Hod benessere - periodico bimestrale anno VI n 27 settembre ...
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N° <strong>27</strong> - <strong>settembre</strong>/ottobre 2003<br />
HOD<br />
diffusione gratuita<br />
<strong>benessere</strong> <strong>benessere</strong><br />
La prevenzione e l’amore<br />
Il tramonto del maschio<br />
Pianeta birra
HOD sommario<br />
Periodico <strong>bimestrale</strong> - Milano - Anno <strong>VI</strong> - n° <strong>27</strong> - <strong>settembre</strong>/ottobre 2003<br />
DIRETTORE RESPONSABILE:<br />
Marina Robbiani<br />
CONSULENTE SCIENTIFICO:<br />
Riccardo Legnani<br />
CONSULENTE EDITORIALE:<br />
Raffaella Ferrari<br />
PUBBLICITÀ: Anna Monza<br />
Tel./Fax 02/83.22.442<br />
Cell. 335/82.41.756<br />
E-mail: anna.monza@hod.it<br />
EDIZIONI ALICE<br />
V.le Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />
Tel. 02/83.61.347 - E-mail: info@hod.it<br />
STAMPA: Arti Grafiche Bianca&Volta<br />
Via del Santuario, 2<br />
20060 Truccazzano (Mi)<br />
Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998<br />
VUOI RICEVERE<br />
HOD<br />
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15 euro per 5 numeri<br />
da versare sul<br />
c/c postale n. 43013200<br />
intestato a:<br />
HOD<br />
<strong>benessere</strong><br />
Via Col di Lana, 4<br />
20136 Milano<br />
E-mail:<br />
info@hod.it<br />
www.hod.it<br />
La prevenzione e l’amore<br />
Rubrica di Caterina Martucci 8<br />
Un amore di risate<br />
a cura di Marina Robbiani 10<br />
L’amore al tempo di Matrix<br />
di Andrea Bocchi Modrone 14<br />
Il tramonto del maschio<br />
a cura di Victor Russo 17<br />
Il matrionio come espansione del Sé<br />
a cura di Ananda Assisi 22<br />
Gli amici del cuore<br />
Rubrica di Raffaella Ferrari 25<br />
Alimentazione e svezzamento: anche questo è amore<br />
a cura di Giulia Fulghesu 28<br />
L’amore è la cura<br />
di Fabio Ferraris 30<br />
Amore e arti marziali<br />
di Adriano Amari 32<br />
Ecco a voi ‘a sfugliatella napoletana<br />
a cura di Francesca Carmelini 34<br />
L’acqua da bere<br />
a cura di NaturaSì 37<br />
Hammam<br />
di Stefania Santospirito 38<br />
Pianeta birra<br />
di Fulvio Simoni 43<br />
Sirodhara, una tradizione che viene dall’India 48<br />
Fai da noi: Mosaicando<br />
Rubrica a cura di Francesca Carmelini 50<br />
Filosofia è bello<br />
Colloquio con Paola Grassi 52<br />
Libri di Ecoé 54<br />
L’amore richiede coraggio<br />
di Monica Cavallo 55<br />
Milano & Oltre 56<br />
I sette Chakra Maggiori<br />
di Gaetano Vivo 70<br />
HOD <strong>27</strong> - 7
Prendersi cura<br />
sè<br />
di<br />
P rima<br />
di parlare della relazione tra amore e prevenzione, penso sia necessario precisare<br />
il significato che per me ha la parola amore e come questo sentimento può,<br />
se presente, plasmare la vita umana fino a farla divenire “divina”.<br />
L’essere (uomo/donna) totale<br />
U<br />
n essere umano “totale” potrebbe essere definito dalla capacità di mantenere vivi<br />
dentro di sé i suoi tre centri energetici principali, localizzati grosso modo nella<br />
pancia, nel cuore e nella testa. Essi si esprimono attraverso tre diversi tipi di<br />
attività, riconducibili rispettivamente all’istinto, all’amore e al pensiero.<br />
Al contrario, l’uomo dei nostri giorni è, ahimè, identificato soprattutto con un sé “pensante”.<br />
Questo significa che l’attività mentale, soprattutto logico-razionale, governa le nostre<br />
vite e in tal modo ci porta a vivere soprattutto di astrazioni, ovvero di ricordi del passato<br />
o di proiezioni riguardanti il futuro.<br />
La persona ossessionata dal pensare perde piano piano la capacità di sentire e i sentimenti<br />
incominciano ad abbandonarlo; dimentica di avere un cuore. E senza il cuore non<br />
c’è amore.<br />
E siste<br />
di Caterina Martucci<br />
prevenendo<br />
La prevenzione e l’amore<br />
Ma cos’è l’amore?<br />
È<br />
l’impulso profondo a essere tutt’uno con l’esistenza, il bisogno<br />
profondo di dissolvere l’io e il tu in un’unica unità. Il bisogno d’amore<br />
nasce perché siamo separati dalla nostra sorgente; da questa<br />
separazione nasce il desiderio di ricadere nella totalità, di tornare a<br />
essere un tutt’uno con essa: così parla dell’amore Osho, il grande mistico<br />
indiano contemporaneo, in “The wisdom of sands”. Egli, inoltre, precisa:<br />
…quando sei vuoto, è presente l’amore. Quando sei colmo di ego,<br />
l’amore scompare. L’amore e l’ego non possono convivere.<br />
(da “The Divine Melody”).<br />
un amore animale, che attiene alla nostra biologia ed è connesso specialmente<br />
con il sesso; è il gradino più basso, dal momento che non richiede alcuna<br />
consapevolezza. Solo gli ormoni sono determinanti perché esso accada.<br />
Esiste poi un amore umano, che può essere un desiderio della mente, puramente psicologico,<br />
connesso con la dimensione temporale del passato e del futuro, oppure può esse-<br />
8-HOD <strong>27</strong>
e una qualità del cuore, il quale aspira ardentemente a ciò<br />
che non ha fine, non nel senso di permanente, ma di eterno.<br />
Il cuore aspira a Dio.<br />
Quando l’amore si manifesta attraverso il cuore è, di fatto,<br />
una qualità essenziale del proprio essere originario e della<br />
propria essenza che è una estensione del divino. Questo<br />
amore non è una creazione della mente, appartiene a ogni<br />
essere umano in quanto è una sua qualità originaria. Molto<br />
spesso è misconosciuto ma può essere riscoperto e ri-conosciuto<br />
attraverso la meditazione, vale a dire attraverso la<br />
pratica di uno stato di non- mente. L’amore umano va dunque<br />
raggiunto, non esiste a priori. Esiste infine l’amore divino: uno stato traboccante di<br />
gioia da condividere non più con una sola persona ma con tutta l’esistenza. Esso è lo<br />
stato di grazia di chi è riuscito a trascendere la personalità, a dis-identificarsi dall’ego.<br />
Il “giusto” amore per se stessi<br />
Non è di natura egoistica (in quanto non nasce dall’ego/personalità). Esso può essere ricondotto<br />
al “giusto rimembrarsi di sé”, che è il significato della parola sammasati, usata<br />
da Buddha. Con questa espressione viene indicata la comprensione intuitiva, non razionale<br />
di essere parte dell’Esistenza. Si consegue nello spazio silenzioso della solitudine,<br />
dove si può ri-trovare se stesso non come essere isolato, ma come parte del Tutto.<br />
Richiede, attraverso la pratica della meditazione, l’accrescimento della propria consapevolezza<br />
con la possibilità di ri-trovare se stessi, di trovare il significato della vita, il suo<br />
senso, il suo splendore.<br />
La prevenzione e l’amore<br />
A<br />
lla luce di quanto detto nei paragrafi precedenti, risulta evidente che il prendersi<br />
cura di se stessi fonda su un atto d’amore grande, accompagnato da un grande<br />
rispetto. Un atto d’amore incondizionato per noi stessi così come siamo, senza<br />
nulla giudicare, e al tempo stesso senza pregiudizi su come si dovrebbe essere.<br />
In questo tipo di amore è implicito un grande sì alla nostra realtà attuale, non solo esteriore<br />
ma anche interiore.<br />
Sì al nostro corpo, malato o sano che sia, bello o brutto ecc.<br />
Sì anche al nostro corpo psico-emozionale, conscio e inconscio.<br />
Solo l’accettazione di quello che è “nel qui e ora” permette al nostro essere psicofisico di<br />
disvelarsi in tutta la sua ricchezza. L’assenza di giudizio permette l’accettazione, e con essa<br />
la comprensione di quello che accade di momento in momento dentro di noi.<br />
E solo dalla comprensione, senza sforzo, nascerà la naturale trasformazione. ■<br />
“Ra” (part.), olio su tela di Grazia Zattarin.<br />
Caterina Martucci<br />
e-mail Cama@comm2000.it<br />
HOD <strong>27</strong> - 9
E tra le tante notizie che ci passa<br />
la quotidianità, eccone finalmente<br />
una buona. Dietro le quinte di ospedali<br />
e case di cura si agita e vive un piccolo<br />
esercito di dottori cosiddetti “del buon<br />
umore” che ha scelto come compito<br />
quello di comunicare, giocando e divertendo,<br />
con bambini malati e persone con problemi<br />
di adattabilità e di handicap.<br />
“D<br />
i certo il volontariato legato al sociale<br />
è un buon modo per dare e per ricevere”:<br />
Claudia, presidente dell’Associazione<br />
Veronica Sacchi, ha scelto con il marito<br />
Ettore e un piccolo nucleo di amici diventati soci<br />
fondatori, di dedicare parte della vita al volontariato<br />
giovanile. La decisione è nata per amore<br />
verso il ricordo della sua ragazza,Veronica, sparita<br />
tragicamente non ancora diciottenne in un incidente<br />
d’auto. È stata questa la molla che ha<br />
cambiato insieme alla sua vita quella di tanti altri,<br />
nella ricerca di una speranza importante e gioiosa<br />
insieme. Un “piccolo” segno positivo da lanciare<br />
per e con Veronica in favore di quei giovani<br />
10 - HOD <strong>27</strong><br />
amore<br />
Un<br />
di<br />
risate<br />
che, pur avendo tanta energia a disposizione,<br />
brancolano nel buio alla volta di qualche valido<br />
punto di riferimento. C’è sicuramente molto da<br />
dire (e anche discutere) sulla storia del volontariato<br />
giovanile, ma in questo caso, dove la decisione<br />
di fare qualcosa per gli altri è scaturita da<br />
un grosso dolore, serve ricordare come talora<br />
siano proprio gli eventi tragici, quelli che ci feriscono<br />
a morte, a condurci su strade diverse.<br />
Strade capaci di grande trasformazione, di ribaltare<br />
dolore e senso della vita aprendo opportunità<br />
impensate e del tutto imprevedibili, prima.<br />
C on<br />
un corso gratuito, finanziato dall’Associazione<br />
Veronica Sacchi e organizzato<br />
da Clown One (l’Associazione referenti<br />
in Italia di Patch Adams), sono stati diplomati<br />
l’<strong>anno</strong> scorso i primi Volontari Clowns Dottori<br />
del Buonumore. Sono tutte persone tra i 17<br />
e i 35 anni, studenti ma anche impiegati, professionisti,che<br />
in breve tempo h<strong>anno</strong> dato spazio ad<br />
un gruppo molto amalgamato.<br />
Qual è uno dei temi base dei vostri corsi?<br />
erchiamo innanzitutto di porre l’attenzione<br />
sulla formazione, un tema di fonda-<br />
C<br />
“ Quella che per il bruco<br />
è la fine del mondo,<br />
per il mondo è una farfalla<br />
”(Lao Tze)<br />
Colloquio con Claudia Capurro Sacchi,<br />
presidente dell’Associazione Veronica Sacchi<br />
a cura di Marina Robbiani
mentale importanza che talvolta nel volontariato<br />
lascia purtroppo un po’ a desiderare.<br />
La formazione è molto importante. Il rischio altrimenti<br />
è di buttarsi nel volontariato con una<br />
serie di aspettative che, se non si è più che preparati,<br />
possono anche rivelarsi esperienze negative.<br />
Con il volontariato non si sa mai bene quello<br />
a cui si va incontro, soprattutto quando si avvicinano<br />
realtà molto dure e impegnative. Una<br />
cosa, questa, che bisogna sempre avere davanti<br />
agli occhi.<br />
Cosa fate a tal proposito?<br />
ei corsi di clownterapia portati avanti<br />
N dall’Associazione Veronica Sacchi, i ragazzi<br />
imparano a costruire il proprio personaggio<br />
di clown, a creare burattini, spettacoli e giochi<br />
di prestigio, a rapportarsi con gli altri nei linguaggi<br />
più diversi.Alla fine, ed è questo ciò che<br />
conta di più, sono in grado di intrattenere e<br />
comunicare sia con bambini che con adulti.<br />
Qual è l’obiettivo di un clown dottore?<br />
el caso specifico di un reparto pediatrico,<br />
N è quello di trasmettere al bambino l’idea<br />
che il dottore non è una persona da temere,<br />
bensì occorre avere fiducia in lui, sapere che<br />
insieme si può costruire anche un rapporto<br />
Il prossimo corso<br />
di formazione, GRATUITO<br />
MA CON FREQUENZA<br />
OBBLIGATORIA,<br />
ha inizio il 7 <strong>settembre</strong><br />
e per tre week-end consecutivi<br />
avrà luogo presso<br />
la sede dell’Associazione<br />
in via Don Guanella, 11/2-4,<br />
a Milano (MM Precotto).<br />
Coordinatrice<br />
Ginevra Sanguigno,<br />
presidente del Clown One.<br />
Per informazioni:<br />
Associazione<br />
Veronica Sacchi Onlus<br />
Via Don Guanella, 11/2-4<br />
Milano<br />
Tel. 02-<strong>27</strong>.000.<strong>27</strong>6<br />
veronicasacchi@libero.it<br />
importante. Per questo il clown dottore indossa<br />
un camice bianco. È vero che può essere<br />
tutto disegnato, colorato e divertente, ma<br />
si tratta sempre di un camice. Un simbolo che<br />
ogni bambino ricoverato ha imparato a riconoscere<br />
molto bene e di cui deve imparare, ridendoci<br />
e scherzandoci sopra, a non avere<br />
paura.<br />
Come si muovono i vostri dottori del buon<br />
umore?<br />
Tutti i giovedì i ragazzi v<strong>anno</strong> all’ospedale di<br />
Niguarda, al reparto pediatrico, a fare animazione.<br />
Altri si sono recati a Scutari (Albania) nel<br />
Villaggio della Pace di Tarabosch-Skoder della<br />
Caritas, creato nel 1998 per accogliere oltre<br />
20.000 profughi del Kosovo. Sono stati nell’orfanatrofio,<br />
nell’Ospedale delle Suore di Madre<br />
Teresa, nel quartiere ROM e nei quartieri periferici.Altri<br />
ancora sono andati in visita insieme ad<br />
alcuni disabili nel carcere di Torino e, nello scorso<br />
agosto in uno dei quartieri più disagiati di<br />
Trapani h<strong>anno</strong> avvicinato bambini e adolescenti<br />
che vivono in condizioni di emarginazione.<br />
Abbiamo anche deciso di andare vicino a<br />
Sassello, in Liguria, in un luogo che ospita malati<br />
mentali, persone adulte che vivono in una condizione<br />
di grossa solitudine. Per capirci, un centro<br />
HOD <strong>27</strong> - 11
G li individui autistici sono incapaci<br />
di capire ogni genere<br />
di metafora e finzione, i cosiddetti<br />
“sporchi trucchi del mondo”.<br />
Una di loro, Temple, è diventata<br />
protagonista di un racconto<br />
di Oliver Sacks, scrittore e<br />
professore di neurologia all’Albert<br />
Einstein (molti autistici amano<br />
pensare che Einstein sia uno<br />
di loro) College of Medicine di<br />
New York. A un certo punto, scrivendo<br />
di sé, Temple si sofferma<br />
sul momento in cui, adolescente,<br />
sentì citare in chiesa la frase,<br />
Davanti a ciascuno di voi c’è<br />
una porta che si apre sul Paradiso:<br />
«Come per molti bambini autistici, anche<br />
per me tutto aveva un significato<br />
letterale. La mia mente si concentrò su<br />
una cosa: la porta. Una porta che si apre<br />
sul Paradiso… Dovevo trovare quella<br />
porta… La porta dell’armadio, la porta<br />
del bagno, quella d’ingresso, o forse la<br />
porta della stalla: le esaminai e le scartai.<br />
Nessuna di esse era la mia porta. Poi un<br />
giorno… osservai che stavano costruendo<br />
una nuova ala al nostro dormitorio… Una<br />
piccola piattaforma sporgeva fuori dall’edificio<br />
e io vi salii sopra. Ed ecco la porta! Era<br />
una piccola porta di legno che si apriva sul<br />
tetto… Fui come sommersa da un senso di<br />
sollievo… Un senso di amore e di gioia…<br />
L’avevo trovata! Avevo trovato la porta<br />
aperta sul mio Paradiso».<br />
(Oliver Sacks,“Un antropologo<br />
su Marte”, Adelphi ed.)<br />
con inferriate alle finestre, nubi di fumo di sigarette<br />
e odore di chiuso… Sei o sette di noi sono<br />
arrivati alle prime ore del pomeriggio quando<br />
i malati stavano ancora riposando, e si sono fatti<br />
strada con il suono di violini. In pochissimo tempo,<br />
stupiti perfino loro dalla velocità con cui è<br />
successo, c’è stato un vero e proprio “risveglio”.<br />
Qual è per questi ragazzi il punto d’arrivo?<br />
12 - HOD <strong>27</strong><br />
S<br />
entirsi utili, dare un senso alla propria vita.<br />
A proposito di paura, non può succedere che<br />
i bambini, o i disabili in genere, provino una<br />
sorta di timore nei loro confronti?<br />
N<br />
on dove sono già abituati a vedere dei<br />
clown. Come a Niguarda che già prima di<br />
noi, a partire da cinque anni fa, ha conosciuto<br />
altri clown “apripista”. In un altro caso, ad<br />
esempio durante l’esperienza dell’Albania, tra<br />
i disabili, i nostri ragazzi h<strong>anno</strong> scelto di non<br />
mettersi nasi rossi o parrucche, evitando di fare<br />
entrate in scena di grosso impatto emotivo<br />
proprio per non provocare reazioni di paura<br />
o disagio. Al contrario sono entrati suonando,<br />
cercando nell’aiuto della musica, in poche<br />
note di una fisarmonica, di una chitarra o<br />
di un violino, un importante alleato per raggiungere<br />
più velocemente le persone, e creare<br />
un’atmosfera di rilassatezza e fiducia. Una<br />
volta raggiunta, si può iniziare a lavorare.<br />
Si è riscontrato qualche caso di difficoltà?<br />
i fronte a un disabile grave, su una carroz-<br />
D zella, che non dava segni di risposta e pareva<br />
incapace di sentire alcunché, un clown<br />
dottore si è avvicinato con un palloncino e ha<br />
cominciato a farglielo sentire sulla pelle, sulle<br />
mani, tentando di provocare piccole reazioni.<br />
All’ennesimo tentativo, nel momento stesso
in cui l’infermiere suggeriva l’inutilità di fare altro,<br />
il suo viso ha cominciato a sorridere. E a<br />
quel primo palloncino ne sono seguiti altri.<br />
Forse è stata una goccia nel mare, forse a<br />
qualcosa è servito…<br />
Forse i gesti sono talvolta più significativi delle<br />
parole.<br />
nfatti. Proprio per questo a maggio abbiamo<br />
I tenuto un corso di sensibilizzazione ai linguaggi<br />
non verbali in sostegno di disabili con<br />
patologie particolari, come gli autistici.<br />
Un’esperienza nata per conoscere le enormi<br />
potenzialità di percezione, espressione e comunicazione<br />
che corpo e mente nascondono<br />
dietro il linguaggio verbale.<br />
Qual è il vostro lavoro in questi casi?<br />
ttraverso le emozioni che scaturiscono da<br />
A giochi di fantasia e musica (creati anche da<br />
semplici oggetti di uso quotidiano), dalla diversa<br />
percezione della luce così come dall’esplorazione<br />
di una serie di materiali, si impara<br />
a riconoscere e a sapere interpretare la realtà<br />
che ci circonda in un modo differente da<br />
quanto siamo abituati.Allo stesso modo scopriamo<br />
di essere perfettamente in grado di<br />
trasmettere informazioni di ogni genere anche<br />
senza l’uso della parola. È uno dei nostri<br />
intenti principali per far sì che i nostri ragazzi<br />
imparino a comunicare con chi ha innanzitutto<br />
bisogno di un gesto. Di “quel” gesto che indichi<br />
la presenza di qualcuno che si interessa<br />
a lui. ■<br />
Come sostenere l’Associazione<br />
Veronica Sacchi Onlus:<br />
Socio Junior E 5.00<br />
Socio Ordinario E 52.00<br />
Socio Sostenitore E258.00<br />
Oppure contributo libero<br />
presso la<br />
Banca Agricola Mantovana<br />
c/c 10629/20<br />
CAB 01606 ABI 05024<br />
REBIRTHING<br />
RINASCERE<br />
La leggerezza di essere in Armonia<br />
con l’energia del mondo e della vita.<br />
Liberare il ricordo della nascita e ridare<br />
Potere alla Primordiale Gioia della Vita,<br />
in un fluire naturale e Libero!<br />
Stella Romanelli<br />
Tel. 339.63.48.966<br />
E-mail stellro@libero.it<br />
HOD <strong>27</strong> - 13<br />
design
N<br />
eo, anagramma di One, puer predestinato,<br />
l’eletto che superando la<br />
Bildung (formazione) cibernetica viene<br />
accolto nel mondo vero degli uomini veri è<br />
Keanu Reeves, eroe buono della saga di<br />
Matrix, - thriller gotico futurista dei fratelli<br />
Wachowski - giunta al secondo capitolo e<br />
con il terzo in arrivo. Il protagonista di questa<br />
trilogia futuribile è l’uomo nuovo, forse<br />
la sorte medesima dell’uomo, destinato tragicamente<br />
a diventare pedina di un gioco da<br />
lui stesso creato, vittima di un desiderio di<br />
onnipotenza antico quanto la torre di Ba-<br />
Le immagini degli attori sono tratte<br />
dal film Matrix,Warner Bros<br />
“Tutto quello che si immagina è reale...di reale<br />
non c’è che l’immaginazione”<br />
(Tesoro Mio, Regia di G. Paradisi, 1979)<br />
bele. Forse, ribadisco. Ma non ne sono così<br />
sicuro, tutt’altro.<br />
I<br />
n un mondo dominato dai numeri e vissuto<br />
in cifre, certi sentimenti sembrano<br />
la variabile impazzita di un programma<br />
desueto e privo di utilità. Non è così. Il sentire<br />
sfugge inevitabilmente ai percorsi binari<br />
del linguaggio delle macchine, trascende<br />
la razionalità per sua stessa natura, la vince,<br />
la annienta, e proprio in questo suo atto,<br />
per assurdo, la nobilita, la rende superiore,<br />
quasi divina.Tutto ciò che ci circonda ha un<br />
14 - HOD <strong>27</strong><br />
numero, una dimensione, un peso, una misura,<br />
un’estensione. Tutto, tranne i sentimenti,<br />
l’amore.<br />
L’<br />
amore rompe ogni regola, è privo di<br />
numero e questa particolarità lo rende<br />
sfuggevole, incomprensibilmente<br />
fantastico. Neo, col suo soprabito lungo, più<br />
simile a Padre Ralph che a un personaggio<br />
di Star Treck, affronta ogni tipo di avversario,<br />
cibernetico e non, esegue piroette degne<br />
di un manga giapponese e combatte<br />
con l’agilità di Bruce Lee, ma di fronte al bivio<br />
tra la logica e il sentimento sceglie il secondo.<br />
Per questo lotta, mette a rischio la<br />
propria vita e quella dell’intera città di Zion<br />
in ragione della bella Trinity. Cupido, fanciullo<br />
inquieto, apparentemente vulnerabile e<br />
fragile ha fatto di nuovo centro, sciogliendo<br />
il cuore anche del messianico protagonista<br />
di Matrix, rendendolo più umano e per<br />
questo apprezzabile, eroico, quasi divino.<br />
Circondato da una realtà che di reale ha<br />
solo l’apparenza.<br />
L'amor che move il sole<br />
e l'altre stelle.<br />
(Dante Alighieri)
N<br />
ell’era di Matrix la logica sembra avere<br />
il sopravvento su tutto, eppure<br />
in questo crepuscolo del cuore il<br />
sentimento non è morto, si esprime con un<br />
linguaggio nuovo, si cela dietro le parole<br />
non dette e, nonostante qualcuno cerchi di<br />
ignorarne le lusinghe e finga di non ascoltarlo,<br />
minacciosamente ci aspetta come un<br />
