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Autobus marzo 2024

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VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

MARZO N. 3 - <strong>2024</strong><br />

ANNO 33°- euro 5,00<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

IL MERCATO EUROPA IN CIFRE, LA<br />

CRESCITA DELL’ELETTRICO, IL NODO<br />

GARE DI SERVIZIO, ALTAS NOVUS CITY<br />

V7 IN ANTEPRIMA, ISUZU NOVO ULTRA,<br />

AMARCORD SUL TPL DI VENEZIA<br />

Il<br />

re<br />

leone


RUBRICHE<br />

POST-IT<br />

<strong>Autobus</strong> n° 3 - <strong>2024</strong> - anno 33°<br />

TECNO<br />

Sommario<br />

Inchiesta<br />

12<br />

GARE DI SERVIZIO?<br />

NO, GRAZIE<br />

Tante gare<br />

annunciate, poche<br />

in partenza. Un<br />

riepilogo<br />

Carenza autisti al centro<br />

del primo Flix Talk ‘24<br />

4<br />

A BorgWarner la licenza per<br />

produrre batterie ‘blade’ Byd<br />

5<br />

MAPPAMONDO<br />

La Germania stoppa i sussidi<br />

per bus elettrici<br />

7<br />

Periscopio<br />

Puglia: in arrivo 148<br />

bus a gas (Iveco<br />

e Otokar). Ecco a<br />

Taranto 11 Citaro K<br />

hybrid<br />

9<br />

Mobility<br />

Innovation Tour<br />

a LetExpo: focus<br />

su competenze e<br />

formazione<br />

10<br />

Crossway a<br />

idrogeno, si parte<br />

(grazie al retrofit<br />

firmato Gck<br />

Mobility)<br />

11<br />

Batterie<br />

26<br />

PIOGGIA DI<br />

INVESTIMENTI<br />

L’Ungheria si prepara<br />

a giocare un ruolo<br />

di primo piano nella<br />

catena produttiva Ev<br />

IL PUNTO<br />

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digitali e integrati<br />

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- Zero emissioni e batterie<br />

con energia installata da 111 kWh<br />

- Costi operativi ottimizzati<br />

Versatile<br />

- Soluzione compatta per missioni con linee brevi<br />

e ridotta capacità di passeggeri<br />

Performante<br />

- Esclusivo telaio portante a longheroni<br />

- Motore da 140kw con funzione Hi-Power<br />

e modalità Eco<br />

MERCATO EUROPA<br />

Il mercato dell’autobus nel 2023 ha strappato il<br />

secondo risultato migliore dell’ultimo quinquennio.<br />

31mila targhe: +21 per cento sul 2022. Tutti i dati!<br />

16<br />

ANTEPRIMA<br />

16 22<br />

Il 7,5 metri elettrico Altas, realizzato insieme a Zhongtong, è<br />

distribuito da D’Auria e va a presidiare una nicchia pressoché<br />

sgombra di competitor. In Trentino abbiamo provato un pre<br />

serie: il modello definitivo arriverà dopo l’estate<br />

30<br />

PRESENTAZIONE<br />

34<br />

ISUZU<br />

NOVO ULTRA<br />

Un mini coach<br />

che risponde<br />

alle esigenze<br />

dei profili di<br />

missione più<br />

tortuosi. 7 metri<br />

abbondanti di<br />

lunghezza e 29<br />

sedute a bordo<br />

BUS ELETTRICI<br />

Oltre 6mila bus elettrici immatricolati in Europa (+53 per<br />

cento), MAN strappa la leadership a Solaris, oltre il 40<br />

per cento dei nuovi bus urbani sono a zero emissioni<br />

ABBONATI<br />

SUBITO<br />

IL SONDAGGIO DEL MESE<br />

E alla fine il Consiglio di Stato ha dato ragione a<br />

Milano sull’angolo cieco: il Comune ha la competenza<br />

necessaria per conformare la zona traffico limitato<br />

attraverso l’imposizione di un divieto di circolazione.<br />

Il caso meneghino farà scuola?<br />

Rispondi su<br />

www.vadoetorno.com<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate<br />

su un campione scientifico<br />

Amarcord<br />

Rubriche<br />

Listini 44.<br />

LE RISPOSTE<br />

DEL MESE SCORSO<br />

Arrival è vicina alla bancarotta. Aveva<br />

promesso di rivoluzionare il bus. È<br />

fallito Proterra, nel mondo camion<br />

Voltatruck. Ebusco naviga a vista. Fine<br />

dei giochi per gli Oem esordienti<br />

attratti dagli investimenti nell’elettrico?<br />

77%<br />

sì<br />

38<br />

FILOBUS<br />

IN LAGUNA<br />

Fino al 1968 a Venezia<br />

circolavano (anche)<br />

filobus. La storia di una<br />

rete inaugurata nel ‘33<br />

23%<br />

no<br />

3


IL PRIMO FLIXTALK DEL <strong>2024</strong><br />

Post-it<br />

BORGWARNER-BYD, NOVITÀ PER LE BATTERIE A LAMA<br />

Tecno<br />

Un’emergenza continentale<br />

CARENZA AUTISTI: OPPORTUNITÀ E STRATEGIE<br />

Una partnership ‘tagliente’<br />

LA DURATA DELL’ACCORDO È DI OTTO ANNI<br />

Accordo strategico per la produzione<br />

di batterie ‘blade’ in Europa, in<br />

Nord e Sud America. BorgWarner,<br />

infatti, ha stretto un patto di collaborazione<br />

con FinDreams Battery, società<br />

controllata da Byd. Cosa prevede l’intesa?<br />

BorgWarner (che nel 2021 ha acquisito<br />

uno specialista dei moduli batteria<br />

come Akasol) produrrà i pacchi batteria<br />

Lfp per veicoli commerciali utilizzando<br />

le celle blade di FinDreams Battery in<br />

Europa, nelle Americhe e anche in alcune<br />

regioni selezionate dell’Asia Pacifica.<br />

La durata dell’accordo è di 8 anni. Al<br />

Busworld Europe 2023 - se ricorderete<br />

- Byd ha presentato la piattaforma di autobus<br />

elettrici B2, che utilizza appunto<br />

la batteria a lama. Oltre a ricevere celle<br />

blade all’avanguardia per la produzione<br />

di pacchi batteria Lfp nelle aree geografiche<br />

interessate, BorgWarner otterrà<br />

una licenza per l’utilizzo della proprietà<br />

intellettuale di FinDreams Battery relativa<br />

alla progettazione e al processo di<br />

produzione dei pacchi batteria.<br />

Una rete di centri di<br />

riparazione batterie in Ue<br />

Due centri sono già operativi, in<br />

Germania e Spagna, e altri seguiranno<br />

in Europa nel <strong>2024</strong> e 2025.<br />

Questo è il progetto di MAN, che<br />

sta lavorando alla creazione di<br />

una rete di officine di riparazione<br />

di batterie nel Vecchio Continente.<br />

L’obiettivo del Leone è quello<br />

di gestire un centro in ogni mercato<br />

in cui l’azienda è presente<br />

con veicoli elettrici.<br />

Il fine ultimo è quello di rigenerare<br />

le batterie in modo economico,<br />

così che possano essere utilizzate<br />

nei veicoli (secondo uso)<br />

o per altri scopi (seconda vita).<br />

L<br />

’ormai cronica carenza di conducenti<br />

nel mondo del trasporto in autobus a<br />

medio e lungo raggio rappresenta oggi<br />

una delle principali sfide, a livello italiano<br />

ed europeo. Il fenomeno rappresenta un freno<br />

(a mano) per lo sviluppo del comparto.<br />

E le prospettive, ben fotografate dai recenti<br />

studi Iru e Anav, dicono una cosa ben chiara:<br />

se si va avanti così, sarà inevitabile - ahinoi<br />

- una limitazione del diritto alla mobilità<br />

per tutte quelle persone che risiedono<br />

in aree in cui l’autobus rappresenta l’unica<br />

soluzione di mobilità collettiva. A fronte di<br />

tale rischio, e in considerazione del graduale<br />

aggravarsi di questo quadro, si rende sempre<br />

più necessario riunire le parti interessate<br />

– le associazioni di categoria, le imprese<br />

del settore, la politica – in una discussione<br />

attenta e continuativa sul tema, al fine di<br />

identificare le possibili soluzioni a una crisi<br />

i cui effetti rischiano di ripercuotersi, come<br />

detto, tanto sul settore stesso quanto sulla<br />

società. A mettere insieme queste voci ci<br />

ha pensato FlixBus, organizzando presso il<br />

proprio headquarter di Milano il primo Flix-<br />

4<br />

Talk dell’anno, al quale hanno partecipato<br />

il Managing Director Italy Andrea Incondi;<br />

Carlo Fidanza, Eurodeputato alla Commissione<br />

Trasporti e Turismo; Flavio Tosi, Vicepresidente<br />

della Commissione Trasporti<br />

alla Camera; Giulia Pastorella, membro della<br />

Commissione alla Camera dei Deputati,<br />

Vicepresidente di Azione e Consigliera del<br />

Comune di Milano, e Nicola Biscotti, Presidente<br />

di Anav. Tutti concordi nel riconoscere<br />

la centralità del trasporto su gomma per il<br />

raggiungimento degli obiettivi ambientali e<br />

nel voler affrontare di petto il fenomeno,<br />

trovando rapide e concrete soluzioni per<br />

Attualmente in Italia<br />

mancano più di 8.000<br />

autisti per il trasporto<br />

persone. E nel Nord<br />

l’emergenza è maggiore<br />

tamponare l’emergenza e risolverla nel medio<br />

periodo. E il punto di partenza, condiviso<br />

da politica, associazioni e operatori, è quello<br />

di abbassare l’età (attualmente fissata a 24<br />

anni, quando solitamente si è già imboccata<br />

una strada) per conseguire la patente D e la<br />

carta di qualificazione del conducente così da<br />

rendere più appetibile e accessibile la professione.<br />

Una questione, questa, che è stata<br />

inserita nel disegno di legge di modifica al<br />

codice della strada in discussione alla Camera<br />

e che andrebbe ad aprire le porte.<br />

Insomma, bisogna agire subito su più fronti:<br />

quello sociale, che investe anche la formazione<br />

scolastica; quello dell’età minima; quello<br />

economico relativo al costo di acquisizione<br />

del Cqc, quello delle Academy create da<br />

molte imprese (come FlixBus) per agevolare<br />

l’ingresso negli organici aziendali, quello di<br />

sostenere la parità di genere visto che oggi<br />

solo il 16 per cento dei conducenti è donna e<br />

quello del miglioramento complessivo della<br />

qualità dei servizi attraverso politiche industriali<br />

che premino investimenti e qualità delle<br />

imprese nel tpl come nei servizi commerciali.


Mappamondo<br />

IL GOVERNO FEDERALE TEDESCO BLOCCA LE SOVVENZIONI PER E-BUS<br />

Achtung, stop ai sussidi!<br />

12 MILIARDI DI TAGLIO AL BILANCIO<br />

I<br />

l governo federale tedesco ha ufficializzato<br />

la decisione di sospendere le sovvenzioni<br />

per l’acquisto di autobus (e camion)<br />

a zero emissioni. Finora gli incentivi<br />

federali sono stati nell’ordine dell’80 per<br />

cento della differenza di prezzo rispetto a<br />

un veicolo diesel.<br />

Nel 2023 la Germania si è posizionata al<br />

secondo posto in Europa per numero di<br />

immatricolazioni di autobus Bev, dietro al<br />

Regno Unito (...e quindi in testa alla graduatoria<br />

Ue). Le immatricolazioni di autobus<br />

elettrici in Germania sono cresciute del<br />

29 per cento lo scorso anno.<br />

Ora, un portavoce del Ministero federale<br />

per il digitale e i trasporti (Bmdv), ha dichiarato<br />

ai media che «i progetti già approvati<br />

saranno<br />

finanziati sulla<br />

base del bilancio<br />

<strong>2024</strong>. Non<br />

ci sono fondi<br />

disponibili per<br />

un nuovo bando<br />

di finanziamento».<br />

Il governo<br />

teutonico ha<br />

bandito finora<br />

tre round di<br />

finanziamenti<br />

per l’acquisto<br />

di e-bus.<br />

L’ultima tornata di sovvenzioni ha visto<br />

solo 23 aziende tpl ottenere il via libera,<br />

mentre 140 imprese hanno ricevuto<br />

un ‘niet’. Il programma di finanziamento<br />

doveva in teoria proseguire fino al 2025.<br />

Finora, il governo ha approvato sovvenzioni<br />

per circa 4.000 autobus con sistemi<br />

di trazione alternativi.<br />

Ora, la svolta è causata dal fatto che il<br />

bilancio del Fondo per il clima per il<br />

<strong>2024</strong> ha dovuto essere tagliato di oltre 12<br />

miliardi di euro. Senza supporto da parte<br />

del governo, «piccole e medie imprese<br />

di trasporto tedesche non hanno chance<br />

di riuscire a convertire le proprie flotte e<br />

depositi», ha dichiarato il vice presidente<br />

della Vdv Werner Overkamp a inizio anno.<br />

CaetanoBus ha vinto la<br />

gara di Wiener Linien<br />

A Vienna una linea<br />

a tutto idrogeno<br />

L’operatore tpl viennese Wiener Linien<br />

ha in programma di introdurre<br />

dieci bus a idrogeno sulla linea 39A<br />

entro la fine del 2025. A seguito di<br />

una gara europea, CaetanoBus si è<br />

aggiudicato la fornitura con il modello<br />

H2.City Gold da 12 metri.<br />

Wiener Linien ha già due linee urbane<br />

a zero emissioni e sta ora rivolgendo<br />

la propria attenzione verso<br />

soluzioni alimentate a idrogeno.<br />

Il CaetanoBus H2.City Gold è dotato<br />

di tecnologia a celle a combustibile<br />

di Toyota. I bus fuel cell saranno<br />

riforniti presso la stazione di idrogeno<br />

di Wien Energie e Wiener Netze<br />

nel deposito di Leopoldau.<br />

Mettiti alla guida<br />

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Il pr<br />

LA PRIMA<br />

G enov<br />

sere d<br />

Sarà<br />

2025. Hitach<br />

un ordine da<br />

del sistema<br />

linea Val Bis<br />

Assi di Forza<br />

che opereran<br />

diverse tecno<br />

Hitachi Ene<br />

per l’acquist<br />

di un tender<br />

bus) è stato r<br />

fatto che «la<br />

mercato di r<br />

L’accordo co<br />

piano del Co<br />

completame<br />

2025, introd<br />

l’uso di veic<br />

mezzi pubbl<br />

bilità efficien<br />

anche grazie<br />

riservate e p<br />

di preferenzi<br />

KEMPO<br />

Scania elettrica per la Spagna<br />

Il bus elettrico intercity Scania - Castrosua è<br />

stato presentato al mercato spagnolo. Classe<br />

II Low Entry, il veicolo è il frutto della<br />

collaborazione tra il Grifone e il carrozziere<br />

iberico, responsabile della carrozzeria 75Cs<br />

adottata da Scania per questo modello (mentre<br />

l’urbano 12 metri Byd è realizzato su body<br />

Nelec). Dopo la presentazione avvenuta<br />

al Busworld dell’ottobre scorso,<br />

ora il bus è stato al centro di un evento<br />

dedicato a mercato spagnolo.<br />

L’e-bus presenta potenza continua di<br />

250 kW. Le batterie sono progettate e<br />

prodotte in collaborazione con Northvolt<br />

presso la fabbrica di assemblaggio<br />

Scania a Södertälje, in Svezia. Si<br />

tratta di accumulatori configurati per<br />

la ricarica rapida. Lungo 13 metri nella<br />

versione standard promossa finora,<br />

l’autobus ha a listino due opzioni in<br />

termini di capacità batteria: quattro moduli<br />

per un totale di 416 kWh oppure cinque per<br />

520 chilowattora complessivi. Finora Scania<br />

è stata pressoché assente dalla competizione<br />

in ambito e-bus, dal momento che il proprio<br />

urbano elettrico circola da qualche anno solamente<br />

in alcune città dei paesi nordici.<br />

Wrightbus ha un<br />

Classe III in programma<br />

Nel 2026 arriva il coach<br />

con la cella<br />

Il costruttore nordirlandese Wrightbus<br />

sta lavorando allo sviluppo<br />

di un autobus turistico a idrogeno.<br />

Il lancio è previsto per il 2026, secondo<br />

quanto riportato sui media<br />

britannici. Il produttore si è piazzato<br />

(sorprendentemente!) al quarto posto<br />

nel mercato europeo degli autobus<br />

Bev 2023, con 469 unità immatricolate.<br />

E ora ha spostato la propria<br />

attenzione sul Classe III. L’Ad Jean-Marc<br />

Gales ha dichiarato: «Il progetto<br />

è pronto, il lavoro di pre-sviluppo<br />

è stato fatto». Non è ancora<br />

chiaro se i veicoli saranno costruiti<br />

internamente o realizzati in collaborazione<br />

con carrozzieri partner.<br />

La nuova generazione Scania Touring nasce per soddisfare le esigenze<br />

degli operatori del granturismo di oggi e di domani.<br />

Efficiente e disponibile con un’ampia gamma di propulsori, offre la tecnologia<br />

più all’avanguardia per sicurezza, riduzione delle emissioni e della rumorosità.<br />

