Diesel 2022-09
EVENTI Beyond Iveco Group: In scena, all’Ogr di Torino. Regia di Fpt mcTER: Ci hanno raccontato l’idrogeno dalla A alla Z EMISSIONI Cummins: I consigli per consumare e inquinare meno DIESEL MARE - INTERVISTE Fpt Industrial: Con Guglielmo Tummarello Volvo Penta: Il resoconto di Andrea Piccione Scania: Paolo Carri e Riccardo Moraglia. Ci si tuffa nel diporto Rama Marine: Marco Chezzici parla di Oxe IDROGENO Man: Dual fuel GRANDANGOLO Yanmar: Il 6LY440 per quegli americani di Lyman-Morse COMPONENTI Saim Marine: Quante nuove! GerrisBoats: Tender e taxi elettrici Honitech: Hob sale a bordo RUBRICHE Editoriale; Hi-tech; Automotive; VeT Network; Oem&Motori (De Antonio Yachts)
EVENTI
Beyond Iveco Group: In scena, all’Ogr di Torino. Regia di Fpt
mcTER: Ci hanno raccontato l’idrogeno dalla A alla Z
EMISSIONI
Cummins: I consigli per consumare e inquinare meno
DIESEL MARE - INTERVISTE
Fpt Industrial: Con Guglielmo Tummarello
Volvo Penta: Il resoconto di Andrea Piccione
Scania: Paolo Carri e Riccardo Moraglia. Ci si tuffa nel diporto
Rama Marine: Marco Chezzici parla di Oxe
IDROGENO
Man: Dual fuel
GRANDANGOLO
Yanmar: Il 6LY440 per quegli americani di Lyman-Morse
COMPONENTI
Saim Marine: Quante nuove!
GerrisBoats: Tender e taxi elettrici
Honitech: Hob sale a bordo
RUBRICHE
Editoriale; Hi-tech; Automotive; VeT Network; Oem&Motori (De Antonio Yachts)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
SETTEMBRE<br />
N°9 <strong>2022</strong><br />
ANNO 35°<br />
EURO 5,00<br />
VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
Grifone<br />
marino<br />
Scania si tuffa in acqua. Al Salone di Genova - Man promuove l’idrogeno sul D2862 - Prosegue l’idillio<br />
tra Rama e Oxe - Abbiamo tastato il polso ai big: Fpt Industrial e Volvo Penta - Yanmar fa “l’Americano”<br />
- Nel paniere di Saim Marine - Il resoconto del mcTER - Beyond: le grandi manovre del Gruppo Iveco
Fai<br />
Settembre <strong>2022</strong><br />
IDROGENO<br />
26. Basta annunci, Man Engines è<br />
passata alle vie di fatto. L’Hydrocat 48<br />
ha un’anima a doppio combustibile, tra<br />
cui l’idrogeno. Merito dei D2862<br />
dieselweb.eu<br />
26<br />
rotta<br />
verso<br />
10<br />
nord<br />
OLTRE UN SECOLO DI<br />
INGEGNERIA NAUTICA<br />
scandinava.<br />
La nostra linea di motori nelle potenze da 700<br />
a 1.150 CV è ora disponibile anche nel segmento<br />
yacht da diporto per uso privato e charter.<br />
Che si tratti di un open sportivo, di un filante<br />
double deck o di un solido explorer, le caratteristiche<br />
di estrema durata e operatività dei motori marini<br />
Scania contribuiscono ad offrire prestazioni eccezionali,<br />
elevata sicurezza e bassi consumi al tuo yacht.<br />
34<br />
24<br />
36<br />
EVENTI<br />
10. Beyond Iveco Group: In scena,<br />
all’Ogr di Torino. Regia di Fpt<br />
14. mcTER: Ci hanno raccontato<br />
l’idrogeno dalla A alla Z<br />
EMISSIONI<br />
18. Cummins: I consigli per<br />
consumare e inquinare meno<br />
DIESEL MARE<br />
21. Copertina interna<br />
INTERVISTE<br />
22. Fpt Industrial: Con Guglielmo<br />
Tummarello<br />
24. Volvo Penta: Il resoconto di<br />
Andrea Piccione<br />
LE RISPOSTE DI<br />
LUGLIO/AGOSTO<br />
Il bando all’endotermico nel<br />
2035 subirà una deroga?<br />
30. Scania: Paolo Carri e Riccardo<br />
Moraglia. Ci si tuffa nel diporto<br />
34 Rama Marine: Marco Chezzi<br />
ci parla di Oxe<br />
IDROGENO<br />
26. Man: Dual fuel<br />
GRANDANGOLO<br />
36. Yanmar: Il 6LY440 per quegli<br />
americani di Lyman-Morse<br />
COMPONENTI<br />
40. Saim Marine: Quante nuove!<br />
42. GerrisBoats: Tender e taxi elettrici<br />
43. Honitech: Hob sale a bordo<br />
RUBRICHE<br />
4. Editoriale 6. Hi-tech 8. Automotive<br />
44. VeT Network 50. Oem&Motori<br />
IL SONDAGGIO<br />
DEL MESE<br />
Le dimissioni di Draghi cadono in<br />
un momento inopportuno?<br />
SEGUICI SUI<br />
SOCIAL:<br />
56%<br />
sì<br />
44%<br />
no<br />
Rispondi su<br />
www.dieselweb.eu<br />
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico<br />
3
di Fabio Butturi<br />
SALONE DI BELLEZZA<br />
Cosa si muove nel diporto? Nel<br />
panorama italiano il termometro<br />
è la Lanterna, dove Marco Bucci<br />
indossa la fascia tricolore per il<br />
secondo mandato e il quartiere<br />
fieristico beneficia di investimenti per<br />
oltre 8,3 milioni sul periodo 2021-2028. A<br />
settembre i primi effetti tangibili: la banchina<br />
F potrà ospitare un massimo di 10 barche di<br />
28 metri di lunghezza. Alcuni dati per valutare<br />
lo stato di salute del mercato, estratti dalla<br />
pubblicazione “L’Italia in 10 selfie 2021”,<br />
frutto del lavoro di ricerca e indagine condotto<br />
da Fondazione Symbola. L’Italia è leader per<br />
saldo commerciale, con più di 2 miliardi di<br />
dollari (2,2), davanti a Regno Unito (1,5),<br />
Paesi Bassi (1,4), Germania (0,7) e Polonia<br />
(0,5), ed è tra i maggiori esportatori, seconda<br />
solo ai Paesi Bassi, davanti a Regno Unito,<br />
Stati Uniti, Francia e Germania. La nautica<br />
Made in Italy conta un fatturato globale<br />
di 4,78 miliardi di euro, di cui 1,64 nel<br />
mercato interno, e 23.510 addetti diretti, che<br />
diventano oltre 180.000 considerando tutta la<br />
filiera. E la transizione, come si declina negli<br />
ambienti acquatici? Su questo numero trovate<br />
l’esempio dell’italianissima GerrisBoats, che<br />
progetta tender, taxi e limousine a trazione<br />
elettrica. Per spostarsi su tonnellaggi più<br />
gravosi bisogna sfogliare il servizio su<br />
Windcat Workboats e sui D2862 LE448 dualfuel<br />
di Man Engines, dove entra in gioco<br />
l’idrogeno. Per il resto sappiamo che c’è tanto<br />
fermento, che l’ammoniaca sarebbe ideale<br />
proprio per l’idrogeno e che è nel mirino<br />
della nautica da lavoro, con tutti i rischi<br />
correlati. C’è anche il metanolo, come ponte<br />
per l’idrogeno, più agevolmente replicabile<br />
nel diporto. Le barche che trovate ancorate<br />
alla banchina F del Porto Antico di Genova<br />
sono ancora prevalentemente colonizzate da<br />
motori endotermici.<br />
4<br />
The power to bring you here.
6<br />
AS LABRUNA. 50 CANDELINE SULLA TORTA DELLA DECARBONIZZAZIONE<br />
“E il mare è<br />
sempre più blu”<br />
Libera citazione di Rino Gaetano per AS, splendida cinquantenne come il suo timoniere,<br />
Massimo Labruna, che di anni ne ha 47. Per festeggiare questo traguardo dal forte valore<br />
simbolico, al Castello Carlo V di Monopoli si sono incontrati i cervelli pensanti della motoristica,<br />
della nautica e della politica locale a discutere di “Blue Economy e transizione ecologica”<br />
Riparati dai 36 gradi dalle<br />
candide mura del Castello<br />
Carlo V, Massimo<br />
Labruna ha celebrato l’azienda<br />
di famiglia. L’anno di nascita<br />
risale al 1971, da allora<br />
AS Labruna si è sviluppata<br />
a macchia d’olio nel Mediterraneo,<br />
diventando l’alfiere<br />
di Fpt Industrial nel Mare Nostrum.<br />
Sovrascritto al registro<br />
dieselistico, nel dna di AS è<br />
impressa l’evoluzione postfossile,<br />
a partire dall’ibrido.<br />
È ora di coniugare al presente<br />
indicativo, cioè all’incontro<br />
di venerdì 22 luglio, a Monopoli.<br />
L’esordio spetta proprio<br />
al padrone di casa, nelle vesti<br />
di delegato Blue Economy<br />
di Confindustria Bari-Bat<br />
(Provincia di Barletta Andria<br />
Trani). «La blue economy e<br />
la transizione ecologica di<br />
per sé sono due slogan, dobbiamo<br />
renderle sostenibili,<br />
anche temporalmente. Il limite<br />
al termico nello stradale<br />
comporterà una svolta anche<br />
nella nautica, che è intimamente<br />
legata all’ambiente.<br />
È compito dell’imprenditore<br />
esplorare e scoprire idee nuove,<br />
per svolgere il suo ruolo<br />
pionieristico. Research and<br />
Markets stima il valore del<br />
mercato poco sotto i 5 milioni<br />
di dollari (nel 2021) con<br />
una previsione di crescita a<br />
10,15 miliardi di dollari entro<br />
il 2027. Solo in Italia ci sono<br />
570mila imbarcazioni potenzialmente<br />
riconvertibili».<br />
Segue un’esternazione rivelatrice:<br />
«Il tessuto industriale<br />
pugliese nautico è forte». Perché<br />
rivelatrice? Per comprendere<br />
la solidità del comparto<br />
locale e la genesi della stessa<br />
AS Labruna, bisogna usare il<br />
grandangolo. Da queste parti<br />
il mare non si riduce a una<br />
cartolina, la pesca e il diporto<br />
sono pratica esistenziale. La<br />
Puglia rappresenta oltretutto il<br />
valore aggiunto industriale del<br />
Mezzogiorno. Secondo Giuseppe<br />
Danese, presidente del<br />
distretto della nautica Puglia,<br />
enfatizza il valore delle 300<br />
imprese pugliesi associate,<br />
dalle 70 iniziali del 2010. La<br />
Puglia è all’ottavo posto nella<br />
classifica degli ormeggi in<br />
Italia, con 11.700 posti barca,<br />
comunque deficitari rispetto<br />
alle esigenze turistiche del territorio.<br />
L’auspicio di Danese è<br />
che i porti si connettano con<br />
il territorio per fare sistema<br />
(enogastronomia, musei, città<br />
d’arte, entroterra). Sergio<br />
Fontana, Presidente Confindustria<br />
Bari-Bat, ha valorizzato<br />
il contributo di AS Labruna<br />
e delle imprese pugliesi nella<br />
creazione di valore aggiunto,<br />
regolarizzando le posizioni<br />
contrattuali, producendo quindi<br />
salari e ottemperando agli<br />
obblighi fiscali.Virando infine<br />
decisamente verso l’aggiornamento<br />
tecnologico e la decarbonizzazione.<br />
A questo punto ci concentriamo<br />
sul parterre de roi motoristico.<br />
Il meglio di quest’area,<br />
tecnologica e culturale, che<br />
tra le altre eccellenze vanta il<br />
Politecnico di Bari e il Centro<br />
ricerca e sviluppo della<br />
Magneti Marelli, attualmente<br />
Bosch. Cominciamo da<br />
Fabio Rigon, di Fpt Industrial,<br />
che sottolinea l’impegno<br />
nella continua riduzione<br />
dell’impatto emissivo, anche<br />
con i combustibili alternativi,<br />
come l’Hvo, oltre a idrogeno<br />
ed elettrificazione, incluse le<br />
partnership in corso d’opera<br />
per lo smaltimento delle batterie.<br />
Giovanni Bruni, Isotta<br />
Fraschini Motori, evidenzia<br />
che le aziende hanno bisogno<br />
di energia, e che l’azienda del<br />
Gruppo Fincantieri è orientata<br />
ad assolvere a questa funzione<br />
non solo con il diesel. Stanno<br />
sviluppando un endotermico<br />
al 100 per cento a idrogeno. Il<br />
passaggio successivo saranno<br />
le celle a combustibile. È in<br />
corso anche un progetto ibrido<br />
con fuel cell, motore termico<br />
e batterie, per un rimorchiatore.<br />
Mariano Negri, per Cmd,<br />
è un alfiere dell’ibridizzazione<br />
della nautica (vedi il Blue<br />
Hybrid). Promuove l’idrogeno<br />
e manifesta qualche perplessità<br />
sulla diffusione “endemica”<br />
dell’elettrificazione totale della<br />
linea d’asse.<br />
Si chiamano Bhp19 e Bhp22 i caricabatterie di bordo per applicazioni nautiche, freschi di<br />
immersione all’Electric & Hybrid Marine Expo Europe di Amsterdam. Se vi siete addentrati tra<br />
i padiglioni del Rai, li avete trovati allo stand Edn, che fa parte della grande famiglia di Mta<br />
La rivoluzione copernicana<br />
delle applicazioni<br />
elettriche da un lato semplifica<br />
l’architettura, dall’altro<br />
introduce nuovi elementi, anche<br />
a bordo barca. Edn, per<br />
esempio, vi dice nulla? Si<br />
tratta di un’azienda italiana<br />
specializzata nei caricabatteria<br />
di bordo (Obc) e nei convertitori<br />
di potenza destinati<br />
a mezzi elettrici ed ibridi. Se<br />
non vi bastasse, sappiate che<br />
è parte del Gruppo Mta, ed è<br />
fresca reduce dall’Electric &<br />
Hybrid Marine Expo Europe,<br />
una delle avanguardie della<br />
EDN E I CARICABATTERIE DI BORDO<br />
Densità è energia<br />
elettrificazione nelle applicazioni<br />
nautiche. All’interno<br />
dell’attuale offerta di Edn<br />
per la nautica, i prodotti di<br />
punta sono il caricabatteria<br />
di bordo Bhp19, destinato al<br />
mercato nordamericano, e il<br />
Bhp22, concepito invece per<br />
quello europeo. I due sistemi,<br />
il Bhp19 e il Bhp22, si distinguono<br />
per una tecnologia<br />
di conversione che migliora<br />
la densità di potenza e la potenza<br />
specifica, e per la loro<br />
bidirezionalità che consente il<br />
flusso di energia in due direzioni:<br />
da e verso la batteria.<br />
Questa caratteristica permette<br />
loro di poter essere impiegati<br />
in applicazioni quali la V2L<br />
(vessel to load) dove l’Obc<br />
viene utilizzato come inverter<br />
per alimentare carichi in<br />
corrente alternata all’interno<br />
dell’imbarcazione. Bhp19 e<br />
Bhp22 hanno inoltre, rispetto<br />
ai precedenti prodotti di Edn,<br />
peso e volumi inferiori, rispettivamente<br />
del 30 e del 25 per<br />
cento, e la densità di potenza<br />
è stata aumentata del 35 per<br />
cento. Bhp19 e Bhp22 si caratterizzano<br />
per l’isolamento<br />
galvanico che assicura una<br />
YANMAR POWER TECHNOLOGY: L’SCR FINISCE SULLA APP<br />
Yanmar Power Technology fornisce l’Scr con funzionalità<br />
connesse e un’app di gestione dedicata. Le navi in mare<br />
generalmente non dispongono di un ambiente IT ben<br />
sviluppato e ridurre il tempo dedicato alla gestione a<br />
bordo può essere una sfida. Yanmar Power Technology<br />
ha migliorato l’efficienza a bordo sviluppando un sistema<br />
che fornisce connettività tramite smartphone. Il pannello<br />
di controllo del sistema Scr sviluppato da Yanmar dispone<br />
di una porta Usb che può essere utilizzata per collegarlo a<br />
uno smartphone, consentendo di archiviare le informazioni<br />
di bordo nel cloud tramite un’applicazione dedicata. L’app<br />
consente inoltre di verificare i risultati della diagnosi delle<br />
prestazioni e le notifiche sui tempi di manutenzione anche<br />
in ambienti di bordo privi di accesso a Internet. Yanmar sta<br />
promuovendo l’implementazione di questo sistema per ridurre<br />
il tempo che gli equipaggi devono dedicare alla gestione<br />
della nave attraverso l’uso dell’Ict e proponendo un’adeguata<br />
manutenzione in base alle effettive condizioni di utilizzo, per<br />
GARMIN AUTO GUIDANCE+<br />
netta separazione del mezzo<br />
dalla rete, garantendo la massima<br />
sicurezza operativa.<br />
Garmin è provvidenziale anche in acqua, non solamente<br />
per districarsi nel traffico veicolare. Auto Guidance+1 è ora<br />
disponibile nell’applicazione Boating di Navionics 2. Tra le<br />
funzioni, il miglioramento dei tempi di calcolo delle rotte,<br />
per partire in modo più rapido. Le impostazioni relative<br />
all’altezza consentono di suggerire rotte per le barche a<br />
vela e per le imbarcazioni di grandi dimensioni basate<br />
sull’ingombro totale durante la navigazione di canali,<br />
insenature, ingresso di porti turistici e altro ancora.<br />
Le impostazioni della distanza dalla costa tengono conto<br />
anche di quelle acque poco profonde che potrebbero<br />
essere distanti dalla riva, come ad esempio le secche.<br />
I waypoint illimitati consentono ai diportisti e ai pescatori di<br />
contrassegnare punti di interesse importanti lungo la rotta.<br />
una navigazione sicura dei mari. In risposta alla richiesta di<br />
conformità alle normative sulle emissioni, questo pannello<br />
di controllo del sistema Scr fornisce la gestione del motore<br />
e del sistema Scr in un unico pacchetto per conformarsi alle<br />
normative sulle emissioni di NOx. Inoltre, la centrale del<br />
sistema Scr può archiviare i dati di funzionamento del sistema<br />
nel cloud collegando uno smartphone al sistema tramite una<br />
porta Usb sulla centrale, consentendo la gestione centralizzata<br />
dei dati di diagnosi delle prestazioni. Quando uno smartphone<br />
con l’applicazione dedicata “Yanmar Shipsweb Smart-Link”<br />
installata è collegato al sistema, si collegherà ai dati operativi,<br />
inclusi i dati del motore. Quindi, quando il sistema è online, si<br />
collegherà al servizio cloud fornito da Yanmar Engineering.<br />
Anche in un ambiente offline, l’applicazione può accedere ai<br />
dati di diagnosi delle prestazioni archiviati e possono essere<br />
ricevute notifiche di manutenzione periodica, consentendo di<br />
organizzare in anticipo ricambi e manutenzione, supportando<br />
una pianificazione operativa stabile.<br />
7
di Monica Leonardi<br />
Potenza Per<br />
migliorare la resa<br />
Più potenza. Maggiore produttività. Maggiore operatività. Meno complessità.<br />
I motori Performance Series Cummins offrono vantaggi sia agli agricoltori<br />
che ai produttori di apparecchiature. Maggiore potenza significa maggiore<br />
capacità della macchina. Un design più semplice significa installazione e<br />
manutenzione più semplice.<br />
performance<br />
series<br />
C<br />
’è chi sbatte le porte<br />
dopo lo stop di Bruxelles<br />
ai motori endotermici<br />
dal 2035. Come Carlos Tavares,<br />
Ceo di Stellantis. E chi<br />
fa l’indifferente: “business as<br />
usual”. L’inglese è di fatto la<br />
lingua ufficiale nei palazzi di<br />
Mercedes-Benz a Stoccarda e<br />
l’approccio cool alla situazione<br />
ribadisce la visione globale<br />
del marchio. Non a caso il suv<br />
compatto Glc è divenuto, col<br />
tramontare della Classe C in<br />
versione sedan, berlina non<br />
si può più sentire, il prodotto<br />
“bread-and-butter”, nonostante<br />
i salati listini (in Italia da<br />
50mila euro). Quindi: nel presentare<br />
la Glc MY23 si sottolinea<br />
il successo dell’Eqc, il<br />
gemello full electric posizionato<br />
30mila euro più in alto,<br />
e poi si va al sodo. Perché<br />
il 2035 è ancora lontano e<br />
non esiste soltanto il mercato<br />
dell’Unione Europea.<br />
Ibridi a gasolio<br />
Ecco quindi spuntare nel line-up<br />
di Stoccarda due ibridi<br />
a gasolio, centrati sul 4<br />
8<br />
CHI HA DETTO STOP AGLI ENDOTERMICI?<br />
Due ibridi per<br />
Mercedes<br />
Per il suv compatto Glc, a Stoccarda<br />
schierano non uno, ben due diesel: hybrid<br />
e plug-in hybrid. Pressione a 2.700 bar, due<br />
Vgt e centralina apposita per il solo elettrico<br />
cilindri due litri OM654M,<br />
dove la lettera finale (M sta<br />
per “modified”) ci ricorda<br />
l’inserimento nella catena cinematica<br />
dell’Isg (Integrated<br />
starter generator), l’alternatore-starter.<br />
In questa seconda<br />
generazione si sono aggiunti<br />
il recupero di energia in frenata<br />
e la possibilità di “veleggiare”<br />
a motore spento.<br />
L’OM654M è lo stesso della<br />
Classe C MY22 con cilindrata<br />
maggiorata a 1.993 centimetri<br />
cubici, pressione d’iniezione<br />
del gasolio portata<br />
a 2.700 bar, due turbine a geometria<br />
variabile raffreddate<br />
ad acqua. Idem per l’impianto<br />
di scarico con doppio catalizzatore<br />
Scr e dosaggi separati<br />
dell’iniezione di AdBlue.<br />
Risultato, per la Glc 220d<br />
ibrida si parla di 197 cavalli<br />
di potenza a 3.600 giri e 440<br />
Newtonmetro di coppia, con<br />
un boost elettrico da 23 cavalli<br />
e 200 Newtonmetro per<br />
emissioni Wltp comprese tra<br />
136 e 155 g/km.<br />
Notevoli i dati del plug-in<br />
hybrid Glc 300de, con batteria<br />
da 31,2 kWh che garantisce<br />
oltre 100 chilometri di<br />
percorrenza in elettrico. La<br />
potenza complessiva sale a<br />
Mercedes<br />
ripropone nella<br />
sua segmentazione<br />
la declinazione<br />
diesel-elettrica.<br />
Sempre più<br />
efficiente e<br />
sofisticata.<br />
245 cavalli (335 cavalli col<br />
boost) e la coppia a 750 Nm<br />
con emissioni Wltp di 13-17<br />
g/km. Inoltre due software<br />
ad hoc trasformano la Glc in<br />
un “coltellino svizzero” della<br />
mobilità green. Il primo consente<br />
di “bloccare” il livello<br />
di carica della batteria per<br />
garantirsi l’intera autonomia<br />
elettrica nel percorso di avvicinamento<br />
a un’area Lez,<br />
o Zez (Low Emission o Zero<br />
Emission Zone) così da potervi<br />
circolare senza problemi<br />
come si trattasse di un veicolo<br />
elettrico convenzionale.<br />
Come se fosse elettrico<br />
L’altro, per zone urbane o<br />
nel commuting quotidiano, di<br />
usare il Glc come full electric<br />
inibendo, entro i limiti di<br />
capacità della batteria, l’azionamento<br />
del motore a combustione,<br />
comunque attivabile<br />
per emergenze premendo a<br />
fondo sull’acceleratore; unico<br />
limite (ridicolo fuori dalla<br />
Germania), il non poter superare<br />
i 140 orari in trazione<br />
elettrica.<br />
©<strong>2022</strong> Cummins Inc.