bandito all’angolo delle nostre strade fantascientifiche,<br />
illuminate da costellazioni al<br />
neon. Stelle diverse ma non per questo meno<br />
galeotte dei firmamenti cantati dai poeti.<br />
Romeo manda SMS alla sua Giulietta che<br />
anziché stare al balcone si affaccia spregiudicatamente<br />
al monitor del suo PC, scaricando<br />
e-mail con l’ansia di un’adolescente<br />
al primo appuntamento, e sfogliando le pagine<br />
elettroniche di qualche rubrica di incontri<br />
via web, perché quella non è infedeltà<br />
verso l’amato bene, si ripete con convin-<br />
zione,ma un cyber gioco che termina quando<br />
stacca la connessione per iniziare a fare<br />
i compiti.<br />
La tecnologia ha accorciato i tempi e le<br />
distanze, facendo la gioia di Maia e dei<br />
suoi veli misteriosi e permettendo ad<br />
un adolescente di spacciarsi nel suo virtualmondo,<br />
per un navigato playboy. Le eredi di<br />
Ambra, invece, sognano un futuro da veline<br />
insieme a qualche famoso calciatore, in pieno<br />
possesso delle virtù di Messalina e di altre<br />
grandi della storia, imparate non in qual-<br />
che licenzioso harem, ma direttamente in<br />
salotto, davanti alla Soap del dopo pranzo.<br />
Cambiano le modalità di incontro, di<br />
approccio e di sorriso, ma invariati<br />
restano quel peso sul cuore e quel<br />
languore che accompagna ogni amorevole<br />
vittima di Afrodite. L’amore resta quello<br />
strano augello che nessuno può addomesticare,<br />
nemmeno la tecnologia.<br />
C’è bisogno d’amore in questo mondo di<br />
pixel per dare senso ad un’esistenza che<br />
non si riesce a comprendere. Buffo, vero?<br />
La scienza ci offre tutte le risposte possibili,<br />
ma l’unica che può dare una ragione e<br />
una direzione all’essere non viene dai PC,<br />
ma da quello che si sente dentro, perché<br />
nel cuore sta il vero Oracolo, non nei<br />
meandri di qualche programma superavanzato.<br />
di Andrea<br />
Bocchi Modrone<br />
E così l’Oracolo cibernetico di Matrix, novella<br />
Sibilla elettronica, dà risposte che sono<br />
domande, consapevole che solo il cuore<br />
dell’uomo potrà dare la soluzione.<br />
Per un bacio, Monica Bellucci, ribattezzata<br />
Persefone, ha messo in gioco il suo mondo,<br />
consegnando a Morpheus & C. il Fabbricante<br />
di Chiavi. Ma ne valeva la pena, evi-<br />
HOD <strong>27</strong> - 15
Che l'amore è tutto, è tutto ciò<br />
che sappiamo dell'amore.<br />
(Emily Dickinson)<br />
dentemente, non tanto perché a darglielo fosse un sex<br />
symbol di Hollywood, quanto perché quel briciolo di<br />
umanità non aveva prezzo, in un mondo in cui tutto è e<br />
non è, paradossalmente.<br />
S<br />
orridiamo della pudica passione di Dante per<br />
Beatrice, ma siamo i primi a sprofondare nei gironi<br />
della disperazione di fronte ad un amore non corrisposto.<br />
I secoli h<strong>anno</strong> cambiato la scenografia, non la sostanza.<br />
Quando è uscito il primo Matrix tutti parlavano di innovazione,<br />
si sono tirati in ballo gli extraterrestri, qualcuno addirittura<br />
ha postulato scenari apocalittici e qualcun altro si è barricato<br />
dietro qualche delirio new age.<br />
I<br />
n realtà da sempre l’uomo ha vissuto in un grande Matrix. Non ci credete? Se<br />
diamo un’occhiata al mito e alla religione troviamo analogie macroscopiche, da<br />
tempi immemorabili profeti e messia h<strong>anno</strong> decretato i cammini dell’uomo, talvolta<br />
qualche angelo si è addirittura scomodato a scendere dall’empireo per mettere<br />
a posto le cose e riportare l’umanità sul giusto cammino verso l’Armageddon (la<br />
“battaglia finale”). Santi e rivoluzionari, distanti anni luce dai media che regnano indisturbati<br />
sul nostro Matrix, h<strong>anno</strong> creato programmi perfetti senza l’aiuto dei computer,<br />
tenendo le masse in una sorta di limbo alla mercé del demiurgo di turno.<br />
La storia stessa potrebbe essere<br />
una grande beffa, ci avete mai<br />
pensato? Ma nessun demiurgo,<br />
per quanto abile e previdente, potrà<br />
mai calcolare le variabili del cuore,<br />
l’unica vera salvezza in quel Matrix<br />
che chiamiamo realtà. Nessun<br />
Grande Architetto potrà tracciare le<br />
coordinate di quell’eterno fanciullo<br />
che alberga nell’animo di ogni uomo,<br />
imprevedibilmente adorabile, che<br />
con un sorriso saprà illuminare stelle<br />
inesistenti e articolare parole che,<br />
seppur dette mille volte, suoner<strong>anno</strong><br />
sempre nuove.<br />
E Maia? Lo lascerà passare attraverso<br />
i suoi veli, godendo della brezza<br />
della sua risata e lasciandosi andare<br />
strizzerà l’occhio a Neo... ma questa<br />
è un’altra storia. ■<br />
16 - HOD <strong>27</strong><br />
L’llustrazione in alto a sinistra è di Francesca Carmelini
E’laborazione di Lorena Manzini: la tela<br />
del nudo,“Apollo”, è di Grazia Zattarin,<br />
il bronzetto è di Duvernet (1930 ca.).<br />
In passato<br />
il ruolo dell’uomo<br />
era indiscutibile.<br />
Oggi non più.<br />
Il<br />
del<br />
tramonto<br />
MASCHIO<br />
Colloquio con Marco Deriu, sociologo e docente<br />
presso l’Università di Parma che ha<br />
promosso un percorso di autoesame sul<br />
ruolo del maschio nella società attuale.<br />
a cura di Victor Russo<br />
Col passaggio dalla società matriarcale a quella patriarcale<br />
il maschio ha finito per incarnare integrità<br />
morali e intellettuali assolute. Nella Bibbia si è dato<br />
un sesso persino a Dio quasi a legittimare l’autorità di un genere<br />
sull’altro. La religione finì per legittimare dunque uno status quo,<br />
precludendo addirittura il sacramento sacerdotale, nelle grandi religioni,<br />
alle donne, considerandole impure in ragione di qualche aneddoto biblico<br />
o coranico ad hoc interpretato in funzione assoluta del maschio, quasi<br />
una macchina per partorire e offrire figli a Dio. Non era pensabile la<br />
messa in discussione del suo ruolo nel mondo. Neppure il politeismo greco,<br />
in epoca differente, col suo pantheon retto da Zeus, sfuggiva a questa<br />
regola, pur dando un rilievo differente alle grazie della bella Afrodite e il<br />
dovuto rispetto alla giunonica Era. Un patto sociale, tacito ma non<br />
troppo, dava la massima libertà agli eredi di Adamo. Così è stato<br />
per secoli, più o meno in ogni parte del mondo.<br />
HOD <strong>27</strong> - 17
Il<br />
tramonto<br />
Le cose<br />
però so-<br />
delMASCHIO<br />
nocambiate; uno<br />
spettro si aggira<br />
nei meandri<br />
del genere<br />
maschile: la crisi del maschio.<br />
La rivoluzione sessuale ha implicato un cambiamento<br />
della mascolinità e l’evoluzione dei<br />
costumi fatto emergere libertarismi mai visti<br />
prima. Ognuno vuole il diritto di vivere secondo<br />
il proprio stile di vita.<br />
Ma cosa sta succedendo in realtà?<br />
È vero che malgrado tutto si sente la mancanza<br />
di un capofamiglia, di un uomo in grado<br />
di dare esempio di fermezza morale, valore<br />
che paradossalmente la società sembra soffocare<br />
sul nascere? E ancora: c’è nostalgia di valori<br />
forti, tradizionali, impersonati da quel<br />
“maschio” così presente nella vecchia società<br />
patriarcale?<br />
Dal canto suo, la<br />
donna oggi rinnega<br />
la diversità in nome<br />
dell’uguaglianza<br />
e della parità con<br />
l’uomo, mentre<br />
quest’ultimo rinnega<br />
l’uguaglianza derivatagli<br />
da secoli<br />
di stereotipi in nome<br />
della diversità,<br />
che consiste nell’esprimersi<br />
senza più<br />
censure, di essere liberamente gay, eterosessuale<br />
o quello che meglio crede.<br />
Insomma, se fino a qualche tempo fa erano le<br />
donne a unirsi e discutere del proprio ruolo,<br />
in questo panorama di rivoluzione del genere<br />
oggi anche l’uomo si mette in discussione, si<br />
esamina, senza tabù, in un percorso di ricerca<br />
e autoconsapevolezza.<br />
Ne abbiamo parlato con Marco Deriu,trentenne,<br />
sociologo e docente presso l’Università<br />
di Parma che ha promosso un percorso di<br />
autoesame sul ruolo del maschio nella società<br />
attuale.<br />
18 - HOD <strong>27</strong><br />
Jan Saudek,“The First Kiss to a Little Brother”, 1983.<br />
Qual è stata la molla che l’ha portata sulla<br />
strada della riflessione del sé come ma-<br />
schio?<br />
I<br />
n realtà ci sono stati almeno tre differenti<br />
motivi per cui mi sono avvicinato alla riflessione<br />
femminista sulla differenza sessuale, e<br />
quindi ad un percorso di riflessione sulla differenza<br />
maschile.<br />
Il primo è legato alle relazioni che ho avuto<br />
con donne in cui ho sempre riconosciuto una<br />
notevole differenza e spesso anche una certa<br />
difficoltà di comprensione e comunicazione.<br />
In passato mi sono capitate spesso delle situazioni<br />
in cui io e la mia partner discutevamo,<br />
e più cercavamo di discutere e chiarirci e<br />
meno ci capivamo. C’erano conversazioni che<br />
si avvitavano su se stesse senza soluzione, come<br />
stessimo usando due linguaggi e due codici<br />
comunicativi differenti. Questa difficoltà mi<br />
ha sempre interrogato e tutt’ora mi interroga.<br />
Mi chiedo quanto nelle relazioni di coppia uomini<br />
e donne si scambino messaggi a livelli comunicatividifferenti<br />
e più in generale<br />
ancora quanto<br />
portino nella coppia<br />
approcci relazionali<br />
e bisogni<br />
differenti.<br />
Il secondo stimolo<br />
è stato il conflitto<br />
e la reazione verso<br />
un certo tipo di<br />
uomini delle generazioni<br />
più adulte.<br />
Negli uomini di una certa età ritrovo spesso<br />
alcune caratteristiche comuni: l’arroganza,<br />
l’aggressività, un atteggiamento manipolativo,<br />
l’incapacità di costruire spazi di intimità e di<br />
ascolto, l’assoluta indisponibilità a momenti di<br />
autoanalisi, di autocritica, di lavoro su di sé.<br />
Il terzo stimolo è legato al fatto che non mi riconoscevo<br />
nei modelli identitari tradizionali<br />
del maschile che venivano proposti e veicolati<br />
dalla cultura dominante fin dall’infanzia e<br />
dall’adolescenza. Questi modelli in effetti possono<br />
essere vissuti come una pesante e dolorosa<br />
camicia di forza, anche dagli stessi ma-
schi. L’impossibilità di mostrare ed esprimere<br />
spontaneamente i propri sentimenti, il mito<br />
dell’autonomia e l’impossibilità di ammettere<br />
le proprie dipendenze affettive, la mancanza di<br />
una dimensione corporea e di tenerezza più<br />
libera e disinvolta, il dover<br />
sempre dimostrare di essere<br />
persone competitive e di successo,<br />
un’idea di virilità tutta<br />
declinata sulla dimostrazione<br />
di forza e sull’aggressività. Fin<br />
da giovane mi trovavo a fare<br />
resistenza verso questo modello<br />
di maschilità. Nei fatti rifiutavo<br />
un rapporto col “branco”,<br />
e cercavo piuttosto di costruire<br />
spazi interpersonali di<br />
intimità e di scambio. Ma chi<br />
rifiutava questi modelli tradizionali<br />
doveva comunque confrontarsi<br />
con i richiami del gruppo, e assumere<br />
consapevolmente un percorso di ricerca<br />
soggettiva di un altro tipo di maschilità.<br />
La crisi/l’empasse è riscontrabile nel maschio,<br />
nella sessualità, nella coppia o nella<br />
famiglia?<br />
O<br />
ggi la crisi del maschile è riscontrabile<br />
ovunque, persino o soprattutto nei bastioni<br />
del potere maschile: nella famiglia, nella politica,<br />
nel lavoro, nell’economia. Basta volerla<br />
riconoscere. Perfino verso la guerra, fenomeno<br />
maschile per antonomasia, oggi si registra<br />
un’opposizione simbolica crescente e maggioritaria,<br />
almeno in Europa. Segno che st<strong>anno</strong><br />
mutando dei valori di fondo, che un certo<br />
ordine simbolico ha iniziato a disgregarsi.<br />
Anche se questo ordine simbolico<br />
oggi può manifestarsi con il massimo della<br />
sua forza materiale, è perché sul piano<br />
simbolico e morale è già andato in crisi.<br />
Non può far altro che insistere autarchicamente<br />
sulla forza. Ma questo in<br />
realtà è segno di debolezza. E del resto<br />
significherà pur qualcosa il fatto che<br />
sempre più uomini negli ultimi decenni<br />
nel nostro paese e in Europa abbiano<br />
preferito esperienze di impegno e ser-<br />
Possibili intendimenti comuni<br />
per rete maschile<br />
1. Pluralità interna ma riconoscimento di intendimenti<br />
comuni. È indispensabile dialogare<br />
partendo da culture, esperienze, linguaggi,<br />
sensibilità e motivazioni differenti, ma<br />
verificando se è possibile mettere al<br />
centro alcune questioni e interessi comuni<br />
che abbiano una valenza culturale<br />
e politica.<br />
2. Critica del patriarcato e dei modelli<br />
tradizionali di virilità. Soprattutto riconoscere<br />
quello che abbiamo ricevuto<br />
in eredità con l’educazione e con l’esempio<br />
e quello che diamo in eredità<br />
alle persone più giovani o ai figli.<br />
3. Risconoscimento delle forme di violenza<br />
maschile. Riflettere sulle diverse<br />
forme di violenza che si riproducono<br />
nei nostri rapporti, non solo di ordine fisico<br />
ma anche psicologico e relazionale.<br />
4. Riconoscimento dell’importanza del femminismo.<br />
Non solo per le donne ma anche per<br />
la maturazione che possiamo fare come uomini.<br />
5. Valorizzazione delle donne. Significa riconoscere<br />
l’autorità e la generosità delle donne<br />
che abbiamo vicino (madre, partner, sorelle,<br />
amiche) ma anche riferimenti filosofici e politici,<br />
sia viventi sia del passato.<br />
6. Riconoscimento della differenza. Riconoscere<br />
che non gli uomini ma gli uomini e le donne<br />
abitano la terra. Che per quanto riguarda<br />
gli esseri umani, quella sessuale<br />
è la prima e fondamentale differenza.<br />
7. Lavoro su di sé, trasformazione<br />
di sé e dei propri legami col<br />
mondo. Superare la tradizionale<br />
pretesa maschile di cambiare il<br />
mondo inteso come qualcosa di<br />
esterno che non ci riguarda e comprendere<br />
che il lavoro deve partire<br />
da sé, dalle proprie relazioni con altre<br />
persone e dai propri legami con<br />
una realtà di cui facciamo parte.<br />
HOD <strong>27</strong> - 19
8. Ricerca personale e percorsi soggettivi creativi<br />
come uomini. Non si tratta di ricercare una nuova<br />
“identità maschile” da sostituire a quella<br />
vecchia. Non ci interessa ridefinire un’essenza,<br />
o creare nuove forme di omologazione sessuale,<br />
ma piuttosto liberare la capacità di ciascuno<br />
di vivere i propri desideri e creare una propria<br />
soggettività sessuata.<br />
9. Costruzione di nuove modalità di relazione uomo<br />
donna e legame politico con le donne che<br />
si occupano della differenza sessuale. Il percorso<br />
di maturazione e trasformazione personale,<br />
culturale, sociale e politico dipenderà dalla capacità<br />
di costruire relazioni di scambio significative<br />
con donne autorevoli. Relazioni interpersonali<br />
ma anche relazioni politiche, feconde di<br />
idee, progetti e pratiche di azione e significative<br />
di fronte ad altri uomini e donne.<br />
10.Presa parola pubblica critica e tensione trasformativa<br />
della realtà a cui apparteniamo.<br />
Attraverso queste relazioni e queste pratiche si<br />
intende prendere parola pubblica sulla differenza<br />
sessuale ed in particolare sulla differenza<br />
maschile; per discutere delle forme della politica,<br />
del vivere sociale, dell’immaginario, degli<br />
scambi economici e sociali e per portare il proprio<br />
contributo nella realizzazione<br />
di una società più rispettosa<br />
e nonviolenta, una società che<br />
si lascia arricchire dalle differenze<br />
che la attraversano. ■<br />
Jan Saudek,“The Life”, 1966.<br />
vizio civile rispetto al servizio o<br />
alla carriera militare. Quasi ogni<br />
ambito della società è oggi colpita<br />
dalla crisi e dalla trasformazione<br />
degli uomini: dalla famiglia<br />
alla sessualità, dalla coppia ai modelli genitoriali,<br />
dalle forme di lavoro alle forme della politica.<br />
Qual è la dinamica clou dell’imbarazzo<br />
del maschio in questo momento?<br />
a questione fondamentale credo sia legata<br />
L al fatto che una volta venuti meno o andati<br />
in crisi alcuni dei pilastri dell’identità maschile<br />
tradizionale, ovvero la cultura patriarcale, il<br />
20 - HOD <strong>27</strong><br />
potere politico, il lavoro garantito, gli uomini<br />
s<strong>anno</strong> che la loro identità e il loro riconoscimento<br />
non è scontato. In passato gli uomini<br />
erano i soggetti desideranti e le donne l’oggetto<br />
del desiderio maschile. Oggi non è più<br />
così. Per la prima volta iniziano a guardarsi allo<br />
specchio domandandosi quanto sono “attraenti”<br />
o “desiderabili”, quanto a loro volta<br />
possono essere oggetto (e non solo soggetto)<br />
di desiderio. Per questo oggi c’è un’attenzione<br />
più ossessiva da parte del maschio sul proprio<br />
lato estetico, sulla propria bellezza, sul proprio<br />
corpo. Per la prima volta l’uomo sente l’imbarazzo<br />
per il proprio corpo. E dunque cerca di<br />
manipolarlo, truccarlo, correggerlo, “ottimizzarlo”.<br />
È tutto per la paura di non poter essere<br />
desiderati o amati semplicemente per quello<br />
che si è.<br />
Come si è modificata la sessualità -se si è<br />
modificata- e come viene vissuta?<br />
difficile fare delle generalizzazioni a questo<br />
È proposito. Credo si possano segnalare sia<br />
cambiamenti positivi che negativi. Da una parte,<br />
perlomeno per quanto riguarda le persone<br />
della mia generazione (trentenni) credo che<br />
oggi gli uomini h<strong>anno</strong> una sensibilità<br />
maggiore nelle dimensioni<br />
relazionali rispetto agli uomini<br />
delle generazioni precedenti. La<br />
sessualità non è vissuta più semplicemente<br />
come sfogo ma come<br />
momento di incontro e di<br />
confronto. Dunque si potrebbe<br />
dire che molti uomini st<strong>anno</strong><br />
passando da una sessualità completamente<br />
genitale a una sessualità<br />
e un erotismo più ampio<br />
e profondo. Inoltre credo che rispetto al passato<br />
le nuove generazioni di uomini si preoccupino<br />
della soddisfazione sessuale della propria<br />
partner. Si può segnalare tuttavia come,<br />
per quanto riguarda la società maschile nel<br />
suo complesso, si delinea anche un’evoluzione<br />
negativa. L’idea di uno scambio più alla pari<br />
con le donne, e le richieste più esigenti da<br />
parte femminile, h<strong>anno</strong> portato molti uomini<br />
a fuggire e a trovare rifugio in una sessualità
più estemporanea, frammentata o basata su<br />
nuove forme di dominio. Basta pensare al fenomeno<br />
del turismo sessuale o all’estendersi<br />
delle forme del mercato del sesso, da quello<br />
virtuale alla prostituzione con donne straniere.Tutti<br />
segnali di un’accresciuta insicurezza e<br />
di un rifugio in rapporti sessuali rassicuranti e<br />
controllati.<br />
Che tipo di gruppi maschili si sono formati<br />
attorno a queste dinamiche?<br />
ggi esistono sia gruppi di autocoscienza<br />
O maschili, sia gruppi più generici di confronto<br />
e discussione tra uomini, sia reti di persone<br />
che riflettono a vario titolo sulla maschilità<br />
e le relazioni tra i sessi e che costruiscono<br />
momenti di incontro e discussione pubblica.<br />
D’altra parte esistono anche gruppi che lavorano<br />
nella cornice di un revanscismo<br />
maschile nei confronti<br />
delle donne. Penso ai<br />
“Maschi selvatici” o a gruppi<br />
analoghi che h<strong>anno</strong> come<br />
missione (implicita o esplicita)<br />
quella di ritrovare l’identità<br />
smarrita, e spesso di riprendere<br />
il potere e l’autorità<br />
perduta socialmente e<br />
nei rapporti con le donne.<br />
Tu fai parte di una rete di<br />
uomini che riflette da<br />
tempo sui maschi e la differenza sessuale.<br />
Come si è svolto il vostro percorso e a che<br />
punto siete arrivati?<br />
I<br />
Da “ Kim Anderson, Calendario 1995”.<br />
l nostro percorso è iniziato molti anni fa<br />
quando abbiamo iniziato a leggere delle riflessioni<br />
e delle esperienze che facevano gli altri.<br />
Ci sono state alcune riviste o pubblicazioni<br />
curate assieme. Ci sono stati molti incontri<br />
o convegni in cui ci siamo ritrovati vicini. È cominciato<br />
uno scambio, la stima, l’amicizia, la<br />
voglia di stringere legami e di fare qualcosa assieme.<br />
Abbiamo organizzato momenti di incontro<br />
nazionali, ritiri, dibattiti.Abbiamo fatto<br />
trasmissioni radio. L’ultima cosa che stiamo<br />
portando avanti è il progetto di un libro scritto<br />
assieme sul desiderio maschile. Ci stiamo<br />
lavorando da<br />
tempo e speriamo<br />
di riuscire<br />
ad arrivare<br />
alla fine.<br />
Questogruppi escludono la donna o le<br />
permettono di partecipare? Se sì, in che<br />
termini?<br />
I<br />
Il<br />
del<br />
tramonto<br />
gruppi a cui partecipo sono dedicati al confronto<br />
tra uomini e tra uomini e donne. Si<br />
organizzano sia momenti di riflessione con<br />
membri del proprio sesso, sia momenti di dialogo<br />
e confronto con membri di entrambi i<br />
sessi. Dal mio punto di vista le due esperienze<br />
devono essere connesse e collegarsi l’una<br />
all’altra.<br />
Quali sono gli obiettivi<br />
preposti e che tipo di la-<br />
voro intendete svolgere?<br />
I<br />
MASCHIO<br />
o lavoro con una rete di<br />
uomini, che per studio e<br />
per passione, riflettono e<br />
producono attività culturali<br />
e politiche sui temi<br />
della differenza maschile e<br />
delle relazioni tra uomini e<br />
donne.<br />
Tempo fa con questa rete<br />
di amici avevamo elaborato<br />
una specie di carta di intenti comuni (vedi nelle<br />
pagine precedenti), composta di dieci punti,<br />
tra cui la critica del patriarcato e dei modelli<br />
tradizionali di virilità, il disconoscimento<br />
delle forme di violenza maschile, il riconoscimento<br />
dell’importanza storica del femminismo<br />
anche come occasione per gli uomini, la<br />
valorizzazione delle donne, il riconoscimento<br />
della differenza sessuale, la disponibilità ad un<br />