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ENEL X<br />

6<br />

7


OTOKAR E IVECO BUS PER LA PUGLIA<br />

Metano suburbano<br />

SONO IN ARRIVO 148 AUTOBUS A GAS<br />

Periscopio<br />

La ‘carica’<br />

dei 148 è<br />

in buona<br />

compagnia:<br />

ricordiamo,<br />

infatti, come<br />

a fine dello<br />

scorso anno la<br />

stessa Regione<br />

Puglia avesse<br />

allargato<br />

i cordoni<br />

della borsa,<br />

destinando<br />

1,85 milioni<br />

di euro per<br />

favorire<br />

l’acquisto<br />

di dodici<br />

autobus per<br />

il trasporto<br />

extraurbano.<br />

I nuovi Classe<br />

II sono<br />

destinati a<br />

Fse (sette<br />

unità), Cotrap<br />

(quattro) e Fal<br />

(una).<br />

In Puglia ci sono ancora diversi Euro<br />

2 circolanti. E il caso della regione<br />

tacco d’Italia non è certo isolato e,<br />

anzi, è in buona, o meglio ‘cattiva’ compagnia.<br />

Il rinnovo della flotta regionale,<br />

però, è in corso – spinto dai fondi messi<br />

in campo dal Piano Nazionale di Ripresa<br />

e Resilienza – e sono infatti in arrivo<br />

148 autobus a metano: 90 medio-lunghi<br />

targati Otokar e 58 lunghi firmati Iveco<br />

Bus. Che andranno appunto a sostituire<br />

gli Euro 2 ancora in servizio.<br />

La ripartizione dei veicoli – si legge in<br />

una nota diramata dalla Regione – verrà<br />

fatta in base ai dati completi che saranno<br />

forniti dalle Province e della Città<br />

Metropolitana di Bari, la quale poi assegnerà<br />

i mezzi ai Comuni con diritto<br />

di usufrutto alle relative aziende di trasporto<br />

pubblico con regolare e vigente<br />

contratto di servizio.<br />

L’obiettivo della Giunta di Michele E-<br />

Novanta medio-lunghi<br />

saranno forniti da<br />

Otokar, mentre Iveco Bus<br />

provvederà alla fornitura dei<br />

rimanenti cinquantotto<br />

miliano, come ricordato da Anita Maurodinoia,<br />

assessora ai Trasporti e alla<br />

Mobilità sostenibile, a margine dell’informativa<br />

circa i 148 suburbani a mertano<br />

in arrivo, è quella di togliere dalla<br />

circolazione gli autobus Euro 2 adibiti<br />

al servizio tpl così come previsto dalla<br />

normativa nazionale che chiede di sostituirli<br />

obbligatoriamente entro il 31<br />

dicembre <strong>2024</strong>. In teoria – rinfreschiamo<br />

la memoria – gli Euro 2 avrebbero<br />

dovuto andare in pensione il primo gennaio<br />

<strong>2024</strong>, ma il governo ha concesso<br />

la tanto agognata proroga allo stop, caldeggiata<br />

anche da Anav e Asstra, con il<br />

decreto Milleproroghe.<br />

Le due associazioni, infatti, avevano<br />

chiesto una deroga urgente per per garantire<br />

il servizio di trasporto pubblico<br />

locale con autobus Euro 2, perché – altrimenti<br />

– si sarebbe rischiato di perdere<br />

circa 70 milioni di chilometri l’anno,<br />

pari al 4,5 per cento dell’offerta annua<br />

di trasporto pubblico. Con alcune Regioni<br />

che avrebbero potuto subire riduzioni<br />

fino al 10 per cento a causa della<br />

percentuale più alta di Euro 2 in circolazione.<br />

In Italia, infatti, oltre 1.500<br />

autobus a gasolio o benzina, classificati<br />

come Euro 2 per le loro caratteristiche<br />

antinquinamento, sono attualmente impiegati<br />

quotidianamente nei servizi di<br />

tpl. Mezzi comunque fondamentali per<br />

assicurare la mobilità dei cittadini.<br />

UNDICI STELLE IBRIDI PER BARI<br />

Undici Stelle ibride per il tpl di Bari. Dopo<br />

la consegna risalente al settembre 2020,<br />

Amtab ha scelto ancora una volta Daimler<br />

Buses, aggiungendo 11 Citaro K Compact<br />

Hybrid per proseguire nel piano di rinnovamento<br />

della flotta. Gli ibridi hanno la livrea<br />

con i colori della città, il bianco e il rosso, e<br />

dispongono di tre porte: l’anteriore per la salita,<br />

la centrale e la posteriore per la discesa;<br />

sono in grado di ospitare fino a 20 posti a<br />

sedere, 65 in piedi, un disabile (prevista la<br />

rampa manuale), più la postazione del conducente,<br />

interamente separata dal comparto<br />

passeggeri. I veicoli sono spinti da un motore<br />

diesel a sei cilindri con potenza massima di<br />

220 kW, coadiuvato da un motore elettrico<br />

di ausilio alla trazione da 14 kW. La motorizzazione<br />

ibrida consente un risparmio di<br />

carburante stimato fino all’8,5 per cento;<br />

durante la frenata, l’energia dispersa viene<br />

immagazzinata da accumulatori di corrente<br />

continua formati da due moduli posizionati<br />

nella parte posteriore del tetto, in modo da<br />

assicurare il minimo ingombro sul mezzo.<br />

9


COLOSSO IN EMILIA-ROMAGNA<br />

Tper, Seta e Start corrono verso la fusione<br />

che darebbe alla luce una holding per il trasporto<br />

pubblico in Emilia-Romagna. Non è<br />

un segreto che da tempo la regione voglia<br />

creare un’unica società che gestisca il servizio<br />

urbano ed extraurbano a Bologna, Ferrara,<br />

Modena, Piacenza, Reggio Emilia e in Romagna,<br />

con l’esclusione di Tep Parma. E infatti<br />

la giunta Bonaccini ha dato il proprio via<br />

libera all’operazione, che dovrà passare dalla<br />

votazione delle singole società protagoniste.<br />

Qualora arrivasse l’ok nascerebbe il terzo gigante<br />

del trasporto persone in Italia, secondo<br />

solo ad Atm Milano ed Atac Roma, forte di<br />

un fatturato di mezzo miliardo di euro.<br />

10<br />

QUERELLE ANGOLO CIECO<br />

Ricapitoliamo: il 2 ottobre 2023 a Milano è<br />

scattato il divieto di accesso ai mezzi pesanti<br />

privi di sensori di segnalazione dell’angolo<br />

cieco. Motivo per il quale da quel giorno sulla<br />

livrea di bus e camion circolanti in città hanno<br />

fatto capolino almeno gli adesivi per segnalare<br />

il pericolo agli altri utenti della strada. La scelta<br />

di Palazzo Marino, difesa con le unghie e con i<br />

denti dell’assessore alla mobilità Arianna Censi,<br />

non è piaciuta – tra gli altri – ad Assotir Lombardia,<br />

che ha fatto ricorso al Tar. E il tribunale<br />

ha dato ragione all’associazione di categoria,<br />

annullando la disposizione, sostenendo che il<br />

Comune non avesse la competenza per una<br />

decisione del genere. Dunque la giunta Sala<br />

ha fatto ricorso aal Consiglio di Stato che… ha<br />

dato ragione all’amministrazione meneghina:<br />

per circolare in città servono dispositivi di rilevamento<br />

e adesivi. Il Consiglio di Stato, infatti,<br />

ha ritenuto che il Comune di Milano avesse (e<br />

abbia) la competenza a conformare la zona a<br />

traffico limitato attraverso l’imposizione di un<br />

divieto di circolazione.<br />

ATAC, LA GARA PER I DEPOSITI<br />

Grottarossa, Portonaccio-bis, Tor Sapienza e<br />

Trastevere sono i depositi Atac che saranno<br />

elettrificati per la rimessa e la ricarica degli bus<br />

a batteria che si riverseranno per le strade di<br />

Roma nei prossimi mesi e anni. Atac ha avviato<br />

il procedimento di gara per l’elettrificazione<br />

delle quattro rimesse: un investimento di circa<br />

37 milioni di euro, finanziati dai fondi messi<br />

in campo dal Pnrr. C’è ‘solo’ un problema: le<br />

scadenze per rispettare le tempistiche stabilite<br />

dalle linee guida sono strettissime, visto che<br />

i depositi dovranno essere pronti a dicembre<br />

<strong>2024</strong>. Insomma, ci sarà da correre…<br />

Periscopio<br />

TORNA IL MOBILITY INNOVATION TOUR<br />

È una job (special) edition<br />

CRISI DI VOCAZIONI: COME RIACCENDERE LA LUCE<br />

‘T<br />

ransizione energetica e digitale<br />

nei trasporti: l’evoluzione delle<br />

competenze e la sfida della formazione’.<br />

Questo il titolo della prima<br />

tappa del <strong>2024</strong> del Mobility Innovation<br />

Tour - il 14 di <strong>marzo</strong> a Verona Fiera,<br />

in occasione del LetExpo - che torna<br />

e rilancia la propria offerta, ripartendo<br />

con un workshop dedicato alla formazione<br />

e all’evoluzione delle competenze.<br />

Transizione energetica e digitale, e<br />

quindi nuove tecnologie declinate con<br />

approccio sistemico, guida autonoma e<br />

persino intelligenza artificiale sono materie<br />

correlate e correlabili da cui non si<br />

può e non si deve prescindere. Ma serve<br />

conoscenza, qualificata e trasversale,<br />

fino alle soft skills: cambia lo scenario<br />

operativo di chi pianifica, gestisce ed o-<br />

I MAN da 18,75 metri<br />

veicoli possono<br />

trasportare oltre<br />

100 passeggeri,<br />

essendo allestiti con<br />

51 posti a sedere,<br />

un alloggiamento<br />

per carrozzina<br />

per persone a<br />

mobilità ridotta e<br />

consentendo, inoltre,<br />

la possibilità di<br />

ospitare 58 persone in<br />

piedi. Il layout interno<br />

è caratterizzato dalla<br />

grande luminosità<br />

offerta dalle ampie<br />

vetrature e tutti i<br />

mezzi sono dotati<br />

di climatizzazione<br />

e impianto di<br />

video-sorveglianza<br />

integrale, al fine<br />

di assicurare sia il<br />

confort di viaggio in<br />

ogni stagione, sia le<br />

migliori condizioni di<br />

sicurezza per tutti gli<br />

occupanti del bus.<br />

Quattro i serbatoi di<br />

metano compresso,<br />

con capacità<br />

totale di 1690 litri,<br />

che assicurano<br />

un’autonomia<br />

superiore a 500<br />

chilometri.<br />

Otto milioni e seicento<br />

mila euro per<br />

22 MAN Lion’s<br />

City Mild Hybrid Cng per<br />

la flotta Tper, chiamati a<br />

operare profili di missione<br />

suburbani ed extraurbani<br />

ad alta frequentazione.<br />

L’operatore di Bologna dà<br />

Durante la fase di marcia<br />

o di sosta, l’energia<br />

accumulata consente<br />

il funzionamento<br />

della rete elettrica di<br />

bordo, non impattando<br />

quindi sui consumi di<br />

combustibile<br />

pera. Il settore, in espansione, ha creato<br />

nuove figure professionali specializzate<br />

e generato nuova occupazione. Ma ad<br />

oggi per tali ruoli la domanda di imprese<br />

ed aziende supera l’offerta in una<br />

crisi strutturale di ‘vocazioni’. Obiettivo<br />

della riflessione sull’argomento,<br />

che vedrà tra i protagonisti il Mobility<br />

Innovation Tour in un’ottica di visione<br />

complessiva di settore, sarà quello di<br />

mettere a fattor comune le iniziative<br />

e le esperienze di industria, imprese<br />

e aziende di trasporto con il mondo<br />

della formazione. I protagonisti? A-<br />

lis Academy, Fondazione Its Mobilità<br />

Sostenibile Accademia Italiana Marina<br />

Mercantile, Amt Genova, Rail Traction<br />

Company, Sbb Cargo Italia, Sangritana,<br />

Zf e Iveco Bus.<br />

Un branco di Leoni metropolitani<br />

nuova linfa al proprio percorso<br />

di ammodernamento<br />

del parco mezzi, nel segno<br />

del taglio dei consumi e<br />

delle emissioni. Sui MAN<br />

è associato al tradizionale<br />

motore termico anche il<br />

modulo Efficient Hybrid<br />

che permette una notevole<br />

riduzione di consumi ed<br />

emissioni grazie al recupero<br />

e allo stoccaggio dell’energia<br />

in fase di frenatura<br />

in un supercapacitore. Un<br />

motogeneratore fornisce<br />

una potenza massima di<br />

6,20 kW che consente di<br />

avere maggiori prestazioni<br />

in fase di accelerazione e<br />

ripartenza dalle fermate.<br />

Periscopio<br />

L’IVECO BUS CROSSWAY È STATO RETROFITTATO A IDROGENO<br />

Una prima mondiale<br />

GCK MOBILITY LO HA OMOLOGATO PER LA CIRCOLAZIONE STRADALE<br />

Un Iveco Bus Crossway – il Classe<br />

II più venduto in Italia e in Europa<br />

– è stato retrofittato a idrogeno,<br />

con una cella a combustibile, da una<br />

officina di Gck Mobility, presso il sito<br />

di Cournon (Puy-de-Dôme), in Francia.<br />

Il veicolo è stato omologato per la produzione<br />

stradale, che ne permetterà la<br />

produzione in serie.<br />

L’interurbano di casa Iveco è stato dotato<br />

di una cella a combustibile a idrogeno<br />

installata nel vano motore, che a-<br />

limenta le batterie del motore elettrico.<br />

In termini di prestazioni, l’autobus ha<br />

un’autonomia di 500 km, con un tempo<br />

di ricarica di circa 15-20 minuti.<br />

Questo traguardo segna un significativo<br />

passo avanti nello sviluppo di Gck e,<br />

dopo diversi mesi di ricerca e sviluppo,<br />

l’azienda sta ora lanciando l’industrializzazione<br />

della produzione all’inizio del<br />

<strong>2024</strong>, con più di 100 veicoli già sotto<br />

contratto con diversi clienti.<br />

Christophe Béchu, Ministro per la Transizione<br />

Ecologica e la Coesione Territoriale,<br />

ha consegnato a Philippe Jacques,<br />

Amministratore Delegato di Gck Mobility<br />

(Gruppo Green Corp Konnection),<br />

il certificato di omologazione, avendo<br />

superato tutti i test di omologazione U-<br />

Il nuovo Scania Touring, nella versione corta<br />

da 10,9 metri, al servizio dell’agenzia<br />

di viaggi veneta Autoservizi Garbin. Si<br />

tratta del primo Touring ‘short’ immatricolato<br />

in Italia. La nuova generazione Touring<br />

del Grifone è stata ideata e progettata per tagliare<br />

i consumi, fino al 6 per cento rispetto<br />

alla gamma precedente, aspetto fondamentale<br />

per le esigenze di Tco degli operatori di bus<br />

tac e Cnrv. L’omologazione ottenuta, come<br />

anticipato, è condicio sine qua non,<br />

per la messa in produzione seriale. Eric<br />

Boudot, Presidente di Gck ha ribadito<br />

gli obiettivi aziendali, volti a lanciare<br />

sul mercato soluzioni per la decarbo-<br />

Parla veneto il primo Grifone ‘corto’<br />

turistici. Il coach da 10.9 metri si aggiunge<br />

a un parco macchine di otto unità e sarà u-<br />

tilizzato alle missioni di montagna verso le<br />

Dolomiti, come Cortina e il Cadore, Agordino,<br />

Alpago, fino alle valli Feltrine. Il Touring,<br />

mosso da un motore in-house 13 litri Euro 6E<br />

con potenza da 410 cavalli (orchestrati da un<br />

cambio Opticruise a 12 marce), è provvisto<br />

di 47 posti a sedere.<br />

La Francia è il<br />

mercato più<br />

attivo d’Europa:<br />

così come già<br />

successo nel<br />

2022, anche<br />

nel 2023<br />

è stato il<br />

Paese che ha<br />

immatricolato<br />

più mezzi,<br />

ben 5.225. E<br />

sulle trazioni<br />

alternative, a<br />

batteria e a<br />

idrogeno è in<br />

prima linea.<br />

nizzazione dei trasporti su larga scala.<br />

Il <strong>2024</strong>, infatti, sarà l’anno dell’industrializzazione<br />

e della realizzazione di<br />

tutti gli investimenti in ricerca&sviluppo<br />

effettuati dal Gruppo sin dalla sua creazione,<br />

nel 2020.<br />

Auguri!<br />

BusStore spegne dieci<br />

candeline<br />

BusStore, il marchio per la compravendita<br />

di autobus usati sotto l’egida<br />

di Daimler Buses, festeggia i 10 anni<br />

di età; la casa madre presentava per la<br />

prima volta il brand al Busworld 2013<br />

e nel febbraio 2014 apriva i battenti il<br />

BusStore Center di Neu-Ulm, il primo<br />

e ad oggi più grande sito: ne esistono<br />

oggi altri 25 in 23 Paesi. Il dialogo tra<br />

i siti è uno dei principali vantaggi di<br />

BusStore, rincipale fornitore di autobus<br />

usati. Se un sito non ha un veicolo<br />

in magazzino, può utilizzare l’intera<br />

gamma di tutti gli altri siti per trovare<br />

un mezzo usato adatto alle esigenze<br />

dei clienti. I marchi Mercedes-Benz e<br />

Setra sono stati al centro dell’offerta<br />

fin dall’inizio e ad oggi rappresentano<br />

più di tre quarti di tutti gli acquisti e le<br />

vendite. Ma tutti i brand più comuni<br />

sono presenti nei listini di vendita.<br />

11


INCHIESTA Gare di servizio<br />

CHI VUOLE<br />

LE GARE?<br />

Le gare in<br />

Italia non le<br />

vuole nessuno:<br />

le aziende<br />

pubbliche<br />

hanno la<br />

copertura<br />

dell’azionista<br />

di riferimento,<br />

quelle private<br />

non vogliono<br />

perdere<br />

le proprie<br />

posizioni.<br />

La politica<br />

preferisce lo<br />

status quo,<br />

come nel caso<br />

dei taxi e<br />

delle spiagge.<br />

Intanto, la<br />

deadline per la<br />

messa a gara<br />

dei servizi è<br />

slittata al 2026.<br />

L’apertura del mercato del trasporto pubblico in<br />

Italia è un processo frammentato fatto di fughe in<br />

avanti (Toscana, Alto-Adige) e brusche frenate. A<br />

Napoli e circondario di Milano il tender era dato<br />

per certo... prima della proroga. In Molise gara<br />

annullata dal Tar, nuovo bando nel <strong>2024</strong>. A Roma<br />

battaglia legale tra Campidoglio e Antitrust<br />

Oggi no, domani forse, ma dopodomani<br />

sicuramente. Diceva Giorgio<br />

Gaber, nella sua famosa canzone<br />

‘Qualcuno era comunista’ del 1996. Sembra<br />

passato un secolo da allora, ma se si<br />

pensa che proprio l’anno successivo, nel<br />

1997, Claudio Burlando, l’allora Ministro<br />

dei Trasporti del Governo Prodi, vergava<br />

una legge che sarebbe dovuta diventare lo<br />

spartiacque del settore del trasporto pubblico,<br />

ci si rende conto che di tempo ne è<br />

passato veramente poco, visto che siamo<br />

ancora qui a ripetere le stesse cose. Eppure,<br />

in questi 27 anni il settore del trasporto<br />

pubblico è cambiato radicalmente<br />

e la presenza dell’Europa, all’interno dei<br />

nostri meccanismi legislativi, è sempre più<br />

marcata. E se la legge Burlando l’abbiamo<br />

voluta evitare come la peste, il regolamento<br />

europeo 1370 del 2007 (recepito<br />

dal nostro ordinamento alla velocità di un<br />

bradipo claudicante) avremmo dovuto, in<br />

teoria, almeno prenderlo in considerazione.<br />