Automotive<br />
Non chiamateli Tech<br />
Days, come suggerirebbe<br />
il recente passato.<br />
Beyond - Iveco Group<br />
Days è stata l’espressione<br />
dell’identità corporate di<br />
Iveco Group. A proposito di<br />
“brand identity”, Francesco<br />
Tanzi, il Chief fiancial officer,<br />
ha puntualizzato che<br />
nel corso del <strong>2022</strong> il Gruppo<br />
investirà 450 milioni di<br />
euro in ricerca e sviluppo,<br />
solo in Italia. Fpt Industrial<br />
si è calata perfettamente nel<br />
ruolo di “play maker” di una<br />
compagine squisitamente automotive,<br />
senza avere mai<br />
10<br />
BEYOND IVECO GROUP DAYS. Fpt Industrial e la rete delle alleanze<br />
UNITI<br />
SI VINCE<br />
In un mese insolitamente segnato dalle elezioni politiche, potrebbe echeggiare come uno<br />
slogan elettorale. In realtà è l’essenza dell’appuntamento che si è tenuto alle Officine grandi<br />
riparazioni di Torino. Il Gruppo Iveco, di cui Fpt Industrial è il ganglio vitale, ha ricamato una<br />
fitta trama di alleanze per fare sue le sfide della digitalizzazione e della decarbonizzazione<br />
rinnegato la vocazione offroad.<br />
Sicuramente non intende<br />
rinunciare ai crediti maturati<br />
nel biometano, come simbolicamente<br />
enfatizzato dal Barolo<br />
Vigna La Rosa in mano<br />
a Farinetti, la prima bottiglia<br />
con il contributo dell’F28 a<br />
biometano, che equipaggia<br />
il New Holland TK Methane<br />
Power. Anche senza scomodare<br />
il prefisso “bio”, c’è poi<br />
l’accordo con Blue Energy<br />
Motors, che riguarda i primi<br />
camion a gas naturale liquefatto<br />
che circoleranno in India,<br />
alimentati dagli N67 NG<br />
conformi al Bharat VI. Ab-<br />
biamo approfittato del dietro<br />
le quinte, in queste giornate<br />
di luglio alle Officine grandi<br />
riparazioni di Corso Castelfidardo,<br />
immersi in una quinta<br />
scenografica di “pietra viva”<br />
che ci ha riportati all’Arsenale<br />
di Venezia. Ci siamo seduti<br />
al tavolo con Sylvain Blaise,<br />
che esattamente nell’ottobre<br />
del 2021 si è insediato alla<br />
guida di Fpt Industrial. Nel<br />
frattempo, Iveco Group ha<br />
cominciato a camminare con<br />
le sue gambe, Fpt con lui, e<br />
sui confini orientali dell’Europa<br />
si è accesa la miccia<br />
bellica e l’Unione Europea<br />
ha varato REPowerEU. Ecco,<br />
ne approfittiamo per chiedere<br />
l’opinione di Blaise su questo<br />
provvedimento. Potrà forse<br />
consacrare il biometano come<br />
combustibile della svolta, non<br />
solo per il riscaldamento, anche<br />
per l’autotrazione?<br />
«L’attuale tendenza geopolitica<br />
sollecita un grande<br />
risveglio nella direzione<br />
dell’indipendenza energetica»<br />
premette Blaise. «Vedo<br />
l’opportunità di accelerare il<br />
percorso che abbiamo avviato,<br />
ma se si guarda al piano<br />
a breve termine non è certamente<br />
in grado di soddisfare<br />
In primo piano, l’F28, <strong>Diesel</strong> of the year<br />
2020, che si presenta anche in chiave<br />
ibrida e compatibile al biometano.<br />
Chi ha avuto la possibilità di mettersi in mostra all’Ogr?<br />
A firma Iveco, c’erano l’e-Daily, integralmente elettrico, il<br />
prototipo e-Daily a fuel cell da 7,2 tonnellate, con un sistema<br />
di celle a combustibile integrato. Il veicolo è attualmente in<br />
fase di test dell’autonomia aggiuntiva fornita dal sistema<br />
a idrogeno, che dovrebbe alimentare il veicolo fino a 350<br />
chilometri. Non poteva mancare l’S-Way, erede dello<br />
Stralis, presente in versione Plus Autonomous Driving: I<br />
suoi sensori monitorano l’ambiente circostante, rilevano<br />
gli ostacoli e mappano il profilo stradale, adattando al<br />
contempo la traiettoria e la velocità del veicolo. Attraverso<br />
le tecnologie Vehicle-to-Everything (V2X), può interagire<br />
con altri veicoli e infrastrutture autostradali. C’era anche il<br />
Natural Gas, versione Amazon, che può funzionare al 100<br />
percento con il biometano ed è dotato di sistema Driver Pal.<br />
L’assistente vocale Alexa integrato può essere utilizzato per<br />
pianificare i percorsi, controllare lo stato di manutenzione<br />
e richiedere assistenza, informazioni sul traffico e<br />
previsioni del tempo. Nikola Tre, in versione elettrica a<br />
batteria presenta un’autonomia fino a 500 chilometri e<br />
un tempo di ricarica di circa 100 minuti, in versione celle<br />
l’intero fabbisogno di gas<br />
dell’Europa. Nel medio-lungo<br />
termine, REPowerEU potrebbe<br />
però essere un acceleratore<br />
della transizione energetica.<br />
Il gas per il trasporto rappresenta<br />
una frazione limitata del<br />
consumo di gas in Europa, ma<br />
credo che se non altro il gas<br />
sia entrato a far parte dell’agenda.<br />
Il gas naturale fa parte<br />
del nostro dna, siamo leader<br />
nei sistemi di propulsione con<br />
questa alimentazione e la vediamo<br />
come parte integrante<br />
del mix futuro. Anche quando<br />
si ragiona di idrogeno, lo facciamo<br />
in termini di applicazione<br />
al motore a combustione<br />
interna, sulla base del nostro<br />
Sylvain Blaise (nella foto qui sopra) ha<br />
sottolineato come sia necessario affrontare<br />
il percorso verso la sostenibilità in modo<br />
olistico, con una visione completa del ciclo<br />
E guarda chi c’è!<br />
combustibile ha un’autonomia di 800 chilometri e un tempo<br />
di rifornimento inferiore a 20 minuti. Il Magirus Wolf R1 è<br />
un veicolo totalmente elettrico per operazioni antincendio<br />
e di recupero. Il Daily Access, Methane Power è l’ultima<br />
novità della famiglia Daily Minibus. L’E-Way è un autobus<br />
urbano elettrico, distribuito in oltre 600 unità in 8 paesi<br />
europei. Fanno vibrare le nostre corde il modello in scala<br />
dell’ePowertrain Plant, che sarà inaugurato in autunno. Il<br />
Cursor 16 1000 è l’alfiere dei motori marini, l’F28, il <strong>Diesel</strong><br />
of the year 2020, era presente in formato ibrido. C’era<br />
l’Industrial Battery Pack, moduli Microvast per commerciali<br />
e minibus, che promettono alta densità energetica, ridotto<br />
peso della batteria e lungo ciclo di vita. L’eAxle per i pesanti<br />
garantisce elevate prestazioni, efficienza, affidabilità e un<br />
basso Tco. L’Hythane concept è un sistema di miscelazione<br />
con idrogeno, sviluppato congiuntamente con Landi<br />
Renzo. Questa soluzione può utilizzare lo stesso layout<br />
del motore a gas naturale. Infine, e-Novia ha esposto<br />
Yape, la soluzione di guida autonoma l’ultimo miglio. Yape<br />
interagisce con l’eDaily grazie alle funzionalità Driver Pal e<br />
Alexa a bordo.<br />
know-how. Per noi rappresenta<br />
un’evoluzione naturale».<br />
Sylvain Blaise ha esordito<br />
davanti alla platea di Beyond<br />
definendo definendo Fpt come<br />
“key enabler” della transizione<br />
energetica. L’essenza del<br />
suo intervento ha riguardato<br />
quattro pilastri dell’ottica di<br />
Fpt, che sostanzialmente ricalcano<br />
quelli del Cursor X: il<br />
futuro sarà caratterizzato dalla<br />
pluralità delle fonti energetiche<br />
(gas naturale e biometano,<br />
idrogeno verde, elettrificazione,<br />
assali elettrici, batterie),<br />
dalla modularità, da un approccio<br />
multi-applicazione e,<br />
per dirla all’inglese, “smart”.<br />
Chiediamo lumi. In sintesi,<br />
cosa dobbiamo attenderci? Vi<br />
anticipiamo che a far vibrare<br />
le corde è stata l’inaugurazione<br />
dello stabilimento dedicato<br />
all’elettrificazione, proprio<br />
all’ombra della Mole. Infatti<br />
«vorrei cominciare dal tema<br />
dell’elettrificazione» ci conferma<br />
il President della BU<br />
Powertrain, «perché inaugureremo<br />
lo stabilimento per<br />
l’elettrificazione, qui a Torino.<br />
Inoltre, insieme a Nikola<br />
disponiamo dei veicoli pesanti<br />
elettrici, e gli eAxle sono in<br />
produzione da qualche mese.<br />
L’impianto è stato completamente<br />
rinnovato, perché l’essere<br />
in continua evoluzione<br />
fa parte della nostra storia,<br />
proprio là dove sono le nostre<br />
radici e la mente del powertrain.<br />
In questa cornice<br />
trovate lo stato dell’arte in<br />
termini di industrializzazione<br />
e di implementazione dei<br />
processi per l’Industria 4.0 e<br />
lo sviluppo dell’IoT. Questo<br />
stabilimento sarà “carbon<br />
neutral” fin dal primo giorno.<br />
Abbiamo assali per i veicoli<br />
pesanti, entro l’anno sarà la<br />
volta dei Daily elettrici, della<br />
linea di batterie, con 1,4 GW<br />
di capacità, e alcune applicazioni<br />
per autobus».<br />
A tenere banco è l’accordo<br />
siglato con Blue Energy Motors<br />
per la messa in servizio<br />
in India, entro fine anno, dei<br />
primissimi camion a gas naturale<br />
liquefatto, alimentati<br />
dagli N67 NG, conformi<br />
al Bharat VI. Questi motori<br />
usciranno dalle linee torinesi.<br />
Abbiamo chiesto a Anirudh<br />
Bhuwalka, amministratore<br />
delegato dell’azienda di Pune,<br />
di abbozzare un affresco dei<br />
mercati camionistici europeo,<br />
nordamericano e indiano.<br />
«Il mercato indiano dei camion<br />
è molto diverso da<br />
quello europeo e da quello<br />
americano. Le distanze medie<br />
che si percorrono in Europa<br />
e in Nord America sono approssimativamente<br />
di 1.200<br />
chilometri al giorno; in India<br />
la distanza massima percorsa<br />
11
da un veicolo pesante è di circa<br />
350 chilometri. Pertanto, i<br />
requisiti di potenza sono molto<br />
diversi. Nei Paesi in via di<br />
sviluppo il rapporto peso/potenza,<br />
se si considera il diesel,<br />
è attualmente molto più basso<br />
rispetto all’Europa e al Nord<br />
America. Bisogna considerare<br />
il comfort del conducente: gli<br />
standard in India sono molto<br />
diversi da quelli dei conducenti<br />
europei e nordamericani,<br />
che sono più elevati».<br />
La corsa all’elettrificazione<br />
avvicinerà gli standard di<br />
produzione alle esigenze degli<br />
autisti?<br />
«Le batterie sono batterie»<br />
osserva giustamente Bhuwalka,<br />
«si possono alloggiare<br />
indifferentemente in un camion<br />
europeo, americano o<br />
indiano. Penso che l’elettrificazione<br />
contribuisca a standardizzare<br />
il processo, perché<br />
le batterie stanno diventando<br />
comuni a tutti i mercati, con<br />
l’unica differenza che in Europa<br />
sono necessari almeno<br />
700 chilowatt, in India<br />
i requisiti di potenza sono<br />
inferiori. La medesima valutazione<br />
vale per la catena cinematica,<br />
anch’essa destinata<br />
a standardizzarsi. L’unica differenza<br />
che continuerà a sussistere<br />
riguarda le dimensioni<br />
della cabina, più basica per il<br />
mercato indiano».<br />
Infine, qualche nota a margine<br />
dell’accordo sull’N67<br />
NG per i camion a Gnl.<br />
«Il gas è disponibile da diverso<br />
tempo, in India. Il cambiamento<br />
riguarda proprio<br />
l’introduzione del Gnl. Fondamentalmente<br />
la disponibilità<br />
di gas per noi non costituirà<br />
un problema. Ragionando<br />
sull’approvvigionamento di<br />
gas nell’attuale contesto geopolitico,<br />
ci si rende conto<br />
che storicamente in Europa<br />
il rifornimento è avvenuto<br />
attraverso i gasdotti. L’India<br />
è in grado di spuntare prezzi<br />
molto bassi, non dipendendo<br />
da nessun gasdotto. L’allineamento<br />
in termini di politica<br />
governativa, la disponibilità<br />
di infrastrutture e altri elementi<br />
necessari per il successo<br />
della gassificazione sono<br />
tutti quanti a nostro favore.<br />
È solo una questione di tempo,<br />
a mio avviso il Gnl ha un<br />
grande potenziale negli anni<br />
a venire e cambierà le carte<br />
in tavola».<br />
E oltre il Nef?<br />
«Per i trattori da 46 a 55 tonnellate,<br />
il 6,7 litri di Fpt Industrial<br />
è il motore ideale, la<br />
miscela perfetta di dimensioni,<br />
coppia e livello di potenza.<br />
Infatti, questo motore deve<br />
generare un costo totale delle<br />
operazioni di segno positivo<br />
rispetto al diesel».<br />
Lo vedremo come retrofit?<br />
«Siamo i pionieri del gas<br />
naturale liquefatto in India,<br />
quindi il mercato è tutto da<br />
costruire. Con il passare del<br />
tempo, man mano che il Gnl<br />
si diffonderà, saranno introdotte<br />
anche soluzioni aftermarket.<br />
Sarà la fase due<br />
dell’integrazione, al momento<br />
siamo nella fase uno».<br />
Completiamo la panoramica<br />
sull’automotive pesante con<br />
la collaborazione tra Iveco<br />
Bus e Htwo, il marchio di<br />
Hyundai Motor Group per<br />
l’idrogeno. Con la collaudata<br />
tecnologia per le celle a combustibile<br />
utilizzata nei veicoli<br />
a idrogeno di Hyundai, Htwo<br />
sta espandendo la fornitura<br />
di questo sistema ad altri costruttori.<br />
Iveco Bus, si legge<br />
in una nota, sta partecipando<br />
a gare d’appalto europee per<br />
autobus alimentati con celle<br />
a combustibile, con tecnologia<br />
Htwo. Inoltre, il piano<br />
recentemente annunciato<br />
per riavviare la produzione<br />
di autobus in Italia fornirà<br />
un’ulteriore opportunità per<br />
la produzione di autobus alimentati<br />
dalle celle a combustibile<br />
di Htwo. Domenico<br />
Nucera, President Bus Business<br />
Unit di Iveco Group,<br />
ha dichiarato: «Grazie alla<br />
collaborazione con un leader<br />
del settore come Htwo,<br />
forte degli oltre 20 anni di<br />
esperienza di Hyundai nella<br />
tecnologia delle celle a<br />
combustibile a idrogeno, noi<br />
di Iveco Bus siamo in grado<br />
di rispondere rapidamente<br />
alle richieste dei clienti per<br />
veicoli a zero emissioni alimentati<br />
da una tecnologia di<br />
propulsione all’avanguardia.<br />
Abbiamo iniziato a partecipare<br />
a gare pubbliche per<br />
autobus alimentati a idrogeno<br />
e proseguiremo nei prossimi<br />
mesi, mentre continuiamo<br />
a svolgere un ruolo di primo<br />
piano nella transizione energetica<br />
del trasporto di massa<br />
in Europa».<br />
Ancora Nucera, ancora autobus,<br />
a commentare il ritorno<br />
della produzione di autobus<br />
in Italia, da parte di Iveco<br />
Goup. È pure l’occasione per<br />
enfatizzare massimamente la<br />
sinergia intra-gruppo: «Gli<br />
La centralità delle collaborazioni<br />
Nella fitta trama degli accordi tessuta dal Gruppo Iveco<br />
sono noti quello con Nikola Motor e quello con Eni. Ci<br />
siano soffermati su Blue Energy Motors e abbiamo citato<br />
la collaborazione con Hyundai Motor Company. Vale quindi<br />
la pena snocciolare qualche altro nome, a partire da Iveco<br />
Driver Pal, il frutto della collaborazione con Amazon Web<br />
Services. Si ragiona, è il caso di dirlo, con un pionieristico<br />
compagno di viaggio ad attivazione vocale che consente<br />
al conducente di interagire con il veicolo e gli altri autisti<br />
mediante i comandi vocali di Amazon Alexa. La partnership<br />
con Microvast ha avuto uno “scossone” a gennaio <strong>2022</strong>,<br />
con l’annuncio della realizzazione di un pacco batterie<br />
autobus saranno assemblati<br />
a Foggia, dove possediamo<br />
un impianto di produzione di<br />
motori». Esattamente là dove<br />
si producono gli F1 e dove<br />
sono destinati ad attecchire<br />
anche i piccoli per le applicazioni<br />
mobili industriali<br />
«Nei primi anni, e a partire<br />
dal prossimo, ci aspettiamo di<br />
produrre più di 3mila autobus<br />
completo per i Crossway a pianale ribassato per il trasporto<br />
sia urbano che interurbano. Questo pacco batterie di nuova<br />
generazione fornirà al Crossway LE fino a dieci anni di ciclo<br />
vita della batteria. Alla fine di marzo <strong>2022</strong>, il Gruppo ha<br />
siglato un memorandum d’intesa con Enel X, per esplorare<br />
una possibile collaborazione che consenta di sfruttare al<br />
meglio tutte le potenzialità della mobilità elettrica per i veicoli<br />
commerciali in Europa. Con Plus, leader nei veicoli autonomi<br />
per l’autotrasporto, Iveco ha siglato un memorandum<br />
d’intesa per lo sviluppo congiunto di veicoli commerciali a<br />
guida autonoma che integrino il sistema completo di guida<br />
autonoma all’avanguardia PlusDrive sugli S-Way.<br />
a basse e zero emissioni. In<br />
caso di positivo riscontro da<br />
parte del mercato, l’intenzione<br />
è di proseguire con un<br />
tasso annuo di 1.000 unita»<br />
ha detto Nucera. «Sulle nuove<br />
linee di montaggio di Foggia<br />
fabbricheremo anche la più<br />
moderna generazione di autobus<br />
alimentati a batterie<br />
elettriche. E ho il piacere di<br />
ricordare che le attività di<br />
ricerca e sviluppo e di produzione<br />
di queste batterie,<br />
insieme alla fabbricazione di<br />
motori a metano, biometano,<br />
diesel e biodiesel di ultima<br />
generazione, saranno effettuate<br />
proprio qui a Torino»,<br />
ha aggiunto, specificando che<br />
«la produzione sarà affidata<br />
a Fpt Industrial».<br />
Assali elettrici. Oggi per il fabbisogno<br />
dei clienti interni, domani... anche per<br />
il mercato Oem. A ottobre è prevista<br />
l’inaugurazione dello stabilimento per<br />
l’elettrificazione.<br />
Veicoli elettrici a confronto. A sinistra,<br />
l’autobus E-Way, a destra il Nikola Tre.<br />
12<br />
13
Generazione<br />
Lo scorso giugno a Milano<br />
si è svolta, con<br />
grande affluenza di<br />
pubblico, la nuova edizione<br />
di mcTER, evento sulle tematiche<br />
della cogenerazione,<br />
dell’energia e dell’efficienza<br />
energetica.<br />
Tra i vari convegni organizzati,<br />
dedicati alla cogenerazione,<br />
al biogas, alle<br />
soluzioni per l’efficienza<br />
energetica per l’industria<br />
e alla filiera dell’idrogeno<br />
in Italia, abbiamo scelto<br />
per DIESEL di assistere a<br />
quest’ultimo, vista l’attualità<br />
del tema, declinato poi<br />
in vari argomenti: sostenibilità,<br />
incentivi e tecnologie.<br />
Partendo dallo stato<br />
dell’arte e dagli scenari di<br />
mercato, favoriti dal Pnrr,<br />
si è parlato di generazione<br />
di idrogeno, trigenerazione<br />
a idrogeno verde, addictive<br />
manufacturing per l’idrogeno,<br />
oltre che delle miscele<br />
idrogeno/gas naturale per il<br />
riscaldamento delle nostre<br />
case, del ruolo dell’automa-<br />
14<br />
GENERAZIONE. mcTER Milano<br />
QUANDO SI PARLA<br />
DI IDROGENO<br />
Molti i temi affrontati dall’evento su cogenerazione, energia ed efficienza energetica.<br />
Abbiamo scelto di approfondire il tema della produzione di idrogeno in Italia:<br />
dalle normative alle opportunità per l’industria, dai sistemi tradizionali alle nuove<br />
tecnologie, nella direzione di un vettore energetico sempre più “green”<br />
zione industriale in questo<br />
settore e di idrogeno prodotto<br />
grazie alla valorizzazione<br />
del calore residuo e<br />
del solare. Ma andiamo con<br />
ordine.<br />
Una filiera di opportunità<br />
A fare gli onori di casa è<br />
Maurizio Brancaleoni, già<br />
presidente di Ati Lombardia<br />
(Associazione termotecnica<br />
italiana), che analizza il<br />
panorama attuale dell’idrogeno<br />
in Italia, anche alla<br />
luce delle possibilità offerte<br />
dal Pnrr e in particolare<br />
dal Piano di Transizione<br />
4.0. Il governo ha stabilito,<br />
agli inizi di giugno, che in<br />
Italia ci sono cinque regioni<br />
strategiche, dove le risorse a<br />
disposizione permetteranno<br />
anche di riconvertire i siti<br />
abbandonati e trasformarli<br />
in centri di produzione di<br />
energia pulita. Si tratta di<br />
Basilicata, Friuli Venezia-<br />
Giulia, Piemonte, Puglia e<br />
Umbria. Di queste, solo il<br />
Piemonte ha definito l’idro-<br />
geno un “progetto bandiera”<br />
e vedrà a breve costituita<br />
anche una “Hydrogen<br />
Valley” che rappresenterà<br />
un primo e positivo esempio<br />
di produzione circolare,<br />
utilizzando l’energia offerta<br />
dall’acqua delle montagne<br />
alpine per produrre l’elettrolisi<br />
dell’idrogeno e usarlo<br />
come carburante nelle fabbriche.<br />
Quale sarà l’impatto sull’industria<br />
nazionale? Secondo<br />
Brancaleoni, «sarà una nuova<br />
rivoluzione industriale,<br />
un’opportunità enorme da<br />
cogliere».<br />
Pro e contro<br />
I vantaggi dell’idrogeno<br />
sono illustrati da Paolo Mutti,<br />
Energy Strategy Group<br />
del Politecnico di Milano:<br />
si tratta dell’elemento più<br />
presente sulla terra, ha un<br />
alto contenuto energetico<br />
per unità di massa ed è<br />
stoccabile in forma liquida.<br />
Tra gli svantaggi, il fatto di<br />
dover essere “prodotto”, la<br />
temperatura di liquefazione<br />
molto bassa e il basso contenuto<br />
energetico. Ciò significa<br />
che il potere calorifico<br />
derivante dalla combustione<br />
di idrogeno è tre volte inferiore<br />
a quello da metano.<br />
Proprio questa caratteristica<br />
rappresenta il punto di<br />
partenza per comprendere il<br />
funzionamento dell’economia<br />
dell’idrogeno.<br />
Attualmente l’utilizzo in<br />
ambito industriale è legato<br />
quasi esclusivamente ai<br />
settori chimico e petrolchimico,<br />
nei quali viene sfruttato<br />
come feedstock per i<br />
processi produttivi. Solo il<br />
2 per cento dell’idrogeno è<br />
trattato come vettore energetico<br />
per la produzione di<br />
calore, ma in uno scenario<br />
in cui il prezzo dei combustibili<br />
fossili continua a crescere,<br />