lavoro su di sé, la ricerca personale di un proprio<br />
modo originale di essere uomini, la costruzione<br />
di nuove modalità di relazione uomo<br />
donna a livello sia personale che politico,<br />
e infine l’impegno per la trasformazione sociale<br />
in direzione di una società più nonviolenta<br />
e rispettosa delle differenze. ■<br />
HOD <strong>27</strong> - 21
Le Mystere de l’amour, Marie France<br />
et Marc Almond, 1992.<br />
Sposarsi oggi? È ancora<br />
possibile credere<br />
nel matrimonio, quando<br />
vediamo intorno a noi<br />
un desolante panorama di<br />
unioni infelici, relazioni trascinate<br />
passivamente e senza<br />
entusiasmo, separazioni<br />
dolorose e dilagante cinismo?<br />
In questi tempi di radicale<br />
cambiamento culturale,<br />
l’istituzione del matrimonio,<br />
così come tante altre<br />
norme sociali, si trova di<br />
fronte a sfide profonde.<br />
Sono necessarie nuove,<br />
profonde comprensioni,<br />
basate su verità universali<br />
ma capaci al tempo stesso<br />
di adattarsi a circostanze in<br />
continua trasformazione.<br />
In questo scoraggiante sce-<br />
22 - HOD <strong>27</strong><br />
Il<br />
matrimonio<br />
come<br />
espansione<br />
Come trasformare<br />
un’istituzione in crisi<br />
in una favola a “lieto fine”!<br />
nario, Swami Kriyananda<br />
indica una via: l’espansione<br />
del proprio sé attraverso<br />
il matrimonio, fino all’amore<br />
universale. Vissuto e<br />
compreso in modo espansivo,<br />
il matrimonio può essere<br />
un sentiero di grande<br />
appagamento e crescita<br />
personale, di realizzazione<br />
del proprio potenziale più<br />
elevato. Il matrimonio deve<br />
contribuire allo scopo fondamentale<br />
della vita, cioé<br />
espandere i limiti della coscienza<br />
umana verso la<br />
consapevolezza universale.<br />
«Quando sarete riusciti<br />
a espandere la vostra<br />
relazione su un livello<br />
di vero amore disinte-<br />
del<br />
sé<br />
a cura di Ananda Assisi<br />
ressato» esorta l’autore «allora<br />
l’affetto che provate l’uno<br />
per l’altro si espanderà.<br />
Perfezionando il vostro amore,<br />
vedrete sbocciare nel<br />
vostro matrimonio una
sorta di dolcezza, un rispetto<br />
e una comunione reciproci,<br />
che sar<strong>anno</strong> per entrambi<br />
una fonte di gioia<br />
perenne».<br />
Nel suo libro “Il matrimonio<br />
come espansione del sé”<br />
(Ananda Edizioni), Kriyananda<br />
aiuta le coppie a<br />
comprendere con realismo<br />
e positività il vero scopo e la<br />
vera natura del matrimonio.<br />
Le aiuta a mettere a fuoco<br />
più chiaramente quali sono<br />
le sfide che i coniugi si trovano<br />
immancabilmente ad<br />
affrontare, al di là delle ispirazioni<br />
romantiche con cui<br />
ognuno di noi è cresciuto;<br />
ad accettare e a scegliere<br />
gioiosamente queste sfide,<br />
con la consapevolezza che<br />
il matrimonio è uno strumento<br />
ideale per espandere<br />
la propria coscienza al di là<br />
dei limiti del proprio piccolo<br />
ego. In poche parole, esorta<br />
i coniugi a camminare «non<br />
solo mano nella mano, ma<br />
anche con gli occhi bene<br />
aperti»!<br />
Questo libro, però, fa anche<br />
molto di più. Propone agli<br />
sposi idee profonde e inaspettate<br />
per cementare nell’amore<br />
la propria unione e<br />
per espandere poi questo<br />
legame nell’amore verso<br />
tutti gli altri; per prendere il<br />
matrimonio come un punto<br />
di partenza per il "lancio"<br />
verso l'Assoluto, verso Dio;<br />
per portare in alto il proprio<br />
piccolo amore, cercando di<br />
fonderlo con la Realtà più<br />
elevata, quella universale,<br />
che con la Sua Luce riesce a<br />
comprendere tutta la crea-<br />
zione. “Il matrimonio come<br />
espansione del sé” non offre<br />
solo una visione elevata,<br />
ma anche suggerimenti<br />
pratici e concreti sui più<br />
svariati ambiti del matrimonio:<br />
● L’impegno reciproco:<br />
comprendere che senza un<br />
senso di responsabilità ci<br />
possono essere poche<br />
unioni durature; che alla<br />
base di ogni matrimonio<br />
dovrebbe esserci fedeltà alla<br />
verità, a ciò che è giusto,<br />
piuttosto che ai sentimenti e<br />
alle emozioni.<br />
● La comprensione e la<br />
comunicazione tra i coniugi:<br />
imparare ad accettare<br />
e ad apprezzare le reciproche<br />
differenze, vedendo il<br />
confronto tra le diverse nature<br />
dell’uomo e della donna<br />
come un modo per raggiungere<br />
un più profondo<br />
equilibrio personale; sviluppare<br />
una comunicazione<br />
amorevole e positiva, riscoprendo<br />
la preziosa arte dell’ascolto<br />
e dell’intuizione.<br />
● L’arte della “manutenzione”:<br />
imparare ad accettare<br />
l’altro così com’è, dandogli<br />
la libertà di crescere a<br />
modo suo e col suo ritmo;<br />
comprendere che il compromesso<br />
è una delle prime<br />
cose da accettare nel matrimonio;<br />
imparare come e<br />
quando dare consigli al<br />
partner; nutrire il sottile magnetismo<br />
di coppia ecc.<br />
● Il sesso: comprendere<br />
che finché l’unione fisica<br />
non diventa una consumazione<br />
d’amore più che di<br />
passione, non è possibile<br />
Cos’é il Karma<br />
Dal sanscrito KRI, cioè “fare”,<br />
riguarda gli effetti delle<br />
azioni passate, di questa o di<br />
altre vite. La legge equilibratrice<br />
del karma, spiegata dalle<br />
scritture induiste è quella di azione<br />
e reazione, causa ed effetto,<br />
semina e raccolto. Secondo<br />
il corso della giustizia naturale<br />
ogni essere umano, mediante<br />
i propri pensieri e le proprie azioni,<br />
diviene l'artefice del proprio<br />
destino. Le energie, saggiamente<br />
o insensatamente messe<br />
in moto dall'uomo, ritorner<strong>anno</strong><br />
a lui come un cerchio che inesorabilmente<br />
si chiude. La comprensione<br />
della legge del karma,<br />
intesa quale legge di giustizia,<br />
permette di liberare la mente<br />
umana dal risentimento verso<br />
Dio e gli altri uomini per ciò che<br />
accade. Il karma segue gli esseri<br />
umani da un'incarnazione all'altra<br />
fino a quando non sarà<br />
soddisfatto o trasceso spiritualmente<br />
e l'anima sarà per sempre<br />
liberata dalla reincarnazione<br />
forzata.<br />
Cos’é il Dharma<br />
Sono i principi eterni di giustizia<br />
che sostengono tutta la<br />
creazione; e il dovere dell'uomo<br />
di vivere in armonia con questi<br />
principi. "Fare il proprio dharma"<br />
significa compiere ciò che è giusto<br />
per l'anima individuale in armonia<br />
con l'universo. In sanscrito<br />
si dice "Yato dharma, tato jaya",<br />
dove c'e il dharma lì c'è la vittoria.<br />
(Paramhansa Yogananda)<br />
Chi è Yogananda<br />
Paramhansa Yogananda è il<br />
primo grande maestro indiano<br />
che trascorse la maggior<br />
parte della sua vita in Occidente.<br />
Il suo amore, la sua profondi-<br />
HOD <strong>27</strong> - 23
tà e l’universalità dei suoi insegnamenti<br />
h<strong>anno</strong> ispirato milioni<br />
di persone. È diventato famoso<br />
attraverso l’”Autobiografia di<br />
uno Yogi”, pubblicato per la prima<br />
volta nel 1946. Nel 1920<br />
Yogananda lasciò l’India con la<br />
missione di rivelare le antiche<br />
tecniche e gli insegnamenti della<br />
Realizzazione del Sé; visse e<br />
insegnò in America per trentadue<br />
anni.<br />
I suoi sforzi h<strong>anno</strong> svolto un ruolo<br />
chiave nel rendere lo yoga e<br />
la meditazione ampiamente accettati<br />
e praticati in Occidente.<br />
Yogananda ha dato risalto ai<br />
principi eterni alla base di ogni<br />
religione.<br />
Il suo scopo era di aiutare i ricercatori<br />
sinceri della Verità, indipendentemente<br />
dal loro credo,<br />
a ottenere l’esperienza interiore<br />
e Diretta di Dio, L’unione Con<br />
l’Infinito, Conosciuta Come “Realizzazione<br />
Del Sé”. ■<br />
24 - HOD <strong>27</strong><br />
accedere agli aspetti più elevati<br />
del matrimonio; che il<br />
vero scopo del sesso è<br />
esprimere tenerezza; che<br />
tutti i piaceri dei sensi sono<br />
esaltati dalla moderazione.<br />
● I figli: riconoscere che<br />
l’approccio più saggio è<br />
comprendere fin dall’inizio<br />
che ogni bambino non è<br />
una propria creazione, ma<br />
un ospite nella propria casa:<br />
Dio, che viene a ricordarci di<br />
Lui e del Suo amore per noi;<br />
imparare a ispirare i propri<br />
figli, lasciando emergere la<br />
loro ricchezza interiore.<br />
● Il matrimonio spirituale:<br />
l’autore dedica infine un<br />
capitolo a coloro che sono<br />
consapevolmente sul sentiero<br />
spirituale e desiderano<br />
mettere Dio al primo posto<br />
nel proprio matrimonio.<br />
Chiunque abbracci la<br />
sfida di vivere un<br />
“matrimonio espansivo”,<br />
vedrà entrare nella propria<br />
vita personale e di coppia<br />
nuovi colori e si accorgerà<br />
di stringere già tra le<br />
mani il dono più bello e più<br />
vero del matrimonio. ■<br />
Per informazioni sugli insegnamenti di Paramhansa Yogananda,<br />
ma anche per chi volesse acquistare il libro di Swami Kriyananda<br />
“Il matrimonio come espansione del sé”:<br />
Ananda Assisi<br />
tel. 0742-813620, www.ananda.it<br />
Ananda Milano, 348-2616102 (Baladev)
Disegni di Cristina Corvaglia<br />
Si parla tanto di cuore, nel senso<br />
di amore e di dolore,<br />
ma pensiamo mai all’organo che<br />
in qualche modo dirige la nostra<br />
vita? Sappiamo, prima di renderci<br />
conto che qualcosa non va, cosa<br />
è meglio fare e cosa non fare per<br />
mantenerlo in buone condizioni?<br />
Esiste un preciso rapporto tra grassi,<br />
colesterolo e malattie cardiovascolari.<br />
In particolare il ruolo del colesterolo<br />
come fattore di rischio delle malattie<br />
del cuore, dell’ipertensione e dell’arteriosclerosi<br />
è uno degli argomenti più studiati<br />
degli ultimi anni.<br />
Ma cos’è il colesterolo?<br />
Èun componente endogeno del nostro<br />
organismo, una sostanza normalmente<br />
contenuta nel sangue e in altri organi come<br />
cervello, surrenali, milza, ovaie ecc, che riveste<br />
notevole importanza per le sue diverse<br />
funzioni (ad esempio è un elemento che costituisce<br />
le membrane cellulari ed è necessario<br />
per la formazione degli ormoni).<br />
Quando è in eccesso si accumula nel tessuto<br />
adiposo e in altri tessuti, mentre a livello<br />
dei vasi sanguigni forma le cosidette “placche<br />
ateromatose”, che con il passare del<br />
GliAmici<br />
del<br />
Cuore<br />
di Raffaella Ferrari<br />
tempo restringono le arterie (arteriosclerosi)<br />
e possono causare gravi danni all’apparato<br />
cardiovascolare. Le arterie colpite sono<br />
quelle del cuore (angina e infarto), le grandi<br />
arterie (ipertensione, aneurisma) e quelle<br />
cerebrali (ictus).<br />
Semplificando, si può dire che il rischio di<br />
patologie cardiovascolari si riduce con<br />
bassi livelli di colesterolo totale nel sangue.<br />
Anche elevati livelli di trigliceridi, se associati<br />
ad altri fattori di rischio, comportano un<br />
aumento delle probabilità di problemi cardiovascolari,<br />
in particolare di ischemie.<br />
Una condizione protratta di ipercolesterolemia<br />
o di ipertrigliceridemia è chiamata “dislipidemia”.<br />
Fattori che favoriscono le “dislipidemie”:<br />
● predisposizione genetica<br />
● eccesso di peso<br />
● fumo<br />
● dieta ricca di grassi animali saturi<br />
● dieta povera di frutta e verdura<br />
● stress<br />
● stile di vita sedentario.<br />
Fattori che le prevengono:<br />
● peso nella norma<br />
● attività fisica<br />
● dieta ricca di carboidrati complessi<br />
● alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi<br />
(pesce, olio di oliva).<br />
HOD <strong>27</strong> - 25
In generale, ai soggetti a rischio quali obesi<br />
e ipertesi che h<strong>anno</strong> valori di colesterolo<br />
o di trigliceridi elevati ma non preoccupanti,<br />
prima di ricorrere ad un intervento<br />
farmacologico si consigliano una dieta appropriata,<br />
attività fisica regolare e una “terapia”<br />
a base di rimedi naturali per 3-6 mesi.<br />
Solo in un secondo momento, se i valori rimangono<br />
alti, diviene indispensabile passare<br />
alla terapia farmacologica.<br />
Per quanto riguarda l’alimentazione, è bene<br />
diminuire l’apporto di grassi saturi (margarina,<br />
burro, creme, latte intero, formaggi, salumi,<br />
fritti) e di zuccheri, e consumare oli vegetali<br />
a crudo (oliva, riso, girasole), tanto pesce<br />
e carni bianche. È consigliabile aumentare<br />
il consumo di frutta, verdura, legumi e cereali,<br />
moderare le bevande alcoliche.<br />
Tra le sostanze naturali utilizzate per il controllo<br />
dei grassi nel sangue ricordiamo:<br />
Aglio (Allium Sativum)<br />
L’ uso medicamentoso del bulbo dell’aglio<br />
è noto fin dall’epoca dei Sumeri,<br />
che lo utilizzavano per aumentare la resistenza<br />
fisica e prevenire le malattie infettive.<br />
Nel Medioevo era consuetudine indossare<br />
collane di aglio per tenere lontana la peste.<br />
La fitoterapia moderna ne consiglia l’uso per<br />
le proprietà ipotensive ma anche per la sua<br />
capacità di ridurre il colesterolo e prevenire<br />
l’arteriosclerosi.<br />
Dosi consigliate: in capsule di estratto secco<br />
da 300 mg 2 volte al dì, oppure 40 gocce<br />
di tintura madre in un po’ d’acqua 15 minuti<br />
prima dei tre pasti principali.<br />
Carciofo (Cynara Scolimus)<br />
Si utilizza la foglia, che contiene diverse<br />
sostanze ad azione coleretica (che aumentano<br />
la produzione di bile) e diuretica.<br />
L’azione ipocolesterolomizzante è dovuta in<br />
gran parte all’aumento dell’escrezione biliare<br />
del colesterolo.Ottimo l’abbinamento del<br />
carciofo con piante contenenti mucillagini<br />
come l’Ispagul, che favoriscono l’eliminazione<br />
degli acidi biliari.<br />
Dosi consigliate: in tintura madre 30 gocce<br />
26 - HOD <strong>27</strong><br />
Consiglio<br />
per un rimedio casalingo<br />
Tisana di carciofo composta: due tazze di infuso<br />
al dì lontano dai pasti contenente: 40%<br />
di foglie di carciofo, 20% di foglie di tarassaco,<br />
10% di foglie di betulla, 20% di foglie<br />
di olivo, 10% di radice di bardana.<br />
per 3 volte al dì (prima dei pasti),oppure utilizzate<br />
una formulazione composta da carciofo,<br />
tarassaco e fumaria TM in parti uguali,<br />
30 gocce per 3 volte al dì.<br />
Gugul (Commiphora Mukul)<br />
Pianta Indiana della cui azione medicamentosa<br />
si ritrovano tracce in alcuni<br />
scritti che risalgono a circa 2000 anni fa.<br />
Dall’incisione del suo tronco si ricava una<br />
gommoresina dall’intenso odore balsamico<br />
che ha una buona attività ipolipidemizzante.<br />
Riduce la sintesi epatica del colesterolo, ne<br />
favorisce una rapida degradazione e l’eliminazione<br />
attraverso le feci. Si trova in commercio<br />
sotto forma di capsule.<br />
Dosi consigliate: a seconda dei casi, da 100<br />
a 500 mg tre volte al dì.<br />
Acidi grassi polinsaturi<br />
omega-3 (pufa)<br />
Non sempre i grassi h<strong>anno</strong> un effetto negativo<br />
sul cuore. Negli ultimi anni è stato<br />
scoperto che un particolare gruppo di<br />
grassi chiamati omega-3 h<strong>anno</strong> un effetto<br />
positivo sulla prevenzione delle patologie<br />
cardiovascolari. I principali omega-3 sono<br />
l’acido alfa-linolenico (ALA) che si trova in<br />
gran quantità nell’olio di semi di lino, l’acido<br />
eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico<br />
(DHA) presenti nel pesce (pesce<br />
azzurro, merluzzo, tonno) e nelle alghe<br />
marine.<br />
Sono composti detti “essenziali” perchè<br />
l’organismo umano non è in grado di produrli<br />
e devono essere assunti con la dieta o<br />
al bisogno sotto forma di integratori.<br />
Nel 1997 una ricerca clinica di area anglo-
sassone ha dimostrato che un supplemento<br />
di omega-3 riduce in misura significativa la<br />
mortalità in soggetti che h<strong>anno</strong> già avuto un<br />
infarto e che è possibile una riduzione di circa<br />
il 70% di episodi di ischemia in soggetti<br />
che assumono regolarmente l’acido alfa-linolenico.<br />
Questi risultati sono stati confermati<br />
anche da uno studio (studio GISSI<br />
Prevenzione, 1999) fatto in Italia dall’Istituto<br />
di ricerca “Mario Negri”. Possono essere assunti<br />
contemporaneamente ai farmaci tradizionali,<br />
migliorandone l’azione.<br />
Dose d’integrazione consigliata: un grammo<br />
di omega-3 al giorno.<br />
Sostanze estratte dal riso<br />
(policosanoli e gamma-orizanolo)<br />
Ipolicosanoli sono sostanze presenti nella<br />
cera della crusca di riso. Sono degli energici<br />
antiossidanti e h<strong>anno</strong> la capacità di ridurre<br />
i livelli di colesterolo totale. Un’altra<br />
importante proprietà protettiva sull’apparato<br />
cardiovascolare è la loro capacità di inibire<br />
la formazione delle placche ateromatose<br />
a livello dei vasi sanguigni.<br />
Il gamma-orizanolo è una sostanza che si<br />
ricava principalmente dall’olio di riso ma si<br />
trova in tutti i cereali e in altri alimenti come<br />
i pomodori, gli agrumi, gli asparagi.<br />
Attenzione: nei cereali è più concentrato<br />
nella crusca; quindi i cereali trattati come il<br />
riso e la farina bianca (raffinati e non biologici)<br />
ne contengono solo piccole quantità.<br />
Probabilmente il gamma-orizanolo riduce i<br />
livelli di colesterolo perchè aumenta la produzione<br />
della bile e ne favorisce l’eliminazione<br />
attraverso le feci.<br />
Illustrazioni di Cristina Corvaglia<br />
Valori di riferimento (mg/dl)<br />
colesterolo tot. LDL HDL trigliceridi<br />
ottimale < 200 < 120-150 >= 50-60 < 200<br />
soglia 200-239 150-180 50-35 200-800<br />
di rischio > = 240 > 180 < 35 > 800<br />
Altre piante o sostanze che in vario<br />
modo h<strong>anno</strong> azione protettiva sull’apparato<br />
cardiovascolare sono:<br />
● la lecitina di soja<br />
● il crisantemo americano<br />
● il tarassaco<br />
● la garcinia Cambogia<br />
● il coenzima Q10 (ubidecarenone)<br />
● l’acido alfa-lipoico<br />
● il picnogenolo<br />
● il resveratrolo (uva rossa) ecc.<br />
Si trovano in commercio sotto forma di integratori<br />
oppure si possono preparare in<br />
farmacia su prescrizione medica (preparati<br />
galenici).<br />
In gemmoterapia si possono utilizzare:Betulla<br />
pubescens, Fraxinus excelsior e Olea<br />
europea (30/50 gocce di Macerato Glicerico<br />
in poca acqua 1-2 volte al giorno, un quarto<br />
d’ora prima del pasto). ■<br />
Colesterolo buono e cattivo<br />
Esistono due tipi di colesterolo, uno “cattivo”<br />
chiamato LDL (o VLDL) che è responsabile<br />
del progressivo restringimento<br />
dei vasi e uno “buono” chiamato HDL,<br />
con funzione protettiva.<br />
● Il colesterolo “cattivo”, se è presente in<br />
eccesso, si deposita sulla parete delle arterie<br />
formando a lungo andare una placca<br />
che via via si ingrossa e impedisce il<br />
passaggio del sangue (aterosclerosi).<br />
● Il colesterolo “buono” agisce da “spazzino”<br />
e pulisce le arterie, asportando la<br />
placca.<br />
Per questo motivo è<br />
importante che i valori<br />
ematici del colesterolo<br />
“HDL” siano<br />
proporzionalmente<br />
maggiori di quelli<br />
“LDL”. ■<br />
HOD <strong>27</strong> - <strong>27</strong>
Alimentazione e svezzamento:<br />
anche questo è amore…<br />
L’<br />
alimentazione non riguarda solo l’accrescimento fisico dei nostri figli: è investita<br />
di significati emotivi strettamente connessi al loro mondo psicologico, ai sentimenti<br />
e alle emozioni. Nei primi mesi di vita del bambino l’alimentazione al seno<br />
è la migliore possibile, sia perché fornisce tutte le sostanze nutritive necessarie al neonato,<br />
sia per l’insostituibile esperienza di dono, protezione e amore che porta con sé.<br />
Durante il primo <strong>anno</strong> di vita è un indubbio fattore di crescita e di sviluppo: a mano a<br />
mano che il corpo del neonato si struttura e si completa, il latte materno viene sostituito<br />
dai cibi solidi che rafforzano il legame del nuovo nato con la Terra e l’ambiente che lo<br />
circonda.<br />
Il nutrimento, liquido o solido che sia, rappresenta il primo momento di comprensione<br />
del mondo. Il bambino si attacca al seno, mentre la madre lo prende tra le braccia,<br />
e impara a chiedere il cibo quando lo desidera. Sono i primi anelli di una catena<br />
affettiva simbolica, benché molto concreta, che costituisce la base della sua esperienza<br />
di vita e d’amore.<br />
Lo svezzamento è il passaggio graduale dal nutrimento liquido a quello solido: dal<br />
capezzolo al biberon e da questo agli alimenti. Risponde a precise esigenze psicofisiche<br />
del bambino, alla raggiunta maturazione del suo sistema enzimatico e alla<br />
comparsa della sostanza dura, i denti, nel più importante organo di gusto e di piacere: la<br />
bocca. Può iniziare, in accordo con il proprio pediatra, alla fine del sesto mese, o anche<br />
prima se la situazione lo richiede. Con lo svezzamento la mamma aiuta il proprio bambino<br />
a conoscere in maniera graduale il mondo che lo circonda: dal primo cucchiaino<br />
d’acqua, al biberon e alla pappa, gli offre tutta la gamma degli alimenti che completano<br />
la sua dieta.<br />
Con la crescita aumenta la varietà degli alimenti, la loro consistenza, il loro sapore<br />
e il bambino si relaziona con essi e articola sempre più il suo comportamento: richiede<br />
la pappa quando la desidera, la reclama, diventa capace di attendere, la riconosce,<br />
l’accetta, oppure, alcune volte, la rifiuta.<br />
La salute è un bene, un valore che ogni genitore dovrebbe trasmettere al proprio figlio<br />
guidandolo a scoprire e a riconoscere l’importanza che un’alimentazione semplice<br />
e genuina riveste per il corpo e per la mente: anche questo è amore! ■<br />
28 - HOD <strong>27</strong><br />
Alimentazione del bambino dalla prima infanzia all’adolescenza:<br />
gruppi di educazione alimentare per mamme a Milano<br />
Per informazioni: Dott.ssa Giulia Fulghesu, tel. 02-4987448.<br />
Fondatrice dell’Associazione Culturale Essere Benessere.
