in genere, provino una<br />

sorta di timore nei loro confronti?<br />

N<br />

on dove sono già abituati a vedere dei<br />

clown. Come a Niguarda che già prima di<br />

noi, a partire da cinque anni fa, ha conosciuto<br />

altri clown “apripista”. In un altro caso, ad<br />

esempio durante l’esperienza dell’Albania, tra<br />

i disabili, i nostri ragazzi h<strong>anno</strong> scelto di non<br />

mettersi nasi rossi o parrucche, evitando di fare<br />

entrate in scena di grosso impatto emotivo<br />

proprio per non provocare reazioni di paura<br />

o disagio. Al contrario sono entrati suonando,<br />

cercando nell’aiuto della musica, in poche<br />

note di una fisarmonica, di una chitarra o<br />

di un violino, un importante alleato per raggiungere<br />

più velocemente le persone, e creare<br />

un’atmosfera di rilassatezza e fiducia. Una<br />

volta raggiunta, si può iniziare a lavorare.<br />

Si è riscontrato qualche caso di difficoltà?<br />

i fronte a un disabile grave, su una carroz-<br />

D zella, che non dava segni di risposta e pareva<br />

incapace di sentire alcunché, un clown<br />

dottore si è avvicinato con un palloncino e ha<br />

cominciato a farglielo sentire sulla pelle, sulle<br />

mani, tentando di provocare piccole reazioni.<br />

All’ennesimo tentativo, nel momento stesso


in cui l’infermiere suggeriva l’inutilità di fare altro,<br />

il suo viso ha cominciato a sorridere. E a<br />

quel primo palloncino ne sono seguiti altri.<br />

Forse è stata una goccia nel mare, forse a<br />

qualcosa è servito…<br />

Forse i gesti sono talvolta più significativi delle<br />

parole.<br />

nfatti. Proprio per questo a maggio abbiamo<br />

I tenuto un corso di sensibilizzazione ai linguaggi<br />

non verbali in sostegno di disabili con<br />

patologie particolari, come gli autistici.<br />

Un’esperienza nata per conoscere le enormi<br />

potenzialità di percezione, espressione e comunicazione<br />

che corpo e mente nascondono<br />

dietro il linguaggio verbale.<br />

Qual è il vostro lavoro in questi casi?<br />

ttraverso le emozioni che scaturiscono da<br />

A giochi di fantasia e musica (creati anche da<br />

semplici oggetti di uso quotidiano), dalla diversa<br />

percezione della luce così come dall’esplorazione<br />

di una serie di materiali, si impara<br />

a riconoscere e a sapere interpretare la realtà<br />

che ci circonda in un modo differente da<br />

quanto siamo abituati.Allo stesso modo scopriamo<br />

di essere perfettamente in grado di<br />

trasmettere informazioni di ogni genere anche<br />

senza l’uso della parola. È uno dei nostri<br />

intenti principali per far sì che i nostri ragazzi<br />

imparino a comunicare con chi ha innanzitutto<br />

bisogno di un gesto. Di “quel” gesto che indichi<br />

la presenza di qualcuno che si interessa<br />

a lui. ■<br />

Come sostenere l’Associazione<br />

Veronica Sacchi Onlus:<br />

Socio Junior E 5.00<br />

Socio Ordinario E 52.00<br />

Socio Sostenitore E258.00<br />

Oppure contributo libero<br />

presso la<br />

Banca Agricola Mantovana<br />

c/c 10629/20<br />

CAB 01606 ABI 05024<br />

REBIRTHING<br />

RINASCERE<br />

La leggerezza di essere in Armonia<br />

con l’energia del mondo e della vita.<br />

Liberare il ricordo della nascita e ridare<br />

Potere alla Primordiale Gioia della Vita,<br />

in un fluire naturale e Libero!<br />

Stella Romanelli<br />

Tel. 339.63.48.966<br />

E-mail stellro@libero.it<br />

HOD <strong>27</strong> - 13<br />

design


N<br />

eo, anagramma di One, puer predestinato,<br />

l’eletto che superando la<br />

Bildung (formazione) cibernetica viene<br />

accolto nel mondo vero degli uomini veri è<br />

Keanu Reeves, eroe buono della saga di<br />

Matrix, - thriller gotico futurista dei fratelli<br />

Wachowski - giunta al secondo capitolo e<br />

con il terzo in arrivo. Il protagonista di questa<br />

trilogia futuribile è l’uomo nuovo, forse<br />

la sorte medesima dell’uomo, destinato tragicamente<br />

a diventare pedina di un gioco da<br />

lui stesso creato, vittima di un desiderio di<br />

onnipotenza antico quanto la torre di Ba-<br />

Le immagini degli attori sono tratte<br />

dal film Matrix,Warner Bros<br />

“Tutto quello che si immagina è reale...di reale<br />

non c’è che l’immaginazione”<br />

(Tesoro Mio, Regia di G. Paradisi, 1979)<br />

bele. Forse, ribadisco. Ma non ne sono così<br />

sicuro, tutt’altro.<br />

I<br />

n un mondo dominato dai numeri e vissuto<br />

in cifre, certi sentimenti sembrano<br />

la variabile impazzita di un programma<br />

desueto e privo di utilità. Non è così. Il sentire<br />

sfugge inevitabilmente ai percorsi binari<br />

del linguaggio delle macchine, trascende<br />

la razionalità per sua stessa natura, la vince,<br />

la annienta, e proprio in questo suo atto,<br />

per assurdo, la nobilita, la rende superiore,<br />

quasi divina.Tutto ciò che ci circonda ha un<br />

14 - HOD <strong>27</strong><br />

numero, una dimensione, un peso, una misura,<br />

un’estensione. Tutto, tranne i sentimenti,<br />

l’amore.<br />

L’<br />

amore rompe ogni regola, è privo di<br />

numero e questa particolarità lo rende<br />

sfuggevole, incomprensibilmente<br />

fantastico. Neo, col suo soprabito lungo, più<br />

simile a Padre Ralph che a un personaggio<br />

di Star Treck, affronta ogni tipo di avversario,<br />

cibernetico e non, esegue piroette degne<br />

di un manga giapponese e combatte<br />

con l’agilità di Bruce Lee, ma di fronte al bivio<br />

tra la logica e il sentimento sceglie il secondo.<br />

Per questo lotta, mette a rischio la<br />

propria vita e quella dell’intera città di Zion<br />

in ragione della bella Trinity. Cupido, fanciullo<br />

inquieto, apparentemente vulnerabile e<br />

fragile ha fatto di nuovo centro, sciogliendo<br />

il cuore anche del messianico protagonista<br />

di Matrix, rendendolo più umano e per<br />

questo apprezzabile, eroico, quasi divino.<br />

Circondato da una realtà che di reale ha<br />

solo l’apparenza.<br />

L'amor che move il sole<br />

e l'altre stelle.<br />

(Dante Alighieri)


N<br />

ell’era di Matrix la logica sembra avere<br />

il sopravvento su tutto, eppure<br />

in questo crepuscolo del cuore il<br />

sentimento non è morto, si esprime con un<br />

linguaggio nuovo, si cela dietro le parole<br />

non dette e, nonostante qualcuno cerchi di<br />

ignorarne le lusinghe e finga di non ascoltarlo,<br />

minacciosamente ci aspetta come un<br />

bandito all’angolo delle nostre strade fantascientifiche,<br />

illuminate da costellazioni al<br />

neon. Stelle diverse ma non per questo meno<br />

galeotte dei firmamenti cantati dai poeti.<br />

Romeo manda SMS alla sua Giulietta che<br />

anziché stare al balcone si affaccia spregiudicatamente<br />

al monitor del suo PC, scaricando<br />

e-mail con l’ansia di un’adolescente<br />

al primo appuntamento, e sfogliando le pagine<br />

elettroniche di qualche rubrica di incontri<br />

via web, perché quella non è infedeltà<br />

verso l’amato bene, si ripete con convin-<br />

zione,ma un cyber gioco che termina quando<br />

stacca la connessione per iniziare a fare<br />

i compiti.<br />

La tecnologia ha accorciato i tempi e le<br />

distanze, facendo la gioia di Maia e dei<br />

suoi veli misteriosi e permettendo ad<br />

un adolescente di spacciarsi nel suo virtualmondo,<br />

per un navigato playboy. Le eredi di<br />

Ambra, invece, sognano un futuro da veline<br />

insieme a qualche famoso calciatore, in pieno<br />

possesso delle virtù di Messalina e di altre<br />

grandi della storia, imparate non in qual-<br />

che licenzioso harem, ma direttamente in<br />

salotto, davanti alla Soap del dopo pranzo.<br />

Cambiano le modalità di incontro, di<br />

approccio e di sorriso, ma invariati<br />

restano quel peso sul cuore e quel<br />

languore che accompagna ogni amorevole<br />

vittima di Afrodite. L’amore resta quello<br />

strano augello che nessuno può addomesticare,<br />

nemmeno la tecnologia.<br />

C’è bisogno d’amore in questo mondo di<br />

pixel per dare senso ad un’esistenza che<br />

non si riesce a comprendere. Buffo, vero?<br />

La scienza ci offre tutte le risposte possibili,<br />

ma l’unica che può dare una ragione e<br />

una direzione all’essere non viene dai PC,<br />

ma da quello che si sente dentro, perché<br />

nel cuore sta il vero Oracolo, non nei<br />

meandri di qualche programma superavanzato.<br />

di Andrea<br />

Bocchi Modrone<br />

E così l’Oracolo cibernetico di Matrix, novella<br />

Sibilla elettronica, dà risposte che sono<br />

domande, consapevole che solo il cuore<br />

dell’uomo potrà dare la soluzione.<br />

Per un bacio, Monica Bellucci, ribattezzata<br />

Persefone, ha messo in gioco il suo mondo,<br />

consegnando a Morpheus & C. il Fabbricante<br />

di Chiavi. Ma ne valeva la pena, evi-<br />

HOD <strong>27</strong> - 15


Che l'amore è tutto, è tutto ciò<br />

che sappiamo dell'amore.<br />

(Emily Dickinson)<br />

dentemente, non tanto perché a darglielo fosse un sex<br />

symbol di Hollywood, quanto perché quel briciolo di<br />

umanità non aveva prezzo, in un mondo in cui tutto è e<br />

non è, paradossalmente.<br />

S<br />

orridiamo della pudica passione di Dante per<br />

Beatrice, ma siamo i primi a sprofondare nei gironi<br />

della disperazione di fronte ad un amore non corrisposto.<br />

I secoli h<strong>anno</strong> cambiato la scenografia, non la sostanza.<br />

Quando è uscito il primo Matrix tutti parlavano di innovazione,<br />

si sono tirati in ballo gli extraterrestri, qualcuno addirittura<br />

ha postulato scenari apocalittici e qualcun altro si è barricato<br />

dietro qualche delirio new age.<br />

I<br />

n realtà da sempre l’uomo ha vissuto in un grande Matrix. Non ci credete? Se<br />

diamo un’occhiata al mito e alla religione troviamo analogie macroscopiche, da<br />

tempi immemorabili profeti e messia h<strong>anno</strong> decretato i cammini dell’uomo, talvolta<br />

qualche angelo si è addirittura scomodato a scendere dall’empireo per mettere<br />

a posto le cose e riportare l’umanità sul giusto cammino verso l’Armageddon (la<br />

“battaglia finale”). Santi e rivoluzionari, distanti anni luce dai media che regnano indisturbati<br />

sul nostro Matrix, h<strong>anno</strong> creato programmi perfetti senza l’aiuto dei computer,<br />

tenendo le masse in una sorta di limbo alla mercé del demiurgo di turno.<br />

La storia stessa potrebbe essere<br />

una grande beffa, ci avete mai<br />

pensato? Ma nessun demiurgo,<br />

per quanto abile e previdente, potrà<br />

mai calcolare le variabili del cuore,<br />

l’unica vera salvezza in quel Matrix<br />

che chiamiamo realtà. Nessun<br />

Grande Architetto potrà tracciare le<br />

coordinate di quell’eterno fanciullo<br />

che alberga nell’animo di ogni uomo,<br />

imprevedibilmente adorabile, che<br />

con un sorriso saprà illuminare stelle<br />

inesistenti e articolare parole che,<br />

seppur dette mille volte, suoner<strong>anno</strong><br />

sempre nuove.<br />

E Maia? Lo lascerà passare attraverso<br />

i suoi veli, godendo della brezza<br />

della sua risata e lasciandosi andare<br />

strizzerà l’occhio a Neo... ma questa<br />

è un’altra storia. ■<br />

16 - HOD <strong>27</strong><br />

L’llustrazione in alto a sinistra è di Francesca Carmelini


E’laborazione di Lorena Manzini: la tela<br />

del nudo,“Apollo”, è di Grazia Zattarin,<br />

il bronzetto è di Duvernet (1930 ca.).<br />

In passato<br />

il ruolo dell’uomo<br />

era indiscutibile.<br />

Oggi non più.<br />

Il<br />

del<br />

tramonto<br />

MASCHIO<br />

Colloquio con Marco Deriu, sociologo e docente<br />

presso l’Università di Parma che ha<br />

promosso un percorso di autoesame sul<br />

ruolo del maschio nella società attuale.<br />

a cura di Victor Russo<br />

Col passaggio dalla società matriarcale a quella patriarcale<br />

il maschio ha finito per incarnare integrità<br />

morali e intellettuali assolute. Nella Bibbia si è dato<br />

un sesso persino a Dio quasi a legittimare l’autorità di un genere<br />

sull’altro. La religione finì per legittimare dunque uno status quo,<br />

precludendo addirittura il sacramento sacerdotale, nelle grandi religioni,<br />

alle donne, considerandole impure in ragione di qualche aneddoto biblico<br />

o coranico ad hoc interpretato in funzione assoluta del maschio, quasi<br />

una macchina per partorire e offrire figli a Dio. Non era pensabile la<br />

messa in discussione del suo ruolo nel mondo. Neppure il politeismo greco,<br />

in epoca differente, col suo pantheon retto da Zeus, sfuggiva a questa<br />

regola, pur dando un rilievo differente alle grazie della bella Afrodite e il<br />

