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syndicom Bulletin / bulletin / Bollettino 18

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<strong>18</strong>/2020 <strong>syndicom</strong> bollettino • <strong>bulletin</strong> | 5<br />

lA LETTera<br />

mi di protezione per le persone nel processo<br />

lavorativo. Si teme un’eclatante crisi occupazionale<br />

innanzitutto nel settore gastronomico<br />

e in altri settori a basso reddito. Anche<br />

nel settore dei media vengono ridotti posti<br />

di lavoro senza motivo e in modo precipitoso,<br />

ha affermato Daniel Münger. Ora siamo<br />

già travolti dalla seconda ondata, motivo per<br />

cui è urgentemente necessario attuare le misure<br />

richieste dai sindacati.<br />

Crisi di questo genere possono essere superate<br />

meglio con un servizio pubblico efficiente.<br />

Lo dimostrano i confronti con altri<br />

paesi. Ma com’è noto, i borghesi perseguono<br />

un’altra finalità e vedono la soluzione soprattutto<br />

nella privatizzazione. Il fatto che il<br />

servizio pubblico si trasformi analogamente<br />

alla società, è imprescindibile, ha affermato<br />

Daniel Münger, e in questo senso va inteso<br />

anche il suo documento «Servizio pubblico».<br />

Si è detto molto compiaciuto del fatto<br />

che il GI Pensionati apporti la sua visione in<br />

questo processo.<br />

Dopo il riuscito scambio di opinioni, l’assemblea<br />

dei pensionati di quest’anno è giunta<br />

al termine.<br />

Questo convegno virtuale di tre giorni ha<br />

dimostrato che nonostante le difficili circostanze<br />

è possibile tenere una conferenza<br />

così impegnativa. Un grande ringraziamento<br />

va al presidente Thomas Burger per la<br />

preparazione assolutamente professionale e<br />

per la perfetta direzione dell’assemblea. Un<br />

grazie di cuore anche all’interprete Mylène<br />

Donzé. Grazie a Mylène è stato possibile garantire<br />

una perfetta traduzione simultanea<br />

per tutte e tre le giornate.<br />

Siamo così riusciti a portare a termine<br />

con successo un’intensa assemblea dei pensionati.<br />

Grazie alla preparazione impeccabile<br />

e alla direzione presidenziale come pure<br />

grazie alla collaborazione attiva del comitato,<br />

è stato possibile lavorare in modo estremamente<br />

efficiente ed efficace. Sono state<br />

adottate importanti decisioni e sono stati<br />

trattati ulteriori punti fondamentali. C’è ancora<br />

molto da fare – il GI Pensionati si mantiene<br />

in movimento!<br />

• Peter Rymann,<br />

vicepresidente GI Pensionati<br />

Necessario un sondaggio<br />

Concordo con quanto ha scritto il collega Jean-Jacques Maillard sul<br />

<strong>Bollettino</strong> dei Pensionati numero 16. Anche il nostro Comitato si è<br />

confrontato sul problema dell’informazione e per noi pensionati non<br />

avere più un giornale che ci informava non era possibile. Abbiamo avuto<br />

un incontro con i responsabili della Comunicazione e il Comitato Direttore<br />

che in quella sede ci avevano assicurato che si poteva allegare alla nuova rivista <strong>syndicom</strong><br />

un giornale per i Pensionati. Peccato che esca solo sei volte all’anno. Riteniamo di essere<br />

parzialmente soddisfatti del «<strong>Bollettino</strong> Pensionati». La dichiarazione del responsabile della<br />

Comunicazione Christian Capacoel che la nuova «Rivista <strong>syndicom</strong>» è molto apprezzata mi<br />

sembra alquanto azzardata in quanto non è stato dato seguito a nessun sondaggio tra i nostri<br />

membri. Chiediamo pertanto di procedere al più breve a un sondaggio tra i membri pensionati<br />

e attivi. Questo sondaggio si dovrà fare su rivista, bollettino Pensionati e web. Concordo che<br />

in democrazia il Congresso del 2017 avesse scelto questo cambiamento, ma bisognerà ancora<br />

chinarsi su questo problema. Credo che modernizzare l’informazione sia un bene ma non si<br />

deve stravolgerla. Le nostre critiche sono state comprese e si è deciso di inserire nella<br />

«Rivista <strong>syndicom</strong>» il nostro giornale informativo. A quanto sembra il collega J. J. Maillard ha<br />

dichiarato sul quotidiano «Le Courrier» che il suo articolo sia stato modificato e in parte<br />

censurato. Secondo la redazione era troppo lungo. E no così non va, i signori del Dipartimento<br />

della Comunicazione non si possono permettere di modificare o censurare perché fino a<br />

prova contraria noi membri siamo il datore di lavoro…..!!! Credo pure che 2500 caratteri per<br />

un articolo siano pochi, forse ne discuteremo ancora prossimamente.<br />

• Bubi<br />

Caro collega Bubi<br />

La constatazione che la rivista è apprezzata si basa sui numerosi feedback che riceviamo.<br />