l’idrogeno può rappresentare<br />
un’opportunità<br />
per la decarbonizzazione del<br />
settore, soprattutto dove c’è<br />
fabbisogno di calore ad alta<br />
temperatura. Per quanto ri-<br />
df gdsgsd<br />
Efficienza energetica, cogenerazione e biogas<br />
Tra gli altri temi trattati al mcTER Milano, l’attualità e<br />
importanza della cogenerazione anche in relazione alla<br />
transizione energetica, affrontati in un convegno in cui<br />
istituzioni, ricerca, esperti di efficienza energetica e i<br />
principali player italiani sono intervenuti anche con casi<br />
operativi concreti, entrando nel merito della normativa,<br />
degli incentivi, delle soluzioni sostenibili ed efficienti<br />
consentite dall’utilizzo di un impianto cogenerativo.<br />
Si è parlato di cogenerazione e teleriscaldamento, di<br />
applicazione delle incentivazioni, di sperimentazione<br />
con impianti cogenerativi alimentati con miscele metanoidrogeno,<br />
di trigenerazione e di soluzioni microgrid per<br />
ottimizzare l’efficienza dei sistemi, fino alle soluzioni per<br />
l’efficientamento energetico che i sistemi cogenerativi<br />
consentono. Il convegno “Economia circolare e biogas<br />
per la transizione energetica” ha evidenziato il ruolo del<br />
Nella pagina a fianco. Negli ultimi<br />
anni le tecnologie di produzione<br />
dell’idrogeno hanno, in maniera più<br />
o meno ufficiale, hanno trovato<br />
un modo per distinguersi attraverso<br />
una tavolozza di colori.<br />
guarda i trasporti, l’idrogeno<br />
giocherà un ruolo importante<br />
nel trasporto pesante a<br />
lungo raggio o nel trasporto<br />
pubblico, dove le fuel cell<br />
potrebbero essere una valida<br />
alternativa ai Bev. Oltre<br />
a poter essere utilizzato nel<br />
riscaldamento domestico e<br />
nella generazione elettrica,<br />
l’idrogeno (sotto forma di<br />
ammoniaca) può contribuire<br />
Il potere calorifico derivante dalla combustione<br />
di idrogeno è tre volte inferiore a quello dal<br />
metano. È questo il punto di partenza per<br />
capire l’economia dell’idrogeno.<br />
biometano per la decarbonizzazione dei trasporti e dei<br />
settori “hard to abate”, l’importanza della produzione<br />
di biometano da rifiuti, spaziando dalla sostenibilità del<br />
biometano ai generatori a biomassa per l’efficientamento<br />
delle centrali termiche, con interessanti casi applicativi<br />
proposti dai protagonisti del mercato. Un’ultima sessione<br />
ha infine affrontato il tema, non meno importante, delle<br />
“Soluzioni di efficienza energetica per l’industria”: trend<br />
e scenari futuri oltre ad aggiornamenti normativi e<br />
soluzioni dall’esperienza delle maggiori aziende, tra<br />
diagnosi energetica, fotovoltaico finanziato e sistemi<br />
di stoccaggio, soluzioni per la misura e il monitoraggio,<br />
interazioni di sistemi e apparecchi, spaziando dalla<br />
cogenerazione per l’efficienza all’indipendenza energetica<br />
alle soluzioni per il finanziamento delle imprese, sempre<br />
nel segno della sostenibilità.<br />
a una significativa riduzione<br />
delle emissioni anche nel<br />
trasporto navale.<br />
Oggi a livello globale la<br />
produzione di idrogeno deriva<br />
quasi interamente da<br />
fonti fossili (99,3 per cento):<br />
in particolare, oltre il 70<br />
per cento si riferisce a idrogeno<br />
grigio prodotto con il<br />
processo di Steam Methane<br />
Reforming, il 28 per cento a<br />
idrogeno marrone prodotto<br />
dalla gassificazione del carbone.<br />
La restante quota si<br />
suddivide tra idrogeno blu<br />
(0,6 per cento) e idrogeno<br />
green (0,1 per cento). Solo<br />
l’idrogeno verde, che si ottiene<br />
per elettrolisi (alimentata<br />
da una fonte rinnovabile)<br />
può essere considerato<br />
“carbon neutral”, mentre<br />
tutti gli altri processi hanno<br />
15
Nello sviluppo della filiera dell’idrogeno<br />
sono importanti sia l’adeguamento della<br />
componentistica che l’aggiornamento<br />
delle normative, attualmente allo studio<br />
dell’Unione Europea<br />
un impatto ambientale più<br />
o meno pesante. L’obiettivo<br />
europeo è di arrivare alla<br />
produzione tramite elettrolisi<br />
di 40 GW nel 2030 e a<br />
500 GW nel 2050, un progetto<br />
per il quale l’Italia ha<br />
previsto uno stanziamento<br />
di 10 miliardi di euro.<br />
Il ruolo dei componenti<br />
Il successivo intervento di<br />
Max Veronesi di Anipla,<br />
l’associazione per l’automazione,<br />
si focalizza sul ruolo<br />
dell’automazione industriale<br />
nella filiera tecnologica<br />
dell’idrogeno: «L’automazione<br />
può giocare un ruolo<br />
significativo nelle varie fasi<br />
di produzione, compressione,<br />
stoccaggio e trasporto,<br />
ma bisogna tenere conto<br />
della permeabilità dell’idrogeno<br />
e delle sue caratteristiche<br />
corrosive».<br />
Un altro tema è la manifattura<br />
additiva, affrontato da<br />
Davide Alessandro Colombo<br />
di Valland, azienda attiva<br />
nella produzione di valvole<br />
nel settore petrolifero. Il<br />
problema del deterioramento<br />
del metallo (serbatoi) a<br />
contatto con l’idrogeno può<br />
essere risolto con l’adozione<br />
di questa tecnologia e in<br />
particolare di un materiale,<br />
un acciaio stampato in 3D<br />
(il 316L), che ha una risposta<br />
migliore alla corrosione<br />
rispetto all’acciaio laminato.<br />
Pur essendo una tecnologia<br />
ancora molto costosa,<br />
avrebbe il vantaggio per il<br />
cliente di poter stampare il<br />
componente nella sua azienda<br />
tramite un semplice file.<br />
L’importanza della componentistica<br />
è sottolineata<br />
anche da Alberto Rossi di<br />
Orion Valves, con una panoramica<br />
sull’aspetto normativo<br />
passato e presente<br />
riguardante le valvole e<br />
l’adeguamento delle tubature<br />
esistenti al trasporto di<br />
idrogeno. Nel 2019, Snam<br />
è stata la prima azienda in<br />
Europa a introdurre un mix<br />
di gas naturale e 5 per cento<br />
di idrogeno nella sua rete,<br />
duplicando questa percentuale<br />
dopo pochi mesi. Attualmente<br />
il problema non<br />
è la percentuale di idrogeno<br />
trasportato, quanto la pressione:<br />
di qui l’importanza<br />
di tubature, saldature e valvole,<br />
per le quali a livello<br />
europeo si sta scrivendo una<br />
specifica normativa a cura<br />
del WG19 (Working Group<br />
19 of CEN TC 69).<br />
Applicazioni pratiche<br />
Marco Bellini di Hoval,<br />
azienda con sede nel<br />
Lichtenstein, ha poi illustrato<br />
un’applicazione pratica<br />
dell’utilizzo di idrogeno<br />
per il riscaldamento degli<br />
ambienti: una caldaia pronta<br />
per l’utilizzo di idrogeno al<br />
20 per cento (insieme a gas<br />
naturale) oppure di biometano<br />
al 100 per cento. «Se è<br />
vero che l’utilizzo di idrogeno<br />
in miscela comporta una<br />
riduzione della potenza del<br />
7 per cento, è anche vero<br />
che con una temperatura<br />
superiore si ottiene un maggior<br />
potere calorifico (120<br />
MJ/kg contro 48-50 MJ/kg<br />
del gas naturale) e un recupero<br />
del calore latente, con<br />
una conseguente crescita<br />
del rendimento».<br />
Trigenerazione<br />
Al mcTER si è parlato anche<br />
di trigenerazione ad altissima<br />
efficienza a idrogeno<br />
verde, con l’intervento di<br />
Mario Colaiemma di Maya,<br />
distributore dei gruppi frigoriferi<br />
ad assorbimento ad<br />
acqua e gas prodotti dalla<br />
multinazionale giapponese<br />
Yazaki. Partendo da un sistema<br />
cogenerativo, alimentato<br />
da un motore endotermico,<br />
il calore prodotto<br />
viene convertito in energia<br />
frigorifera tramite un assorbitore<br />
alimentato ad acqua<br />
calda. L’azienda vicentina<br />
Enphos ha progettato Hyris,<br />
un sistema ibrido, e Noi, un<br />
progetto pilota finanziato<br />
dall’Unione Europea nella<br />
zona di Brunico, che funziona<br />
come una sorta di grande<br />
batteria, che si carica di<br />
giorno per utilizzare l’energia<br />
di notte.<br />
Idrogeno verde<br />
Si parla poi di generazio-<br />
Decarbonizzazione<br />
Raffaele Candela di Baxi<br />
ha poi sottolineato l’importanza<br />
dell’idrogeno<br />
come vettore energetico<br />
per la decarbonizzazione,<br />
illustrando la prima caldane<br />
di idrogeno verde con<br />
tecnologia Pem (elettrolizzatori<br />
a membrana protonica)<br />
nell’intervento di Saro<br />
Capozzoli di H2 Energy,<br />
azienda che produce sistemi<br />
di elettrolisi industriale, non<br />
solo Pem ma anche Aem<br />
(elettrolizzatori con membrana<br />
a scambio anionico),<br />
una tecnologia che potrebbe<br />
far compiere il salto di<br />
qualità nella produzione di<br />
idrogeno verde perché molto<br />
stabile e anche economica<br />
rispetto ai sistemi tradizionali<br />
poiché la struttura<br />
è stata semplificata e non<br />
richiede costosi sistemi per<br />
avere acqua ultrapura.<br />
Sempre sull’idrogeno verde,<br />
ma questa sulla produzione<br />
on-site e sulla cattura della<br />
CO 2<br />
, si incentra l’intervento<br />
di Alessandro Ciceri, di Xebec<br />
Europe, multinazionale<br />
canadese che opera nelle<br />
rinnovabili. «Nella supply<br />
chain dell’idrogeno possono<br />
avvenire vari passaggi<br />
dalla produzione all’utilizzo:<br />
nel primo caso, abbiamo<br />
la produzione tramite<br />
Steam Methane Reformer, la<br />
compressione, il trasporto<br />
(che comporta produzione<br />
di altra CO 2<br />
) e infine l’utilizzo;<br />
nel secondo caso,<br />
uno SMR on-site; nel terzo,<br />
elettrolizzatori on-site. Con<br />
la produzione on-site naturalmente<br />
si riducono i costi<br />
e le emissioni, non ci sono<br />
perdite durante lo stoccaggio<br />
e la movimentazione<br />
ed è possibile raggiungere<br />
l’autonomia nella fornitura.<br />
Per produrre un idrogeno<br />
che sia anche “carbon<br />
negative”, come l’idrogeno<br />
azzurro, è necessario<br />
catturare i gas di scarico<br />
derivanti dalla produzione,<br />
un’operazione che oggi riusciamo<br />
a portare a termine<br />
fino all’80 per cento, riutilizzando<br />
poi la CO 2<br />
nelle<br />
serre oppure distribuendola<br />
in forma liquefatta».<br />
Nuove tecnologie<br />
La tecnologia per la produzione<br />
di idrogeno procede<br />
a una velocità esponenziale:<br />
lo dimostra, in uno dei<br />
punti più interessanti del<br />
convegno, il nuovo Steam<br />
Methane Reformer di Wood<br />
(Amec Foster Wheeler) per<br />
la produzione di idrogeno<br />
azzurro e una nuova tecnologia<br />
per la produzione<br />
di bio-idrogeno, nella presentazione<br />
di Omar Bedani.<br />
«Crediamo che lo Steam Reformer<br />
continuerà a giocare<br />
un ruolo fondamentale nella<br />
produzione di idrogeno, ma<br />
catturare i gas di scarico è<br />
molto costoso: per questo<br />
abbiamo pensato a una decarbonizzazione<br />
che avvenga<br />
prima della combustione.<br />
Togliendo la CO 2<br />
dal syngas<br />
ci permette di recuperarne<br />
una quantità maggiore, tagliando<br />
del 95 per cento le<br />
emissioni. Per quanto riguarda<br />
il bio-idrogeno, abbiamo<br />
pensato di sostituire<br />
la carica fossile con un bioliquido<br />
rinnovabile, che ci<br />
consente di avere un idrogeno<br />
azzurro, ovvero “carbon<br />
negative”, anche su scale<br />
molto grandi. Questo tipo<br />
di impianto ha il vantaggio<br />
di essere molto semplice e<br />
di consumare meno energia<br />
elettrica».<br />
ia residenziale miscelata<br />
a idrogeno (2019), che ha<br />
ridotto le emissioni del 22<br />
per cento. «REPowerEU ha<br />
posto il 2029 come termine<br />
ultimo per la produzione<br />
di caldaie a combustibile<br />
fossile. È uno stop che per<br />
noi diventa un’opportunità:<br />
infatti abbiamo realizzato<br />
una seconda generazione di<br />
caldaie ad idrogeno, questa<br />
volta in grado di funzionare<br />
con un volume del 100 per<br />
cento».<br />
Chiude il convegno Pietro<br />
Bianchi di Leonardo Integration,<br />
analizzando l’aspetto<br />
del recupero e della<br />
valorizzazione del calore<br />
residuo nella generazione di<br />
idrogeno e tirando le somme<br />
sull’argomento: «La decarbonizzazione<br />
è un obiettivo<br />
da considerare ineludibile,<br />
ma poiché la disponibilità<br />
di energia pro-capite è<br />
correlata alla qualità della<br />
vita, oltre a ricercare nuove<br />
fonti rinnovabili dobbiamo<br />
porci il problema del recupero<br />
di fonti di calore a<br />
bassa temperatura. Se non<br />
possiamo consumare meno<br />
energia, dobbiamo produrne<br />
inquinando di meno».<br />
Il progetto Hyris di Enphos è<br />
una superbatteria formata da<br />
elettrolizzatori, stoccaggio a bassa<br />
pressione e celle a combustibile<br />
con batterie primarie integrate.<br />
Nelle presentazione dell’azienda<br />
canadese Xebec risultano<br />
evidenti i vantaggi della<br />
produzione di idrogeno on-site.<br />
16<br />
17
Cummins. Consumi della Performance Series<br />
TUTTO SOTTO<br />
CONTROLLO<br />
Come contenere i consumi, in modo da rispettare le prescrizioni sulle emissioni<br />
e mitigare l’impatto sugli Oem della sfrenata rincorsa del caro combustibile? Ce lo<br />
spiega Steve Nendick, che ci racconta come Cummins stia riuscendo nell’impresa<br />
in sette mosse. Consigli espressi in “Stage V” e validi a tutte le latitudini applicative<br />
In UK Cummins è una splendida settantenne<br />
Scrivi Darlington e pensi a Cummins nel Regno Unito e ai<br />
festeggiamenti per i 70 anni di insediamento. Una torta con<br />
tante candeline di platino. Dalle macerie del dopoguerra,<br />
Cummins è stata una presenza rassicurante in Gran Bretagna<br />
per un’ampia gamma di settori, tra cui l’edilizia, gli autobus,<br />
i camion, le ferrovie, il settore marittimo e la generazione<br />
di energia. È negli anni ’50 che Cummins <strong>Diesel</strong> Sales and<br />
Service è stata costituita come sussidiaria dell’importatore<br />
ufficiale Blackwood Hodge, all’epoca una delle più grandi<br />
organizzazioni di vendita e servizi per macchine per<br />
l’ingegneria civile al mondo, diventando formalmente un<br />
distributore indipendente per Cummins Inc.<br />
Cummins <strong>Diesel</strong> Sales and Service forniva anche un<br />
servizio per le applicazioni fuoristrada e per i produttori<br />
non rappresentati da Blackwood Hodge, come Michigan,<br />
Manitowoc, O&K, Ingersoll Rand e Atlas Copco.<br />
Blackwood Hodge era stata fondata dagli imprenditori<br />
seriali John Blackwood e Niall Hodge nel 1938, inizialmente<br />
specializzati in macchinari agricoli. Nel giro di quattro anni i<br />
soci vendono a Bernard Sunley. Blackwood Hodge setacciava<br />
le città devastate d’Europa alla ricerca di camion e attrezzature<br />
pesanti dismesse, in gran parte dell’esercito americano, da<br />
riportare alla vecchia ferriera di Hunsbury Hill, a Northampton,<br />
nel Regno Unito, dove i macchinari venivano riparati per una<br />
nuova vita nell’edilizia. Alla fine degli anni ’40, Bernard Sunley<br />
acquisì l’agenzia per Euclid e i suoi dumper da 15 tonnellate,<br />
disponibili con motorizzazioni Cummins o General Motors e<br />
il feedback positivo sui diesel Cummins indusse Sunley ad<br />
avviare le trattative per una distribuzione ufficiale, nel 1952.<br />
Nel 1956, Cummins costituì la Cummins Engine Company<br />
Ltd e aprì uno stabilimento a Shotts, a metà strada tra<br />
Edimburgo e Glasgow e vicino allo stabilimento di Euclid.<br />
Il sito di Wren’s Nest fu il primo impianto di produzione di<br />
Cummins al di fuori degli Stati Uniti. Nel 1965, Cummins<br />
aprì lo stabilimento di Darlington, nel nord dell’Inghilterra,<br />
e iniziò la produzione dei V6 e V8 “Small Vee”. Vent’anni<br />
dopo, la produzione è passata ai motori Mid-Range e, nel<br />
gennaio <strong>2022</strong>, Darlington ha prodotto il milionesimo motore<br />
Mid-Range, un’unità da 5,9 litri destinata a essere installata<br />
in un escavatore Hyundai HX220S a Ulsan City, in Corea del<br />
Sud. L’altro stabilimento di produzione Cummins nel Regno<br />
Unito si trova a Daventry, nelle Midland, inaugurato all’inizio<br />
degli anni ’70 per costruire la serie K e altri motori industriali<br />
per applicazioni heavy-duty. L’azienda ha costruito una rete<br />
nazionale per la vendita e l’assistenza dei prodotti a marchio<br />
Cummins e per fornire soluzioni più ampie come contratti di<br />
manutenzione, servizi di ingegneria, revisioni e ricostruzioni<br />
di motori e prodotti integrati personalizzati.<br />
Terra<br />
Le emissioni vanno a braccetto<br />
con i consumi. Lo<br />
sappiamo, non abbiamo<br />
scoperto l’acqua calda, ma di<br />
questi tempi “repetita iuvant”.<br />
L’esigenza di ridurre l’impatto<br />
ambientale allo scarico procede<br />
infatti di pari passo con il drammatico<br />
e inarrestabile lievitare<br />
del pieno alla pompa. Il Brent<br />
è stabile da qualche giorno al<br />
valore di 113 dollari, i costi di<br />
rifornimento alle stazioni di ser-<br />
vizio sono ormai fuori controllo,<br />
sopra i 2 euro al litro anche<br />
presso le stazioni di servizio<br />
più virtuose (questo in base alle<br />
quotazioni di lunedì 27 giugno).<br />
La ricetta per ottimizzare i consumi<br />
prevede i soliti ingredienti<br />
(pressione in camera di combustione,<br />
miglioramenti al sistema<br />
di iniezione, la frontiera dell’efficienza,<br />
i sistemi di post-trattamento<br />
ecc.), quello che cambia<br />
è l’abilità del cuoco. In questo<br />
caso si chiama Steve Nendick,<br />
Marketing Communications Director<br />
for Global Off-Highway<br />
di Cummins, è lui a raccontarci<br />
l’alchimia di Columbus.<br />
«Siamo assolutamente lieti di<br />
condividere i nostri sette principali<br />
consigli per ridurre il<br />
consumo di carburante.<br />
Qui trovate l’X15,<br />
il vertice della<br />
Performance Series.<br />
Steve Nendick ci<br />
racconta la formula<br />
Cummins per<br />
limitare il consumo<br />
di gasolio.<br />
Vado al... minimo!<br />
Girare al minimo contribuisce<br />
a sprecare carburante, indipendentemente<br />
dall’efficienza<br />
del motore. Eppure, nonostante<br />
sia noto, è spesso una pratica<br />
comune (abbiamo visto tutti<br />
gli operatori fermarsi in pausa<br />
pranzo con la macchina al<br />
minimo). Semplicemente spegnendo<br />
il motore quando non<br />
è in uso, gli operatori possono<br />
risparmiare carburante, ridurre<br />
le emissioni e prolungare la vita<br />
della macchina riducendo l’usura<br />
dei componenti, in questo<br />
caso del tutto inutile. A dispetto<br />
di quanto si sente dire nel<br />
settore, i sistemi stop-start non<br />
compromettono la durata del<br />
motore, essendo stati progettati<br />
specificamente per i cicli di<br />
lavoro di “quella” macchina<br />
e dell’operazione specifica e<br />
sono dotati di componenti ottimizzati.<br />
Inoltre, il sistema limita<br />
automaticamente il numero<br />
di arresti all’ora, a differenza<br />
di quanto avviene su un’automobile.<br />
Pertanto, se le macchine<br />
sono dotate di spegnimento<br />
temporizzato del minimo o di<br />
funzionalità di arresto, è opportuno<br />
attivarle. Cummins<br />
offre lo stop-start sui suoi motori<br />
della serie Performance e<br />
nelle prove reali abbiamo visto<br />
che consente un risparmio<br />
di carburante del 10 per cento<br />
rispetto ai motori standard.<br />
Modalità Eco<br />
Il lavoro può essere svolto in<br />
modalità Eco? Anche se molti<br />
operatori ignorano la modalità<br />
Eco (o la detestano), questa<br />
modalità riduce automaticamente<br />
la velocità del motore e<br />
fa risparmiare carburante. Non<br />
ignoratela, attivatela.<br />
L’importanza del controllo<br />
Molte macchine più recenti<br />
sono dotate di una serie<br />
di funzioni di monitoraggio.<br />
Analizzando i dati, gli operatori<br />
possono trovare efficienze<br />
operative comprendendo<br />
come viene utilizzata l’attrezzatura,<br />
ad esempio un eccessivo<br />
funzionamento al minimo<br />
o un uso aggressivo dell’acceleratore».<br />
La manutenzione predittiva è<br />
un’altra leva per mantenere<br />
il motore in “ottima forma”.<br />
E non si inquadri questa pratica<br />
solamente come leva per<br />
il Tco, che permette di esorcizzare<br />
lo spettro dei tempi<br />
di fermo, ma anche la fluidità<br />
degli innesti delle frizioni e la<br />
prevenzione degli effetti dei<br />
residui di olio e degli ugelli<br />
intasati, per fare due esempi.<br />
«Il monitoraggio aiuta anche<br />
a rilevare in anticipo l’insorgenza<br />
di potenziali problemi di<br />
assistenza e a ridurre i costi di<br />
riparazione e i tempi di fermo.<br />
Cummins Guidanz supporta<br />
questa funzionalità sui motori<br />
connessi elettronicamente, ad<br />
esempio.<br />
Manutenzione<br />
Comprendere e seguire i programmi<br />
di manutenzione raccomandati<br />
è fondamentale per<br />
garantire che le attrezzature<br />
offrano prestazioni ottimali. Le<br />
macchine sottoposte a scarsa<br />
manutenzione consumano più<br />
carburante a parità di lavoro<br />
rispetto a quelle sottoposte a<br />
buona manutenzione. La manutenzione<br />
preventiva consente<br />
inoltre di evitare riparazioni<br />
importanti a lungo termine,<br />
massimizzando la produttività<br />
e la durata del motore. Per<br />
continuare a parlare di cose<br />
che spesso vengono ignorate...<br />