dovuto rispetto alla giunonica Era. Un patto sociale, tacito ma non<br />

troppo, dava la massima libertà agli eredi di Adamo. Così è stato<br />

per secoli, più o meno in ogni parte del mondo.<br />

HOD <strong>27</strong> - 17


Il<br />

tramonto<br />

Le cose<br />

però so-<br />

delMASCHIO<br />

nocambiate; uno<br />

spettro si aggira<br />

nei meandri<br />

del genere<br />

maschile: la crisi del maschio.<br />

La rivoluzione sessuale ha implicato un cambiamento<br />

della mascolinità e l’evoluzione dei<br />

costumi fatto emergere libertarismi mai visti<br />

prima. Ognuno vuole il diritto di vivere secondo<br />

il proprio stile di vita.<br />

Ma cosa sta succedendo in realtà?<br />

È vero che malgrado tutto si sente la mancanza<br />

di un capofamiglia, di un uomo in grado<br />

di dare esempio di fermezza morale, valore<br />

che paradossalmente la società sembra soffocare<br />

sul nascere? E ancora: c’è nostalgia di valori<br />

forti, tradizionali, impersonati da quel<br />

“maschio” così presente nella vecchia società<br />

patriarcale?<br />

Dal canto suo, la<br />

donna oggi rinnega<br />

la diversità in nome<br />

dell’uguaglianza<br />

e della parità con<br />

l’uomo, mentre<br />

quest’ultimo rinnega<br />

l’uguaglianza derivatagli<br />

da secoli<br />

di stereotipi in nome<br />

della diversità,<br />

che consiste nell’esprimersi<br />

senza più<br />

censure, di essere liberamente gay, eterosessuale<br />

o quello che meglio crede.<br />

Insomma, se fino a qualche tempo fa erano le<br />

donne a unirsi e discutere del proprio ruolo,<br />

in questo panorama di rivoluzione del genere<br />

oggi anche l’uomo si mette in discussione, si<br />

esamina, senza tabù, in un percorso di ricerca<br />

e autoconsapevolezza.<br />

Ne abbiamo parlato con Marco Deriu,trentenne,<br />

sociologo e docente presso l’Università<br />

di Parma che ha promosso un percorso di<br />

autoesame sul ruolo del maschio nella società<br />

attuale.<br />

18 - HOD <strong>27</strong><br />

Jan Saudek,“The First Kiss to a Little Brother”, 1983.<br />

Qual è stata la molla che l’ha portata sulla<br />

strada della riflessione del sé come ma-<br />

schio?<br />

I<br />

n realtà ci sono stati almeno tre differenti<br />

motivi per cui mi sono avvicinato alla riflessione<br />

femminista sulla differenza sessuale, e<br />

quindi ad un percorso di riflessione sulla differenza<br />

maschile.<br />

Il primo è legato alle relazioni che ho avuto<br />

con donne in cui ho sempre riconosciuto una<br />

notevole differenza e spesso anche una certa<br />

difficoltà di comprensione e comunicazione.<br />

In passato mi sono capitate spesso delle situazioni<br />

in cui io e la mia partner discutevamo,<br />

e più cercavamo di discutere e chiarirci e<br />

meno ci capivamo. C’erano conversazioni che<br />

si avvitavano su se stesse senza soluzione, come<br />

stessimo usando due linguaggi e due codici<br />

comunicativi differenti. Questa difficoltà mi<br />

ha sempre interrogato e tutt’ora mi interroga.<br />

Mi chiedo quanto nelle relazioni di coppia uomini<br />

e donne si scambino messaggi a livelli comunicatividifferenti<br />

e più in generale<br />

ancora quanto<br />

portino nella coppia<br />

approcci relazionali<br />

e bisogni<br />

differenti.<br />

Il secondo stimolo<br />

è stato il conflitto<br />

e la reazione verso<br />

un certo tipo di<br />

uomini delle generazioni<br />

più adulte.<br />

Negli uomini di una certa età ritrovo spesso<br />

alcune caratteristiche comuni: l’arroganza,<br />

l’aggressività, un atteggiamento manipolativo,<br />

l’incapacità di costruire spazi di intimità e di<br />

ascolto, l’assoluta indisponibilità a momenti di<br />

autoanalisi, di autocritica, di lavoro su di sé.<br />

Il terzo stimolo è legato al fatto che non mi riconoscevo<br />

nei modelli identitari tradizionali<br />

del maschile che venivano proposti e veicolati<br />

dalla cultura dominante fin dall’infanzia e<br />

dall’adolescenza. Questi modelli in effetti possono<br />

essere vissuti come una pesante e dolorosa<br />

camicia di forza, anche dagli stessi ma-


schi. L’impossibilità di mostrare ed esprimere<br />

spontaneamente i propri sentimenti, il mito<br />

dell’autonomia e l’impossibilità di ammettere<br />

le proprie dipendenze affettive, la mancanza di<br />

una dimensione corporea e di tenerezza più<br />

libera e disinvolta, il dover<br />

sempre dimostrare di essere<br />

persone competitive e di successo,<br />

un’idea di virilità tutta<br />

declinata sulla dimostrazione<br />

di forza e sull’aggressività. Fin<br />

da giovane mi trovavo a fare<br />

resistenza verso questo modello<br />

di maschilità. Nei fatti rifiutavo<br />

un rapporto col “branco”,<br />

e cercavo piuttosto di costruire<br />

spazi interpersonali di<br />

intimità e di scambio. Ma chi<br />

rifiutava questi modelli tradizionali<br />

doveva comunque confrontarsi<br />

con i richiami del gruppo, e assumere<br />

consapevolmente un percorso di ricerca<br />

soggettiva di un altro tipo di maschilità.<br />

La crisi/l’empasse è riscontrabile nel maschio,<br />

nella sessualità, nella coppia o nella<br />

famiglia?<br />

O<br />

ggi la crisi del maschile è riscontrabile<br />

ovunque, persino o soprattutto nei bastioni<br />

del potere maschile: nella famiglia, nella politica,<br />

nel lavoro, nell’economia. Basta volerla<br />

riconoscere. Perfino verso la guerra, fenomeno<br />

maschile per antonomasia, oggi si registra<br />

un’opposizione simbolica crescente e maggioritaria,<br />

almeno in Europa. Segno che st<strong>anno</strong><br />

mutando dei valori di fondo, che un certo<br />

ordine simbolico ha iniziato a disgregarsi.<br />

Anche se questo ordine simbolico<br />

oggi può manifestarsi con il massimo della<br />

sua forza materiale, è perché sul piano<br />

simbolico e morale è già andato in crisi.<br />

Non può far altro che insistere autarchicamente<br />

sulla forza. Ma questo in<br />

realtà è segno di debolezza. E del resto<br />

significherà pur qualcosa il fatto che<br />

sempre più uomini negli ultimi decenni<br />

nel nostro paese e in Europa abbiano<br />

preferito esperienze di impegno e ser-<br />

Possibili intendimenti comuni<br />

per rete maschile<br />

1. Pluralità interna ma riconoscimento di intendimenti<br />

comuni. È indispensabile dialogare<br />

partendo da culture, esperienze, linguaggi,<br />

sensibilità e motivazioni differenti, ma<br />

verificando se è possibile mettere al<br />

centro alcune questioni e interessi comuni<br />

che abbiano una valenza culturale<br />

e politica.<br />

2. Critica del patriarcato e dei modelli<br />

tradizionali di virilità. Soprattutto riconoscere<br />

quello che abbiamo ricevuto<br />

in eredità con l’educazione e con l’esempio<br />

e quello che diamo in eredità<br />

alle persone più giovani o ai figli.<br />

3. Risconoscimento delle forme di violenza<br />

maschile. Riflettere sulle diverse<br />

forme di violenza che si riproducono<br />

nei nostri rapporti, non solo di ordine fisico<br />

ma anche psicologico e relazionale.<br />

4. Riconoscimento dell’importanza del femminismo.<br />

Non solo per le donne ma anche per<br />

la maturazione che possiamo fare come uomini.<br />

5. Valorizzazione delle donne. Significa riconoscere<br />

l’autorità e la generosità delle donne<br />

che abbiamo vicino (madre, partner, sorelle,<br />

amiche) ma anche riferimenti filosofici e politici,<br />

sia viventi sia del passato.<br />

6. Riconoscimento della differenza. Riconoscere<br />

che non gli uomini ma gli uomini e le donne<br />

abitano la terra. Che per quanto riguarda<br />

gli esseri umani, quella sessuale<br />

è la prima e fondamentale differenza.<br />

7. Lavoro su di sé, trasformazione<br />

di sé e dei propri legami col<br />

mondo. Superare la tradizionale<br />

pretesa maschile di cambiare il<br />

mondo inteso come qualcosa di<br />

esterno che non ci riguarda e comprendere<br />

che il lavoro deve partire<br />

da sé, dalle proprie relazioni con altre<br />

persone e dai propri legami con<br />

una realtà di cui facciamo parte.<br />

HOD <strong>27</strong> - 19


8. Ricerca personale e percorsi soggettivi creativi<br />

come uomini. Non si tratta di ricercare una nuova<br />

“identità maschile” da sostituire a quella<br />

vecchia. Non ci interessa ridefinire un’essenza,<br />

o creare nuove forme di omologazione sessuale,<br />

ma piuttosto liberare la capacità di ciascuno<br />

di vivere i propri desideri e creare una propria<br />

soggettività sessuata.<br />

9. Costruzione di nuove modalità di relazione uomo<br />

donna e legame politico con le donne che<br />

si occupano della differenza sessuale. Il percorso<br />

di maturazione e trasformazione personale,<br />

culturale, sociale e politico dipenderà dalla capacità<br />

di costruire relazioni di scambio significative<br />

con donne autorevoli. Relazioni interpersonali<br />

ma anche relazioni politiche, feconde di<br />

idee, progetti e pratiche di azione e significative<br />

di fronte ad altri uomini e donne.<br />

10.Presa parola pubblica critica e tensione trasformativa<br />

della realtà a cui apparteniamo.<br />

Attraverso queste relazioni e queste pratiche si<br />

intende prendere parola pubblica sulla differenza<br />

sessuale ed in particolare sulla differenza<br />

maschile; per discutere delle forme della politica,<br />

del vivere sociale, dell’immaginario, degli<br />

scambi economici e sociali e per portare il proprio<br />

contributo nella realizzazione<br />

di una società più rispettosa<br />

e nonviolenta, una società che<br />

si lascia arricchire dalle differenze<br />

che la attraversano. ■<br />

Jan Saudek,“The Life”, 1966.<br />

vizio civile rispetto al servizio o<br />

alla carriera militare. Quasi ogni<br />

ambito della società è oggi colpita<br />

dalla crisi e dalla trasformazione<br />

degli uomini: dalla famiglia<br />

alla sessualità, dalla coppia ai modelli genitoriali,<br />

dalle forme di lavoro alle forme della politica.<br />

Qual è la dinamica clou dell’imbarazzo<br />

del maschio in questo momento?<br />

a questione fondamentale credo sia legata<br />

L al fatto che una volta venuti meno o andati<br />

in crisi alcuni dei pilastri dell’identità maschile<br />

tradizionale, ovvero la cultura patriarcale, il<br />

20 - HOD <strong>27</strong><br />

potere politico, il lavoro garantito, gli uomini<br />

s<strong>anno</strong> che la loro identità e il loro riconoscimento<br />

non è scontato. In passato gli uomini<br />

erano i soggetti desideranti e le donne l’oggetto<br />

del desiderio maschile. Oggi non è più<br />

così. Per la prima volta iniziano a guardarsi allo<br />

specchio domandandosi quanto sono “attraenti”<br />

o “desiderabili”, quanto a loro volta<br />

possono essere oggetto (e non solo soggetto)<br />

di desiderio. Per questo oggi c’è un’attenzione<br />

più ossessiva da parte del maschio sul proprio<br />

lato estetico, sulla propria bellezza, sul proprio<br />

corpo. Per la prima volta l’uomo sente l’imbarazzo<br />

per il proprio corpo. E dunque cerca di<br />

manipolarlo, truccarlo, correggerlo, “ottimizzarlo”.<br />

È tutto per la paura di non poter essere<br />

desiderati o amati semplicemente per quello<br />

che si è.<br />

Come si è modificata la sessualità -se si è<br />

modificata- e come viene vissuta?<br />

difficile fare delle generalizzazioni a questo<br />

È proposito. Credo si possano segnalare sia<br />

cambiamenti positivi che negativi. Da una parte,<br />

perlomeno per quanto riguarda le persone<br />

della mia generazione (trentenni) credo che<br />

oggi gli uomini h<strong>anno</strong> una sensibilità<br />

maggiore nelle dimensioni<br />

relazionali rispetto agli uomini<br />

delle generazioni precedenti. La<br />

sessualità non è vissuta più semplicemente<br />

come sfogo ma come<br />

momento di incontro e di<br />

confronto. Dunque si potrebbe<br />

dire che molti uomini st<strong>anno</strong><br />

passando da una sessualità completamente<br />

genitale a una sessualità<br />

e un erotismo più ampio<br />

e profondo. Inoltre credo che rispetto al passato<br />

le nuove generazioni di uomini si preoccupino<br />

della soddisfazione sessuale della propria<br />

partner. Si può segnalare tuttavia come,<br />

per quanto riguarda la società maschile nel<br />

suo complesso, si delinea anche un’evoluzione<br />

negativa. L’idea di uno scambio più alla pari<br />

con le donne, e le richieste più esigenti da<br />

parte femminile, h<strong>anno</strong> portato molti uomini<br />

a fuggire e a trovare rifugio in una sessualità


più estemporanea, frammentata o basata su<br />

nuove forme di dominio. Basta pensare al fenomeno<br />

del turismo sessuale o all’estendersi<br />

delle forme del mercato del sesso, da quello<br />

virtuale alla prostituzione con donne straniere.Tutti<br />

segnali di un’accresciuta insicurezza e<br />

di un rifugio in rapporti sessuali rassicuranti e<br />

controllati.<br />

Che tipo di gruppi maschili si sono formati<br />

attorno a queste dinamiche?<br />

ggi esistono sia gruppi di autocoscienza<br />

O maschili, sia gruppi più generici di confronto<br />

e discussione tra uomini, sia reti di persone<br />

che riflettono a vario titolo sulla maschilità<br />

e le relazioni tra i sessi e che costruiscono<br />

momenti di incontro e discussione pubblica.<br />

D’altra parte esistono anche gruppi che lavorano<br />

nella cornice di un revanscismo<br />

maschile nei confronti<br />

delle donne. Penso ai<br />

“Maschi selvatici” o a gruppi<br />

analoghi che h<strong>anno</strong> come<br />

missione (implicita o esplicita)<br />

quella di ritrovare l’identità<br />

smarrita, e spesso di riprendere<br />

il potere e l’autorità<br />

perduta socialmente e<br />

nei rapporti con le donne.<br />

Tu fai parte di una rete di<br />

uomini che riflette da<br />

tempo sui maschi e la differenza sessuale.<br />

Come si è svolto il vostro percorso e a che<br />

punto siete arrivati?<br />

I<br />

Da “ Kim Anderson, Calendario 1995”.<br />

l nostro percorso è iniziato molti anni fa<br />

quando abbiamo iniziato a leggere delle riflessioni<br />

e delle esperienze che facevano gli altri.<br />

Ci sono state alcune riviste o pubblicazioni<br />

curate assieme. Ci sono stati molti incontri<br />

o convegni in cui ci siamo ritrovati vicini. È cominciato<br />

uno scambio, la stima, l’amicizia, la<br />

voglia di stringere legami e di fare qualcosa assieme.<br />

Abbiamo organizzato momenti di incontro<br />

nazionali, ritiri, dibattiti.Abbiamo fatto<br />

trasmissioni radio. L’ultima cosa che stiamo<br />

portando avanti è il progetto di un libro scritto<br />

assieme sul desiderio maschile. Ci stiamo<br />

lavorando da<br />

tempo e speriamo<br />

di riuscire<br />

ad arrivare<br />

alla fine.<br />

Questogruppi escludono la donna o le<br />

permettono di partecipare? Se sì, in che<br />

termini?<br />

I<br />

Il<br />

del<br />

tramonto<br />

gruppi a cui partecipo sono dedicati al confronto<br />

tra uomini e tra uomini e donne. Si<br />

organizzano sia momenti di riflessione con<br />

membri del proprio sesso, sia momenti di dialogo<br />

e confronto con membri di entrambi i<br />

sessi. Dal mio punto di vista le due esperienze<br />

devono essere connesse e collegarsi l’una<br />

all’altra.<br />

Quali sono gli obiettivi<br />

preposti e che tipo di la-<br />

voro intendete svolgere?<br />

I<br />

MASCHIO<br />

o lavoro con una rete di<br />

uomini, che per studio e<br />

per passione, riflettono e<br />

producono attività culturali<br />

e politiche sui temi<br />

della differenza maschile e<br />

delle relazioni tra uomini e<br />

donne.<br />

Tempo fa con questa rete<br />

di amici avevamo elaborato<br />

una specie di carta di intenti comuni (vedi nelle<br />

pagine precedenti), composta di dieci punti,<br />

tra cui la critica del patriarcato e dei modelli<br />

tradizionali di virilità, il disconoscimento<br />

delle forme di violenza maschile, il riconoscimento<br />

dell’importanza storica del femminismo<br />

anche come occasione per gli uomini, la<br />

valorizzazione delle donne, il riconoscimento<br />

della differenza sessuale, la disponibilità ad un<br />

lavoro su di sé, la ricerca personale di un proprio<br />

modo originale di essere uomini, la costruzione<br />

di nuove modalità di relazione uomo<br />

donna a livello sia personale che politico,<br />

e infine l’impegno per la trasformazione sociale<br />

in direzione di una società più nonviolenta<br />

e rispettosa delle differenze. ■<br />

HOD <strong>27</strong> - 21


Le Mystere de l’amour, Marie France<br />

et Marc Almond, 1992.<br />

Sposarsi oggi? È ancora<br />

possibile credere<br />

nel matrimonio, quando<br />

vediamo intorno a noi<br />

un desolante panorama di<br />

unioni infelici, relazioni trascinate<br />

passivamente e senza<br />

entusiasmo, separazioni<br />

dolorose e dilagante cinismo?<br />

In questi tempi di radicale<br />

cambiamento culturale,<br />

l’istituzione del matrimonio,<br />

così come tante altre<br />

norme sociali, si trova di<br />

fronte a sfide profonde.<br />

Sono necessarie nuove,<br />

profonde comprensioni,<br />

basate su verità universali<br />

ma capaci al tempo stesso<br />

di adattarsi a circostanze in<br />

continua trasformazione.<br />

In questo scoraggiante sce-<br />

22 - HOD <strong>27</strong><br />

Il<br />

matrimonio<br />

come<br />

espansione<br />

Come trasformare<br />

un’istituzione in crisi<br />

in una favola a “lieto fine”!<br />

nario, Swami Kriyananda<br />

indica una via: l’espansione<br />

del proprio sé attraverso<br />

il matrimonio, fino all’amore<br />

universale. Vissuto e<br />

compreso in modo espansivo,<br />

il matrimonio può essere<br />

un sentiero di grande<br />

appagamento e crescita<br />

personale, di realizzazione<br />

del proprio potenziale più<br />

elevato. Il matrimonio deve<br />

contribuire allo scopo fondamentale<br />

della vita, cioé<br />

espandere i limiti della coscienza<br />

umana verso la<br />

consapevolezza universale.<br />

«Quando sarete riusciti<br />

a espandere la vostra<br />

relazione su un livello<br />

di vero amore disinte-<br />

del<br />

sé<br />

a cura di Ananda Assisi<br />

ressato» esorta l’autore «allora<br />

l’affetto che provate l’uno<br />

per l’altro si espanderà.<br />

Perfezionando il vostro amore,<br />

vedrete sbocciare nel<br />

vostro matrimonio una


sorta di dolcezza, un rispetto<br />

e una comunione reciproci,<br />

che sar<strong>anno</strong> per entrambi<br />

una fonte di gioia<br />

perenne».<br />

Nel suo libro “Il matrimonio<br />

come espansione del sé”<br />

(Ananda Edizioni), Kriyananda<br />

aiuta le coppie a<br />

comprendere con realismo<br />

e positività il vero scopo e la<br />

vera natura del matrimonio.<br />

Le aiuta a mettere a fuoco<br />

più chiaramente quali sono<br />

le sfide che i coniugi si trovano<br />

immancabilmente ad<br />

affrontare, al di là delle ispirazioni<br />

romantiche con cui<br />

ognuno di noi è cresciuto;<br />

ad accettare e a scegliere<br />

gioiosamente queste sfide,<br />

con la consapevolezza che<br />

il matrimonio è uno strumento<br />

ideale per espandere<br />

la propria coscienza al di là<br />

dei limiti del proprio piccolo<br />

ego. In poche parole, esorta<br />

i coniugi a camminare «non<br />

solo mano nella mano, ma<br />

anche con gli occhi bene<br />

aperti»!<br />

Questo libro, però, fa anche<br />

molto di più. Propone agli<br />

sposi idee profonde e inaspettate<br />

per cementare nell’amore<br />

la propria unione e<br />

per espandere poi questo<br />

legame nell’amore verso<br />

tutti gli altri; per prendere il<br />

matrimonio come un punto<br />

di partenza per il "lancio"<br />

verso l'Assoluto, verso Dio;<br />

per portare in alto il proprio<br />

piccolo amore, cercando di<br />

fonderlo con la Realtà più<br />

elevata, quella universale,<br />

che con la Sua Luce riesce a<br />

comprendere tutta la crea-<br />

zione. “Il matrimonio come<br />

espansione del sé” non offre<br />

solo una visione elevata,<br />

ma anche suggerimenti<br />

pratici e concreti sui più<br />

svariati ambiti del matrimonio:<br />

● L’impegno reciproco:<br />

comprendere che senza un<br />

senso di responsabilità ci<br />

possono essere poche<br />

unioni durature; che alla<br />

base di ogni matrimonio<br />

dovrebbe esserci fedeltà alla<br />

verità, a ciò che è giusto,<br />

piuttosto che ai sentimenti e<br />

alle emozioni.<br />

● La comprensione e la<br />

comunicazione tra i coniugi:<br />

imparare ad accettare<br />

e ad apprezzare le reciproche<br />

differenze, vedendo il<br />

confronto tra le diverse nature<br />

dell’uomo e della donna<br />

come un modo per raggiungere<br />

un più profondo<br />

equilibrio personale; sviluppare<br />

una comunicazione<br />

amorevole e positiva, riscoprendo<br />

la preziosa arte dell’ascolto<br />

e dell’intuizione.<br />

● L’arte della “manutenzione”:<br />

imparare ad accettare<br />

l’altro così com’è, dandogli<br />

la libertà di crescere a<br />

modo suo e col suo ritmo;<br />

comprendere che il compromesso<br />

è una delle prime<br />

cose da accettare nel matrimonio;<br />

imparare come e<br />

quando dare consigli al<br />

partner; nutrire il sottile magnetismo<br />

di coppia ecc.<br />

● Il sesso: comprendere<br />

che finché l’unione fisica<br />

non diventa una consumazione<br />

d’amore più che di<br />

passione, non è possibile<br />

Cos’é il Karma<br />

Dal sanscrito KRI, cioè “fare”,<br />

riguarda gli effetti delle<br />

azioni passate, di questa o di<br />

altre vite. La legge equilibratrice<br />

del karma, spiegata dalle<br />

scritture induiste è quella di azione<br />

e reazione, causa ed effetto,<br />

semina e raccolto. Secondo<br />

il corso della giustizia naturale<br />

ogni essere umano, mediante<br />

i propri pensieri e le proprie azioni,<br />

diviene l'artefice del proprio<br />

destino. Le energie, saggiamente<br />

o insensatamente messe<br />

in moto dall'uomo, ritorner<strong>anno</strong><br />

a lui come un cerchio che inesorabilmente<br />

si chiude. La comprensione<br />

della legge del karma,<br />

intesa quale legge di giustizia,<br />

permette di liberare la mente<br />

umana dal risentimento verso<br />

Dio e gli altri uomini per ciò che<br />

accade. Il karma segue gli esseri<br />

umani da un'incarnazione all'altra<br />

fino a quando non sarà<br />

soddisfatto o trasceso spiritualmente<br />

e l'anima sarà per sempre<br />

liberata dalla reincarnazione<br />

forzata.<br />

Cos’é il Dharma<br />

Sono i principi eterni di giustizia<br />

che sostengono tutta la<br />

creazione; e il dovere dell'uomo<br />

di vivere in armonia con questi<br />

principi. "Fare il proprio dharma"<br />

significa compiere ciò che è giusto<br />

per l'anima individuale in armonia<br />

con l'universo. In sanscrito<br />

si dice "Yato dharma, tato jaya",<br />

dove c'e il dharma lì c'è la vittoria.<br />

(Paramhansa Yogananda)<br />

Chi è Yogananda<br />

Paramhansa Yogananda è il<br />

primo grande maestro indiano<br />

che trascorse la maggior<br />

parte della sua vita in Occidente.<br />

Il suo amore, la sua profondi-<br />

HOD <strong>27</strong> - 23


tà e l’universalità dei suoi insegnamenti<br />

h<strong>anno</strong> ispirato milioni<br />

di persone. È diventato famoso<br />

attraverso l’”Autobiografia di<br />

uno Yogi”, pubblicato per la prima<br />

volta nel 1946. Nel 1920<br />

Yogananda lasciò l’India con la<br />

missione di rivelare le antiche<br />

tecniche e gli insegnamenti della<br />

Realizzazione del Sé; visse e<br />

insegnò in America per trentadue<br />

anni.<br />

I suoi sforzi h<strong>anno</strong> svolto un ruolo<br />

chiave nel rendere lo yoga e<br />

la meditazione ampiamente accettati<br />

e praticati in Occidente.<br />

Yogananda ha dato risalto ai<br />

principi eterni alla base di ogni<br />

religione.<br />

Il suo scopo era di aiutare i ricercatori<br />

sinceri della Verità, indipendentemente<br />

dal loro credo,<br />

a ottenere l’esperienza interiore<br />

e Diretta di Dio, L’unione Con<br />

l’Infinito, Conosciuta Come “Realizzazione<br />

Del Sé”. ■<br />

24 - HOD <strong>27</strong><br />

accedere agli aspetti più elevati<br />

del matrimonio; che il<br />

vero scopo del sesso è<br />

esprimere tenerezza; che<br />

tutti i piaceri dei sensi sono<br />

esaltati dalla moderazione.<br />

● I figli: riconoscere che<br />

l’approccio più saggio è<br />

comprendere fin dall’inizio<br />

che ogni bambino non è<br />

una propria creazione, ma<br />

un ospite nella propria casa:<br />

Dio, che viene a ricordarci di<br />

Lui e del Suo amore per noi;<br />

imparare a ispirare i propri<br />

figli, lasciando emergere la<br />

loro ricchezza interiore.<br />

● Il matrimonio spirituale:<br />

l’autore dedica infine un<br />

capitolo a coloro che sono<br />

consapevolmente sul sentiero<br />

spirituale e desiderano<br />

mettere Dio al primo posto<br />

nel proprio matrimonio.<br />

Chiunque abbracci la<br />

sfida di vivere un<br />

“matrimonio espansivo”,<br />

vedrà entrare nella propria<br />

vita personale e di coppia<br />

nuovi colori e si accorgerà<br />

di stringere già tra le<br />

mani il dono più bello e più<br />

vero del matrimonio. ■<br />

Per informazioni sugli insegnamenti di Paramhansa Yogananda,<br />

ma anche per chi volesse acquistare il libro di Swami Kriyananda<br />

“Il matrimonio come espansione del sé”:<br />

Ananda Assisi<br />

tel. 0742-813620, www.ananda.it<br />

Ananda Milano, 348-2616102 (Baladev)