Amore. Se ne parla tanto, troppo,<br />
a sproposito. Riempie le riviste<br />
e i talk show. Più se ne parla<br />
e meno lo si vive.<br />
Si ammucchiano le opinioni<br />
personali e di presunti esperti.<br />
Può capitare di sentire qualcosa<br />
di interessante, ma è subito<br />
sommerso dalla banalità.<br />
Il trend di questi tempi è rendere<br />
tutto informe e superficiale,<br />
servendo l’esigenza di spettacolo<br />
e perdendo l’occasione<br />
di veicolare qualche<br />
seppur minimo concetto.<br />
Un insegnamento antico,<br />
un controllo antico<br />
Sul palcoscenico della storia si sono sempre alternate<br />
due tendenze rispetto all’umanità: aiutarla<br />
a crescere o sfruttarla. Chi ha cercato di<br />
attuare la prima ha sempre cercato di spiegare i meccanismi<br />
e le leggi a cui siamo sottoposti nella nostra<br />
esistenza. Pare che l’amore sia sintesi (l’atto di unire,<br />
mettere insieme), il congiungimento degli opposti,<br />
quindi l’armonia che porta con sé gioia e piacere.<br />
Persino il risvolto sessuale della questione ne è testi-<br />
30 - HOD <strong>27</strong><br />
di Fabio Ferraris<br />
monianza, il maschio(+) e la femmina(-), in un crescendo<br />
di sensazioni, giungono all’armonia (orgasmo).<br />
Anche solo per pochi secondi abbiamo la possibilità<br />
di sperimentare il piacere profondo che nasce<br />
dalla fusione di due energie in una sola che le trascende.<br />
Ciò avviene a chiunque, ed è l’unico modo<br />
che tutti gli esseri umani h<strong>anno</strong> di sperimentare l’unità<br />
(che è appunto sintesi). Per questo motivo tutti i sistemi<br />
di potere politico e religioso repressivi h<strong>anno</strong><br />
cercato di controllare la sessualità in quanto possibilità<br />
di sperimentare la vera libertà che nasce dal “lasciarsi<br />
andare”, possibilità data dall’abbandono della<br />
sensazione soggettiva di essere limitato. È interessante<br />
però osservare come non ci siano mai riusciti veramente<br />
per lungo tempo, perché la forza della traenza,<br />
suscitata dall’amore in ogni sua manifestazione, mantiene<br />
in vita dentro di sé e nel sottobosco letterario e<br />
artistico in genere questo anelito di libertà, di abbandono<br />
in ciò che ci trascende (il Divino).<br />
L’Amore è uno e si manifesta<br />
in tutte le cose<br />
Aseconda della sensibilità di una persona, l’amore<br />
si può estendere a qualsiasi cosa conteniamo<br />
e ci circonda, un animale che la-<br />
Illustrazione di Cristina Corvaglia
sciandosi accarezzare si abbandona fidandosi ciecamente<br />
di noi, noi stessi che lo accarezziamo; la fusione<br />
emotiva e fisica ed energetica con la luce del sole<br />
quando ci predisponiamo ad accettarla. Sono solo<br />
immagini di amore ma è anche attraverso l’analogia,<br />
meravigliosa e dimenticata scienza, che possiamo<br />
spiegare gli infiniti campi di applicazione di sintesi che<br />
è l’amore, dalla sensazione di appartenenza al desiderio/bisogno<br />
di fusione. Non dobbiamo dimenticare<br />
che ognuno di noi può arrivare al livello che gli è<br />
proprio. Che possiamo discutere unicamente ciò che<br />
abbiamo realizzato (assimilato). Solo chi percepisce<br />
le possibilità che possono essere dischiuse cercherà<br />
di andare oltre i propri limiti soggettivi, cercando.<br />
Applicare tutto questo<br />
al concetto di <strong>benessere</strong><br />
Per analogia, se consideriamo il <strong>benessere</strong> come<br />
armonia, possiamo raggiungerlo facendo<br />
incontrare gli estremi opposti che sono in<br />
noi. Cercherò di fare degli esempi. Se seguissi solo il<br />
mio bisogno di tranquillità e solitudine mi isolerei,<br />
con tutto ciò che ne consegue (minori possibilità di<br />
incontrare persone, donne, amici, occasioni di lavoro,<br />
di scambiare opinioni, confrontare cose e cogliere occasioni,<br />
sostanzialmente di conoscere ciò che la vita<br />
ha in serbo per me). Dall’altra parte avrei l’opportunità<br />
di maggiore ascolto interiore, meno stress e una<br />
digestione migliore, più energia ecc. Ecco allora che<br />
l’armonia è rappresentata dal giusto mix delle mie<br />
due esigenze: staticità (tranquillità e solitudine) e movimento<br />
(azione e scambio). Amore è quindi anche<br />
cercare di guarire gli squilibri fisici, emotivi, psicologici.<br />
L’amore è una cura in quanto armonia.<br />
L’importanza dell’equilibrio tra gli opposti appare evidente<br />
in tutta la sua grandezza se iniziamo ad osservare<br />
che il mondo in cui viviamo è duale. Non esiste<br />
niente senza il suo opposto. Il giorno e la notte, il bene<br />
e il male, la malattia e la salute, persino i computer<br />
usano un linguaggio binario. In molte civiltà del passato<br />
tutto questo era già stato analizzato, ma il fatto<br />
di conoscere una cosa non deve trarci nell’ing<strong>anno</strong> di<br />
averla capita e di essere in grado di utilizzarne le conseguenze.<br />
Non bisogna inoltre confondere l’equilibrio<br />
con la staticità. Quando si parla di cose vive si intende<br />
parlare di equilibrio dinamico, perché la staticità è<br />
peculiare alle cose morte. Fermiamoci qui, anche se si<br />
potrebbero dire molte cose sull’apparenza, sulla pos-<br />
sibilità dei nostri sensi di percepire movimenti di una<br />
certa entità e altri no. Fermiamoci all’equilibrio dinamico<br />
che è qualche cosa di simile a quello che fa il funambolo,<br />
l’equilibrista appunto: è la risultante di due<br />
forze, che nella vita (che non è la realtà del laboratorio)<br />
v<strong>anno</strong> continuamente bilanciate.<br />
Naturale è ciò che segue le leggi della<br />
natura, che cerca di ristabilire l’armonia<br />
Se una persona è stressata può scegliere se<br />
prendere dei farmaci o dei rimedi naturali,<br />
magari accompagnandoli a tecniche energetiche<br />
o psicologiche. Ma, per chi può permetterselo, a<br />
volte può bastare una passeggiata in campagna per<br />
riequilibrarsi….<br />
Se curarsi significa prendersi cura di sé, curarsi naturalmente<br />
vuol dire smettere di fingere di non avere<br />
tempo per noi stessi. Senza il nostro <strong>benessere</strong>, siamo<br />
impossibilitati a concludere alcunché. Ciò che importa<br />
non è tanto sostituire i farmaci con prodotti naturali<br />
(a volte certi farmaci sono indispensabili), ma<br />
cercare di aiutare l’organismo a riacquistare la capacità<br />
di difendersi, di mantenersi pulito ed efficiente, rimuovendo<br />
la causa che ha generato i disturbi che ci<br />
affliggono con l’aiuto di prodotti il più possibile innocui<br />
e con l’ausilio di discipline fisico/energetiche. ■<br />
HOD <strong>27</strong> - 31
Amore<br />
e<br />
Le Arti Marziali sono attività<br />
complesse, posseggono<br />
contenuti assai vasti. Pochi<br />
possono dire di conoscerli tutti e io<br />
non sono fra questi. Tali contenuti<br />
sono molto diversi da quelli che la<br />
maggioranza delle persone s’immagina.<br />
Una verità che si può apertamente<br />
affermare, senza violare alcun<br />
codice, è quello dello stretto<br />
rapporto che intercorre tra le Arti<br />
Marziali stesse e i sentimenti umani,<br />
compreso quello, unico, che è chiamato<br />
“amore”. Questa affermazione<br />
può sembrare contestabile, dato<br />
che il senso comune ritiene che tali<br />
Arti Marziali, nate per il combattimento,<br />
siano cose estremamente<br />
distanti da questo tipo di rapporto<br />
umano che intende, al contrario,<br />
uno stato emozionale e fisico basato<br />
sul desiderio e sul bisogno reciproco.<br />
32 - HOD <strong>27</strong><br />
Arti Marziali<br />
Il corteo di Marte e Venere<br />
Le Arti Marziali<br />
e il Sentimento:<br />
opposti<br />
inconciliabili?<br />
di Adriano Amari<br />
Le Arti Marziali sembrano, in superficie,<br />
un’attività che cura il confronto<br />
ostile tra due uomini, e ricerca il<br />
contatto fisico violento. Nelle versioni<br />
contemporanee questo aspetto<br />
sembra mitigato da regole e, grazie<br />
ad una nuova dimensione educativa<br />
o sportiva, adattate ad una interpretazione<br />
più morbida, che mira a sviluppare<br />
la disciplina personale e la<br />
soppressione degli istinti e delle emozioni<br />
improvvise. Per questo è<br />
spontanea la domanda: cosa possono<br />
avere in comune con il sentimento<br />
che sovrintende l’affetto, l’amicizia,<br />
il trasporto dei sensi e l’abbandono<br />
istintivo e totale?<br />
Parliamone. Un famoso Maestro<br />
giapponese del XX secolo disse che<br />
l’Arte Marziale, nella sua forma più<br />
vera, alta e pura, è una forma di<br />
energia non dissimile da quella dell’amore.<br />
Tale omogeneità esiste tra<br />
queste due energie, confronto ed<br />
attrazione, perché la vera vittoria nel<br />
confronto è il risultato di una completa<br />
comunione col nostro avversario<br />
e con l’ambiente. Ciò accade per<br />
la capacità di accogliere l’energia offensiva,<br />
materializzata nell’attacco,<br />
trasformandola in modo non cruento,<br />
ma anzi “armonico” in un movimento<br />
circolare. Questa circolarità è<br />
in grado di equilibrare, incanalare e<br />
restituire l’energia perversa ed aggressiva,<br />
in modo da armonizzare lo<br />
spirito turbato dell’altro con il proprio<br />
in equilibrio e far cessare così la<br />
disarmonia che ha prodotto la contesa.<br />
Il termine giapponese che traduce<br />
l’occidentale “amore” è Ai, forma<br />
del verbo “awaseru”, unire, associare,<br />
congiungere. Non ha lo stesso<br />
significato del nostro termine, perché<br />
pone maggiormente l’accento<br />
sugli effetti potenziali, piuttosto che<br />
definire il tipo di sentimento stesso.<br />
Nelle Arti Marziali tale termine è<br />
molto usato in diverse scuole, con<br />
un’accezione che indica la necessità<br />
di unirsi spiritualmente, e nel movimento,<br />
con l’intento aggressivo dell’avversario<br />
fino ad identificarsi con<br />
l’azione di attacco che ne viene generata.<br />
Non odiare l’avversario, ma
iconoscere l’esistenza di uno spirito<br />
iniziale della sua stessa azione. “Ai<br />
Uchi” è l’espressione che indica lo<br />
stato d’animo e quello del fisico: il<br />
significato letterale è “unire all’interno”.<br />
Di conseguenza la propria azione<br />
si svolge allo stesso tempo di<br />
quella del nostro attaccante, senza<br />
rifiuti, senza fughe, senza opporsi al<br />
suo attacco, ma semplicemente accettandolo<br />
come se fosse una gentilezza<br />
o un atto affettuoso.<br />
In generale, in Oriente l’amicizia,<br />
la simpatia, l’affetto e anche<br />
l’atto coniugale h<strong>anno</strong> un<br />
sapore diverso da quello che noi, in<br />
Occidente, vi attribuiamo. Il dovere<br />
è un soggetto sempre presente, di<br />
conseguenza il sentimento amore<br />
può essere condiviso o ostacolato,<br />
se non sostituito, dagli obblighi naturali<br />
o assunti. Sempre in Oriente,<br />
non dimentichiamolo, manca completamente<br />
la nozione di “peccato”<br />
presente nel cristianesimo, per cui<br />
l’atto sessuale non ha alcun impedimento,<br />
né remora morale, e l’abbandono<br />
fisico può essere totale o,<br />
al contrario, estraneo ad ogni espressione<br />
d’amore. È uno stato di<br />
contraddizione apparente che, in<br />
modo parallelo, permette alcune<br />
cose che in occidente non sono<br />
concepibili e ne impedisce altre più<br />
semplici.<br />
Nelle scuole tradizionali di Arti<br />
Marziali giapponesi, parallelamente<br />
all’amore, i concetti di austerità, disciplina,<br />
dovere, sono maggiormente<br />
evidenti di quel sentimento di<br />
unione armonica. Si può notare, però,<br />
che anche questi concetti sono<br />
mitigati da una virtù, quasi un sentimento,<br />
di origine buddista: la “compassione”.<br />
La “compassione” è uno<br />
stato di riconoscimento generale<br />
della vita e dei dolori che la stessa ci<br />
causa, riconoscimento che fa scaturire<br />
in modo spontaneo e naturale il<br />
sentimento della<br />
solidarietà, sentimento<br />
vissuto in<br />
modo “eroico” ed<br />
altruista, che ha<br />
come effetto la<br />
clemenza, la disponibilità<br />
ad aiutare, a<br />
venire in soccorso.<br />
La “Compassione”<br />
è una espressione<br />
specifica dell’amorecompleto<br />
ed incondizionato<br />
per tutte<br />
le cose che<br />
esistono. Per questo amore, dovere,<br />
disciplina, austerità compassione e<br />
senso della vita, dell’attimo fuggente,<br />
sono l’educazione definitiva delle<br />
vere Arti Marziali, che cercano di<br />
formare l’individuo cosciente ed<br />
equilibrato. Se consideriamo le Arti<br />
Marziali occidentali, possiamo notare<br />
che le stesse prescrivono al loro<br />
allievo di acquisire uno spirito aperto,<br />
di imparare a fluire con il proprio<br />
avversario; sono qualità indispensabili,<br />
almeno per chi vuole raggiungere<br />
la vera maestria. Occorre precisare,<br />
però, che l’aspetto della rivalità<br />
e la volontà di cancellare l’altro per<br />
ottenere la vittoria, sia un elemento<br />
più presente ed imperativo rispetto<br />
alle scuole orientali. In queste, la vittoria<br />
in uno scontro è una necessità<br />
più che un diritto, e ogni squilibrio<br />
dato da ambizioni personali interferisce<br />
nello scontro e si oppone alla<br />
risoluzione pacifica attraverso la reciproca<br />
comprensione, data dalla<br />
comunione.<br />
Le Arti Marziali h<strong>anno</strong> una<br />
gran considerazione anche<br />
del principio del rispetto,<br />
che integra quello dell’AI, unioneamore:<br />
il senso del rispetto è avere<br />
un comportamento quotidiano tale<br />
da non recare offesa a nessuno. Il fine<br />
complessivo è arrivare a fondersi<br />
col flusso generale delle cose, non<br />
solo con l’avversario stesso.<br />
Infine, se si vuole parlare dell’amore<br />
descrivendo l’effetto di questo sentimento<br />
nella storia degli adepti di<br />
Arti Marziali, vediamo che esso, per<br />
il guerriero, era causa di situazioni<br />
drammatiche, conflittuali. Nei tempi<br />
passati, dove l’Arte Marziale era soprattutto<br />
un esercizio pratico di tutti<br />
i giorni, si creava il conflitto tra il<br />
sentimento, l’amore, e la necessità,<br />
il dovere, l’attuazione del compito<br />
assegnato. Erano impulsi rivali che<br />
richiedevano comportamenti opposti.<br />
Di conseguenza non è difficile incontrare<br />
in opere artistiche come<br />
poemi, racconti e pitture, storie ed<br />
aspetti che fissano fatti e svolgimenti<br />
di drammi causati dall’esistenza di<br />
tale contrasto. Sono opere famose<br />
che noi tutti conosciamo ed è possibile<br />
rileggere facendo maggiore attenzione<br />
ai punti che ho descritto.<br />
Le Arti Marziali sono un riflesso del<br />
Mondo. Come tale, ne posseggono<br />
tutte le caratteristiche e sono somma<br />
di opposti complementari, guerra<br />
ed amore. ■<br />
Per saperne di più:<br />
www.yoseikan.it<br />
HOD <strong>27</strong> - 33
34 - HOD <strong>27</strong><br />
Piccola Cucina<br />
Ingredienti<br />
Per il ripieno (si usa il medesimo<br />
per entrambe le preparazioni)<br />
● semolino gr 150 ● sale ● acqua gr 150<br />
ca. ● ricotta gr 150 ● zucchero gr 150<br />
● frutta candita a cubetti gr 150 ● 2<br />
gocce di olio di cannella ● mezza bustina<br />
di vaniglia (nel sorrentino al posto<br />
del semolino si usa la crema pasticcera<br />
fresca). ■<br />
Pasta per la “riccia”: ● farina gr 400<br />
● sale gr 10 ● acqua gr 150 ca. ● sugna<br />
(strutto) o burro gr 250.<br />
Pasta per la “frolla”: ● farina gr. 300<br />
● zucchero gr 150 ● sugna o burro gr<br />
130 ● 3 tuorli e 1 albume ● mezza bustina<br />
vaniglia ● un pizzico di sale. ■<br />
Preparazione del ripieno<br />
● Cuocere il semolino in acqua salata<br />
per cinque o sei minuti. ● Passare la ricotta<br />
al setaccio, aggiungere zucchero e<br />
semolino, cannella, vaniglia e frutta candita.<br />
● Mescolare bene e mantenere in<br />
fresco. ■<br />
Ecco a voi la Signora,<br />
‘a sfugliatella napoletana<br />
Nella tradizione culinaria di ogni<br />
paese esistono diversi alimenti<br />
comunemente riconosciuti come<br />
“afrodisiaci” e utilizzati nella preparazione<br />
di preziosi banchetti amorosi.<br />
Accanto a questi ne esistono altri, forse<br />
meno “pregiati” e rari ma così sfiziosi e<br />
invitanti, da risultare oltremodo afrodisiaci<br />
seppur non contengano alcuna<br />
materia prima speciale! È il caso della<br />
sfogliatella napoletana, dove l’equilibrio<br />
dei sapori e la consistenza perfetta di<br />
questa regina delle paste dolci ha incantato<br />
intere generazioni e ricevuto lodi e<br />
poesie d’amore per più di tre secoli.<br />
Difatti la ricetta della “signora” venne<br />
custodita gelosamente dalle liete monache<br />
del convento Croce di Lucca fino<br />
alla metà del ’700, prima di diventare la<br />
delizia popolare che oggi si può assaporare<br />
ovunque per le strade di Napoli.<br />
Una delle prime citazioni arriva proprio<br />
dall'abate Galiani:<br />
“A magnà le sfogliatelle caude<br />
che gusto che se sente!<br />
Oh che feste e che contiente!<br />
Chi te mmita, chi te dice:<br />
- vide chessa comm’è grossa! -<br />
uno rompe e n’auto ‘nfossa,<br />
tutte viveno felice,<br />
né se sa chiù che se fa.”
disegni e testo<br />
di Francesca Carmelini<br />
“A te te piace ‘a<br />
sfugliatella frolla;<br />
a me me piace ‘a<br />
sfugliatella riccia!”<br />
D all'ottocento<br />
(Rocco Galdieri,“Cuntraire”)<br />
in poi fioriscono<br />
le lodi di letterati e viaggiatori<br />
e poeti di ogni genere per la<br />
meravigliosa "riccia". Dal silenzio dei<br />
monasteri questo dolce eccezionalmente<br />
afrodisiaco viene così raccontato, conosciuto<br />
e adorato in tutto il mondo.<br />
“Qu<strong>anno</strong> sforna chelli ppizze,<br />
saglie ‘addore p’o’ quartiere!<br />
Ma che ppizze! So’ pastiere,<br />
sfugliatelle...ma che so’?”<br />
(Capurro-Gambardella: “O pizzaiuolo nuovo")<br />
“Tu sì ‘na sfugliatella di Caflisch<br />
sei bellissima, sei dolcissima,<br />
sei squisita come un bonbon.”<br />
(Pisano-Cioffi, “Poesie”)<br />
“Paste enormi, piene di crema e panna,<br />
sfogliatelle napoletane da farci un peccato.”<br />
(Alberto Moravia,"Nuovi racconti romani")<br />
“... ma come, quel bambino paffuto,<br />
cerca il fischietto appeso al cordone<br />
della giubba e che fa i capricci perché<br />
passando davanti a Pintauro<br />
vuole la sfogliatella, sono io?”<br />
(Eduardo De Filippo, “Le voci di dentro”)<br />
“... sui dolci di Napoli è come fare un discorso<br />
sul destino e sulla vocazione barocca della<br />
città… La sfogliatella non a caso nasce a Napoli:<br />
nei suoi tortiglioni ricorda le scalinate e i<br />
riboboli di molti palazzi gentilizi”<br />
(Domenico Rea, “I dolci e il barocco”)<br />
Come si fa<br />
Per la sfogliatella riccia, la ricetta<br />
originale è complessa e curiosa;<br />
questa è una versione “semplificata”<br />
che si potrebbe azzardare anche<br />
nella propria cucina!<br />
●Versare la farina a fontana<br />
sulla spianatoia e mettere nel mezzo<br />
100 gr di sugna o burro, lavorare<br />
energeticamente aiutandosi con un po’<br />
d’acqua sino a ottenere una pasta ben<br />
solida (occorrono anche una ventina<br />
di minuti) e farla riposare al fresco<br />
per un’ora, unta di sugna/burro<br />
e avvolta in carta oleata.<br />
● Stendere la sfoglia molto sottile<br />
e ottenere un rettangolo di circa<br />
cm 50x70, rifilarlo col coltello<br />
e tagliare quattro strisce<br />
uguali lunghe cm 65.<br />
● Sciogliere della sugna/burro<br />
e pennellare una striscia di pasta,<br />
sovrapporre una seconda striscia,<br />
altra sugna/burro e così via per tutte<br />
e quattro. Far riposare mezz’ora.<br />
● Arrotolare le strisce su se stesse fino<br />
a ottenere un rotolo del diametro<br />
di circa 14 cm. Lasciar riposare<br />
al fresco per 24 ore.<br />
segue a pag. 36<br />
HOD <strong>27</strong> - 35
segue da pag. 35<br />
● Trascorso il tempo necessario<br />
pareggiare i bordi del rotolo<br />
con un coltello affilato e tagliare<br />
in 12 fette del medesimo spessore.<br />
● Porre una delle fette sulla spianatoia.<br />
Appoggiare un piccolo mattarello<br />
al centro della fetta e spingerlo<br />
verso destra, in modo da stendere<br />
le striscioline verso destra.<br />
● Poi di nuovo dal centro,verso sinistra:<br />
in questo modo si otterrà un ovale.<br />
Continuare a spingere le striscioline<br />
verso l'esterno in modo che da ritte<br />
vengano a trovarsi sdraiate.<br />
● Aiutandosi con le dita unte, formare<br />
una serie di coni fatti con<br />
le striscioline distese verso l’esterno.<br />
● Distribuire in ogni cono un po’<br />
di ripieno senza chiuderle<br />
ma avvicinando appena i bordi,<br />
appoggiare le sfogliatelle su una teglia<br />
da forno precedentemente unta.<br />
Cuocere a 250 gradi ma sorvegliando<br />
sempre la cottura, e dopo cinque<br />
minuti trarre la teglia dal<br />
forno per un paio di minuti<br />
e ungere le sfogliatelle<br />
con altra sugna/burro.<br />
Rimettere a cuocere<br />
per altri dieci minuti circa.<br />
● Lasciare raffreddare<br />
e spolverare di zucchero<br />
a velo.Volendo guarnire<br />
con amarene. ■<br />
La sfogliatella frolla<br />
La preparazione della sfogliatella<br />
frolla è molto più<br />
veloce e semplice della riccia.<br />
● Gli ingredienti v<strong>anno</strong> impastati<br />
rapidamente e il pa-<br />
36 - HOD <strong>27</strong><br />
netto ottenuto deve riposare almeno<br />
mezz’ora in un luogo fresco e ventilato.<br />
● Stendere la sfoglia piuttosto sottile e<br />
ricavarne dei dischi da farcire con il ripieno<br />
preparato, coprire con altri dischi<br />
di sfoglia e dorare in forno caldissimo<br />
per una decina di minuti. ■<br />
"Uh, che gusto, che gusto<br />
qu<strong>anno</strong> madama se sponta<br />
‘o busto:<br />
qu<strong>anno</strong> po' sì alla mità,<br />
uh, che gusto ca te dà!"<br />
(Che gusto quando la signora<br />
sbottona il corsetto e giunti<br />
al mezzo che gusto ti darà!<br />
trad. Renato Di Falco da una filastrocca popolare,<br />
da "Madame Sfogliatella" di Anna Maria Russo e<br />
Ciro Sabatino, ed. Libreria Dante & Descartes).