Invece no. Quel testo, infatti, non ha risolto<br />

il tema dell’affidamento diretto, uno strumento<br />

che in Italia è stato utilizzato a piene<br />

mani. Genova docet, ma non solo lei (una<br />

notizia freschissima: il Consiglio di stato ha<br />

dichiarato legittimo l’affidamento diretto ad<br />

Amt con incorporazione di Tpl Linea). A<br />

dare una sferzata al sistema è sceso poi in<br />

campo il famoso decreto Madia che però<br />

non è mai diventato davvero operativo.<br />

Il vero tema è che le gare in Italia non le vuole<br />

proprio nessuno: le aziende pubbliche hanno<br />

la rigida copertura dell’azionista di riferimento,<br />

quelle private non vogliono perdere le proprie<br />

posizioni. A questo punto ci vorrebbe l’azione<br />

della politica, che però preferisce lo status quo,<br />

come nel caso dei taxi e delle spiagge. Intanto,<br />

a seguito della pandemia la deadline per la<br />

messa a gara dei servizi è slittata dal <strong>2024</strong> al<br />

2026. E più di una voce si alzata a chiedere un<br />

ulteriore proroga, motivata dagli investimenti<br />

‘green’ sostenuti dalle aziende...<br />

Le gare sono di cronaca<br />

La cronaca degli ultimi mesi è fitta di gare<br />

annunciate, programmate, slittate. Abbiamo<br />

provato a fare il punto. Oltre a quelle trattate<br />

nelle prossime pagine, vanno ricordati l’affidamento<br />

a Cotral con messa a gara, per legge,<br />

del 10 per cento delle linee; l’affidamento diretto<br />

a Tua in Abruzzo e il cammino intrapreso<br />

in Emilia-Romagna verso la costituzione di<br />

una holding regionale del trasporto pubblico<br />

per fusione di Tper, Seta e Start. Il risultato<br />

sarebbe un gigante del tpl secondo, in Italia,<br />

solamente ad Atm Milano ed Atac, e dotato<br />

pertanto di una potenza di fuoco in grado di<br />

non sfigurare in un futuro mercato aperto. E in<br />

Sicilia le manovre sono iniziate in vista della<br />

messa a gara del servizio, con un consorzio di<br />

privati in corso di istituzione...<br />

Una postila, prima di partire con la retrospettiva.<br />

Ci preme sottolineare che la messa a gara<br />

di un servizio non significa ‘privatizzarlo’,<br />

significa invece mettere a mercato una concessione.<br />

E se il concetto di ‘privatizzazione’<br />

è sempre più (volutamente) confuso con<br />

il termine ‘liberismo regolato’ si innesca un<br />

cortocircuito che rappresenta solo una cortina<br />

per evitare un vero percorso di innovazione del<br />

settore, dove la dimensione aziendale, polverizzata<br />

dagli interessi di parte, avrà un ruolo<br />

determinante del prossimo futuro. E in Europa<br />

questo è evidente, meno nei Paesi in via di<br />

sviluppo. Insomma, dipende a quale modello<br />

12 13


Nei mesi scorsi il Campidoglio non ha<br />

messo il servizio a gara e ha rinnovato<br />

per l’affidamento in-house fino al 2027,<br />

provocando la reazione dell’Antitrust,<br />

che non solo ha definito illegittima la<br />

proroga, ma ha fatto anche ricorso al<br />

Tar del Lazio<br />

MOLISE<br />

È datato ottobre 2022 l’avvio della gara europea<br />

per l’affidamento del servizio di tpl<br />

extraurbano in Molise. Un tender che, in<br />

base alle dichiarazioni della Regione, avrebbe<br />

avuto tra i risultati 5 milioni di risparmio<br />

annuo per le casse regionali. Due i lotti: uno<br />

per i collegamenti tra Campobasso a Termoli,<br />

l’altro per quelli tra Campobasso e Isernia.<br />

Base d’asta? 168 milioni di euro in 9 anni.<br />

Gara successivamente annullata dal Tar che<br />

ha accolto il ricorso di Atm, una delle concesvogliamo<br />

farci ispirare.<br />

ROMA<br />

Ecco, il modello romano – in buona, buonissima<br />

compagnia in tutto lo Stivale – non è<br />

esattamente un modello per il tpl italiano. Atac<br />

è interamente controllata da Roma Capitale e<br />

gestisce in concessione ‘da sempre’ gran parte<br />

del trasporto pubblico locale della Città Eterna,<br />

estendendosi anche ad alcuni comuni della<br />

città metropolitana. Nei mesi scorsi il Campidoglio<br />

non ha messo il servizio a gara e ha<br />

rinnovato per l’ennesima volta l’affidamento<br />

dei servizi di tpl in-house fino al 2027, provocando<br />

la reazione dell’Antitrust, che non solo<br />

ha definito illegittima la proroga, ma ha fatto<br />

anche ricorso al Tar del Lazio, sostenendo – e<br />

le pezze d’appoggio ci sono tutte… – che l’ulteriore<br />

proroga non sia supportata da copertura<br />

normativa e che vìoli la legge europea sulla<br />

concorrenza. Da parte il sua il Campidoglio<br />

aveva motivato la scelta sventolando la bandiera<br />

della continuità del servizio. Un’argomentazione,<br />

«fallace e inidonea a giustificare<br />

questa forma di affidamento» secondo l’Autorità<br />

garante della concorrenza e del mercato.<br />

Una manciata di anni fa si era arrivati a un<br />

passo dalla svolta: dopo la procedura di concordato<br />

preventivo avanzata al tribunale fallimentare<br />

– nel 2017 la controllata era in deficit<br />

di 1,4 miliardi di euro –, l’accoglimento dell’istanza<br />

e la presentazione del piano industriale<br />

per rientrare del debito, al fine di permettere<br />

il regolare svolgimento della procedura, Roma<br />

Capitale ha prorogato l’affidamento in-house<br />

fino a fine 2021, suscitando non poche reazioni,<br />

su tutte quelle dei Radicali, che hanno promosso<br />

un referendum consuntivo per mettere<br />

a gara l’intero sistema di tpl gestito dall’azienda.<br />

La consultazione dell’11 novembre 2018<br />

ha visto la netta vittoria del sì ‘all’apertura<br />

alla concorrenza’, ma non avendo raggiunto<br />

il quorum necessario, è caduto nel dimenticatoio,<br />

nonostante lo stesso il tribunale amministrativo<br />

regionale del Lazio alla quale si<br />

è recentemente appellato l’Agcom (!) abbia<br />

criticato la condotta del Campidoglio, riconosciuto<br />

la non necessità del quorum e richiesto<br />

la proclamazione del risultato. Cosa che,<br />

ovviamente e ‘gattoparderscamente’, non è<br />

mai avvenuta. Insomma, gira e rigira siamo<br />

sempre al punto di partenza.<br />

Da segnalare, tuttavia, il fatto che undici linee<br />

del trasporto pubblico locale nei quadranti nord<br />

ovest ed est della Capitale (precedentemente in<br />

capo a Roma Tpl) sono state oggetto di una<br />

gara ‘ponte’ per il <strong>2024</strong> bandita a novembre<br />

2022, in attesa di istruire un capitolato organico<br />

valido per una durata di tempo maggiore.<br />

MILANO<br />

Avete appena letto di Roma: si può fare sostanzialmente-copia<br />

e incolla per il capoluogo<br />

della Lombardia. Le agenzie del trasporto pubblico<br />

in Regione sono sei: Milano, che comprende<br />

Monza, Lodi e Pavia; Cremona con<br />

Mantova; Como che comprende anche Lecco<br />

e Varese; Brescia; Bergamo e Sondrio.<br />

Bene, risale al 28 aprile 2022 l’avviso formale<br />

e standard di preinformazione «ai sensi<br />

dell’articolo 7, parte 2 del Regolamento CE<br />

n.130/2007» (disatteso!) per l’affidamento dei<br />

contratti di servizio di tpl. Ecco, risale invece<br />

al 21 febbraio <strong>2024</strong> la legge approvata dal<br />

Consiglio regionale – con l’astensione della<br />

minoranza – che ha prorogato fino al 31 dicembre<br />

2026 i contratti delle aziende di trasporto<br />

pubblico locale a Milano, Lodi, Monza-Brianza<br />

e Pavia. Il nuovo testo normativo<br />

abroga il comma 4 dell’articolo 60 della legge<br />

regionale n° 6/2012 (Disciplina del settore dei<br />

trasporti), introdotto a seguito dell’emergenza<br />

Covid, secondo cui le agenzie avrebbero dovuto<br />

mettere a gara i servizi di trasporto locale<br />

entro due anni dalla fine dell’emergenza pandemica,<br />

cioè entro il 31 <strong>marzo</strong> <strong>2024</strong>.<br />

Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, nessuna<br />

sorpresa. ‘Solo’ l’ennesima occasione persa.<br />

Ed è un peccato perché pochi giorni prima<br />

della proroga, presso la sede dell’Automobile<br />

Club di Milano si era tenuto un convegno dal<br />

titolo ‘Obiettivo: un trasporto pubblico competitivo.<br />

Le gare possono dare una mano a<br />

migliorare la qualità del servizio’. Un sistema<br />

basato sulla concorrenza incrementerebbe l’efficienza<br />

e l’economicità dei servizi all’utenza;<br />

l’elemento che consente di fornire<br />

un servizio migliore per l’utenza è<br />

dato dal gioco della concorrenza,<br />

il postulato. Un postulato però che<br />

non è arrivato alle orecchie dei<br />

legislatori. Ed è un peccato anche<br />

perché alla mattinata di lavori ha<br />

partecipato anche la giunta Sala<br />

nella persona dell’Assessora alla<br />

Mobilità e Trasporti Arianna Censi,<br />

che, comunque, ha toccato nervi<br />

oggettivamente scoperti: «Nel<br />

prossimo triennio è previsto un<br />

investimento infrastrutturale per il<br />

tpl mai visto negli ultimi decenni.<br />

Ma c’è un tema centrale: il punto<br />

non è solo fare la M4, potenziare la<br />

Risale al 28<br />

aprile 2022<br />

in Lombardia<br />

l’avviso di<br />

preinformazione<br />

per<br />

l’affidamento<br />

dei contratti<br />

di servizio<br />

di tpl. Il 21<br />

febbraio <strong>2024</strong>,<br />

ecco la misura<br />

approvata<br />

dal Consiglio<br />

regionale che<br />

ha prorogato<br />

fino al 31<br />

dicembre 2026<br />

i contratti delle<br />

aziende tpl di<br />

Milano, Lodi,<br />

Monza-Brianza<br />

e Pavia.<br />

ferrovia, estendere le metropolitane e pensare<br />

alla futura M6, bensì quello di gestire l’infrastruttura<br />

esistente. Per esempio, M4 costerà<br />

100 milioni l’anno che graveranno sulla spesa<br />

corrente del comune di Milano; insomma, i<br />

costi sono lievitati ma i contributi statali sono<br />

diminuiti, per Milano, di circa 10 milioni.<br />

In questo contesto la messa a gara dei servizi<br />

sarebbe fuori dalla realtà».<br />

PIEMONTE<br />

Stessa solfa anche nella regione confinante,<br />

dove sembrava che la stagione delle gare potesse<br />

partire, ma anche in Piemonte ci siamo<br />

fermati all’avviso di pre-informazione datato<br />

4 gennaio 2022. Un avviso goloso, suddiviso<br />

in più lotti, con al cuore Torino, che fissava<br />

l’inizio al primo giugno <strong>2024</strong>, per una durata<br />

di 72 mesi. Da allora, nulla si è più mosso.<br />

Idem con patate anche per il resto della Regione:<br />

Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Biella,<br />

Novara, Verbano Cusio e Vercelli.<br />

sionarie del servizio. Motivazione? I giudici<br />

amministrativi molisani hanno annullato la decisione<br />

basandosi su tre punti contrastanti con<br />

la divisione in due lotti del bando: mancanza<br />

di dettagli sui numeri di autobus e personale<br />

per ciascun lotto, assenza di informazioni precise<br />

sulla posizione dei depositi e violazione<br />

dei tempi previsti per le offerte, con l’accelerazione<br />

ingiustificata della procedura.<br />

Il percorso verso l’apertura al mercato ha<br />

ripreso quota, in base agli annunci, a primavera<br />

2023, quando la Regione ha confermato<br />

l’intenzione di procedere nell’arco di breve<br />

tempo alla redazione di un nuovo bando di<br />

gara, redatto in modo da accogliere le criticità<br />

sollevate dal tribunale amministrativo regionale.<br />

Se n’è tornato a parlare a inizio <strong>2024</strong>:<br />

il presidente della Regione Francesco Roberti<br />

ha dichiarato che il bando, in lotto unico, sarà<br />

pubblicato entro l’estate <strong>2024</strong>.<br />

Sempre in Molise, a Campobasso è andato a<br />

gara (con scadenza per la presentazione delle<br />

offerte a metà settembre 2023) il servizio urbano,<br />

per la prima volta dal 1977. Dal 1998<br />

in poi il gestore Seac si è visto riaffidare il<br />

servizio di proroga in proroga. Il nuovo bando<br />

prevedeva un unico lotto per 9 anni di<br />

gestione. Corrispettivo? 23,7 milioni di euro.<br />

Sull’aggiudicazione ancora tutto tace.<br />

NAPOLI<br />

A Napoli, in base alle informazioni emerse<br />

dopo una riunione tenutasi a fine febbraio<br />

tra prefetto e sindacati, la prospettiva gara<br />

sarebbe congelata. La prefettura ha in infatti<br />

fatto sapere che «è stata condivisa dagli enti<br />

ed organizzazioni convocati la possibilità<br />

di valutare di rinunciare alla messa a gara<br />

dei servizi di trasporto pubblico attualmente<br />

svolti da Anm nell’ambito del comune di Napoli<br />

e di optare per un affidamento in house<br />

in favore della stessa municipalizzata del<br />

Comune». Al momento di andare in stampa,<br />

non resta che la decisione venga messa nero<br />

su bianco, un’operazione che dovrà essere<br />

svolta entro fine <strong>2024</strong>.<br />

Qualche passo indietro. Fino ai primi di febbraio<br />

la notizia della messa a gara del servizio<br />

era data per certa. L’apertura al mercato<br />

è prevista nell’ultimo Documento unico di<br />

programmazione (Dup), dove si menziona<br />

l’impegno a «fornire supporto alla Regione<br />

Campania in merito alla procedura di evidenza<br />

pubblica di affidamento in concessione<br />

dei servizi minimi di tpl del Comune di<br />

Napoli (Lotto 5)».<br />

«È scattato il conto alla rovescia per il bando<br />

che metterà sul mercato il tpl (...). A gara<br />

sarà messo il lotto 5 - i primi quattro sono<br />

già stati avviati ed espletati e riguardano<br />

l’area metropolitana di Napoli dove il tpl su<br />

gomma vede concorrere solo Busitalia -, un<br />

lotto diviso in due tranche», scriveva Il Mattino<br />

il 7 di febbraio. All’orizzonte ci sarebbe<br />

dovuto essere un lotto per il tpl su gomma e<br />

un secondo lotto per il ferro. Fonti vicine al<br />

sindaco, sempre citate dal Mattino, rassicuravano:<br />

«non ci sono rischi di privatizzazione:<br />

Anm parteciperà e vincerà la gara». Una gara<br />

che invece non ci sarà.<br />

Il Consiglio di<br />

stato ha dichiarato<br />

legittimo<br />

l’affidamento<br />

diretto<br />

ad Amt con<br />

incorporazione<br />

di Tpl Linea.<br />

In Molise, dopo<br />

la gara annullata<br />

dal Tar,<br />

si è tornato<br />

a parlare di<br />

tender a inizio<br />

<strong>2024</strong>: il presidente<br />

della<br />

Regione Francesco<br />

Roberti<br />

ha dichiarato<br />

che il bando<br />

sarà pubblicato<br />

entro l’estate<br />

<strong>2024</strong>.<br />

14<br />

15


Non sono le<br />

34.436<br />

targhe del<br />

2019, ma<br />

scollinare<br />

quota 31mila<br />

è un gran<br />

bel segnale.<br />

Nonché il<br />

secondo<br />

risultato<br />

migliore degli<br />

ultimi<br />

cinque anni.<br />

Solo nel 2019 il mercato<br />

europeo aveva superato 30mila<br />

unità. Nel 2023 una crescita del<br />

21 per cento. Francia e Daimler<br />

Buses leader continentali. Tutti i<br />

numeri<br />

Dopo anni di sofferenza dovuta alla<br />

brusca frenata d’arresto del Covid,<br />

con tanto di conseguenze da onda<br />

lunga, c’è vita sul continente europeo<br />

dei bus&coach. Sì, perché nel corso del<br />

2023 – considerando l’Europa dei 27, più<br />

Uk, Norvegia, Islanda e Svizzera – sono<br />

stati immatricolati 31.020 mezzi, +5.363<br />

sul 2022, per una crescita pari al 21 per<br />

cento. Il 56,6 per cento del totale è a<br />

Ben oltre la metà<br />

del totale delle<br />

immatricolazioni -<br />

17.374 unità, pari<br />

al 56,6 per cento<br />

del totale - a<br />

motorizzazione<br />

diesel e il 43,4%<br />

(13.466) è invece<br />

mosso da trazioni<br />

alternative, su tutte<br />

quella a batteria<br />

(6.354 gli ebus): di<br />

fatto, un autobus<br />

su cinque è<br />

elettrico. Seguono<br />

gli ibridi con 4.022<br />

pezzi, 2.883 a gas<br />

(Cng/Lng) e 207<br />

fuel cell.<br />

I MERCATI EUROPEI - VEICOLI CONSEGNATI NEL 2023 (COMPLETI E TELAI O LTRE LE 8 TONNELLATE)<br />

Daimler Buses Iveco Bus / MAN Volvo Scania Alexander Van Hool Vdl Temsa Solaris Otokar Irizar Isuzu Yutong BYD Altri Totale<br />

Mercedes / Setra Heuliez MAN Neoplan Dennis 2023<br />

Germania 1.548 557 390 1.523 86 18 93 126 18 52 33 123 - 7 22 4 213 4.813<br />

Francia 1.050 42 2.523 566 31 84 169 - 60 27 194 5 169 98 109 10 2 86 5.225<br />

Italia 707 225 1.800 268 50 22 186 - 39 19 53 169 99 99 63 19 87 204 4.101<br />

Spagna 674 67 208 364 - 294 462 - - 2 127 284 150 216 78 - 101 102 3.129<br />

Regno Unito 166 - - 5 42 385 170 522 22 19 69 - - 69 11 234 444 571 2.729<br />

Svezia 157 59 37 170 9 133 211 - 1 - 15 1 - - - - 52 49 894<br />

Paesi Bassi 92 8 9 6 - 111 8 - 43 41 3 9 1 - - - - 28 359<br />

Belgio 90 6 45 109 2 80 1 - 65 60 5 - 44 - 17 5 - 14 543<br />

Lussemburgo 71 30 4 61 - 10 - - - 4 - - - - - - - 34 214<br />

Portogallo 188 6 5 94 1 20 21 - - - 20 - 16 24 30 37 - 319 781<br />

Austria 311 144 455 72 16 39 - - 2 - 3 13 - 4 - - - 15 1.074<br />

Svizzera 202 25 33 122 3 3 8 - 6 22 - 8 - 22 - - - 25 479<br />

Norvegia 21 8 21 126 2 118 90 - 6 - - 179 - - - 38 64 120 793<br />

Grecia 12 1 - 21 3 - 5 - - - 10 - - - 9 - - 14 75<br />

Danimarca 13 16 2 41 12 9 3 - 1 - - 12 - - 14 99 - 39 261<br />

Irlanda 43 - - - - 67 7 4 11 38 - - - - 10 5 - 86 271<br />

Finlandia - - - - - 40 7 - - 6 - - - - 1 70 - 1 125<br />

Islanda 5 6 6 - - 1 - - - 2 - - - - - 1 - 13 28<br />

Altri* 615 280 1.036 447 4 63 53 - 3 12 126 463 264 89 209 55 48 1.502 5.126<br />

5.965 1.474 3.995 261 89<br />

Totale 2023: 7.439 6.574 4.256 1.523 1.494 652 277 304 658 1.306 735 628 573 573 802 3.226 31.020<br />

Quota 2023 %: 23,98 21,19 13,72 4,91 4,82 2,10 0,89 0,98 2,12 4,21 2,37 2,02 1,85 1,85 2,59 10,40<br />

* Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia.<br />

MERCATO Europa 2023 sopra le 8 tonnellate<br />

ITALIA: IVECO PADRONA, SALE DAIMLER, MAN CALA<br />

Finalmente il ‘boom’<br />

1.659 le unità in più sul 2022: un mercato<br />

sopra le 4.000 è una gran bella notizia<br />

Il ‘solito’ sospetto Iveco<br />

Bus si conferma ancora<br />

leader assoluto del mercato<br />

tricolore, crescendo del 5<br />

COSTRUTTORI ITALIA<br />

2023 2022 var.<br />

Iveco Bus 44 39 5<br />

Daimler Buses 22,7 17,5 5,2<br />

MAN 7,8 13,4 -5,6<br />

Scania 4,5 4,2 0,3<br />

Solaris 4,1 5,6 -1,5<br />

Irizar 2,4 1,4 1<br />

Otokar 2,2 2,6 -0,4<br />

BYD 2,1 0,5 1,6<br />

Isuzu 1,5 1,4 0,1<br />

Temsa 1,3 0,8 0,5<br />

Van Hool 0,95 1,7 -0,75<br />

Volvo 0,5 0,7 -0,2<br />

Yutong 0,5 1 -0,5<br />

Vdl 0,46 0,4 0,06<br />

Altri 5 9,6 -4,6<br />

*Tra gli altri figurano anche le 55 immatricolazioni<br />

(secondo i dati AUTOBUS)<br />

di Industria Italiana <strong>Autobus</strong>, pari a<br />

una quota di mercato dell’1,3%<br />

per cento e arrivando al<br />

44. Cresce di cinque punti<br />

Daimler Buses (22,7), mentre<br />

perde MAN, che passa dal<br />

13,4 al 7,8. Tiene bene Scania<br />

che incrementa al 4,5 per<br />

cento la sua quota. Sopra<br />

il 4, seppur in calo, Solaris.<br />

Passa dallo 0,5 al 2,1 BYD,<br />

mentre per tutte le altre<br />

case non si rilevano crescite<br />

o perdite superiori al punto<br />

percentuale.<br />

+5.363<br />

unità<br />

sul 2022<br />

LA CARICA DEI 31MILA<br />

16<br />

17


Daimler<br />

Buses si<br />

conferma<br />

leader e<br />

con 7.439<br />

immatricolazioni<br />

si mangia<br />

quasi un<br />

quarto<br />

della torta<br />

(23,98%).<br />

Seconda<br />

piazza,<br />

confermata<br />

anch’essa,<br />

per Iveco<br />

Bus-Heuliez:<br />

6.574<br />

targhe<br />

(21,19%).<br />

Non c’è<br />

due senza<br />

tre: rimane<br />

sul terzo<br />

gradino del<br />

podio MAN-<br />

Neoplan:<br />

4.256<br />

veicoli<br />

(13,72%).<br />

Daimler, Iveco<br />

e MAN mettono<br />

insieme 18.269<br />

targhe, pari al<br />

58,9 per cento<br />

del totale.<br />

FRANCIA: DAIMLER ‘AVVICINA’ IVECO BUS-HEULIEZ<br />

La ‘Terra Promessa’<br />

Il primo mercato continentale migliora di<br />

153 targhe la performance del 2022<br />

Si conferma in vetta con<br />

5.225 immatricolazioni,<br />

ma dei ‘top five’ è il Paese che<br />

cresce di meno. Il monologo<br />

Iveco Bus-Heuliez non<br />

viene intaccato da Daimler<br />

Buses, ma la forchetta si<br />

restringe: 48,3 per centro<br />

contro 20,9 (l’anno scorso<br />

COSTRUTTORI FRANCIA<br />

2023 2022 var.<br />

Iveco Bus 48,3 52,9 -4,6<br />

Daimler Buses 20,9 14,3 6,6<br />

MAN 11,4 13,4 -2<br />

Temsa 3,7 3,5 0,2<br />

Scania 3,3 2,4 0,9<br />

Otokar 3,3 3,74 -0,44<br />

Isuzu 2 2,2 -0,2<br />

Irizar 1,9 1,34 -0,56<br />

Volvo 1,6 0,9 0,7<br />

Van Hool 1,15 1 0,15<br />

Vdl 0,5 0,01 0,49<br />

Yutong 0,2 1,2 -1<br />

Solaris 0,1 0,15 -0,05<br />

BYD 0,04 0,04 0<br />

Altri 1,65 2,8 -1,15<br />

era 52,9 contro 14,3).<br />

Cede due punti MAN, che<br />

comunque rimane salda<br />

sul terzo gradino del podio<br />

transalpino. Temsa, Scania<br />

e Otokar si confermano,<br />

mentre Yutong cede un<br />

punto (appena lo 0,2 per<br />

cento per la casa cinese).<br />

motorizzazione diesel e il 43,4 per cento<br />

(13.466) è mosso da trazioni alternative,<br />

su tutte quella a batteria (6.354<br />

gli e-bus): di fatto, un nuovo autobus<br />

su cinque è elettrico. Seguono gli ibridi<br />

con 4.022 pezzi, 2.883 a gas (Cng/Lng)<br />

e 207 fuel cell. Sono questi i numeri più<br />

salienti del mercato dell’autobus europeo<br />

2023, sopra le 8 tonnellate forniti dalla<br />

Daimler, Iveco, MAN, Volvo, Scania,<br />

Solaris, BYD, Otokar, Temsa, Alexander<br />

Dennis, Irizar, Isuzu, Yutong, Vdl<br />

e Van Hool: questo l’ordine della<br />

classifica dei primi 15 produttori per<br />

immatricolazioni nel corso del 2022<br />

società di consulenza Chatrous Cme Solutions.<br />

Ma non sono certo gli unici…<br />

Gli unici grandi<br />

costruttori che<br />

hanno immatricolato<br />

meno mezzi rispetto<br />

al 2022 sono Van<br />

Hool (che però<br />

è sostnziamente<br />

stabile, -12 pezzi),<br />

Solaris (-104) e Vdl,<br />

che ne ha persi<br />

addirittura 249.<br />

Daimler<br />

Buses<br />

primeggia con il<br />

43,7 per cento ma il<br />

suo market share viene<br />

rosicchiato da MAN che<br />

sale al 33,4 (l’anno scorso<br />

il rapporto di forza<br />

era 49,5 contro 26,7).<br />

Cedono un punto Iveco<br />

Bus (8,1) e BYD (appena<br />

lo 0,01 per cento), mentre<br />

lo guadagna Alexander<br />

Dennis (2,6). Stabile<br />

Scania al 2, mentre Vdl<br />

passa dal 3,4 all’1,1 per<br />

cento. Temsa, Isuzu, Van<br />

Hool e Irizar tutti col<br />

segno più.<br />

VEICOLI CONSEGNATI NEL PER IODO 1999-2023 (COMPLETI E TELAI OLTRE 8 TONNELLATE)<br />

GERMANIA: CORRE VELOCE IL LEONE<br />

In timida ripresa<br />

Torna a crescere il mercato tedesco, ma<br />

rimane sotto la soglia ‘tradizionale’ dei 5mila<br />

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 Var. %<br />

Francia 4.387 4.338 4.506 4.200 4.105 3.854 4.533 4.966 5.230 5.275 6.193 5.090 5.860 4.953 5.733 4.886 6.063 5.458 5.429 5.316 5.816 5.302 6.054 5.072 5.225 3<br />

Germania 5.484 5.497 5.278 5.006 4.723 4.503 4.617 4.933 4.765 4.834 4.774 4.445 4.380 4.267 4.756 4.846 5.138 5.660 5.621 5.595 5.627 5.711 5.729 4.335 4.813 11<br />

Italia 4.471 4.085 3.588 3.722 3.092 4.016 3.844 3.657 3.572 2.749 2.053 2.679 2.014 1.540 1.914 1.570 1.725 1.739 2.278 3.502 3.081 2.319 2.436 2.442 4.101 68<br />

Gran Bretagna 3.883 4.180 4.463 3.489 3.885 3.710 3.843 3.881 3.659 4.286 4.359 3.022 3.352 3.729 3.591 3.354 3.975 3.932 3.718 3.075 3.106 1.524 1.643 1.841 3.129 67,6<br />

Spagna 2.873 2.536 2.707 2.647 2.866 2.951 3.209 3.175 3.338 2.755 2.099 1.989 2.256 1.244 1.316 1.509 2.082 2.617 2.819 2.753 2.759 1.805 1.522 1.867 2.729 48,2<br />

Belgio e Lussemburgo 713 819 655 797 794 845 841 827 1.252 1.226 998 1.050 935 591 761 1.124 982 698 871 1.068 1.407 853 950 792 757 -4,4<br />

Austria 685 676 479 496 660 797 516 783 678 829 556 679 505 611 627 791 808 914 1.133 1.007 1.061 808 784 865 1.074 24,2<br />

Norvegia 405 384 412 449 442 548 614 454 647 718 730 989 939 778 794 600 544 989 597 610 1.857 1.089 712 353 793 124,6<br />

Svezia 995 1.032 816 923 927 947 1.019 1.206 865 1.005 939 1.440 1.475 1.305 1.042 1.107 1.014 1.040 952 662 1.097 1.513 599 1.081 894 -17,3<br />

Portogallo 328 592 530 330 289 341 464 330 472 439 367 280 203 135 143 143 171 228 259 395 461 312 528 1.244 781 -37,2<br />

Svizzera 301 494 475 466 463 505 414 484 434 762 469 423 559 395 458 502 619 531 566 546 505 509 526 296 479 61,8<br />

Danimarca 426 410 323 501 363 323 275 406 340 468 547 429 320 329 266 300 308 431 454 278 283 155 474 484 261 -46<br />

Irlanda 286 432 247 71 n.d. 125 226 457 380 435 134 56 77 219 51 187 303 343 300 392 395 171 413 201 271 34,8<br />

Olanda 575 874 794 626 836 883 1.113 769 1.060 1.157 1.086 638 583 715 554 633 314 803 805 545 824 630 329 221 359 62,4<br />

Finlandia 373 369 215 274 256 202 205 244 283 299 303 287 210 325 198 415 287 314 202 179 438 157 246 314 125 -60,2<br />

Grecia 296 390 379 113 718 981 522 320 512 412 874 296 31 38 16 33 52 75 57 112 181 125 270 86 75 -12,8<br />

Islanda * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * 38 4 15 8 28 250<br />

Altri Paesi** * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * 5.500 * 4.047 4.155 5.126 23,4<br />

Totale 26.481 27.108 25.867 24.110 24.419 25.531 26.255 26.892 27.487 27.649 26.481 23.792 23.699 21.174 22.220 22.000 24.385 25.772 26.061 26.035 34.436 22.987 27.277 25.657 31.020 20,9<br />

* Dato non disponibile. ** Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia.<br />

Costruttori: chi sale e chi scende<br />

Conferma la posizione di leader Daimler<br />

Buses, che con 7.439 immatricolazioni –<br />

5.965 Mercedes-Benz e 1.474 Setra – si<br />

mangia sostanzialmente un quarto della<br />

torta (23,98 per cento). Seconda piazza<br />

– confermata anch’essa – per Iveco<br />

Bus (compresi i volumi Heuliez), che si<br />

porta a casa 6.574 targhe, pari a un peso<br />

del 21 per cento. Non c’è due senza<br />

tre: rimane sul terzo gradino del podio<br />

MAN: 3.995 le macchine del Leone alle<br />

quali si aggiungono le 261 brandizzate<br />

Neoplan, per un totale di 4.256 veicoli<br />

(13,7 per cento). Medaglia di legno per<br />

COSTRUTTORI GERMANIA<br />

2023 2022 var.<br />

Daimler Buses 43,7 49,5 -5,8<br />

MAN 33,4 26,7 6,7<br />

Iveco Bus 8,1 9,4 -1,3<br />

ADL 2,62 1,6 1,02<br />

Solaris 2,6 3,4 -0,8<br />

Scania 2 2,2 -0,2<br />

Vdl 1,1 3,4 -2,3<br />

Temsa 0,7 0,3 0,4<br />

Isuzu 0,46 0,27 0,19<br />

Van Hool 0,37 0,2 0,17<br />

Volvo 0,37 0,4 -0,03<br />

Irizar 0,15 0,02 0,13<br />

BYD 0,01 1,1 -1,09<br />

Altri 4,43 1,5 2,93<br />

Volvo Buses, capace di targare 1.523<br />

bus (4.91 per cento). Sale anche Scania,<br />

che si posiziona di pochissime unità dietro<br />

i connazionali: per il Grifone sono<br />

1.494 le immatricolazioni (4,82). Ecco<br />

dunque Solaris, che cede due posizioni:<br />

il costruttore polacco si ferma a 1.306<br />

macchine (-104 rispetto al 2022), pari al<br />

4,21 per cento. Poi i cinesi di Byd con<br />

18<br />

19


Tolti i<br />

‘magnifici<br />

cinque’, da<br />

sottolinare<br />

il dato<br />

messo insieme<br />

dalla<br />

Polonia,<br />

con 1.135<br />

immatricolazioni;<br />

sopra<br />

quota mille<br />

anche<br />

l’Austria<br />

(1.074).<br />

A quota<br />

930 troviamo<br />

la<br />

Repubblica<br />

Ceca, a<br />

894 immatricolazioni<br />

la Svezia e<br />

a chiudere<br />

la ‘top<br />

ten’ con<br />

793 pezzi<br />

è la Norvegia.<br />

SPAGNA: BENE DAIMLER E MOLTI ALTRI...<br />

Avanti così<br />

Dopo anni bui e un 2022 in ripresa, la<br />

penisola iberica migliora del 67 per cento<br />

COSTRUTTORI SPAGNA<br />

2023 2022 var.<br />

Daimler Buses 23,7 21,2 2,5<br />

Scania 14,8 15,4 -0,6<br />

MAN 11,6 15,4 -3,8<br />

Volvo 9,4 10 -0,6<br />

Solaris 9,1 12 -2,9<br />

Irizar 7 6,5 0,5<br />

Iveco Bus 6,6 6 0,6<br />

Otokar 4,8 3,2 1,6<br />

Temsa 4 2,2 2,8<br />

BYD 3,2 1,3 2,9<br />

Isuzu 2,5 3,8 -1,3<br />

Vdl 0,06 0,2 -0,14<br />

Altri 3,3 2,3 1<br />

U<br />

n<br />

anno più che<br />

positivo per la<br />

Spagna, con Daimler<br />

Buses che incrementa<br />

la propria quota di<br />

mercato di 2,5 punti<br />

(23,7). Stabili il Grifone<br />

al 14,8 e Volvo (9,4),<br />

mentre MAN perde<br />

quasi 4 punti (11,6) e<br />

Solaris 3 (9,1). Segno<br />

più convinto per Otokar<br />

(4,8) Temsa (4), BYD<br />

(3,2). In leggerissima<br />

crescita Irizar (7) e<br />

Iveco Bus (6,6) Isuzu,<br />

infine, cede al 2,5 per<br />

cento.<br />

802 (2,59 per cento), l’accoppiata turca<br />

Otokar (735, 2,37 per cento) e Temsa<br />

(658, 2,12 per cento) e Alexander Dennis<br />

che chiude la top ten con 652 e il 2,10<br />

per cento. Undicesimo posto per Irizar<br />

(628, 2,02 per cento), dodicesimo condiviso<br />

ex equo da Isuzu e Yutong (573,<br />

1,85 per cento). Quindi, sotto il punto<br />

percentuale Vdl con 304 (0,98 pper) e<br />

Van Hool a 277 (0,89 per cento). Tutti<br />

gli altri produttori mettono insieme 3.226<br />

bus&coach (10,40 per cento).<br />

La geografia è importante<br />

Insomma, il mercato è vivo e vegeto. Ed<br />

Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno<br />

Unito – in ordine di graduatoria<br />

– con 19.997 unità su 31.020 rappresentano<br />

il 64,5 per cento del mercato<br />

totale. Un anno fa, invece, mettevano<br />

insieme 15.557 targhe, pari al 63,7.<br />

è pieno di energia in Francia, Germania,<br />

Italia, Spagna e Regno Unito: l’ordine<br />

non è casuale, è deciso dai volumi. La<br />

Francia si conferma essere il Paese leader<br />

per immatricolazioni, con ben 5.225<br />

I dati forniti da<br />

Chatrou Cme Solutions<br />

sui Classe I,<br />

II e III prendono in<br />

considerazione l’Europa<br />

dell’Ovest più<br />

la Polonia: di queste<br />

27.029 unità gli urbani<br />

sono poco meno<br />

del 50 per cento<br />

(49,6), gli intercity il<br />

29,4 (7.937) e i coach<br />

il 21 (5.679), tra cui<br />

411 double-decker.<br />

nuove targhe (erano 5.072 l’anno scorso).<br />

Sotto quota 5.000, a 4.813 pezzi<br />

la Germania (+478 veicoli rispetto al<br />

2022). Quindi l’Italia, con 4.101 (con<br />

58 unità in eccesso rispetto ai dati del<br />

database Anfia).<br />

Sopra i 3mila la Spagna, che conferma<br />

il quarto posto continentale: 3.129<br />

le nuove targhe. A chiudere la top five<br />

è il Regno Unito, che si ‘ferma’ a<br />

2.729, guadagnando comunque 888<br />

autobus&coach rispetto allo scorso anno.<br />

Facendo la somma dei cinque Paesi,<br />

si sfiora il tetto dei 20.000: 19,997 per<br />

essere precisi, pari al 64,5 per cento del<br />

La joint-venture Alexander<br />

Dennis-BYD soffre e perde<br />

addirittura 8,3 punti, oltre<br />

che la vetta della classifica<br />

dei costruttori, al cui vertice<br />

mercato continentale.<br />

Tolti i ‘magnifici cinque’, da sottolinare<br />

il dato messo insieme dalla Polonia, con<br />

1.135 targhe; sopra quota mille anche<br />

l’Austria (1.074). A quota 930 troviamo<br />

la Repubblica Ceca, a 894 immatricolazioni<br />

la Svezia e a chiudere la ‘top ten’<br />

con 793 pezzi è la Norvegia.<br />

Classe I, II e III: uno sguardo<br />

Non avendo a disposizione il dato<br />

dell’immatricolato, diviso per segmenti,<br />

dell’Europa dei 27 più Gran Bretagna,<br />

Islanda, Norvegia e Svizzera, ma ‘solo’<br />

quello dell’Europa più la Polonia, che<br />

UK: CROLLO ADL-BYD, YUTONG SI FA VEDERE<br />

888 buone notizie<br />

Brexit e Covid sembrano essere davvero<br />

fantasmi lontani: 2.729 immatricolazioni<br />

troviamo ADL<br />

in proprio. Bene<br />

Volvo al terzo posto<br />

con market share<br />

del 14,1 per cento.<br />

Alle sue spalle sale<br />

Yutong (+2,7 e<br />

peso dell’8,6 per<br />

cento). Poco sopra<br />

al sei ed entrambi<br />

in calo Scania e<br />

Daimler, mentre<br />

appaiati al 2,5 per<br />

cento troviamo<br />

Irizar e Temsa,<br />

che crescono<br />

rispettivamente<br />

dello 0,23 e dell’1,73 per cento.<br />

Sotto al due MAN (1,7) e sotto<br />

all’uno Van Hool, Vdl e Isuzu.<br />

In generale il mercato Uk è<br />

cresciuto di 888 unità.<br />

COSTRUTTORI UK<br />

2023 2022 var.<br />

ADL 19,1 13,9 5,2<br />

BYD-ADL 16,3 24,6 -8,3<br />

Volvo 14,1 13,5 0,6<br />

Yutong 8,6 5,9 2,7<br />

Scania 6,2 7,2 -1<br />

Daimler Buses 6,1 7,7 -1,6<br />

Irizar 2,5 2,3 0,23<br />

Temsa 2,5 0,8 1,73<br />

MAN 1,7 1,5 0,2<br />

Van Hool 0,8 1,1 -0,3<br />

Vdl 0,7 0,5 0,2<br />

Isuzu 0,4 0,1 0,3<br />

Altri 21 20,6 0,4<br />

mette insieme 27.029 veicoli - contro<br />

i 22.199 dello scorso anno; la crescita<br />

in Unione Europe pià la Polonia è stato<br />

dunque del 21,76 per cento-, il 49,6<br />

per cento dell’immatricolato totale è<br />

appannaggio dei Classe I: se ne contano<br />

13.413 (di cui 9.852 standard, 2.385<br />

articolati e 1.176 bipiano.<br />

Sono invece 7.937 i Classe II (inclusi<br />

gli scuolabus), pari al 29,4 per cento,<br />

mentre la quota dei Classe III è del 21<br />

per cento tondo tondo: 5.679 i coach targati<br />

nel 2023, di cui 1.477 tra assi e 411<br />

double-decker.<br />

Fabio Franchini<br />

Curiosità: fanalino<br />

di coda l’Islanda,<br />

con 28 bus<br />

targati, comunque<br />

20 in più rispetto<br />

al 2022<br />

TOP FIVE DEI COSTRUT TORI OLTRE 8 TONNELLATE<br />

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 Var. ‘23/’22<br />

Daimler 6.891 6.401 5.876 6.189 7.213 6.883 6.652 6.859 8.200 7.741 6.919 6.427 5.581 6.873 7.562 7.396 7.693 7.649 7.905 8.444 6.521 6.491 6.433 7.439 15,6%<br />