Disegni di Cristina Corvaglia<br />

Si parla tanto di cuore, nel senso<br />

di amore e di dolore,<br />

ma pensiamo mai all’organo che<br />

in qualche modo dirige la nostra<br />

vita? Sappiamo, prima di renderci<br />

conto che qualcosa non va, cosa<br />

è meglio fare e cosa non fare per<br />

mantenerlo in buone condizioni?<br />

Esiste un preciso rapporto tra grassi,<br />

colesterolo e malattie cardiovascolari.<br />

In particolare il ruolo del colesterolo<br />

come fattore di rischio delle malattie<br />

del cuore, dell’ipertensione e dell’arteriosclerosi<br />

è uno degli argomenti più studiati<br />

degli ultimi anni.<br />

Ma cos’è il colesterolo?<br />

Èun componente endogeno del nostro<br />

organismo, una sostanza normalmente<br />

contenuta nel sangue e in altri organi come<br />

cervello, surrenali, milza, ovaie ecc, che riveste<br />

notevole importanza per le sue diverse<br />

funzioni (ad esempio è un elemento che costituisce<br />

le membrane cellulari ed è necessario<br />

per la formazione degli ormoni).<br />

Quando è in eccesso si accumula nel tessuto<br />

adiposo e in altri tessuti, mentre a livello<br />

dei vasi sanguigni forma le cosidette “placche<br />

ateromatose”, che con il passare del<br />

GliAmici<br />

del<br />

Cuore<br />

di Raffaella Ferrari<br />

tempo restringono le arterie (arteriosclerosi)<br />

e possono causare gravi danni all’apparato<br />

cardiovascolare. Le arterie colpite sono<br />

quelle del cuore (angina e infarto), le grandi<br />

arterie (ipertensione, aneurisma) e quelle<br />

cerebrali (ictus).<br />

Semplificando, si può dire che il rischio di<br />

patologie cardiovascolari si riduce con<br />

bassi livelli di colesterolo totale nel sangue.<br />

Anche elevati livelli di trigliceridi, se associati<br />

ad altri fattori di rischio, comportano un<br />

aumento delle probabilità di problemi cardiovascolari,<br />

in particolare di ischemie.<br />

Una condizione protratta di ipercolesterolemia<br />

o di ipertrigliceridemia è chiamata “dislipidemia”.<br />

Fattori che favoriscono le “dislipidemie”:<br />

● predisposizione genetica<br />

● eccesso di peso<br />

● fumo<br />

● dieta ricca di grassi animali saturi<br />

● dieta povera di frutta e verdura<br />

● stress<br />

● stile di vita sedentario.<br />

Fattori che le prevengono:<br />

● peso nella norma<br />

● attività fisica<br />

● dieta ricca di carboidrati complessi<br />

● alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi<br />

(pesce, olio di oliva).<br />

HOD <strong>27</strong> - 25


In generale, ai soggetti a rischio quali obesi<br />

e ipertesi che h<strong>anno</strong> valori di colesterolo<br />

o di trigliceridi elevati ma non preoccupanti,<br />

prima di ricorrere ad un intervento<br />

farmacologico si consigliano una dieta appropriata,<br />

attività fisica regolare e una “terapia”<br />

a base di rimedi naturali per 3-6 mesi.<br />

Solo in un secondo momento, se i valori rimangono<br />

alti, diviene indispensabile passare<br />

alla terapia farmacologica.<br />

Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene<br />

diminuire l’apporto di grassi saturi (margarina,<br />

burro, creme, latte intero, formaggi, salumi,<br />

fritti) e di zuccheri, e consumare oli vegetali<br />

a crudo (oliva, riso, girasole), tanto pesce<br />

e carni bianche. È consigliabile aumentare<br />

il consumo di frutta, verdura, legumi e cereali,<br />

moderare le bevande alcoliche.<br />

Tra le sostanze naturali utilizzate per il controllo<br />

dei grassi nel sangue ricordiamo:<br />

Aglio (Allium Sativum)<br />

L’ uso medicamentoso del bulbo dell’aglio<br />

è noto fin dall’epoca dei Sumeri,<br />

che lo utilizzavano per aumentare la resistenza<br />

fisica e prevenire le malattie infettive.<br />

Nel Medioevo era consuetudine indossare<br />

collane di aglio per tenere lontana la peste.<br />

La fitoterapia moderna ne consiglia l’uso per<br />

le proprietà ipotensive ma anche per la sua<br />

capacità di ridurre il colesterolo e prevenire<br />

l’arteriosclerosi.<br />

Dosi consigliate: in capsule di estratto secco<br />

da 300 mg 2 volte al dì, oppure 40 gocce<br />

di tintura madre in un po’ d’acqua 15 minuti<br />

prima dei tre pasti principali.<br />

Carciofo (Cynara Scolimus)<br />

Si utilizza la foglia, che contiene diverse<br />

sostanze ad azione coleretica (che aumentano<br />

la produzione di bile) e diuretica.<br />

L’azione ipocolesterolomizzante è dovuta in<br />

gran parte all’aumento dell’escrezione biliare<br />

del colesterolo.Ottimo l’abbinamento del<br />

carciofo con piante contenenti mucillagini<br />

come l’Ispagul, che favoriscono l’eliminazione<br />

degli acidi biliari.<br />

Dosi consigliate: in tintura madre 30 gocce<br />

26 - HOD <strong>27</strong><br />

Consiglio<br />

per un rimedio casalingo<br />

Tisana di carciofo composta: due tazze di infuso<br />

al dì lontano dai pasti contenente: 40%<br />

di foglie di carciofo, 20% di foglie di tarassaco,<br />

10% di foglie di betulla, 20% di foglie<br />

di olivo, 10% di radice di bardana.<br />

per 3 volte al dì (prima dei pasti),oppure utilizzate<br />

una formulazione composta da carciofo,<br />

tarassaco e fumaria TM in parti uguali,<br />

30 gocce per 3 volte al dì.<br />

Gugul (Commiphora Mukul)<br />

Pianta Indiana della cui azione medicamentosa<br />

si ritrovano tracce in alcuni<br />

scritti che risalgono a circa 2000 anni fa.<br />

Dall’incisione del suo tronco si ricava una<br />

gommoresina dall’intenso odore balsamico<br />

che ha una buona attività ipolipidemizzante.<br />

Riduce la sintesi epatica del colesterolo, ne<br />

favorisce una rapida degradazione e l’eliminazione<br />

attraverso le feci. Si trova in commercio<br />

sotto forma di capsule.<br />

Dosi consigliate: a seconda dei casi, da 100<br />

a 500 mg tre volte al dì.<br />

Acidi grassi polinsaturi<br />

omega-3 (pufa)<br />

Non sempre i grassi h<strong>anno</strong> un effetto negativo<br />

sul cuore. Negli ultimi anni è stato<br />

scoperto che un particolare gruppo di<br />

grassi chiamati omega-3 h<strong>anno</strong> un effetto<br />

positivo sulla prevenzione delle patologie<br />

cardiovascolari. I principali omega-3 sono<br />

l’acido alfa-linolenico (ALA) che si trova in<br />

gran quantità nell’olio di semi di lino, l’acido<br />

eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico<br />

(DHA) presenti nel pesce (pesce<br />

azzurro, merluzzo, tonno) e nelle alghe<br />

marine.<br />

Sono composti detti “essenziali” perchè<br />

l’organismo umano non è in grado di produrli<br />

e devono essere assunti con la dieta o<br />

al bisogno sotto forma di integratori.<br />

Nel 1997 una ricerca clinica di area anglo-


sassone ha dimostrato che un supplemento<br />

di omega-3 riduce in misura significativa la<br />

mortalità in soggetti che h<strong>anno</strong> già avuto un<br />

infarto e che è possibile una riduzione di circa<br />

il 70% di episodi di ischemia in soggetti<br />

che assumono regolarmente l’acido alfa-linolenico.<br />

Questi risultati sono stati confermati<br />

anche da uno studio (studio GISSI<br />

Prevenzione, 1999) fatto in Italia dall’Istituto<br />

di ricerca “Mario Negri”. Possono essere assunti<br />

contemporaneamente ai farmaci tradizionali,<br />

migliorandone l’azione.<br />

Dose d’integrazione consigliata: un grammo<br />

di omega-3 al giorno.<br />

Sostanze estratte dal riso<br />

(policosanoli e gamma-orizanolo)<br />

Ipolicosanoli sono sostanze presenti nella<br />

cera della crusca di riso. Sono degli energici<br />

antiossidanti e h<strong>anno</strong> la capacità di ridurre<br />

i livelli di colesterolo totale. Un’altra<br />

importante proprietà protettiva sull’apparato<br />

cardiovascolare è la loro capacità di inibire<br />

la formazione delle placche ateromatose<br />

a livello dei vasi sanguigni.<br />

Il gamma-orizanolo è una sostanza che si<br />

ricava principalmente dall’olio di riso ma si<br />

trova in tutti i cereali e in altri alimenti come<br />

i pomodori, gli agrumi, gli asparagi.<br />

Attenzione: nei cereali è più concentrato<br />

nella crusca; quindi i cereali trattati come il<br />

riso e la farina bianca (raffinati e non biologici)<br />

ne contengono solo piccole quantità.<br />

Probabilmente il gamma-orizanolo riduce i<br />

livelli di colesterolo perchè aumenta la produzione<br />

della bile e ne favorisce l’eliminazione<br />

attraverso le feci.<br />

Illustrazioni di Cristina Corvaglia<br />

Valori di riferimento (mg/dl)<br />

colesterolo tot. LDL HDL trigliceridi<br />

ottimale < 200 < 120-150 >= 50-60 < 200<br />

soglia 200-239 150-180 50-35 200-800<br />

di rischio > = 240 > 180 < 35 > 800<br />

Altre piante o sostanze che in vario<br />

modo h<strong>anno</strong> azione protettiva sull’apparato<br />

cardiovascolare sono:<br />

● la lecitina di soja<br />

● il crisantemo americano<br />

● il tarassaco<br />

● la garcinia Cambogia<br />

● il coenzima Q10 (ubidecarenone)<br />

● l’acido alfa-lipoico<br />

● il picnogenolo<br />

● il resveratrolo (uva rossa) ecc.<br />

Si trovano in commercio sotto forma di integratori<br />

oppure si possono preparare in<br />

farmacia su prescrizione medica (preparati<br />

galenici).<br />

In gemmoterapia si possono utilizzare:Betulla<br />

pubescens, Fraxinus excelsior e Olea<br />

europea (30/50 gocce di Macerato Glicerico<br />

in poca acqua 1-2 volte al giorno, un quarto<br />

d’ora prima del pasto). ■<br />

Colesterolo buono e cattivo<br />

Esistono due tipi di colesterolo, uno “cattivo”<br />

chiamato LDL (o VLDL) che è responsabile<br />

del progressivo restringimento<br />

dei vasi e uno “buono” chiamato HDL,<br />

con funzione protettiva.<br />

● Il colesterolo “cattivo”, se è presente in<br />

eccesso, si deposita sulla parete delle arterie<br />

formando a lungo andare una placca<br />

che via via si ingrossa e impedisce il<br />

passaggio del sangue (aterosclerosi).<br />

● Il colesterolo “buono” agisce da “spazzino”<br />

e pulisce le arterie, asportando la<br />

placca.<br />

Per questo motivo è<br />

importante che i valori<br />

ematici del colesterolo<br />

“HDL” siano<br />

proporzionalmente<br />

maggiori di quelli<br />

“LDL”. ■<br />

HOD <strong>27</strong> - <strong>27</strong>


Alimentazione e svezzamento:<br />

anche questo è amore…<br />

L’<br />

alimentazione non riguarda solo l’accrescimento fisico dei nostri figli: è investita<br />

di significati emotivi strettamente connessi al loro mondo psicologico, ai sentimenti<br />

e alle emozioni. Nei primi mesi di vita del bambino l’alimentazione al seno<br />

è la migliore possibile, sia perché fornisce tutte le sostanze nutritive necessarie al neonato,<br />

sia per l’insostituibile esperienza di dono, protezione e amore che porta con sé.<br />

Durante il primo <strong>anno</strong> di vita è un indubbio fattore di crescita e di sviluppo: a mano a<br />

mano che il corpo del neonato si struttura e si completa, il latte materno viene sostituito<br />

dai cibi solidi che rafforzano il legame del nuovo nato con la Terra e l’ambiente che lo<br />

circonda.<br />

Il nutrimento, liquido o solido che sia, rappresenta il primo momento di comprensione<br />

del mondo. Il bambino si attacca al seno, mentre la madre lo prende tra le braccia,<br />

e impara a chiedere il cibo quando lo desidera. Sono i primi anelli di una catena<br />

affettiva simbolica, benché molto concreta, che costituisce la base della sua esperienza<br />

di vita e d’amore.<br />

Lo svezzamento è il passaggio graduale dal nutrimento liquido a quello solido: dal<br />

capezzolo al biberon e da questo agli alimenti. Risponde a precise esigenze psicofisiche<br />

del bambino, alla raggiunta maturazione del suo sistema enzimatico e alla<br />

comparsa della sostanza dura, i denti, nel più importante organo di gusto e di piacere: la<br />

bocca. Può iniziare, in accordo con il proprio pediatra, alla fine del sesto mese, o anche<br />

prima se la situazione lo richiede. Con lo svezzamento la mamma aiuta il proprio bambino<br />

a conoscere in maniera graduale il mondo che lo circonda: dal primo cucchiaino<br />

d’acqua, al biberon e alla pappa, gli offre tutta la gamma degli alimenti che completano<br />

la sua dieta.<br />

Con la crescita aumenta la varietà degli alimenti, la loro consistenza, il loro sapore<br />

e il bambino si relaziona con essi e articola sempre più il suo comportamento: richiede<br />

la pappa quando la desidera, la reclama, diventa capace di attendere, la riconosce,<br />

l’accetta, oppure, alcune volte, la rifiuta.<br />

La salute è un bene, un valore che ogni genitore dovrebbe trasmettere al proprio figlio<br />

guidandolo a scoprire e a riconoscere l’importanza che un’alimentazione semplice<br />

e genuina riveste per il corpo e per la mente: anche questo è amore! ■<br />

28 - HOD <strong>27</strong><br />

Alimentazione del bambino dalla prima infanzia all’adolescenza:<br />

gruppi di educazione alimentare per mamme a Milano<br />

Per informazioni: Dott.ssa Giulia Fulghesu, tel. 02-4987448.<br />

Fondatrice dell’Associazione Culturale Essere Benessere.