è costituito per il 70% di acqua: è<br />
quindi evidente come questo elemento<br />
L’uomo<br />
sia importantissimo per il corretto funzionamento<br />
del nostro corpo. Una delle funzioni più<br />
significative dell’acqua è infatti quella di espellere<br />
dal corpo sostanze nocive come scorie e minerali<br />
inorganici.<br />
Classificazione dell’acqua<br />
Si distingue tra acque comuni e acque minerali.<br />
Le prime, per essere potabili, devono<br />
soddisfare una serie di parametri organolettici<br />
(assenza di erbicidi, insetticidi), chimico-fisici<br />
(limitata concentrazione di minerali inorganici e<br />
metalli pesanti) e microbiologici (assenza di batteri,<br />
virus e funghi) previsti per legge. Le seconde sono<br />
invece acque sorgive, microbiologicamente pure,<br />
caratterizzate da una serie di parametri chimico-fisici<br />
che vengono obbligatoriamente indicati<br />
sulle etichette delle bottiglie. Vengono classificate<br />
come acque “minimamente mineralizzate” quando<br />
h<strong>anno</strong> un residuo fisso, cioè di sali disciolti, inferiore<br />
a 50 mg/l, oligominerali con un residuo tra i 50<br />
e i 500 mg/l e ricche di sali minerali con residuo<br />
fisso superiore a 1500 mg/l.<br />
La scelta dell’acqua migliore<br />
Per avere un’acqua sicura dal punto di vista<br />
igienico è consigliabile scegliere quella in<br />
bottiglia. È preferibile che il contenitore sia<br />
di vetro, poiché i contenitori alternativi (PVC e<br />
PET) possono trasferire il loro odore e le loro<br />
molecole all’acqua, e gli eventuali microavvalla-<br />
L’acqua da bere<br />
menti nel materiale possono diventare un ottimo<br />
terreno di colture di germi. Nella scelta dell’acqua<br />
minerale è necessario portare grande attenzione<br />
ai dati riportati sull’etichetta.<br />
Occhio all’etichetta<br />
In particolare occorre prestare attenzione alle<br />
seguenti indicazioni:<br />
● Il residuo fisso. È preferibile che sia inferiore<br />
ai 30 mg/l perché i minerali inorganici non vengono<br />
metabolizzati dall’organismo.<br />
● Il valore del PH. Per evitare che l’acqua favorisca<br />
il processo di ossidazione (invecchiamento)<br />
delle cellule,è bene che sia compreso tra 6,4<br />
e 6,8.<br />
● La provenienza. Fonti di alta montagna sono<br />
meno soggette agli effetti dell’inquinamento.<br />
● I nitrati. Sono da preferirsi acque con un con-<br />
tenuto inferiore ai 5 mg/l.<br />
● La data di scadenza.<br />
L’acqua per i più piccoli<br />
più adatta per i bambini e i lattanti è<br />
sicuramente quella minimamente minera-<br />
L’acqua<br />
lizzata perché più leggera. Questo tipo di<br />
acqua è il migliore diluente per il latte in polvere<br />
perché non ne altera la composizione, di per sé già<br />
ricca ed equilibrata.È anche un’ottima acqua da bere<br />
perché la sua bassa concentrazione di minerali<br />
non sovraccarica gli organi delicati del bimbo. ■<br />
NaturaSì a Milano si trova in Via Fara, 35 - Via Millelire, 14 - Viale Cassala, 61<br />
Via Melzo con Via Lambro, 7 - Via Petiti, 6 - E-mail: naturasi@naturasi.com<br />
HOD <strong>27</strong> - 37
Hammam<br />
miti e realtà di una<br />
“In quelle stanze umide e dense<br />
di vapori, le parole si mischiano<br />
alle risate, al rumore dell’acqua<br />
versata e ai suoni sordi<br />
dei secchi di metallo allineati<br />
davanti alle panche<br />
su cui le donne siedono, creando<br />
un clima magico e fuori dal tempo.<br />
Un universo squisitamente<br />
femminile, dove regnano<br />
in assoluto le parole, gli sguardi<br />
curiosi, saccenti,<br />
indagatori o complici,<br />
e le ricette di bellezza tramandate<br />
di generazione in generazione.”<br />
(da “Voci di donne in un Hammam”,<br />
di Angela Lano, EMI, Bologna 2002)<br />
Sorseggiando un tè all’angolo della strada<br />
aspetto Muhammad, che quel giorno<br />
si rende disponibile per accompagnarmi<br />
in un hammam che, a suo dire, è il migliore della<br />
zona. Mi trovo a Rich, una piccola cittadina<br />
situata sui monti dell’Alto Atlante, e mi lascio inebriare<br />
dall’aria calda del Marocco, assaporandone<br />
le profumate sfumature e lasciandomi<br />
38 - HOD <strong>27</strong><br />
cultura<br />
di Stefania Santospirito<br />
accarezzare dalle misteriose sensazioni che mi<br />
trasmette, sensazioni antiche, quasi magiche,<br />
che mi avvolgono in un’atmosfera di fiaba. Ho<br />
portato con me tutto l’occorrente per il bagno:<br />
sapone, asciugamano, spugna, shampoo e crema.<br />
Il mio fidato amico arriva e ci avviamo insieme<br />
al bagno.<br />
Solitamente gli hammam h<strong>anno</strong> zone separate<br />
per uomini e donne, che vi si possono recare<br />
negli stessi orari ma, in qualche caso come<br />
questo gli ambienti sono unici, con fasce orarie<br />
di accesso differenti per gli uni e le altre.<br />
Arriviamo dinanzi ad uno stabile. Non ci sono<br />
indicazioni o scritte che segnalino l’hammam,<br />
solo un grande camino sopra l’edificio che si<br />
trova di fronte. Muhammad mi indica l’entrata,<br />
mi augura la protezione di Allah, saluta e svolta<br />
in un piccolo vicolo.<br />
Mi trovo dinnanzi ad un vano scuro e silenzioso,<br />
varco la soglia e sono in uno stretto corridoio.<br />
Gli occhi f<strong>anno</strong> fatica ad abituarsi al buio.<br />
Proseguo fino ad una porticina, provo a spingerla<br />
ma è chiusa, busso e attendo. Dopo pochi<br />
secondi l’ingresso si apre svelando un intero<br />
universo: voci, risate, bambini e donne senza<br />
veli riempiono l’ambiente di immenso calore.<br />
In un baleno sono al centro di un mondo<br />
tutto al femminile.<br />
Sorpresa e un po’ confusa, saluto l’anziana<br />
donna che mi fa cenno di entrare.<br />
Sono nella prima stanza dell’hammam, lo spo-
gliatoio: qui ci si prepara prima di entrare e si<br />
riposa dopo il bagno (qualche volta è possibile<br />
prendere anche un tè).<br />
Mi muovo per imitazione sedendomi e preparandomi<br />
per entrare al bagno. Intorno a me<br />
donne di tutte le età circondate dai bambini si<br />
muovono con leggiadria, alcune sedute parlano<br />
tra loro, altre si vestono o massaggiano i<br />
bambini. L’anziana donna dell’hammam si avvicina<br />
porgendomi i secchi che mi servir<strong>anno</strong> per<br />
miscelare l’acqua.<br />
Entrando nella seconda stanza il vapore e il<br />
forte calore mi bloccano per qualche secondo.<br />
La luce penetra da una piccola finestra posta<br />
sull’alto della parete, tutt’intorno è penombra,<br />
l’illuminazione soffusa. Le donne sedute sulle<br />
loro piccole stuoie, in gruppi di tre o quattro,<br />
accerchiano i loro secchi massaggiandosi con<br />
tipiche spugne marocchine.<br />
Decido di visitare tutte le stanze per scegliere la<br />
mia nicchia. Gli ambienti del bagno sono solitamente<br />
tre e si dispongono seguendo un progressivo<br />
innalzamento della temperatura. La<br />
prima stanza è chiamata sala fredda, o Beit el<br />
barid (frigidarium), dove si trova la vasca con<br />
l’acqua gelida; la seconda stanza è la sala tiepida,<br />
o Westya (tepidarium); mentre l’ultima è<br />
chiamata Beit el-sakhin (calidarium) e ospita la<br />
vasca con l’acqua bollente.<br />
Riempio i secchi con dell’acqua fredda e calda<br />
in modo da crearne la giusta temperatura, e finalmente<br />
mi siedo lasciando riposare le mie<br />
stanche membra. Il calore e il vapore ottundono<br />
i sensi, mentre l’acqua calda scivola sulla pelle.<br />
Gli occhi si schiudono e la mente si libera.<br />
La toilette consiste in più fasi: inizialmente<br />
ci si insapona e sciacqua versandosi<br />
l’acqua sul corpo. I movimenti sono lenti,<br />
la fretta è bandita qui, restano solo la calma<br />
e l’oblio del tempo che passa.<br />
Il bagno nella storia<br />
Nel corso dei secoli il bagno ha avuto scopi, significati e modalità molto differenti. Per i greci<br />
il bagno freddo, rapido ed energetico, era associato alla ginnastica ed era sinonimo di sanitas<br />
(salute). D’altro canto le terme romane, così come i bagni arabi, erano gestite all’insegna del<br />
rilassamento, del ristoro fisico e del <strong>benessere</strong>. L’acqua veniva alternata al vapore ed utilizzata<br />
a diverse temperature. Il bagno, sia romano che arabo, è sempre stato caratterizzato da un importante<br />
dovere sociale da adempiere in compagnia, cosicché anche il ricco che<br />
possedeva il suo bagno privato frequentava ugualmente quello pubblico.<br />
Nel monastero medioevale invece fu legato dall’aspetto igienico: si utilizzava<br />
acqua fredda in modo rapido ed esente dai piaceri del rilassamento.<br />
In seguito, nel corso della storia, il bagno è stato apprezzato ora per<br />
il suo carattere rituale, di <strong>benessere</strong> e spiritualità, ora per i suoi benefici<br />
medici e igienici. L’avvento dell’acqua calda corrente ha sicuramente enfatizzato<br />
l’aspetto distensivo e rilassante nel piacere di farsi un bagno.<br />
J. L. Gérôme,“Il bagno”.<br />
HOD <strong>27</strong> - 39
Il Bagno turco,<br />
Hammam<br />
Il bagno turco è un elemento di appartenenza<br />
araba, anche se il suo sviluppo è stato fortemente<br />
influenzato dalla civiltà romana.<br />
Gli arabi, giunti in Siria nel <strong>VI</strong>I secolo, conoscono<br />
le terme romane, dalle quali adottano l’utilizzo<br />
dell’acqua calda. Tra la struttura romana e araba<br />
permangono però molte differenze. I bagni romani<br />
sono molto grandi e situati in centro, mentre gli<br />
hammam sono più piccoli, raccolti e sparsi in numero<br />
maggiore per tutta la città; sono legati innanzitutto<br />
al rituale religioso della pulizia: secondo<br />
il Sacro Corano, lavarsi non è solo importante<br />
ma essenziale.<br />
Scrive Fatima Mernissi, in La terrazza proibita.<br />
Vita nell’harem: “L’essere umano entra in rapporto<br />
con il mondo attraverso la pelle, e come può<br />
una persona che ha i pori ostruiti sentire l’ambiente<br />
ed essere sensibile alle sue vibrazioni?”<br />
D’altra parte, questi spazi svolgono anche una<br />
fondamentale funzione sociale. Sono per eccellenza<br />
importanti luoghi di socializzazione per le persone<br />
di tutte le età e di tutti i ceti sociali. In particolare<br />
diventano occasione di svago per quelle<br />
donne di stampo tradizionale che conducono una<br />
vita prevalentemente domestica. Ai tempi di<br />
Maometto, l’hammam era un luogo riservato agli<br />
uomini ma quando i benefici igienici divennero<br />
evidenti, i bagni furono aperti anche alle donne.<br />
All’inizio potevano recarvisi solo dopo una malattia<br />
o un parto, ma ben presto quel “privilegio” di<br />
poche divenne un “diritto” per tutte. L’hammam<br />
diventò una parte importante nella vita delle donne<br />
mussulmane, al punto che se un marito vietava<br />
alla moglie di andare al bagno, questa poteva<br />
chiedere perfino il divorzio.<br />
Nel passato l’hammam era “il luogo di incontro”<br />
sociale. Le donne con figli giovani da maritare<br />
cercavano loro una sposa proprio tra i vapori del<br />
bagno, dove le fanciulle si mostravano senza veli,<br />
in tutta la loro bellezza.<br />
“ Il bagno pubblico è il massimo<br />
della perdizione per una donna<br />
persiana. Qui incontra<br />
le sue amiche e passa molte ore<br />
nell’atmosfera calda e umida,<br />
mentre le servitrici le dipingono<br />
i capelli con l’henné e l’indaco<br />
e dipingono le sue unghie<br />
e la punta delle dita delle mani<br />
e dei piedi con il succo scarlatto<br />
di quella pianta.<br />
” (Ella C. Sykes, 1910)<br />
La fase successiva è quella considerata<br />
più “dolorosa” (soprattutto<br />
per chi non è abituato), ma<br />
anche la più efficace. Con un’apposita<br />
spugna, simile al crine, si massaggia<br />
ogni parte del corpo, che si converte in<br />
superficie levigata.<br />
È d’uso comune, all’hammam femminile,<br />
il massaggio reciproco, che consiste<br />
nel frizionamento della pelle sotto la<br />
pressione di una spugna ruvida.<br />
Naturalmente anch’io sono sottoposta<br />
a questo tipico trattamento, e una donna<br />
con la quale ho fatto amicizia si offre<br />
per aiutarmi nel lavaggio. Comincia dalla<br />
schiena e passa al braccio. Nel giro di<br />
pochi minuti mi ritrovo sdraiata.<br />
Aziza, una donna di costituzione robusta,<br />
dotata di due grandi seni materni,<br />
sta seduta a gambe incrociate e friziona<br />
la mia gamba mentre a gesti provo a<br />
chiederle un po’ di delicatezza, ma il mio<br />
invito cade nel vuoto, lei ride e mi fa<br />
cenno di stare tranquilla. Finita la “tortura”,<br />
devo indubbiamente darle ragione,<br />
il tradizionale massaggio marocchino<br />
femminile ha avuto i suoi effetti e io<br />
sento il mio corpo limato, sotto il flusso<br />
di nuova acqua bollente. L’ultima operazione<br />
riguarda il massaggio ai capelli: si
Bottiglia turca-ottomana del 1540 ca.<br />
Debat-Ponsan, olio su tela.<br />
utilizzano shampoo, balsamo, olio o impacchi<br />
di foglie di henné coloranti.<br />
Restando seduta, assopita dall’ambiente,<br />
circondata da infinite piccole gocce di<br />
acqua vaporosa, guardo le altre donne<br />
e seguo attentamente i loro movimenti. Non riconosco<br />
nessuna di quelle che ho osservato all’esterno<br />
mentre camminavano per le vie, sole o<br />
in gruppo. Quella che era una rigidità di movimenti<br />
camuffati da ampi abiti, si è trasformata<br />
in una danza di gesti e movenze. Ciò che era un<br />
Gli hammam sono anche<br />
i luoghi descritti ne “Le Mille<br />
e Una Notte” così come<br />
in altre seducenti epopee.<br />
Nei racconti i bagni assumono<br />
un carattere quasi magico,<br />
dove l’azione è spesso legata<br />
all’intrigo; sono incantevoli<br />
luoghi per incontri segreti<br />
legati ad amori proibiti,<br />
dove le essenze,<br />
i profumi e gli incensi<br />
inebriano l’ambiente<br />
saturo di vapore.<br />
Alcuni hammam<br />
in Italia e in Europa<br />
TORINO - Hammam del Centro interculturale<br />
delle donne - Via Norberto Rosa, 4/a -<br />
Tel. 011.20.17.<strong>27</strong> - Orario: lun. 10.00/13.00;<br />
mar. e mer. 14.30/20; gio. e ven. 10/13 e<br />
14.30/20; sab. 10.30/20<br />
MILANO - Hammam della Rosa - Viale<br />
Abruzzi, 15 - Tel. 02.29.41.16.53<br />
GENOVA - Hammam - Via Bartolomeo<br />
Bosco, 33 - Tel. 010.59.54.133 - Orario: dal<br />
lunedì al sabato, 10/22.<br />
ROMA - La culla del <strong>benessere</strong> -Via della<br />
Maratona, 87 - Tel. 06.36.29.85.73 -<br />
Orario: dal martedì al sabato 10/21 -<br />
Domenica 14.00-21.00.<br />
PARIGI - Mosquée de Paris - 39, Rue de<br />
Geoffroy-Saint-Ilaire - Tel. 01.43.31.38.20 -<br />
Orario: (per le donne) lun., mer., gio., sabato<br />
10.00-21.00, venerdì 14/21<br />
GRANADA - Bano S Arabes - Santa Ana, 16<br />
- Tel. 003.49.58.22.99.78 - Orario: tutti i<br />
giorni 10/14.<br />
freddo contatto è ora, qui, incontro, abbraccio<br />
e massaggio. Una donna allatta in modo disinvolto<br />
il figlio di pochi mesi, nessuna sembra<br />
sentirsi a disagio con la propria nudità.<br />
Rimango seduta ancora per qualche istante,<br />
HOD <strong>27</strong> - 41
anche se non saprei dire quanto, e infine mi<br />
preparo per rientrare nel mondo esterno.<br />
Ritorno nella prima stanza, lo spogliatoio.<br />
Mentre mi preparo, una bambina si avvicina<br />
guardandomi con curiosità. Le offro un po’ di<br />
crema che accetta timidamente, sua madre mi<br />
sorride e il contatto è aperto. Nel giro di pochi<br />
minuti mi ritrovo accerchiata da donne incuriosite<br />
quanto me delle nostre reciproche differenze.<br />
Le domande affiorano tra linguaggi incomprensibili,<br />
alcune loro frasi in francese, qualche<br />
mia parola in arabo, ma soprattutto i gesti, gli<br />
sguardi e le risate permettono a mondi lontani<br />
di avvicinarsi. In effetti l’hammam, oltre a essere<br />
il luogo per eccellenza di apertura, incontro<br />
e socializzazione tra donne arabe, è l’ambiente<br />
in cui io, donna straniera, posso entrare facilmente<br />
in contatto con un universo che mi appartiene<br />
per genere, pur sembrando, culturalmente,<br />
tanto lontano. ■<br />
Stefana Santospirito è antropologa,<br />
ricercatrice sul campo con specializzazione<br />
sul Marocco.<br />
42 - HOD <strong>27</strong><br />
ritagli di<br />
Hammam<br />
“ Davano l’impressione di essere<br />
in un salotto dove parlare risultava<br />
indispensabile per la loro salute.<br />
Le parole e le frasi venivano fuori<br />
da ogni parte e, siccome il locale<br />
era chiuso e poco illuminato, quello<br />
che dicevano era come trattenuto<br />
dal vapore e restava sospeso sopra<br />
le nostre teste. Vedevo le parole salire<br />
lentamente per andare a sbattere<br />
contro il soffitto umido. Lassù, come<br />
stracci di nuvola, si scioglievano<br />
al contatto con la pietra per ricadere<br />
in goccioline sulla mia faccia. (…)<br />
Mi dicevo allora che le parole avevano<br />
il gusto e il sapore della vita. E, per<br />
tutte quelle donne, la vita era alquanto<br />
ridotta, era fatta di poche cose:<br />
la cucina, i lavori di casa, l’attesa e<br />
una volta alla settimana, l’hammam.<br />
”<br />
(Tahar Ben Jelloun, Creatura di sabbia, Einaudi)<br />
Bibliografia su Donne e Islam<br />
❖ Lano Angela, Voci di donne in un hammam, EMI, Bologna 2002<br />
❖ Mernissi Fatima, La terrazza proibita. Vita nell’harem, Giunti,<br />
Firenze 1996<br />
❖ Ben Jelloun Tahar, Creatura di sabbia, Einaudi, Torino<br />
1987<br />
❖ AA.VV., Lo specchio degli occhi. Le donne arabe si raccontano,<br />
a cura di Y. Tawfik, Ananke, Torino 1998<br />
❖ La schiavitù del velo. Voci di donne contro l’integralismo<br />
islamico, ed. Il Manifesto, Roma 1995<br />
❖ Branca Paolo, I mussulmani e Il Corano, entrambi<br />
Il Mulino, Bologna 2000
P<br />
er una volta, per<br />
affrontare questo<br />
argomento,<br />
prendiamo spunto dalla<br />
visita ad uno dei numerosi<br />
supermercati che sorgono<br />
continuamente nelle nostre città. Uno di quelli,<br />
per intenderci, nei quali al comparto “vino” f<strong>anno</strong><br />
bella mostra di sé bottiglie di grande prestigio, assai<br />
costose, per cui possiamo addirittura avvalerci<br />
della consulenza di un sommelier che interviene<br />
in soccorso dei clienti meno avveduti ed esperti.<br />
Perché dico questo: è chiaro che un paese come<br />
l’Italia privilegi e promuova con maggior interesse<br />
la cultura enologica,a maggior ragione in questi ultimi<br />
anni in cui schiere di nuovi appassionati si sono<br />
affacciati su questo mondo. È anche logico che<br />
la birra abbia accusato per lungo tempo - e in un<br />
certo senso continui - una sorta di complesso di<br />
inferiorità nei confronti del vino.<br />
Di fatto la visita all’attiguo comparto birre avvalla<br />
per certi versi questa tesi: in fila sugli scaffali, ben<br />
allineate a seconda della tipologia e del formato,<br />
almeno cinquanta prodotti diversi a testimonianza<br />
di un’offerta apparentemente ampia e variegata. In<br />
realtà, ad una analisi più approfondita, ci si accorge<br />
di come le tipologie presenti siano quasi tutte<br />
ascrivibili alla categorie delle birre comuni e “ano-<br />
Pianeta<br />
Birra<br />
di tutto e di più<br />
di Fulvio Simoni<br />
nime”, riconducibili sostanzialmente alle<br />
due o tre multinazionali del settore,<br />
i cui prodotti sono rinvenibili in ogni<br />
angolo del pianeta.<br />
In fondo al comparto trova spazio un piccolo<br />
settore legato a birre “speciali”: un paio di<br />
Weissbier, una celebre Stout, qualche immancabile<br />
marca di origine Americana e Spagnola, una birra<br />
biologica, una analcolica.<br />
E<br />
ppure, fortunatamente, il panorama non<br />
è così negativo come potrebbe apparire.<br />
Certamente occorre prendere atto del<br />
fatto che il mercato delle birre anonime sarà sempre<br />
più vasto e globale, ma accanto ad esso ha cominciato<br />
già da qualche <strong>anno</strong> a prendere piede un<br />
“mercato alternativo”, grazie ad una clientela attenta<br />
e curiosa, disposta a qualche sacrificio economico<br />
pur di assaporare prodotti qualitativamente<br />
superiori, riconducibili a realtà storiche e<br />
tradizionali non in grado di competere sul piano<br />
dei numeri ma solo sulla bontà del prodotto. Ed<br />
ecco allora sorgere negozi specializzati, dove trovare<br />
birre da ogni parte del mondo,Trappiste (volete<br />
sapere cosa vuol dire Trappiste? Andate nel<br />
box relativo ai “tipi di birra”, e troverete la risposta!),<br />
birre bianche, Lambic belghe, Lager ceche,<br />
Pale Ale britanniche, microproduzioni americane.<br />
HOD <strong>27</strong> - 43
L’Oktoberfest, che quest’<strong>anno</strong> si terrà dal 20<br />
<strong>settembre</strong> al 5 di ottobre avviandosi a compiere<br />
i due secoli di vita, è sicuramente una delle manifestazioni<br />
tradizionali e folkloristiche più famose<br />
e avvincenti che si conoscano.<br />
Tutto ebbe inizio il 12 Ottobre del 1810 quando,<br />
in occasione del matrimonio fra il Principe<br />
Reggente Ludwig I di Baviera e la Principessa<br />
Teresa di Sassonia, si tennero solenni festeggiamenti<br />
che durarono cinque giorni e si conclusero<br />
con una corsa di cavalli su una vasta area ancora<br />
oggi sede della manifestazione, cui fu dato<br />
il nome di Theresienwiese (prato di Teresa).<br />
