Hod benessere - periodico bimestrale anno VI n 27 settembre ...

mentale importanza che talvolta nel volontariato
lascia purtroppo un po’ a desiderare.
La formazione è molto importante. Il rischio altrimenti
è di buttarsi nel volontariato con una
serie di aspettative che, se non si è più che preparati,
possono anche rivelarsi esperienze negative.
Con il volontariato non si sa mai bene quello
a cui si va incontro, soprattutto quando si avvicinano
realtà molto dure e impegnative. Una
cosa, questa, che bisogna sempre avere davanti
agli occhi.
Cosa fate a tal proposito?
ei corsi di clownterapia portati avanti
N dall’Associazione Veronica Sacchi, i ragazzi
imparano a costruire il proprio personaggio
di clown, a creare burattini, spettacoli e giochi
di prestigio, a rapportarsi con gli altri nei linguaggi
più diversi.Alla fine, ed è questo ciò che
conta di più, sono in grado di intrattenere e
comunicare sia con bambini che con adulti.
Qual è l’obiettivo di un clown dottore?
el caso specifico di un reparto pediatrico,
N è quello di trasmettere al bambino l’idea
che il dottore non è una persona da temere,
bensì occorre avere fiducia in lui, sapere che
insieme si può costruire anche un rapporto
Il prossimo corso
di formazione, GRATUITO
MA CON FREQUENZA
OBBLIGATORIA,
ha inizio il 7 settembre
e per tre week-end consecutivi
avrà luogo presso
la sede dell’Associazione
in via Don Guanella, 11/2-4,
a Milano (MM Precotto).
Coordinatrice
Ginevra Sanguigno,
presidente del Clown One.
Per informazioni:
Associazione
Veronica Sacchi Onlus
Via Don Guanella, 11/2-4
Milano
Tel. 02-27.000.276
veronicasacchi@libero.it
importante. Per questo il clown dottore indossa
un camice bianco. È vero che può essere
tutto disegnato, colorato e divertente, ma
si tratta sempre di un camice. Un simbolo che
ogni bambino ricoverato ha imparato a riconoscere
molto bene e di cui deve imparare, ridendoci
e scherzandoci sopra, a non avere
paura.
Come si muovono i vostri dottori del buon
umore?
Tutti i giovedì i ragazzi vanno all’ospedale di
Niguarda, al reparto pediatrico, a fare animazione.
Altri si sono recati a Scutari (Albania) nel
Villaggio della Pace di Tarabosch-Skoder della
Caritas, creato nel 1998 per accogliere oltre
20.000 profughi del Kosovo. Sono stati nell’orfanatrofio,
nell’Ospedale delle Suore di Madre
Teresa, nel quartiere ROM e nei quartieri periferici.Altri
ancora sono andati in visita insieme ad
alcuni disabili nel carcere di Torino e, nello scorso
agosto in uno dei quartieri più disagiati di
Trapani hanno avvicinato bambini e adolescenti
che vivono in condizioni di emarginazione.
Abbiamo anche deciso di andare vicino a
Sassello, in Liguria, in un luogo che ospita malati
mentali, persone adulte che vivono in una condizione
di grossa solitudine. Per capirci, un centro
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