Amore. Se ne parla tanto, troppo,<br />

a sproposito. Riempie le riviste<br />

e i talk show. Più se ne parla<br />

e meno lo si vive.<br />

Si ammucchiano le opinioni<br />

personali e di presunti esperti.<br />

Può capitare di sentire qualcosa<br />

di interessante, ma è subito<br />

sommerso dalla banalità.<br />

Il trend di questi tempi è rendere<br />

tutto informe e superficiale,<br />

servendo l’esigenza di spettacolo<br />

e perdendo l’occasione<br />

di veicolare qualche<br />

seppur minimo concetto.<br />

Un insegnamento antico,<br />

un controllo antico<br />

Sul palcoscenico della storia si sono sempre alternate<br />

due tendenze rispetto all’umanità: aiutarla<br />

a crescere o sfruttarla. Chi ha cercato di<br />

attuare la prima ha sempre cercato di spiegare i meccanismi<br />

e le leggi a cui siamo sottoposti nella nostra<br />

esistenza. Pare che l’amore sia sintesi (l’atto di unire,<br />

mettere insieme), il congiungimento degli opposti,<br />

quindi l’armonia che porta con sé gioia e piacere.<br />

Persino il risvolto sessuale della questione ne è testi-<br />

30 - HOD <strong>27</strong><br />

di Fabio Ferraris<br />

monianza, il maschio(+) e la femmina(-), in un crescendo<br />

di sensazioni, giungono all’armonia (orgasmo).<br />

Anche solo per pochi secondi abbiamo la possibilità<br />

di sperimentare il piacere profondo che nasce<br />

dalla fusione di due energie in una sola che le trascende.<br />

Ciò avviene a chiunque, ed è l’unico modo<br />

che tutti gli esseri umani h<strong>anno</strong> di sperimentare l’unità<br />

(che è appunto sintesi). Per questo motivo tutti i sistemi<br />

di potere politico e religioso repressivi h<strong>anno</strong><br />

cercato di controllare la sessualità in quanto possibilità<br />

di sperimentare la vera libertà che nasce dal “lasciarsi<br />

andare”, possibilità data dall’abbandono della<br />

sensazione soggettiva di essere limitato. È interessante<br />

però osservare come non ci siano mai riusciti veramente<br />

per lungo tempo, perché la forza della traenza,<br />

suscitata dall’amore in ogni sua manifestazione, mantiene<br />

in vita dentro di sé e nel sottobosco letterario e<br />

artistico in genere questo anelito di libertà, di abbandono<br />

in ciò che ci trascende (il Divino).<br />

L’Amore è uno e si manifesta<br />

in tutte le cose<br />

Aseconda della sensibilità di una persona, l’amore<br />

si può estendere a qualsiasi cosa conteniamo<br />

e ci circonda, un animale che la-<br />

Illustrazione di Cristina Corvaglia


sciandosi accarezzare si abbandona fidandosi ciecamente<br />

di noi, noi stessi che lo accarezziamo; la fusione<br />

emotiva e fisica ed energetica con la luce del sole<br />

quando ci predisponiamo ad accettarla. Sono solo<br />

immagini di amore ma è anche attraverso l’analogia,<br />

meravigliosa e dimenticata scienza, che possiamo<br />

spiegare gli infiniti campi di applicazione di sintesi che<br />

è l’amore, dalla sensazione di appartenenza al desiderio/bisogno<br />

di fusione. Non dobbiamo dimenticare<br />

che ognuno di noi può arrivare al livello che gli è<br />

proprio. Che possiamo discutere unicamente ciò che<br />

abbiamo realizzato (assimilato). Solo chi percepisce<br />

le possibilità che possono essere dischiuse cercherà<br />

di andare oltre i propri limiti soggettivi, cercando.<br />

Applicare tutto questo<br />

al concetto di <strong>benessere</strong><br />

Per analogia, se consideriamo il <strong>benessere</strong> come<br />

armonia, possiamo raggiungerlo facendo<br />

incontrare gli estremi opposti che sono in<br />

noi. Cercherò di fare degli esempi. Se seguissi solo il<br />

mio bisogno di tranquillità e solitudine mi isolerei,<br />

con tutto ciò che ne consegue (minori possibilità di<br />

incontrare persone, donne, amici, occasioni di lavoro,<br />

di scambiare opinioni, confrontare cose e cogliere occasioni,<br />

sostanzialmente di conoscere ciò che la vita<br />

ha in serbo per me). Dall’altra parte avrei l’opportunità<br />

di maggiore ascolto interiore, meno stress e una<br />

digestione migliore, più energia ecc. Ecco allora che<br />

l’armonia è rappresentata dal giusto mix delle mie<br />

due esigenze: staticità (tranquillità e solitudine) e movimento<br />

(azione e scambio). Amore è quindi anche<br />

cercare di guarire gli squilibri fisici, emotivi, psicologici.<br />

L’amore è una cura in quanto armonia.<br />

L’importanza dell’equilibrio tra gli opposti appare evidente<br />

in tutta la sua grandezza se iniziamo ad osservare<br />

che il mondo in cui viviamo è duale. Non esiste<br />

niente senza il suo opposto. Il giorno e la notte, il bene<br />

e il male, la malattia e la salute, persino i computer<br />

usano un linguaggio binario. In molte civiltà del passato<br />

tutto questo era già stato analizzato, ma il fatto<br />

di conoscere una cosa non deve trarci nell’ing<strong>anno</strong> di<br />

averla capita e di essere in grado di utilizzarne le conseguenze.<br />

Non bisogna inoltre confondere l’equilibrio<br />

con la staticità. Quando si parla di cose vive si intende<br />

parlare di equilibrio dinamico, perché la staticità è<br />

peculiare alle cose morte. Fermiamoci qui, anche se si<br />

potrebbero dire molte cose sull’apparenza, sulla pos-<br />

sibilità dei nostri sensi di percepire movimenti di una<br />

certa entità e altri no. Fermiamoci all’equilibrio dinamico<br />

che è qualche cosa di simile a quello che fa il funambolo,<br />

l’equilibrista appunto: è la risultante di due<br />

forze, che nella vita (che non è la realtà del laboratorio)<br />

v<strong>anno</strong> continuamente bilanciate.<br />

Naturale è ciò che segue le leggi della<br />

natura, che cerca di ristabilire l’armonia<br />

Se una persona è stressata può scegliere se<br />

prendere dei farmaci o dei rimedi naturali,<br />

magari accompagnandoli a tecniche energetiche<br />

o psicologiche. Ma, per chi può permetterselo, a<br />

volte può bastare una passeggiata in campagna per<br />

riequilibrarsi….<br />

Se curarsi significa prendersi cura di sé, curarsi naturalmente<br />

vuol dire smettere di fingere di non avere<br />

tempo per noi stessi. Senza il nostro <strong>benessere</strong>, siamo<br />

impossibilitati a concludere alcunché. Ciò che importa<br />

non è tanto sostituire i farmaci con prodotti naturali<br />

(a volte certi farmaci sono indispensabili), ma<br />

cercare di aiutare l’organismo a riacquistare la capacità<br />

di difendersi, di mantenersi pulito ed efficiente, rimuovendo<br />

la causa che ha generato i disturbi che ci<br />

affliggono con l’aiuto di prodotti il più possibile innocui<br />

e con l’ausilio di discipline fisico/energetiche. ■<br />

HOD <strong>27</strong> - 31


Amore<br />

e<br />

Le Arti Marziali sono attività<br />

complesse, posseggono<br />

contenuti assai vasti. Pochi<br />

possono dire di conoscerli tutti e io<br />

non sono fra questi. Tali contenuti<br />

sono molto diversi da quelli che la<br />

maggioranza delle persone s’immagina.<br />

Una verità che si può apertamente<br />

affermare, senza violare alcun<br />

codice, è quello dello stretto<br />

rapporto che intercorre tra le Arti<br />

Marziali stesse e i sentimenti umani,<br />

compreso quello, unico, che è chiamato<br />

“amore”. Questa affermazione<br />

può sembrare contestabile, dato<br />

che il senso comune ritiene che tali<br />

Arti Marziali, nate per il combattimento,<br />

siano cose estremamente<br />

distanti da questo tipo di rapporto<br />

umano che intende, al contrario,<br />

uno stato emozionale e fisico basato<br />

sul desiderio e sul bisogno reciproco.<br />

32 - HOD <strong>27</strong><br />

Arti Marziali<br />

Il corteo di Marte e Venere<br />

Le Arti Marziali<br />

e il Sentimento:<br />

opposti<br />

inconciliabili?<br />

di Adriano Amari<br />

Le Arti Marziali sembrano, in superficie,<br />

un’attività che cura il confronto<br />

ostile tra due uomini, e ricerca il<br />

contatto fisico violento. Nelle versioni<br />

contemporanee questo aspetto<br />

sembra mitigato da regole e, grazie<br />

ad una nuova dimensione educativa<br />

o sportiva, adattate ad una interpretazione<br />

più morbida, che mira a sviluppare<br />

la disciplina personale e la<br />

soppressione degli istinti e delle emozioni<br />

improvvise. Per questo è<br />

spontanea la domanda: cosa possono<br />

avere in comune con il sentimento<br />

che sovrintende l’affetto, l’amicizia,<br />

il trasporto dei sensi e l’abbandono<br />

istintivo e totale?<br />

Parliamone. Un famoso Maestro<br />

giapponese del XX secolo disse che<br />

l’Arte Marziale, nella sua forma più<br />

vera, alta e pura, è una forma di<br />

energia non dissimile da quella dell’amore.<br />

Tale omogeneità esiste tra<br />

queste due energie, confronto ed<br />

attrazione, perché la vera vittoria nel<br />

confronto è il risultato di una completa<br />

comunione col nostro avversario<br />

e con l’ambiente. Ciò accade per<br />

la capacità di accogliere l’energia offensiva,<br />

materializzata nell’attacco,<br />

trasformandola in modo non cruento,<br />

ma anzi “armonico” in un movimento<br />

circolare. Questa circolarità è<br />

in grado di equilibrare, incanalare e<br />

restituire l’energia perversa ed aggressiva,<br />

in modo da armonizzare lo<br />

spirito turbato dell’altro con il proprio<br />

in equilibrio e far cessare così la<br />

disarmonia che ha prodotto la contesa.<br />

Il termine giapponese che traduce<br />

l’occidentale “amore” è Ai, forma<br />

del verbo “awaseru”, unire, associare,<br />

congiungere. Non ha lo stesso<br />

significato del nostro termine, perché<br />

pone maggiormente l’accento<br />

sugli effetti potenziali, piuttosto che<br />

definire il tipo di sentimento stesso.<br />

Nelle Arti Marziali tale termine è<br />

molto usato in diverse scuole, con<br />

un’accezione che indica la necessità<br />

di unirsi spiritualmente, e nel movimento,<br />

con l’intento aggressivo dell’avversario<br />

fino ad identificarsi con<br />

l’azione di attacco che ne viene generata.<br />

Non odiare l’avversario, ma


iconoscere l’esistenza di uno spirito<br />

iniziale della sua stessa azione. “Ai<br />

Uchi” è l’espressione che indica lo<br />

stato d’animo e quello del fisico: il<br />

significato letterale è “unire all’interno”.<br />

Di conseguenza la propria azione<br />

si svolge allo stesso tempo di<br />

quella del nostro attaccante, senza<br />

rifiuti, senza fughe, senza opporsi al<br />

suo attacco, ma semplicemente accettandolo<br />

come se fosse una gentilezza<br />

o un atto affettuoso.<br />

In generale, in Oriente l’amicizia,<br />

la simpatia, l’affetto e anche<br />

l’atto coniugale h<strong>anno</strong> un<br />

sapore diverso da quello che noi, in<br />

Occidente, vi attribuiamo. Il dovere<br />

è un soggetto sempre presente, di<br />

conseguenza il sentimento amore<br />

può essere condiviso o ostacolato,<br />

se non sostituito, dagli obblighi naturali<br />

o assunti. Sempre in Oriente,<br />

non dimentichiamolo, manca completamente<br />

la nozione di “peccato”<br />

presente nel cristianesimo, per cui<br />

l’atto sessuale non ha alcun impedimento,<br />

né remora morale, e l’abbandono<br />

fisico può essere totale o,<br />

al contrario, estraneo ad ogni espressione<br />

d’amore. È uno stato di<br />

contraddizione apparente che, in<br />

modo parallelo, permette alcune<br />

cose che in occidente non sono<br />

concepibili e ne impedisce altre più<br />

semplici.<br />

Nelle scuole tradizionali di Arti<br />

Marziali giapponesi, parallelamente<br />

all’amore, i concetti di austerità, disciplina,<br />

dovere, sono maggiormente<br />

evidenti di quel sentimento di<br />

unione armonica. Si può notare, però,<br />

che anche questi concetti sono<br />

mitigati da una virtù, quasi un sentimento,<br />

di origine buddista: la “compassione”.<br />

La “compassione” è uno<br />

stato di riconoscimento generale<br />

della vita e dei dolori che la stessa ci<br />

causa, riconoscimento che fa scaturire<br />

in modo spontaneo e naturale il<br />

sentimento della<br />

solidarietà, sentimento<br />

vissuto in<br />

modo “eroico” ed<br />

altruista, che ha<br />

come effetto la<br />

clemenza, la disponibilità<br />

ad aiutare, a<br />

venire in soccorso.<br />

La “Compassione”<br />

è una espressione<br />

specifica dell’amorecompleto<br />

ed incondizionato<br />

per tutte<br />

le cose che<br />

esistono. Per questo amore, dovere,<br />

disciplina, austerità compassione e<br />

senso della vita, dell’attimo fuggente,<br />

sono l’educazione definitiva delle<br />

vere Arti Marziali, che cercano di<br />

formare l’individuo cosciente ed<br />

equilibrato. Se consideriamo le Arti<br />

Marziali occidentali, possiamo notare<br />

che le stesse prescrivono al loro<br />

allievo di acquisire uno spirito aperto,<br />

di imparare a fluire con il proprio<br />

avversario; sono qualità indispensabili,<br />

almeno per chi vuole raggiungere<br />

la vera maestria. Occorre precisare,<br />

però, che l’aspetto della rivalità<br />

e la volontà di cancellare l’altro per<br />

ottenere la vittoria, sia un elemento<br />

più presente ed imperativo rispetto<br />

alle scuole orientali. In queste, la vittoria<br />

in uno scontro è una necessità<br />

più che un diritto, e ogni squilibrio<br />

dato da ambizioni personali interferisce<br />

nello scontro e si oppone alla<br />

risoluzione pacifica attraverso la reciproca<br />

comprensione, data dalla<br />

comunione.<br />

Le Arti Marziali h<strong>anno</strong> una<br />

gran considerazione anche<br />

del principio del rispetto,<br />

che integra quello dell’AI, unioneamore:<br />

il senso del rispetto è avere<br />

un comportamento quotidiano tale<br />

da non recare offesa a nessuno. Il fine<br />

complessivo è arrivare a fondersi<br />

col flusso generale delle cose, non<br />

solo con l’avversario stesso.<br />

Infine, se si vuole parlare dell’amore<br />

descrivendo l’effetto di questo sentimento<br />

nella storia degli adepti di<br />

Arti Marziali, vediamo che esso, per<br />

il guerriero, era causa di situazioni<br />

drammatiche, conflittuali. Nei tempi<br />

passati, dove l’Arte Marziale era soprattutto<br />

un esercizio pratico di tutti<br />

i giorni, si creava il conflitto tra il<br />

sentimento, l’amore, e la necessità,<br />

il dovere, l’attuazione del compito<br />

assegnato. Erano impulsi rivali che<br />

richiedevano comportamenti opposti.<br />

Di conseguenza non è difficile incontrare<br />

in opere artistiche come<br />

poemi, racconti e pitture, storie ed<br />

aspetti che fissano fatti e svolgimenti<br />

di drammi causati dall’esistenza di<br />

tale contrasto. Sono opere famose<br />

che noi tutti conosciamo ed è possibile<br />

rileggere facendo maggiore attenzione<br />

ai punti che ho descritto.<br />

Le Arti Marziali sono un riflesso del<br />

Mondo. Come tale, ne posseggono<br />

tutte le caratteristiche e sono somma<br />

di opposti complementari, guerra<br />

ed amore. ■<br />

Per saperne di più:<br />

www.yoseikan.it<br />

HOD <strong>27</strong> - 33


34 - HOD <strong>27</strong><br />

Piccola Cucina<br />

Ingredienti<br />

Per il ripieno (si usa il medesimo<br />

per entrambe le preparazioni)<br />

● semolino gr 150 ● sale ● acqua gr 150<br />

ca. ● ricotta gr 150 ● zucchero gr 150<br />

● frutta candita a cubetti gr 150 ● 2<br />

gocce di olio di cannella ● mezza bustina<br />

di vaniglia (nel sorrentino al posto<br />

del semolino si usa la crema pasticcera<br />

fresca). ■<br />

Pasta per la “riccia”: ● farina gr 400<br />

● sale gr 10 ● acqua gr 150 ca. ● sugna<br />

(strutto) o burro gr 250.<br />

Pasta per la “frolla”: ● farina gr. 300<br />

● zucchero gr 150 ● sugna o burro gr<br />

130 ● 3 tuorli e 1 albume ● mezza bustina<br />

vaniglia ● un pizzico di sale. ■<br />

Preparazione del ripieno<br />

● Cuocere il semolino in acqua salata<br />

per cinque o sei minuti. ● Passare la ricotta<br />

al setaccio, aggiungere zucchero e<br />

semolino, cannella, vaniglia e frutta candita.<br />

● Mescolare bene e mantenere in<br />

fresco. ■<br />

Ecco a voi la Signora,<br />

‘a sfugliatella napoletana<br />

Nella tradizione culinaria di ogni<br />

paese esistono diversi alimenti<br />

comunemente riconosciuti come<br />

“afrodisiaci” e utilizzati nella preparazione<br />

di preziosi banchetti amorosi.<br />

Accanto a questi ne esistono altri, forse<br />

meno “pregiati” e rari ma così sfiziosi e<br />

invitanti, da risultare oltremodo afrodisiaci<br />

seppur non contengano alcuna<br />

materia prima speciale! È il caso della<br />

sfogliatella napoletana, dove l’equilibrio<br />

dei sapori e la consistenza perfetta di<br />

questa regina delle paste dolci ha incantato<br />

intere generazioni e ricevuto lodi e<br />

poesie d’amore per più di tre secoli.<br />

Difatti la ricetta della “signora” venne<br />

custodita gelosamente dalle liete monache<br />

del convento Croce di Lucca fino<br />

alla metà del ’700, prima di diventare la<br />

delizia popolare che oggi si può assaporare<br />

ovunque per le strade di Napoli.<br />

Una delle prime citazioni arriva proprio<br />

dall'abate Galiani:<br />

“A magnà le sfogliatelle caude<br />

che gusto che se sente!<br />

Oh che feste e che contiente!<br />

Chi te mmita, chi te dice:<br />

- vide chessa comm’è grossa! -<br />

uno rompe e n’auto ‘nfossa,<br />

tutte viveno felice,<br />

né se sa chiù che se fa.”


disegni e testo<br />

di Francesca Carmelini<br />

“A te te piace ‘a<br />

sfugliatella frolla;<br />

a me me piace ‘a<br />

sfugliatella riccia!”<br />

D all'ottocento<br />

(Rocco Galdieri,“Cuntraire”)<br />

in poi fioriscono<br />

le lodi di letterati e viaggiatori<br />

e poeti di ogni genere per la<br />

meravigliosa "riccia". Dal silenzio dei<br />

monasteri questo dolce eccezionalmente<br />

afrodisiaco viene così raccontato, conosciuto<br />

e adorato in tutto il mondo.<br />

“Qu<strong>anno</strong> sforna chelli ppizze,<br />

saglie ‘addore p’o’ quartiere!<br />

Ma che ppizze! So’ pastiere,<br />

sfugliatelle...ma che so’?”<br />

(Capurro-Gambardella: “O pizzaiuolo nuovo")<br />

“Tu sì ‘na sfugliatella di Caflisch<br />

sei bellissima, sei dolcissima,<br />

sei squisita come un bonbon.”<br />

(Pisano-Cioffi, “Poesie”)<br />

“Paste enormi, piene di crema e panna,<br />

sfogliatelle napoletane da farci un peccato.”<br />

(Alberto Moravia,"Nuovi racconti romani")<br />

“... ma come, quel bambino paffuto,<br />

cerca il fischietto appeso al cordone<br />

della giubba e che fa i capricci perché<br />

passando davanti a Pintauro<br />

vuole la sfogliatella, sono io?”<br />

(Eduardo De Filippo, “Le voci di dentro”)<br />

“... sui dolci di Napoli è come fare un discorso<br />

sul destino e sulla vocazione barocca della<br />

città… La sfogliatella non a caso nasce a Napoli:<br />

nei suoi tortiglioni ricorda le scalinate e i<br />

riboboli di molti palazzi gentilizi”<br />

(Domenico Rea, “I dolci e il barocco”)<br />

Come si fa<br />

Per la sfogliatella riccia, la ricetta<br />

originale è complessa e curiosa;<br />

questa è una versione “semplificata”<br />

che si potrebbe azzardare anche<br />

nella propria cucina!<br />

●Versare la farina a fontana<br />

sulla spianatoia e mettere nel mezzo<br />

100 gr di sugna o burro, lavorare<br />

energeticamente aiutandosi con un po’<br />

d’acqua sino a ottenere una pasta ben<br />

solida (occorrono anche una ventina<br />

di minuti) e farla riposare al fresco<br />

per un’ora, unta di sugna/burro<br />

e avvolta in carta oleata.<br />

● Stendere la sfoglia molto sottile<br />

e ottenere un rettangolo di circa<br />

cm 50x70, rifilarlo col coltello<br />

e tagliare quattro strisce<br />

uguali lunghe cm 65.<br />

● Sciogliere della sugna/burro<br />

e pennellare una striscia di pasta,<br />

sovrapporre una seconda striscia,<br />

altra sugna/burro e così via per tutte<br />

e quattro. Far riposare mezz’ora.<br />

● Arrotolare le strisce su se stesse fino<br />

a ottenere un rotolo del diametro<br />

di circa 14 cm. Lasciar riposare<br />

al fresco per 24 ore.<br />

segue a pag. 36<br />

HOD <strong>27</strong> - 35


segue da pag. 35<br />

● Trascorso il tempo necessario<br />

pareggiare i bordi del rotolo<br />

con un coltello affilato e tagliare<br />

in 12 fette del medesimo spessore.<br />

● Porre una delle fette sulla spianatoia.<br />

Appoggiare un piccolo mattarello<br />

al centro della fetta e spingerlo<br />

verso destra, in modo da stendere<br />

le striscioline verso destra.<br />

● Poi di nuovo dal centro,verso sinistra:<br />

in questo modo si otterrà un ovale.<br />

Continuare a spingere le striscioline<br />

verso l'esterno in modo che da ritte<br />

vengano a trovarsi sdraiate.<br />

● Aiutandosi con le dita unte, formare<br />

una serie di coni fatti con<br />

le striscioline distese verso l’esterno.<br />

● Distribuire in ogni cono un po’<br />

di ripieno senza chiuderle<br />

ma avvicinando appena i bordi,<br />

appoggiare le sfogliatelle su una teglia<br />

da forno precedentemente unta.<br />

Cuocere a 250 gradi ma sorvegliando<br />

sempre la cottura, e dopo cinque<br />

minuti trarre la teglia dal<br />

forno per un paio di minuti<br />

e ungere le sfogliatelle<br />

con altra sugna/burro.<br />

Rimettere a cuocere<br />

per altri dieci minuti circa.<br />

● Lasciare raffreddare<br />

e spolverare di zucchero<br />

a velo.Volendo guarnire<br />

con amarene. ■<br />

La sfogliatella frolla<br />

La preparazione della sfogliatella<br />

frolla è molto più<br />

veloce e semplice della riccia.<br />

● Gli ingredienti v<strong>anno</strong> impastati<br />

rapidamente e il pa-<br />

36 - HOD <strong>27</strong><br />

netto ottenuto deve riposare almeno<br />

mezz’ora in un luogo fresco e ventilato.<br />

● Stendere la sfoglia piuttosto sottile e<br />

ricavarne dei dischi da farcire con il ripieno<br />

preparato, coprire con altri dischi<br />

di sfoglia e dorare in forno caldissimo<br />

per una decina di minuti. ■<br />

"Uh, che gusto, che gusto<br />

qu<strong>anno</strong> madama se sponta<br />

‘o busto:<br />

qu<strong>anno</strong> po' sì alla mità,<br />

uh, che gusto ca te dà!"<br />

(Che gusto quando la signora<br />

sbottona il corsetto e giunti<br />

al mezzo che gusto ti darà!<br />

trad. Renato Di Falco da una filastrocca popolare,<br />

da "Madame Sfogliatella" di Anna Maria Russo e<br />

Ciro Sabatino, ed. Libreria Dante & Descartes).


è costituito per il 70% di acqua: è<br />

quindi evidente come questo elemento<br />

L’uomo<br />

sia importantissimo per il corretto funzionamento<br />

del nostro corpo. Una delle funzioni più<br />

significative dell’acqua è infatti quella di espellere<br />

dal corpo sostanze nocive come scorie e minerali<br />

inorganici.<br />

Classificazione dell’acqua<br />

Si distingue tra acque comuni e acque minerali.<br />

Le prime, per essere potabili, devono<br />

soddisfare una serie di parametri organolettici<br />

(assenza di erbicidi, insetticidi), chimico-fisici<br />

(limitata concentrazione di minerali inorganici e<br />

metalli pesanti) e microbiologici (assenza di batteri,<br />

virus e funghi) previsti per legge. Le seconde sono<br />

invece acque sorgive, microbiologicamente pure,<br />

caratterizzate da una serie di parametri chimico-fisici<br />

che vengono obbligatoriamente indicati<br />

sulle etichette delle bottiglie. Vengono classificate<br />

come acque “minimamente mineralizzate” quando<br />

h<strong>anno</strong> un residuo fisso, cioè di sali disciolti, inferiore<br />

a 50 mg/l, oligominerali con un residuo tra i 50<br />

e i 500 mg/l e ricche di sali minerali con residuo<br />

fisso superiore a 1500 mg/l.<br />

La scelta dell’acqua migliore<br />

Per avere un’acqua sicura dal punto di vista<br />

igienico è consigliabile scegliere quella in<br />

bottiglia. È preferibile che il contenitore sia<br />

di vetro, poiché i contenitori alternativi (PVC e<br />

PET) possono trasferire il loro odore e le loro<br />

molecole all’acqua, e gli eventuali microavvalla-<br />

L’acqua da bere<br />

menti nel materiale possono diventare un ottimo<br />

terreno di colture di germi. Nella scelta dell’acqua<br />

minerale è necessario portare grande attenzione<br />

ai dati riportati sull’etichetta.<br />

Occhio all’etichetta<br />

In particolare occorre prestare attenzione alle<br />

seguenti indicazioni:<br />

● Il residuo fisso. È preferibile che sia inferiore<br />

ai 30 mg/l perché i minerali inorganici non vengono<br />

metabolizzati dall’organismo.<br />

● Il valore del PH. Per evitare che l’acqua favorisca<br />

il processo di ossidazione (invecchiamento)<br />

delle cellule,è bene che sia compreso tra 6,4<br />

e 6,8.<br />

● La provenienza. Fonti di alta montagna sono<br />

meno soggette agli effetti dell’inquinamento.<br />

● I nitrati. Sono da preferirsi acque con un con-<br />

tenuto inferiore ai 5 mg/l.<br />

● La data di scadenza.<br />

L’acqua per i più piccoli<br />

più adatta per i bambini e i lattanti è<br />

sicuramente quella minimamente minera-<br />

L’acqua<br />

lizzata perché più leggera. Questo tipo di<br />

acqua è il migliore diluente per il latte in polvere<br />

perché non ne altera la composizione, di per sé già<br />

ricca ed equilibrata.È anche un’ottima acqua da bere<br />

perché la sua bassa concentrazione di minerali<br />

non sovraccarica gli organi delicati del bimbo. ■<br />

NaturaSì a Milano si trova in Via Fara, 35 - Via Millelire, 14 - Viale Cassala, 61<br />

Via Melzo con Via Lambro, 7 - Via Petiti, 6 - E-mail: naturasi@naturasi.com<br />

HOD <strong>27</strong> - 37


Hammam<br />

miti e realtà di una<br />

“In quelle stanze umide e dense<br />

di vapori, le parole si mischiano<br />

alle risate, al rumore dell’acqua<br />

versata e ai suoni sordi<br />

dei secchi di metallo allineati<br />

davanti alle panche<br />

su cui le donne siedono, creando<br />

un clima magico e fuori dal tempo.<br />

Un universo squisitamente<br />

femminile, dove regnano<br />

in assoluto le parole, gli sguardi<br />

curiosi, saccenti,<br />

indagatori o complici,<br />

e le ricette di bellezza tramandate<br />

di generazione in generazione.”<br />

(da “Voci di donne in un Hammam”,<br />

di Angela Lano, EMI, Bologna 2002)<br />

Sorseggiando un tè all’angolo della strada<br />

aspetto Muhammad, che quel giorno<br />

si rende disponibile per accompagnarmi<br />

in un hammam che, a suo dire, è il migliore della<br />

zona. Mi trovo a Rich, una piccola cittadina<br />

situata sui monti dell’Alto Atlante, e mi lascio inebriare<br />

dall’aria calda del Marocco, assaporandone<br />

le profumate sfumature e lasciandomi<br />

38 - HOD <strong>27</strong><br />

cultura<br />

di Stefania Santospirito<br />

accarezzare dalle misteriose sensazioni che mi<br />

trasmette, sensazioni antiche, quasi magiche,<br />

che mi avvolgono in un’atmosfera di fiaba. Ho<br />

portato con me tutto l’occorrente per il bagno:<br />

sapone, asciugamano, spugna, shampoo e crema.<br />

Il mio fidato amico arriva e ci avviamo insieme<br />

al bagno.<br />

Solitamente gli hammam h<strong>anno</strong> zone separate<br />

per uomini e donne, che vi si possono recare<br />

negli stessi orari ma, in qualche caso come<br />

questo gli ambienti sono unici, con fasce orarie<br />

di accesso differenti per gli uni e le altre.<br />

Arriviamo dinanzi ad uno stabile. Non ci sono<br />

indicazioni o scritte che segnalino l’hammam,<br />

solo un grande camino sopra l’edificio che si<br />

trova di fronte. Muhammad mi indica l’entrata,<br />

mi augura la protezione di Allah, saluta e svolta<br />

in un piccolo vicolo.<br />

Mi trovo dinnanzi ad un vano scuro e silenzioso,<br />

varco la soglia e sono in uno stretto corridoio.<br />

Gli occhi f<strong>anno</strong> fatica ad abituarsi al buio.<br />

Proseguo fino ad una porticina, provo a spingerla<br />

ma è chiusa, busso e attendo. Dopo pochi<br />

secondi l’ingresso si apre svelando un intero<br />

universo: voci, risate, bambini e donne senza<br />

veli riempiono l’ambiente di immenso calore.<br />

In un baleno sono al centro di un mondo<br />

tutto al femminile.<br />

Sorpresa e un po’ confusa, saluto l’anziana<br />

donna che mi fa cenno di entrare.<br />

Sono nella prima stanza dell’hammam, lo spo-


gliatoio: qui ci si prepara prima di entrare e si<br />

riposa dopo il bagno (qualche volta è possibile<br />

prendere anche un tè).<br />

Mi muovo per imitazione sedendomi e preparandomi<br />

per entrare al bagno. Intorno a me<br />

donne di tutte le età circondate dai bambini si<br />

muovono con leggiadria, alcune sedute parlano<br />

tra loro, altre si vestono o massaggiano i<br />

bambini. L’anziana donna dell’hammam si avvicina<br />

porgendomi i secchi che mi servir<strong>anno</strong> per<br />

miscelare l’acqua.<br />

Entrando nella seconda stanza il vapore e il<br />

forte calore mi bloccano per qualche secondo.<br />

La luce penetra da una piccola finestra posta<br />

sull’alto della parete, tutt’intorno è penombra,<br />

l’illuminazione soffusa. Le donne sedute sulle<br />

loro piccole stuoie, in gruppi di tre o quattro,<br />

accerchiano i loro secchi massaggiandosi con<br />

tipiche spugne marocchine.<br />

Decido di visitare tutte le stanze per scegliere la<br />

mia nicchia. Gli ambienti del bagno sono solitamente<br />

tre e si dispongono seguendo un progressivo<br />

innalzamento della temperatura. La<br />

prima stanza è chiamata sala fredda, o Beit el<br />

barid (frigidarium), dove si trova la vasca con<br />

l’acqua gelida; la seconda stanza è la sala tiepida,<br />

o Westya (tepidarium); mentre l’ultima è<br />

chiamata Beit el-sakhin (calidarium) e ospita la<br />

vasca con l’acqua bollente.<br />

Riempio i secchi con dell’acqua fredda e calda<br />

in modo da crearne la giusta temperatura, e finalmente<br />

mi siedo lasciando riposare le mie<br />

stanche membra. Il calore e il vapore ottundono<br />

i sensi, mentre l’acqua calda scivola sulla pelle.<br />

Gli occhi si schiudono e la mente si libera.<br />

La toilette consiste in più fasi: inizialmente<br />

ci si insapona e sciacqua versandosi<br />

l’acqua sul corpo. I movimenti sono lenti,<br />

la fretta è bandita qui, restano solo la calma<br />

e l’oblio del tempo che passa.<br />

Il bagno nella storia<br />

Nel corso dei secoli il bagno ha avuto scopi, significati e modalità molto differenti. Per i greci<br />

il bagno freddo, rapido ed energetico, era associato alla ginnastica ed era sinonimo di sanitas<br />