L’<strong>anno</strong> successivo la corsa dei cavalli fu affiancata<br />
da un festival agricolo e nel 1896 furono allestiti<br />
dai proprietari delle birrerie di Monaco i<br />
primi tendoni di vaga ispirazione circense che<br />
tuttora rappresentano la vera anima della festa.<br />
Parliamo naturalmente delle imponenti “zelte”<br />
su cui campeggiano le insegne delle principali<br />
aziende produttrici di birra, tutte rigorosamente<br />
di Monaco. È in questi tendoni, affollati e chiassosi,<br />
che al ritmo di musica e balli sui tavoli,<br />
scorrono fiumi di birra nei tipici boccali da un litro<br />
chiamati “Mass”, introdotti per la prima volta<br />
nel 1892.<br />
Si calcola che nel corso dei 16 giorni di festa<br />
vengano consumati dai sei milioni di visitatori<br />
che partecipano alle celebrazioni circa 9-10 milioni<br />
di litri di birra.<br />
Una cosa è certa:<br />
all’Oktoberfest occorre<br />
partecipare di<br />
persona, per coglierne<br />
appieno la<br />
travolgente energia<br />
e vitalità e per verificare<br />
il rispetto della<br />
tradizione e senso<br />
di appartenenza che<br />
la collettività cittadina,indifferentemente,<br />
è orgogliosa<br />
di mostrare. ■<br />
Tutte le illustrazioni di questo<br />
articolo sono tratte dal libro di<br />
Michele Airoldi,“Birrerie storiche<br />
d’Italia - storia ed immagini”<br />
44 - HOD <strong>27</strong><br />
E<br />
che dire del fenomeno dei microbirrifici -<br />
o meglio brewpub -, birrerie in cui è possibile<br />
degustare birre artigianali spesso<br />
magnifiche, non pastorizzate e quindi “vive”.?<br />
Negli ultimi anni solo a Milano ne sono sorte diverse,<br />
di varia dimensione, che propongono talvolta<br />
piccoli gioiellini e non lesinano offerte innovative<br />
e voglia di sperimentare.Tutto questo significa<br />
rendere un atto di giustizia ad un prodotto<br />
dalla storia millenaria e di indiscutibile fascino, come<br />
risulta chiaro a tutti coloro che h<strong>anno</strong> avuto<br />
modo di farsi un giro in Germania o in Belgio (dove<br />
nei ristoranti è possibile disporre di una carta<br />
delle birre talora amplissima, pensata per proporre<br />
giusti abbinamenti cibo-birra, alla stregua di<br />
quanto da noi accade per il vino).<br />
Chiaramente, in tale veste, il “prodotto birra” assume<br />
connotati diversi, poiché da generica bevanda<br />
rinfrescante e di compagnia, tipico rituale “giovanile”<br />
senza particolari pretese, diviene prodotto<br />
in grado di conferire sommo piacere sensoriale,<br />
anche in abbinamento a determinati cibi, soprattutto<br />
se degustato con la giusta attenzione.<br />
D<br />
a questo punto di vista appare quasi superfluo<br />
chiedersi se la birra faccia bene o<br />
male, non credo che un tale prodotto<br />
debba essere consumato poiché arreca benefici<br />
effetti all’organismo. E poi, quando dosato in giusta<br />
misura, il piacere sensoriale ed edonistico non<br />
deve forse essere considerato un “beneficio”?<br />
Ciò nonostante i siti internet<br />
brulicano di articoli e di interventi di<br />
prestigiose istituzioni universitarie che<br />
si prodigano nell’esaltazione di tali virtù<br />
benefiche e nell’avvallarne il consumo.<br />
Per curiosità - inserendo in un qualsiasi<br />
motore di ricerca i termini “birra e<br />
salute” - vi imbatterete in decine e decine<br />
di pagine di riferimento; senza alcuna<br />
pretesa di esaustività, limitando<br />
l’analisi a quelli più seri e affidabili, i risultati<br />
che emergono sono piuttosto<br />
interessanti, sebbene vadano a mio avviso<br />
ponderati. Ecco quindi evidenziati<br />
effetti positivi, da prendere sempre con<br />
molta cautela, sulla riduzione di malattie<br />
coronariche e sulla riduzione di in-
cidenti cardiovascolari legati agli alti<br />
contenuti di vitamine B6, alla presenza<br />
di antiossidanti immediatamente<br />
disponibili, all’aumento di<br />
colesterolo HDL favorito da un<br />
moderato consumo di alcol.Ad<br />
ogni modo ciò che sicuramente<br />
emerge è che, come sempre, la<br />
misura nel consumo risulta essere<br />
la vera discriminante nel<br />
determinare gli effetti positivi o<br />
negativi di un prodotto. In particolare<br />
quando si tratta di un prodotto<br />
alcolico.<br />
Con cosa si fa la Birra?<br />
M<br />
alti: il malto d’orzo rappresenta la<br />
fonte di zuccheri fermentescibili per<br />
antonomasia nella produzione della<br />
birra; l’orzo viene dapprima tallito per liberare gli<br />
amidi da trasformare in zuccheri: un processo che<br />
influenza fortemente colore e gusto. Sono numerose<br />
le varietà d’orzo utilizzate per la produzione<br />
di malto; generalmente vengono miscelate fra loro<br />
più varietà al fine di ottenere la complessità desiderata.<br />
Talora, in proporzioni diverse a seconda<br />
della finalità, possono essere utlizzati altri cereali,<br />
quali il frumento per la produzione di Weissbeer<br />
e Lambii, o riso e granturco, questi ultimi utilizzati<br />
soprattutto per il basso costo e non certo per<br />
la qualità del prodotto.<br />
Luppolo: pianta appartenente alla medesima famiglia<br />
della Cannabis, le cui infiorescenze opportunamente<br />
trattate conferiscono aromaticità e,<br />
soprattutto, il caratteristico gusto amaricante tipico<br />
della birra; non va trascurato l’apporto di tannini<br />
che contribuiscono alla chiarifica e alla conservazione<br />
del prodotto. È da ascriversi agli olandesi<br />
il merito di averlo introdotto nella preparazione<br />
della birra attirandosi inizialmente le ire degli<br />
inglesi, fino ad allora orgogliosamente abituati<br />
allo loro Ale. Nel 1651 la controversia era ancora<br />
piuttosto attuale, tanto da spingere il poeta John<br />
Taylor a descrivere la birra come «... una zotica<br />
bevanda olandese… fino a ieri una straniera nella<br />
nostra nazione... fino a quando il luppolo e le eresie<br />
giunsero i mezzo a noi: in questa terra è una<br />
spudorata intrusa.». Anche in questo caso sono<br />
Cose da birra<br />
E per gli appassionati della birra ma non<br />
solo, segnaliamo un libro che tratta un<br />
argomento ormai diffusissimo: il collezionismo.<br />
Il libro di Michele Airoldi,<br />
“Birrerie storiche d’Italia- storia ed<br />
immagini”, conta più di 500 illustrazioni<br />
che in un baleno vi introducono<br />
nel variegato universo della birra, tra<br />
oggetti e marchandising di ogni genere.<br />
Suddivisi per marche, troverete e imparerete<br />
a conoscere boccali, lattine e etichette,<br />
manifesti, calendari e cartoline,<br />
bicchieri e sottobicchieri, targhe, locandine,<br />
insegne e quant’altro avrete voglia di vedere (e<br />
sapere) in proposito. Fa anche bene alla salute,<br />
come scrive lo stesso Airoldi, collezionista di<br />
lunga data: «La nostra vita quotidiana trascorre<br />
spesso grigia e monotona. Ebbene, una collezione<br />
è in grado di capovolgere questa situazione e<br />
di restituire alla nostra persona un’importanza a<br />
volte inaspettata. Attraverso la passione il collezionista<br />
modifica la propria realtà. La collezione<br />
diventa per lui come un regno del quale egli è di<br />
volta in volta edificatore sagace, signore severo,<br />
estasiato ammiratore.» Fatto sta che per iniziare<br />
una collezione “alla birra”, basta darsi da fare<br />
a raccogliere lattine… Dove? Innanzitutto in<br />
ogni supermercato, oppure durante un viaggio o<br />
alla fine di uno spettacolo, di un concerto all’aperto,<br />
o all’autodromo di Monza, magari il giorno<br />
dopo un Gran Premio.<br />
«Per le etichette», ci racconta ancora Michele,<br />
«basta scrivere alle fabbriche, per i sottobicchieri<br />
visitare le birrerie e raccomandare agli amici<br />
che v<strong>anno</strong> all'estero di arraffarli sui tavolini all'aperto<br />
dei bar. Inoltre è molto importante iscriversi<br />
ad un Club che organizza raduni dove si<br />
trova di tutto e di più (ad esempio il Club Il<br />
Barattolo : http:// www.geocities.com/barattolo<br />
- http://www.hobbybirra.it/ilbarattolo.»<br />
E questo non è che l’inizio. I pezzi più vecchi e<br />
interessanti sono il passo successivo. Insomma,<br />
volete saperne di più, desiderate comprare il libro<br />
“Birrerie storiche d’Italia- storia ed immagini”<br />
(Mosé Edizioni, Maser/TV), scrivete direttamente<br />
a Michele Airoldi: micairo@tin.it.<br />
(M.R.)<br />
HOD <strong>27</strong> - 45
diverse le varietà utilizzate, generalmente in miscela<br />
e in numero variabile da 2/3 fino a 7/8 a seconda<br />
degli obiettivi e della tipologia di birra.<br />
Lieviti: insieme dei microrganismi responsabili<br />
della fermentazione degli zuccheri e degli aminoacidi<br />
in alcol e sostanze aromatiche.A seconda dei<br />
tipi di lieviti utilizzati e delle temperature a cui essi<br />
si attivano, possiamo individuare due grosse “famiglie”<br />
di birre: a bassa fermentazione (5°-9°C) e<br />
ad alta fermentazione (15°-25°C), delle quali ci<br />
occupiamo a parte.<br />
Acqua: le sue caratteristiche, la ricchezza e l’equilibrio<br />
nella sua composizione sono il punto di<br />
partenza per l’ottenimento di un buon prodotto.<br />
Certamente oggi, con la possibilità<br />
di intervenire sulla presenza<br />
di sali minerali, è fattore meno limitante<br />
di quanto non lo fosse<br />
nei secoli X<strong>VI</strong>I e X<strong>VI</strong>II quando,<br />
per via della minore disponibilità<br />
di acqua “potabile”, la disponibilità<br />
di una fonte pura era motivo<br />
sufficiente per promuovere con<br />
successo il prodotto.<br />
Tipologie di Birra<br />
P ossiamo<br />
individuare<br />
due grandi famiglie di<br />
birre a seconda della<br />
temperatura di fermentazione.<br />
● Bassa fermentazione: i lieviti “lavorano” a<br />
temperature comprese fra 5° e 9°C. Per lo più le<br />
birre prodotte con questa metodologia vengono<br />
maturate conservandole a circa 0° per periodi più<br />
o meno brevi che, nel caso delle birre destinate al<br />
cosiddetto mercato di massa, possono aggirarsi<br />
sulle tre settimane. Fortunatamente alcuni dei birrai<br />
più intransigenti e orientati alla qualità, prolungano<br />
detto periodo fino a tre mesi. Le birre a bassa<br />
fermentazione devono essere consumate a<br />
temperature comprese fra 4 e 9 gradi per meglio<br />
esaltarne le leggerezza del corpo e la bevibilità.<br />
Appartengono a questa famiglia:<br />
● Lager: spesso in Germania e nei paesi Bassi<br />
questo termine identifica le birre “comuni” e ordinarie;<br />
si caratterizzano per il colore dorato pallido<br />
ed il sapore mediamente amaro.<br />
● Pils/Pilsner: si tratta del più famoso e diffuso<br />
46 - HOD <strong>27</strong><br />
stile di birra del mondo; il nome prende origine<br />
dalla cittadina boema di Pilsen. Sono birre caratterizzate<br />
da colore variabile dal giallo paglierino al<br />
dorato con marcato aroma di luppolo, gusto<br />
asciutto e pulito accompagnato, nei casi migliori,<br />
da abbondante schiuma e fine perlage. Purtroppo<br />
molti produttori h<strong>anno</strong> abusato di tale termine<br />
associandolo a prodotti di qualità “super-premium”<br />
troppo spesso scadenti, che non rendono<br />
giustizia all’originale identificazione.<br />
● Bock: termine tedesco utilizzato per indicare<br />
birre a bassa fermentazione ed elevata gradazione<br />
alcolica. Dense e corpose, h<strong>anno</strong> colore variabile<br />
dal dorato al bruno scuro e una schiuma spessa e<br />
compatta. Ad eccezione delle<br />
precedenti v<strong>anno</strong> servite a temperature<br />
non inferiori ai 9°C.<br />
● Alta fermentazione: i lieviti<br />
“lavorano” a temperature<br />
comprese fra 15° e 25°C, dopodiché<br />
i prodotti ottenuto vengono<br />
lasciati maturare per brevi<br />
periodi – da alcuni giorni a un<br />
paio di settimane - a temperature<br />
simili. Si tratta di birre dalla<br />
personalità piuttosto spiccata,<br />
che ben si esaltano se consumate<br />
a temperatura di circa 12°C.<br />
F<strong>anno</strong> parte di questa famiglia<br />
tutte le birre tradizionali:<br />
● Ale: generalmente questo termine indica le<br />
birre ad alta fermentazione. Più propriamente è<br />
riferito a una famiglia di birre inglesi piuttosto<br />
fruttate, di moderato contenuto alcolico e scarsa<br />
schiuma, con ampia gamma di sfumature cromatiche,<br />
gusto e forza da consumarsi a temperatura di<br />
cantina. Le Strong Ale, diffuse soprattutto in Belgio<br />
e Gran Bretagna, ottenute con l’apporto di zuccheri,<br />
sono caratterizzate da gradazione alcolica<br />
superiore ai 6%<br />
● Stout: è la tipica birra irlandese, scura e talora<br />
quasi nera, ottenuta a partire da malti molto tostati<br />
e dalla caratteristica schiuma densa e cremosa<br />
color nocciola; il gusto è particolarmente amaro<br />
con forti note di torrefazione e caramello.<br />
Possiamo individuare Stout dolci, sullo stile inglese,<br />
e Stout secche, di cui l’esempio più classico e<br />
universalmente conosciuto è la Guinness.
● Weizen: termine tedesco che indica la cosiddetta<br />
birra “bianca” ottenuta dalla fermentazione<br />
di malti con rilevante percentuale di frumento ( fino<br />
al 50%); caratterizzate da gusto asprigno, note<br />
agrumate e da abbondante schiuma, sono assai<br />
dissetanti e rinfrescanti.Assai digestive per l’elevata<br />
presenza di lieviti che rimanendo in sospensione<br />
conferiscono aspetto opaco al prodotto e sapore<br />
caratteristico.<br />
● Trappiste: sono birre prodotte dalle poche<br />
fabbriche dell’omonimo ordine monastico dislocate<br />
fra Belgio e Paesi Bassi; sono tutelate giuridicamente<br />
da una denominazione di origine. Si tratta<br />
di birre molto forti (6-12%) rifermentate in<br />
bottiglia grazie all’aggiunta di zucchero candito e<br />
con colore variabile dal dorato all’ambrato.<br />
● Abbazia: birre prodotte seguendo le antiche<br />
procedure degli ordini benedettini e cistercensi.<br />
Sono diffuse soprattutto in Belgio. ■<br />
A<br />
h, un’ultima cosa… non dimenticate il<br />
“Pianeta Birra”. All’inizio di febbraio si<br />
tiene ogni <strong>anno</strong> alla Fiera di Rimini l’ormai<br />
celeberrima maifestazione “Pianeta Birra –<br />
Beverage & Co”. Da qualche <strong>anno</strong> si è affermata<br />
come la più innovativa manifestazione europea<br />
dedicata al mercato delle bevande e della birra in<br />
particolare. Riservato agli operatori, è un appuntamento<br />
irrinunciabile, un osservatorio unico sugli<br />
stili del bere e sulle nuove tendenze. ■<br />
Indirizzi Utili Di Brewpub<br />
e/o Microbirrifici<br />
● Officina della Birra, Via Matteotti, 11<br />
Bresso (MI);<br />
● Birrificio di Lambrate (Skunky Pub),<br />
Via Adelchi, 5 - Milano - www.birrificiolambrate.it.<br />
Organizza annualmente il Festival<br />
della Birra Cruda presso la Cascina Monluè;<br />
● Zythum Via Rutilia, 16 - Milano;<br />
● Hops, Via Monte Titano, 18/38 - Riccione<br />
(RN) - www.birrahops.com;<br />
● The Norton Brewing Company S.r.l.<br />
Via Norvegia, 7 - Rimini (Microbirrificio).<br />
IDROCOLONTERAPIA<br />
Una nuova terapia naturale<br />
Raffaele Valle - Naturopata<br />
Infermiere Professionale<br />
consulenze fito-floriterapiche<br />
auricolo terapia (terapia del dolore)<br />
sedute di kinesiologia<br />
MILANO<br />
via Marco D’Oggiono 7 (c.so Genova)<br />
Tel. 338.81.28.465 - 02.83.61.606<br />
HOD <strong>27</strong> - 47<br />
design
Sirodhara, una tradizione<br />
che viene dall’India<br />
Dal prossimo <strong>settembre</strong> presso<br />
il centro L’arte del Benessere<br />
di Milano, Roberta Borrello, una tra<br />
le più serie e affidabili “artiste del massaggio<br />
ayurvedico” di Milano, metterà<br />
a disposizione delle sue pazienti<br />
un’antichissima tecnica ayurvedica:<br />
lo Sirodhara. Per chi non ne avesse mai<br />
sentito parlare, diciamo subito che<br />
non sono molte le persone, per lo<br />
più medici, autorizzate a farlo.<br />
Occorre una lunga pratica,<br />
consapevolezza, abilità e profonda<br />
capacità di meditazione.<br />
Roberta Borrello, specializzata<br />
alla Scuola di Tecniche Orientali<br />
di Padova, lo pratica da otto anni<br />
e ne ha approfondito ulteriormente<br />
le tecniche in India, dove<br />
è in contatto con medici locali<br />
e dove si reca annualmente<br />
per arricchire le sue conoscenze.<br />
Diciamo subito che il “suo” Sirodhara,<br />
è particolare, visto che serve soprattutto<br />
a rilassare corpo e mente e a mettere<br />
la persona in uno stato di completa quiete.<br />
In questo modo aiuta anche chi soffre<br />
d’insonnia o di mal di testa. Inoltre, andando<br />
a nutrire il cuoio capelluto, non solo migliora<br />
la qualità dei capelli (ad esempio può<br />
sconfiggere la secchezza) ma aiuta a<br />
fermarne la caduta. Ognuno di questi<br />
trattamenti, che durano dai 30 ai 40 minuti<br />
a seconda del soggetto e delle sue necessità,<br />
beneficiano dell’uso di olio d’oliva,<br />
olii ayurvedici o “olio medicato”,<br />
“latte medicato”. Per ottenere dei risultati,<br />
si va da un minimo di 3 sedute, a 5/7/14.<br />
48 - HOD <strong>27</strong><br />
Ma cos’è esattamente lo Sirodhara?<br />
“È<br />
una delle terapie eccellenti per la cura<br />
di molti disturbi che sono in relazione<br />
alla testa, al collo, agli occhi, alle orecchie,<br />
al naso, alla gola e al sistema nervoso. È una<br />
terapia ben conosciuta per curare pazienti<br />
affetti da insonnia da lungo tempo e da<br />
schizofrenia. Viene anche utilizzata insieme ad<br />
altre medicine per<br />
i pazienti che<br />
soffrono di<br />
attacchi epilettici.<br />
Durante questa<br />
terapia, olio<br />
medicato, latte<br />
o siero di latte,<br />
viene versato<br />
sulla fronte tra le<br />
Come si fa?<br />
sopracciglia in un<br />
rivolo costante.”<br />
er contenere l’olio, il latte o il siero di<br />
“P<br />
latte viene preparata una bacinella<br />
speciale sul cui fondo è praticato un piccolo<br />
foro. Sopra al foro va piazzata una coppa<br />
semisferica. Tradizionalmente viene usato<br />
mezzo guscio di noce di cocco, ma si può<br />
usare anche una coppa di terracotta o di<br />
metallo. Sul fondo di questa coppa ci deve<br />
essere un foro corrispondente al foro sul<br />
fondo della bacinella… Bisogna far passare<br />
uno stoppino di filo attraverso i due fori...<br />
Quindi il liquido viene versato nella bacinella<br />
e fatto scorrere costantemente attraverso lo<br />
stoppino di cotone sulla parte appropriata<br />
della fronte…” ■<br />
(tratto da “Terapia del massaggio in Ayurveda”<br />
di Bhagwan Dash, Ed. Mediterranee).
L’arte del Benessere<br />
design<br />
Ricercare l’equilibrio, riconquistare l’armonia e lasciarsi alle spalle lo stress<br />
e la stanchezza rappresentano l’espressione di un nuovo stile di vita,<br />
la ricerca del Sé. In questo quadro si inserisce il nostro obbiettivo: considerare<br />
la persone come un tutt’uno con la natura, un equilibrio sottile di sostanza,<br />
di interiorità ed esteriorità.<br />
È infatti partendo dalle radici che il nostro centro si dedica alla cura<br />
degli inestetismi. Ciascuno di noi, seppur in modo diverso, è sottoposto a stress<br />
sviluppando disequilibri che necessitano di cure e attenzioni mirate. Ma uno degli<br />
elementi che accomuna tutti è l’acqua, il mare, immensa fonte di rigenerazione.<br />
Il corpo umano è composto di elementi minerali indispensabili alla vita,<br />
che assimila sotto forma di sali. Da qui la scelta di utilizzare<br />
prodotti di origine marina, ricchi di iodio e oligoelementi che permettono<br />
di effettuare trattamenti efficaci e duraturi.<br />
A questo si somma l’efficacia dei massaggi, della stimolazione di alcuni punti<br />
del corpo, pratiche che derivano da discipline orientali che si avvalgono<br />
di esperienze millenarie.<br />
Avvalendoci di tecniche del passato e di prodotti naturali, intendiamo soddisfare<br />
il bisogno di armonia tra corpo e mente.<br />
L’arte del Benessere<br />
Via della Moscova, 24 - Milano - Tel. 02/29.06.20.00<br />
E-mail: arte_del_<strong>benessere</strong>@libero.it<br />
● Tutti i prodotti di estetica, sia del viso che del corpo,<br />
sono talassoterapeutici.<br />
● Tra i massaggi, che il nostro centro è solito fare ad una clientela<br />
esclusivamente femminile, proponiamo:<br />
● Digitopressione cinese: migliora la circolazione arteriosa e calma<br />
dolore e stress.<br />
● Massaggio antistress cinese: restituisce l’equilibrio tra la componente<br />
yang (il sovrappiù) e il suo opposto, lo yin (apatia, depressione,<br />
rilassamento eccessivo).<br />
● Massaggio Ayurvedic Kerala: dona energia e depura l’organismo.<br />
● Shiatsu: ripristina l’equilibrio fra struttura, mobilità e sistema energetico.<br />
● Massaggi con il metodo della D.ssa Ida Rolf (presso l' “Istituto Italiano<br />
di Ayurveda di Firenze”).<br />
● Corsi di yoga.<br />
● L’arte del Benessere in collaborazione con l' “Istituto Italiano di Ayurveda<br />
di Firenze” ospiterà corsi di approfondimento sulle tecniche di<br />
massaggio ayurvedico e sui principali metodi di trattamento che l'Ayurveda<br />
offre. Questi giorni di corso, oltre che un momento di approfondimento<br />
e di crescita professionale, possono diventare l’occasione per un<br />
confronto, e uno scambio.
