Rapporti reciprocitra Eucaristia e ParrocchiaSe l’Eucaristia realizza in noi la presenzadi Cristo Signore, nostra salvezza, eci richiama il valore della santa Messacelebrata in Chiesa, nasce in noi lapercezione che Eucaristia e Chiesa sirichiamano a vicenda da qualunqueparte si guardino: per unirci a Cristoinfatti noi dobbiamo passare attraversola Chiesa; è lei che ci prepara lamensa eucaristica, ci invita, ci donail Cristo, lei sola ha ricevuto il poteredi rinnovare il suo sacrificio. Primadi unirci a Cristo dobbiamo sentirciuniti nella comunità cristiana comeamici e fratelli. Tutto dunque si manifestacome comunione nella Messa:già il formarsi dell’assemblea cristiana,che al suono delle campane entrain Chiesa, il pregare insieme, il cantare,l’agire insieme, l’ascoltare la Paroladi Dio, è una comunione vera,un incamminarci verso la unione conCristo, che si riversa poi nella comunionereciproca di tutti i fedeli partecipantiall’assemblea comunitaria presentenella Chiesa, in Parrocchia.La Messa è un mistero di comunionedi tutti i fedeli che si accostanoalla stessa mensa, che ci donaTaddeo Gaddi, CenacoloBasilica di Santa Croce (Firenze)l’unico corpo di Cristo, cibo spiritualedell’anima. La celebrazione dell’Eucaristiasintetizza tutti gli elementiessenziali della vita della Chiesae si dispiega in solidarietà, dialogo,servizio fraterno nei confronti di tuttie di ciascuno e inoltre è la radice,la sorgente e il motore della vita dellaChiesa. In ogni Messa chiediamoche lo Spirito Santo ci faccia entrarenella molteplicità delle ricchezze delmistero eucaristico con occhi pieni distupore e con il cuore colmo di riconoscenza.Le Chiese sussidiariesono un valore aggiuntoDurante gli anni della mia presenzacome sacerdote in Chiari, nel mio ministeropastorale sono entrato in moltissimefamiglie, ho pregato presso icari defunti, ho incontrato ammalatie anziani, ho visto i piccoli e i ragazzi,ho salutato i giovani, ho incontratotanti volti, ho dialogato con tutti: viassicuro che è un’esperienza di grandesoddisfazione: fa piacere sentirsiaccolti e benvoluti; vi posso volentieriascoltare e da tutti imparo qualcosadi buono, di bello e di edificante.Presso le vostre case si trovano tantechiese, che chiamiamo suburbaneo sussidiarie e presso di esse vivetela preghiera e l’incontro comunitarioin giorni feriali e anche la domenica.Sono una trentina e in alcune si puòvivere il precetto festivo della partecipazionealla Santa Messa, avendonela possibilità. Queste si identificano:San Bernardino, San Bernardo, SanGiovanni, il Santellone, Monticelli,chiesa dell’ospedale, chiesa dellaCasa di riposo, Emmaus al Centrogiovanile. Nelle conversazioni in famiglieho sentito: io frequento in tuttoSan Bernardino; io vado a Messain San Bernardo, io mi reco volentierialla Messa in San Giovanni, faccioparte della comunità del Santellone,vado a Messa all’ospedale, alla Casadi riposo. Tutto questo fa piacere edè certamente una cosa buona. Sonotutte Chiese tenute bene e vi si trovanocomunità locali molto affiatate,ben organizzate, e molto disponibili.Quando nelle varie ricorrenze o festivitàcelebro in esse una funzione, mitrovo molto bene: si respira un climasereno e familiare, con raccoglimentointeriore e partecipazione viva. Èpositivo chiedere il dono di vivere intensamentequeste realtà clarensi diChiesa, così come ci è dato di poterlesentire dentro di noi. A nulla varrebbevivere intensamente il misterodella Chiesa, se non fossimo dispostia fare qualcosa per essa.La Parrocchiaè un valore necessarioLa nostra riflessione ci porta ora afare un passaggio: dalle varie Chieseguardiamo alla grande Chiesa, che èla Parrocchia. La Parrocchia si diceche è la concretizzazione della Chiesadi Cristo che è in Chiari: ad essa siorientano i vari gruppi, le associazioni,i movimenti ecclesiali, i camminidi catechesi, le famiglie, tutte le altrepiccole comunità locali. La Parrocchiaè l’insieme di tutti i fedeli del territoriodi Chiari: la Parrocchia quindiè unica e deve essere unita, solo inessa si ricevono i sacramenti. A Chiarisolo il Duomo, con la Cripta e SantaMaria, ha il titolo di Parrocchia:solo in essa dovrebbero essere celebratii riti principali della passione,morte e risurrezione di Cristo e altrericorrenze e festività. Anche se amia-4
mo le nostre Chiese, siamo chiamatia prenderci cura della Parrocchia,perché a tutti e a ciascuno devestare a cuore. San Paolo ci invitaad essere uniti nel lavoro ecclesiale,per servire il Signore: “Superando levarie divisioni, vogliamo essere collaboratoridi Dio nel suo campo e noisiamo il campo di Dio” (cfr. 1 Cor. 3,9). Noi, come Chiesa di Cristo, siamosuo edificio, il cui fondamento unicoè Cristo Gesù. Ancora San Paoloci dice: “Il calice della benedizioneche noi benediciamo, non è forsecomunione con il sangue di Cristo?E il pane che noi spezziamo, non èforse comunione con il corpo di Cristo?Poiché c’è un solo pane, noi, puressendo molti, siamo un corpo solo:tutti infatti partecipiamo dell’unicopane” (1 Cor. 10, 16-17). Dalle paroledi San Paolo il sacramento dell’Eucaristiaprende anche il nome di comunione.I cristiani sanno che il panespezzato e il vino versato è