(salute). D’altro canto le terme romane, così come i bagni arabi, erano gestite all’insegna del<br />

rilassamento, del ristoro fisico e del <strong>benessere</strong>. L’acqua veniva alternata al vapore ed utilizzata<br />

a diverse temperature. Il bagno, sia romano che arabo, è sempre stato caratterizzato da un importante<br />

dovere sociale da adempiere in compagnia, cosicché anche il ricco che<br />

possedeva il suo bagno privato frequentava ugualmente quello pubblico.<br />

Nel monastero medioevale invece fu legato dall’aspetto igienico: si utilizzava<br />

acqua fredda in modo rapido ed esente dai piaceri del rilassamento.<br />

In seguito, nel corso della storia, il bagno è stato apprezzato ora per<br />

il suo carattere rituale, di <strong>benessere</strong> e spiritualità, ora per i suoi benefici<br />

medici e igienici. L’avvento dell’acqua calda corrente ha sicuramente enfatizzato<br />

l’aspetto distensivo e rilassante nel piacere di farsi un bagno.<br />

J. L. Gérôme,“Il bagno”.<br />

HOD <strong>27</strong> - 39


Il Bagno turco,<br />

Hammam<br />

Il bagno turco è un elemento di appartenenza<br />

araba, anche se il suo sviluppo è stato fortemente<br />

influenzato dalla civiltà romana.<br />

Gli arabi, giunti in Siria nel <strong>VI</strong>I secolo, conoscono<br />

le terme romane, dalle quali adottano l’utilizzo<br />

dell’acqua calda. Tra la struttura romana e araba<br />

permangono però molte differenze. I bagni romani<br />

sono molto grandi e situati in centro, mentre gli<br />

hammam sono più piccoli, raccolti e sparsi in numero<br />

maggiore per tutta la città; sono legati innanzitutto<br />

al rituale religioso della pulizia: secondo<br />

il Sacro Corano, lavarsi non è solo importante<br />

ma essenziale.<br />

Scrive Fatima Mernissi, in La terrazza proibita.<br />

Vita nell’harem: “L’essere umano entra in rapporto<br />

con il mondo attraverso la pelle, e come può<br />

una persona che ha i pori ostruiti sentire l’ambiente<br />

ed essere sensibile alle sue vibrazioni?”<br />

D’altra parte, questi spazi svolgono anche una<br />

fondamentale funzione sociale. Sono per eccellenza<br />

importanti luoghi di socializzazione per le persone<br />

di tutte le età e di tutti i ceti sociali. In particolare<br />

diventano occasione di svago per quelle<br />

donne di stampo tradizionale che conducono una<br />

vita prevalentemente domestica. Ai tempi di<br />

Maometto, l’hammam era un luogo riservato agli<br />

uomini ma quando i benefici igienici divennero<br />

evidenti, i bagni furono aperti anche alle donne.<br />

All’inizio potevano recarvisi solo dopo una malattia<br />

o un parto, ma ben presto quel “privilegio” di<br />

poche divenne un “diritto” per tutte. L’hammam<br />

diventò una parte importante nella vita delle donne<br />

mussulmane, al punto che se un marito vietava<br />

alla moglie di andare al bagno, questa poteva<br />

chiedere perfino il divorzio.<br />

Nel passato l’hammam era “il luogo di incontro”<br />

sociale. Le donne con figli giovani da maritare<br />

cercavano loro una sposa proprio tra i vapori del<br />

bagno, dove le fanciulle si mostravano senza veli,<br />

in tutta la loro bellezza.<br />

“ Il bagno pubblico è il massimo<br />

della perdizione per una donna<br />

persiana. Qui incontra<br />

le sue amiche e passa molte ore<br />

nell’atmosfera calda e umida,<br />

mentre le servitrici le dipingono<br />

i capelli con l’henné e l’indaco<br />

e dipingono le sue unghie<br />

e la punta delle dita delle mani<br />

e dei piedi con il succo scarlatto<br />

di quella pianta.<br />

” (Ella C. Sykes, 1910)<br />

La fase successiva è quella considerata<br />

più “dolorosa” (soprattutto<br />

per chi non è abituato), ma<br />

anche la più efficace. Con un’apposita<br />

spugna, simile al crine, si massaggia<br />

ogni parte del corpo, che si converte in<br />

superficie levigata.<br />

È d’uso comune, all’hammam femminile,<br />

il massaggio reciproco, che consiste<br />

nel frizionamento della pelle sotto la<br />

pressione di una spugna ruvida.<br />

Naturalmente anch’io sono sottoposta<br />

a questo tipico trattamento, e una donna<br />

con la quale ho fatto amicizia si offre<br />

per aiutarmi nel lavaggio. Comincia dalla<br />

schiena e passa al braccio. Nel giro di<br />

pochi minuti mi ritrovo sdraiata.<br />

Aziza, una donna di costituzione robusta,<br />

dotata di due grandi seni materni,<br />

sta seduta a gambe incrociate e friziona<br />

la mia gamba mentre a gesti provo a<br />

chiederle un po’ di delicatezza, ma il mio<br />

invito cade nel vuoto, lei ride e mi fa<br />

cenno di stare tranquilla. Finita la “tortura”,<br />

devo indubbiamente darle ragione,<br />

il tradizionale massaggio marocchino<br />

femminile ha avuto i suoi effetti e io<br />

sento il mio corpo limato, sotto il flusso<br />

di nuova acqua bollente. L’ultima operazione<br />

riguarda il massaggio ai capelli: si


Bottiglia turca-ottomana del 1540 ca.<br />

Debat-Ponsan, olio su tela.<br />

utilizzano shampoo, balsamo, olio o impacchi<br />

di foglie di henné coloranti.<br />

Restando seduta, assopita dall’ambiente,<br />

circondata da infinite piccole gocce di<br />

acqua vaporosa, guardo le altre donne<br />

e seguo attentamente i loro movimenti. Non riconosco<br />

nessuna di quelle che ho osservato all’esterno<br />

mentre camminavano per le vie, sole o<br />

in gruppo. Quella che era una rigidità di movimenti<br />

camuffati da ampi abiti, si è trasformata<br />

in una danza di gesti e movenze. Ciò che era un<br />

Gli hammam sono anche<br />

i luoghi descritti ne “Le Mille<br />

e Una Notte” così come<br />

in altre seducenti epopee.<br />

Nei racconti i bagni assumono<br />

un carattere quasi magico,<br />

dove l’azione è spesso legata<br />

all’intrigo; sono incantevoli<br />

luoghi per incontri segreti<br />

legati ad amori proibiti,<br />

dove le essenze,<br />

i profumi e gli incensi<br />

inebriano l’ambiente<br />

saturo di vapore.<br />

Alcuni hammam<br />

in Italia e in Europa<br />

TORINO - Hammam del Centro interculturale<br />

delle donne - Via Norberto Rosa, 4/a -<br />

Tel. 011.20.17.<strong>27</strong> - Orario: lun. 10.00/13.00;<br />

mar. e mer. 14.30/20; gio. e ven. 10/13 e<br />

14.30/20; sab. 10.30/20<br />

MILANO - Hammam della Rosa - Viale<br />

Abruzzi, 15 - Tel. 02.29.41.16.53<br />

GENOVA - Hammam - Via Bartolomeo<br />

Bosco, 33 - Tel. 010.59.54.133 - Orario: dal<br />

lunedì al sabato, 10/22.<br />

ROMA - La culla del <strong>benessere</strong> -Via della<br />

Maratona, 87 - Tel. 06.36.29.85.73 -<br />

Orario: dal martedì al sabato 10/21 -<br />

Domenica 14.00-21.00.<br />

PARIGI - Mosquée de Paris - 39, Rue de<br />

Geoffroy-Saint-Ilaire - Tel. 01.43.31.38.20 -<br />

Orario: (per le donne) lun., mer., gio., sabato<br />

10.00-21.00, venerdì 14/21<br />

GRANADA - Bano S Arabes - Santa Ana, 16<br />

- Tel. 003.49.58.22.99.78 - Orario: tutti i<br />

giorni 10/14.<br />

freddo contatto è ora, qui, incontro, abbraccio<br />

e massaggio. Una donna allatta in modo disinvolto<br />

il figlio di pochi mesi, nessuna sembra<br />

sentirsi a disagio con la propria nudità.<br />

Rimango seduta ancora per qualche istante,<br />

HOD <strong>27</strong> - 41


anche se non saprei dire quanto, e infine mi<br />

preparo per rientrare nel mondo esterno.<br />

Ritorno nella prima stanza, lo spogliatoio.<br />

Mentre mi preparo, una bambina si avvicina<br />

guardandomi con curiosità. Le offro un po’ di<br />

crema che accetta timidamente, sua madre mi<br />

sorride e il contatto è aperto. Nel giro di pochi<br />

minuti mi ritrovo accerchiata da donne incuriosite<br />

quanto me delle nostre reciproche differenze.<br />

Le domande affiorano tra linguaggi incomprensibili,<br />

alcune loro frasi in francese, qualche<br />

mia parola in arabo, ma soprattutto i gesti, gli<br />

sguardi e le risate permettono a mondi lontani<br />

di avvicinarsi. In effetti l’hammam, oltre a essere<br />

il luogo per eccellenza di apertura, incontro<br />

e socializzazione tra donne arabe, è l’ambiente<br />

in cui io, donna straniera, posso entrare facilmente<br />

in contatto con un universo che mi appartiene<br />

per genere, pur sembrando, culturalmente,<br />

tanto lontano. ■<br />

Stefana Santospirito è antropologa,<br />

ricercatrice sul campo con specializzazione<br />

sul Marocco.<br />

42 - HOD <strong>27</strong><br />

ritagli di<br />

Hammam<br />

“ Davano l’impressione di essere<br />

in un salotto dove parlare risultava<br />

indispensabile per la loro salute.<br />

Le parole e le frasi venivano fuori<br />

da ogni parte e, siccome il locale<br />

era chiuso e poco illuminato, quello<br />

che dicevano era come trattenuto<br />

dal vapore e restava sospeso sopra<br />

le nostre teste. Vedevo le parole salire<br />

lentamente per andare a sbattere<br />

contro il soffitto umido. Lassù, come<br />

stracci di nuvola, si scioglievano<br />

al contatto con la pietra per ricadere<br />

in goccioline sulla mia faccia. (…)<br />

Mi dicevo allora che le parole avevano<br />

il gusto e il sapore della vita. E, per<br />

tutte quelle donne, la vita era alquanto<br />

ridotta, era fatta di poche cose:<br />

la cucina, i lavori di casa, l’attesa e<br />

una volta alla settimana, l’hammam.<br />

”<br />

(Tahar Ben Jelloun, Creatura di sabbia, Einaudi)<br />

Bibliografia su Donne e Islam<br />

❖ Lano Angela, Voci di donne in un hammam, EMI, Bologna 2002<br />

❖ Mernissi Fatima, La terrazza proibita. Vita nell’harem, Giunti,<br />

Firenze 1996<br />

❖ Ben Jelloun Tahar, Creatura di sabbia, Einaudi, Torino<br />

1987<br />

❖ AA.VV., Lo specchio degli occhi. Le donne arabe si raccontano,<br />

a cura di Y. Tawfik, Ananke, Torino 1998<br />

❖ La schiavitù del velo. Voci di donne contro l’integralismo<br />

islamico, ed. Il Manifesto, Roma 1995<br />

❖ Branca Paolo, I mussulmani e Il Corano, entrambi<br />

Il Mulino, Bologna 2000


P<br />

er una volta, per<br />

affrontare questo<br />

argomento,<br />

prendiamo spunto dalla<br />

visita ad uno dei numerosi<br />

supermercati che sorgono<br />

continuamente nelle nostre città. Uno di quelli,<br />

per intenderci, nei quali al comparto “vino” f<strong>anno</strong><br />

bella mostra di sé bottiglie di grande prestigio, assai<br />

costose, per cui possiamo addirittura avvalerci<br />

della consulenza di un sommelier che interviene<br />

in soccorso dei clienti meno avveduti ed esperti.<br />

Perché dico questo: è chiaro che un paese come<br />

l’Italia privilegi e promuova con maggior interesse<br />

la cultura enologica,a maggior ragione in questi ultimi<br />

anni in cui schiere di nuovi appassionati si sono<br />

affacciati su questo mondo. È anche logico che<br />

la birra abbia accusato per lungo tempo - e in un<br />

certo senso continui - una sorta di complesso di<br />

inferiorità nei confronti del vino.<br />

Di fatto la visita all’attiguo comparto birre avvalla<br />

per certi versi questa tesi: in fila sugli scaffali, ben<br />

allineate a seconda della tipologia e del formato,<br />

almeno cinquanta prodotti diversi a testimonianza<br />

di un’offerta apparentemente ampia e variegata. In<br />

realtà, ad una analisi più approfondita, ci si accorge<br />

di come le tipologie presenti siano quasi tutte<br />

ascrivibili alla categorie delle birre comuni e “ano-<br />

Pianeta<br />

Birra<br />

di tutto e di più<br />

di Fulvio Simoni<br />

nime”, riconducibili sostanzialmente alle<br />

due o tre multinazionali del settore,<br />

i cui prodotti sono rinvenibili in ogni<br />

angolo del pianeta.<br />

In fondo al comparto trova spazio un piccolo<br />

settore legato a birre “speciali”: un paio di<br />

Weissbier, una celebre Stout, qualche immancabile<br />

marca di origine Americana e Spagnola, una birra<br />

biologica, una analcolica.<br />

E<br />

ppure, fortunatamente, il panorama non<br />

è così negativo come potrebbe apparire.<br />

Certamente occorre prendere atto del<br />

fatto che il mercato delle birre anonime sarà sempre<br />

più vasto e globale, ma accanto ad esso ha cominciato<br />

già da qualche <strong>anno</strong> a prendere piede un<br />

“mercato alternativo”, grazie ad una clientela attenta<br />

e curiosa, disposta a qualche sacrificio economico<br />

pur di assaporare prodotti qualitativamente<br />

superiori, riconducibili a realtà storiche e<br />

tradizionali non in grado di competere sul piano<br />

dei numeri ma solo sulla bontà del prodotto. Ed<br />

ecco allora sorgere negozi specializzati, dove trovare<br />

birre da ogni parte del mondo,Trappiste (volete<br />

sapere cosa vuol dire Trappiste? Andate nel<br />

box relativo ai “tipi di birra”, e troverete la risposta!),<br />

birre bianche, Lambic belghe, Lager ceche,<br />

Pale Ale britanniche, microproduzioni americane.<br />

HOD <strong>27</strong> - 43


L’Oktoberfest, che quest’<strong>anno</strong> si terrà dal 20<br />

<strong>settembre</strong> al 5 di ottobre avviandosi a compiere<br />

i due secoli di vita, è sicuramente una delle manifestazioni<br />

tradizionali e folkloristiche più famose<br />

e avvincenti che si conoscano.<br />

Tutto ebbe inizio il 12 Ottobre del 1810 quando,<br />

in occasione del matrimonio fra il Principe<br />

Reggente Ludwig I di Baviera e la Principessa<br />

Teresa di Sassonia, si tennero solenni festeggiamenti<br />

che durarono cinque giorni e si conclusero<br />

con una corsa di cavalli su una vasta area ancora<br />

oggi sede della manifestazione, cui fu dato<br />

il nome di Theresienwiese (prato di Teresa).<br />

L’<strong>anno</strong> successivo la corsa dei cavalli fu affiancata<br />

da un festival agricolo e nel 1896 furono allestiti<br />

dai proprietari delle birrerie di Monaco i<br />

primi tendoni di vaga ispirazione circense che<br />

tuttora rappresentano la vera anima della festa.<br />

Parliamo naturalmente delle imponenti “zelte”<br />

su cui campeggiano le insegne delle principali<br />

aziende produttrici di birra, tutte rigorosamente<br />

di Monaco. È in questi tendoni, affollati e chiassosi,<br />

che al ritmo di musica e balli sui tavoli,<br />

scorrono fiumi di birra nei tipici boccali da un litro<br />

chiamati “Mass”, introdotti per la prima volta<br />

nel 1892.<br />

Si calcola che nel corso dei 16 giorni di festa<br />

vengano consumati dai sei milioni di visitatori<br />

che partecipano alle celebrazioni circa 9-10 milioni<br />

di litri di birra.<br />

Una cosa è certa:<br />

all’Oktoberfest occorre<br />

partecipare di<br />

persona, per coglierne<br />

appieno la<br />

travolgente energia<br />

e vitalità e per verificare<br />

il rispetto della<br />

tradizione e senso<br />

di appartenenza che<br />

la collettività cittadina,indifferentemente,<br />

è orgogliosa<br />

di mostrare. ■<br />

Tutte le illustrazioni di questo<br />

articolo sono tratte dal libro di<br />

Michele Airoldi,“Birrerie storiche<br />

d’Italia - storia ed immagini”<br />

44 - HOD <strong>27</strong><br />

E<br />

che dire del fenomeno dei microbirrifici -<br />

o meglio brewpub -, birrerie in cui è possibile<br />

degustare birre artigianali spesso<br />

magnifiche, non pastorizzate e quindi “vive”.?<br />

Negli ultimi anni solo a Milano ne sono sorte diverse,<br />

di varia dimensione, che propongono talvolta<br />

piccoli gioiellini e non lesinano offerte innovative<br />

e voglia di sperimentare.Tutto questo significa<br />

rendere un atto di giustizia ad un prodotto<br />

dalla storia millenaria e di indiscutibile fascino, come<br />

risulta chiaro a tutti coloro che h<strong>anno</strong> avuto<br />

modo di farsi un giro in Germania o in Belgio (dove<br />

nei ristoranti è possibile disporre di una carta<br />

delle birre talora amplissima, pensata per proporre<br />

giusti abbinamenti cibo-birra, alla stregua di<br />

quanto da noi accade per il vino).<br />

Chiaramente, in tale veste, il “prodotto birra” assume<br />

connotati diversi, poiché da generica bevanda<br />

rinfrescante e di compagnia, tipico rituale “giovanile”<br />

senza particolari pretese, diviene prodotto<br />

in grado di conferire sommo piacere sensoriale,<br />

anche in abbinamento a determinati cibi, soprattutto<br />

se degustato con la giusta attenzione.<br />

D<br />

a questo punto di vista appare quasi superfluo<br />

chiedersi se la birra faccia bene o<br />

male, non credo che un tale prodotto<br />

debba essere consumato poiché arreca benefici<br />

effetti all’organismo. E poi, quando dosato in giusta<br />

misura, il piacere sensoriale ed edonistico non<br />

deve forse essere considerato un “beneficio”?<br />

Ciò nonostante i siti internet<br />

brulicano di articoli e di interventi di<br />

prestigiose istituzioni universitarie che<br />

si prodigano nell’esaltazione di tali virtù<br />

benefiche e nell’avvallarne il consumo.<br />

Per curiosità - inserendo in un qualsiasi<br />

motore di ricerca i termini “birra e<br />

salute” - vi imbatterete in decine e decine<br />

di pagine di riferimento; senza alcuna<br />

pretesa di esaustività, limitando<br />

l’analisi a quelli più seri e affidabili, i risultati<br />

che emergono sono piuttosto<br />

interessanti, sebbene vadano a mio avviso<br />

ponderati. Ecco quindi evidenziati<br />

effetti positivi, da prendere sempre con<br />

molta cautela, sulla riduzione di malattie<br />

coronariche e sulla riduzione di in-


cidenti cardiovascolari legati agli alti<br />

contenuti di vitamine B6, alla presenza<br />

di antiossidanti immediatamente<br />

disponibili, all’aumento di<br />

colesterolo HDL favorito da un<br />

moderato consumo di alcol.Ad<br />

ogni modo ciò che sicuramente<br />

emerge è che, come sempre, la<br />

misura nel consumo risulta essere<br />

la vera discriminante nel<br />

determinare gli effetti positivi o<br />

negativi di un prodotto. In particolare<br />

quando si tratta di un prodotto<br />

alcolico.<br />

Con cosa si fa la Birra?<br />

M<br />

alti: il malto d’orzo rappresenta la<br />

fonte di zuccheri fermentescibili per<br />

antonomasia nella produzione della<br />

birra; l’orzo viene dapprima tallito per liberare gli<br />

amidi da trasformare in zuccheri: un processo che<br />

influenza fortemente colore e gusto. Sono numerose<br />

le varietà d’orzo utilizzate per la produzione<br />

di malto; generalmente vengono miscelate fra loro<br />

più varietà al fine di ottenere la complessità desiderata.<br />

Talora, in proporzioni diverse a seconda<br />

della finalità, possono essere utlizzati altri cereali,<br />

quali il frumento per la produzione di Weissbeer<br />

e Lambii, o riso e granturco, questi ultimi utilizzati<br />

soprattutto per il basso costo e non certo per<br />

la qualità del prodotto.<br />

Luppolo: pianta appartenente alla medesima famiglia<br />

della Cannabis, le cui infiorescenze opportunamente<br />

trattate conferiscono aromaticità e,<br />

soprattutto, il caratteristico gusto amaricante tipico<br />

della birra; non va trascurato l’apporto di tannini<br />

che contribuiscono alla chiarifica e alla conservazione<br />

del prodotto. È da ascriversi agli olandesi<br />

il merito di averlo introdotto nella preparazione<br />

della birra attirandosi inizialmente le ire degli<br />

inglesi, fino ad allora orgogliosamente abituati<br />

allo loro Ale. Nel 1651 la controversia era ancora<br />

piuttosto attuale, tanto da spingere il poeta John<br />

Taylor a descrivere la birra come «... una zotica<br />

bevanda olandese… fino a ieri una straniera nella<br />

nostra nazione... fino a quando il luppolo e le eresie<br />

giunsero i mezzo a noi: in questa terra è una<br />

spudorata intrusa.». Anche in questo caso sono<br />

Cose da birra<br />

E per gli appassionati della birra ma non<br />

solo, segnaliamo un libro che tratta un<br />

argomento ormai diffusissimo: il collezionismo.<br />

Il libro di Michele Airoldi,<br />

“Birrerie storiche d’Italia- storia ed<br />

immagini”, conta più di 500 illustrazioni<br />

che in un baleno vi introducono<br />

nel variegato universo della birra, tra<br />

oggetti e marchandising di ogni genere.<br />

Suddivisi per marche, troverete e imparerete<br />

a conoscere boccali, lattine e etichette,<br />

manifesti, calendari e cartoline,<br />

bicchieri e sottobicchieri, targhe, locandine,<br />

insegne e quant’altro avrete voglia di vedere (e<br />

sapere) in proposito. Fa anche bene alla salute,<br />

come scrive lo stesso Airoldi, collezionista di<br />

lunga data: «La nostra vita quotidiana trascorre<br />

spesso grigia e monotona. Ebbene, una collezione<br />

è in grado di capovolgere questa situazione e<br />

di restituire alla nostra persona un’importanza a<br />

volte inaspettata. Attraverso la passione il collezionista<br />

modifica la propria realtà. La collezione<br />

diventa per lui come un regno del quale egli è di<br />

volta in volta edificatore sagace, signore severo,<br />

estasiato ammiratore.» Fatto sta che per iniziare<br />

una collezione “alla birra”, basta darsi da fare<br />

a raccogliere lattine… Dove? Innanzitutto in<br />

ogni supermercato, oppure durante un viaggio o<br />

alla fine di uno spettacolo, di un concerto all’aperto,<br />

o all’autodromo di Monza, magari il giorno<br />

dopo un Gran Premio.<br />

«Per le etichette», ci racconta ancora Michele,<br />

«basta scrivere alle fabbriche, per i sottobicchieri<br />

visitare le birrerie e raccomandare agli amici<br />

che v<strong>anno</strong> all'estero di arraffarli sui tavolini all'aperto<br />