Iveco 5.214 5.956 5.095 5.075 4.866 5.072 5.135 5.272 4.878 4.308 4.461 4.101 3.660 4.247 3.722 4.336 4.377 4.558 4.846 5.070 4.484 5.897 5.531 6.574 18,8%<br />

MAN 4.107 4.143 3.774 3.449 3.730 3.416 4.226 4.204 3.972 3.897 3.132 3.337 2.695 2.798 2.376 3.060 3.211 3.490 3.856 4.361 3.714 4.012 3.562 4.256 19,5%<br />

Volvo 4.176 2.899 3.089 3.044 3.064 3.576 3.285 3.449 3.146 2.952 2.380 2.425 2.545 1.936 2.074 2.210 2.508 2.516 1.978 2.246 1.441 1.470 1.382 1.523 10,2%<br />

Scania 1.514 1.722 1.626 2.114 2.081 2.369 2.210 1.928 2.265 1.831 1.631 1.870 1.295 913 1.234 1.731 1.923 1.844 1.877 1.778 1.681 1.586 1.142 1.494 30,8%<br />

20<br />

21


INCHIESTA Mercato Europa 2023, focus sugli elettrici<br />

MAN ha preso<br />

il comando del<br />

mercato grazie<br />

a 785 Lion’s<br />

City E immatricolati<br />

nel<br />

continente, oltre<br />

tre volte la<br />

cifra del 2022<br />

(230). Il Leone<br />

è seguito da<br />

Solaris (725, al<br />

raddoppio sul<br />

2022). Bronzo<br />

per Yutong<br />

(483) poi<br />

Wrightbus, forte<br />

di 469 unita<br />

(+318 per cento).<br />

Modesta<br />

la crescita di<br />

Mercedes ed<br />

Iveco Bus.<br />

PIATTO RICCO...<br />

Colpo di scena nel mercato europeo<br />

degli e-bus, in crescita del 53 per cento<br />

rispetto al 2022. L’anno scorso MAN ha<br />

conquistato la leadership grazie a volumi<br />

più che triplicati. L’Italia? Sul podio<br />

europeo dei paesi che crescono di più<br />

(+230 per cento)<br />

Nel 2023 l’Italia si è attestata al terzo<br />

posto nella top ten dei paesi europei<br />

per trend di crescita dell’immatricolato<br />

e-bus. Le 400 macchine dell’anno scorso<br />

tracciano un andamento in crescita del 230<br />

per cento rispetto al 2022, che si era chiuso<br />

a quota 121 e-bus. Meglio dello ‘stivale’, in<br />

termini di crescita (attenzione, non di volumi!)<br />

hanno fatto solo il Portogallo, passato da<br />

52 a 364 veicoli battery-electric, e la Spagna,<br />

in grande spolvero con 491 targhe sul pallottoliere<br />

2023 (+ 261 per cento).<br />

Ma procediamo con ordine. Negli ultimi anni<br />

il mercato europeo degli autobus ha subito<br />

una trasformazione paradigmatica, e non è un<br />

modo di dire. Chi avrebbe mai pensato, solo<br />

pochi anni fa, che quasi un autobus urbano su<br />

due venduto in Europa potesse essere alimentato<br />

da batterie? Ma è proprio quello che è già<br />

successo, e i dati della società di consulenza<br />

Chatrou CME Solutions sulle immatricolazioni<br />

di autobus a trazione alternativa sono<br />

una testimonianza di tale sviluppo.<br />

Oltre 6mila elettrici 2023<br />

Il volume delle immatricolazioni di autobus<br />

elettrici a batteria è passato da 4.152 nel 2022<br />

a 6.354 nel 2023 considerando la regione<br />

composta dai 27 paesi Ue con l’aggiunta di<br />

Regno Unito, Islanda, Norvegia e Svizzera:<br />

una crescita del 53 per cento. Ciò che conta<br />

ancora di più è però lo share sul totale degli<br />

urbani. Ebbene, l’anno scorso il 42 per<br />

cento dei nuovi Classe I presentava trazione<br />

elettrica a zero emissioni (a batteria o ad<br />

idrogeno). Si tratta di una quota triplicatasi<br />

in tre anni (era il 15 per nel 2020). Effetto<br />

diretto dei paletti messi in campo dall’Unione<br />

europea (si legga: Clean vehicle directive, che<br />

dal 2021 prevede che il 22,5 per cento dei<br />

bus urbani messi a gara sia a zero emissioni)<br />

e delle direttive green delle declinazioni<br />

nazionali del Next generation Eu. Anche se,<br />

dopo un’annata così entusiasmante, qualche<br />

nuvolone nero si sta già addensando all’orizzonte:<br />

è di metà febbraio la notizia della<br />

decisione del governo tedesco di bloccare<br />

i sussidi all’acquisto di autobus (e camion)<br />

elettrici, che finora hanno coperto circa l’80<br />

per cento del delta prezzo d’acquisto rispetto<br />

a un veicolo a combustione.<br />

Tornando al mercato 2023, si è trattato di un<br />

anno record anche per le consegne di autobus<br />

Il 2023 è stato un anno record anche<br />

per le consegne di bus a idrogeno:<br />

207, +111 per cento rispetto al 2022.<br />

Un mercato che ha tutt’oggi, in ogni caso,<br />

dimensioni irrisorie: 1,36 per cento<br />

del mercato europeo Classe I (e 3 per<br />

cento del mercato zero emissioni)<br />

Il volume delle<br />

immatricolazioni<br />

di autobus<br />

elettrici<br />

a batteria è<br />

passato da<br />

4.152 nel<br />

2022 a 6.354<br />

nel 2023 considerando<br />

la<br />

regione composta<br />

dai 27<br />

paesi Ue con<br />

l’aggiunta di<br />

Regno Unito,<br />

Islanda, Norvegia<br />

e Svizzera:<br />

una crescita<br />

del 53 per<br />

cento. L’anno<br />

scorso il 42<br />

per cento dei<br />

nuovi Classe<br />

I presentava<br />

trazione elettrica<br />

a zero<br />

emissioni (a<br />

batteria o ad<br />

idrogeno). Una<br />

quota triplicatasi<br />

in tre anni<br />

(era il 15 per<br />

nel 2020).<br />

22<br />

23


IL BOOM DEGLI IBRIDI (PURCHÉ MILD)<br />

Allargando lo sguardo ai<br />

bus a trazione alternativa<br />

(elettrici, idrogeno, gas,<br />

ibridi - anche e soprattutto<br />

mild), la crescita rispetto<br />

al 2022 è stata del<br />

41 per cento. I mezzi<br />

‘alternativi’ immatricolati<br />

l’anno scorso valgono<br />

per un buon 75 per cento<br />

del mercato urbano (era<br />

il 62 per cento nel 2022<br />

e il 52 nel 2020). Un<br />

trend di crescita dovuto<br />

a celle a combustibile: ben 207, con una crescita<br />

del 111 per cento rispetto al 2022 e del<br />

32 rispetto al precedente anno record 2021.<br />

Se è vero che il trend di crescita è significativo,<br />

tocca in ogni caso continuare a misurarsi<br />

con un mercato che ha tutt’oggi dimensioni<br />

irrisorie. Parliamo infatti di un mero 1,36 per<br />

cento del mercato europeo degli urbani. E ancora:<br />

facendo 100 gli autobus a zero emissioni<br />

consegnati nel 2023, quelli con fuel cell<br />

sono poco più di 3.<br />

principalmente al decollo<br />

degli ibridi leggeri, ormai<br />

l’unico tipo di diesel (a<br />

volerla dire schiettamente)<br />

che le amministrazioni<br />

riescono ad acquistare<br />

con fondi pubblici. Mentre<br />

i modelli plug-in e full<br />

hybrid vengono man<br />

mano inesorabilmente<br />

accantonati (Sardegna<br />

esclusa), le<br />

immatricolazioni ibride<br />

sono passate da 2.018<br />

nel 2022 a 4.022.<br />

D’altro canto, gli autobus<br />

a gas stanno affrontando<br />

tempi difficili in termini<br />

assoluti e nel recinto<br />

urbano. Il loro volume<br />

assoluto è sceso da<br />

3.274 nel 2022 a 2.883<br />

nel 2023 (-12 per cento),<br />

ma la quota di CNG nel<br />

segmento interurbano<br />

continua ad aumentare:<br />

da 978 nel 2022 a 1.187<br />

nel 2023 (+21 per cento).<br />

dio ecco l’altra sorpresa: Wrightbus, dall’Irlanda<br />

del nord, forte di 469 unita (+318 per<br />

cento). Modesta la crescita di Mercedes, così<br />

come quella di Iveco Bus (+8 per cento). In<br />

recupero Volvo Buses, alla sua migliore annata<br />

‘elettrica’ dell’ultimo quinquennio con<br />

345 pezzi andati a segno. In un mercato che<br />

vede tutti vincitori, per lo meno sul piano<br />

dei volumi, Vdl arretra sonoramente: -68 per<br />

cento sul 2022.<br />

Altre sorprese, oltre a Wrightbus...<br />

Due le sorprese nella ‘top 16’ fotografata in<br />

tabella, entrambe con gli occhi a mandorla.<br />

Zhongtong e Zonson hanno acciuffato un<br />

market share del 3,9 e 3,7 rispettivamente,<br />

con 249 e 232 pezzi ciascuno. E se Zhongtong<br />

è tutto tranne che un nome nuovo alle<br />

nostre latitudini, lo stesso non si può dire<br />

di Zonson. Controllato dal gigante delle telecomunicazioni<br />

Zte, il costruttore ha firmato<br />

i 14 e-bus scesi in strada sulle linee<br />

periferiche di Torino con livrea Cavourese<br />

(gruppo Autoguidovie) nel contesto del primo<br />

progetto bus-as-a-service vinto in Italia<br />

La scalata del Leone<br />

Veniamo ai leader di mercato, dove si registra<br />

qualche interessante scossone.<br />

MAN ha infatti preso il comando del mercato<br />

grazie a 785 Lion’s City E immatricolati<br />

nel continente, oltre tre volte la cifra del<br />

2022 (230). Il Leone è seguito da Solaris<br />

(725, al raddoppio sul 2022), che però si<br />

è confermato leader in ambito idrogeno e,<br />

grazie ai 77 Urbino H2 datati 2023, balza in<br />

testa se si considera tutta la ‘torta’ dei bus a<br />

zero emissioni.<br />

Bronzo per Yutong (483) e a ridosso del poll<br />

Regno Unito<br />

si è confermato<br />

in testa alla<br />

classifica dei<br />

Paesi per numero<br />

di immatricolazioni<br />

e-bus,<br />

con 1.206 mezzi<br />

nel 2023. La<br />

Germania è seconda<br />

con 753<br />

unità, seguita<br />

dal piccolo mercato<br />

norvegese,<br />

dove sono stati<br />

immatricolati<br />

493 e-bus nel<br />

2023. Vale la<br />

pena menzionare<br />

anche il quarto<br />

Paese della<br />

lista: la Spagna<br />

ha immatricolato<br />

491 e-bus lo<br />

scorso anno.<br />

da Enel X (che ha quindi la titolarità della<br />

scelta del fornitore dei mezzi). Zonson è<br />

il frutto dell’acquisizione, datata 2016, del<br />

costruttore Zhuhai Guangtong Automobile<br />

da parte di Zte, che ad aver avuto ricadute<br />

sul mercato domestico ha omologato una<br />

piattaforma per l’Europa, con alcuni veicoli<br />

consegnati in passato tra Ungheria e<br />

Romania.<br />

I PRINCIPALI PLAYER DEL MERCATO ELETTRICO EUROPEO<br />

2023** 2022** 2021** 2020** 2019* Trend Market Market Trend market<br />

2023/2022 % share 2023 % share 2022 % share 2023/2022 %<br />

MAN 785 230 134 25 0 241,3 12,4 5,5 6,9<br />

Solaris 725 342 390 416 145 112,0 11,4 8,2 3,2<br />

Yutong 483 479 303 164 105 0,8 7,6 11,5 -3,9<br />

Wrightbus 469 112 *** *** *** 318,8 7,4 2,7 4,7<br />

BYD - ADL 448 465 375 190 79 -3,7 7 11,2 -4,2<br />

Mercedes 446 405 333 99 126 10,1 7 9,8 -2,8<br />

BYD 358 322 257 424 236 11,2 5,6 7,8 -2,2<br />

Iveco Bus / Heuliez Bus 356 347 274 114 83 2,6 5,6 8,4 -2,8<br />

Volvo Buses 345 232 211 217 135 48,7 5,4 5,6 -0,2<br />

Zhongtong 249 *** *** *** - 3,9 *** -<br />

Zonson 232 *** *** *** - 3,7 *** -<br />

Irizar 211 110 201 24 127 91,8 3,3 2,6 0,7<br />

Ebusco 193 78 132 109 102 147,4 3 1,9 1,1<br />

Karsan 187 135 36 23 *** 38,5 2,9 3,3 -0,4<br />

Golden Dragon 136 133 53 *** *** 2,3 2,1 3,2 -1,1<br />

VDL 108 344 178 127 386 -68,6 1,7 8,3 -6,6<br />

* Non conteggiate le immatricolazioni in Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Romania e Slovenia<br />

** Immatricolazioni EU27+UK+ICE+NO+CH<br />

*** Dato non disponibile<br />

Elaborazione su dati Chatrou - Cme Solutions relativi ad immatricolazioni bus battery-electric (filobus esclusi) sopra le 8 ton<br />