Liquidi e pneumatici<br />
Seguite le raccomandazioni<br />
del produttore originale per<br />
assicurarvi che i fluidi corretti<br />
(come l’olio del motore,<br />
dell’impianto idraulico e<br />
dell’assale) siano utilizzati e<br />
mantenuti ai livelli richiesti.<br />
Per garantire un’efficienza<br />
ottimale del carburante, è<br />
importante effettuare ulteriori<br />
controlli sulla pulizia dei<br />
radiatori, delle griglie dei<br />
radiatori e dei filtri dell’aria,<br />
oltre a disporre correttamente<br />
dell’aria dei pneumatici per<br />
l’impiego previsto. Considerate<br />
la possibilità di aggiornare<br />
gli impianti e le attrezzature.<br />
Come sempre è necessario<br />
trovare un equilibrio tra spese<br />
in conto capitale e spese correnti,<br />
ma l’elevato costo del<br />
carburante può far pendere la<br />
bilancia verso la prima per alcuni<br />
operatori con attrezzature<br />
vecchie e meno efficienti.<br />
Rinnovare il parco<br />
Acquistando macchine nuove<br />
o più recenti, gli operatori<br />
possono trarre vantaggio dalle<br />
tecnologie dei motori diesel che<br />
sono state spinte più in alto nella<br />
scala evolutiva, diventando<br />
sempre più efficienti nei consumi,<br />
affidabili e pulite. Ad esempio,<br />
i più recenti motori Cummins<br />
della serie Performance<br />
consumano meno carburante<br />
rispetto alla generazione precedente,<br />
consentendo un sostanziale<br />
risparmio sui costi del<br />
carburante nel corso della vita<br />
del motore e della macchina.<br />
Formazione<br />
Infine, vale la pena di investire<br />
tempo, denaro e sforzi nella<br />
formazione del personale per<br />
le attrezzature che utilizza.<br />
Personale scarsamente addestrato<br />
sarà più propenso a<br />
maneggiare maldestramente la<br />
macchina, facendo lievitare il<br />
consumo di carburante. Con lo<br />
sviluppo delle capacità di monitoraggio,<br />
i dati raccolti potranno<br />
contribuire a migliorare<br />
la formazione degli operatori».<br />
18<br />
19
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
POWERTRAIN<br />
POWERTRAIN<br />
INTERNATIONAL<br />
POWERTRAIN<br />
INTERNATIONAL<br />
NEW AGCO<br />
era<br />
OWERTRAIN<br />
<strong>Diesel</strong> of the year 2021: John Deere 18.0L - AGCO Power: 100<br />
million euro to relaunch Linnavuori - Kohler: All about<br />
the engines division - Sustainability: e-SUV & more<br />
ELECTRIC<br />
Griffin<br />
Kohler Small Displacement - Sustainable Cat - H2 for<br />
freight & passengers - Web event: Is offroad multitasking? -<br />
SMALL BIG<br />
Deutz between ICE and alternatives - Scania Power Solutions<br />
winner<br />
Kohler wins <strong>Diesel</strong> of the Year for the third time - Scania<br />
Super puts ICE back in the lead on the road - Cat and CHP -<br />
Cummins acquisitions summary - Interview with Allison<br />
POWERTRAIN<br />
IFUTURE<br />
is now<br />
www vadoetorno com<br />
www.diesel-international.com<br />
www.dieseloftheyear.com<br />
ISSN 0042<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
DIESEL SUPPLEMENT<br />
July 2021<br />
Isotta Fraschini Motori 16V170 G Engine Road Show -<br />
Comparison: 1.5 liters industrial engines - Fish-Eye: hybrid<br />
Huddig backhoe, with Cummins - Marine: Cannes and Genoa<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www vadoetorno com<br />
www diesel-international com<br />
www dieseloftheyear com<br />
ISSN 0042<br />
BAUDOUIN<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
DIESEL SUPPLEMENT<br />
January <strong>2022</strong><br />
20M33<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www vadoetorno com<br />
www diesel-international com<br />
www dieseloftheyear com<br />
ISSN 0042<br />
Face to face with Baudouin - FPT Smart Hybrid Energy Hub -<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
DIESEL SUPPLEMENT<br />
May <strong>2022</strong><br />
Bergen & Langley - Green AG in USA - Alternative Cummins -<br />
Comparison: 13 litre truck - Cat IPU & Perkins IOPU - UFI Filters<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www vadoetorno com<br />
www diesel-international com<br />
www dieseloftheyear com<br />
ISSN 0042<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
DIESEL SUPPLEMENT<br />
SARÀ UN MARE<br />
SEMPRE PIÙ<br />
November 2021<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www vadoetorno com<br />
www diesel-international com<br />
www dieseloftheyear com<br />
ISSN 0042<br />
VERDE?<br />
www.diesel-international.com<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
DIESEL SUPPLEMENT<br />
March <strong>2022</strong><br />
ALLA RADICE<br />
DELLA PAROLA<br />
“IDROGENO”
FPT INDUSTRIAL. Intervista a Guglielmo Tummarello<br />
CORSARI<br />
DEL PACIFICO<br />
Fpt Industrial gonfia le vele delle vendite nella nautica, scorrazzando sulle due coste<br />
dell’Oceano Pacifico. La globalizzazione, di mercato e di prodotto, dei marini di Torino,<br />
sia per applicazioni diportistiche che professionali, si riverbera sia sulle coste cinesi che<br />
su quelle nordamericane. Fpt Industrial è presente a Cannes, Genova e Amburgo<br />
Mare<br />
Abbiamo lasciato Guglielmo<br />
Tummarello<br />
allo stand Bimotor,<br />
all’Arsenale di Venezia, il 30<br />
maggio, e lo ritroviamo in<br />
videochiamata, agli inizi di<br />
luglio. Ripartiamo da dove ci<br />
aveva portati lui, quel lunedì,<br />
cioè nella rapida progressione<br />
dei due luoghi più remoti,<br />
e sempre più effervescenti,<br />
dello scacchiere commerciale<br />
di Fpt Industrial, la Cina<br />
e gli Stati Uniti d’America.<br />
Passiamo la parola al Marine<br />
market segment director di<br />
Fpt Industrial.<br />
«La strategia di sviluppo<br />
delle tecnologie per il settore<br />
marino ha una parola<br />
d’ordine, globalizzazione, in<br />
una duplice accezione: sia<br />
in termini di prodotto che<br />
di espressione squisitamente<br />
geografica. Fpt Industrial si<br />
è inizialmente concentrata<br />
sul quadrante europeo, di<br />
gran lunga il più stimolante,<br />
quello con i volumi maggiori.<br />
Avendo acquisito col tempo<br />
una fetta rilevante del mercato<br />
nel Vecchio Continente,<br />
ci siamo giocoforza affacciati<br />
sugli altri scenari, che per<br />
noi sono tuttora emergenti.<br />
Un rinnovato focus di sviluppo<br />
di prodotto, per adattare<br />
i prodotti attualmente<br />
venduti in Europa ai mercati<br />
oltre Oceano, è stato il passaggio<br />
obbligato. Abbiamo<br />
rimpolpato la disponibilità<br />
di rating a norme Epa, con<br />
i dovuti adattamenti a livello<br />
data set dei nostri motori,<br />
per risultare conformi sia al<br />
pleasure che al commercial,<br />
che hanno normative distinte.<br />
Avendo adesso a disposizione<br />
una lineup molto più estesa,<br />
rispetto a cinque anni fa, abbiamo<br />
costruito un approccio<br />
su misura del dealer. Questa<br />
collaborazione è in piedi da<br />
diverso tempo e attendeva un<br />
paniere di prodotti in linea<br />
con le necessità dei cantieri<br />
americani per produrre i<br />
frutti sperati. In questo caso<br />
uno più uno ha fatto tre, non<br />
due! Con un portfolio molto<br />
competitivo, in un mercato in<br />
cui concettualmente la novità<br />
non solo è ben accetta ma è<br />
pure premiata, se gli utilizzatori<br />
sono confortati dal servizio<br />
di after sales. Soddisfatte<br />
queste condizioni gli americani<br />
vanno alla ricerca delle<br />
performance, intese a seconda<br />
delle esigenze come potenze<br />
di picco, altre volte come<br />
Tco. In entrambi i casi non<br />
temiamo il confronto, che si<br />
tratti della curva di potenza<br />
per il diporto o bassi consumi<br />
e disponibilità di coppia per<br />
il commerciale. Negli ultimi<br />
anni il mercato americano<br />
ha giocato un ruolo fondamentale<br />
per la crescita. Come<br />
spesso accade, confrontandoci<br />
con un nuovo mercato,<br />
nuove richieste e con le sfide<br />
di un’audience diversa, abbiamo<br />
raccolto e capitalizzato<br />
le osservazioni dei nostri<br />
Premi newyorchesi per Red Horizon<br />
Risale all’ultima edizione pre-Covid del Salone di Cannes<br />
l’epifania del Red Horizon, concepito da Fpt Industrial insieme<br />
a ZF e Navico (Simrad). Il Red Horizon, sistema elettronico<br />
di controllo e monitoraggio integrato per la nautica di Fpt<br />
Industrial, si è aggiudicato la medaglia d’oro all’edizione 2021<br />
dei New York Product Design Awards. Red Horizon è stato<br />
premiato nella categoria “Watercraft” per aver coniugato<br />
tecnologia, prestazioni, potenza e stile in uno splendido<br />
concept di motoscafo a zero emissioni. Creati per celebrare<br />
l’eccellenza del design nelle varie categorie di prodotti,<br />
indipendentemente dal fatto che si tratti di un’evoluzione<br />
graduale o di una vera e propria rivoluzione, i New York<br />
Product Design Awards premiano i designer che travalicano<br />
interlocutori, che ci hanno<br />
consentito di migliorare il<br />
prodotto a livello globale».<br />
Non ci sono solo gli Stati<br />
uniti a trainare il boom di<br />
Fpt nel marino.<br />
Esattamente, del resto pure in<br />
Cina abbiamo seguito un percorso<br />
di questo tipo. Fino a<br />
tre anni fa non avevamo prodotti<br />
da posizionare all’interno<br />
delle applicazioni che richiedessero<br />
la certificazione<br />
emissiva Ccs e la GB15<strong>09</strong>7,<br />
che consente la navigazione<br />
nelle aeree ristrette sui fiumi.<br />
Aggiustata la frazione della<br />
gamma che si è prospettata<br />
come la più interessante per<br />
la Cina, siano stati in grado<br />
di vendere a spot su alcuni<br />
progetti e diventare complessivamente<br />
più visibili in<br />
quel contesto. Così, quando<br />
è giunto il momento di partecipare<br />
a un tender per noi<br />
molto importante, ce lo siamo<br />
aggiudicati con l’N67 570,<br />
la realtà del momento per ideare progetti e soluzioni con<br />
valenza contemporanea e di prospettiva, destinati a plasmare<br />
il nostro futuro. Il prodotto vincente è stato presentato insieme<br />
alla versione marina del Cursor X. Il progetto Red Horizon<br />
viene proposto all’interno di un ambiente esclusivo, ispirato<br />
al mondo dell’automobile, delle auto di lusso, dell’architettura<br />
delle ville e delle imbarcazioni vintage italiane, creando una<br />
plancia confortevole con un tocco di minimalismo nel quale<br />
il cliente possa sentirsi come a casa. «Quando si progetta<br />
un nuovo oggetto, si vuole creare qualcosa di memorabile,<br />
ed è proprio questo che avevamo in mente quando ci siamo<br />
messi al lavoro», spiega David Wilkie, responsabile del<br />
Centro Stile di CNH Industrial.<br />
dopo avere fornito il motore<br />
per una barca prototipo che<br />
è risultata la migliore tra<br />
quelle che hanno partecipato<br />
a quella gara. Eminent, il nostro<br />
unico dealer cinese, lavora<br />
con noi da decenni e copre<br />
anche altre applicazioni. Nello<br />
specifico, il nostro 6,7 litri<br />
equipaggia dei Rib, gommoni<br />
a chiglia rigida da 7,5 metri,<br />
molto veloci. Il mercato cinese<br />
è assai particolare, come<br />
la sua utenza, per quello che<br />
si definisce lo scenario competitivo,<br />
in ragione di un’enorme<br />
barriera all’ingresso<br />
dei costruttori locali. Noi ci<br />
orientiamo solo verso certi<br />
profili, là dove il contenuto<br />
tecnologico è apprezzato e la<br />
mission è importante. Le applicazioni<br />
keel cooling sono<br />
ancora in una fase emergente<br />
e potranno essere apprezzate<br />
nei grandi fiumi cinesi, che<br />
possono presentare fondali<br />
molto fangosi.<br />
Quali sono le caratteristiche<br />
da soddisfare per soddisfare<br />
i desideri delle specifiche<br />
utenze?<br />
Il plus è un’organizzazione<br />
locale molto forte, radicata<br />
e organizzata. Questo è il<br />
leit-motiv che ci accompagna<br />
e che costituisce il punto di<br />
forza della nostra presenza in<br />
Europa, il network della forza<br />
vendita e post-vendita che,<br />
mi lasci dire, non è seconda<br />
a nessuno, e che vogliamo<br />
replicare in altri mercati. Le<br />
opportunità che si sono presentate<br />
negli ultimi anni non<br />
sono certamente casuali e ci<br />
dimostrano che abbiamo intrapreso<br />
la strada giusta.<br />
E quale sarebbe?<br />
Quella della soddisfazione del<br />
cliente in termini di supporto<br />
durante la fase di allineamento<br />
tecnico, di installazione,<br />
prove mare, fino al commissioning<br />
e al post-vendita. Ed<br />
è quanto è successo nel “demanding”<br />
mercato americano,<br />
attualmente coperto da<br />
tre distributori. In origine la<br />
nostra presenza era garantita<br />
da un solo dealer, Mshs, successivamente<br />
abbiamo conferito<br />
mandato anche a Stauffer<br />
<strong>Diesel</strong> e Madsen Power. I nostri<br />
obiettivi rimangono la copertura<br />
capillare del territo-<br />
rio e il servizio post-vendita.<br />
Come si stanno muovendo<br />
Nef e Cursor?<br />
La gamma Nef è quella che<br />
tipicamente catalizza le vendite,<br />
mediamente oltre il 70<br />
per cento. Nell’ultimo periodo<br />
si stanno riequilibrando le<br />
due famiglie, anche grazie al<br />
contributo dei C16. La gamma<br />
C9, opportunamente rivista<br />
e corretta, sta ottenendo<br />
risultati eccellenti e insieme<br />
all’N67 risulta la più venduta<br />
negli Usa, dove se facessi<br />
somma tra Cursor e Nef<br />
ne uscirebbe una divisione<br />
50 e 50. Non so se dipenda<br />
dall’andamento del mercato<br />
o se sia il nostro network a<br />
spostarsi sulle potenze più<br />
elevate, in controtendenza<br />
rispetto al trend. Noi aspettiamo<br />
un orizzonte temporale<br />
più lungo. Quest’anno<br />
è incredibile, una crescita<br />
anno su anno di questo tipo<br />
fino a pochi anni fa era impensabile:<br />
cresciamo in maniera<br />
significativa rispetto al<br />
peraltro già ottimo 2021, in<br />
egual misura su recreational<br />
e commercial. Probabilmente<br />
parte della crescita è legata<br />
anche al backlog dei cantieri.<br />
L’unica difficoltà che si potrebbe<br />
profilare all’orizzonte<br />
è, a mio avviso, lo shortage di<br />
componenti lato barca, sia di<br />
elettronica che meccanica di<br />
precisione, che potrebbe rallentare<br />
l’industry nel prossimo<br />
immediato futuro.<br />
Cosa succede nel versante<br />
Oem?<br />
Continuiamo ad annoverare<br />
le collaborazioni con Caterpillar,<br />
per il C9 e il C13, con<br />
Mercury per l’N67, e l’ultimo<br />
sodalizio con Yanmar, con il<br />
Nef da 6,7 litri e l’8,7 litri<br />
Cursor.<br />
Anticipazioni sui saloni?<br />
Supportiamo i dealer nella<br />
promozione delle attività,<br />
come la partecipazione alle<br />
fiere. Partecipiamo direttamente<br />
al Cannes Yachting Festival,<br />
con anteprima sfiziose,<br />
e all’Smm di Amburgo, dove<br />
lanciamo una nuova applicazione,<br />
a dimostrazione della<br />
doppia anima marina di Fpt<br />
Industrial (diportistica e commerciale,<br />
ndr).<br />
22<br />
23
Mare<br />
Fin che la barca va, lasciala<br />
andare, canta l’Orietta<br />
da Cavriago, e pare che i<br />
cantieri nautici l’abbiano presa<br />
in parola, a considerare i<br />
grafici delle vendite, a dispetto<br />
degli shock della catena di<br />
fornitura.<br />
Volvo Penta era e rimane la<br />
sirenetta della sala macchine<br />
ed è quindi la più esposta<br />
agli umori del mercato. Andrea<br />
Piccione, Head of Sales<br />
di Volvo Penta Italia, ci aiuta<br />
ad inquadrare la differenza<br />
VOLVO PENTA. Intervista ad Andrea Piccione<br />
LA SIRENETTA HA<br />
PASSAPORTO SVEDESE<br />
Non ce ne vogliano Andersen e l’orgoglio identitario danese, in considerazione dei<br />
dati di vendita, Volvo Penta ribadisce la leadership nella nautica. Si annunciano novità<br />
“elettriche”, che scaturiscono dal fronte delle applicazioni commerciali, e soluzioni<br />
creative per spingersi nel diporto fino ai 60 metri. Buone prospettive anche per il 2023<br />
qualitativa delle applicazioni<br />
marine. «Assistiamo a una<br />
divaricazione tra domanda<br />
e offerta. Dopo la pandemia<br />
abbiamo assistito a un enorme<br />
balzo nella domanda, stimiamo<br />
che il 40 per cento delle<br />
vendite sia composto da nuovi<br />
armatori, verosimilmente<br />
abituati a standard qualitativi<br />
automotive».<br />
In quali segmenti?<br />
Si registra un forte input sopra<br />
gli 80 piedi ma la crescita è<br />
generalizzata, anche l’usato<br />
è praticamente introvabile. Il<br />
mercato è esploso nel momento<br />
di maggior debolezza della<br />
supply chain, le fabbriche si<br />
trovavano a un regime minimo,<br />
mettendo in crisi l’intera<br />
filiera.<br />
gdsrbhfg fgh<br />
Eccola, la nota dolens…<br />
Un fattore che contraddistingue<br />
il marino, in questa cornice,<br />
è il valore della fornitura<br />
del motore in rapporto al valore<br />
del prodotto finale. È chiaramente<br />
un quoziente particolare,<br />
legato al maggior costo<br />
delle barche rispetto a quello<br />
di altre applicazioni. Un altro<br />
elemento di specificità del<br />
marino, per Volvo Penta, è<br />
che molti cantieri si affidano<br />
al 100 per cento a noi per la<br />
catena di potenza, comprese<br />
eliche, joystick ecc. Nel corso<br />
degli ultimi mesi assistiamo a<br />
un’inversione di tendenza, con<br />
la decisa ripresa della capacità<br />
dei D4 e dei D6. Abbiamo<br />
richiesto al Gruppo Volvo una<br />
superiore disponibilità di D8,<br />
D11 e D13. Peraltro, ci viene<br />
incontro in questa direzione<br />
una leggera flessione della<br />
domanda. Con l’entrobordo<br />
siamo più in difficoltà perché<br />
la fornitura degli invertitori<br />
dipende da ZF. Con gli Ips, invece,<br />
stiamo recuperando terreno.<br />
Registriamo quasi il 40<br />
per cento in più, ed è un anno<br />
record per Volvo Penta. I cantieri<br />
hanno però raddoppiato i<br />
volumi di vendita senza un’adeguata<br />
capacità di accompagnare<br />
e sostenere la domanda.<br />
Un fattore che ci ha frenati,<br />
impedendoci di raddoppiare le<br />
vendite rispetto all’anno precedente.<br />
L’incertezza diffusa<br />
ha indotto la gente a spendere<br />
nel breve termine. Abbiamo<br />
visibilità su tutto il 2023, abbiamo<br />
un “order book” fluido,<br />
anche in ragione delle difficoltà<br />
nella catena di fornitura, e<br />
non si notano cali sostanziali,<br />
a parte la fisiologica flessione<br />
di cui ho già detto.<br />
E l’idrogeno?<br />
Volvo sta approcciando anche<br />
questo aspetto, alla pari delle<br />
nuove tecnologie in generale,<br />
con i metodi tipici del grande<br />
gruppo svedese, quindi<br />
in modo razionale. Abbiamo<br />
analizzato la questione delle<br />
fonti alternative al diesel, con<br />
un focus su soluzioni diverse<br />
in funzione del ciclo operativo<br />
dell’imbarcazione: full electric<br />
per il piccolo diporto e i cicli<br />
operativi come quello dello<br />
shuttle sette metri di un hotel<br />
di lusso, lo ricarichi di notte<br />
e lo usi… tre, forse quattro<br />
volte al giorno? Quindi, l’ibrido<br />
parallelo, con Ips, motore<br />
diesel e motore elettrico.<br />
Salendo di taglia soluzioni integrate<br />
sempre più complesse.<br />
O Ips elettrici, con gruppi di<br />
bordo a giri variabili e pacco<br />
batterie, come i catamarani<br />
che abbiamo esposto al<br />
Salone di Southampton. Una<br />
configurazione di cui c’è forte<br />
richiesta. Il risparmio non è<br />
nell’efficienza ma nella possibilità<br />
di modulare il carico<br />
in base alla richiesta effettiva.<br />
Un’imbarcazione che lavora<br />
al 20/30 per cento del carico,<br />
non richiede più l’accensione<br />
di due grandi motori diesel,<br />
ma di un semplice gruppo a<br />
giri variabili. Stiamo sviluppando<br />
tanti progetti, anche<br />
insieme a Danfoss. Ritengo<br />
che nella nautica il motore a<br />
combustione interna avrà una<br />
storia lunga. Noto la tendenza<br />
a banalizzare, non tutto quello<br />
che compare nell’automotive è<br />
replicabile nella nautica, che<br />
ha numeri e cicli di lavoro ridotti<br />
e imprevedibili, per cui è<br />
impossibile fare calcoli. Volvo<br />
Penta sta facendo studi sulle<br />
applicazioni nautiche commerciali,<br />
come i traghetti, che<br />
travaseremo nel diporto.<br />
In merito ai combustibili alternativi,<br />
il gruppo Volvo si è<br />
espresso favorevolmente sul<br />
biodiesel. Sull’idrogeno sono<br />
francamente scettico, per questioni<br />
di logistica, approvvigionamento<br />
e stoccaggio. Sui<br />
camion funziona, perché quel<br />
ciclo operativo si sposa bene<br />
con l’idrogeno. Nella nautica<br />
non ci sarà un on/off, ma un<br />
lento ritagliarsi quote di mercato<br />
per sostituire i motori<br />
diesel, nel lungo periodo.<br />
Volvo Penta ha recentemente<br />
aggiornato il D13 in ottica<br />
commercial. Sono previsti<br />
ritocchi di potenza alla famiglia<br />
diportistica?<br />
L’idea di Volvo è salire di taglia,<br />
nel 2023 presenteremo<br />
un prodotto che ci porterà su<br />
imbarcazioni intorno alle 500<br />
gros tonn, indicativamente sui<br />
55/60 metri, non con aumenti<br />
di potenza ma con una soluzione<br />
creativa. Saremo presenti<br />
su imbarcazioni dislocanti,<br />
con un palese cambio di marcia<br />
rispetto al passato.<br />
Scr e common rail sono<br />