Questi ultimi prevalgono ampiamente sebbene riceviamo anche qualche critica che prendiamo<br />

sempre seriamente. Ci siamo già ripromessi di adattare puntualmente la rivista perché<br />

vogliamo continuare a svilupparci. È inoltre previsto un sondaggio tra i membri, non abbiamo<br />

ancora deciso in che misura avverrà e quali metodi applicheremo. Per quanto riguarda il web è<br />

previsto un rilancio della pagina dei pensionati. Come vedi non stiamo fermi.<br />

Il fatto che gli articoli vengano tagliati capita di continuo. Lo spazio a disposizione è limitato.<br />

I tagli dipendono quindi dalle circostanze. Il citato articolo del collega Maillard è stato in<br />

compenso pubblicato integralmente sul web. Ed è quanto intendiamo fare sempre di più in<br />

futuro. Testi più brevi ma in compenso più vari su carta e più spazio per i dibattiti sul web.<br />

Sono felice di poter continuare la collaborazione anche se nella comunicazione non è semplice<br />

soddisfare tutte le esigenze dei nostri membri. Accogliamo pertanto volentieri qualsiasi tipo<br />

di suggerimento. L’ideale è farlo all’indirizzo kommunikation@<strong>syndicom</strong>.ch.<br />

Cordiali saluti<br />

• Christian Capacoel, Responsabile della comunicazione<br />

lA LETTRE<br />

Promemoria per il personale al beneficio<br />

della pensione della Posta: l’ultima<br />

possibilità di usufruire dei buoni della<br />

Posta è il 31 dicembre 2020.<br />

Rappel pour le personnel à la retraite de<br />

la Poste : la dernière possibilité de<br />

bénéficier des bons de la Poste suisse est<br />

le 31 décembre 2020.<br />

Erinnerung für pensionierte Mitarbeitende<br />

der Post: die letzte Gelegenheit, von<br />

den Gutscheinen der Post zu profitieren,<br />

ist der 31. Dezember 2020.<br />

Le double visage de Jan Tschichold<br />

Révolutionnaire typographique en 1925, révisionniste en 1938, chantre du classicisme dès les années quarante,<br />

voilà résumé l’itinéraire de Jan Tschichold, personnalité hors du commun. Laquelle a inscrit son nom dans l’histoire de<br />

l’imprimerie, grâce à son rôle de chef de file des avant-gardistes.<br />

Né en 1902 à Leipzig, il avait l’écriture, voire la typographie, dans le sang. Une vocation renforcée par un père peintre<br />

en lettres et l’environnement culturel de la ville. Ainsi, à l’âge de 12 ans, il a l’occasion de visiter l’Exposition mondiale<br />

des métiers du livre et des arts graphiques (Bugra). Il y retourne à plusieurs reprises, en profite pour découvrir<br />

l’écriture d’autres civilisations. Ses loisirs, l’adolescent les consacre à différents exercices de dessin et de calligraphie …<br />

Son rêve : devenir professeur de dessin. Pour atteindre cet objectif, il fréquente, durant trois années, l’Ecole normale<br />

d’instituteurs. A 17 ans, il entreprend des études à l’Académie des arts appliqués et des métiers du livre de Leipzig.<br />

Ensuite, il s’installe comme designer indépendant et devient conseiller typographique d’une imprimerie. Et c’est le<br />

choc ! La première exposition des travaux du Bauhaus, à Weimar, en juillet 1923, l’impressionne, le fascine. Très<br />

rapidement, il comprend qu’une importante rénovation artistique vient d’être mise sur orbite. Dans son travail<br />

typographique, il ne se fait pas faute d’assimiler et de développer le style général qu’il a vu accroché aux cimaises.<br />

L’esthétique présentée est révolutionnaire : disposition asymétrique de la composition, utilisation exclusive des<br />

caractères grotesques (sans empattements). Parallèlement, il entre en contact avec les constructivistes et les rénovateurs,<br />

avec des artistes russes et polonais. Il fait la connaissance de László Moholy-Nagy, se lie d’amitié avec lui …<br />

En 1925, Jan Tschichold patronne la publication d’un numéro spécial des Typographische Mitteilungen. Titre choisi :<br />

« Typographie élémentaire ». Ce cahier exceptionnel, où s’expriment plusieurs créateurs graphiques, le propulse au<br />

premier plan. Il devient la personnalité de référence de ce que l’on ne tardera pas à appeler « la nouvelle typographie ».<br />

On verra, dans un prochain billet, le spectaculaire retournement, c’est-à-dire l’autre face de cette œuvre historique.<br />

• Roger Chatelain

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