LA GEOGRAFIA DEL MERCATO ELETTRICO EUROPEO<br />

Immatricolazioni Immatricolazioni Immatricolazioni Immatricolazioni Trend<br />

e-bus 2023 e-bus 2022 e-bus 2021 e-bus 2020 immatricolazioni<br />

e-bus 2023/2022<br />

Regno Unito 1.206 685 540 288 76,1<br />

Germania 753 581 555 350 29,6<br />

Norvegia 493 216 86 210 128,2<br />

Spagna 491 136 127 42 261,0<br />

Francia 416 549 512 133 -24,2<br />

Italia 400 121 178 97 230,6<br />

Romania 368 161 65 0 128,6<br />

Portogallo 364 52 31 8 600,0<br />

Polonia 336 149 215 196 125,5<br />

Svezia 296 256 189 206 15,6<br />

Danimarca 200 381 217 1 -47,5<br />

Belgio 172 42 19 12 309,5<br />

Paesi Bassi 167 95 152 445 75,8<br />

Svizzera 145 81 37 7 79,0<br />

Finlandia 104 279 190 25 -62,7<br />

Se si considera il periodo più ampio di 12<br />

anni preso in esame da Chatrou CME Solutions,<br />

in Europa sono stati immatricolati<br />

19.000 e-bus, con la polacca Solaris ancora<br />

in testa con 2.188 autobus elettrici e una<br />

quota dell’11,5 per cento. Seguono BYD<br />

con 1.768 immatricolazioni e BYD-Alexander<br />

Dennis con un totale di 1.716 autobus.<br />

Ma veniamo alla distribuzione geografica.<br />

Il Regno Unito si è confermato in testa alla<br />

classifica dei Paesi per numero di immatricolazioni<br />

e-bus, con 1.206 mezzi nel 2023<br />

(ovvero un e-bus su cinque immatricolato<br />

in Europa) e 3.041 consegnati tra il 2012<br />

e il 2023. La Germania è seconda con 753<br />

unità (2.562 negli ultimi 12 anni), seguita<br />

dal piccolo mercato norvegese, dove sono<br />

stati immatricolati 493 e-bus nel 2023. Vale<br />

la pena menzionare anche il quarto Paese<br />

della lista: la Spagna ha immatricolato 491<br />

e-bus lo scorso anno.<br />

Italia, che balzo!<br />

Notevole in trend di crescita del nostro Paese:<br />

i 400 e-bus immatricolati l’anno passato,<br />

con un salto del +230 per cento, collocano<br />

l’Italia al quarto posto per ritmo di crescita<br />

a livello continentale.<br />

I bus a gas<br />

stanno affrontando<br />

tempi difficili<br />

in termini<br />

assoluti e<br />

nell’urbano.<br />

Il loro volume<br />

è sceso<br />

da 3.274 a<br />

2.883 (-12<br />

per cento),<br />

ma la quota<br />

di Cng nel<br />

Classe II continua<br />

ad aumentare:+21<br />

per cento.<br />

24<br />

25


INCHIESTA L’Ungheria al centro degli investimenti in batterie<br />

LA CASA DEL LITIO<br />

Mentre il cuore<br />

della R&S delle<br />

batterie è in<br />

Oriente, l’Europa<br />

sta cercando<br />

di rimanere<br />

competitiva<br />

anche tramite<br />

offerta di ospitalità<br />

ai grandi<br />

gruppi. L’Ungheria<br />

punta forte<br />

sugli impianti<br />

di batterie per<br />

veicoli elettrici,<br />

nella speranza<br />

di ritrovarsi tra<br />

i Paesi leader<br />

di un settore<br />

emergente.<br />

L’Ungheria sta emergendo come Paese di<br />

riferimento per la produzione di batterie per veicoli<br />

elettrici, attirando produttori e fornitori dall’estremo<br />

oriente. Il governo punta a raggiungere una capacità<br />

di 250 GWh/anno (oggi è di 87 GWh/anno)<br />

Ungheria, il paradiso per i produttori di<br />

batterie per la mobilità elettrica? Negli<br />

ultimi anni, molti importanti player e i<br />

loro fornitori hanno scelto l’Ungheria come<br />

sede di nuovi stabilimenti. Questo è in linea<br />

con l’obiettivo del governo ungherese di diventare<br />

uno dei principali Paesi produttori di<br />

batterie a livello globale.<br />

Mentre il cuore della ricerca e sviluppo delle<br />

batterie, come noto, è decisamente situato in<br />

Estremo Oriente, l’Europa sta cercando di<br />

rimanere competitiva anche tramite l’offerta<br />

di ospitalità alle aziende leader del settore.<br />

All’interno dell’Unione Europea, l’Ungheria<br />

punta forte sugli impianti di batterie per<br />

veicoli elettrici, nella speranza di ritrovarsi<br />

entro pochi anni tra i Paesi leader di un settore<br />

emergente.<br />

Rivitalizzare l’industria dell’auto<br />

L’impegno per la mobilità verde non è certo<br />

l’unica motivazione per attirare i grandi<br />

produttori. Man mano che l’industria automobilistica<br />

si incammina verso l’elettrico, la<br />

paura del cambiamento (e della perdita del<br />

mercato dei motori a combustione) si sta<br />

facendo largo anche in Ungheria, la cui economia<br />

oggi è fortemente dipendente dall’industria<br />

automobilistica. Attualmente, secondo<br />

le stime del governo, il settore automobili-<br />

stico convenzionale è responsabile di quasi<br />

il 20 per cento del Pil, che deriva non solo<br />

dai grandi Oem presenti nel Paese - Suzuki,<br />

Audi, Mercedes-Benz, Stellantis (Opel), con<br />

un nuovo stabilimento di assemblaggio Bmw<br />

in costruzione -, ma anche dalla presenza di<br />

numerosi fornitori stabilitisi in Ungheria negli<br />

ultimi decenni. Ecco che la produzione di<br />

batterie da trazione in grandi quantità sembra<br />

essere a tutti gli effetti una buona carta per<br />

rimanere in gioco anche in futuro.<br />

Per questi motivi, il debutto sul territorio<br />

di fabbriche legate all’industria delle batterie<br />

per veicoli elettrici (compresi i prodotti<br />

di fornitura) gode di un enorme sostegno<br />

finanziario e politico da parte del governo<br />

ungherese - una ragione spesso citata dagli<br />

stessi produttori di batterie quando viene loro<br />

chiesto perché hanno scelto l’Ungheria come<br />

sede dei loro nuovi stabilimenti. La posizione<br />

centrale del Paese all’interno della regione, le<br />

grandi fabbriche automobilistiche locali e la<br />

relativa vicinanza di altre nei Paesi limitrofi,<br />

come Slovacchia, Romania o Repubblica<br />

Ceca, contribuiscono a rendere l’Ungheria un<br />

luogo ideale per questi investimenti.<br />

Piani di produzione ambiziosi<br />

Quasi ogni mese, nel corso del 2023, i media<br />

ungheresi hanno dato notizia di nuovi impianti<br />

legati all’industria delle batterie per veicoli<br />

elettrici. Márton Nagy, ministro dell’economia<br />

ungherese, ha dichiarato in occasione<br />

di un evento stampa a settembre 2023 che il<br />

governo ha in programma di raggiungere nei<br />

prossimi anni una capacità produttiva di 250<br />

GWh/anno. Un volume che, sempre secondo<br />

il ministro, equivarrebbe al 35 per cento del<br />

fabbisogno europeo e porrebbe l’Ungheria al<br />

quarto posto a livello mondiale, dopo Cina,<br />

Stati Uniti e Germania. In effetti, secondo<br />

quanto riferito dalle case produttrici, entro<br />

fine 2023 la capacità di produzione di batterie<br />

in Ungheria avrebbe già raggiunto gli<br />

87 GWh/anno, senza contare l’apporto del<br />

più recente impianto di Sk Innovation, che<br />

dovrebbe iniziare presto la produzione e fornire<br />

una produzione aggiuntiva di 30 GWh/<br />

anno solo quando funzionerà a pieno regime.<br />

Vale la pena ricordare che il governo ungherese<br />

accoglie con favore non solo i produttori<br />

di celle e moduli per batterie, ma anche<br />

tutti i partecipanti all’intera catena di fornitura,<br />

come i produttori di elettroliti, anodi,<br />

catodi, fogli di alluminio/rame, separatori e<br />

componenti per batterie, nonché le aziende<br />

di riciclaggio dei rifiuti industriali, come<br />

dimostrano i recenti investimenti locali di<br />

queste aziende. Inoltre, sono previsti progetti<br />

per l’estrazione locale di litio, sfruttando i<br />

depositi geotermici.<br />

Un hotspot di investimenti orientali<br />

I produttori di celle e moduli per batterie Ev<br />

oggi presenti in Ungheria provengono dall’Estremo<br />

Oriente, in particolare dalla Corea del<br />

Sud, dal Giappone e, soprattutto, dalla Cina.<br />

Il che dà adito a polemiche politiche a livello<br />

europeo, soprattutto nel caso del ‘dragone’.<br />

Di seguito, forniamo una breve panoramica<br />

delle aziende produttrici di batterie di trazione<br />

che già gestiscono impianti di produzione in<br />

Ungheria o che hanno annunciato l’intenzione<br />

di farlo nel prossimo futuro: progetti,<br />

tempistiche, obiettivi.<br />

Byd<br />

Byd ha legami speciali con l’Ungheria.<br />

L’impianto di assemblaggio di autobus a<br />

Komárom è entrato in funzione nel 2017<br />

e ora è l’unica fabbrica di autobus di proprietà<br />

straniera nel Paese. E il 22 dicembre<br />

2023 è stato ufficialmente confermato che<br />

Byd costruirà il suo primo impianto europeo<br />

di assemblaggio di auto elettriche nella<br />

città di Szeged, nell’angolo sud-orientale<br />

dell’Ungheria. Infine, anche il ramo di Byd<br />

dedicato alle batterie ha in programma di<br />

stabilire un’unità produttiva nel Paese,<br />

precisamente a Fót, nell’agglomerato nordorientale<br />

di Budapest.<br />

È importante notare che Byd non produrrà<br />

celle per batterie in Ungheria, ma stabilirà<br />

un impianto di assemblaggio per pacchi di<br />

batterie. Péter Szijjártó, ministro degli Affari<br />

esteri e del Commercio ungherese, ha dichiarato<br />

che il valore totale dell’investimento è di<br />

10 miliardi di Huf (quasi 27 milioni di euro),<br />

con un sostegno finanziario di 1 miliardo di<br />

Huf da parte del governo ungherese.<br />

I piani iniziali prevedono una forza lavoro<br />

di 100 persone. I moduli e i pacchi batteria<br />

saranno assemblati con celle basate sulla<br />

chimica Lfp, e arriveranno a Fót da altri<br />

stabilimenti Byd. Le batterie assemblate in<br />

Ungheria sono destinate all’uso in vari veicoli<br />

elettrici, compresi gli e-bus. Tuttavia,<br />

non sono ancora state confermate né le tipologie<br />

esatte né la capacità produttiva prevista<br />

della fabbrica.<br />

Catl<br />

Il più grande produttore di batterie per veicoli<br />

elettrici del mondo per sei anni consecutivi<br />

(in base al rapporto 2022 della società di consulenza<br />

e ricerca di mercato Sne Research),<br />

Catl è un noto fornitore di molte auto e autobus<br />

elettrici in tutto il mondo. Il gigante cinese<br />

è anche considerato una delle aziende più<br />

importanti dell’economia ungherese del futuro.<br />

Il gruppo aprirà un enorme impianto di<br />

produzione di celle per batterie a Debrecen,<br />

la seconda città più popolosa dell’Ungheria.<br />

Si tratterà della seconda base di produzione<br />

di batterie dell’azienda al di fuori della Cina,<br />

dopo la messa in funzione di un plant ad Erfurt,<br />

in Turingia, Germania.<br />

Il progetto, che rappresenta il più grande<br />

investimento di categoria ‘greenfield’ finora<br />

realizzato in Ungheria grazie al suo valore<br />

totale di 7,34 miliardi di euro, gode di un<br />

grande sostegno da parte del governo ungherese,<br />

al fine di creare circa 9.000 posti<br />

di lavoro in loco.<br />

Secondo le notizie disponibili, l’impianto<br />

Catl di Debrecen produrrà celle Nmc in formato<br />

prismatico e cilindrico. La produzione<br />

nella prima fase sarà di ben 40 GWh/anno,<br />

con piani già annunciati per aumentarla a 100<br />

GWh/anno nel prossimo futuro. L’avvio della<br />

produzione è previsto per l’inizio del 2025.<br />

I moduli e le celle prodotti nello stabilimento<br />

di Debrecen saranno montati sui modelli elettrici<br />

di circa 30 case automobilistiche diverse,<br />

tra cui Bmw, Daimler, Volkswagen, Toyota,<br />

Volvo e Tesla. Le batterie di trazione Catl sono<br />

ampiamente utilizzate anche dai produttori<br />

di e-bus, tra cui il più grande produttore di<br />

autobus e pullman del mondo: Yutong.<br />

Eve Power<br />

Nel maggio 2023, un altro importante investimento<br />

nel settore delle batterie è stato<br />

Quasi ogni mese,<br />

nel corso<br />

del 2023, i<br />

media ungheresi<br />

hanno dato<br />

notizia di nuovi<br />

impianti legati<br />

all’industria<br />

delle batterie<br />

per veicoli elettrici.<br />

Márton<br />

Nagy, ministro<br />

dell’economia<br />

ungherese, ha<br />

dichiarato in<br />

occasione di un<br />

evento stampa<br />

a settembre<br />

2023 che il<br />

governo ha in<br />

programma di<br />

raggiungere nei<br />

prossimi anni<br />

una capacità<br />

produttiva di<br />

250 GWh/an-<br />

no. Un volume<br />

che, sempre<br />

secondo il<br />

ministro, equivarrebbe<br />

al 35<br />

per cento del<br />

fabbisogno europeo.<br />

26<br />

27


annunciato dai media ungheresi: Eve Power,<br />

forte player cinese, stabilirà il suo primo impianto<br />

di produzione europeo a Debrecen.<br />

Fornirà celle cilindriche agli ioni di litio di<br />

sesta generazione, probabilmente nel formato<br />

4695, per il futuro impianto di assemblaggio<br />

di moduli batteria Bmw situato sempre<br />

nella stessa città, con una capacità produttiva<br />

massiccia di 28 GWh/anno. Il valore totale<br />

dell’investimento supera il miliardo di euro<br />

(di cui 37,5 milioni di euro provengono dal<br />

governo ungherese come sostegno finanziario).<br />

La fabbrica dovrebbe entrare in funzione<br />

nel 2026, con una forza lavoro di oltre<br />

mille persone.<br />

Samsung Sdi<br />

Samsung Sdi, uno dei principali produttori<br />

di celle Ev a livello mondiale, può essere<br />

considerato un pioniere dell’industria delle<br />

batterie da trazione in Ungheria, in quanto<br />

ha iniziato i lavori per il suo primo impianto<br />

produttivo già nel 2016 in quel di Göd (a<br />

volte scritto come ‘Goed’ nei media internazionali),<br />

a circa 25 chilometri a nord di<br />

Budapest. In realtà, si è trattato di un investimento<br />

‘brownfield’, con la conversione<br />

dell’ex fabbrica di tubi catodici della stessa<br />

Samsung, chiusa due anni prima a causa<br />

della perdita di mercato di questa tecnologia.<br />

La cerimonia di inaugurazione del nuovo<br />

impianto di batterie si è tenuta nel 2017,<br />

rapidamente seguita da un ulteriore investimento<br />

di espansione di 1,2 miliardi di euro<br />

nello stesso anno. I lavori sono terminati nel<br />

2019 e lo stabilimento ha raggiunto la piena<br />

capacità produttiva (oltre 6 milioni di celle/<br />

mese) nel gennaio 2022. A questo punto la<br />

produzione totale è salita a 40 GWh/anno.<br />

Le celle per batterie prismatiche prodotte qui<br />

sono utilizzate nelle auto elettriche di Bmw,<br />

Volkswagen e Stellantis. Lo stabilimento ungherese<br />

fornirà anche celle prismatiche Nca<br />

di sesta generazione P6 per i veicoli elettrici<br />

di Hyundai Motor destinati al mercato europeo,<br />

a partire dal 2026.<br />

Nel gennaio 2023 è stata diffusa la notizia<br />

che Samsung Sdi avrebbe ampliato le sue<br />

attività in Ungheria con un nuovo impianto<br />

di produzione, forte di volumi analoghi a<br />

quelli dei due già in funzione. Secondo le<br />

indiscrezioni, questo impianto produrrebbe<br />

celle cilindriche di tipo 46120, da utilizzare<br />

esclusivamente nelle auto Bmw; più preci-<br />

samente, la nuova unità produttiva dovrebbe<br />

rifornire l’impianto di assemblaggio di moduli<br />

batteria Bmw recentemente annunciato<br />

nella già menzionata Debrecen.<br />

Dal punto di vista degli e-bus, le celle<br />

Samsung Sdi sono utilizzate nei pacchi<br />

batterie di Akasol (gruppo BorgWarner),<br />

che a sua volta è fornitore di Daimler Buses,<br />

Van Hool e Industria Italiana <strong>Autobus</strong>.<br />

Anche l’attuale leader di mercato ungherese<br />

Credobus utilizzerà questi pacchi nella<br />

sua nuovissima famiglia di autobus a zero<br />

emissioni, la cui introduzione è prevista per<br />

il <strong>2024</strong>. Inoltre, la tecnologia delle batterie<br />

di Samsung Sdi è utilizzata nelle batterie di<br />

Webasto, che si trovano ad esempio negli<br />

e-bus Otokar.<br />

L’impianto di<br />

assemblaggio<br />

di autobus Byd<br />

a Komárom<br />

è entrato in<br />

funzione nel<br />

2017 e ora è<br />

l’unica fabbrica<br />

di autobus<br />

di proprietà<br />

straniera nel<br />

Paese. Anche<br />

il ramo di Byd<br />

dedicato alle<br />

batterie ha in<br />

programma<br />

di stabilire<br />

un’unità<br />

produttiva<br />

nel Paese,<br />

precisamente<br />

a Fót.<br />

Sk Innovation<br />

Un altro importante player della Corea del<br />

Sud, il gigante dell’industria delle batterie<br />

Sk Innovation, gestisce ormai tre stabilimenti<br />

in Ungheria. Due di essi si trovano<br />

a Komárom - la stessa città che ospita<br />

l’impianto di assemblaggio di autobus di<br />

Byd -, mentre il terzo plant, più recente,<br />

è entrato in funzione a Iváncsa, con una<br />

produzione quasi doppia rispetto alle prime<br />

due messe insieme.<br />

La fabbrica originaria di Komárom - che è<br />

stata il primo impianto europeo dell’azienda,<br />

operativo dalla fine del 2019 - produce celle<br />

per batterie con una capacità di 7,5 GWh/anno<br />

su cinque linee. La capacità è stata incrementata<br />

di ulteriori 9,8 GWh con l’entrata in<br />

funzione della seconda struttura produttiva<br />

nel 2022, in grado di raggiungere quota 16<br />

GWh/anno. Anche il numero di dipendenti,<br />

inizialmente 475, è stato incrementato di<br />

altri 1.000. Questi due impianti forniscono<br />

principalmente celle per batterie per i veicoli<br />

elettrici di Daimler e Volkswagen.<br />

Il terzo stabilimento dell’azienda in Ungheria<br />

sarà attivo a Iváncsa, una cittadina<br />

a 51 chilometri a sud-ovest di Budapest.<br />

Per far capire le dimensioni e l’importanza<br />

di questo progetto, al momento del suo<br />

annuncio ufficiale, all’inizio del 2021, era<br />

considerato non solo il più grande investimento<br />

greenfield nella storia dell’Ungheria<br />

fino a quel momento (valore: 1,9 miliardi<br />

di euro), ma anche il più grande impianto<br />

di batterie Ev in Europa.<br />

Sebbene gli edifici della fabbrica siano pronti<br />

e si preveda che la produzione possa iniziare<br />

presto, rimangono ancora diversi lavori<br />

intorno all’impianto, come la costruzione di<br />

collegamenti stradali e ferroviari industriali<br />

e l’allestimento di infrastrutture di servizio.<br />

A regime (previsto per la metà del <strong>2024</strong>,<br />

anche se il completamento è previsto solo<br />

per il 2028), la fabbrica fornirà, secondo i<br />

piani, una produzione annua di 30 GWh,<br />

con una forza lavoro di 2.500 persone. Sk<br />

Innovation ha piani ambiziosi per aumentare<br />

la produzione annuale globale a 125 GWh<br />

entro il 2025 e a 500 GWh entro il 2030,<br />

in cui assegna un ruolo importante alle sue<br />

capacità produttive ungheresi, insieme agli<br />

impianti in Corea del Sud, Cina e Stati Uniti.<br />

Gli stabilimenti ungheresi di Sk Innovation<br />

sono stati anche coinvolti in alcuni problemi<br />

di sicurezza: nel giugno 2023, durante la<br />

costruzione dell’impianto di Iváncsa, decine<br />

di lavoratori si sono ammalati dopo aver<br />

inalato una sostanza chimica sconosciuta.<br />

Anche questo incidente è stato ampiamente<br />

riportato dai media locali.<br />

Sunwoda<br />

Alla fine di luglio Sunwoda ha annunciato<br />

ufficialmente la costruzione di un nuovo<br />

impianto di batterie in Ungheria. Il primo<br />

impianto di produzione europeo dell’azienda<br />

cinese sorgerà a Nyíregyháza, una città<br />

della regione nord-orientale del Paese, con<br />

un investimento iniziale di 245 milioni di<br />

euro. Tuttavia, nel medio-lungo termine questo<br />

investimento potrebbe aumentare fino a<br />

quasi 1,5 miliardi di euro, creando più di<br />

1.000 posti di lavoro a livello locale. Le dimensioni<br />

della capacità produttiva prevista<br />

e il tipo di celle per batterie da produrre non<br />

sono ancora stati resi noti. La costruzione<br />

della fabbrica inizierà nel <strong>2024</strong>, mentre l’i-<br />

nizio della produzione è previsto per la fine<br />

del 2025.<br />

Sunwoda è considerato tra i primi 10 produttori<br />

di batterie per veicoli elettrici al mondo<br />

in base alla quota di mercato ed è fornitore,<br />

tra gli altri, di Volkswagen, del gruppo<br />

Renault-Nissan e di Dongfeng. Tuttavia, i<br />

clienti dei prodotti che saranno fabbricati in<br />

Ungheria non sono ancora stati nominati, è<br />

stato solo comunicato che il nuovo impianto<br />

lavorerà per il «mercato internazionale».<br />

In sintesi, la costruzione di una catena produttiva<br />

della mobilità elettrica è ben avviata<br />

in Ungheria. Si prevede che il numero delle<br />

aziende insediate aumenterà ulteriormente<br />

nel prossimo futuro, ad esempio si vocifera<br />

del possibile arrivo di Hangke Technology,<br />

un altro operatore del settore delle batterie<br />

Ev proveniente dalla Cina.<br />

Gellért Patthy<br />

Quello di<br />

Catl è il più<br />

grande investimento<br />

greenfield<br />

finora<br />

realizzato<br />

in Ungheria<br />

(7,34 miliardi<br />

di euro).<br />

PROGETTI E OBIETTIVI<br />

Brand Provenienza Produzione Localizzazione della Inizio Principali Principali<br />

annuale fabbrica ungherese attività clienti clienti autobus<br />

BYD Cina - Fót - BYD BYD (with own<br />

and custom bodywork)<br />

CATL Cina 100 GWh Debrecen 2025 BMW, Daimler, Yutong, Higer,<br />

Tesla, Toyota,<br />

King Long, Solaris,<br />

Volkswagen, Volvo etc. CaetanoBus, Ikarus etc.<br />

EVE Power Cina 28 GWh Debrecen 2026 BMW -<br />

Samsung SDI Corea del sud 40 GWh+ Göd 2017 BMW, Hyundai, Mercedes-Benz, Van Hool,<br />

Stellantis, Volkswagen Gillig, IIA, Otokar,Credobus etc.<br />

SK Innovation Corea del sud 47,3 GWh* Komárom, Iváncsa 2019 Daimler, Volkswagen -<br />