prassi comune sull’intera<br />
famiglia al di sopra dei 56<br />
chilowatt? Gli Ips e le barche<br />
più grandi equipaggiate<br />
da voi?<br />
I 13 litri sono tuttora legati<br />
agli iniettori pompa, comunque<br />
con degli ottimi consumi<br />
specifici. La gamma Scr<br />
parte dal D8, prosegue con<br />
il D13, da maggio è disponibile<br />
la soluzione integrata<br />
fino all’Ips1350, quindi per le<br />
barche sopra i 24 metri. È una<br />
soluzione molto compatta, rodata<br />
in altri ambiti di utilizzo<br />
del Gruppo Volvo. Riteniamo<br />
sia un grande plus per i cantieri.<br />
Gli scafi più lunghi equipaggiati<br />
da Volvo Penta sono<br />
l’Amer 120, il Mangusta da 33<br />
metri e il San Lorenzo 112. I<br />
cantieri rinnovano la fiducia<br />
a Ips, l’unica soluzione industrializzata<br />
che consente di risparmiare<br />
il 30 per cento del<br />
gasolio, sommando i vantaggi<br />
di installazione, integrazione<br />
prodotto, efficienza, comfort.<br />
Il mercato diportistico continua<br />
a cavalcare l’onda.<br />
Volvo è sempre allineata a<br />
questa tendenza? Come percepite<br />
l’evoluzione del mercato<br />
nel breve periodo?<br />
A meno di cataclismi, nei prossimi<br />
12 mesi dovrebbe continuare<br />
questo stato di salute,<br />
l’order book è sano. Ci prepariamo<br />
al riallineamento del<br />
mercato, i volumi attuali non<br />
sono replicabili all’infinito.<br />
Vedremo con quale velocità.<br />
Può parlarci dell’evoluzione<br />
dell’Assisted docking?<br />
È strettamente legato all’Ips.<br />
Lanciato l’anno scorso, è disponibile<br />
fino al D11 e arriverà<br />
sul D13 a maggio 2023.<br />
Non crediamo in questo momento<br />
nell’ormeggio automatico,<br />
come, del resto, il mercato<br />
auto. Ci sono solamente<br />
dei prototipi come quello che<br />
abbiamo portato all’Ocean<br />
Race. La tecnologia c’è, ma<br />
le altre barche non hanno<br />
l’auto docking... Grazie alla<br />
partnership con Garmin associamo<br />
l’assisted docking alla<br />
visualizzazione a 360° della<br />
barca.<br />
L’interazione con Zem?<br />
Sarà il 2023 l’anno del big<br />
bang elettrico del Gruppo,<br />
annunciato nel 2021 ma castrato<br />
dalla pandemia? Nella<br />
nautica, però, cosa significa<br />
“elettrificare”? Cantieri e<br />
armatori sono pronti?<br />
C’è un’accelerazione nell’elettrificazione<br />
della marina commerciale,<br />
nel diporto rimane<br />
una leva di marketing e un’esperienza<br />
di navigazione. Certamente<br />
non è una questione di<br />
risparmio energetico, dal momento<br />
che non consuma meno<br />
del diesel. Siamo comunque<br />
vincolati ai bassi numeri della<br />
nautica, un ecosistema che<br />
non consente di sviluppare un<br />
progetto industriale. Concepiamo<br />
e sviluppiamo progetti<br />
nel commerciale che saranno<br />
mediati nel diporto. Gli stimoli<br />
normativi saranno decisivi,<br />
come per le macchine terrestri.<br />
Nel 2023 vedremo qualche<br />
macchina ibrida. Dipendiamo<br />
dalle catene efficienti sviluppate<br />
nel truck. Zem si occupa<br />
di batterie e integrazione di<br />
bordo, seguiamo qualche progetto<br />
insieme, triangolando<br />
con loro e Danfoss.<br />
24<br />
25
MAN ENGINES. Dual fuel. Con l’idrogeno<br />
NON È UNA<br />
ESERCITAZIONE<br />
Frase presa in prestito dalle saghe belliche e dai “disaster movie”, si presta ad indicare<br />
i tanti falsi allarmi e i “satelliti spia” comparsi sul monitor della transizione energetica.<br />
L’ufo, in questo caso, è l’idrogeno, che Man Engines ha però concretamente applicato al<br />
sistema propulsivo dell’Hydrocat 48, equipaggiato da un paio di D2862 LE44<br />
Pomo della discordia,<br />
anche quando è tirato<br />
in ballo in formato ecocompatibile,<br />
il motore endotermico<br />
si siede alla tavola<br />
della transizione. Regista di<br />
questa apparizione è Man<br />
Engines, che col termico e il<br />
ciclo <strong>Diesel</strong> ha un rapporto<br />
intimo, quasi cromosomico.<br />
Vi introduciamo alla collaborazione<br />
tra Man e Windcat<br />
Workboats con le parole di<br />
Werner Kübler, responsabile<br />
dello sviluppo di Man Engines.<br />
«La particolarità della<br />
nostra tecnologia è che utilizziamo<br />
un motore diesel con-<br />
venzionale, che non ha bisogno<br />
di essere ottimizzato per<br />
l’idrogeno» esordisce Kübler.<br />
«Man Engines vanta una lunga<br />
esperienza nello sviluppo<br />
di motori diesel affidabili e a<br />
basso consumo di carburante,<br />
anche per le imbarcazioni da<br />
lavoro. Sulla base di questa<br />
esperienza, siamo riusciti a<br />
ottenere i migliori valori di<br />
consumo anche nel funzionamento<br />
a doppia alimentazione,<br />
garantendo lo stesso<br />
comportamento operativo del<br />
funzionamento diesel a pieno<br />
carico. Allo stesso tempo,<br />
grazie all’uso dell’idrogeno,<br />
riduciamo le emissioni di CO 2<br />
dallo scarico di una media di<br />
circa il 50 per cento, e addirittura<br />
fino all’80 per cento<br />
come valore di picco».<br />
Viene quindi utilizzato il motore<br />
marino V12 in cui l’idrogeno<br />
è introdotto nell’aria di<br />
sovralimentazione tramite un<br />
adattatore e viene quindi aggiunto<br />
al ciclo di combustione.<br />
Il processo di combustione<br />
segui i principi del ciclo<br />
<strong>Diesel</strong>, e richiede l’iniezione<br />
di circa il 5 per cento di gasolio.<br />
I parametri di iniezione<br />
common rail del gasolio sono<br />
stati ottimizzati per il funzionamento<br />
a doppio carburante.<br />
Chiaramente il ricorso a una<br />
tecnologia così collaudata<br />
consiste nelle competenze<br />
diffuse e nella capillarità della<br />
rete di assistenza, quando<br />
entra in gioco la manutenzione.<br />
Inoltre, il funzionamento<br />
a gasolio puro può continuare<br />
senza interruzioni, ad esempio<br />
in caso di esaurimento<br />
dell’idrogeno. Disponibilità,<br />
comfort di guida e sicurezza<br />
operativa sono quindi sempre<br />
garantiti dell’adattabilità del<br />
motore a combustione interna.<br />
Anche Willem van der Wel,<br />
amministratore delegato di<br />
Mare<br />
Il campo eolico marino è fortemente<br />
evocativo dell’idrogeno verde. Immagine<br />
concessa da Windcat Workboats.<br />
Windcat Workboats, sottolinea<br />
questo concetto e rilancia:<br />
«Iniziando con i motori<br />
a doppia alimentazione, possiamo<br />
rendere la tecnologia<br />
dell’idrogeno realmente<br />
operativa e dare il via a un<br />
ulteriore sviluppo della tecnologia,<br />
delle normative, della<br />
catena di fornitura ecc.».<br />
A questo punto scendiamo in<br />
campo direttamente noi, di<br />
DIESEL, con le domande che<br />
abbiamo indirizzato al quartier<br />
generale.<br />
Cominciamo dall’inizio:<br />
combustione. Può spiegare<br />
cos’è e come funziona l’adattatore?<br />
Cosa significa<br />
il 5 per cento di diesel: c’è<br />
un serbatoio che eroga il 5<br />
per cento dell’iniezione sotto<br />
forma di diesel e il resto<br />
è idrogeno? Può spiegare il<br />
processo di iniezione e combustione?<br />
Il comportamento operativo,<br />
il consumo di carburante e<br />
tutte le altre caratteristiche<br />
del Man D2862 LE448 Dual<br />
Fuel in modalità diesel corrispondono<br />
esattamente al<br />
Man D2862 LE428 con le<br />
stesse prestazioni (749 chilowatt,<br />
alias 1.019 cavalli a<br />
2.100 giri). In una forma di<br />
pretrattamento, all’aria di<br />
sovralimentazione viene aggiunta<br />
una quantità di idro-<br />
Cmb.Tech: «Utilizziamo endotermici che bruciano<br />
idrogeno e ammoniaca e non emettono CO 2<br />
.<br />
I motori a combustione sono molto più economici<br />
di altre tecnologie, sono affidabili e possono<br />
essere utilizzati nell’ordine dei megawatt»<br />
geno misurata con precisione.<br />
Questa miscela di idrogeno e<br />
aria viene poi accesa con il<br />
gasolio iniettato nella camera<br />
di combustione dei cilindri.<br />
A seconda del punto di<br />
funzionamento del motore, è<br />
necessaria solo una quantità<br />
molto ridotta di gasolio. Sul<br />
banco di prova del motore<br />
sono stati raggiunti valori<br />
decisamente soddisfacenti,<br />
fino al 5 per cento di gasolio,<br />
che però aumentano nel funzionamento<br />
reale. I parametri<br />
di iniezione del gasolio sono<br />
ottimizzati in modalità dual<br />
fuel per ottenere le emissioni<br />
più basse e i migliori valori di<br />
consumo. Pertanto, in modalità<br />
dual fuel, viene rilasciata<br />
una quantità notevolmente<br />
inferiore di CO 2<br />
nei gas di<br />
scarico in circostanze in cui<br />
il comportamento operativo<br />
e le caratteristiche a pieno<br />
carico rimangono invariate.<br />
In caso di problemi nel circuito<br />
dell’idrogeno o di esaurimento<br />
delle scorte di idrogeno,<br />
è possibile passare al<br />
diesel in qualsiasi momento.<br />
Questo garantisce un funzionamento<br />
ininterrotto con la<br />
normale affidabilità. A bordo<br />
dell’imbarcazione Hydrocat<br />
48 sono alloggiati tre serbatoi<br />
di idrogeno modularizzati<br />
da Cmb.Tech. Ognuno ha una<br />
quantità di 69 chili di idrogeno.<br />
Inoltre, sono presenti due<br />
serbatoi di gasolio da 2.900<br />
litri ciascuno (disponibile,<br />
su richiesta, con capacità di<br />
1.900 litri).<br />
Va inoltre menzionato che il<br />
Man D2862 LE448 Dual Fuel<br />
è dotato di un sistema modulare<br />
Scr, sempre a firma Man,<br />
che riduce gli ossidi di azoto<br />
nei gas di scarico mediante<br />
un efficace post-trattamento,<br />
in modo da rispettare i valori<br />
limite previsti dalla normativa<br />
26<br />
27
E i combustibili rinnovabili dove li mettiamo?<br />
Se credete che Man Engines si limiti alle applicazioni<br />
dell’idrogeno, vi sbagliate. A seguire, trovate infatti un<br />
esempio altrettanto disponibile quanto legato a una tendenza<br />
di mercato che, si spera, si riflette anche tra le aspettative<br />
dell’opinione pubblica. L’idrogeno infatti appare ancora<br />
lontano dall’utilizzo massiccio, per i combustibili sintetici si<br />
tratta essenzialmente di limare alcune questioni tecniche,<br />
come quelle legate al punto di fiamma e alla viscosità, oppure<br />
di natura finanziaria, quindi vincolate all’incentivazione<br />
pubblica. Man ha approvato l’utilizzo di gasolio rinnovabile,<br />
con effetto immediato, su tutti i motori marini dell’attuale<br />
gamma, in linea con lo standard EN15940 in Europa e con<br />
la specifica americana Astm D975 dell’American society<br />
for testing and materials. Ciò consentirà agli utilizzatori di<br />
sostituire il gasolio convenzionale a base di petrolio con<br />
un gasolio ottenuto su base rinnovabile. Questo genere di<br />
combusatibile, è bene ricordarlo, si ottiene infatti da rifiuti e<br />
residui di origine animale e vegetale, biomassa cellulosica<br />
come i residui delle colture, ma anche oli vegetali idrotrattati<br />
(è il caso dell’Hvo). «Con l’omologazione dei motori marini<br />
per il gasolio rinnovabile, Man Engines dà un importante<br />
contributo alla sostenibilità, sia nella navigazione da diporto<br />
che in quella professionale», ha dichiarato Claus Benzler,<br />
Responsabile Marine MAN Engines. Inoltre, la combustione<br />
di gasolio rinnovabile rilascia circa il 30 per cento in meno<br />
di particelle e circa il 10 per cento in meno di ossidi di azoto.<br />
«Il gasolio rinnovabile garantisce una combustione più pulita<br />
con minori emissioni. Ciononostante, non si registrano né<br />
riduzioni delle prestazioni né svantaggi per quanto riguarda<br />
gli intervalli di assistenza e manutenzione», ha spiegato<br />
Werner Kübler, Head of Engineering, che abbiamo “sentito”<br />
anche nel testo portante, commentare il sistema dual fuel<br />
a idrogeno. L’uso di un sistema di post-trattamento dei<br />
gas di scarico non ha inoltre alcun effetto negativo sui<br />
componenti del sistema o sull’efficienza dell’unità se si<br />
utilizza un carburante “verde”. Un altro aspetto che merita di<br />
essere sottolineato è che l’utilizzo di gasolio rinnovabile non<br />
richiede alcuna modifica ai veicoli esistenti o all’infrastruttura<br />
di rifornimento. Il carburante rinnovabile può essere rifornito<br />
in forma pura, cioè al 100% di gasolio rinnovabile senza<br />
aggiunta di gasolio convenzionale.<br />
Le serie Man D2862, D2868 e D2676, frazionata a 12, a<br />
8 e a 6 cilindri, per impieghi che spaziano dagli yacht, alle<br />
barche da pesca sportiva alle imbarcazioni da lavoro, sono<br />
specificamente approvate per il gasolio rinnovabile.<br />
La gamma completa di motori marini Man va da 200 a 2.000<br />
cavalli (cioè da 147 a 1.471 chilowatt), conformi sia alle<br />
normative Epa, che Imo e dell’Unione Europea.<br />
Imo Tier III. Grazie alla combustione<br />
più pulita in modalità<br />
dual fuel, il consumo di<br />
urea tecnia si riduce di circa<br />
il 50 per cento.<br />
Per il resto, il motore è lo<br />
stesso, a livello di componentistica:<br />
bielle, pistoni,<br />
common rail ecc.?<br />
A parte le interfacce con il<br />
sistema a idrogeno (meccaniche<br />
ed elettriche), non ci<br />
sono modifiche al motore. Gli<br />
interventi più importanti per<br />
ottimizzare il funzionamento<br />
in modalità dual fuel riguardano<br />
il software.<br />
Qual è l’efficienza del D28,<br />
quando funziona a idrogeno?<br />
L’efficienza consiste nel ridurre<br />
le emissioni di CO 2<br />
dallo scarico grazie all’uso<br />
dell’idrogeno, con una media<br />
di circa il 50 per cento, e addirittura<br />
fino all’80 per cento<br />
come valore di picco. Rispetto<br />
a un motore a idrogeno puro,<br />
il nostro propulsore a doppia<br />
alimentazione garantisce il<br />
funzionamento della nave anche<br />
nel caso in cui l’idrogeno<br />
non sia disponibile sulla nave<br />
o presso l’infrastruttura di rifornimento.<br />
In termini di efficienza effettiva,<br />
si può affermare che<br />
il delta diesel-idrogeno nel<br />
campo di guida principale è<br />
solitamente inferiore all’1 per<br />
cento. Ad esempio, l’efficienza<br />
effettiva alla curva dell’elica<br />
di 1.400 giri è del 40,8 per<br />
cento (nel caso del diesel) e<br />
del 40,7 per cento (nel caso<br />
del dual fuel).<br />
Perché installare comunque<br />
l’Scr, l’idrogeno non è<br />
sufficiente per soddisfare i<br />
parametri emissivi di ossidi<br />
di azoto? È necessario in<br />
caso di esaurimento dell’idrogeno?<br />
Nel motore a doppia alimentazione,<br />
per il processo di<br />
accensione viene bruciata<br />
una miscela di gasolio e aria.<br />
Questo produce inevitabilmente<br />
anche ossidi di azoto,<br />
che devono essere ridotti ai<br />
valori Imo Tier III garantiti<br />
da un sistema catalitico con<br />
AdBlue.<br />
In modalità dual fuel, le emissioni<br />
di NOx grezzi del motore<br />
sono ridotte del 50-70 per<br />
cento circa. In alcuni punti di<br />
carico questo non è sufficiente<br />
per sodvdisfare lo standard<br />
Imo Tier III. Naturalmente,<br />
per poter funzionare in modalità<br />
diesel e rispettare la normativa<br />
Imo Tier III, il sistema<br />
Scr è comunque necessario.<br />
Qui, il D2862<br />
Dual Fuel nel<br />
tipico formato<br />
scontornato.<br />
Come è nata la collaborazione<br />
con Windcat Workboats<br />
e il perché di questa applicazione?<br />
Il fatto è che Cmb.Tech ha<br />
una grande esperienza relativamente<br />
all’idrogeno e ai<br />
relativi sistemi di propulsione,<br />
ed è molto radicata nel<br />
mondo marino all’interno<br />
del Gruppo Cmb, del quale<br />
anche Windcat Workboats è<br />
una filiale.<br />
Man Engines, con la sua<br />
esperienza decennale nello<br />
sviluppo e nella vendita di<br />
motori marini, è il partner<br />
ideale per Cmb.Tech.<br />
Questa tecnologia dual fuel<br />
è applicabile a tutti i motori<br />
marini del listino Man? Lo<br />
vedremo quindi presto nel<br />
settore del diporto?<br />
Abbiamo ricevuto una risposta<br />
tale dal mercato, in merito<br />
all nostro motore D2862<br />
LE448 a doppia alimentazione,<br />
che vorremmo affrontarla<br />
in termini di vendita come<br />
primo passo. Quando avremo<br />
gestito questo primo impatto,<br />
saremo in grado di valutare<br />
eventuali ulteriori sviluppi.<br />
28<br />
29
SCANIA. Al Salone di Genova<br />
COME UNA<br />
SECONDA PELLE<br />
Quella che riveste un qualsiasi motore di quelle latitudini, che si ragioni di Danimarca,<br />
Finlandia o Svezia. Scania Power Solutions ha riscoperto la vocazione diportistica, e<br />
si presenta al Salone di Genova con il 13 e il 16 litri, che hanno incontrato il favore dei<br />
primi cantieri. Allo stand anche la soluzione elettrificata, nell’ottica dell’ibridazione<br />
Il dado è tratto:<br />
i motori Scania<br />
saranno disponibili<br />
per il diporto,<br />
quindi anche<br />
per gli yacht,<br />
direttamente da<br />
Södertälje. In Italia<br />
se ne occupano<br />
direttamente da<br />
Trento.<br />
dettaglio, Scania Power Solutions<br />
dispone di una gamma<br />
completa sia per la propulsione<br />
che gli ausiliari, che parte<br />
dalle applicazioni gravose,<br />
che definiamo “servizio continuo”,<br />
come quelle portuali<br />
e per la pesca, e si declina<br />
fino alle potenze più alte per<br />
il diporto (700 - 1.200 cavalli).<br />
I motori sono il 6 cilindri<br />
in linea, il D13 (700 - 900<br />
cavalli), e il V8 DI16 (1.000,<br />
1.100 e 1.150 cavalli sono<br />
le tarature omologate Rcd2,<br />
quindi utilizzabili in Europa,<br />
mentre una taratura da 1.200<br />
cavalli è destinata ai mercati<br />
Un gran bel biglietto da visita<br />
È una collaborazione tutta svedese quella tra Marell Boats<br />
e Scania, che hanno progettato l’imbarcazione da pattuglia<br />
M17 con sistema di alimentazione ibrido, che entrerà a<br />
breve in funzione. Il mezzo verrà utilizzato anche per test<br />
approfonditi del sistema ibrido in condizioni di mare mosso<br />
e ad alte velocità, superiori a 55 nodi.<br />
Con il lancio dell’M17 Patrol, con sistema di alimentazione<br />
ibrido, Scania e Marell Boats stanno sviluppando<br />
congiuntamente applicazioni marine sostenibili e<br />
tecnologicamente avanzate.<br />
Il Marell M17 Patrol ha una dimensione di 17 x 4,3 metri<br />
con un dislocamento di 18-23 tonnellate. Diventerà<br />
l’imbarcazione ad alta velocità ibrida più efficiente dal punto<br />
di vista energetico sul suo mercato. Ciò è reso possibile<br />
dalla combinazione della nuova tecnologia ibrida di Scania<br />
con la tecnica costruttiva di Marell.<br />
Operatori di ricerca e soccorso (Sar), polizia, militari e altri<br />
enti governativi richiedono imbarcazioni ad alte prestazioni<br />
con sistemi di propulsione ibrida in grado di operare ad<br />
alta velocità durante i transiti a lunga distanza e con un<br />
ridotto impatto ambientale. Questo mezzo dovrà inoltre<br />
extraeuropei). Il 9 litri è previsto<br />
solo per le applicazioni<br />
da servizio continuo e intermittente.<br />
Partendo proprio<br />
da questi utilizzi, la gamma<br />
Scania per il servizio continuo<br />
copre da 220 a 750 cavalli,<br />
che sono così declinate:<br />
il 9 litri copre da 220 a 350<br />
cavalli, il 13, invece, da 400<br />
a 550, il 16 dai 550 ai 750<br />
cavalli. Per le applicazioni intermittenti<br />
la fascia è quella<br />
300 - 900 cavalli, spalmata<br />
sulle tre famiglie, con il 9 litri<br />
fino a 400 cavalli, il 13 a 700<br />
e il V8 a 900. Le applicazioni<br />
militari e per scafi plananti ad<br />
essere in grado di operare in modo silenzioso ed efficiente,<br />
ad esempio all’interno dei porti e durante le missioni di<br />
pattugliamento. L’M17 è l’evoluzione della piattaforma M15<br />
progettata da Marell e che è stata premiata con il premio<br />
“Interceptor of the year” dalla rivista Baird Maritime nel 2019<br />
e nel 2020. La piattaforma M15 è stata selezionata come<br />
mezzo da pattuglia dalla polizia marittima e come mezzo<br />
di soccorso dai vigili del fuoco di Stoccolma.<br />
uso commerciale sono suddivise<br />
in base alle ore di utilizzo<br />
e al fattore di carico, e non<br />
contemplano il 9 litri. Oltre<br />
alla gamma, il fattore che ci<br />
ha indotti a presentarci in prima<br />
persona, come per gli altri<br />
settori di nostra competenza,<br />
sono i servizi collegati. Anche<br />
per il diporto, come per<br />
la nautica commerciale, garantiamo<br />
la disponibilità di<br />
Scania Assistance, con la gestione<br />
dell’assistenza tramite<br />
call center, che si preoccupa<br />
di deviare la chiamata al centro<br />
di assistenza più vicino.<br />
Abbiamo visto che si riducono<br />
i tempi intervento in maniera<br />
sostanziale. Dal 2019<br />
su tutte le nostre applicazioni<br />
forniamo il C300, una scheda<br />
installata originariamente<br />
sui camion, che permette la<br />
diagnostica a distanza. La<br />
diagnostica remota permette<br />
di coinvolgere più persone,<br />
in qualsiasi punto della nostra<br />
rete di assistenza. Stiamo<br />
formando la nostra rete sulle<br />
specificità del diporto».<br />
Carri: «La rete costituisce un<br />
fattore strategico, fare parte<br />
del nostro circuito di officine<br />
autorizzate significa automaticamente<br />
avere esperienza.<br />
Mare Diporto<br />
Muscoli, cioè capacità<br />
di risalita e curve specifiche<br />
tanto grintose<br />