Il necessario:<br />
● Una tavoletta di legno cm 50 x 50<br />
● Tessere da mosaico pre-tagliate<br />
● Colla per piastrelle<br />
● Cemento per “fughe”<br />
● Spatola<br />
● Spugna morbida<br />
● Cartavetrata 240<br />
● Ciotole di plastica per acqua<br />
e cemento<br />
faida noi<br />
50 - HOD <strong>27</strong><br />
testo e disegni di<br />
Francesca Carmelini<br />
Come si fa<br />
1Preparare la tavoletta con il disegno e scegliere le<br />
tessere adatte per il mosaico. Questa operazione<br />
va eseguita con molta cura, bisogna trovare le tesserine<br />
che combaciano meglio con le curve e gli spigoli<br />
della decorazione da realizzare. Inoltre gli spazi tra i vari<br />
pezzi dovrebbero essere regolari e piuttosto sottili, in<br />
modo da coprire il più possibile la tavoletta.<br />
2Se si intendono utilizzare altri materiali oltre alle<br />
tesserine preconfezionate, bisogna fare attenzione<br />
a smussare gli angoli taglienti. In particolare sono<br />
bellissimi i sassi, le conchiglie, pezzi di legno interessanti<br />
e tutto ciò che la fantasia suggerisce...
3Preparare la colla per piastrelle come “da ricetta” riportata sulla confezione,<br />
incollare i vari pezzi già tagliati procedendo a piccole porzioni,<br />
e lasciare asciugare una notte (itempi variano a seconda del clima,<br />
ma una notte sicuramente basta).<br />
4Il cemento per le “fughe” si impasta come la colla, ma può essere anche<br />
colorato con tempere e colori acrilici. Va poi steso in modo uniforme<br />
su tutte le piastrelle con una spatola o aiutandosi con le dita e<br />
stecche di legno nei punti più difficili (soprattutto se si usano materiali con<br />
spessori differenti).<br />
5Dopo una mezz’ora<br />
passare la spugna<br />
umida sul mosaico<br />
in maniera di eliminare il<br />
residuo di cemento senza<br />
creare avvallamenti<br />
tra le varie tessere, e lasciare<br />
asciugare definitivamente<br />
un'altra notte.<br />
6La rifinitura si ottiene<br />
con cartavetrata<br />
finissima e di nuovo<br />
con la spugna pulitissima<br />
e umida. Se il mosaico<br />
dovesse essere posto all'esterno,<br />
si può proteggere<br />
ulteriormente con un<br />
velo di vernice trasparente<br />
all'acqua (si trova nei<br />
colorifici) o di cera, neutra<br />
per il legno. ■<br />
Sembra difficile...<br />
faida noi<br />
ma con un po’<br />
di pazienza e<br />
di fantasia,<br />
una volta recuperati<br />
i materiali, si può<br />
tentare. Chi invece<br />
non se la sentisse<br />
neppure di iniziare,<br />
può sempre<br />
chiamare<br />
Francesca Carmelini:<br />
tel. 02/89.42.30.55<br />
cell. 339/10.19.877<br />
HOD <strong>27</strong> - 51
La fiamma della conoscenza divampa attraverso<br />
il dialogo, quando due o più individui<br />
si scambiano punti di vista e idee: così diceva<br />
Platone nella sua celebre "Lettera <strong>VI</strong>I".<br />
Oggi, a più di duemila anni di distanza la filosofia, spesso<br />
costretta in angusti spazi, torna con tutta la sua forza,<br />
rispondendo a quesiti a cui la più moderna psicologia<br />
non sa dare risposta. L’immagine del filosofo è stata<br />
talvolta associata a quella del sognatore. Le cose<br />
non st<strong>anno</strong> così. Chiave di lettura del reale e orientamento<br />
nei difficili cammini della vita, la Filosofia non è<br />
un astratto riflettere, bensì un fruttuoso ragionare che<br />
permette all’individuo di districarsi nei meandri del<br />
pensare, favorendo la scoperta di risposte che, spesso<br />
nascoste in sé, non riusciva a fare affiorare. In questi<br />
ultimi anni si sono riscoperte applicazioni della Filosofia<br />
anche al di fuori dell’ambito scolastico o più squisitamente<br />
accademico. Il caso più eclatante è la Consulenza<br />
Filosofica. Ne abbiamo parlato con la dott. ssa<br />
Paola Grassi, consulente filosofica che vive e lavora a<br />
Milano, dove ha aperto uno studio dedicato a questa<br />
disciplina.<br />
Dott.ssa Grassi, cosa intende per Consulenza<br />
Filosofica?<br />
La Consulenza Filosofica è innanzi tutto una relazione<br />
di orientamento che si avvale degli strumenti<br />
della Filosofia, ossia del dialogo e della domanda<br />
filosofica come luoghi di ascolto e comprensione. Il<br />
“consulente personale di formazione filosofica” è un<br />
esperto in Filosofia che mette a disposizione del consultante<br />
la propria consuetudine di approccio ai problemi.<br />
Non va confusa con la psicoterapia, anche se le<br />
due discipline non v<strong>anno</strong> viste come antitetiche o contrastanti,è<br />
anzi auspicata spesso una collaborazione,un<br />
vicendevole integrarsi. La Consulenza Filosofica come<br />
tale è stata fondata in Germania nel 1981 da G. B.Achenbach<br />
con l’intenzione di dare alla Filosofia quella dimensione<br />
pratica che era venuta meno con anni di accademismo,anche<br />
se le radici v<strong>anno</strong> ricercate negli anni<br />
sessanta negli Stati Uniti.<br />
Chi si rivolge a un consulente filosofico?<br />
Si tratta per lo più di persone che h<strong>anno</strong> bisogno di<br />
circoscrivere un problema e risolverlo, muovendo-<br />
52 - HOD <strong>27</strong><br />
è bello<br />
Filosofia è bello<br />
“L’inizio di ogni virtù è consultazione<br />
e deliberazione”<br />
(Demostene)<br />
si all’interno della concettualità. Il nostro compito è<br />
quello di decostruire un problema lavorando su quei<br />
concetti che possono portare a una soluzione di ciò<br />
che crea “il problema” nella vita di tutti i giorni.<br />
Possiamo definire la Consulenza Filosofica in<br />
termini di terapia?<br />
Possiamo farlo se al termine terapia diamo il suo significato<br />
originario, dal momento che la cura che<br />
proviene dalla Filosofia è essenzialmente quella di trovare<br />
una risposta a un problema apparentemente insormontabile,<br />
tramite gli strumenti concettuali offerti<br />
dalla Filosofia. Il testo filosofico diviene chiave di volta<br />
per l’interpretazione del consultante o del suo problema<br />
che può derivare da un cambio di lavoro, da<br />
un’empasse affettiva o da una relazione sbagliata. La<br />
terapia offerta dalla filosofia non ha nessuna connotazione<br />
clinica. Le sedute possono essere individuali o di<br />
gruppo, a seconda delle circostanze.<br />
Qual è il fine della prassi filosofica?<br />
Il fine è comprendere il modo in cui l’indirizzo si<br />
muove all’interno del proprio orizzonte di esperienze,<br />
e imparare a modificare i tratti che creano il<br />
problema. Spesso la mancanza di sintonia con le vicende<br />
di tutti i giorni deriva dall’inconsapevole ripetizione<br />
di posture logiche sbagliate. La Consulenza Filosofica<br />
ne facilita l’individuazione e il superamento. È un percorso<br />
verso l’autonomia e la sicurezza, imparando a<br />
pensare da soli. ■<br />
Per contattare la dott. ssa Grassi in funzione<br />
di un colloquio o per avere ulteriori informazioni<br />
potete consultare il suo sito web<br />
www.paola-grassi.it<br />
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SAGRE E FESTE<br />
IN LOMBARDIA:<br />
Cosa: FESTA DI SAN MARTINO<br />
Come: Per tutto il mese di <strong>settembre</strong> a San Martino in<br />
Strada ha luogo l’Autunno Sammartinese, manifestazioni<br />
di tredici giorni ricchi di appuntamenti folklorici,<br />
gastronomici, culturali, religiosi e sportivi<br />
Dove: San Martino in Strada (Lodi)<br />
Quando: tutto il mese di <strong>settembre</strong><br />
Di più: 0371/44..81 – 44.49.82<br />
Cosa: SAGRA DELL’ASSUNZIONE<br />
Come: In onore di Santa Maria Assunta viene celebrata<br />
questa tipica sagra di paese, con tanto di albero<br />
della cuccagna, serate danzanti, chioschi gastronomici<br />
e giochi popolari a ridosso del parco del<br />
Ticino. C’è anche la banda.<br />
Dove: Cassinetta di Lugagnano (Milano)<br />
Quando: seconda domenica e lunedì di <strong>settembre</strong><br />
Di più: 02/94.29.213 – 94.20.196<br />
Cosa: FESTA DE LA SUCIA<br />
Come: In passato questa festa coincideva con l’abbassamento<br />
dell’acqua nel Naviglio Grande che così<br />
entrava in secca (sucia). Ai giorni nostri la festa comprende<br />
serate danzanti, mostre, gare sportive e incontri<br />
culturali sulle tradizioni locali per la durata di<br />
una settimana. Gli amanti della cucina naturale potr<strong>anno</strong><br />
approfittare delle degustazioni di pesce fritto,<br />
piatti tipici e buon vino. Uno spettacolo pirotecnico<br />
chiuderà la festa.<br />
Dove: Boffalora Sopra Ticino (Milano)<br />
Quando: seconda e terza settimana di <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 02/97.54.010 – 97.54.485<br />
Cosa: SAGRA DEI CROTTI<br />
Come: I crotti sono cavità naturali formate dall’addossarsi<br />
di macigni staccatisi dai fianchi della montagna<br />
in epoca preistorica; tra gli spiragli di questi massi<br />
soffia il "sorèl", una corrente d’aria a temperatura costante<br />
(+6/8 gradi), da sempre sfruttata per la stagionatura<br />
e la conservazione del vino, della brisaola, dei<br />
violini di capra e dei formaggi. Per i Chiavennaschi il<br />
crotto è il luogo dove incontrarsi e passare momenti<br />
in compagnia. La Sagra dei Crotti di Chiavenna offre<br />
l’opportunità di gustare i prodotti tipici locali nei caratteristici<br />
crotti e di assistere a una ricca kermesse di<br />
manifestazioni culturali, folcloristiche e sportive.<br />
Dove: Chiavenna (Sondrio)<br />
Quando: dal 12 al 14 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0343/36.384 – aptchiavenna@provincia.so.it,<br />
oppure tel. 0343/37.485 - consorzioturistico@valchiavenna.com<br />
Cosa: IL GRAPPOLO D’ORO<br />
Come: Chiuro, borgo ricco di storia, è uno dei maggiori<br />
centri dell'enologia valtellinese. Non poteva che<br />
svolgersi qui questa manifestazione dedicata al vino.<br />
Lasciatevi tentare dall'acquisto dei rinomati vini DOC<br />
di Valtellina, delle grappe, mele, oltre che dalla bresaola,<br />
salumi e formaggi locali, la "besciola", gli oggetti<br />
d'arte e di antiquariato e i pezzotti valtellinesi. Nei<br />
giorni della manifestazione si tengono degustazioni<br />
guidate presso il banco d'assaggio.<br />
Dove: Chiuro (Sondrio)<br />
Quando: dal 14 al 22 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0342/48.40.38<br />
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ARTRITE, ARTROSI<br />
CI SONO BUONE NOTIZIE?<br />
Un medico americano, presidente di un<br />
istituto di ricerca immunologica, nel suo<br />
libro racconta come sia riuscito a sconfiggere<br />
la propria grave artrite. Con una<br />
sostanza naturale utile anche per malattie<br />
autoimmuni. Efficace anche su animali.<br />
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HOD <strong>27</strong> - 57
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58 - HOD <strong>27</strong><br />
Arte del massaggio<br />
Il messaggio del massaggio<br />
L’<br />
Arte del Massaggio è una scuola di Massaggio che presenta una metodologia<br />
nuova e rivoluzionaria per quanto riguarda la cura del corpo.<br />
Ognuno di noi ha difficoltà a prendersi cura quotidianamente del proprio<br />
fisico. Abbiamo completamente ignorato il vecchio detto: mens sana in corpore<br />
sano, per cui sempre di più ci ammaliamo e ci indeboliamo. Lo scopo di questa<br />
scuola è di riprendere in mano il proprio corpo e quindi la propria vita,conoscere<br />
quel meraviglioso mondo del contatto fisico che ci riappropria della nostra<br />
vitalità. Nei corsi si impara il massaggio ma non solo, ci si massaggia a vicenda, si sviluppa la sensibilità tattile a<br />
cui noi insegnanti del Metodo diamo enorme attenzione. Ci si riappropria del nostro “sentire”, si sviluppa la<br />
tecnica e insieme la sensibilità e intuizione personale.<br />
I corsi sono strutturati in modo tale che i partecipanti oltre a sviluppare la conoscenza del Massaggio, sviluppano<br />
contemporaneamente una grossa Crescita Personale. I corsi sono ludici, abbiamo deciso di insegnare<br />
con il gioco concetti e temi importanti perché nella semplicità tutto è più facile ed entrano maggiormente le<br />
nozioni. I nostri corsi sono un cocktail esplosivo di vitalità in cui ogni partecipante può attingere differenti ispirazioni.<br />
Inoltre, imparando il Massaggio si può essere utili al prossimo. Portando una Metodologia nuova, questa<br />
scuola è utile sia ai professionisti del settore che a persone digiune in questo campo.<br />
Per tutti quelli che desiderano crescere e migliorarsi: Questa scuola è per Voi.<br />
Isabella Tavilla, massoterapista, dall’89 lavora nell’ambito<br />
delle tecniche di massaggio, integrando e approfondendo le metodologie orientali<br />
con quelle occidentali. Collabora con medici e terapeuti a Milano.<br />
Corsi di:<br />
● Massaggio classico (Metodo Isabella Tavilla)<br />
I° - II° - III° livello<br />
● Linfodrenaggio<br />
● Massaggio con Floriterapia (Fiori Italiani)<br />
● Tecnica Metamorfica<br />
● Serate promozionali del massaggio<br />
(Metodo Isabella Tavilla)<br />
● Serate esperienziali sui Fiori Italiani<br />
Arte del Massaggio<br />
Via Milani, 3 - Milano<br />
Tel. 02/70.63.61.87 - 338/98.66.242<br />
e-mail: tavilla@inwind.it<br />
www.artedelmassaggio.it
MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />
Cosa: SAGRA DEL BITTO<br />
Come: In onore del tipico formaggio, è il tradizionale<br />
appuntamento che, da circa trent'anni, si svolge regolarmente<br />
a Gerola Alta la terza domenica di <strong>settembre</strong><br />
per promuovere il famoso formaggio Bitto, tipico<br />
della zona, dal profumo e sapore inconfondibili,<br />
prodotto sugli alpeggi durante il periodo estivo. In occasione<br />
della sagra e nei giorni che la precedono vengono<br />
organizzate mostre ed iniziative di vario genere.<br />
Dove: Gerola (Sondrio)<br />
Quando: 21 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0342/69.01.91 - tel 0342/60.11.40<br />
Cosa: SAGRA DELLA “PACIARELA” E PALIO DEL PANE<br />
Come:Prende il nome dalla cosiddetta “paciarela o<br />
torta dei poveri, a base di pane vecchio, latte e cacao.<br />
Il sabato prevede un corteo storico in costume del<br />
Seicento, a cui segue una degustazione di pane e salame<br />
e “paciarela”. La domenica, tra degustazioni e<br />
sfilate, il Palio del pane, una corsa davvero curiosa<br />
che finirà con l’impasto di un finto pane rotondo…,<br />
musiche e danze medievali, distribuzione di pane giallo<br />
e latte e rituale processione.<br />
Dove:Gessate (Mi)<br />
Quando:primo fine settimana di ottobre<br />
Di più: tel. 02/95.78.11.34<br />
Cosa: SAGRA DELLA ZUCCA<br />
Come: Per tutta la giornata potrete<br />
vedere e comprare zucche<br />
di ogni tipo e genere, di<br />
ogni specie e grandezza.<br />
Dalle degustazioni alimentari<br />
- ravioli e tortelli, risotti, torte e<br />
confetture - alle più imponenti<br />
zucche artistiche di arredo.<br />
Dove: Castello Visconteo di<br />
Fagnano Olona (VA)<br />
Quando: 19 ottobre<br />
Di più: tel. 0331/61.81.24<br />
Cosa: SAGRA DELLA CASTAGNA<br />
Come: Con esposizione e vendita di prodotti locali,<br />
castagne arrosto, formaggio e burro. Insieme troverete<br />
giochi popolari, spettacoli folcloristici e il fatidico<br />
ballo in piazza.<br />
Dove: Bracca (Bergamo)<br />
Quando: 19 ottobre<br />
Di più: tel. 0345/77.123<br />
INCONTRI PER LA GOLA<br />
e non solo…<br />
Cosa: UVE E DINTORNI<br />
Come: Manifestazione FAI (www.fondoambiente.it),<br />
con tradizionale appuntamento nella stagione della<br />
vendemmia per valorizzare i caratteri più tipici del territorio.<br />
Cultura, spettacolo e gusto eno-gastronomico<br />
entrer<strong>anno</strong> nelle corti, nei portici e in castello con<br />
concerti e spettacoli. Fra gli eventi nelle Città del Vino<br />
il famoso Palio Nazionale della Botte, con la popolare<br />
pigiatura dell’uva con i piedi.<br />
Dove: Castello di Avio (Trento)<br />
Quando: 5, 6, 7 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0464/68.44.53<br />
Cosa: QUANT’È BUONO IL SALAME DI VARZI!<br />
Come: L’origine del salame di Varzi (in val Staffora) pare<br />
risalga ai longobardi. Presso quelle popolazioni infatti<br />
la conservazione dei cibi era vitale e la carne di<br />
suino rappresentava, per l’alto valore nutritivo, un elemento<br />
fondamentale. I Marchesi di Malaspina, nel dodicesimo<br />
secolo, lo consideravano un cibo di grande<br />
pregio e vista la posizione di Varzi lungo la cosidetta<br />
“via del sale”, arteria commerciale che attraversava<br />
l’intera Europa, il suo salame acquistò notorietà.<br />
Chi volesse degustare sì antica delizia<br />
potrà farlo durante il famoso<br />
Autunno Gastronomico di Varzi, che<br />
allieterà i palati più esigenti anche<br />
con formaggi tipici e la celeberrima<br />
torta di mandorle. Manifestazioni folkloriche<br />
allieter<strong>anno</strong> la kermesse.<br />
Dove: a Varzi (Pavia)<br />
Quando: 21 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0382/52.676<br />
TRATTORIA LATTERIA NOI DUE<br />
Viale Col di Lana 1 - Tel. 02/58.10.15.93<br />
CUCINA VEGETARIANA<br />
NATURALE E BIOLOGICA<br />
Non si servono alcolici - si fuma a turno<br />
HOD <strong>27</strong> - 59
60 - HOD <strong>27</strong>
MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />
Cosa: “GNOCCATA”<br />
Come: Festa tradizionale che va in scena da più di<br />
130 anni,famosa per riversare sulla piazza di Guastalla<br />
quintali e quintali di gnocchi. Contemporaneamente<br />
si tengono seminari e stage gastronomici per apprendere<br />
l’antica arte degli gnocchi di patate.<br />
Dove: Presso l’Ostello del Po di Guastalla (RE)<br />
Quando: dal <strong>27</strong> al 29 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0522/83.92.28/82.45.94<br />
Cosa: TORBA D’AUTUNNO e<br />
GIORNATARANCIONE<br />
Come: Torba d’Autunno è la festa d’autunno con<br />
vendita e degustazione di vini (tra cui il vino "Rosso<br />
del Castello" prodotto dalla Cantina Viticoltori in Avio<br />
anche con uve del Castello di Avio), formaggi, pane<br />
biologico, miele e uva. Per i bambini si organizzano<br />
“Grappoli fantastici”, laboratori creativi di costumi ispirati<br />
ai prodotti dell’autunno, e nel pomeriggio visite<br />
guidate e danze popolari.<br />
Giornatarancione vuole invece essere una domenica<br />
di tardo autunno illuminata dall’arancio, dal rosso,<br />
dal giallo dei prodotti della stagione: zucche, cachi, alchechengi,<br />
agrumi, carote, mais…e poi tessuti, oggettistica,<br />
gioielli, curiosità, giochi, scherzi, all’insegna<br />
del colore. E per i bambini ci sarà un laboratorio di pittura,<br />
rigorosamente arancione. (Manifestazioni FAI,<br />
www.fondoambiente.it).<br />
Dove: Monastero di Torba (Gornate Olona, Varese)<br />
Quando: 21 <strong>settembre</strong> Torba d’Autunno e<br />
19 ottobre Giornatarancione<br />
Di più: tel. 0331/82.03.01<br />
UN’AMBRA IN ABBAZIA<br />
Cosa: AMBRA SCRIGNO DEL TEMPO<br />
Come: Nella sezione didattica allestita nella Sala<br />
Capitolare dell’abbazia, sono illustrate l’origine dell’ambra,<br />
le sue proprietà, ed esposte le diverse qualità<br />
di ambra nel mondo, tra cui rari pezzi di Simetite l’ambra<br />
siciliana dai colori unici ed intensissimi e la mitica<br />
Ambra blu dominicana dalle straordinarie sfumature<br />
che v<strong>anno</strong> dall’azzurro al viola, fino al verde acqua o<br />
al profondo blu.<br />
Dove: Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (Genova)<br />
Quando: fino al 28 <strong>settembre</strong>, orario 10-17.45<br />
Di più: per informazioni rivolgersi al FAI Abbazia di<br />
San Fruttuoso, tel. 0185/77.<strong>27</strong>.03 - fai.sanfruttuoso@fondoambiente.it<br />
RIMINI IN <strong>VI</strong>AGGIO<br />
Cosa: MONDONATURA<br />
Come: Rimini, capitale del turismo e dell’accoglienza,<br />
con la nona edizione di Mondo Natura, mostra specializzata<br />
del turismo all’aria aperta, dispiega un colpo<br />
d’occhio completo sul settore: camper, caravan, motorhome,<br />
pick-up, casette prefabbricate, accessoristica<br />
e componenti elettroniche, tende da campeggio, accessori<br />
e abbigliamento da trekking, promozione turistica,<br />
servizi, editoria. Una cultura turistica in rapido<br />
cambiamento, desiderosa di scoprire i luoghi e al loro<br />
identità, per un nuovo modo di viaggiare, vedere, conoscere,<br />
partecipare. Nelle iniziative collaterali, animazione<br />
e intrattenimento gastronomico a tema, divertimento<br />
per i bambini, reportages di viaggio, mostre,<br />
convegni sul turismo ecosostenibile, euroraduni,<br />
corsi di guida sicura.<br />
Dove: Fiera di Rimini<br />
Quando: dal 6 al 14 <strong>settembre</strong><br />
Di più: tel. 0541/744.111 - www.fierarimini.it<br />
EVENTI<br />
Cosa: SANA, LA FIERA DELLA QUALITÀ<br />
Come: Torna il Sana, Salone internazionale del naturale,<br />
dove potrete trovare tutto quanto fa salute, alimentazione<br />
