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2016 CUMINAIVEL #4

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4 /// WOCHENENDE, 16./17. JANUAR <strong>2016</strong> <strong>CUMINAIVEL</strong><br />

Parola della domenica<br />

Cap Don Mike, cappellano bat fant mont 30<br />

Bild: bw.<br />

Ci fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di<br />

Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.<br />

Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non<br />

hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me?<br />

Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori:<br />

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela» … E Gesù disse loro:<br />

«Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo.<br />

Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che<br />

dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato<br />

l’acqua diventata vino chiamò lo sposo e gli disse:<br />

«Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è<br />

già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da<br />

parte il vino buono finora». (cfr. Giovanni 2, 1-11)<br />

Il Vangelo, questa domenica, ci racconta il primo miracolo<br />

compiuto da Gesù: l’acqua è trasformata in vino. Un segno<br />

non facile da decifrare come potrebbe essere, invece, la guarigione<br />

di un ammalato o la moltiplicazione del pane per dare<br />

da mangiare alla folla affamata. Comprendiamo però che<br />

l’intervento prodigioso di Gesù non ha solamente lo scopo di<br />

salvare una festa in cui viene a mancare il vino.<br />

«Riempite d’acqua le anfore»<br />

L’acqua è un elemento essenziale per l’uomo e per tutto il<br />

creato: disseta, rinfresca e purifica. Essa, però, può anche<br />

distruggere e uccidere; creare il caos. In questo senso, l’acqua<br />

è simbolo della vita ma anche dei suoi bisogni (respirare,<br />

mangiare, bere…) e della sua fragilità (malattia, sofferenza,<br />

morte). Come l’acqua, anche il «vino buono» è una bevanda.<br />

Ma il vino non ha innanzitutto lo scopo di dissetare, che è<br />

proprio dell`acqua. Il vino, soprattutto quello buono, è fonte<br />

di gioia e di comunione.<br />

La gioia della condivisione<br />

Nell’ambito della chiesa, questo miracolo ci dice che Gesù<br />

viene a donarci la pienezza della vita ma anche della gioia<br />

che viene dalla condivisione e dal dono di se per la salvezza<br />

del prossimo. Gilbert Keith Chesterton (29 maggio 1874-14<br />

giugno 1936), giornalista e scrittore inglese, sosteneva che<br />

il cristianesimo è allegria, è felicità: «nel cristianesimo troviamo<br />

le danze dei bambini e il vino degli uomini… la cosa<br />

grave non è l’ateismo o il paganesimo ma un cristianesimo<br />

vissuto senza gioia».<br />

Siate felici!<br />

In un contesto più ampio, invece, questo brano del Vangelo<br />

di Giovanni ci invita a riflettere sui bisogni primari della vita<br />

umana e del nostro impegno affinché questi bisogni siano<br />

soddisfatti in ogni angolo della terra: acqua, cibo, farmaci,<br />

tecnologie atte a proteggere e a migliorare la vita. Questo è<br />

essenziale. Ma non dobbiamo dimenticare che la pienezza e<br />

il gusto della vita si manifestano nella Gioia. La gioia dell’amicizia,<br />

dell’amore e della solidarietà! Il modo autentico<br />

per essere felici è quello di donare gioia agli altri.

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