quanto morbide ed elastiche;<br />
una rete di assistenza capillare<br />
e formata; attitudine e<br />
disponibilità tecnologica ad<br />
avventurarsi tra combustibili<br />
alternativi ed elettrificazione.<br />
Potrebbe essere il ritratto del<br />
fornitore di soluzioni nautiche<br />
per il prossimo decennio, sicuramente<br />
corrisponde all’identikit<br />
di Scania. E qui arriva<br />
la notizia: Scania si apre al<br />
diporto ed esporrà con il suo<br />
stand al Salone di Genova. Le<br />
logiche commerciali di questa<br />
sezione, a differenza di quanto<br />
avviene nelle applicazioni<br />
marine commerciali, spettano<br />
direttamente alla sede di<br />
Trento. Paolo Carri e Riccardo<br />
Moraglia, rispettivamente<br />
direttore e responsabile commerciale<br />
applicazioni marine<br />
e industriali all-speed Scania<br />
Power Solutions, ci hanno introdotto<br />
a questa epocale svolta<br />
del Grifone.<br />
Carri: «Questo è il momento<br />
opportuno per sfruttare<br />
gli asset di prodotto e di organizzazione<br />
e aumentare la<br />
nostra presenza nel marino<br />
in generale, soprattutto ad<br />
alte potenze e nel diporto. In<br />
Italia abbiamo sempre seguito<br />
la politica dei piccoli passi,<br />
che non significa mancanza di<br />
ambizione, esprime pragmaticità.<br />
Siamo partiti qualche<br />
anno fa, crescendo tantissimo<br />
nelle applicazioni industriali.<br />
Il marino ha un potenziale ancora<br />
inespresso, in relazione<br />
all’evoluzione del prodotto,<br />
da qui la decisione di fare<br />
questo investimento. C’è una<br />
serie di interlocuzioni avviate<br />
con i cantieri, alcune addirittura<br />
concluse, altre in fase di<br />
trattativa. Ci stiamo interrogando<br />
su come adeguare la<br />
nostra struttura per sfruttare<br />
al meglio l’organizzazione<br />
Scania già presente sul territorio<br />
e su come instaurare<br />
altre collaborazioni».<br />
Moraglia: «Entrando nel<br />
30<br />
31
C<br />
M<br />
Una parte delle officine Scania<br />
si sta già adoperando, la<br />
rete negli anni si è dimostrata<br />
aperta e flessibile anche per<br />
le applicazioni industriali ed<br />
è interessata al marino, ovviamente<br />
soprattutto nelle<br />
località rivierasche. La rete è<br />
allineata sui nostri standard<br />
operativi, in gran parte si<br />
tratta di aziende indipendenti,<br />
ma sempre sugli stessi livelli<br />
delle officine di proprietà<br />
Scania».<br />
Moraglia: «Il training center<br />
a Trento opera sull’intera rete<br />
e forma tutti i meccanici in<br />
modo costante. In passato son<br />
stati organizzati seminari specifici<br />
sui motori industriali.<br />
Precisiamo anche che siamo<br />
in grado di fornire un prodotto<br />
completo, quindi, compresi gli<br />
invertitori (ZF e Twin Disc).<br />
Abbiamo stretto accordi anche<br />
con produttori di sistemi<br />
di controllo, joystick e sistemi<br />
di propulsione di superficie.<br />
A Genova presenteremo anche<br />
la nostra soluzione ibrida<br />
e full electric, il motore elettrico<br />
e il pacco batterie, per<br />
intercettare la richiesta di sostenibilità.<br />
Siamo in grado di<br />
gestire sia la sezione elettrica<br />
che termica e stiamo formando<br />
le officine sull’ibrido. A<br />
ottobre 2021 Scania ha commissionato<br />
una imbarcazione<br />
alla Marell Boats (vedi box),<br />
in versione Sar (Save and rescue),<br />
tipicamente concepita<br />
per la guarda costiera, dotata<br />
di due V8 da 1.150 cavalli<br />
accoppiati con due elettrici da<br />
230 chilowatt di potenza continua,<br />
280 chilowatt di picco,<br />
flangiati direttamente sui 16<br />
litri. Sarà utilizzata per finalità<br />
dimostrative a cantieri, enti<br />
governativi e clienti privati ed<br />
il suo varo è previsto per questo<br />
autunno».<br />
Quali sono le leve per fare<br />
breccia nei cantieri e per<br />
scardinarne l’inerzia?<br />
Moraglia: «Faccio un passo<br />
indietro, rispetto alle richieste<br />
prestazionali. Abbiamo appena<br />
rimotorizzato una Uniesse<br />
46, un’imbarcazione con una<br />
carena ed un dislocamento<br />
importante. A parità di potenza<br />
dei motori oggetto di<br />
sostituzione per gravi problemi<br />
meccanici, l’imbarcazione<br />
ha raggiunto la velocità di<br />
oltre 37 nodi, rispetto ai 32<br />
nodi della precedente motorizzazione.<br />
Da rimarcare che i<br />
nostri DI13 <strong>09</strong>4M da 700 cavalli<br />
nelle prove a mare sono<br />
arrivati alla percentuale di<br />
carico del 94 per cento, quindi<br />
con una riserva importante<br />
del 6 per cento, utile a mantenere<br />
le prestazioni al variare<br />
delle condizioni dell’imbarcazione.<br />
Questa premessa mi<br />
serve per chiarire come gli<br />
Scania siano la soluzione ideale<br />
per imbarcazioni a scafo<br />
planante. Per l’autotrasporto<br />
i nostri motori sono pensati<br />
per ottenere i massimi rendimenti<br />
a un regime molto basso;<br />
lo stesso concetto è fondamentale<br />
anche nella nautica,<br />
poiché potendo contare in un<br />
momento torcente “importante”<br />
a inizio scala, si avranno<br />
velocità di crociera molto interessanti<br />
e con riduzione sostanziale<br />
dei consumi. Come<br />
esempio a 1.800 giri questa<br />
imbarcazione raggiunge 28<br />
nodi con un consumo orario<br />
per motore intorno a 80 litri.<br />
La nostra strategia è diffondere<br />
il valore del marchio Scania,<br />
attuale leader del truck<br />
market, anche nei mercati<br />
dei motori industriali – dove<br />
il percorso è già in essere –<br />
e del diporto, mercato molto<br />
importante qui in Italia».<br />
Carri: «Ci ha aiutato l’esserci<br />
presentati in anticipo con<br />
lo Stage V, un passaggio complesso<br />
per molte applicazioni,<br />
nel quale abbiamo trasferito<br />
l’esperienza del truck. Siamo<br />
presenti in fasce ben definite<br />
di potenze e di prodotto,<br />
quindi i volumi saranno<br />
proporzionati. D’altra parte,<br />
riteniamo che il tipo di applicazioni<br />
e gli Oem abbiano<br />
contribuito a fare emergere<br />
Scania tra gli industriali e<br />
anche in prospettiva marina<br />
non sarà un’outsider. A Genova<br />
intendiamo tastare il<br />
polso al mercato, riteniamo<br />
di avere qualche cosa da raccontare».<br />
Moraglia: «Su altri fronti<br />
siamo sempre impegnati con<br />
FB Design dove motorizziamo<br />
il loro 56 piedi con i nostri<br />
DI16 V8 da 1.100 cavalli.<br />
È il modello intermedio della<br />
loro gamma, che si inserisce<br />
tra il 52 ed il 60 piedi e ne<br />
accomuna le peculiarità».<br />
Y<br />
CM<br />
MY<br />
CY<br />
CMY<br />
K<br />
32
Mare<br />
Oxe Marine. E il felice sodalizio con Rama Marine<br />
FUORIBORDO A CUI<br />
PIACE LAVORARE<br />
Era il mese di settembre<br />
del 2019 e al Salone di<br />
Genova salimmo a bordo<br />
di una barca del cantiere<br />
olandese Tideman Boats<br />
per disancorarci a velocità<br />
di crociera nel raggio di poche<br />
centinaia di metri dal<br />
molo. Particolarità di questa<br />
escursione? La motorizzazione,<br />
che prevedeva due<br />
Oxe 300. Rama Marine aveva<br />
da poco preso in carico<br />
la distribuzione del brand di<br />
Cimco Marine. All’epoca,<br />
Paolo Coccolini, General<br />
Manager di Rama Motori, e<br />
Alan Ferrari, Sales Manager<br />
per la divisione Rama Marine,<br />
commentarono: «Siamo<br />
molto entusiasti di far parte<br />
della famiglia Cimco Marine;<br />
crediamo che questa<br />
partnership possa suscitare<br />
grande interesse nel mercato<br />
Dal 2019 Rama Marine gestisce i fuoribordo diesel Oxe. All’epoca<br />
l’azienda svedese si chiamava ancora Cimco, poi ribattezzata Oxe Marine.<br />
Marco Chezzi ci ha aiutato a riassumere le evoluzioni di questa soluzione<br />
e a comprendere il consenso riscontrato soprattutto nel commerciale<br />
italiano dei motori fuoribordo.<br />
I prodotti Oxe sono molto<br />
affidabili: alta qualità,<br />
silenziosi, confortevoli e rispettosi<br />
dell’ambiente. Questa<br />
è certamente una novità<br />
per l’industria nautica in<br />
Europa e un concetto completamente<br />
nuovo in Italia,<br />
i primi feedback ricevuti da<br />
importanti attori del mercato<br />
sono decisamente positivi.<br />
Pertanto siamo fiduciosi<br />
di portare presto a termine<br />
un buon affare per il nostro<br />
paese».<br />
Poi ci si è messa di mezzo la<br />
pandemia. E adesso? Ci siamo<br />
affidati a Marco Chezzi,<br />
tecnico commerciale di Rama<br />
Motori, che conferma: «La<br />
quarantena ha impedito in un<br />
primo momento di far emergere<br />
il marchio e di cercare<br />
collaborazioni per far conoscere<br />
il prodotto all’interno<br />
della rete italiana, dove i cantieri<br />
sotto i nove metri sono<br />
numerosi. Al Salone Nautico<br />
del 2021 abbiamo portato<br />
l’Oxe al nostro stand e, con<br />
la collaborazione di un piccolo<br />
cantiere di Cavriago (Reggio<br />
Emilia), Imar Boat, che<br />
produce gommoni dai 5,5 ai<br />
6,9 metri, abbiamo presentato<br />
il modello 690 motorizzato<br />
con un Oxe 200, la livrea<br />
personalizzata con i colori del<br />
motorista svedese, antracite e<br />
giallo. Abbiamo riscontrato<br />
immediatamente un sincero<br />
interesse. Subito dopo il Salone<br />
di Genova, abbiamo portato<br />
la stessa barca poco più a<br />
levante, al Seafuture, l’evento<br />
biennale dedicato all’attrezzatura<br />
militare che si tiene<br />
a La Spezia». Nel frattempo,<br />
Cimco Marine è diventata<br />
Oxe Marine. Un fuoribordo a<br />
ciclo <strong>Diesel</strong> “suona” inusuale,<br />
quasi eretico. Rispetto alla<br />
sua controparte a benzina, oltretutto,<br />
pare allontanarsi dal<br />
naturale approdo dei gommoni<br />
e del “pleasure”, se non altro<br />
per questioni di peso.<br />
«Per ora le applicazioni sono<br />
principalmente da lavoro» risponde<br />
Chezzi, «a parte qualche<br />
caso come il tender del<br />
nuovo yacht di Abramovic,<br />
presentato a febbraio <strong>2022</strong>,<br />
che monta degli Oxe 200, o il<br />
cantiere greco Onda Tenders,<br />
che ha montato una coppia<br />
di Oxe 300». Come è naturale<br />
che sia, Oxe si è ritagliata<br />
fette di mercato nel suo bacino<br />
elettivo, la Scandinavia, e<br />
anche in Olanda, Regno Unito<br />
e Stati Uniti, dove ha equipaggiato<br />
la US Navy, che richiede<br />
barche senza benzina a bordo.<br />
Precisa Chezzi che «anche la<br />
Marina Militare italiana è<br />
alla ricerca di soluzioni simili,<br />
quindi con la concreta<br />
possibilità che si aprano opportunità<br />
di questo tipo». E la<br />
concorrenza? «La Cox Marine,<br />
nostro diretto competitor,<br />
dispone di una sola versione<br />
del motore fuoribordo, il<br />
Cxo300, mentre Oxe mette in<br />
acqua una gamma composta<br />
dal 150, 175, 200 e 300 cavalli».<br />
Oxe a Venezia<br />
Entriamo nell’attualità. Al<br />
Salone di Venezia abbiamo<br />
assistito al lavoro a quattro<br />
mani con il cantiere Studioplast,<br />
di Treviso. «Abbiamo<br />
presentato il taxi motorizzato<br />
con l’Oxe 150» precisa Marco<br />
Chezzi. «Il progetto è nato<br />
da un incontro casuale al<br />
Salone di Venezia dell’anno<br />
scorso, dove il nostro stand<br />
si trovava a fianco a quello<br />
di Studioplast, uno dei principali<br />
player all’interno della<br />
Laguna veneziana per le<br />
barche da lavoro (traghetti,<br />
taxi passeggeri, mototopi<br />
attrezzati per diversi tipi di<br />
lavoro). È così scoccata la<br />
scintilla di una collaborazione<br />
interessante, dapprima<br />
incentrata sull’elettrico, che<br />
sta prendendo piede in Laguna,<br />
poi sfociata nell’argomento<br />
“taxi con motore diesel”.<br />
Si tratta di un 7,60 metri,<br />
quindi leggermente accorciato<br />
rispetto al precedente<br />
taxi (8,50 metri) che montava<br />
motori entro-fuoribordo.<br />
È stata conservata la carena<br />
e svuotata la sala macchine<br />
per alloggiare l’Oxe 150 (in<br />
Laguna la massima potenza<br />
accettata per un fuoribordo è<br />
proprio di 150 cavalli). Negli<br />
utilizzi da lavoro, il fatto che<br />
la sala macchine sia “libera”<br />
permette alcuni vantaggi, soprattutto<br />
in termini di ingombri,<br />
consentendo di stivare<br />
materiale tecnico, sanitario,<br />
di emergenza».<br />
Infine una digressione sul passato<br />
(il Salone di Venezia), il<br />
presente (quello di Genova) e<br />
il futuro prossimo. «Il riscontro,<br />
durante la presentazione a<br />
Venezia, è stato ottimo, anche<br />
perché il taxi ha girato spesso<br />
nel bacino dell’Arsenale, ottenendo<br />
una buona visibilità.<br />
Due tassisti l’hanno provato<br />
e ne sono stati entusiasti, fatto<br />
che ci ha indotti a ragionare<br />
sulla realizzazione di<br />
una piccola serie ad hoc. Un<br />
ambiente, quello dei tassisti<br />
veneziani, piuttosto conservatore<br />
ma che, visto il ricambio<br />
generazionale dovuto anche<br />
al Covid, potrebbe essere predisposto<br />
al cambiamento.<br />
E a Genova<br />
In previsione di Genova abbiamo<br />
già un’altra collaborazione,<br />
con il cantiere Avila<br />
Rhibs (Lecco), che fa gommoni<br />
principalmente applicazioni<br />
militari, come la Guardia<br />
di Finanza e la Guardia costiera.<br />
Anche questo è potenzialmente<br />
un ottimo mercato,<br />
per il nostro motore è consigliato<br />
un utilizzo di almeno<br />
300 ore all’anno ed è proprio<br />
negli ambiti lavorativi dove<br />
i vantaggi possono palesarsi<br />
meglio. Mentre i fuoribordo<br />
a benzina hanno un utilizzo<br />
di circa 3.000 ore, il nostro è<br />
garantito per 10.000».<br />
Prima di congedarci da Rama<br />
Marine, Marco Chezzi ci<br />
propone un breve excursus<br />
tecnico. «Il monoblocco è di<br />
derivazione automotive, dal<br />
150 al 200 è un 4 cilindri in<br />
linea sovralimentato, in ghisa,<br />
su base General Motors;<br />
il 300 è invece un 6 cilindri<br />
in linea biturbo su base Bmw,<br />
in alluminio, con quell’appeal<br />
conferito dalla scocca,<br />
che riporta il simbolo della<br />
Casa bavarese. Trattandosi di<br />
una base automotive, l’albero<br />
motore è orizzontale, una<br />
delle principali innovazioni di<br />
questo motore, e fa sì che la<br />
base non sia mai danneggiata<br />
(i fuoribordo a benzina hanno<br />
tutti gli alberi verticali, che in<br />
mare aperto rischiano di essere<br />
urtati e sinistrati). Anche<br />
il filtro dell’acqua e la pompa<br />
dell’acqua sono collocati nella<br />
parte superiore, facilitando la<br />
manutenzione che può essere<br />
effettuata direttamente dalla<br />
barca, senza smontare il motore<br />
per portarlo in officina.<br />
La trasmissione consiste in un<br />
sistema di cinghie, dal motore<br />
alla trasmissione e dalla trasmissione<br />
direttamente al millerighe<br />
dell’asse eliche. Sono<br />
due le cinghie fondamentali, di<br />
cui la seconda è la più importante,<br />
fatta di fibra di carbonio<br />
in bagno d’olio, molto resistente.<br />
Andando ad abbracciare il<br />
millerighe dell’asse eliche, è<br />
stata eliminata la coppia conica.<br />
Ecco perché la parte bassa<br />
del motore è molto più affusolata<br />
rispetto a un equivalente a<br />
benzina. La semplice inversione<br />
di moto della cinghia comporta<br />
una maggiore sicurezza:<br />
dai test svolti da Oxe risulta<br />
che, tirando indietro la levetta<br />
la barca si ferma immediatamente.<br />
Questa operazione è<br />
possibile fino ad una velocità<br />
massima di 18 nodi.<br />
Rapporto di trasmissione<br />
Per quanto riguarda la centralina,<br />
nella gamma dal<br />
150 al 200 si può cambiare<br />
rapporto di trasmissione (da<br />
1,73:1 a 2,17:1) semplicemente<br />
ruotando un cilindretto<br />
da “alta velocità” ad “alta<br />
coppia” o viceversa. Per il<br />
300 questo non è possibile<br />
perché il rapporto è fisso.<br />
Inoltre, sempre per quanto<br />
riguarda il 300, la prima cinghia<br />
è sostituita da una catena,<br />
più resistente. Un’altra<br />
caratteristica interessante è la<br />
scelta del settaggio dell’elica.<br />
I motori da 150 a 200 non nascono<br />
destrorsi o sinistrorsi,<br />
ma con un semplice settaggio<br />
di centralina si può scegliere<br />
a seconda delle esigenze. Per<br />
quanto riguarda l’elica, Oxe<br />
si riserva di non fornirla, ma<br />
richiede i dati al cantiere o<br />
al privato e in base a questi<br />
successivamente fornisce la<br />
miglior elica possibile in base<br />
allo scafo in cui sarà collocato<br />
il motore. Anche se l’estetica<br />
è quella di un fuoribordo,<br />
è più corretto paragonare il<br />
motore Oxe a un entrofuoribordo,<br />
rispetto al quale però<br />
ha un costo inferiore».<br />
34<br />
35
Grandangolo<br />
Yanmar 6LY440<br />
Motore da corsa<br />
La serie diesel marina 6LY di quarta<br />
generazione di Yanmar si basa sulle virtù<br />
dei suoi classici predecessori a sei cilindri,<br />
migliorandone l’efficienza e riducendo le<br />
emissioni. Il cuore pulsante del motore<br />
rimane il compatto sei cilindri in linea da<br />
5,8 litri (alesaggio: 106 mm, corsa: 110 mm),<br />
vincitore di molte gare per motoscafi, che in<br />
tre decenni ha consolidato la sua popolarità<br />
tra i progettisti, i costruttori e gli armatori<br />
di barche che lodano le sue prestazioni,<br />
l’efficienza del carburante, l’affidabilità<br />
e il funzionamento regolare e silenzioso.<br />
Quest’ultima incarnazione ha portato il motore<br />
in una nuova era di sofisticatezza meccanica<br />
e digitale. I sistemi di iniezione e aspirazione<br />
del carburante sono stati completamente<br />
riprogettati: tutte le funzioni sono ora<br />
gestite dalla precisione di un’elettronica<br />
all’avanguardia. I singoli iniettori sono stati<br />
sostituiti con un common rail ad alta pressione<br />
per fornire carburante finemente atomizzato<br />
ai cilindri e migliorare le prestazioni in<br />
termini di rapporto peso/potenza, risparmio<br />
di carburante e regolarità di funzionamento.<br />
C’è anche una nuova testata a 24 valvole che,<br />
con un collettore di aspirazione e scarico<br />
ridisegnato, ottimizza la “respirazione” del<br />
motore. Tutto ciò fa del 6LY uno dei diesel<br />
marini più efficienti, raffinati e facili da gestire<br />
oggi sul mercato nel segmento di potenza<br />
400-500 cavalli: in particolare il motore 6LY440<br />
offre una potenza di 324 chilowatt a 3.300 giri.<br />
È ideale non solo per le nuove costruzioni, ma<br />
anche per i retrofit. Condividendo l’ingombro<br />
compatto dei suoi predecessori, si adatta<br />
perfettamente alle sale macchine che ospitano<br />
i precedenti modelli 6LY o altri motori simili.<br />
Il 6LY400/440 si collega facilmente con i<br />
controlli meccanici esistenti. Se si desidera<br />
il massimo in termini di facilità e precisione<br />
di controllo dell’imbarcazione, Yanmar offre il<br />
sistema “fly-by-wire” VC10 che garantisce un<br />
cambio di marcia preciso e una regolazione<br />
dell’acceleratore con una sensibilità perfetta.<br />
E con l’opzione di controllo del joystick come<br />
parte di un pacchetto motore e comandi<br />
completamente integrato, anche l’attracco<br />
è davvero semplice. Le teste di comando a<br />
leva singola e doppia dispongono di pulsanti<br />
per la selezione delle funzioni. Le operazioni<br />
sono monitorate con precisione su robusti<br />
schermi da 3,5 pollici con grado di<br />
protezione IP66 e con funzionalità<br />
diagnostiche complete oltre a protezione<br />
UV, rivestimento antiabbagliamento e<br />
ventilazione antiappannamento. Per la<br />
massima sicurezza operativa, due reti<br />
CANbus parallele separano il motore e<br />
le funzioni di monitoraggio. La centralina<br />
di controllo J1939 di Yanmar è dedicata<br />
al controllo del motore e della traslazione<br />
mentre il Gps, il plotter cartografico e i display<br />
di monitoraggio sono gestiti dal bus dati<br />
Nmea2000 in modo che, in caso di guasto del<br />
J1939, il sistema passi automaticamente a un<br />
pannello di backup estraibile.<br />
36<br />
LYMAN-MORSE 35 LM SERIES<br />
SPINTA<br />
DA<br />
YANMAR<br />
La nuova serie 35 LM è<br />
spinta dal motore Yanmar<br />
6LY440, giunto alla quarta<br />
generazione, un compatto<br />
sei cilindri in linea da 5,8 litri,<br />
ideale non solo per le nuove<br />
costruzioni, ma anche per<br />
i retrofit. Un’estetica<br />
apparentemente classica<br />
si accompagna con la<br />
tecnologia più avanzata<br />
Yanmar Marine International<br />
ha unito le forze<br />
con il costruttore di barche<br />
del Maine Lyman-Morse<br />
e lo specialista di idrogetti<br />
HamiltonJet (Nuova Zelanda)<br />
per ottenere una soluzione<br />
di propulsione avanzata per<br />
la prima imbarcazione della<br />
nuova serie 35 LM.<br />
Lanciato a giugno, lo scafo<br />
numero 1 “Shadow” è dotato<br />
di due Yanmar 6LY440 accoppiati<br />
a due Hamilton Waterjet<br />
Hjx29, che consentono all’innovativo<br />
hardtop express di<br />
raggiungere velocità di oltre<br />
40 nodi. Questa è la prima<br />
barca da diporto negli Stati<br />
Uniti ad essere equipaggiata<br />
con i nuovissimi idrogetti.<br />
Il pocket yacht stampato a<br />
freddo di Lyman-Morse è efficiente<br />
e potente, con controlli<br />
di livello militare. “Shadow”<br />
è anche la prima imbarcazione<br />
da diporto ad essere equipaggiata<br />