dei bar. Inoltre è molto importante iscriversi<br />

ad un Club che organizza raduni dove si<br />

trova di tutto e di più (ad esempio il Club Il<br />

Barattolo : http:// www.geocities.com/barattolo<br />

- http://www.hobbybirra.it/ilbarattolo.»<br />

E questo non è che l’inizio. I pezzi più vecchi e<br />

interessanti sono il passo successivo. Insomma,<br />

volete saperne di più, desiderate comprare il libro<br />

“Birrerie storiche d’Italia- storia ed immagini”<br />

(Mosé Edizioni, Maser/TV), scrivete direttamente<br />

a Michele Airoldi: micairo@tin.it.<br />

(M.R.)<br />

HOD <strong>27</strong> - 45


diverse le varietà utilizzate, generalmente in miscela<br />

e in numero variabile da 2/3 fino a 7/8 a seconda<br />

degli obiettivi e della tipologia di birra.<br />

Lieviti: insieme dei microrganismi responsabili<br />

della fermentazione degli zuccheri e degli aminoacidi<br />

in alcol e sostanze aromatiche.A seconda dei<br />

tipi di lieviti utilizzati e delle temperature a cui essi<br />

si attivano, possiamo individuare due grosse “famiglie”<br />

di birre: a bassa fermentazione (5°-9°C) e<br />

ad alta fermentazione (15°-25°C), delle quali ci<br />

occupiamo a parte.<br />

Acqua: le sue caratteristiche, la ricchezza e l’equilibrio<br />

nella sua composizione sono il punto di<br />

partenza per l’ottenimento di un buon prodotto.<br />

Certamente oggi, con la possibilità<br />

di intervenire sulla presenza<br />

di sali minerali, è fattore meno limitante<br />

di quanto non lo fosse<br />

nei secoli X<strong>VI</strong>I e X<strong>VI</strong>II quando,<br />

per via della minore disponibilità<br />

di acqua “potabile”, la disponibilità<br />

di una fonte pura era motivo<br />

sufficiente per promuovere con<br />

successo il prodotto.<br />

Tipologie di Birra<br />

P ossiamo<br />

individuare<br />

due grandi famiglie di<br />

birre a seconda della<br />

temperatura di fermentazione.<br />

● Bassa fermentazione: i lieviti “lavorano” a<br />

temperature comprese fra 5° e 9°C. Per lo più le<br />

birre prodotte con questa metodologia vengono<br />

maturate conservandole a circa 0° per periodi più<br />

o meno brevi che, nel caso delle birre destinate al<br />

cosiddetto mercato di massa, possono aggirarsi<br />

sulle tre settimane. Fortunatamente alcuni dei birrai<br />

più intransigenti e orientati alla qualità, prolungano<br />

detto periodo fino a tre mesi. Le birre a bassa<br />

fermentazione devono essere consumate a<br />

temperature comprese fra 4 e 9 gradi per meglio<br />

esaltarne le leggerezza del corpo e la bevibilità.<br />

Appartengono a questa famiglia:<br />

● Lager: spesso in Germania e nei paesi Bassi<br />

questo termine identifica le birre “comuni” e ordinarie;<br />

si caratterizzano per il colore dorato pallido<br />

ed il sapore mediamente amaro.<br />

● Pils/Pilsner: si tratta del più famoso e diffuso<br />

46 - HOD <strong>27</strong><br />

stile di birra del mondo; il nome prende origine<br />

dalla cittadina boema di Pilsen. Sono birre caratterizzate<br />

da colore variabile dal giallo paglierino al<br />

dorato con marcato aroma di luppolo, gusto<br />

asciutto e pulito accompagnato, nei casi migliori,<br />

da abbondante schiuma e fine perlage. Purtroppo<br />

molti produttori h<strong>anno</strong> abusato di tale termine<br />

associandolo a prodotti di qualità “super-premium”<br />

troppo spesso scadenti, che non rendono<br />

giustizia all’originale identificazione.<br />

● Bock: termine tedesco utilizzato per indicare<br />

birre a bassa fermentazione ed elevata gradazione<br />

alcolica. Dense e corpose, h<strong>anno</strong> colore variabile<br />

dal dorato al bruno scuro e una schiuma spessa e<br />

compatta. Ad eccezione delle<br />

precedenti v<strong>anno</strong> servite a temperature<br />

non inferiori ai 9°C.<br />

● Alta fermentazione: i lieviti<br />

“lavorano” a temperature<br />

comprese fra 15° e 25°C, dopodiché<br />

i prodotti ottenuto vengono<br />

lasciati maturare per brevi<br />

periodi – da alcuni giorni a un<br />

paio di settimane - a temperature<br />

simili. Si tratta di birre dalla<br />

personalità piuttosto spiccata,<br />

che ben si esaltano se consumate<br />

a temperatura di circa 12°C.<br />

F<strong>anno</strong> parte di questa famiglia<br />

tutte le birre tradizionali:<br />

● Ale: generalmente questo termine indica le<br />

birre ad alta fermentazione. Più propriamente è<br />

riferito a una famiglia di birre inglesi piuttosto<br />

fruttate, di moderato contenuto alcolico e scarsa<br />

schiuma, con ampia gamma di sfumature cromatiche,<br />

gusto e forza da consumarsi a temperatura di<br />

cantina. Le Strong Ale, diffuse soprattutto in Belgio<br />

e Gran Bretagna, ottenute con l’apporto di zuccheri,<br />

sono caratterizzate da gradazione alcolica<br />

superiore ai 6%<br />

● Stout: è la tipica birra irlandese, scura e talora<br />

quasi nera, ottenuta a partire da malti molto tostati<br />

e dalla caratteristica schiuma densa e cremosa<br />

color nocciola; il gusto è particolarmente amaro<br />

con forti note di torrefazione e caramello.<br />

Possiamo individuare Stout dolci, sullo stile inglese,<br />

e Stout secche, di cui l’esempio più classico e<br />

universalmente conosciuto è la Guinness.


● Weizen: termine tedesco che indica la cosiddetta<br />

birra “bianca” ottenuta dalla fermentazione<br />

di malti con rilevante percentuale di frumento ( fino<br />

al 50%); caratterizzate da gusto asprigno, note<br />

agrumate e da abbondante schiuma, sono assai<br />

dissetanti e rinfrescanti.Assai digestive per l’elevata<br />

presenza di lieviti che rimanendo in sospensione<br />

conferiscono aspetto opaco al prodotto e sapore<br />

caratteristico.<br />

● Trappiste: sono birre prodotte dalle poche<br />

fabbriche dell’omonimo ordine monastico dislocate<br />

fra Belgio e Paesi Bassi; sono tutelate giuridicamente<br />

da una denominazione di origine. Si tratta<br />

di birre molto forti (6-12%) rifermentate in<br />

bottiglia grazie all’aggiunta di zucchero candito e<br />

con colore variabile dal dorato all’ambrato.<br />

● Abbazia: birre prodotte seguendo le antiche<br />

procedure degli ordini benedettini e cistercensi.<br />

Sono diffuse soprattutto in Belgio. ■<br />

A<br />

h, un’ultima cosa… non dimenticate il<br />

“Pianeta Birra”. All’inizio di febbraio si<br />

tiene ogni <strong>anno</strong> alla Fiera di Rimini l’ormai<br />

celeberrima maifestazione “Pianeta Birra –<br />

Beverage & Co”. Da qualche <strong>anno</strong> si è affermata<br />

come la più innovativa manifestazione europea<br />

dedicata al mercato delle bevande e della birra in<br />

particolare. Riservato agli operatori, è un appuntamento<br />

irrinunciabile, un osservatorio unico sugli<br />

stili del bere e sulle nuove tendenze. ■<br />

Indirizzi Utili Di Brewpub<br />

e/o Microbirrifici<br />

● Officina della Birra, Via Matteotti, 11<br />

Bresso (MI);<br />

● Birrificio di Lambrate (Skunky Pub),<br />

Via Adelchi, 5 - Milano - www.birrificiolambrate.it.<br />

Organizza annualmente il Festival<br />

della Birra Cruda presso la Cascina Monluè;<br />

● Zythum Via Rutilia, 16 - Milano;<br />

● Hops, Via Monte Titano, 18/38 - Riccione<br />

(RN) - www.birrahops.com;<br />

● The Norton Brewing Company S.r.l.<br />

Via Norvegia, 7 - Rimini (Microbirrificio).<br />

IDROCOLONTERAPIA<br />

Una nuova terapia naturale<br />

Raffaele Valle - Naturopata<br />

Infermiere Professionale<br />

consulenze fito-floriterapiche<br />

auricolo terapia (terapia del dolore)<br />

sedute di kinesiologia<br />

MILANO<br />

via Marco D’Oggiono 7 (c.so Genova)<br />

Tel. 338.81.28.465 - 02.83.61.606<br />

HOD <strong>27</strong> - 47<br />

design


Sirodhara, una tradizione<br />

che viene dall’India<br />

Dal prossimo <strong>settembre</strong> presso<br />

il centro L’arte del Benessere<br />

di Milano, Roberta Borrello, una tra<br />

le più serie e affidabili “artiste del massaggio<br />

ayurvedico” di Milano, metterà<br />

a disposizione delle sue pazienti<br />

un’antichissima tecnica ayurvedica:<br />

lo Sirodhara. Per chi non ne avesse mai<br />

sentito parlare, diciamo subito che<br />

non sono molte le persone, per lo<br />

più medici, autorizzate a farlo.<br />

Occorre una lunga pratica,<br />

consapevolezza, abilità e profonda<br />

capacità di meditazione.<br />

Roberta Borrello, specializzata<br />

alla Scuola di Tecniche Orientali<br />

di Padova, lo pratica da otto anni<br />

e ne ha approfondito ulteriormente<br />

le tecniche in India, dove<br />

è in contatto con medici locali<br />

e dove si reca annualmente<br />

per arricchire le sue conoscenze.<br />

Diciamo subito che il “suo” Sirodhara,<br />

è particolare, visto che serve soprattutto<br />

a rilassare corpo e mente e a mettere<br />

la persona in uno stato di completa quiete.<br />

In questo modo aiuta anche chi soffre<br />

d’insonnia o di mal di testa. Inoltre, andando<br />

a nutrire il cuoio capelluto, non solo migliora<br />

la qualità dei capelli (ad esempio può<br />

sconfiggere la secchezza) ma aiuta a<br />

fermarne la caduta. Ognuno di questi<br />

trattamenti, che durano dai 30 ai 40 minuti<br />

a seconda del soggetto e delle sue necessità,<br />

beneficiano dell’uso di olio d’oliva,<br />

olii ayurvedici o “olio medicato”,<br />

“latte medicato”. Per ottenere dei risultati,<br />

si va da un minimo di 3 sedute, a 5/7/14.<br />

48 - HOD <strong>27</strong><br />

Ma cos’è esattamente lo Sirodhara?<br />

“È<br />

una delle terapie eccellenti per la cura<br />

di molti disturbi che sono in relazione<br />

alla testa, al collo, agli occhi, alle orecchie,<br />

al naso, alla gola e al sistema nervoso. È una<br />

terapia ben conosciuta per curare pazienti<br />

affetti da insonnia da lungo tempo e da<br />

schizofrenia. Viene anche utilizzata insieme ad<br />

altre medicine per<br />

i pazienti che<br />

soffrono di<br />

attacchi epilettici.<br />

Durante questa<br />

terapia, olio<br />

medicato, latte<br />

o siero di latte,<br />

viene versato<br />

sulla fronte tra le<br />

Come si fa?<br />

sopracciglia in un<br />

rivolo costante.”<br />

er contenere l’olio, il latte o il siero di<br />

“P<br />

latte viene preparata una bacinella<br />

speciale sul cui fondo è praticato un piccolo<br />

foro. Sopra al foro va piazzata una coppa<br />

semisferica. Tradizionalmente viene usato<br />

mezzo guscio di noce di cocco, ma si può<br />

usare anche una coppa di terracotta o di<br />

metallo. Sul fondo di questa coppa ci deve<br />

essere un foro corrispondente al foro sul<br />

fondo della bacinella… Bisogna far passare<br />

uno stoppino di filo attraverso i due fori...<br />

Quindi il liquido viene versato nella bacinella<br />

e fatto scorrere costantemente attraverso lo<br />

stoppino di cotone sulla parte appropriata<br />

della fronte…” ■<br />

(tratto da “Terapia del massaggio in Ayurveda”<br />

di Bhagwan Dash, Ed. Mediterranee).


L’arte del Benessere<br />

design<br />

Ricercare l’equilibrio, riconquistare l’armonia e lasciarsi alle spalle lo stress<br />

e la stanchezza rappresentano l’espressione di un nuovo stile di vita,<br />

la ricerca del Sé. In questo quadro si inserisce il nostro obbiettivo: considerare<br />

la persone come un tutt’uno con la natura, un equilibrio sottile di sostanza,<br />

di interiorità ed esteriorità.<br />

È infatti partendo dalle radici che il nostro centro si dedica alla cura<br />

degli inestetismi. Ciascuno di noi, seppur in modo diverso, è sottoposto a stress<br />

sviluppando disequilibri che necessitano di cure e attenzioni mirate. Ma uno degli<br />

elementi che accomuna tutti è l’acqua, il mare, immensa fonte di rigenerazione.<br />

Il corpo umano è composto di elementi minerali indispensabili alla vita,<br />

che assimila sotto forma di sali. Da qui la scelta di utilizzare<br />

prodotti di origine marina, ricchi di iodio e oligoelementi che permettono<br />

di effettuare trattamenti efficaci e duraturi.<br />

A questo si somma l’efficacia dei massaggi, della stimolazione di alcuni punti<br />

del corpo, pratiche che derivano da discipline orientali che si avvalgono<br />

di esperienze millenarie.<br />

Avvalendoci di tecniche del passato e di prodotti naturali, intendiamo soddisfare<br />

il bisogno di armonia tra corpo e mente.<br />

L’arte del Benessere<br />

Via della Moscova, 24 - Milano - Tel. 02/29.06.20.00<br />

E-mail: arte_del_<strong>benessere</strong>@libero.it<br />

● Tutti i prodotti di estetica, sia del viso che del corpo,<br />

sono talassoterapeutici.<br />

● Tra i massaggi, che il nostro centro è solito fare ad una clientela<br />

esclusivamente femminile, proponiamo:<br />

● Digitopressione cinese: migliora la circolazione arteriosa e calma<br />

dolore e stress.<br />

● Massaggio antistress cinese: restituisce l’equilibrio tra la componente<br />

yang (il sovrappiù) e il suo opposto, lo yin (apatia, depressione,<br />

rilassamento eccessivo).<br />

● Massaggio Ayurvedic Kerala: dona energia e depura l’organismo.<br />

● Shiatsu: ripristina l’equilibrio fra struttura, mobilità e sistema energetico.<br />

● Massaggi con il metodo della D.ssa Ida Rolf (presso l' “Istituto Italiano<br />

di Ayurveda di Firenze”).<br />

● Corsi di yoga.<br />

● L’arte del Benessere in collaborazione con l' “Istituto Italiano di Ayurveda<br />

di Firenze” ospiterà corsi di approfondimento sulle tecniche di<br />

massaggio ayurvedico e sui principali metodi di trattamento che l'Ayurveda<br />

offre. Questi giorni di corso, oltre che un momento di approfondimento<br />

e di crescita professionale, possono diventare l’occasione per un<br />

confronto, e uno scambio.


Il necessario:<br />

● Una tavoletta di legno cm 50 x 50<br />

● Tessere da mosaico pre-tagliate<br />

● Colla per piastrelle<br />

● Cemento per “fughe”<br />

● Spatola<br />

● Spugna morbida<br />

● Cartavetrata 240<br />

● Ciotole di plastica per acqua<br />

e cemento<br />

faida noi<br />

50 - HOD <strong>27</strong><br />

testo e disegni di<br />

Francesca Carmelini<br />

Come si fa<br />

1Preparare la tavoletta con il disegno e scegliere le<br />

tessere adatte per il mosaico. Questa operazione<br />

va eseguita con molta cura, bisogna trovare le tesserine<br />

che combaciano meglio con le curve e gli spigoli<br />

della decorazione da realizzare. Inoltre gli spazi tra i vari<br />

pezzi dovrebbero essere regolari e piuttosto sottili, in<br />

modo da coprire il più possibile la tavoletta.<br />

2Se si intendono utilizzare altri materiali oltre alle<br />

tesserine preconfezionate, bisogna fare attenzione<br />

a smussare gli angoli taglienti. In particolare sono<br />

bellissimi i sassi, le conchiglie, pezzi di legno interessanti<br />

e tutto ciò che la fantasia suggerisce...