e ambiente. L’esposizione offre al visitatore<br />
una vasta gamma di prodotti ecocompatibili, tra<br />
cui alimenti naturali, tessuti biologici, cartoleria ecologica.<br />
Sar<strong>anno</strong> presenti anche Centri di Benessere e<br />
Quando: 2, 3, 4 e 6 ottobre<br />
Di più: tel. 02/34.50.605– info@ogs.it - www.ogs.it -<br />
www.smau.it<br />
Cosa: FIMES<br />
Come: Fiera del fitness, dello sport e del <strong>benessere</strong> organizzato<br />
da “Les Nouvelles Esthétiques”<br />
Dove: Napoli<br />
Quando: dal 10 al 12 ottobre<br />
Di più: tel. 081/7284867 – 7676793 – i<br />
nfo@napolifitnessshow.com O: tel. 02/74.76.56 –<br />
74.70.53 – 74.91.13 - pubblicita@alalnecom<br />
Cosa:TUTTINFIERA 20° MOSTRA MERCATO<br />
DELL’HOBBY E DEL TEMPO LIBERO<br />
Come: Tra le manifestazioni presenti: Sanest - il salone<br />
del <strong>benessere</strong>, del naturale e dell’ecologico; Sport-<br />
Fitness- attrezzature, articoli e prodotti per lo sport;<br />
HOD <strong>27</strong> - 61
AYURVEDA<br />
scienza della vita<br />
design<br />
Italian Institute<br />
of Ayurvedic Massage<br />
☛ Trattamenti Ayurvedici ☛ Analisi del polso<br />
☛ Alimentazione (secondo la costituzione) Vata, Pitta, Kapha<br />
☛ Panchakarma (cinque sistemi di purificazione)<br />
☛ Massaggio Ayurveda (oliazione, fomentazione, pindasveda, pizhichil)<br />
☛ Dhara (massaggio riequilibrante)<br />
☛ Terapie con le erbe medicinali ayurvediche<br />
62 - HOD <strong>27</strong><br />
Corso di Massaggio Ayurveda<br />
a cura del<br />
Prof. Dr. Subash Ranade B.M.S., M.A.Sc.Ph. D. Chairman<br />
International Academy of Ayurveda, Pune, India.<br />
e della Dott.ssa Basiliza T. Querimit Laureata<br />
e specializzata in Ayurveda e massaggio ayurvedico,<br />
discendente da una famiglia di esperti<br />
da più di tre generazioni in terapie<br />
e massaggio tradizionale ayurvedico.<br />
Il corso di Diploma in Massaggio Ayurveda<br />
(oliazione, fomentazione, pindasvedha, psichili, etc)<br />
si svolge in tre livelli di insegnamento pratico-teorico e<br />
uno di approfondimento. Il corso è riconosciuto<br />
dalla International Academy of Ayurveda ed<br />
è accreditato presso la Open International University<br />
of Complementary Medicine (Colombo<br />
University-Sri Lanka), che è riconosciuta dall’OMS<br />
(Organizzazione Mondiale della Sanità) e che rilascerà<br />
alla fine del corso il diploma di Massaggio Ayurveda.<br />
Inizio del corso di 1° livello:<br />
18/19 ottobre 2003<br />
Sede del corso: S.K.A. Centro Benessere Ayurveda<br />
Via Binda 16/b - Milano<br />
skaayurveda@hotmail.com - www.ska-ayu.org<br />
Per informazioni: 02/89.12.19.59 - 333/68.76.338
MILANO&OLTRE ● MILANO&OLTRE<br />
Fitness Convention - il più grande stage internazionale<br />
di fitness d’Italia; Pianeta montagna - il salone degli<br />
sport, attrezzature e turismo da montagna.<br />
Dove: PadovaFiere<br />
Quando: 1 e 2 novembre<br />
Di più: tel. 049/84.01.11 – info@padovafiere.it -<br />
www.padovafiere.it<br />
UNA PROPOSTA<br />
IN AIUTO AL TUMORE<br />
Cosa: Una serie di corsi gratuiti organizzati dal<br />
“Laboratorio Artistico Terapeutico” sono a disposizione<br />
di tutti i pazienti oncologici in cura e curati presso<br />
l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori<br />
di Milano.<br />
Come:Ci sono due tipologie di corsi. Uno, rivolto ai<br />
pazienti, dove si offre l’opportunità di trasformare il<br />
dolore e la sofferenza attraverso Danze in cerchio, Qi<br />
Gong, Rituali, Visualizzazione e Creatività. L’altro rivolto<br />
a parenti, medici, operatori sanitari e socio-assistenziali.<br />
Dove: Milano, presso l’Istituto Nazionale per lo Studio<br />
e la Cura dei Tumori - Via Venezian, 1<br />
Quando: Con inizio a <strong>settembre</strong><br />
Di più: Informazioni e iscrizioni il lunedì, mercoledì e<br />
venerdì dalle ore 10 alle 12 presso l’U.O. Riabilitazione<br />
e Terapie Palliative: tel. 02/23.90.28.14<br />
UN’IMPORTANTE NO<strong>VI</strong>TÁ<br />
Cosa: MEDICI A “TELE-CONSULTO”<br />
Come: Grazie alla società bolognese TMR-TelemedicinaRizzoli<br />
d’ora in poi si potrà andare da un medico<br />
della propria regione e collegarsi, attraverso un<br />
Centro di Eccellenza appositamente installato, in vi-<br />
HOD <strong>27</strong> - 63
design<br />
Milano - via Pagliano, 11 - 20149 - tel/fax 02/460902<br />
design<br />
L’Osteopatia è un’arte (è una pratica esclusivamente manuale),<br />
una scienza (si basa sull’approfondita conoscenza dell’anatomia<br />
e della fisiologia), una filosofia. Praticata da seri e<br />
preparati professionisti con una formazione pluriennale<br />
presso istituti e scuole riconosciute dal R.O.I. (Registro<br />
Osteopati d’Italia, www.roi.it).<br />
I campi di applicazione non h<strong>anno</strong> limitazione se<br />
non nel caso di affezioni virali acute.<br />
● Cefalea<br />
● Disturbi della vista<br />
● Disturbi dell’udito<br />
● Patologie dolorose croniche<br />
● Scoliosi<br />
● Disfunzioni viscerali<br />
● Traumatismi, lombalgia<br />
e cervicalgia<br />
● Gravidanza e traumi da parto.<br />
Pratichiamo, inoltre: ● Rieducazione posturale<br />
(RPG) e Funzionale post trauma e post operatorio<br />
(NO STRUMENTALE), ● Terapia Cranio Sacrale,<br />
● Endermologie (LPG).<br />
Hat Thai<br />
Massaggio Thailandese<br />
Thai Antico Massage<br />
Shiatsu<br />
Oil Massage<br />
Massaggio Plantare<br />
Mal di schiena, Artrosi, Stress<br />
Orario: 10.00 - 20.00<br />
Piazza Duca D’Aosta, 14 - 20124 Milano<br />
Tel. 02/66.98.76.31 - Cell. 333/83.57.181<br />
MM Stazione Centrale<br />
64 - HOD <strong>27</strong><br />
Cooperativa ’ASHUR P.S.C.S.- ONLUS<br />
C ENTRO PER IL B ENESSERE P SICOFISICO<br />
Cerchi uno studio serio, ben<br />
attrezzato, dall’atmosfera<br />
accogliente, luminoso?<br />
La cooperativa ’ASHUR<br />
propone i suoi spazi a<br />
professionisti indipendenti<br />
nel campo delle medicine<br />
naturali e<br />
delle tecniche manuali. Ospita<br />
conferenze e corsi orientati<br />
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sviluppo del <strong>benessere</strong><br />
psicofisico della persona.<br />
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al 3474019684.<br />
Via Pecchio 18, Milano - tel./fax<br />
02.29521848, @: coop.ashur@libero.it
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deoconferenza con chi ci ha operato in un’altra città,<br />
o con uno specialista da cui si vuole avere un ulteriore<br />
consulto. “Una novità importante soprattutto al<br />
Sud, dove - spiega Roberto Ongaro, Direttore di TMR<br />
- esiste un risparmio concreto per chi può eseguire le<br />
visite di controllo vicino a casa. Un risparmio in termini<br />
di tempo, di spesa, e soprattutto di fatica, in un momento<br />
delicato come quello che segue un intervento<br />
chirurgico. Le apparecchiature installate consentono<br />
di acquisire e trasmettere in tempo reale al Centro di<br />
Eccellenza tutto il materiale diagnostico necessario<br />
(radiografie, referti, documenti e immagini di vario tipo)”<br />
In tal modo, paziente e medico possono vedersi<br />
e dialogare con la stessa naturalezza di una visita<br />
reale, annullando di fatto la distanza che li separa.<br />
Dove: Come si accede al servizio? Semplicemente telefonando<br />
al numero verde 800.865.576 e chiedendo<br />
qual è la struttura più vicina alla propria località di<br />
residenza. È presso questa che si prende appuntamento<br />
e poi ci si reca con il materiale diagnostico richiesto.<br />
Di più: www.telemedicinarizzoli.it<br />
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Insegnamenti, Corsi, Terapie<br />
per l’educazione al <strong>benessere</strong> olistico.<br />
Si organizzano corsi di:<br />
✷ Floriterapia (base e avanzata)<br />
✷ Iridologia multidimesionale e spirituale<br />
✷ Morfopsicologia e astrologia medica<br />
✷ Alimentazione naturale e macrobiotica<br />
✷ Tecniche di massaggio integrate<br />
✷ Training autogeno ✷ Costellazioni familiari<br />
✷ Aromaterapia ✷ Reiki<br />
e tanti altri programmi a calendario<br />
Sono già disponibili le date per i corsi<br />
di Aromaterapia e Iridologia.<br />
Per informazioni contattare la scuola da lunedì<br />
a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00<br />
Scuola Mihr<br />
Via C. Alberto, 22 - 20052 Monza<br />
tel. 039.32.28.23<br />
Emma De Angelis 349.67.13.985<br />
www.mihr.it – scuolamihr@tiscali.it<br />
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A CUI PARTECIPIAMO CON ECOÉ<br />
DA SETTEMBRE A OTTOBRE<br />
✏ Domenica 7 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />
Pavia, Piazza Duomo<br />
✏ Domenica 7 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />
Borgonovo Val Tidone<br />
✏ Sabato 13 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />
Como, Piazza Peretta (vicino a Piazza Duomo)<br />
✏ 13 e 14 <strong>settembre</strong> BIO FERA a Canzo (CO )<br />
✏ 20 e 21 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />
Desenzano (BS ), Piazza Malvezzi<br />
✏Domenica 28 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />
Saronno (MI), Piazza Shuster<br />
✏ Domenica 28 <strong>settembre</strong> MERCATO BIO a<br />
Salò (BS<br />
✏ 4 e 5 ottobre MERCATO BIO a Brescia,<br />
Piazza della Vittoria<br />
✏ Domenica 5 ottobre MERCATO BIO a Pavia<br />
Piazza Duomo<br />
✏ Sabato 11 ottobre MERCATO BIO a Como,<br />
Piazza Peretta (vicino a Piazza Duomo)<br />
✏ Domenica 12 ottobre MERCATO BIO a<br />
Appiano Gentile,Piazza della Chiesa<br />
✏ Domenica 26 ottobre MERCATO BIO a<br />
Monza,Piazza Duomo.<br />
✏ Domenica 26 ottobre MERCATO BIO a<br />
Saronno (MI), Piazza Shuster ■<br />
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Via Mario Montanari, 71<br />
Ravenna<br />
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66 - HOD <strong>27</strong><br />
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● Dolori Muscolari ● Reumatismi e Artrosi<br />
● Tensioni Nervose ● Stanchezza e Stress<br />
● Azione Tonica Generale<br />
● Distensione della Muscolatura<br />
● Riattivazione Circolatoria<br />
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Massaggio Connettivale Profondo<br />
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gurreragiuseppina@tiscali.it<br />
design
Chi siamo<br />
L’I.R.I.S. e l’Associazione I AM h<strong>anno</strong><br />
fondato la prima scuola di Bioreikiologia ®<br />
triennale per la formazione di insegnanti e<br />
operatori di Reiki, Karuna Reiki ® e Cristallo-Terapia.<br />
L’I.R.I.S. collabora in maniera continua<br />
con il Center for Reiki Training nel Michigan<br />
USA ed è in attesa di accreditamento<br />
dei corsi presso l’ECM.<br />
L’I AM è una associazione di Bioreikiologi<br />
® professionisti che si sono uniti per<br />
dare vita ad una scuola professionale di<br />
tecniche orientali, inoltre è monitorata dal<br />
CNEL e fa parte del COLAP.<br />
Cos’è la Bioreikiologia®<br />
La Bioreikiologia ® è la “Scienza” che studia<br />
tutte le tecniche energetiche complementari<br />
al Reiki, quindi, l’Energia Vitale<br />
dell’Universo, nella sua globalità, dalle<br />
origini ad oggi, con l’attenzione continua<br />
rivolta verso la Sua Evoluzione.<br />
Per informazioni e per ricevere<br />
il materiale sul corso di Bioreikiologia:<br />
I.R.I.S. Via delle Rose 8/a<br />
20095 Cusano Milanino (MI)<br />
Tel e fax 02 61.96.910<br />
www.istitutoiris.it/<br />
www.bioreikiologia.com<br />
Scuola di Bioreikiologia ®<br />
Triennale<br />
La prima scuola in Italia<br />
di Bioreikiologia ®<br />
Argomenti trattati<br />
● Reiki Sistema usui<br />
● Reiki Sistema Tibetan Style<br />
● Japanese Reiki Tecnique<br />
● A.R.T. Advanced Reiki Training<br />
● Tecniche di Karuna Reiki®<br />
● Anatomia, fisiologia,<br />
● Medicina Psicospirituale<br />
● Alchimia Mentale-formazione<br />
● Risvegliar-si<br />
● Orthobionomy®<br />
● Cristallo Terapia metodo IRIS<br />
● Bioreikiterapia sperimentale<br />
● elementi di patologia generale<br />
● bioreiki terapia applicata<br />
● bioreiki terapia sperimentale<br />
● Medicina Ayurvedica<br />
● Costellazioni Familiari<br />
PRESENTAZIONE CORSI<br />
PER IL PRIMO ANNO e ISCRIZIONE<br />
MILANO 25 Ottobre ore 15.30 - 17.30<br />
Le sedi sono da definire. È comunque obbligatoria<br />
la prenotazione. La presentazione è GRATUITA.<br />
seminari aperti a tutti<br />
Per il mese di <strong>settembre</strong><br />
Sabato 13 Costellazioni<br />
Familiari<br />
Sabato 20 2° Livello<br />
di Reiki Usui<br />
Sabato <strong>27</strong> A.R.T. Advanced<br />
Reiki Training<br />
Per il mese di ottobre<br />
Sab/dom. 4-5 Cristallo Terapia<br />
Sabato 11 Reiki primo livello<br />
Domen. 12 Master Reiki Usui<br />
Sab/dom. 18-19 Karuna Reiki®<br />
design
I<br />
centri di energia sono chiamati “chakra” (che significa<br />
“ruota” in sanscrito) e sono localizzati nel<br />
corpo. I chakra collegano un organo, gruppi di organi<br />
o una parte del corpo ad un livello superiore del<br />
nostro essere. Il flusso di energia si converte da spirito<br />
puro a manifestazione fisica. Quando i chakra perdono<br />
l'equilibrio o sono bloccati possono procurare varie alterazioni<br />
psico-fisiche: fobie, problemi mentali e addirittura<br />
dolori fisici e sofferenze. Il corpo contiene numerosi<br />
chakra. I sette maggiori e più conosciuti sono:<br />
I mmaginiamo<br />
Corona - Bianco<br />
Terzo occhio - Viola<br />
Gola - Blu<br />
Cuore - Verde<br />
Plesso Solare - Giallo<br />
Sacrale - Arancione<br />
Radice - Rosso<br />
il corpo umano percorso da una linea<br />
che lo attraversa dalla testa ai piedi. Lungo questa linea<br />
sono collocati i chakra che ruotano sia frontalmente<br />
che posteriormente. Le rotazioni dei chakra avvengono<br />
in modo differente nelle donne e negli uomini.<br />
Nelle donne la direzione è la seguente:<br />
● Radice - Senso antiorario,<br />
● Sacrale - Senso Orario,<br />
● Plesso Solare - Senso Antiorario,<br />
● Cuore - Senso Orario,<br />
● Gola - Senso antiorario,<br />
● Terzo Occhio - Senso orario,<br />
● Corona - Senso antiorario.<br />
Negli uomini le direzioni sono opposte.<br />
Esistono efficaci meditazioni relative alla purificazione<br />
dei chakra che favoriscono il contatto con i diversi livelli<br />
del corpo. È sempre una buona idea pulire ed equilibrare<br />
i propri chakra ogni qualvolta si comincia un<br />
trattamento Reiki.<br />
1. Chakra Radice - Muladhara<br />
I<br />
l chakra della radice è fonte essenziale di forza e sopravvivenza<br />
ed è fondamentale per un proprio sviluppo.<br />
Gli altri chakra si basano su questo chakra per<br />
funzionare propriamente e se questo primo chakra non<br />
70 - HOD <strong>27</strong><br />
fosse ben equilibrato potrebbero essere sbilanciati. Il<br />
chakra della radice è situato alla base della spina dorsale.<br />
Colore: rosso.<br />
Corpo Fisico: sistema escriatorio, i reni, la vescica, intestini,<br />
ossa incluse la spina dorsale; capelli, peli, unghie,<br />
eiaculazione.<br />
Cristalli: agata, diaspro rosso, corallo rosso, rubino,<br />
ematite, ossidiana.<br />
Segni zodiacali: Ariete, Toro, Scorpione, Capricorno.<br />
Aromi: cedro, fiori di garofano.<br />
2. Chakra Sacrale - Svadhishthana<br />
Q<br />
uesto chakra è collocato alcuni centimetri sotto<br />
l’ombelico, nell’addome inferiore tra la quinta<br />
vertebra lombare e l’osso sacro.<br />
Colore: arancione.<br />
Corpo fisico: comprende tutto ciò che è fluido. Regola<br />
la digestione, urina e gli organi sessuali, le ovaie, i testicoli,<br />
la prostata, le gonadi, gli organi riproduttivi la<br />
schiena inferiore, i reni, il sistema linfatico. Rappresenta<br />
relazioni sessuali e pensieri, come ci si pone nei confronti<br />
degli altri, sentimenti di depressione, cambiamenti<br />
di umore, pulizia del corpo e il toccarsi.<br />
Cristalli: corniola, pietra lunare.<br />
Segni zodiacali: Cancro, Bilancia, Scorpione.<br />
Aromi: ylang ylang, sandalo.<br />
3. Chakra Plesso Solare - Manipura<br />
Q<br />
uesto chakra è collocato alcuni centimetri sopra<br />
l’ombelico. Informazioni sulla distribuzione dell’energia<br />
del corpo, libertà personale.<br />
Colore: giallo.<br />
Corpo fisico: sistema digestivo, stomaco, fegato, calcoli<br />
alla cistifellea, pancreas. Rappresenta speranze e<br />
paure, come gli altri ti vedono, sentimenti di invidia,<br />
colpa e avidità.<br />
Cristallo: occhio di tigre, ambra, topazio giallo, diaspro<br />
giallo, citrina.<br />
Segni Zodiacali: Leone, Vergine, Sagittario.<br />
Aromi: lavanda, rosmarino, bergamotto.<br />
4. Chakra Cuore - Anahata<br />
C<br />
ontrolla l’accettazione di se stessi, che si estende<br />
all’accettazione degli altri intorno a noi. Questo
chakra si sviluppa sull’amore incondizionato, compassione<br />
e affinità tra noi e gli altri. È localizzato al centro<br />
del petto.<br />
Colore: verde o rosa.<br />
Corpo fisico: cuore, polmoni, fegato, sistema circolatorio<br />
e l’energia pranica, ha un'influenza molto forte sul<br />
nervo vago e sulle ghiandole del timo. Rappresenta l’amare<br />
se stessi ed essere felice con ciò che siamo, mostrare<br />
amore e rispetto verso gli altri, fiducia in se stessi<br />
e distacco.<br />
Cristalli: smeraldo, avventurina verde, quarzo rosa,<br />
malachite, giada verde, tormalina rosa.<br />
Segni zodiacali: Leone, Bilancia<br />
Aromi: rosa, rosewood, rosmarino, rosehip.<br />
5. Chakra Gola - Vishuddha<br />
Q<br />
uesto chakra controlla la creatività, la comunicazione<br />
e come ci si pone di fronte al mondo intero.<br />
È localizzato sulla gola e controlla gola, collo, polmoni,<br />
ghiandola tiroidea. Rappresenta l’espressione<br />
verbale e creativa, dire il vero. Il linguaggio inclusi i gesti<br />
o il gesticolare.<br />
Colore: blu.<br />
Cristalli: azzurrite, turchese, lapislazzuli, agata blu,<br />
acquamarina.<br />
Segni zodiacali: Gemelli, Toro, Acquario.<br />
Aromi: salvia, eucalipto e pino.<br />
6. Chakra Terzo Occhio - Anja<br />
Èrappresentato nella testa, le glandole pituitarie e il sistema<br />
nervoso. Rappresenta abilità psichiche, consapevolezza<br />
delle guide spirituali, forza di volontà, trovare<br />
la propria strada nella vita, concentrazione ed abilità<br />
ad imparare, il sognare, sentimenti di noia o apatia.<br />
Colore: viola.<br />
Cristalli: ametista, fluorite viola.<br />
Segni Zodiacali: Sagittario, Acquario, Pesci.<br />
Aromi: gelsomino, menta peperita, rosmarino, lemongrass.<br />
7. Chakra Corona - Sahasrara<br />
L<br />
ocalizzato alcuni centimetri al di sopra della<br />
testa.<br />
Colore: bianco.<br />
di Gaetano Vivo<br />
Corpo fisico: cervello, occhi, ghiandola pineale. Rappresenta<br />
lo stato spirituale dell’essere, l’abilità a ricevere<br />
luce ed immagini, a canalizzare energia universale e<br />
ricevere informazioni da altre realtà e dimensioni.<br />
Cristalli: cristallo di quarzo.<br />
Segni zodiacali: Cancro, Pesci, Capricorno.<br />
Aromi: lavanda, neroli, patchouli, rosmarino. ■<br />
Gaetano Vivo<br />
È il fondatore dei Reiki Wellness Center a Londra, Boulder (Colorado),<br />
e Napoli. Discepolo della famosa scrittrice americana Doreen<br />
Virtue, nel 1993 creò il Metaphysical Center a Londra con lo<br />
scopo di fornire una soluzione completa a chi fosse interessato ad<br />
un’evoluzione personale e psichica.<br />
È Maestro di Reiki del Sistema Usui Shiky Ryoho ed è Maestro del<br />
metodo Karuna Reiki fondato da William Rand dal quale ha appreso<br />
la tecnica. Fa uso anche della Terapia Metamorfica, Cristalloterapia,<br />
Fototerapia, Aromaterapia e Cromoterapia e sta disegnando<br />
un programma di guarigione che incorpori tutti questi metodi.<br />
Socio dell’Associazione di Medicina Complementare in Inghilterra<br />
e del Consiglio Internazionale di Terapisti Olistici, appartiene all’Associazione<br />
di Professionisti del Reiki negli Stati Uniti ed è Socio<br />
Professionista Registrato dell’Associazione Internazionale Massaggi,<br />
è altresì attivo collaboratore dell’Associazione Ambientalista<br />
Amici della Terra Italia. Nel 1989 ha conseguito la laurea in Lingue<br />
e Letterature Straniere e Moderne, all’Istituto Universitario Orientale<br />
di Napoli.<br />
Calendario dei prossimi corsi:<br />
● Reiki I: 20-21 Settembre a Napoli<br />
● Reiki III: <strong>27</strong>-28 Settembre<br />
(Inizio Corso Biennale)<br />
● Conferenza Gratuita: 2 Ottobre a Milano;<br />
● Conferenza Gratuita: 3 Ottobre a Milano;<br />
● Reiki I: 18-19 Ottobre a Milano;<br />
● Reiki I: 25-26 Ottobre a Sorrento;<br />
● Reiki I: 1-2 Novembre a Gran Canaria (Spagna);<br />
● Reiki I: 15-16 Novembre a Napoli;<br />
● Reiki II: 22-23 Novembre a Napoli;<br />
● Reiki II: 29-30 Novembre a Milano.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
081/84.11.757 -333/72.39.319<br />
GaetanoReiki@libero.it<br />
WWW.ReikiVivo.com<br />
HOD <strong>27</strong> - 71