comunionecon il corpo e il sangue di Cristo ecrea comunione tra tutti i credenti.Il volto di Cristodona luce alla ChiesaAscoltiamo Cristo che ci parla peredificare con la preghiera la consapevolezzache là dove viviamo la Messacome comunione, costruiamo la Parrocchiacome la sua Chiesa: “Chiedetee vi sarà dato; cercate e troverete;bussate e vi sarà aperto; perchéchiunque chiede riceve e chi cercatrova e a chi bussa sarà aperto. Il Padrevostro che è nei cieli darà cosebuone a quelli che gliele domandano”(Mt 7, 7-11). Se seguiamo con attenzionele preghiere eucaristiche delMessale troveremo la risposta della liturgiadella Chiesa al consiglio e allapromessa di Gesù. Scopriremo quantecose buone chiediamo ogni giornoal Padre, e ci uniremo alla preghieraunanime dei santi e delle anime delpurgatorio, che hanno pregato nellaloro vita durante la Messa, e di tuttala Chiesa che ancora si trova sullaterra. Metteremo la nostra costanzanel chiedergli la pace e la protezioneper la Chiesa, e che la rendaunita e che sia sempre Lui a guidarla.Parteciperemo alla richiesta di ricordarsidei suoi fedeli, di tutti i presentie dei loro cari. Per tutti chiederemoil dono della redenzione, la sicurezzadella vita e la salute. Ci uniremo alcelebrante che chiede a Dio di donarcisempre aiuto e protezione, di disporrenella sua pace i nostri giorni,di salvarci dalla dannazione eterna eaccoglierci tra i santi del cielo. Ci renderemoconto che in ogni angolo dellaterra, durante la preghiera eucaristica,si supplica il Padre di concederea tutti i credenti la pienezza di ognigrazia e benedizione del cielo. NellaMessa chiediamo con fede la perfezionedell’amore per la sua Chiesa, eper noi la misericordia che ci conducaalla vita eterna. Con desiderio invochiamoche, attraverso la comunionecon il corpo e il sangue diCristo, ci venga concessa la pienezzadello Spirito Santo per diventarein Cristo un solo corpo eun solo spirito.Con audacia preghiamo di diventarenoi stessi un sacrificio perenne alui gradito. E ancora chiediamo al Padrepace e salvezza per il mondo interoe la conferma nella fede e nell’amoreper la sua Chiesa pellegrinasulla terra. Chiediamo che accolganel suo regno i nostri fratelli defuntie tutti i giusti che nella sua pace hannolasciato questo mondo, e faccia sìche ci troviamo insieme a godere persempre della sua gloria.Capire la Parrocchianella Chiesa come MisteroCapire la Chiesa come mistero, comesacramento, strumento in cui Dioopera realmente e invisibilmente. Capirlacome mistero vuol dire non impicciolirla,non fermarsi in pettegolezzi,maldicenze, giudizi talora meschiniche rischiano di chiudere le comunitàin se stesse, di chiudere i gruppie i consigli. Tutte le volte che perdiamodi vista la grandezza del misteroe ci mettiamo a considerare la piccolezzadi una persona, la fragilità di ungruppo, la povertà di questo momentodella Chiesa, di questa iniziativa oproposta, noi ci perdiamo in piccolecose per difetto di vista, per incapacitàdi contemplare l’infinito mistero diDio che opera attraverso queste realtàpiccole e povere, perché noi, comeChiesa, siamo poveri e però ricchidella ricchezza di Dio. Quando i nostriocchi si aprono, cessano i giudizi,le piccinerie, le mormorazioni e ilcuore si allarga. Quando la fede diventaopaca, striminzita, il cuore siraggela e la Chiesa, come ogni altrasocietà, si riempie di pettegolezzi edi dicerie, rivelandoci che siamo assailontani dalla visione del mistero eche stiamo vivendo la povertà dellaChiesa non come dono gratificato daDio bensì come miseria triste e pocoattraente.Come cristiano sono chiamato a vivereintensamente la vita dellaParrocchia, ad essere disponibilea servirla e a promuoverla,magari a difenderla, se occorre ea comprenderla come mistero, concuore grande, giudicando, valutando,incoraggiando con quell’amore econ quell’intensità di entusiasmo chenasce dal contemplare in essa il misterodi Dio e la comunione con Cristorealizzata nella grazia dello SpiritoSanto.Città collocata sopra un monte“Voi siete la luce del mondo, nonpuò restare nascosta una città collocatasopra un monte” (Mt 5,14).Gesù invita i suoi discepoli ad esserela luce del mondo. La luce di Gesù,che dall’Eucaristia illumina il mondo,non può restare nascosta, deve esserecome una città collocata sul montedella nostra vita. Anche la Parrocchia,come Chiesa di Cristo Signore èla città collocata sul monte, effonde lasua luce sull’intera comunità e soprale nostre case. Nella Parrocchia incontriamoCristo presente come Eucaristianel tabernacolo: trovano postolì tutte le ansie e le preoccupazioni,i progetti e le debolezze, le personetutte. La sua presenza benedice,incoraggia, ammonisce. Dal tabernacoloGesù guarda ciascuno, segueil nostro andare, i nostri pensieri, lapena e la gioia, gli eroismi e le virtù.Protegge coloro che stanno per sviarsi,ritrova le pecore perdute, accompagnai nomadi allontanati, confortai lavoratori in cassa di integrazioneo addirittura licenziati, allevia le penedelle famiglie che si vedono rimaneresenza le loro case e la loro campagnaper far posto alle sovrastrutturedel progresso avanzante, di chi nonriesce più a pagare l’affitto o il mutuodella casa.5