3Preparare la colla per piastrelle come “da ricetta” riportata sulla confezione,<br />

incollare i vari pezzi già tagliati procedendo a piccole porzioni,<br />

e lasciare asciugare una notte (itempi variano a seconda del clima,<br />

ma una notte sicuramente basta).<br />

4Il cemento per le “fughe” si impasta come la colla, ma può essere anche<br />

colorato con tempere e colori acrilici. Va poi steso in modo uniforme<br />

su tutte le piastrelle con una spatola o aiutandosi con le dita e<br />

stecche di legno nei punti più difficili (soprattutto se si usano materiali con<br />

spessori differenti).<br />

5Dopo una mezz’ora<br />

passare la spugna<br />

umida sul mosaico<br />

in maniera di eliminare il<br />

residuo di cemento senza<br />

creare avvallamenti<br />

tra le varie tessere, e lasciare<br />

asciugare definitivamente<br />

un'altra notte.<br />

6La rifinitura si ottiene<br />

con cartavetrata<br />

finissima e di nuovo<br />

con la spugna pulitissima<br />

e umida. Se il mosaico<br />

dovesse essere posto all'esterno,<br />

si può proteggere<br />

ulteriormente con un<br />

velo di vernice trasparente<br />

all'acqua (si trova nei<br />

colorifici) o di cera, neutra<br />

per il legno. ■<br />

Sembra difficile...<br />

faida noi<br />

ma con un po’<br />

di pazienza e<br />

di fantasia,<br />

una volta recuperati<br />

i materiali, si può<br />

tentare. Chi invece<br />

non se la sentisse<br />

neppure di iniziare,<br />

può sempre<br />

chiamare<br />

Francesca Carmelini:<br />

tel. 02/89.42.30.55<br />

cell. 339/10.19.877<br />

HOD <strong>27</strong> - 51


La fiamma della conoscenza divampa attraverso<br />

il dialogo, quando due o più individui<br />

si scambiano punti di vista e idee: così diceva<br />

Platone nella sua celebre "Lettera <strong>VI</strong>I".<br />

Oggi, a più di duemila anni di distanza la filosofia, spesso<br />

costretta in angusti spazi, torna con tutta la sua forza,<br />

rispondendo a quesiti a cui la più moderna psicologia<br />

non sa dare risposta. L’immagine del filosofo è stata<br />

talvolta associata a quella del sognatore. Le cose<br />

non st<strong>anno</strong> così. Chiave di lettura del reale e orientamento<br />

nei difficili cammini della vita, la Filosofia non è<br />

un astratto riflettere, bensì un fruttuoso ragionare che<br />

permette all’individuo di districarsi nei meandri del<br />

pensare, favorendo la scoperta di risposte che, spesso<br />

nascoste in sé, non riusciva a fare affiorare. In questi<br />

ultimi anni si sono riscoperte applicazioni della Filosofia<br />

anche al di fuori dell’ambito scolastico o più squisitamente<br />

accademico. Il caso più eclatante è la Consulenza<br />

Filosofica. Ne abbiamo parlato con la dott. ssa<br />

Paola Grassi, consulente filosofica che vive e lavora a<br />

Milano, dove ha aperto uno studio dedicato a questa<br />

disciplina.<br />

Dott.ssa Grassi, cosa intende per Consulenza<br />

Filosofica?<br />

La Consulenza Filosofica è innanzi tutto una relazione<br />

di orientamento che si avvale degli strumenti<br />

della Filosofia, ossia del dialogo e della domanda<br />

filosofica come luoghi di ascolto e comprensione. Il<br />

“consulente personale di formazione filosofica” è un<br />

esperto in Filosofia che mette a disposizione del consultante<br />

la propria consuetudine di approccio ai problemi.<br />

Non va confusa con la psicoterapia, anche se le<br />

due discipline non v<strong>anno</strong> viste come antitetiche o contrastanti,è<br />

anzi auspicata spesso una collaborazione,un<br />

vicendevole integrarsi. La Consulenza Filosofica come<br />

tale è stata fondata in Germania nel 1981 da G. B.Achenbach<br />

con l’intenzione di dare alla Filosofia quella dimensione<br />

pratica che era venuta meno con anni di accademismo,anche<br />

se le radici v<strong>anno</strong> ricercate negli anni<br />

sessanta negli Stati Uniti.<br />

Chi si rivolge a un consulente filosofico?<br />

Si tratta per lo più di persone che h<strong>anno</strong> bisogno di<br />

circoscrivere un problema e risolverlo, muovendo-<br />

52 - HOD <strong>27</strong><br />

è bello<br />

Filosofia è bello<br />

“L’inizio di ogni virtù è consultazione<br />

e deliberazione”<br />

(Demostene)<br />

si all’interno della concettualità. Il nostro compito è<br />

quello di decostruire un problema lavorando su quei<br />

concetti che possono portare a una soluzione di ciò<br />

che crea “il problema” nella vita di tutti i giorni.<br />

Possiamo definire la Consulenza Filosofica in<br />

termini di terapia?<br />

Possiamo farlo se al termine terapia diamo il suo significato<br />

originario, dal momento che la cura che<br />

proviene dalla Filosofia è essenzialmente quella di trovare<br />

una risposta a un problema apparentemente insormontabile,<br />

tramite gli strumenti concettuali offerti<br />

dalla Filosofia. Il testo filosofico diviene chiave di volta<br />

per l’interpretazione del consultante o del suo problema<br />

che può derivare da un cambio di lavoro, da<br />

un’empasse affettiva o da una relazione sbagliata. La<br />

terapia offerta dalla filosofia non ha nessuna connotazione<br />

clinica. Le sedute possono essere individuali o di<br />

gruppo, a seconda delle circostanze.<br />

Qual è il fine della prassi filosofica?<br />

Il fine è comprendere il modo in cui l’indirizzo si<br />

muove all’interno del proprio orizzonte di esperienze,<br />

e imparare a modificare i tratti che creano il<br />

problema. Spesso la mancanza di sintonia con le vicende<br />

di tutti i giorni deriva dall’inconsapevole ripetizione<br />

di posture logiche sbagliate. La Consulenza Filosofica<br />

ne facilita l’individuazione e il superamento. È un percorso<br />

verso l’autonomia e la sicurezza, imparando a<br />

pensare da soli. ■<br />

Per contattare la dott. ssa Grassi in funzione<br />

di un colloquio o per avere ulteriori informazioni<br />

potete consultare il suo sito web<br />

www.paola-grassi.it<br />

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HOD <strong>27</strong> - 53


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54 - HOD <strong>27</strong>


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MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />

a cura di Andrea Bocchi Modrone<br />

SAGRE E FESTE<br />

IN LOMBARDIA:<br />

Cosa: FESTA DI SAN MARTINO<br />

Come: Per tutto il mese di <strong>settembre</strong> a San Martino in<br />

Strada ha luogo l’Autunno Sammartinese, manifestazioni<br />

di tredici giorni ricchi di appuntamenti folklorici,<br />

gastronomici, culturali, religiosi e sportivi<br />

Dove: San Martino in Strada (Lodi)<br />

Quando: tutto il mese di <strong>settembre</strong><br />

Di più: 0371/44..81 – 44.49.82<br />

Cosa: SAGRA DELL’ASSUNZIONE<br />

Come: In onore di Santa Maria Assunta viene celebrata<br />

questa tipica sagra di paese, con tanto di albero<br />

della cuccagna, serate danzanti, chioschi gastronomici<br />

e giochi popolari a ridosso del parco del<br />

Ticino. C’è anche la banda.<br />

Dove: Cassinetta di Lugagnano (Milano)<br />

Quando: seconda domenica e lunedì di <strong>settembre</strong><br />

Di più: 02/94.29.213 – 94.20.196<br />

Cosa: FESTA DE LA SUCIA<br />

Come: In passato questa festa coincideva con l’abbassamento<br />

dell’acqua nel Naviglio Grande che così<br />

entrava in secca (sucia). Ai giorni nostri la festa comprende<br />

serate danzanti, mostre, gare sportive e incontri<br />

culturali sulle tradizioni locali per la durata di<br />

una settimana. Gli amanti della cucina naturale potr<strong>anno</strong><br />

approfittare delle degustazioni di pesce fritto,<br />

piatti tipici e buon vino. Uno spettacolo pirotecnico<br />

chiuderà la festa.<br />

Dove: Boffalora Sopra Ticino (Milano)<br />

Quando: seconda e terza settimana di <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 02/97.54.010 – 97.54.485<br />

Cosa: SAGRA DEI CROTTI<br />

Come: I crotti sono cavità naturali formate dall’addossarsi<br />

di macigni staccatisi dai fianchi della montagna<br />

in epoca preistorica; tra gli spiragli di questi massi<br />

soffia il "sorèl", una corrente d’aria a temperatura costante<br />

(+6/8 gradi), da sempre sfruttata per la stagionatura<br />

e la conservazione del vino, della brisaola, dei<br />

violini di capra e dei formaggi. Per i Chiavennaschi il<br />

crotto è il luogo dove incontrarsi e passare momenti<br />

in compagnia. La Sagra dei Crotti di Chiavenna offre<br />

l’opportunità di gustare i prodotti tipici locali nei caratteristici<br />

crotti e di assistere a una ricca kermesse di<br />

manifestazioni culturali, folcloristiche e sportive.<br />

Dove: Chiavenna (Sondrio)<br />

Quando: dal 12 al 14 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0343/36.384 – aptchiavenna@provincia.so.it,<br />

oppure tel. 0343/37.485 - consorzioturistico@valchiavenna.com<br />

Cosa: IL GRAPPOLO D’ORO<br />

Come: Chiuro, borgo ricco di storia, è uno dei maggiori<br />

centri dell'enologia valtellinese. Non poteva che<br />

svolgersi qui questa manifestazione dedicata al vino.<br />

Lasciatevi tentare dall'acquisto dei rinomati vini DOC<br />

di Valtellina, delle grappe, mele, oltre che dalla bresaola,<br />

salumi e formaggi locali, la "besciola", gli oggetti<br />

d'arte e di antiquariato e i pezzotti valtellinesi. Nei<br />

giorni della manifestazione si tengono degustazioni<br />

guidate presso il banco d'assaggio.<br />

Dove: Chiuro (Sondrio)<br />

Quando: dal 14 al 22 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0342/48.40.38<br />

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ARTRITE, ARTROSI<br />

CI SONO BUONE NOTIZIE?<br />

Un medico americano, presidente di un<br />

istituto di ricerca immunologica, nel suo<br />

libro racconta come sia riuscito a sconfiggere<br />

la propria grave artrite. Con una<br />

sostanza naturale utile anche per malattie<br />

autoimmuni. Efficace anche su animali.<br />

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HOD <strong>27</strong> - 57


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58 - HOD <strong>27</strong><br />

Arte del massaggio<br />

Il messaggio del massaggio<br />

L’<br />

Arte del Massaggio è una scuola di Massaggio che presenta una metodologia<br />

nuova e rivoluzionaria per quanto riguarda la cura del corpo.<br />

Ognuno di noi ha difficoltà a prendersi cura quotidianamente del proprio<br />

fisico. Abbiamo completamente ignorato il vecchio detto: mens sana in corpore<br />

sano, per cui sempre di più ci ammaliamo e ci indeboliamo. Lo scopo di questa<br />

scuola è di riprendere in mano il proprio corpo e quindi la propria vita,conoscere<br />

quel meraviglioso mondo del contatto fisico che ci riappropria della nostra<br />

vitalità. Nei corsi si impara il massaggio ma non solo, ci si massaggia a vicenda, si sviluppa la sensibilità tattile a<br />

cui noi insegnanti del Metodo diamo enorme attenzione. Ci si riappropria del nostro “sentire”, si sviluppa la<br />

tecnica e insieme la sensibilità e intuizione personale.<br />

I corsi sono strutturati in modo tale che i partecipanti oltre a sviluppare la conoscenza del Massaggio, sviluppano<br />

contemporaneamente una grossa Crescita Personale. I corsi sono ludici, abbiamo deciso di insegnare<br />

con il gioco concetti e temi importanti perché nella semplicità tutto è più facile ed entrano maggiormente le<br />

nozioni. I nostri corsi sono un cocktail esplosivo di vitalità in cui ogni partecipante può attingere differenti ispirazioni.<br />

Inoltre, imparando il Massaggio si può essere utili al prossimo. Portando una Metodologia nuova, questa<br />

scuola è utile sia ai professionisti del settore che a persone digiune in questo campo.<br />

Per tutti quelli che desiderano crescere e migliorarsi: Questa scuola è per Voi.<br />

Isabella Tavilla, massoterapista, dall’89 lavora nell’ambito<br />

delle tecniche di massaggio, integrando e approfondendo le metodologie orientali<br />

con quelle occidentali. Collabora con medici e terapeuti a Milano.<br />

Corsi di:<br />

● Massaggio classico (Metodo Isabella Tavilla)<br />

I° - II° - III° livello<br />

● Linfodrenaggio<br />

● Massaggio con Floriterapia (Fiori Italiani)<br />

● Tecnica Metamorfica<br />

● Serate promozionali del massaggio<br />

(Metodo Isabella Tavilla)<br />

● Serate esperienziali sui Fiori Italiani<br />

Arte del Massaggio<br />

Via Milani, 3 - Milano<br />

Tel. 02/70.63.61.87 - 338/98.66.242<br />

e-mail: tavilla@inwind.it<br />

www.artedelmassaggio.it


MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />

Cosa: SAGRA DEL BITTO<br />

Come: In onore del tipico formaggio, è il tradizionale<br />

appuntamento che, da circa trent'anni, si svolge regolarmente<br />

a Gerola Alta la terza domenica di <strong>settembre</strong><br />

per promuovere il famoso formaggio Bitto, tipico<br />

della zona, dal profumo e sapore inconfondibili,<br />

prodotto sugli alpeggi durante il periodo estivo. In occasione<br />

della sagra e nei giorni che la precedono vengono<br />

organizzate mostre ed iniziative di vario genere.<br />

Dove: Gerola (Sondrio)<br />

Quando: 21 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0342/69.01.91 - tel 0342/60.11.40<br />

Cosa: SAGRA DELLA “PACIARELA” E PALIO DEL PANE<br />

Come:Prende il nome dalla cosiddetta “paciarela o<br />

torta dei poveri, a base di pane vecchio, latte e cacao.<br />

Il sabato prevede un corteo storico in costume del<br />

Seicento, a cui segue una degustazione di pane e salame<br />

e “paciarela”. La domenica, tra degustazioni e<br />

sfilate, il Palio del pane, una corsa davvero curiosa<br />

che finirà con l’impasto di un finto pane rotondo…,<br />

musiche e danze medievali, distribuzione di pane giallo<br />

e latte e rituale processione.<br />

Dove:Gessate (Mi)<br />

Quando:primo fine settimana di ottobre<br />

Di più: tel. 02/95.78.11.34<br />

Cosa: SAGRA DELLA ZUCCA<br />

Come: Per tutta la giornata potrete<br />

vedere e comprare zucche<br />

di ogni tipo e genere, di<br />

ogni specie e grandezza.<br />

Dalle degustazioni alimentari<br />

- ravioli e tortelli, risotti, torte e<br />

confetture - alle più imponenti<br />

zucche artistiche di arredo.<br />

Dove: Castello Visconteo di<br />

Fagnano Olona (VA)<br />

Quando: 19 ottobre<br />

Di più: tel. 0331/61.81.24<br />

Cosa: SAGRA DELLA CASTAGNA<br />

Come: Con esposizione e vendita di prodotti locali,<br />

castagne arrosto, formaggio e burro. Insieme troverete<br />

giochi popolari, spettacoli folcloristici e il fatidico<br />

ballo in piazza.<br />

Dove: Bracca (Bergamo)<br />

Quando: 19 ottobre<br />

Di più: tel. 0345/77.123<br />

INCONTRI PER LA GOLA<br />

e non solo…<br />

Cosa: UVE E DINTORNI<br />

Come: Manifestazione FAI (www.fondoambiente.it),<br />

con tradizionale appuntamento nella stagione della<br />

vendemmia per valorizzare i caratteri più tipici del territorio.<br />

Cultura, spettacolo e gusto eno-gastronomico<br />

entrer<strong>anno</strong> nelle corti, nei portici e in castello con<br />

concerti e spettacoli. Fra gli eventi nelle Città del Vino<br />

il famoso Palio Nazionale della Botte, con la popolare<br />

pigiatura dell’uva con i piedi.<br />

Dove: Castello di Avio (Trento)<br />

Quando: 5, 6, 7 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0464/68.44.53<br />

Cosa: QUANT’È BUONO IL SALAME DI VARZI!<br />

Come: L’origine del salame di Varzi (in val Staffora) pare<br />

risalga ai longobardi. Presso quelle popolazioni infatti<br />

la conservazione dei cibi era vitale e la carne di<br />

suino rappresentava, per l’alto valore nutritivo, un elemento<br />

fondamentale. I Marchesi di Malaspina, nel dodicesimo<br />

secolo, lo consideravano un cibo di grande<br />

pregio e vista la posizione di Varzi lungo la cosidetta<br />

“via del sale”, arteria commerciale che attraversava<br />

l’intera Europa, il suo salame acquistò notorietà.<br />

Chi volesse degustare sì antica delizia<br />

potrà farlo durante il famoso<br />

Autunno Gastronomico di Varzi, che<br />

allieterà i palati più esigenti anche<br />

con formaggi tipici e la celeberrima<br />

torta di mandorle. Manifestazioni folkloriche<br />

allieter<strong>anno</strong> la kermesse.<br />

Dove: a Varzi (Pavia)<br />

Quando: 21 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0382/52.676<br />

TRATTORIA LATTERIA NOI DUE<br />

Viale Col di Lana 1 - Tel. 02/58.10.15.93<br />

CUCINA VEGETARIANA<br />

NATURALE E BIOLOGICA<br />

Non si servono alcolici - si fuma a turno<br />

HOD <strong>27</strong> - 59


60 - HOD <strong>27</strong>


MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />

Cosa: “GNOCCATA”<br />

Come: Festa tradizionale che va in scena da più di<br />

130 anni,famosa per riversare sulla piazza di Guastalla<br />

quintali e quintali di gnocchi. Contemporaneamente<br />

si tengono seminari e stage gastronomici per apprendere<br />

l’antica arte degli gnocchi di patate.<br />

Dove: Presso l’Ostello del Po di Guastalla (RE)<br />

Quando: dal <strong>27</strong> al 29 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0522/83.92.28/82.45.94<br />

Cosa: TORBA D’AUTUNNO e<br />

GIORNATARANCIONE<br />

Come: Torba d’Autunno è la festa d’autunno con<br />

vendita e degustazione di vini (tra cui il vino "Rosso<br />

del Castello" prodotto dalla Cantina Viticoltori in Avio<br />

anche con uve del Castello di Avio), formaggi, pane<br />

biologico, miele e uva. Per i bambini si organizzano<br />

“Grappoli fantastici”, laboratori creativi di costumi ispirati<br />

ai prodotti dell’autunno, e nel pomeriggio visite<br />

guidate e danze popolari.<br />

Giornatarancione vuole invece essere una domenica<br />

di tardo autunno illuminata dall’arancio, dal rosso,<br />

dal giallo dei prodotti della stagione: zucche, cachi, alchechengi,<br />

agrumi, carote, mais…e poi tessuti, oggettistica,<br />

gioielli, curiosità, giochi, scherzi, all’insegna<br />

del colore. E per i bambini ci sarà un laboratorio di pittura,<br />

rigorosamente arancione. (Manifestazioni FAI,<br />

www.fondoambiente.it).<br />

Dove: Monastero di Torba (Gornate Olona, Varese)<br />

Quando: 21 <strong>settembre</strong> Torba d’Autunno e<br />

19 ottobre Giornatarancione<br />

Di più: tel. 0331/82.03.01<br />

UN’AMBRA IN ABBAZIA<br />

Cosa: AMBRA SCRIGNO DEL TEMPO<br />

Come: Nella sezione didattica allestita nella Sala<br />

Capitolare dell’abbazia, sono illustrate l’origine dell’ambra,<br />

le sue proprietà, ed esposte le diverse qualità<br />

di ambra nel mondo, tra cui rari pezzi di Simetite l’ambra<br />

siciliana dai colori unici ed intensissimi e la mitica<br />

Ambra blu dominicana dalle straordinarie sfumature<br />

che v<strong>anno</strong> dall’azzurro al viola, fino al verde acqua o<br />

al profondo blu.<br />

Dove: Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (Genova)<br />

Quando: fino al 28 <strong>settembre</strong>, orario 10-17.45<br />

Di più: per informazioni rivolgersi al FAI Abbazia di<br />

San Fruttuoso, tel. 0185/77.<strong>27</strong>.03 - fai.sanfruttuoso@fondoambiente.it<br />

RIMINI IN <strong>VI</strong>AGGIO<br />

Cosa: MONDONATURA<br />

Come: Rimini, capitale del turismo e dell’accoglienza,<br />

con la nona edizione di Mondo Natura, mostra specializzata<br />

del turismo all’aria aperta, dispiega un colpo<br />

d’occhio completo sul settore: camper, caravan, motorhome,<br />

pick-up, casette prefabbricate, accessoristica<br />

e componenti elettroniche, tende da campeggio, accessori<br />

e abbigliamento da trekking, promozione turistica,<br />

servizi, editoria. Una cultura turistica in rapido<br />

cambiamento, desiderosa di scoprire i luoghi e al loro<br />

identità, per un nuovo modo di viaggiare, vedere, conoscere,<br />

partecipare. Nelle iniziative collaterali, animazione<br />

e intrattenimento gastronomico a tema, divertimento<br />

per i bambini, reportages di viaggio, mostre,<br />

convegni sul turismo ecosostenibile, euroraduni,<br />

corsi di guida sicura.<br />

Dove: Fiera di Rimini<br />

Quando: dal 6 al 14 <strong>settembre</strong><br />

Di più: tel. 0541/744.111 - www.fierarimini.it<br />

EVENTI<br />

Cosa: SANA, LA FIERA DELLA QUALITÀ<br />

Come: Torna il Sana, Salone internazionale del naturale,<br />

dove potrete trovare tutto quanto fa salute, alimentazione<br />

e ambiente. L’esposizione offre al visitatore<br />

una vasta gamma di prodotti ecocompatibili, tra<br />

cui alimenti naturali, tessuti biologici, cartoleria ecologica.<br />

Sar<strong>anno</strong> presenti anche Centri di Benessere e<br />

Quando: 2, 3, 4 e 6 ottobre<br />

Di più: tel. 02/34.50.605– info@ogs.it - www.ogs.it -<br />

www.smau.it<br />

Cosa: FIMES<br />

Come: Fiera del fitness, dello sport e del <strong>benessere</strong> organizzato<br />

