Terremoto faz vítimas e destrói patrimônio ... - Comunità italiana

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Marchetti estava hospedado
na casa de seus filhos na cidade
de Avezzano, distante 40 quilômetros
de L’Aquila. Segundo ele,
após o primeiro tremor, o clima
era mais de insegurança. Rodovias
foram interditadas, bancos,
escolas e instituições públicas
fechados. A falta de informação
era generalizada.
— As pessoas estão sendo levadas
a hospitais de campanha
e alocadas em tendas de acampamento.
O fato de não sabermos
quantos são os prejudicados
e por quantos dias isso perdurará
é o que mais assusta. Tudo o
que parece ruim pode piorar. Ontem
(segunda-feira, dia 6) ainda
consegui ir até meus parentes
de L’Aquila. Deixei o carro em um
ponto da estrada e cheguei a pé.
Hoje cedo, uma prima de lá me
disse por telefone que esse acesso
está sendo negado — explica
Marchetti, um empresário de 64
anos que trabalha com importação
de materiais para construção
civil e vinhos da sua região.
Ele mora em São Paulo e não
sabia mais quando voltaria para
casa. Com as informações desencontradas
dos órgãos públicos
italianos, sua primeira iniciativa
foi sair à procura de brasileiros
nos locais mais afetados. Na Casa
dos Estudantes, foi informado
que não tinha estrangeiros por lá
no momento.
Pouco mais de 24 horas após
o primeiro terremoto, Marchetti
perdeu o contato com seus familiares
em L’Aquila. Ele ainda passava
mais informações para a revista
por e-mail quando teve que
interromper a conversa:
— Não dá mais para conversar
porque está acontecendo outro
tremor muito forte.
Antes dessa mensagem, no
entanto, o empresário recordava
outro abalo que, em 1915, sacudiu
a região de Abruzzo com epicentro
em Avezzano. Na ocasião,
até o hospital da cidade havia sido
destruído e grande parte do
dinheiro para sua reconstrução
surgiu da solidariedade de italianos
imigrantes em São Paulo:
— Precisaremos de novo da
ajuda de todos. O hospital de
L’Aquila desmoronou. Uma sala
de cirurgia é o que restou em
funcionamento sabe-se lá até
quando. Quem conseguiu escapar
dos escombros está necessitado
de agasalhos e alimento. Tudo ficou
preso nas residências.
Fundada por Frederico II, no
ano de 1230, L’Aquila, já passou
por oito terremotos. Esse último
deixou preocupado o ex-cônsul
da Itália no Rio de Janeiro,
Massimo Bellelli, cuja mulher,
Matilde, tem residência na localidade
atingida.
— Minha esposa tem uma casa
de veraneio Ovindoli, a 40 minutos
de L’Aquila, perto da montanha.
A cidade está sem água e
sem luz. A síndica nos informou
que as pessoas estão com medo,
passando frio e dormindo dentro
dos carros porque, a todo momento,
escutam barulhos como
se fossem explosões. Nosso prédio
está ameaçado — conta Bellelli,
por telefone, de Roma, onde
atualmente reside.
Os principais danos em L’Aquila
I principali danni a L’Aquila
Duomo de
L’Aquila
Duomo di
L’Aquila
Cúpula da
Igreja do
Espírito Santo
Cupola della
chiesa dello
Spirito Santo
Patrimonio distrutto
Dodici anni fa il mondo rimase
angosciato dalla distruzione di
parte della Basilica di San Franrà
è ciò che ci spaventa di più.
Tutto quello che sembra brutto
può peggiorare. Ieri (lunedì 6)
sono ancora riuscito ad andare
fino ai miei parenti di L’Aquila.
Ho lasciato la macchina in un
punto della strada e sono arrivato
a piedi. Stamattina presto una
cugina del luogo mi ha detto per
telefono che ora questa entrata
viene proibita — spiega Marchetti,
un imprenditore di 64 anni
che lavora con l’importazione
Pequena cúpula
da Igreja de Santo
Agostinho
Cupolino della chiesa
di Santo Agostino
di materiali per l’edilizia e vini
dalla sua regione.
Marchetti abita a São Paulo e
non sa più quando tornerà a casa.
Con le confuse informazioni degli
organi pubblici italiani, la sua prima
iniziativa è stata di andare in
cerca di brasiliani nei luoghi più
colpiti. Nella Casa dello Studente
gli è stato detto che non c’erano
stranieri in quel momento.
Poco più di 24 ore dopo la prima
scossa Marchetti ha perso i contatti
con i suoi familiari a L’Aquila.
Stava ancora dandoci altre informazioni
via e-mail quando ha dovuto
interrompere la comunicazione:
Casada com um italilano e
com um filho de oito anos, a paranaense
Evelina Di Colli, de 44
anos, mora há 15 anos em Roseto
degli Abruzzi, cidade a uma hora
de L’Aquila. Ela estava dormindo
quando a cidade tremeu.
— Fui acordada pelo meu
marido e só então reparei os lustres
estavam tremendo. Quando
dei por mim, já estava na escada,
com meu marido e meu filho
— conta ela.
Já a família Marchetti, depois
de um dia inteiro de apreensão,
decidiu dormir em automóveis:
— Somos um grupo de dez
pessoas. Eu moro no térreo com
minha esposa e minha filha. No
Castelo Espanhol
Fortezza Spagnola
Campanário da
Igreja de San
Bernardino
Campanile della chiesa
di San Bernardino
Basílica de S. Maria
di Collemaggio
Basilica de S. Maria
di Collemaggio
segundo andar, moram meu filho
e minha nora com meus dois netos.