per la guida autonoma<br />
37
Hamilton Waterjet Hjx29<br />
Alta efficienza<br />
con il sistema all’avanguardia<br />
Sea Machines.<br />
Forniti tramite il distributore<br />
Yanmar Mack Boring & Parts<br />
(con sede nel New Jersey), i<br />
motori diesel marini Yanmar<br />
6LY440 sono stati selezionati<br />
per il nuovo sistema integrato<br />
che alimenta “Shadow” grazie<br />
alle loro prestazioni, all’efficienza<br />
in termini di carburante,<br />
oltre che per la loro affidabilità<br />
e il funzionamento<br />
I motori della serie 6LY sono costruiti<br />
appositamente per applicazioni marine, offrono<br />
una coppia elevata che consente di avere<br />
un’accelerazione ai vertici della categoria e<br />
prestazioni molto reattive<br />
regolare e silenzioso.<br />
I motori della serie 6LY da<br />
3.300 giri e 440 cavalli (324<br />
chilowatt) sono costruiti appositamente<br />
per applicazioni<br />
marine e rappresentano la<br />
scelta ideale per trasmissioni<br />
a getto e cardano, con una<br />
coppia elevata che consente<br />
di avere un’accelerazione ai<br />
vertici della categoria e prestazioni<br />
molto reattive. Con<br />
ingombro, altezza e una larghezza<br />
ridotti, gli Yanmar<br />
common rail a 6 cilindri possono<br />
rappresentare una valida<br />
attrattiva per le nuove imbarcazioni<br />
con spazio limitato<br />
nella sala macchine.<br />
Kevin Carlan, Presidente,<br />
Yanmar Marine International<br />
Americas Division, ha dichiarato:<br />
«Yanmar Marine è<br />
orgogliosa di essere coinvolta<br />
in questo lancio storico. I<br />
Anche il Lyman-<br />
Morse serie LM46,<br />
che quest’anno<br />
ha partecipato<br />
alla Newport to<br />
Bermuda Race,<br />
è alimentato da<br />
motori di Yanmar,<br />
in questo caso<br />
4JH80 o 4JH110.<br />
motori che spingono questa<br />
nuova imbarcazione avanzata<br />
si combinano con gli idrogetti<br />
Hamilton per offrire la migliore<br />
soluzione in termini di<br />
velocità, potenza e allo stesso<br />
tempo diminuire vibrazioni e<br />
rumore. Trattandosi di un motore<br />
in linea fluido e robusto,<br />
la serie Yanmar 6LY di quarta<br />
generazione è la scelta ideale<br />
per questa applicazione,<br />
perché garantisce prestazioni<br />
straordinariamente pulite e<br />
potenti. L’eccezionale lancio<br />
del nuovo Hood 35 LM ha<br />
potuto avvenire grazie al duro<br />
lavoro del personale Yanmar<br />
in collaborazione con i team<br />
di Mack Boring, Hamilton e<br />
Lyman-Morse. Non vediamo<br />
l’ora di vedere la soluzione a<br />
getto d’acqua 6LY-Hamilton<br />
su altre imbarcazioni da diporto<br />
negli anni a venire».<br />
Sostenuti da anni di innovazione<br />
nel diesel e dalla<br />
fornitura di soluzioni basate<br />
sull’applicazione per il settore<br />
della nautica da diporto, i<br />
motori Yanmar si sono saldamente<br />
affermati come lo standard<br />
globale nella propulsione<br />
di barche a vela e piccole imbarcazioni.<br />
Accogliendo una tecnologia<br />
costruttiva avanzata, un artigianato<br />
di alto livello e prestazioni<br />
notevoli, “Shadow” è<br />
dotata di alcune delle tecnologie<br />
marine più avanzate disponibili.<br />
Il primo scafo della<br />
serie 35 LM offre l’estetica e<br />
il comfort tradizionali di uno<br />
scafo in legno combinati con<br />
le classiche linee del Maine.<br />
La Hood 35 LM sigla il proseguimento<br />
della recente collaborazione<br />
di successo tra<br />
Lyman-Morse e C.W. Hood<br />
Design, uno studio anch’esso<br />
situato nel Maine, per la realizzazione<br />
della serie 57 LM.<br />
Il proprietario di “Shadow”,<br />
appassionato di tecnologia,<br />
ha cercato di dotare l’imbarcazione<br />
delle soluzioni più<br />
innovative nella tecnologia<br />
marina.<br />
È una delle prime imbarcazioni<br />
di dimensioni dayboat<br />
a utilizzare il nuovo sistema<br />
di commutazione digitale di<br />
Raymarine, chiamato Yacht-<br />
Sense. Il sistema di controllo<br />
dell’imbarcazione Raymarine<br />
offre la commutazione digitale,<br />
che sostituisce i tradizionali<br />
interruttori meccanici<br />
e interruttori automatici<br />
con moduli di distribuzione<br />
dell’alimentazione a controllo<br />
digitale, riducendo significativamente<br />
le dimensioni<br />
e la lunghezza del cablaggio<br />
necessario per distribuire l’energia<br />
in tutta l’imbarcazione.<br />
“Shadow” è anche la prima<br />
barca da diporto ad essere<br />
equipaggiata per la guida<br />
HamiltonJet ha lanciato l’Hjx29 nel 2020<br />
come primo modello della sua nuova serie a<br />
getto d’acqua Hjx. Ben Reed, amministratore<br />
delegato di HamiltonJet, afferma: «I jet Hjx<br />
forniranno il 4-6 percento in più di spinta a<br />
velocità più elevate rispetto ai precedenti<br />
idrogetti della serie HJ. Nonostante le<br />
dimensioni compatte, la gamma Hjx sarà<br />
in grado di raggiungere velocità superiori<br />
ai 50 nodi, se abbinata a motori e design<br />
dello scafo adeguati. Rispetto alla serie HJ,<br />
Hjx ottiene anche il 15-20 percento in più di<br />
trazione del dissuasore e una maggiore spinta<br />
all’oscillazione. Si tratta di un ottimo esempio<br />
del nostro continuo impegno a progettare<br />
getti d’acqua che offrano la combinazione<br />
definitiva di efficienza ad alta velocità<br />
con capacità a bassa velocità». Grazie<br />
all’ingombro interno compatto, alla spaziatura<br />
dei getti ridotta, al design a basso profilo<br />
e all’idraulica e ai controlli completamente<br />
integrati, la serie Hjx utilizza lo spazio in<br />
modo efficiente e questo la rende ideale per<br />
imbarcazioni fino a 15 metri di lunghezza,<br />
in particolare per barche da pattugliamento<br />
militare, acquacoltura e imbarcazioni di<br />
salvataggio e da diporto. Hjx è compatibile<br />
con un’ampia gamma di motori di produttori<br />
globali e viene offerto con una varietà di<br />
opzioni di controllo, tra cui Avx, l’opzione<br />
di controllo pronta per il futuro, oltre a<br />
blueArrow e ai controlli meccanico-idraulici.<br />
autonoma con il sistema Sea<br />
Machines: Lyman-Morse sta<br />
infatti lavorando a stretto<br />
contatto con il proprietario e<br />
con Sea Machines per fare in<br />
modo che questa barca guidi<br />
con sicurezza se stessa e i suoi<br />
passeggeri verso i traguardi<br />
futuri.<br />
Oltre a costruire la Hood 35<br />
LM, Lyman-Morse è stata impegnata<br />
con molti altri progetti:<br />
di recente è stato lanciato<br />
lo scafo numero 2 della serie<br />
di incrociatori ad alte prestazioni<br />
LM46 (anch’esso alimentato<br />
da Yanmar 4JH80 o<br />
4JH110) che ha gareggiato<br />
quest’anno nella Newport to<br />
Bermuda Race.<br />
Infine, quest’estate Lyman-<br />
Morse ha testato il Navier 27,<br />
un motoscafo in carbonio da<br />
27’ tutto elettrico, ad alte prestazioni,<br />
che offrirà un’autonomia<br />
di 75 miglia nautiche e<br />
introdurrà un tipo di autonomia<br />
intelligente che va ben oltre<br />
il pilota automatico. Il Navier<br />
27 sarà in mostra al Fort<br />
Lauderdale International Boat<br />
Show il prossimo ottobre.<br />
38<br />
39
Componenti<br />
Correva l’anno 2020, a settembre<br />
la pandemia pareva<br />
confinata nell’albo<br />
dei brutti ricordi. Al Salone di<br />
Genova fece capolino un marchio<br />
fino ad allora sconosciuto,<br />
QS Seamaster. La genitorialità<br />
appartiene a Saim Marine e a<br />
Quick, produttore ravennate di<br />
accessori per la nautica. All’epoca<br />
la gamma QS Seamaster<br />
comprendeva cinque tipologie<br />
di eliche di manovra: elettriche<br />
DC, AC trifase, brushless DC-<br />
AC, idrauliche, con installazione<br />
a tunnel o retraibili, tutte<br />
disponibili con comandi On/<br />
Off o proporzionali. Bene, la<br />
famiglia è cresciuta perché c’è<br />
voglia di cambiare e c’è spazio,<br />
per il cambiamento.<br />
Parola a Marco Donà<br />
Lo conferma Marco Donà, amministratore<br />
delegato di Saim:<br />
«Abbiamo dedicato il primo<br />
anno ai nostri clienti italiani,<br />
al consolidamento della gamma<br />
e ai collaudi. Superato<br />
l’anno zero, ci siamo affacciati<br />
sulla ribalta internazionale,<br />
dedicandoci alla “conquista<br />
dell’Europa” e non solo. I nostri<br />
sforzi si sono indirizzati<br />
principalmente alla ricerca di<br />
distributori con alti livelli qualitativi<br />
di servizio, quali, ad<br />
esempio, Recambios Marinos<br />
in Spagna, Exalto in Olanda<br />
e Germania, Atlantis Marine<br />
in UK, Denizmar in Turchia,<br />
dove i QS stanno andando<br />
molto bene, fino all’Australia<br />
e Nuova Zelanda, dove ci siamo<br />
legati a Stella Systems, un<br />
partner col quale siamo in forte<br />
sintonia. Abbiamo scoperto<br />
che ci sono delle nicchie che<br />
abbiamo colmato, rispondendo<br />
a un fabbisogno latente nel<br />
40<br />
SAIM MARINE. QS Seamaster e non solo<br />
AVANTI TUTTA<br />
Da qualche anno Saim Marine ha rinunciato alla rappresentanza di motori entrobordo,<br />
differenziando il listino per candidarsi a fornitore polivalente per i cantieri. E questo<br />
listino continua ad arricchirsi, anche per le stesse soluzioni a firma Saim Marine, come i<br />
generatori Dynamica. I thruster QS Seamaster si affacciano sui mercati internazionali<br />
mercato dei thruster. Noi abbiamo<br />
disegnato queste eliche<br />
partendo dalla nostra ultraventennale<br />
esperienza, introducendo<br />
le opportune modifiche<br />
per incontrare le esigenze<br />
degli armatori».<br />
Quindi, queste novità?<br />
«Presentiamo ai saloni del<br />
diporto, Genova e Cannes, e<br />
all’Smm di Amburgo, tre nuovi<br />
modelli, due riguardano la<br />
gamma delle eliche di manovra<br />
di diametro 610 millimetri<br />
(corrispondenti ai 24 pollici<br />
americani), sia in versione<br />
idraulica da 1.400 Kgf sia in<br />
versione AC trifase da 1.200 o<br />
1.400 Kgf, che ci consentono<br />
di avvicinare taglie di yacht di<br />
tutto riguardo e di affacciarci<br />
alla nautica da lavoro. Presenteremo<br />
inoltre» aggiunge<br />
Donà «un’elica retraibile, 300<br />
chili forza e 300 millimetri di<br />
diametro, in versione DC. A<br />
giugno abbiamo inoltre debuttato<br />
nel Regno Unito presso il<br />
Seawork di Southampton. Il<br />
Regno Unito costituisce il secondo<br />
costruttore in Europa,<br />
dopo l’Italia, per numero di<br />
barche allestite, ed è un mercato<br />
strategico per il refitting,<br />
trovandosi al di fuori delle acque<br />
europee. In quel contesto<br />
ci aspettiamo evoluzioni interessanti<br />
per i QS, in ragione<br />
dell’accordo di distribuzione<br />
con Atlantis Marine, ferrato<br />
sul diporto e altrettanto ben<br />
introdotto nella cantieristica<br />
da lavoro, con un passato specificamente<br />
legato alle eliche».<br />
Tutti i modelli sono costruiti<br />
con materiali alto-resistenziali,<br />
che garantiscono a vita la<br />
tenuta dell’olio del piede in<br />
bronzo. Il piede è progettato<br />
con un profilo idrodinamico<br />
Hydromaster, dal 2021 in piena sintonia<br />
Saim Marine e Hydromaster: risale alla scorsa primavera<br />
l’accordo che Saim Marine ha siglato con Hydromaster,<br />
per la distribuzione in Italia dei pod e dei thruster azimutali<br />
della casa olandese. Originariamente fondata nel Regno<br />
Unito all’inizio degli anni ’50, Hydromaster si è in seguito<br />
trasferita in Olanda nel 2015. L’azienda vanta un’esperienza<br />
di sessant’anni nella progettazione e produzione di pod<br />
azimutali e di high-speed thruster. Restando fedele alla<br />
tradizione produttiva di manufatti semplici, affidabili e<br />
di lunga durata, ha sempre investito in modo rilevante<br />
in ricerca e sviluppo per continuare ad offrire sistemi<br />
propulsivi ad alta tecnologia, destinati ad essere utilizzati in<br />
numerosi campi di applicazione. L’accordo appena siglato<br />
permetterà di introdurre nel mercato italiano una gamma di<br />
pod azimutali e di high-speed thruster ad elevato contenuto<br />
capace di ridurre al minimo le<br />
turbolenze, massimizzare l’efficienza<br />
e ridurre i rumori. Le<br />
eliche sono realizzate in materiale<br />
composito oppure in lega<br />
NiBrAl, a 4 e a 5 pale. Sono<br />
progettate per garantire prestazioni<br />
ed efficienza superiori da<br />
parte di ciascun motore. Un<br />
sistema di controllo dotato di<br />
un microprocessore interviene<br />
preventivamente in caso di<br />
surriscaldamento del motore.<br />
Questo, senza interrompere<br />
improvvisamente l’uso del<br />
thruster, per garantire comunque<br />
il suo utilizzo. La<br />
protezione anodica in alluminio<br />
del gruppo è facilmente<br />
sostituibile, mentre il giunto<br />
elastico parastrappi lo preserva<br />
da shock meccanici.<br />
Secondo Donà l’asso nella<br />
manica di Saim Marine si<br />
trova sulla Via Emilia: «La<br />
divisione di Bologna, dedicata<br />
all’idraulica, dove progettiamo,<br />
sviluppiamo e produciamo<br />
la componentistica per<br />
gli impianti oleodinamici, ci<br />
consente di allestire impianti<br />
customizzati, fornendoci un<br />
vantaggio rispetto a tanti concorrenti».<br />
E non finisce qui, a partire<br />
dalla leva dei gruppi di bordo,<br />
sotto il cappello Dynamica<br />
Generators. Saim ha tolto<br />
il velo al Mini 150V, con 15<br />
chilowatt di potenza massima<br />
a velocità variabile, al momento<br />
motorizzato da Kubota.<br />
«Ripresenteremo inoltre il<br />
dispositivo “ship to shore”, un<br />
dispositivo elettronico che permette<br />
di collegare l’imbarcazione<br />
alle prese di banchina<br />
e effettuare il trasferimento dei<br />
carichi da generatore a banchina<br />
senza blackout. È particolarmente<br />
apprezzato sugli<br />
yacht di grandi dimensioni».<br />
Genova sarà la quinta dell’anteprima<br />
di “IoT”, a firma<br />
Saim Marine, per la gestione<br />
dei sistemi da noi proposti<br />
(generatori Kohler e Dynamica,<br />
interceptor Zipwake, gli<br />
stessi thruster), per integrare<br />
i sensori presenti. Un approccio<br />
semplificato, che consente<br />
di ricevere i segnali e gestirli<br />
su una piattaforma mobile,<br />
non solamente in plancia. Un<br />
sistema all’insegna della proattività,<br />
per ricevere segnali di<br />
anomalie, rintracciare il centro<br />
d’assistenza più vicino e fornire<br />
statistiche. La semplificazione,<br />
auspicata dai cantieri,<br />
tecnologico, offrendo così un sistema di propulsione<br />
che può sostituire analoghe soluzioni attualmente sul<br />
mercato senza il vincolo di una casa motoristica specifica.<br />
Originariamente progettati per imbarcazioni da lavoro,<br />
i sistemi Hydromaster sono ideali anche per il diporto e<br />
sono disponibili in configurazione “L” o “Z” con propulsione<br />
elettrica, ibrida, diesel o idraulica. Contano già molteplici<br />
applicazioni operative in tutto il mondo, quali barche per<br />
il trasporto passeggeri, piccole navi da crociera, pontoni,<br />
chiatte, draghe, utility-ferry ecc. «Siamo molto soddisfatti<br />
di aggiungere i pod azimutali di Hydromaster alla gamma<br />
dei prodotti rappresentati in Italia», ha commentato<br />
Marco Donà. «È un accordo che ci gratifica molto, perché<br />
possiamo proporre un sistema ad alta tecnologia ed<br />
affidabile, progettato e costruito da un team di esperti».<br />
consiste nel fatto che non ci<br />
sono sensori aggiuntivi, per<br />
non interferire con i sistemi di<br />
bordo.<br />
«Infine, riproponiamo il pod<br />
elettrico norvegese Seadrive,<br />
con cui abbiamo vinto il<br />
design award a Genova, che<br />
finalmente è pronto per la<br />
commercializzazione. Entro<br />
fine anno arriverà anche la<br />
versione più potente, da 15<br />
chilowatt, che si aggiunge al<br />
7,5 kW».<br />
Come tutti ben sapete, la passerella<br />
diportistica rivierasca<br />
comincia sulla Croisette, ma<br />
non si esaurisce al Salone di<br />
Genova. In mezzo c’è la vetrina<br />
monegasca, e al salone<br />
di Monaco Saim Marine presenta<br />
un dispositivo di abbattimento<br />
fumi<br />
e rumore sugli<br />
scarichi dei generatori,<br />
chiamato<br />
Exilator, anche<br />
questo di provenienza<br />
scandinava,<br />
danese, per la<br />
precisione.<br />
Brevetto... Nasa<br />
Un sistema brevettato<br />
perché utilizza<br />
ceramiche<br />
impregnate di materiali<br />
particolari,<br />
con un elevato<br />
potere catalizzante,<br />
di origine Nasa,<br />
applicata allo Space<br />
Shuttle. Disponibile<br />
in tre taglie di potenza<br />
(fino a 50, fino a 100 e<br />
fino a 200 chilowatt) è<br />
votato al puro comfort, dal<br />
momento che non può sostituire<br />
il filtro antiparticolato, là<br />
dove è prescritto, ma permette<br />
l’abbattimento dei fumi al 99<br />
per cento, con abbassamento<br />
della soglia di rumore al 70<br />
per cento. La pulizia del filtro<br />
è praticabile dall’equipaggio,<br />
ogni uno o due anni, a seconda<br />
del combustibile utilizzato,<br />
con un ciclo di vita che eccede<br />
le 25.000 ore, prestandosi<br />
dunque ad applicazioni commerciali<br />
e mega-yacht. A dimostrazione<br />
di ciò, il cantiere<br />
Tankoa lo ha adottato su tutte<br />
le sue imbarcazioni. Come<br />
precisa Donà, «se devi tenere<br />
accesi i generatori, con Exilator<br />
è come se non ci fossero».<br />
41
Smontare un motore<br />
e portarlo in officina<br />
per ricondizionarlo?<br />
Perchè farlo<br />
quando è possibile<br />
replicare le<br />
medesime operazioni<br />
direttamente a<br />
bordo?<br />
Mare<br />
42<br />
GERRISBOATS. Taxi/tender alla spina<br />
NON SOLO<br />
PER LA CARENA<br />
GerrisBoats appartiene alla fenomenologia delle start-up. Nelle testa, tra<br />
le tante idee, due sono ben chiare, al punto tale da finire prima su carta<br />
poi in acqua: il disegno della carena e l’alimentazione, tendenzialmente<br />
elettrica, con altre due opzioni, idrogeno e gas naturale liquefatto<br />
Al Salone di Venezia c’è<br />
stato il tripudio degli<br />
ammiccamenti elettrici,<br />
ad Amsterdam, l’altra<br />
naturale candidata a portabandiera<br />
della elettrificazione<br />
delle applicazioni marine,<br />
il 20 giugno è andato in scena<br />
l’Electric & Hybrid Marine.<br />
Che i tempi siano maturi?<br />
Alla GerrisBoats ne sono<br />
convinti: il loro tender sta riscontrando<br />
interesse da parte<br />
dei cantieri di mega-yacht.<br />
Massimo Verme, fondatore<br />
e amministratore delegato<br />
di GerrisBoats, ci introduce<br />
all’avventura di questa startup.<br />
«Gli scafi esistenti non<br />
si prestano all’adattamento<br />
alla propulsione elettrica.<br />
Siamo quindi partiti da un<br />
foglio bianco, tenendo fede<br />
ai seguenti principi: innanzitutto<br />
la velocità, per planare<br />
senza doversi spingere<br />
a 40 nodi in un canale, che<br />
chiaramente non è possibile,<br />
e l’accessibilità, la bassa formazione<br />
d’onda e i criteri di<br />
modularità e scalabilità, per<br />
abbassare i costi di produzione.<br />
La stabilità, il comfort e<br />
la sicurezza dei passeggeri a<br />
bordo, infine, la bassa resistenza,<br />
per ridurre l’attrito e,<br />
di conseguenza, i consumi».<br />
A proposito di consumi, lo<br />
scafo si caratterizza per la<br />
carena e per l’alimentazione<br />
elettrica, promettendo fino al<br />
45 per cento di contenimento<br />
dell’assorbimento elettrico.<br />
Vulkan fornisce la sezione<br />
elettrica e contribuisce attivamente<br />
alla sponsorizzazione<br />
per realizzare il primo dimostratore.<br />
La moto elettrica<br />
contempla 4 batterie, 48 Volt,<br />
con motore da 10 chilowatt,<br />
mentre il tender raddoppia,<br />
con 8 batterie a 200 Volt,<br />
sebbene il motore eroghi 50<br />
chilowatt, per garantire un’ora<br />
di autonomia alla velocità<br />
massima di 16 nodi.<br />
L’elettrico non rappresenta<br />
però un dogma. È infatti<br />
possibile optare per il pacco<br />
batterie, per le celle a combustibile<br />
oppure per il “caro,<br />
vecchio” endotermico a Gnl.<br />
La motorizzazione è incapsulata<br />
all’interno di un cilindro,<br />
in tutto e per tutto simile a un<br />
siluro, per allocare il peso più<br />
in basso possibile è spostato,<br />
a garanzia della sicurezza,<br />
posizionando lontano dalle<br />
sedute la potenziale fonte di<br />
turbolenze. Il paradigma applicativo<br />
non prevede solo<br />
taxi/tender; c’è pure la versione<br />
“limo”, fino a 7 metri.<br />
La versione più esuberante<br />
in cantiere, da 22 metri, si<br />
candida al trasporto lacustre<br />
e lagunare. Il bigbang del<br />
progetto GerrisBoats risale al<br />
febbraio del 2021.<br />
Honitech, non è la prima<br />
volta che ne parliamo.<br />
I motori marini, del resto,<br />
seguono logiche equivalenti<br />
a quelle di altre applicazioni<br />
e meritano al contempo<br />
uno spazio a parte, per la specificità<br />
dell’ambiente e delle<br />
condizioni di utilizzo. Metter<br />
mano ai cilindri motore e ricondizionarli<br />
per restituire loro<br />
il funzionamento corretto è<br />
una pratica consueta: richiede<br />
personale esperto e un’officina<br />
di provata qualità. Oggi<br />
però, fatto salvo il personale<br />
di comprovata capacità, tutto<br />
può avvenire altrove, non in<br />
officina. Capita spesso che<br />
i motori marini si danneggino<br />
per cause accidentali,<br />
per eccessive accelerazioni<br />