da “Les Nouvelles Esthétiques”<br />

Dove: Napoli<br />

Quando: dal 10 al 12 ottobre<br />

Di più: tel. 081/7284867 – 7676793 – i<br />

nfo@napolifitnessshow.com O: tel. 02/74.76.56 –<br />

74.70.53 – 74.91.13 - pubblicita@alalnecom<br />

Cosa:TUTTINFIERA 20° MOSTRA MERCATO<br />

DELL’HOBBY E DEL TEMPO LIBERO<br />

Come: Tra le manifestazioni presenti: Sanest - il salone<br />

del <strong>benessere</strong>, del naturale e dell’ecologico; Sport-<br />

Fitness- attrezzature, articoli e prodotti per lo sport;<br />

HOD <strong>27</strong> - 61


AYURVEDA<br />

scienza della vita<br />

design<br />

Italian Institute<br />

of Ayurvedic Massage<br />

☛ Trattamenti Ayurvedici ☛ Analisi del polso<br />

☛ Alimentazione (secondo la costituzione) Vata, Pitta, Kapha<br />

☛ Panchakarma (cinque sistemi di purificazione)<br />

☛ Massaggio Ayurveda (oliazione, fomentazione, pindasveda, pizhichil)<br />

☛ Dhara (massaggio riequilibrante)<br />

☛ Terapie con le erbe medicinali ayurvediche<br />

62 - HOD <strong>27</strong><br />

Corso di Massaggio Ayurveda<br />

a cura del<br />

Prof. Dr. Subash Ranade B.M.S., M.A.Sc.Ph. D. Chairman<br />

International Academy of Ayurveda, Pune, India.<br />

e della Dott.ssa Basiliza T. Querimit Laureata<br />

e specializzata in Ayurveda e massaggio ayurvedico,<br />

discendente da una famiglia di esperti<br />

da più di tre generazioni in terapie<br />

e massaggio tradizionale ayurvedico.<br />

Il corso di Diploma in Massaggio Ayurveda<br />

(oliazione, fomentazione, pindasvedha, psichili, etc)<br />

si svolge in tre livelli di insegnamento pratico-teorico e<br />

uno di approfondimento. Il corso è riconosciuto<br />

dalla International Academy of Ayurveda ed<br />

è accreditato presso la Open International University<br />

of Complementary Medicine (Colombo<br />

University-Sri Lanka), che è riconosciuta dall’OMS<br />

(Organizzazione Mondiale della Sanità) e che rilascerà<br />

alla fine del corso il diploma di Massaggio Ayurveda.<br />

Inizio del corso di 1° livello:<br />

18/19 ottobre 2003<br />

Sede del corso: S.K.A. Centro Benessere Ayurveda<br />

Via Binda 16/b - Milano<br />

skaayurveda@hotmail.com - www.ska-ayu.org<br />

Per informazioni: 02/89.12.19.59 - 333/68.76.338


MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />

Fitness Convention - il più grande stage internazionale<br />

di fitness d’Italia; Pianeta montagna - il salone degli<br />

sport, attrezzature e turismo da montagna.<br />

Dove: PadovaFiere<br />

Quando: 1 e 2 novembre<br />

Di più: tel. 049/84.01.11 – info@padovafiere.it -<br />

www.padovafiere.it<br />

UNA PROPOSTA<br />

IN AIUTO AL TUMORE<br />

Cosa: Una serie di corsi gratuiti organizzati dal<br />

“Laboratorio Artistico Terapeutico” sono a disposizione<br />

di tutti i pazienti oncologici in cura e curati presso<br />

l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori<br />

di Milano.<br />

Come:Ci sono due tipologie di corsi. Uno, rivolto ai<br />

pazienti, dove si offre l’opportunità di trasformare il<br />

dolore e la sofferenza attraverso Danze in cerchio, Qi<br />

Gong, Rituali, Visualizzazione e Creatività. L’altro rivolto<br />

a parenti, medici, operatori sanitari e socio-assistenziali.<br />

Dove: Milano, presso l’Istituto Nazionale per lo Studio<br />

e la Cura dei Tumori - Via Venezian, 1<br />

Quando: Con inizio a <strong>settembre</strong><br />

Di più: Informazioni e iscrizioni il lunedì, mercoledì e<br />

venerdì dalle ore 10 alle 12 presso l’U.O. Riabilitazione<br />

e Terapie Palliative: tel. 02/23.90.28.14<br />

UN’IMPORTANTE NO<strong>VI</strong>TÁ<br />

Cosa: MEDICI A “TELE-CONSULTO”<br />

Come: Grazie alla società bolognese TMR-TelemedicinaRizzoli<br />

d’ora in poi si potrà andare da un medico<br />

della propria regione e collegarsi, attraverso un<br />

Centro di Eccellenza appositamente installato, in vi-<br />

HOD <strong>27</strong> - 63


design<br />

Milano - via Pagliano, 11 - 20149 - tel/fax 02/460902<br />

design<br />

L’Osteopatia è un’arte (è una pratica esclusivamente manuale),<br />

una scienza (si basa sull’approfondita conoscenza dell’anatomia<br />

e della fisiologia), una filosofia. Praticata da seri e<br />

preparati professionisti con una formazione pluriennale<br />

presso istituti e scuole riconosciute dal R.O.I. (Registro<br />

Osteopati d’Italia, www.roi.it).<br />

I campi di applicazione non h<strong>anno</strong> limitazione se<br />

non nel caso di affezioni virali acute.<br />

● Cefalea<br />

● Disturbi della vista<br />

● Disturbi dell’udito<br />

● Patologie dolorose croniche<br />

● Scoliosi<br />

● Disfunzioni viscerali<br />

● Traumatismi, lombalgia<br />

e cervicalgia<br />

● Gravidanza e traumi da parto.<br />

Pratichiamo, inoltre: ● Rieducazione posturale<br />

(RPG) e Funzionale post trauma e post operatorio<br />

(NO STRUMENTALE), ● Terapia Cranio Sacrale,<br />

● Endermologie (LPG).<br />

Hat Thai<br />

Massaggio Thailandese<br />

Thai Antico Massage<br />

Shiatsu<br />

Oil Massage<br />

Massaggio Plantare<br />

Mal di schiena, Artrosi, Stress<br />

Orario: 10.00 - 20.00<br />

Piazza Duca D’Aosta, 14 - 20124 Milano<br />

Tel. 02/66.98.76.31 - Cell. 333/83.57.181<br />

MM Stazione Centrale<br />

64 - HOD <strong>27</strong><br />

Cooperativa ’ASHUR P.S.C.S.- ONLUS<br />

C ENTRO PER IL B ENESSERE P SICOFISICO<br />

Cerchi uno studio serio, ben<br />

attrezzato, dall’atmosfera<br />

accogliente, luminoso?<br />

La cooperativa ’ASHUR<br />

propone i suoi spazi a<br />

professionisti indipendenti<br />

nel campo delle medicine<br />

naturali e<br />

delle tecniche manuali. Ospita<br />

conferenze e corsi orientati<br />

allo<br />

sviluppo del <strong>benessere</strong><br />

psicofisico della persona.<br />

Per informazioni telefona<br />

al 3474019684.<br />

Via Pecchio 18, Milano - tel./fax<br />

02.29521848, @: coop.ashur@libero.it


MILANO&OLTRE ●<br />

deoconferenza con chi ci ha operato in un’altra città,<br />

o con uno specialista da cui si vuole avere un ulteriore<br />

consulto. “Una novità importante soprattutto al<br />

Sud, dove - spiega Roberto Ongaro, Direttore di TMR<br />

- esiste un risparmio concreto per chi può eseguire le<br />

visite di controllo vicino a casa. Un risparmio in termini<br />

di tempo, di spesa, e soprattutto di fatica, in un momento<br />

delicato come quello che segue un intervento<br />

chirurgico. Le apparecchiature installate consentono<br />

di acquisire e trasmettere in tempo reale al Centro di<br />

Eccellenza tutto il materiale diagnostico necessario<br />

(radiografie, referti, documenti e immagini di vario tipo)”<br />

In tal modo, paziente e medico possono vedersi<br />

e dialogare con la stessa naturalezza di una visita<br />

reale, annullando di fatto la distanza che li separa.<br />

Dove: Come si accede al servizio? Semplicemente telefonando<br />

al numero verde 800.865.576 e chiedendo<br />

qual è la struttura più vicina alla propria località di<br />

residenza. È presso questa che si prende appuntamento<br />

e poi ci si reca con il materiale diagnostico richiesto.<br />

Di più: www.telemedicinarizzoli.it<br />

design<br />

Insegnamenti, Corsi, Terapie<br />

per l’educazione al <strong>benessere</strong> olistico.<br />

Si organizzano corsi di:<br />

✷ Floriterapia (base e avanzata)<br />

✷ Iridologia multidimesionale e spirituale<br />

✷ Morfopsicologia e astrologia medica<br />

✷ Alimentazione naturale e macrobiotica<br />

✷ Tecniche di massaggio integrate<br />

✷ Training autogeno ✷ Costellazioni familiari<br />

✷ Aromaterapia ✷ Reiki<br />

e tanti altri programmi a calendario<br />

Sono già disponibili le date per i corsi<br />

di Aromaterapia e Iridologia.<br />

Per informazioni contattare la scuola da lunedì<br />

a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00<br />

Scuola Mihr<br />

Via C. Alberto, 22 - 20052 Monza<br />

tel. 039.32.28.23<br />

Emma De Angelis 349.67.13.985<br />

www.mihr.it – scuolamihr@tiscali.it<br />

FIERE E MERCATI BIO<br />

A CUI PARTECIPIAMO CON ECOÉ<br />

DA SETTEMBRE A OTTOBRE<br />

✏ Domenica 7 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />

Pavia, Piazza Duomo<br />

✏ Domenica 7 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />

Borgonovo Val Tidone<br />

✏ Sabato 13 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />

Como, Piazza Peretta (vicino a Piazza Duomo)<br />

✏ 13 e 14 <strong>settembre</strong> BIO FERA a Canzo (CO )<br />

✏ 20 e 21 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />

Desenzano (BS ), Piazza Malvezzi<br />

✏Domenica 28 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />

Saronno (MI), Piazza Shuster<br />

✏ Domenica 28 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />

Salò (BS<br />

✏ 4 e 5 ottobre MERCATO BIO a Brescia,<br />

Piazza della Vittoria<br />

✏ Domenica 5 ottobre MERCATO BIO a Pavia<br />

Piazza Duomo<br />

✏ Sabato 11 ottobre MERCATO BIO a Como,<br />

Piazza Peretta (vicino a Piazza Duomo)<br />

✏ Domenica 12 ottobre MERCATO BIO a<br />

Appiano Gentile,Piazza della Chiesa<br />

✏ Domenica 26 ottobre MERCATO BIO a<br />

Monza,Piazza Duomo.<br />

✏ Domenica 26 ottobre MERCATO BIO a<br />

Saronno (MI), Piazza Shuster ■<br />

LIBRERIA<br />

Il Giardino dei Libri<br />

a Rimini<br />

in Corso D’Augusto, 146<br />

Tel. e Fax 0541.23.765<br />

Se vai, troverai anche <strong>Hod</strong><br />

LIBRERIA LA PIRAMIDE<br />

Via Mario Montanari, 71<br />

Ravenna<br />

� HOD È ANCHE QUA �<br />

tel. 0544.<strong>27</strong>.01.73<br />

HOD <strong>27</strong> - 65


66 - HOD <strong>27</strong><br />

Associata<br />

● Dolori Muscolari ● Reumatismi e Artrosi<br />

● Tensioni Nervose ● Stanchezza e Stress<br />

● Azione Tonica Generale<br />

● Distensione della Muscolatura<br />

● Riattivazione Circolatoria<br />

Giuseppina Gurrera (Ma Anurag Kokil)<br />

GLOBAL STRESS<br />

MASSAGE<br />

Massaggio Connettivale Profondo<br />

YOGA Individuale e di gruppo<br />

Per appuntamento<br />

al vostro domicilio in Milano:<br />

Tel. 02/53.98.812 - 338/49.74.181<br />

gurreragiuseppina@tiscali.it<br />

design


Chi siamo<br />

L’I.R.I.S. e l’Associazione I AM h<strong>anno</strong><br />

fondato la prima scuola di Bioreikiologia ®<br />

triennale per la formazione di insegnanti e<br />

operatori di Reiki, Karuna Reiki ® e Cristallo-Terapia.<br />

L’I.R.I.S. collabora in maniera continua<br />

con il Center for Reiki Training nel Michigan<br />

USA ed è in attesa di accreditamento<br />

dei corsi presso l’ECM.<br />

L’I AM è una associazione di Bioreikiologi<br />

® professionisti che si sono uniti per<br />

dare vita ad una scuola professionale di<br />

tecniche orientali, inoltre è monitorata dal<br />

CNEL e fa parte del COLAP.<br />

Cos’è la Bioreikiologia®<br />

La Bioreikiologia ® è la “Scienza” che studia<br />

tutte le tecniche energetiche complementari<br />

al Reiki, quindi, l’Energia Vitale<br />

dell’Universo, nella sua globalità, dalle<br />

origini ad oggi, con l’attenzione continua<br />

rivolta verso la Sua Evoluzione.<br />

Per informazioni e per ricevere<br />

il materiale sul corso di Bioreikiologia:<br />

I.R.I.S. Via delle Rose 8/a<br />

20095 Cusano Milanino (MI)<br />

Tel e fax 02 61.96.910<br />

www.istitutoiris.it/<br />

www.bioreikiologia.com<br />

Scuola di Bioreikiologia ®<br />

Triennale<br />

La prima scuola in Italia<br />

di Bioreikiologia ®<br />

Argomenti trattati<br />

● Reiki Sistema usui<br />

● Reiki Sistema Tibetan Style<br />

● Japanese Reiki Tecnique<br />

● A.R.T. Advanced Reiki Training<br />

● Tecniche di Karuna Reiki®<br />

● Anatomia, fisiologia,<br />

● Medicina Psicospirituale<br />

● Alchimia Mentale-formazione<br />

● Risvegliar-si<br />

● Orthobionomy®<br />

● Cristallo Terapia metodo IRIS<br />

● Bioreikiterapia sperimentale<br />

● elementi di patologia generale<br />

● bioreiki terapia applicata<br />

● bioreiki terapia sperimentale<br />

● Medicina Ayurvedica<br />

● Costellazioni Familiari<br />

PRESENTAZIONE CORSI<br />

PER IL PRIMO ANNO e ISCRIZIONE<br />

MILANO 25 Ottobre ore 15.30 - 17.30<br />

Le sedi sono da definire. È comunque obbligatoria<br />

la prenotazione. La presentazione è GRATUITA.<br />

seminari aperti a tutti<br />

Per il mese di <strong>settembre</strong><br />

Sabato 13 Costellazioni<br />

Familiari<br />

Sabato 20 2° Livello<br />

di Reiki Usui<br />

Sabato <strong>27</strong> A.R.T. Advanced<br />

Reiki Training<br />

Per il mese di ottobre<br />

Sab/dom. 4-5 Cristallo Terapia<br />

Sabato 11 Reiki primo livello<br />

Domen. 12 Master Reiki Usui<br />

Sab/dom. 18-19 Karuna Reiki®<br />

design


I<br />

centri di energia sono chiamati “chakra” (che significa<br />

“ruota” in sanscrito) e sono localizzati nel<br />

corpo. I chakra collegano un organo, gruppi di organi<br />

o una parte del corpo ad un livello superiore del<br />

nostro essere. Il flusso di energia si converte da spirito<br />

puro a manifestazione fisica. Quando i chakra perdono<br />

l'equilibrio o sono bloccati possono procurare varie alterazioni<br />

psico-fisiche: fobie, problemi mentali e addirittura<br />

dolori fisici e sofferenze. Il corpo contiene numerosi<br />

chakra. I sette maggiori e più conosciuti sono:<br />

I mmaginiamo<br />

Corona - Bianco<br />

Terzo occhio - Viola<br />

Gola - Blu<br />

Cuore - Verde<br />

Plesso Solare - Giallo<br />

Sacrale - Arancione<br />

Radice - Rosso<br />

il corpo umano percorso da una linea<br />

che lo attraversa dalla testa ai piedi. Lungo questa linea<br />

sono collocati i chakra che ruotano sia frontalmente<br />

che posteriormente. Le rotazioni dei chakra avvengono<br />

in modo differente nelle donne e negli uomini.<br />

Nelle donne la direzione è la seguente:<br />

● Radice - Senso antiorario,<br />

● Sacrale - Senso Orario,<br />

● Plesso Solare - Senso Antiorario,<br />

● Cuore - Senso Orario,<br />

● Gola - Senso antiorario,<br />

● Terzo Occhio - Senso orario,<br />

● Corona - Senso antiorario.<br />

Negli uomini le direzioni sono opposte.<br />

Esistono efficaci meditazioni relative alla purificazione<br />

dei chakra che favoriscono il contatto con i diversi livelli<br />

del corpo. È sempre una buona idea pulire ed equilibrare<br />

i propri chakra ogni qualvolta si comincia un<br />

trattamento Reiki.<br />

1. Chakra Radice - Muladhara<br />

I<br />

l chakra della radice è fonte essenziale di forza e sopravvivenza<br />

ed è fondamentale per un proprio sviluppo.<br />

Gli altri chakra si basano su questo chakra per<br />

funzionare propriamente e se questo primo chakra non<br />

70 - HOD <strong>27</strong><br />

fosse ben equilibrato potrebbero essere sbilanciati. Il<br />

chakra della radice è situato alla base della spina dorsale.<br />

Colore: rosso.<br />

Corpo Fisico: sistema escriatorio, i reni, la vescica, intestini,<br />

ossa incluse la spina dorsale; capelli, peli, unghie,<br />

eiaculazione.<br />

Cristalli: agata, diaspro rosso, corallo rosso, rubino,<br />

ematite, ossidiana.<br />

Segni zodiacali: Ariete, Toro, Scorpione, Capricorno.<br />

Aromi: cedro, fiori di garofano.<br />

2. Chakra Sacrale - Svadhishthana<br />

Q<br />

uesto chakra è collocato alcuni centimetri sotto<br />

l’ombelico, nell’addome inferiore tra la quinta<br />

vertebra lombare e l’osso sacro.<br />

Colore: arancione.<br />

Corpo fisico: comprende tutto ciò che è fluido. Regola<br />

la digestione, urina e gli organi sessuali, le ovaie, i testicoli,<br />

la prostata, le gonadi, gli organi riproduttivi la<br />

schiena inferiore, i reni, il sistema linfatico. Rappresenta<br />

relazioni sessuali e pensieri, come ci si pone nei confronti<br />

degli altri, sentimenti di depressione, cambiamenti<br />

di umore, pulizia del corpo e il toccarsi.<br />

Cristalli: corniola, pietra lunare.<br />

Segni zodiacali: Cancro, Bilancia, Scorpione.<br />

Aromi: ylang ylang, sandalo.<br />

3. Chakra Plesso Solare - Manipura<br />

Q<br />

uesto chakra è collocato alcuni centimetri sopra<br />

l’ombelico. Informazioni sulla distribuzione dell’energia<br />

del corpo, libertà personale.<br />

Colore: giallo.<br />

Corpo fisico: sistema digestivo, stomaco, fegato, calcoli<br />

alla cistifellea, pancreas. Rappresenta speranze e<br />

paure, come gli altri ti vedono, sentimenti di invidia,<br />

colpa e avidità.<br />

Cristallo: occhio di tigre, ambra, topazio giallo, diaspro<br />

giallo, citrina.<br />

Segni Zodiacali: Leone, Vergine, Sagittario.<br />

Aromi: lavanda, rosmarino, bergamotto.<br />

4. Chakra Cuore - Anahata<br />

C<br />

ontrolla l’accettazione di se stessi, che si estende<br />

all’accettazione degli altri intorno a noi. Questo


chakra si sviluppa sull’amore incondizionato, compassione<br />

e affinità tra noi e gli altri. È localizzato al centro<br />

del petto.<br />

Colore: verde o rosa.<br />

Corpo fisico: cuore, polmoni, fegato, sistema circolatorio<br />

e l’energia pranica, ha un'influenza molto forte sul<br />

nervo vago e sulle ghiandole del timo. Rappresenta l’amare<br />

se stessi ed essere felice con ciò che siamo, mostrare<br />

amore e rispetto verso gli altri, fiducia in se stessi<br />

e distacco.<br />

Cristalli: smeraldo, avventurina verde, quarzo rosa,<br />

malachite, giada verde, tormalina rosa.<br />

Segni zodiacali: Leone, Bilancia<br />

Aromi: rosa, rosewood, rosmarino, rosehip.<br />

5. Chakra Gola - Vishuddha<br />

Q<br />

uesto chakra controlla la creatività, la comunicazione<br />

e come ci si pone di fronte al mondo intero.<br />

È localizzato sulla gola e controlla gola, collo, polmoni,<br />

ghiandola tiroidea. Rappresenta l’espressione<br />

verbale e creativa, dire il vero. Il linguaggio inclusi i gesti<br />

o il gesticolare.<br />

Colore: blu.<br />

Cristalli: azzurrite, turchese, lapislazzuli, agata blu,<br />

acquamarina.<br />

Segni zodiacali: Gemelli, Toro, Acquario.<br />

Aromi: salvia, eucalipto e pino.<br />

6. Chakra Terzo Occhio - Anja<br />

Èrappresentato nella testa, le glandole pituitarie e il sistema<br />

nervoso. Rappresenta abilità psichiche, consapevolezza<br />

delle guide spirituali, forza di volontà, trovare<br />

la propria strada nella vita, concentrazione ed abilità<br />

ad imparare, il sognare, sentimenti di noia o apatia.<br />

Colore: viola.<br />

Cristalli: ametista, fluorite viola.<br />

Segni Zodiacali: Sagittario, Acquario, Pesci.<br />

Aromi: gelsomino, menta peperita, rosmarino, lemongrass.<br />

7. Chakra Corona - Sahasrara<br />

L<br />

ocalizzato alcuni centimetri al di sopra della<br />

testa.<br />

Colore: bianco.<br />

di Gaetano Vivo<br />

Corpo fisico: cervello, occhi, ghiandola pineale. Rappresenta<br />

lo stato spirituale dell’essere, l’abilità a ricevere<br />

luce ed immagini, a canalizzare energia universale e<br />

ricevere informazioni da altre realtà e dimensioni.<br />

Cristalli: cristallo di quarzo.<br />

Segni zodiacali: Cancro, Pesci, Capricorno.<br />

Aromi: lavanda, neroli, patchouli, rosmarino. ■<br />

Gaetano Vivo<br />

È il fondatore dei Reiki Wellness Center a Londra, Boulder (Colorado),<br />

e Napoli. Discepolo della famosa scrittrice americana Doreen<br />

Virtue, nel 1993 creò il Metaphysical Center a Londra con lo<br />

scopo di fornire una soluzione completa a chi fosse interessato ad<br />

un’evoluzione personale e psichica.<br />

È Maestro di Reiki del Sistema Usui Shiky Ryoho ed è Maestro del<br />

metodo Karuna Reiki fondato da William Rand dal quale ha appreso<br />

la tecnica. Fa uso anche della Terapia Metamorfica, Cristalloterapia,<br />

Fototerapia, Aromaterapia e Cromoterapia e sta disegnando<br />

un programma di guarigione che incorpori tutti questi metodi.<br />

Socio dell’Associazione di Medicina Complementare in Inghilterra<br />

e del Consiglio Internazionale di Terapisti Olistici, appartiene all’Associazione<br />

di Professionisti del Reiki negli Stati Uniti ed è Socio<br />

Professionista Registrato dell’Associazione Internazionale Massaggi,<br />

è altresì attivo collaboratore dell’Associazione Ambientalista<br />

Amici della Terra Italia. Nel 1989 ha conseguito la laurea in Lingue<br />

e Letterature Straniere e Moderne, all’Istituto Universitario Orientale<br />

di Napoli.<br />

Calendario dei prossimi corsi:<br />

● Reiki I: 20-21 Settembre a Napoli<br />

● Reiki III: <strong>27</strong>-28 Settembre<br />

(Inizio Corso Biennale)<br />

● Conferenza Gratuita: 2 Ottobre a Milano;<br />

● Conferenza Gratuita: 3 Ottobre a Milano;<br />

● Reiki I: 18-19 Ottobre a Milano;<br />

● Reiki I: 25-26 Ottobre a Sorrento;<br />

● Reiki I: 1-2 Novembre a Gran Canaria (Spagna);<br />

● Reiki I: 15-16 Novembre a Napoli;<br />

● Reiki II: 22-23 Novembre a Napoli;<br />

● Reiki II: 29-30 Novembre a Milano.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

081/84.11.757 -333/72.39.319<br />

GaetanoReiki@libero.it<br />

WWW.ReikiVivo.com<br />

HOD <strong>27</strong> - 71

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