Sunwoda Cina - Nyíregyháza 2025 - -<br />

*passibile di aumento a 53,5 GWh<br />

28<br />

29


PRESENTAZIONE Altas Novus City V7<br />

Un 7,5 metri e mezzi candidato a<br />

giocare un ruolo nel mercato europeo,<br />

in un segmento pressoché sgombro di<br />

competitor. La sua commercializzazione è<br />

il primo step della collaborazione tra Altas<br />

e Zhongtong. La distribuzione italiana<br />

è curata da D’Auria. Il suo habitat ideale<br />

sono i profili di missione più tortuosi<br />

L’Altas Novus<br />

City V7 è<br />

frutto della<br />

collaborazione<br />

con Zhongtong<br />

e distribuito<br />

in Italia dal<br />

gruppo D’Auria.<br />

Sarà esposto a<br />

Next Mobility<br />

Exhibition.<br />

Zhongtong, Altas, D’Auria. Questo il trio<br />

di brand dietro al Novus City V7, ultima<br />

novità del costruttore lituano presentata<br />

al Busworld di ottobre scorso e protagonista<br />

a inizio febbraio di un roadshow tra Trento e<br />

Bolzano curato dal dealer italiano di Altas, il<br />

gruppo D’Auria. Il modello è realizzato dai<br />

cinesi di Zhongtong (249 e-bus immatricolati<br />

in Europa nel 2023 per un non trascurabile<br />

3,9 per cento di market share nel segmento<br />

e-bus) e viene consegnato ad Altas in forma di<br />

veicolo completo privo di interni, che vengono<br />

realizzati negli stabilimenti della casa baltica,<br />

specialista dei minibus con volumi produttivi<br />

annui attorno agli 800 carrozzati Sprinter, ora<br />

in fase di diversificazione del modello di business<br />

con crescente interesse verso le trazioni<br />

elettriche, che a partire dal 2022 costituiscono<br />

il focus aziendale.<br />

La scommessa elettrica di Altas<br />

L’obiettivo dichiarato da Altas è quello di proporre<br />

al mercato una gamma full electric entro<br />

il 2025. In listino c’è già il Novus Cityline su<br />

base Mercedes Sprinter, già visto in roadshow<br />

alle nostre latitudini. Con il Novus City V7<br />

Altas si pone obiettivi ambiziosi: almeno 40<br />

mezzi venduti nel <strong>2024</strong> e 120 nel 2025.<br />

Il partner Zhongtong non è esattamente l’ultimo<br />

arrivato. È una delle ‘braccia’ autobus<br />

dell’immenso gruppo Shandong Heavy Industry,<br />

assieme ad Asiastar. Sotto l’ombrello<br />

della casa cinese c’è, tra le altre cose, un<br />

leader della motoristica come Weichai, a sua<br />

volta azionista del gruppo fuel cell canadese<br />

L’Altas si<br />

inserisce in<br />

un segmento<br />

praticamente<br />

sgombro<br />

da competitor<br />

(se si<br />

escludono<br />

i derivati),<br />

tra il mini da<br />

sei metri e<br />

qualcosa, da<br />

cui attinge a<br />

grandi linee il<br />

profilo (piccoli<br />

sbalzi,<br />

grande piattaforma<br />

centrale<br />

con porta<br />

d’accesso)<br />

e i mezzi da<br />

otto metri<br />

in grado di<br />

ospitare tranquillamente<br />

due (o addirittura<br />

tre)<br />

porte.<br />

30UNICO NEL SUO GENERE<br />

31


PRESENTAZIONE Altas Novus City V7<br />

Ballard. La capacità produttiva di Zhongtong<br />

è di (udite udite) 30mila autobus l’anno, 5mila<br />

i dipendenti.<br />

La collaborazione con Altas, lanciata nel<br />

2023, ha come orizzonte anche la commercializzazione<br />

in Europa di un modello elettrico<br />

da 8,7 metri. L’Altas Novus City V7 è<br />

sostanzialmente la declinazione adattata per<br />

il mercato europeo dello Zhongtong V7, già<br />

in commercio in Cina.<br />

Un 7,5 metri per l’Europa<br />

Quello che abbiamo visto in Trentino è un modello<br />

allo stadio prototipale, testimoniato dalla<br />

presenza di una porta sul lato sinistro in corrispondenza<br />

della piattaforma di accesso. La<br />

disposizione delle sedute verrà invertita: coppia<br />

di sedute a sinistra, sedili singoli a destra.<br />

Anche il primo gradino di transizione tra piattaforma<br />

e parte posteriore dell’autobus verrà<br />

eliminato, una modifica sollecitata da Altas e<br />

consentita dallo spostamento dei compressori<br />

dell’aria sul posteriore. In questo modo sarà<br />

possibile guadagnare anche qualche centimetro<br />

di altezza a ridosso del pentaposto. Quando<br />

vedremo il prodotto finito? Alla fine dell’estate.<br />

A Next Mobility Exhibition a Milano, in<br />

maggio, lo stand D’Auria ospiterà il prototipo,<br />

mentre a Ibe di Rimini, a novembre, sarà presentato,<br />

in base ai piani, il modello definitivo<br />

customizzato per il mercato europeo.<br />

Quasi 7 metri e mezzo di lunghezza, il Novus<br />

City V7 presenta interasse particolarmente<br />

pronunciato di 4.100 millimetri, mentre è quasi<br />

nullo lo sbalzo anteriore (1.205 mm). Un’architettura<br />

progettuale che da un lato consente<br />

di alloggiare una porta doppia di dimensioni<br />

generose (quasi 130 centimetri di luce), dall’altro<br />

impedisce di aggiungere una seconda porta<br />

Tra i plus c’è la potenza di picco del<br />

motore elettrico Dana Tm4, uno standard<br />

per gli elettrici di taglia ‘midi’,<br />

che risulta decisamente performante<br />

sul 7 metri e mezzo Altas (il picco<br />

di coppia è di 2.450 Newtonmetro)<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