d’utilizzo o manutenzione<br />
inappropriata, danni a cui si<br />
aggiunge l’alterazione dall’azione<br />
corrosiva tipica dell’habitat<br />
salino.<br />
Rotondità e cilindricità<br />
Comunemente accade che<br />
questi motori necessitino di<br />
interventi sulla rotondità,<br />
sulla cilindricità e sui tratti<br />
incrociati dei cilindri. E<br />
il doverli ricondizionare richiede<br />
personale addetto allo<br />
smontaggio del motore dal<br />
proprio alloggiamento e l’uso<br />
di un mezzo per il trasporto<br />
in officina, cui poi fa seguito<br />
la vera e propria riparazione.<br />
Dopo di che il motore riportato<br />
“a nuovo” è pronto per<br />
HONITECH. Hob al servizio della nautica<br />
FUORI DAI<br />
LUOGHI COMUNI<br />
Honing on board, per semplicità lo chiameremo con l’acronimo, Hob,<br />
consente di svolgere le operazioni di levigatura del cilindro direttamente<br />
sulla nave in mare aperto. Da quando abbiamo incontrato Honitech,<br />
l’importanza di questa operazione è chiara. A bordo lo è ancora di più<br />
tornare a bordo. Così dall’officina<br />
lo si ricarica sul mezzo<br />
e si rifà il percorso all’inverso<br />
fin sulla nave dove viene riposizionato<br />
nella propria sede.<br />
Tutto ciò col rischio quasi<br />
certo che sul puro costo del<br />
ricondizionamento gravi, in<br />
modo significativo, quello<br />
tanto “improduttivo” quanto<br />
necessario degli uomini e dei<br />
mezzi impiegati per la movimentazione<br />
del motore. E tanto<br />
più grande e pesante sarà<br />
l’unità da ricondizionare, come<br />
quelli a bordo delle grandi<br />
navi, tanto maggiore ne sarà<br />
l’incidenza. Qui assume un<br />
ruolo preminente il ricorso al<br />
sistema di levigatura denominato<br />
Hob: Honing on board.<br />
Ideato, progettato e brevettato<br />
da Honitech proprio per<br />
ricondizionare agevolmente i<br />
cilindri motori direttamente<br />
in loco là dove si trovano,<br />
siano essi su grandi navi e su<br />
imbarcazioni da diporto, ma<br />
senza muoverli dal proprio<br />
alloggiamento, per l’appunto<br />
fuori dal luogo comune: l’officina.<br />
Hob, appositamente<br />
indirizzato per l’uso su imbarcazioni,<br />
offre il massimo<br />
delle proprie capacità anche<br />
a bordo di veicoli industriali,<br />
ma anche per ricondizionare<br />
generatori di corrente e compressori<br />
d’aria, per esempio,<br />
senza smontare o movimentare<br />
alcunché.<br />
Trasportabilità<br />
Indicato per quelle officine<br />
che devono ricostituire rotondità,<br />
cilindricità e tratti incrociati<br />
ai cilindri motore, Hob<br />
si trasporta agevolmente; si<br />
posiziona direttamente sul cilindro<br />
da levigare; è gestito da<br />
un software dedicato i cui parametri<br />
di lavorazione, preimpostati<br />
in base al risultato che<br />
si vuole ottenere, appaiono sul<br />
computer a esso collegato; i<br />
dati di levigatura ottenuti possono<br />
essere stampati. Lavora<br />
cilindri da 63 a 120 millimetri;<br />
tempi di lavorazione contenuti<br />
proporzionali alla quantità<br />
di materiale da asportare.<br />
I vantaggi? Per le officine un<br />
maggior numero di interventi,<br />
più agevoli, esiti di rotondità,<br />
cilindricità e cross hatch riportati<br />
a nuovo per alesaggi<br />
eccellenti. Requisiti, questi,<br />
resi possibili da: leggerezza<br />
del dispositivo (solo 18 chili<br />
di peso), portabilità (fornito in<br />
valigia con rotelle), precisione<br />
(dotato di software e stampante<br />
dedicati). Hob riporta il<br />
motore al funzionamento corretto,<br />
fuori dai luoghi comuni.<br />
43
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2<strong>09</strong>6 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
Vadoetorno<br />
network<br />
ZEROGRADI L’HAPPENING AL MUSEO NICOLIS CON WORKSHOP<br />
DIBATTITO, AWARD E ESPOSIZIONE VEICOLI ● ANTEPRIME VOLVO<br />
FM ELETTRICO- MERCEDES ACTROS L E eECONIC - FORD E-TRANSIT<br />
PROVE SCANIA 500 SUPER ● GREEN DEAL INDUZIONE BREBEMI<br />
IDROGENO ENI A MESTRE ● UE L’ETS SBARCA SULLA STRADA<br />
viaggiare<br />
in classe<br />
super<br />
LUGLIO-AGOSTO<br />
<strong>2022</strong><br />
MENSILE<br />
€ 3,00<br />
Prima immissione:<br />
5 luglio <strong>2022</strong><br />
7-8<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
LUGLIO/AGOSTO N. 7/8 - <strong>2022</strong><br />
ANNO 31°- euro 5,00<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
EURO MOBILITY EXPO DI PARIGI, E-BUS<br />
MAN AL TEST DI AUTONOMIA, LA STRADA<br />
CHE... RICARICA, D’AURIA INTERURBANO,<br />
SCANIA CITYWIDE BEV, 13 LITRI PER I GT<br />
VOLVO, FILOBUS A LA SPEZIA<br />
La sostenibile<br />
leggerezza<br />
dell’ibrido<br />
da Vadoetorno n. 7-8/<strong>2022</strong> da AUTOBUS n. 7-8/<strong>2022</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />
N.7/8- <strong>2022</strong> ANNO 27°<br />
LUGLIO/AGOSTO<br />
Il signor Q<br />
MERCATO: NUOVO VS USATO. TORNA SU IL SECONDA MANO<br />
PROVA SUL CAMPO: FENDT 826 VARIO DIECI ANNI DOPO<br />
da TRATTORI n. 7-8/<strong>2022</strong><br />
La rivista VADO E TORNO<br />
affonda le radici nel 1962.<br />
Praticamente rappresenta<br />
l’antologia del camion dal<br />
boom economico ai nostri<br />
giorni. Le riviste AUTOBUS<br />
e TRATTORI affiancarono<br />
successivamente VADO E<br />
TORNO nella descrizione<br />
incalzante a aggiornata<br />
di quanto avviene nel<br />
trasporto persone e nella<br />
meccanizzazione agricola.<br />
Mondi che rappresentano,<br />
per noi di DIESEL, gli<br />
scenari di quelle che su<br />
queste pagine chiamiamo<br />
applicazioni. Ad ogni uscita<br />
proporremo la sintesi di<br />
un articolo pubblicato sui<br />
numeri precedenti delle<br />
riviste di VADO E TORNO<br />
EDIZIONI, la nostra casa<br />
comune. Senza timore di<br />
smentita possiamo parlare<br />
di “filiera corta”: la catena<br />
cinematica e le macchine<br />
che la sostanziano.<br />
44<br />
45
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2<strong>09</strong>6 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
viaggiare<br />
in classe<br />
super<br />
Estratto da ‘Vado e Torno’ N°7/8, <strong>2022</strong><br />
ZEROGRADI L’HAPPENING AL MUSEO NICOLIS CON WORKSHOP<br />
DIBATTITO, AWARD E ESPOSIZIONE VEICOLI ● ANTEPRIME VOLVO<br />
FM ELETTRICO- MERCEDES ACTROS L E eECONIC - FORD E-TRANSIT<br />
PROVE SCANIA 500 SUPER ● GREEN DEAL INDUZIONE BREBEMI<br />
IDROGENO ENI A MESTRE ● UE L’ETS SBARCA SULLA STRADA<br />
LUGLIO-AGOSTO<br />
<strong>2022</strong><br />
MENSILE<br />
€ 3,00<br />
Prima immissione:<br />
5 luglio <strong>2022</strong><br />
7-8<br />
Qualcuno<br />
si ricorda le<br />
autopiste Polistil?<br />
Ebbene, stavolta<br />
i veicoli sono veri<br />
e “succhiano”<br />
l’energia elettrica<br />
dal manto<br />
stradale. Senza<br />
nessun elemento<br />
strisciante<br />
ma sfruttando<br />
il principio<br />
dell’induzione<br />
Un chilometro di asfalto<br />
nel quale sono “affogati”<br />
cavi elettrici, in fibra<br />
ottica e spire in grado di trasmettere<br />
ai veicoli elettrici energia<br />
senza necessità di alcun tipo di<br />
contatto. E senza nemmeno bi-<br />
BREBEMI: ARENA DEL FUTURO<br />
Al via la prima<br />
autopista<br />
sogno di fermarsi per il “pieno”.<br />
Lo sviluppo è di<br />
Electreon e Abb<br />
Denominata Dynamic wireless<br />
power transfer, la nuova tecnologia<br />
sviluppata da Electreon e<br />
Abb per la ricarica dei veicoli<br />
commerciali si basa sull’induzione<br />
dinamica ed è stata lanciata<br />
in via sperimentale sul circuito<br />
“Arena del Futuro” nell’ambito di<br />
un progetto ideato e coordinato da<br />
A35 Brebemi e dall’operatore di<br />
infrastrutture per la mobilità.<br />
La tecnologia a induzione non<br />
è una novità assoluta, se è vero<br />
che progetti di ricarica di veicoli<br />
commerciali elettrici tramite<br />
trasferimento di energia wireless<br />
dal manto stradale hanno visto la<br />
luce negli anni passati in diversi<br />
paesi d’Europa. Laddove il paradigma<br />
tradizionale vuole però che<br />
il mezzo si ricarichi sostando su<br />
un’apposita piastra collocata sotto<br />
il fondo stradale, la novità del<br />
progetto lombardo sta nella possibilità<br />
per i veicoli di ricaricarsi<br />
viaggiando su una corsia dedicata.<br />
Come funziona? L’energia è<br />
attinta dalla rete in corrente alternata<br />
e prontamente trasformata in<br />
continua in un’apposita cabina di<br />
trasformazione fornita da Abb, nella<br />
quale passa anche allo stadio di<br />
bassa tensione (600 Volt). In queste<br />
condizioni viene incanalata sotto il<br />
circuito, per poi essere riconvertita<br />
in alternata a 86 kHz, frequenza<br />
adatta per gli utilizzi wireless.<br />
Le sperimentazioni, sul circuito<br />
situato vicino alla Brebemi in<br />
prossimità di Chiari, in provincia<br />
di Brescia, sono partite a inizio<br />
<strong>2022</strong>, per poi sfociare nella presentazione<br />
ufficiale a inizio giugno<br />
(a cui ha partecipato il ministro<br />
Maria Stella Gelmini).<br />
Protagonisti dei test, una 500e<br />
a batteria firmata Stellantis e un<br />
autobus full electric Iveco Bus E-<br />
Way. I due costruttori fanno parte<br />
del gruppo di partner del progetto,<br />
insieme a Mapei, Pizzarotti,<br />
Prysmian, Fiamm, Università di<br />
Parma, Università Roma Tre, Politecnico<br />
di Milano, Tim.<br />
Tre piastre sotto<br />
il telaio per assorbire<br />
L’e-bus E-Way, nello specifico, è<br />
stato equipaggiato con tre piastre<br />
montate sotto il telaio, in grado di<br />
assorbire 25 kW ciascuna.<br />
(...)<br />
Prosegue a pag. 54 di<br />
Vado e Torno Luglio/Agosto<br />
<strong>2022</strong>. Inquadra il QRcode<br />
e leggi l’articolo integrale.<br />
46<br />
47
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
LUGLIO/AGOSTO N. 7/8 - <strong>2022</strong><br />
ANNO 31°- euro 5,00<br />
N.7/8- <strong>2022</strong> ANNO 27°<br />
LUGLIO/AGOSTO<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
EURO MOBILITY EXPO DI PARIGI, E-BUS<br />
MAN AL TEST DI AUTONOMIA, LA STRADA<br />
CHE... RICARICA, D’AURIA INTERURBANO,<br />
SCANIA CITYWIDE BEV, 13 LITRI PER I GT<br />
VOLVO, FILOBUS A LA SPEZIA<br />
La sostenibile<br />
leggerezza<br />
dell’ibrido<br />
Estratto da ‘AUTOBUS’ n. 7/8, <strong>2022</strong><br />
0,68 kWh/km<br />
Media consumi<br />
Estratto da ‘TRATTORI’ n. 7/8, <strong>2022</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />
Il signor Q<br />
MERCATO: NUOVO VS USATO. TORNA SU IL SECONDA MANO<br />
PROVA SUL CAMPO: FENDT 826 VARIO DIECI ANNI DOPO<br />
Ventiquattro ore<br />
filate sulla linea<br />
23 di Firenze per<br />
l’elettrico Man,<br />
che ha chiuso<br />
la giornata di<br />
test lasciandosi<br />
alle spalle 400<br />
chilometri (con<br />
un quarto di<br />
batteria residua).<br />
La frenata<br />
rigenerativa fa<br />
la differenza!<br />
Si accendono<br />
i motori per<br />
l’edizione 2023<br />
del Tractor of the<br />
Year. A Milano i<br />
rappresentanti<br />
di 13 brand<br />
hanno presentato<br />
alla giuria le<br />
peculiarità dei<br />
propri mezzi.<br />
Entro metà luglio<br />
la lista dei finalisti<br />
Test di autonomia<br />
Prova di forza<br />
TRACTOR OF THE YEAR<br />
Let the challenge begin<br />
Dalle 6 alle 6, senza soste<br />
(salvo quelle alle fermate<br />
simulate). 24 ore in esercizio,<br />
tre driver ad alternarsi al volante,<br />
una giornata a destreggiarsi<br />
nel traffico di Firenze con l’obiettivo<br />
di fornire una risposta alla<br />
fatidica domanda “Quanti chilometri<br />
con una ricarica?” e fornire<br />
un parametro di riferimento da<br />
cui partire per consentire agli o-<br />
peratori di valutarne condizioni e<br />
potenzialità di utilizzo.<br />
Lunedì 13 giugno la città di<br />
Firenze, con il supporto tecnico e<br />
logistico di Autolinee Toscane, ha<br />
ospitato una prova di autonomia in<br />
servizio simulato del Man Lion’s<br />
City elettrico. Un test a cui noi di<br />
Autobus abbiamo avuto l’occasione<br />
di partecipare in esclusiva.<br />
Dopo il significativo risultato<br />
ottenuto a Monaco di Baviera<br />
(550 chilometri coperti con un<br />
unico “pieno”) a maggio dello<br />
scorso anno, infatti, si è voluto replicare<br />
l’iniziativa alle nostre latitudini<br />
e… nel nostro traffico.<br />
L’autobus dimostrativo di colore<br />
azzurro metallizzato, sopran-<br />
nominato dal marketing tedesco<br />
“Road Runner”, impegnato nelle<br />
due settimane precedenti in un tour<br />
che ha toccato undici città del nord<br />
Italia, è stato zavorrato a metà carico<br />
(2.250 kg + autista ed assistenti)<br />
in conformità alle normative Uitp<br />
(...)<br />
Prosegue a pag. 36 di<br />
Autobus Luglio/Agosto <strong>2022</strong>.<br />
Inquadra il QR code e leggi<br />
l’articolo integrale.<br />
Dopo due anni di stand-by<br />
causa Covid, l’itinerario<br />
del Tractor of the Year<br />
torna alla sua formula originale.<br />
Ecco che il 15 e 16 giugno si è<br />
svolto in presenza l’evento inaugurale<br />
“Let the challenge begin”,<br />
organizzato per consentire alle<br />
aziende di presentare alla giuria<br />
le proprie proposte nelle varie categorie<br />
in vista della premiazione<br />
di novembre. Presso l’Hotel The<br />
Square nel centro di Milano si<br />
sono dunque radunati i rappresentanti<br />
delle case costruttrici e<br />
dello sponsor ufficiale BKT e i 25<br />
giurati europei in rappresentanza<br />
di altrettante testate specializzate<br />
per una serratissima due giorni di<br />
disamine tecniche sui mezzi in<br />
lizza.<br />
La formula offre infatti a ogni<br />
competitor la possibilità di presentare<br />
ai giurati attraverso materiali<br />
audio e video le peculiarità<br />
dei propri mezzi. Tre le categorie<br />
aperte alla competizione: Tractor<br />
of the Year, per i trattori da<br />
campo aperto senza alcuna limitazione,<br />
Best Utility per i mezzi<br />
aziendali multiporpouse con motore<br />
a 4 cilidri, potenza compresa<br />
tra i 70 e i 150 cavalli e massa<br />
totale scaricabile a terra contenuta<br />
entro i 10.500 chili, e Best of<br />
Specialized per i trattori da frutteto,<br />
vigneto, montagna e collina.<br />
Oltre ovviamente all’ambitissima<br />
targa di Sustainable Toty<br />
(...)<br />
Prosegue a pag. 22 di<br />
Trattori Luglio/Agosto <strong>2022</strong>.<br />
Inquadra il QRcode e leggi<br />
l’articolo integrale.<br />
48<br />
49
OEM & MOTORI. Cupra e De Antonio Yachts<br />
Motori e componenti per OEM<br />
Cultura, tecnica, impieghi<br />
e mercato del motore diesel.<br />
Fondato nel 1986<br />
Direttore responsabile<br />
Maurizio Cervetto<br />
Coordinatore redazionale<br />
Fabio Butturi<br />
In redazione<br />
Stefano Agnellini, Ornella Cavalli,<br />
Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />
Fabrizio Dalle Nogare, Cristina Scuteri,<br />
Roberto Sommariva<br />
FORMENTOR<br />
SI FA IBRIDO<br />
La barca di De Antonio Yachts, di casa in quel di Barcellona, dopo<br />
l’esordio di due anni fa ripropone lo stilema che prende il nome<br />
dalla best seller Cupra, la Formentor. Stavolta però, si ibridizza<br />
Ha collaborato<br />
Maria Grazia Gargioni<br />
Impaginazione e grafica<br />
Marco Zanusso<br />
Gestione editoriale<br />
Fabio Zammaretti<br />
È<br />
uno strano binomio,<br />
quello tra Cupra e De<br />
Antonio Yachts, eppure<br />
non è più una novità. Cupra<br />
conserva l’effervescenza<br />
iberica della quale è espressione<br />
e la catena cinematica<br />
della casa madre, il Gruppo<br />
Volkswagen. Inaugurato appena<br />
quattro anni fa, nel 2021<br />
ha contabilizzato 80.000<br />
veicoli consegnati, trainati<br />
dall’appeal della Formentor.<br />
Anche De Antonio Yachts è<br />
un cantiere squisitamente catalano,<br />
con sede a Barcellona,<br />
nonostante le assonanze italiane.<br />
Impegnato a segmentare<br />
il listino con un’offerta<br />
che spazia da 8 a circa 15<br />
metri, Cupra ha prestato il<br />
suo marchio per la seconda<br />
volta al cantiere catalano, e<br />
non poteva che virare verso<br />
la tanto invocata elettrificazione.<br />
Correva l’anno 2020 e<br />
il primo scafo si rivelò capace<br />
di erogare 400 cavalli e di<br />
raggiungere la velocità mas-<br />
sima di 40 nodi. Adesso è il<br />
momento del D28 Formentor<br />
e-Hybrid. Come suggerisce<br />
lo stesso marchio Cupra, le<br />
forme squadrate, il carattere<br />
dinamico e i colori poco<br />
convenzionali che sfoggia,<br />
contraddistinguono il design<br />
esterno di questa imbarcazione:<br />
spiccano il particolare<br />
scafo in colore blu petrolio,<br />
inserti neri e in fibra di carbonio<br />
insieme a una serie di<br />
elementi distintivi.<br />
«Amiamo sconfinare e portare<br />
le nostra performance in<br />
altri territori. De Antonio è<br />
il partner perfetto per rappresentare<br />
il carattere sfidante<br />
e unconventional del<br />
brand in un ambiente completamente<br />
diverso, in mare.<br />
Ora, con la versione ibrida<br />
D28 Formentor, che sarà<br />
ufficialmente presentato al<br />
pubblico all’inizio del 2023,<br />
stiamo per compiere un ulteriore<br />
passo avanti», afferma<br />
Antonino Labate, direttore<br />
Strategia, Sviluppo Business<br />
e Operazioni di Cupra. Si diceva<br />
dell’architettura ibrida.<br />
Oltre all’endotermico da 400<br />
cavalli, nella catena cinematica<br />
sono integrati due motori<br />
elettrici retraibili da 15<br />
chilowatt, per consentire allo<br />
yacht di solcare il mare sia a<br />
combustione tradizionale che<br />
in modalità completamente<br />
elettrica.<br />
In quest’ultima modalità,<br />
il D28 Formentor permette<br />
dunque di navigare a emissioni<br />
zero in porti e laghi<br />
soggetti a restrizioni, ad<br />
esempio, il che significa zero<br />
inquinamento dell’acqua ed<br />
emissioni acustiche molto<br />
basse. Secondo i progettisti,<br />
l’elemento che rende questo<br />
yacht D28 ancora più speciale<br />
è la verniciatura grigio<br />
Graphene già presente nella<br />
gamma colori di Cupra, in<br />
abbinamento al ponte in teak<br />
sintetico e alla tappezzeria,<br />
anch’essa in grigio.<br />
Due scatti del D28 Formentor e-Hybrid. Nella immagine di sinistra, sulla banchina, l’auto omonima.<br />
Stampa<br />
Industrie Grafiche RGM srl,<br />
Rozzano (Mi)<br />
Fotolito<br />
Industrie Grafiche RGM srl,<br />
Rozzano (Mi)<br />
Autorizzazione del tribunale<br />
di Milano n.860 del 18 dicembre 1987<br />
Registro Nazionale della Stampa<br />
n. 4596 del 20/04/1994<br />
n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-11-2001<br />
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. -<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />
n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
VADO E TORNO<br />
EDIZIONI<br />
DIREZIONE<br />
AMMINISTRAZIONE<br />
via Brembo 27 - 20139 Milano.<br />
Tel. 02/5523<strong>09</strong>50<br />
Sito internet<br />
www.vadoetorno.com<br />
PUBBLICITÀ<br />
Direzione<br />
via Brembo 27<br />
20139 Milano<br />
tel. 02 5523<strong>09</strong>50<br />
e-mail: pubblicita@vadoetornoedizioni.it<br />
Direzione commerciale<br />
Luca Brusegani<br />
Agenti<br />
Roberto Menchinelli (Roma),<br />
Maurizio Candia,<br />
Angelo De Luca,<br />
Emanuele Tramaglino<br />
Abbonamento annuale<br />
Italia 35 euro, estero 55 euro<br />
Abbonamento annuale via aerea<br />
65 euro<br />
Copie arretrate<br />
7 euro<br />
Versamenti<br />
sul conto corrente postale<br />
numero 50292200 intestato a<br />
Vado e Torno Edizioni srl,<br />
via Brembo 27, 20139 Milano.<br />
e-mail: abbonamenti@vadoetorno.com<br />
Casella postale Internet (E-Mail)<br />
diesel@vadoetorno.com<br />
Copyright <strong>2022</strong> Vado e Torno Edizioni<br />
Bologna, Novembre 9/13 <strong>2022</strong><br />
Padiglione 15, stand C13<br />
Per saperne di più<br />
Un passo avanti.<br />
Tecnologia motoristica di BU Power Systems e Perkins.<br />
Individuale.<br />
Prodotto, consulenza e servizio su misura<br />
per la tua applicazione.<br />
50<br />
Comunicazione agli abbonati<br />
in relazione a quanto disposto dall’art. 13 del GDPR<br />
679/2016 i dati personali conferiti in occasione della<br />
sottoscrizione dell’abbonamento saranno trattati da VADO<br />
E TORNO EDIZIONI SRL per la gestione dei rapporti tra<br />
editore ed abbonato, secondo le finalità e modalità indicate<br />
nell’informativa disponibile e consultabile sul sito<br />
www.vadoetorno.com<br />
BU Power Systems Italia S.r.l.<br />
Via Leonardo Da Vinci, 1, 22041 Colverde (CO)<br />
BU Power Systems – Distributore Ufficiale Perkins per l’Italia
LA PIÙ AMPIA SCELTA<br />
DI PARTI, RICAMBI<br />
E ACCESSORI PER LA<br />
MECCANICA AGRICOLA<br />
Punto di forza della rassegna<br />
bolognese è il salone<br />
specializzato nella<br />
componentistica per mezzi e<br />
attrezzature per l’agricoltura e<br />
il giardinaggio, un evento<br />
espositivo che si è imposto da<br />
anni come il più importante al<br />
mondo nel settore.<br />
SALONE DELLA<br />
COMPONENTISTICA<br />
ESPERIENZA GLOBALE<br />
BOLOGNA 9 -13 NOVEMBRE <strong>2022</strong><br />
ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE<br />
DI MACCHINE PER L’AGRICOLTURA<br />
E IL GIARDINAGGIO<br />
Organizzata da<br />
Contatti: 00159 Roma - Italy - Via Venafro, 5 - Tel. (+39) 06.432.981 - eima@federunacoma.it<br />
In collaborazione con<br />
www.eima.it