Agora, os pais de minha nora
vieram ficar conosco. Decidimos
que, apesar do frio, o carro era
o lugar mais seguro, num lugar
perto da casa dos cachorros, porque
não tem nada em volta —
comenta — A sensação é de que
o perigo não passou.
Estado de emergência
O primeiro-ministro da Itália,
Silvio Berlusconi declarou estado
de emergência nacional. De imediato,
L’Aquila recebeu milhares
de voluntários vindos de toda a
Itália. Durante as primeiras horas
de resgate, as equipes usavam as
— Non posso più parlare perché
è in atto un’altra scossa molto
forte.
Comunque prima di questo
messaggio l’imprenditore ricordava
un altro sisma che, nel 1915,
ha scosso l’Abruzzo con epicentro
ad Avezzano. All’epoca perfino
l’ospedale della città era stato
distrutto e gran parte dei soldi
per la sua ricostruzione erano venuti
dalla solidarietà di italiani
immigranti a São Paulo:
— Abbiamo bisogno un’altra
volta dell’aiuto di tutti. L’ospedale
di L’Aquila è crollato. Una
sala chirurgica è ciò che è rimasto
in funzione chissà fino a
quando. Chi è riuscito a scappare
dalle macerie ha bisogno di abiti
pesanti e alimenti. È tutto rimasto
dentro le case.
Fondata da Federico II nel
1230, L’Aquila è già stata colpita
da otto terremoti. Quest’ultimo
ha preoccupato l’ex console
d’Italia a Rio de Janeiro, Massimo
Bellelli, la cui moglie, Matilde, ha
familiari nella località colpita.
— Mia moglie ha una casa
estiva a Ovindoli, a 40 minuti da
L’Aquila, vicino alle montagne. La
città è senza luce e acqua. L’amministratrice
[del palazzo] ci ha
detto che la gente ha paura, sente
freddo e dorme in macchina
perché sente tutti i momenti rumori
come se fossero esplosioni.
Il nostro palazzo minaccia di cadere
— racconta Bellelli, per telefono
da Roma dove ora risiede.
Sposata con un italiano e con
un figlio di otto anni la paranaense
Evelina Di Colli, 44 anni,
abita da 15 anni a Roseto degli
Abruzzi, cittadina ad un’ora da
L’Aquila. Stava dormendo quando
la città ha tremato.
— Mi ha svegliata mio marito
e solo allora mi sono accorta
che i lampadari stavano tremando.
Quando mi sono resa conto
ero già per le scale con mio marito
e mio figlio — racconta.
Invece la famiglia Marchetti,
dopo un’intera giornata di ansia,
ha deciso di dormire in varie
macchine:
— Siamo un gruppo di dieci
persone. Io abito al pianterreno
com mia moglie e mia figlia. Al
secondo piano abitano mio figlio
e mia nuora con i miei due nipoti.
Ora i genitori di mia nuora
sono venuti ad abitare con noi.
Abbiamo deciso che, malgrado il
freddo, la macchina era il posto
più sicuro, in un luogo vicino alla
cuccia dei cani, perché non c’è
niente intorno — commenta —
Abbiamo la sensazione che il pericolo
non sia passato.
Stato di emergenza
Il primo ministro italiano, Silvio
Berlusconi, ha dichiarato stato
di emergenza nazionale. Subito
L’Aquila ha ricevuto migliaia di
volontari venuti da tutta l’Italia.
Durante le prime ore delle operazioni
di soccorso le équipe usavano
le proprie mani per rimuovere
le macerie dei palazzi distrutti. Le
scosse di assestamento – che seguono
quella principale – hanno
fatto tremare un’area a circa 100
chilometri ad est di Roma, nella
regione montagnosa dell’Abruzzo.
Capi di nazioni, tra cui il Brasile,
hanno inviato messaggi di
solidarietà e si sono messi a disposizione
per aiutare l’Italia. Ma
Berlusconi ha rifiutato.
— Siamo in grado di rispondere
da soli alle necessità, siamo
un popolo orgoglioso e che ha gli
strumenti — ha detto in una conferenza
stampa in cui ha annunciato
un pacchetto di 30 milioni
di euro in aiuto alle vittime.
Campagna
Malgrado il rifiuto di Berlusconi
di accettare aiuti dall’estero, la
presidentessa del Comitato degli
Italiani all’Estero, a São Paulo,
Rita Blasioli, ha iniziato una
campagna per ricevere aiuti.
— Abbiamo aperto il conto
della Federazione delle Associazioni
Abruzzesi in Brasile per ricevere
aiuti. Speriamo di poter
contribuire alla ricostruzione
delle città colpite, specialmente
L’Aquila, i cui emigranti hanno
messo radici in Brasile, a Pedrinha
Paulista, nell’interno di São
Paulo, e a Salvador, nella Bahia
— informa Rita.
Chi vuole collaborare alla causa
può fare un bonifico sul Banco
Bradesco, a nome della Federazione
delle Associazioni Abruzzesi in
Brasile, agenzia: 3334-0; conto
corrente: 2400-7. Si può depositare
qualsiasi somma. Per identificare
il deposito dell’aiuto la Federazione
chiede che il valore presenti
un centesimo alla fine.
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