Lunghezza mm 7.490<br />

Altezza mm 3.025<br />

Larghezza mm 2.095<br />

Passo mm 4.100<br />

Sbalzo anteriore mm 1.205<br />

Sbalzo posteriore mm 2.185<br />

Posti a sedere n 16<br />

Capacità passeggeri n 33<br />

Larghezza porta mm 1.280<br />

Altezza ingresso da terra mm 300<br />

Lunghezza vetro – vetro mm 7.310<br />

Lunghezza utile mm 5.900<br />

Larghezza vetro – vetro mm 2.070<br />

Larghezza utile mm 1.960<br />

Larghezza corridoio mm 500<br />

Altezza gradini interni mm 240 / 180 / 180<br />

Altezza interna mm 2.200 / 1.750 / 1.620<br />

Tara kg 9.900<br />

Motore<br />

Dana Tm4<br />

Potenza di picco kW 200<br />

Potenza continua kW 145<br />

Coppia di picco Nm 2.450<br />

Coppia continua Nm 1.100<br />

Batteria<br />

Catl<br />

Formula batteria<br />

Lfp<br />

Capacità batteria kWh 140<br />

d’accesso. L’Altas si inserisce in un segmento<br />

intermedio, praticamente sgombro di competitor<br />

(se si escludono i derivati), tra il mini da<br />

sei metri, da cui attinge a grandi linee il profilo<br />

(piccoli sbalzi, grande piattaforma centrale<br />

con porta d’accesso) e i mezzi da otto metri in<br />

grado di ospitare tranquillamente due (o addirittura<br />

tre) porte.<br />

Performance ai vertici del segmento<br />

Buona la capacità passeggeri: a bordo c’è posto<br />

per un massimo di 33 passeggeri, 16 dei<br />

quali seduti, con la prospettiva di arrivare a<br />

quota 37 una volta conclusi i processi di omologazione<br />

in ottemperanza agli standard GsrII.<br />

Tra i plus del veicolo c’è indubbiamente la<br />

potenza di picco del motore elettrico Dana<br />

Tm4, uno standard per gli elettrici di taglia<br />

L’obiettivo<br />

dichiarato da<br />

Altas è quello<br />

di proporre al<br />

mercato una<br />

gamma full<br />

electric entro il<br />

2025. In listino<br />

c’è già il Novus<br />

Cityline su<br />

base Sprinter.<br />

Con il Novus<br />

City V7 Altas si<br />

pone obiettivi<br />

ambiziosi:<br />

almeno 40<br />

mezzi venduti<br />

nel <strong>2024</strong> e<br />

120 nel 2025.<br />

Il partner<br />

Zhongtong<br />

è una delle<br />

‘braccia’<br />

autobus<br />

dell’immenso<br />

gruppo<br />

Shandong<br />

Heavy Industry,<br />

assieme ad<br />

Asiastar.<br />

‘midi’, che risulta decisamente performante<br />

sul 7 metri e mezzo Altas (il picco di coppia<br />

è di 2.450 Newtonmetro). Una caratteristica<br />

che abbiamo avuto modo di apprezzare personalmente<br />

sulle tortuose altimetrie dei dintorni<br />

di Rovereto. La tecnologia adottata per<br />

il propulsore è quella del motore centrale a<br />

ridosso dell’assale posteriore. Per le batterie<br />

la scelta è ricaduta sul leader mondiale Catl,<br />

che ha fornito al costruttore moduli Lfp che<br />

risultano distribuiti tra posteriore e tetto. 140<br />

i chilowattora a disposizione. La ricarica è effettuabile<br />

tramite presa Ccs2 (nel veicolo provato<br />

è disposta nella parte posteriore destra)<br />

in grado di raggiungere i 120 kW di potenza.<br />

Le sedute, nel veicolo provato, sono Ster New<br />

City rivestiti in tessuto e fissati a parete, dotati<br />

di bracciolo. Vi si accede attraversando il pavi-<br />

mento ribassato nella parte centrale e rivestito<br />

in Pvc antiscivolo. Presente all’appello rampa<br />

pieghevole per l’accesso delle carrozzine.<br />

Capitolo climatizzazione. 23 i kW in raffreddamento<br />

e 9 in riscaldamento per l’impianto<br />

che serve il vano passeggeri, fornito da Valeo<br />

e articolato in quattro convettori. Per il driver<br />

c’è un supplemento di rispettivi 2 e 4,5<br />

kW. A completare il tutto ecco un ventilatore<br />

d’aria aggiuntivo installato nel soffitto dell’abitacolo.<br />

Abitacolo illuminato con tecnologia<br />

led e ‘punteggiato’ di prese Usb (11 più una<br />

ulteriore per il conducente). Ben distribuiti i<br />

pulsanti di stop. Ottima la percezione di luminosità<br />

interna, favorita dall’ampia finestratura<br />

posteriore. Ora non resta che attendere dopo<br />

l’estate, quando il prodotto il mezzo comparirà<br />

sul nostro mercato in veste definitiva.<br />

Per le batterie<br />

la scelta<br />

è ricaduta sul<br />

leader mondiale<br />

Catl,<br />

che ha fornito<br />

al costruttore<br />

moduli<br />

Lfp che risultano<br />

distribuiti<br />

tra posteriore<br />

e tetto.<br />

140 i kW a<br />

disposizione.<br />

La ricarica<br />

è effettuabile<br />

tramite<br />

presa Ccs2<br />

in grado di<br />

raggiungere<br />

i 120 kW di<br />

potenza.<br />

32<br />

33


PRESENTAZIONE Isuzu Novo Ultra<br />

L’offerta del costruttore turco per<br />

il mercato turistico prevede una<br />

soluzione corta, con motore anteriore<br />

fatto in casa, Euro VI step E. I sette<br />

metri abbondanti e il passo di poco<br />

superiore ai tre metri fanno di questo<br />

modello una soluzione interessante per<br />

viaggi di corta e media gittata<br />

In un comparto dominato da mezzi<br />

derivati, carrozzati e scudati, l’Isuzu,<br />

nello specifico l’Isuzu Novo Ultra, è<br />

una delle poche esecuzioni ad essere un<br />

midi sin dalla nascita.<br />

Grazie al dealer italiano della casa turca,<br />

Officine Mirandola, abbiamo avuto modo<br />

di apprezzare uno dei Classe III della<br />

gamma di turistici del marchio turco, che,<br />

Nella foto di<br />

apertura, l’Isuzu<br />

Novo Ultra in<br />

livrea argentata<br />

messoci a<br />

disposizione<br />

da Officine<br />

Mirandola,<br />

dealder italiano<br />

della casa turca.<br />

Il mini coach<br />

è mosso da<br />

un motore 4<br />

cilindri fatto<br />

in casa (Isuzu<br />

4Hk1E6C-E),<br />

Euro VI step<br />

E, che delega<br />

l’iniezione al<br />

common rail<br />

e l’aspirazione<br />

all’intercooler.<br />

La cilindrata<br />

è di 5.192<br />

cc, la potenza<br />

massima di<br />

190 cavalli,<br />

Da sottolineare<br />

la posizione<br />

anteriore del<br />

motore e la<br />

buona insonorizzazione<br />

grazie al fine<br />

lavoro di assemblaggio<br />

dei materiali,<br />

fondamentale<br />

per limare<br />

scricchiolii e<br />

cigolii interni.<br />

34TURISMO A CORTO RAGGIO<br />

35


PRESENTAZIONE Isuzu Novo Ultra<br />

vuoi per le dimensioni contenute, lo sbalzo<br />

anteriore di poco superiore al metro e mezzo<br />

e il passo di poco superiore ai 3 metri<br />

(3.385 millimetri per essere precisi), dà la<br />

sensazione di trovarsi a bordo e alla guida<br />

di un’automobile. Su cui vale la pena salire<br />

e viaggiare. Partiamo!<br />

Misure e meccanica<br />

Metro alla mano, il Novo Ultra misura<br />

7.305 millimetri di lunghezza, 2.282 larghezza<br />

e 3.350 di altezza. Il passo? È corto,<br />

di appena 3.385 mm, ideale per girare stretti.<br />

Mentre gli sbalzi, anteriore e posteriore,<br />

sono rispettivamente di 1.650 e 2.270 mm.<br />

Per quanto riguarda invece il peso, la tara<br />

di questo Classe III è di 9.800 chilogrammi.<br />

Per dare qualche altro numero, la capacità<br />

della bagagliera è di 3,5 m3, mentre quella<br />

del serbatoio carburante è di 160 litri<br />

e per l’adblue di 16. Il turistico è mosso<br />

da un motore quattro cilindri fatto in casa,<br />

ovvero l’Isuzu 4HK1E6C-E, Euro VI step<br />

E, che delega l’iniezione al common rail e<br />

l’aspirazione all’intercooler. La cilindrata è<br />

di 5.192, la potenza massima di 190 cavalli<br />

a 2.600 giri al minuto, mentre la coppia<br />

massima è di 510 Nm nella fascia tra 1.600<br />

e 2.800 giri al minuto. Da sottolineare la<br />

posizione anteriore del motore e la buona<br />

insonorizzazione grazie al fine lavoro di<br />

assemblaggio dei materiali, fondamentale<br />

il soffitto è rivestito in tessuto su formica<br />

e il rivestimento delle pareti laterali<br />

è in legno laminato. Di serie il<br />

service set - il pulsante di chiamata<br />

e la luce di lettura e le tendine per<br />

i finestrini dei passeggeri, che sono<br />

a vetro doppio di serie<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

Lunghezza mm 7.305<br />

Larghezza mm 2.282<br />

Altezza mm 3.350<br />

Passo mm 3.385<br />

Sbalzo anteriore mm 1.650<br />

Sbalzo posteriore mm 2.270<br />

Posti a sedere n. 29<br />

Porte n. 2<br />

Pneumatici 215/75 R 17.5<br />

Motore marca modello<br />

Isuzu<br />

Motore tipo<br />

4HK1E6C-E<br />

Potenza massima kW 140<br />

Coppia massima Nm 510<br />

Capacità serbatoio carburante litri 150<br />

Capacità serbatoio Adblue litri 16<br />

Capacità bagagliera metri cubi 3,05<br />

Sistema frenante<br />

disco<br />

per limare i fastidiosi scricchiolii e cigolii<br />

interni. Passando al cambio, la versione<br />

standard prevede la versione manuale Isuzu<br />

Mzz.6 a 7 marce - 6 più a retromarcia<br />

- , mentre opzionalmente è disponibile il<br />

cambio automatico (il sistema sterzante è<br />

idraulico, con regolazione del piantone dello<br />

sterzo in altezza e inclinazione).<br />

Interni, sicurezza e cockpit<br />

Il Novo Ultra permette di trasportare fino<br />

a 29 passeggeri seduti più il conducente<br />

e non è prevista la postazione per hostess<br />

o steward di bordo. L’incarrozzamento<br />

avviene grazie alle due porte singole con<br />

apertura verso l’esterno: il sistema di chiusura<br />

è automatica quando la velocità del<br />

coach è superiore ai 5 km/h. L’allestimento<br />

standard non prevede la pedana per la carrozzella,<br />

che è comunque disponibile come<br />

optional. Le cappelliere sono standard, così<br />

come i sedili passeggeri reclinabili rivestiti<br />

in tessuto o plastica (opzionalmente in<br />

ecopelle). Di serie troviamo anche le retine<br />

porta riviste e i tavolini richiudibili sugli<br />

schienali, la cintura a 2 punte e i braccioli<br />

lato corridoio. Come optional, invece, i<br />

braccioli lato finestrino, i poggiapiedi e le<br />

cinture di sicurezza a tre punte.<br />

Rimanendo ancora all’interno della zona<br />

passeggeri, il soffitto è rivestito in tessuto<br />

su formica e il rivestimento delle pareti<br />

laterali è in legno laminato. Di serie il service<br />

set (il pulsante di chiamata e la luce di<br />

lettura) e le tendine per i finestrini dei passeggeri,<br />

che sono a vetro doppio di serie<br />

(o singolo opzionalmente). Come optional,<br />

invece, il frigorifero e il set della macchinetta<br />

del caffè. Un ulteriore optional è lo<br />

schermo Lcd per intrattenere i passeggeri.<br />

Lato equipaggiamenti, da segnalare la<br />

presenza di serie del preriscaldatore e del<br />

termoconvettore. Standard l’aria condizionata,<br />

peraltro digitale, sdoppiata una per il<br />

Il cockpit<br />

presenta<br />

impostazione<br />

automobilistica,<br />

con la leva<br />

delle marce<br />

a pavimento<br />

(nella versione<br />

manuale) e<br />

i comandi<br />

disposti<br />

in modo<br />

ergonomico<br />

sul cruscotto<br />

avvolgente.<br />

Sul piantone<br />

centrale,<br />

infatti, si<br />

trovano tutti<br />

i comandi<br />

di servizio<br />

necessari<br />

all’autista, che<br />

può godere di<br />

una postazione<br />

di guida<br />

confortevole.<br />

vano passeggeri e una per l’autista) e i comandi<br />

di aria fredda e calda sul cruscotto<br />

del conducente.<br />

In tema di sicurezza, il sistema frenante,<br />

con dischi autoventilati, è doppio circuito<br />

e auto regolato, e completo di Abs ed Ebs.<br />

Il freno di stazionamento è ad aria e opera<br />

sull’asse posteriore. Il cruise control è opzionale,<br />

così come il retarder e l’estintore<br />

per lo spegnimento di eventuali fiamme. Di<br />

serie, invece, una ricca serie di sistemi, i<br />

sensori di parcheggio, il sistema di rilevamento<br />

e spegnimento di incendi nel vano<br />

motore, il kit di gonfiaggio pneumatici,<br />

l’uscita di emergenza sul tetto, la botola<br />

di ventilazione, i fendinebbia anteriori e il<br />

segnale acustico di retromarcia per segnalare<br />

la manovra agli altri utenti della strada<br />

Il cockpit presenta un’impostazione<br />

schiettamente<br />

automobilistica, con la leva<br />

delle marce a pavimento -<br />

nella versione manuale - e<br />

i comandi disposti in modo<br />

ergonomico sul cruscotto<br />

avvolgente. Sul piantone<br />

centrale, infatti, si trovano<br />

tutti i comandi di servizio<br />

necessari all’autista, che<br />

può godere di una postazione<br />

di guida confortevole<br />

grazie al sedile pneumatico<br />

e regolabile, impreziosita<br />

da una tendina al parabrezza<br />

manuale o elettrica<br />

e di specchietti retrovisori<br />

elettrici riscaldati di serie.<br />

Last but not least, il parabrezza<br />

oscurato, il finestrino<br />

è riscaldato, così come<br />

il vetro singolo della porta<br />

anteriore. Fabio Franchini<br />

Come optional<br />

il frigorifero<br />

e il set della<br />

macchinetta<br />

del caffè.<br />

Un ulteriore<br />

optional è lo<br />

schermo Lcd<br />

per intrattenere<br />

i passeggeri.<br />

Standard<br />

l’aria condizionata,<br />

peraltro<br />

digitale, sdoppiata<br />

una per<br />

il vano passeggeri<br />

e una<br />

per l’autista,<br />

e i comandi<br />

di aria fredda<br />

e calda sul<br />

cruscotto del<br />

conducente.<br />

36<br />

37


LE FILOVIE DI VENEZIA<br />

Amarcord<br />

C’era una volta in laguna<br />

LA STORIA DELLA RETE CHIUSA DOPO LA GRANDE ALLUVIONE DEL 1966<br />

Le foto di<br />

repertorio<br />

utilizzate pe<br />

corredare l’articolo<br />

storico a<br />

firma di Stefano<br />

Alfano sono<br />

state prese<br />

dalla collezione<br />

fotografica<br />

di Federico<br />

Ferraboschi,<br />

mentre quella<br />

a pagina 40 da<br />

Pinterest.<br />

Se fosse ancora attiva oggi, la filovia<br />

di Venezia avrebbe superato i<br />

90 anni. La prima linea, che collegava<br />

il centro di Mestre (da piazza Barche,<br />

oggi piazza XXVII Ottobre) fino a<br />

piazzale Roma fu inaugurata il 25 aprile<br />

1933, in concomitanza dell’apertura<br />

del nuovo ponte stradale Littorio (oggi<br />

Ponte della Libertà). Ai lavori di costruzione<br />

dell’infrastruttura e del percorso<br />

lungo circa 10 km, aveva provveduto la<br />

Cge di Milano, che era anche progettista<br />

del particolare schema del bifilare<br />

sul ponte, con il posizionamento ravvicinato<br />

dei pali necessario per sostenere,<br />

appunto, il bifilare; Cge fu anche<br />

fornitore degli equipaggiamenti elettrici<br />

per le prime venti vetture, i Fiat 488<br />

carrozzati da Fiat Materfer, e si occuperà<br />

a più riprese di altre forniture per<br />

la filovia di Venezia.<br />

La Stm, Società Anonima Tranvie Mestrine,<br />

che aveva in gestione la rete, numerò<br />

le vetture da dieci a ventinove e<br />

ne acquistò subito altre tre portando la<br />

consistenza della flotta a 23 vetture. I<br />

filobus, tra i primi ad essere costruiti in<br />

serie, disponevano di 65 posti ciascuno.<br />

Il successo della filovia fu tale che furono<br />

accelerati i lavori di conversione<br />

della rete tranviaria in filoviaria. Già<br />

La rete filoviaria di Venezia venne<br />

chiusa prematuramente nel 1968 e<br />

- purtroppo - furono accantonate<br />

tutte le vetture dell’esercizio, alcune<br />

delle quali praticamente ancora<br />

nuove di zecca.<br />

nel 1934 fu inaugurata la linea Mestre<br />

San Giuliano, nel 1937 fu la volta della<br />

Spinea Mirano e nel maggio 1938 la<br />

tratta tra Mestre e Treviso.<br />

Nuove esigenze<br />

La rete arrivò a svilupparsi per 53 km,<br />

richiedendo nuovi filobus, anche di<br />

maggiore capacità. E così nel 1938 Stm<br />

acquistò da Fiat altri veicoli del nuovo<br />

modello 656. Dal 1938 al 1940 furono<br />

consegnati 17 esemplari tutti carrozzati<br />

Fiat Materfer con equipaggiamento elettrico<br />

Cge. Tra il 1947 ed il 1948 arrivarono<br />

i primi filobus a grande capacità,<br />

i Fiat 672 a tre assi due carrozzati da<br />

Stanga e quattro di Viberti, con equipaggiamenti<br />

Cge per i primi due e Marelli<br />

Cge per i secondi. Agli inizi degli anni<br />

Cinquanta si ritenne necessario sostituire<br />

i primi Fiat degli anni Trenta e così,<br />

VETTURE DELLE RETI VENEZIANE PER TIPOLOGIA<br />

Modello n.esemplari Anno entrata in servizio Anno radiazione<br />

Fiat 488 23 1933 1953<br />

Fiat 656 17 1938-40 1966<br />

Fiat 656 provenienti dalla rete di Sanremo 7 1957 ( a Mestre) 1968<br />

Fiat 672 6 1947-48 1963<br />

Fiat 668 21 1951-52 1966-68<br />

Fiat 2411 17 1956 1968<br />

Fiat 2405 5 1958 1968<br />

Alfa Romeo 85 14 1941-42 1966<br />

Alfa Romeo 800 1 1943 1966<br />

Alfa Romeo 1000 2 1959 1966<br />

Alfa Romeo 910 2 1961 1966<br />

tra il 1951 ed il 1952, sbarcarono in Laguna<br />

ventuno Fiat 668, cinque carrozzati<br />

da Cansa con equipaggiamento elettrico<br />

Marelli, e sedici allestiti da Stanga, sempre<br />

con parte elettrica Marelli. Nemmeno<br />

un anno dopo, nel 1953, giunse il<br />

primo di diciassette Fiat 2411, veicolo<br />

moderno ed elegante, di cui dieci esemplari<br />

sarebbero stati consegnati nel giro<br />

di tre anni, e gli ultimi sette nel 1958.<br />

I mezzi erano carrozzati da Cansa con<br />

parte elettrica Tibb-Marelli. Nel 1957<br />

erano in esercizio otto linee, che con un<br />

servizio capillare servivano molto bene<br />

l’area mestrina, spingendosi ben oltre la<br />

città. Il bifilare raggiungeva tra gli altri<br />

Marghera, Favaro, Mirano e Treviso.<br />

Successivamente il parco filoviario fu ancora<br />

ampliato, sia con vetture nuove che<br />

d’occasione. Nello stesso 1957 giunsero<br />

da Sanremo sette Fiat 656, che rimasero<br />

in esercizio fino alla prematura chiusura<br />

della rete, avvenuta nel 1968. Nel 1958<br />

furono acquistati cinque nuovi filosnodati<br />

Fiat 2405, necessari per le linee a grande<br />

capacità, attivi negli ultimi 10 anni di<br />

esercizio. Nel 1968, come anticipato, la<br />

rete fu chiusa, e furono purtroppo accantonate<br />

tutte le vetture, alcune delle quali<br />

38<br />

39


Amarcord<br />

IL MATERIALE ROTABILE DELLE FILOVIE DI VENEZIA<br />

Numeri sociali Anno costruzione Telaio Carrozzeria Parte elettrica Note<br />

10-29 1933 Fiat 488 Fiat Materfer Cge<br />

30 1933 Fiat 488 Fiat Materfer Marelli<br />

31-32 1933 Fiat 488 Fiat Materfer Cge<br />

33-39 1938 Fiat 656/f538 Fiat Materfer Cge<br />

40-43 1939 Fiat 656/f548 Fiat Materfer Cge<br />

44-49 1940 Fiat 656/f581 Fiat Materfer Cge<br />

50-51 1947 Fiat 672/F122 Stanga Cge 3 assi<br />

52-55 1948 Fiat 672/F135 Viberti Cge - Marelli 3 assi<br />

56-60 1951 Fiat 668/f131 Cansa Marelli<br />

61-76 1952 Fiat 668/f114 Stanga Tibb 1<br />

77-93 1956 - 58 Fiat 2411 Cansa Tibb – Marelli 2<br />

94-100 1939 (3) Fiat 656/125 Cansa Cge<br />

101-105 (4) 1958 Fiat 2405 Stanga Cge Snodato<br />

Legenda.<br />

1 Vetture 61-64-69-74-75 vendute nel 1968 all'ATAF di Firenze<br />

2 Vetture 80-86 trasferite nel 1965 alla rete di Venezia Lido; Vettura 91 trasferita nel 1965 alla rete di Venezia Lido<br />

3 Acquistati nel 1957, provenienti dalla rete di Sanremo, costruiti nel 1939<br />

4 Rinumerati 201-205<br />

in pratica ancora nuove.<br />

La rete del Lido<br />

Il 29 giugno 1941 fu inaugurata la filovia<br />

del Lido di Venezia, che fu chiusa<br />

nel 1966 dopo appena 25 anni di servizio.<br />

La filovia sostituì le tranvie elettriche<br />

del Lido di Venezia, gestite dalla<br />

Compagnia Italiana Grandi Alberghi<br />

(Ciga). La filovia percorreva in pratica<br />

l’intera isola e disponeva di ben sette<br />

linee, con capolinea comune in piazza<br />

Santa Maria Elisabetta, da sempre punto<br />

di interscambio con le linee di navigazione<br />

da e per Venezia. Dal capolinea le<br />

LA RETE DEL LIDO<br />

Numeri sociali Anno costruzione Telaio Carrozzeria Parte elettrica Note<br />

200-213 1941-42 Alfa Romeo 85 Stanga Ansaldo<br />

214 1943 Alfa Romeo 800 Isotta Fraschini Tibb<br />

80,86,91 1956-58 Fiat 2411 Cansa Tibb Marelli 5<br />

229.230 1959 Alfa Romeo 1000 Siccar Ansaldo - CGE<br />

231 1961 Alfa Romeo 910 Aerfer Ansaldo<br />

232 1961 Alfa Romeo 910 Pistoiesi CGE<br />

5 Trasferiti nel 1965 dalla rete di Mestre<br />

Tutti i mezzi furono radiati alla chiusura della rete nel 1966<br />

linee raggiungevano ad Est Malamocco,<br />

quindi Alberoni bagni; il tratto tra Malamocco<br />

ed Alberoni era a bifilare unico.<br />

Ad Ovest i filobus raggiungevano invece<br />

la punta di San Nicolò e l’Ospedale,<br />

percorrendo il Gran Viale, una delle vie<br />

principali dell’isola. La diffusione del<br />

bifilare era pressoché capillare. Le partenze<br />

delle sette linee avvenivano contemporaneamente.<br />

Molto interessante ed<br />

eterogeneo è stato il materiale rotabile<br />

in dotazione.<br />

Primi ad arrivare al Lido tra il 1941 ed<br />

il 1942 furono quattordici Alfa Romeo<br />

85 carrozzati da Stanga e con equipaggiamento<br />

elettrico fornito da Ansaldo.<br />

Molto interessante ed eterogeneo<br />

è stato il materiale rotabile in dotazione<br />

alla filovia del Lido, che<br />

chiuse i battenti nel 1966, a seguito<br />

degli ingenti danni provocati<br />

dell’alluvione<br />

Nel 1943 fu consegnato un Alfa Romeo<br />

800, con carrozzeria Isotta Fraschini ed<br />

equipaggiamento elettrico Tibb. Numerato<br />

214, rimase esemplare unico. Tra<br />

il 1945 ed il 1946, furono consegnati<br />

altri quattro Alfa Romeo con carrozzeria<br />

Siai- Marchetti ed equipaggiamento<br />

elettrico Ansaldo: furono gli unici filobus<br />

a tre assi in forza al Lido. Nel 1959<br />

giunsero due nuovi Alfa Romeo 1000,<br />

carrozzati da Siccar, con equipaggiamento<br />

elettrico Ansaldo-Cge. Nel 1961<br />

fu la volta di altri due filobus: un Alfa<br />

Romeo 910 carrozzato da Aerfer, con<br />

equipaggiamento Ansaldo, e un secondo<br />

Alfa Romeo 910, con carrozzeria Pistoiesi<br />

e con parte elettrica Cge.<br />

Nel 1965 furono trasferiti dalla rete di<br />

Mestre tre Fiat 2411, macchine sicuramente<br />

valide e ancora giovani, costruite<br />

tra il 1955 ed il 1958, che purtroppo<br />

non ebbero molto tempo a disposizione<br />

per dimostrare le loro doti sulla rete del<br />

Lido, chiusa verso la fine del 1966 in<br />

seguito ai danni provocati dall’alluvione<br />

di Venezia.<br />

Stefano Alfano<br />

40<br />

41


Manutenzione oggi<br />

COME PREVENIRE GLI INCENDI DEGLI AUTOBUS<br />

Flambè? No, grazie<br />

DUE BUS A SETTIMANA PRENDONO FUOCO: PERCHÉ?<br />

La presentazione, tenutasi a Genova a<br />

fine 2023, della linea guida ‘Manutenzione<br />

e prevenzione incendi sugli<br />

autobus’ redatta dall’Associazione Manutenzione<br />

Trasporti e dei risultati del<br />

report annuale emanato dall’osservatorio<br />

dell’associazione hanno presentato<br />

l’occasione ai tecnici di ragionare su un<br />

fenomeno che non accenna a diminuire e<br />

rappresenta un non trascurabile costo per<br />

l’intera collettività: in Italia si verifica<br />

una media di due eventi di questo tipo<br />

alla settimana, per un danno stimato di<br />

oltre 10 milioni di euro l’anno.<br />

La<br />

manutenzione è<br />

spesso indicata<br />

quale elemento<br />

centrale per<br />

prevenire gli<br />

incendi. Il tema<br />

è delicatissimo:<br />

il nesso<br />

causale non<br />

è facilmente<br />

dimostrabile<br />

e spesso non<br />

sussiste, come<br />

dimostrano casi<br />

di difetti di<br />

fabbricazione<br />

e utilizzo<br />

improprio.<br />

L’evento genovese ha fornito l’occasione<br />

per un confronto fra i tecnici del<br />

gruppo di lavoro ManTra e loro colleghi;<br />

oltre alla conferma di criticità già<br />

note, come quella relativa ad un certo<br />

grado di impreparazione da parte degli<br />

operatori di esercizio, rispetto al corretto<br />

93 il numero di incendi nel<br />

2022, per un totale di 122<br />

mezzi coinvolti. Ma sono 91<br />

depurando il conteggio dai<br />

veicoli incendiati con dolo<br />

comportamento da seguire in occasione<br />

di incendi (e più in generale dei sinistri<br />

stradali), sono emersi ulteriori elementi<br />

di attenzione, come l’approccio rispetto<br />

al rischio incendi sugli autobus elettrici<br />

con batterie al litio.<br />

In accordo con quanto riportato nel<br />

report ManTra, nel corso del 2022 il<br />

numero di eventi occorsi è pari a 93,<br />

considerando i veicoli in servizio, fuori<br />

servizio o fermi in rimessa, e il numero<br />

di veicoli coinvolti risulta essere pari a<br />

122. Quest’ultimo valore si attesta a 91<br />

depurando il conteggio dai veicoli incendiati<br />

la cui causa è presumibilmente dolosa.<br />

Gli eventi di questa natura, con un<br />

elevato numero di veicoli coinvolti, sono<br />

avvenuti in deposito, come a Nettuno,<br />

con 20 vetture, a Trivento con 10 mezzi,<br />

e in provincia di Avellino con un atto<br />

riconducibile alla criminalità organizzata<br />

e dunque di natura esogena rispetto al<br />

fenomeno analizzato.<br />

Ma c’è un ‘ma’: come confermato da numerosi<br />

responsabili tecnici delle aziende<br />

di trasporto locale, il numero degli incendi<br />

è circa il doppio rispetto a quelli<br />

che vengono riportati dai media.<br />

Infatti, i principi di incendio o anche<br />

eventi che possono essere classificati<br />

come veri e propri near miss accadono<br />

in maniera molto più frequente e non<br />

vengono rilevati.<br />

La città che nel corso del 2022 ha avuto<br />

il più alto numero di casi è (ancora)<br />

Roma - che dispone di una flotta particolarmente<br />

numerosa - con 12 eventi,<br />

due in meno rispetto al precedente anno;<br />

a seguire Torino che si attesta a 4,<br />

uno in più rispetto allo scorso anno, e<br />

Modena (4). Ripartendo il conteggio tra<br />

le tipologie di veicoli, il numero di casi<br />

su veicoli Classe I e II si attesta a circa<br />

30, e a circa 50 per quelli di Classe III,<br />

mentre 8 eventi hanno coinvolto veicoli<br />

adibiti al trasporto di studenti.<br />

Come i tecnici affrontano il problema<br />

Un’analisi dei rischi orientata alla gestione<br />

degli incendi a bordo bus può essere<br />

compiuta solo attraverso una serie<br />

di analisi dati su un campione complesso,<br />

prescindendo dal numero dei veicoli<br />

della specifica flotta.<br />

Per tale motivo l’Associazione Manutenzione<br />

Trasporti si è dichiarata disponibile<br />

ad ospitare nell’ambito del proprio<br />

Osservatorio una raccolta dati organica<br />

relativa agli eventi di interesse, secondo<br />

uno specifico modello dati riferibile alla<br />

seguente classificazione:<br />

• Precursore d’incendio: quando sono<br />

rilevati fatti o circostanze tali da rendere<br />

possibile un incendio o un principio<br />

d’incendio<br />

• Emissione di fumo: assenza di innesco<br />

di fiamma<br />

• Principio d’incendio: innesco di fiamma<br />

domato prima che abbia provocato<br />

danni irreparabili al veicolo.<br />

• Propagazione di fiamma: danni estesi<br />

ma limitati ad un vano tecnico.<br />

• Incendio distruttivo: interessamento<br />

del vano passeggeri e/o danni tali da<br />

rendere successivamente indisponibile<br />

il veicolo<br />

A prescindere dal risultato di tale analisi<br />

dei rischi, risulta evidente come le<br />

azioni che ne derivano possano essere di<br />

tipo preventivo (misure atte ad impedire<br />

precursori di incendio e innesco) o protettivo<br />

(adozione di tecnologie e competenze<br />

che consentono di minimizzare<br />

i danni conseguenti dall’evento).<br />

In questa seconda categoria rimangono<br />

di forte attualità sia i cosiddetti<br />

‘fireport’, ossia i fori sulla carrozzeria<br />

che consentono di tentare un’azione di<br />

spegnimento, sia i sistemi antincendio<br />

attivi, ormai generalmente acquisiti contestualmente<br />

alle procedure di acquisto<br />

degli autobus pur in assenza di un obbligo<br />

specifico (l’art. 7.5 del Regolamento<br />

Unece n. 107 non prevede alcun impianto<br />

di estinzione), per cui risulta cogente<br />

la sola presenza dell’estintore o degli<br />

estintori di bordo.<br />

Accanto a questi aspetti tecnici, una<br />

opera di formazione continua del personale<br />

di guida risulta essenziale, ed è<br />

opportuno che tale (in)formazione venga<br />

erogata contestualmente ad una più<br />

ampia campagna di sensibilizzazione<br />

rispetto agli obblighi già in essere a<br />

carico dell’operatore di esercizio sulla<br />

cosiddetta ‘manutenzione in continuo’,<br />

quale diretta responsabilità dell’applicazione<br />

dell’art. 79 del Nuovo Codice<br />

della Strada.<br />

Il ruolo della manutenzione<br />

Proprio la manutenzione è spesso indicata<br />

quale elemento centrale per prevenire<br />

gli incendi. Il tema è delicatissimo: il<br />

La città che nel 2022 ha<br />

avuto il più alto numero di<br />

casi è (ancora) Roma, con 12<br />

eventi, 2 in meno rispetto al<br />

precedente anno.<br />

Il conteggio tra le tipologie<br />

di veicoli? 30 per i Classe<br />

I e II, 50 per i Classe III,<br />

mentre 8 eventi hanno<br />

coinvolto scuolabus<br />

nesso causale fra scarsa manutenzione<br />

e incendi non è facilmente dimostrabile<br />

e spesso non sussiste, come dimostrano<br />

casi riscontrati di difetti di fabbricazione<br />

e utilizzo improprio dei veicoli, per<br />

esempio. Dovendosi comunque approcciare<br />

alla materia in accordo con quanto<br />

emerso anche nel dibattimento giudiziario,<br />

a seguito di alcuni casi, occorre definire<br />

una strategia precisa e misurarne<br />

l’effettiva applicazione ed efficacia nel<br />

tempo. Sulla base di quanto già svolto da<br />

aziende grandi e strutturate, nell’ambito<br />

del citato gruppo di lavoro ManTra sono<br />

in corso di valutazione possibili piani<br />

di controlli aggiuntivi rispetto a quanto<br />

previsto dai costruttori, che possono essere<br />

applicati solo a valle di un’analisi<br />

dei rischi puntuale rispetto a ciascun<br />

contesto operativo, per non incorrere nel<br />

rischio della loro pratica inattuabilità.<br />

Tali piani comprendono check list che<br />

in ogni caso confermino la validità di<br />

alcune semplici ma non sempre attuate<br />

misure quali, ad esempio:<br />

• Il controllo visivo e tattile degli impianti<br />

elettrici (qualora i corrugati che li<br />

ospitano fossero in posizione tale da risultare<br />

vicini a fonte di calore e dunque<br />

a rischio di rapido degrado nel tempo).<br />

• La pulizia periodica del vano motore,<br />

per impedire lo stratificarsi di materiale<br />

combustibile nelle aree dove potrebbero<br />

insorgere fonti di innesco.<br />

• Un’attenzione rispetto alla qualità di<br />

alcuni elementi componenti dell’impianto<br />

elettrico, ad esempio i motorini di avviamento<br />

o gli alternatori, i quali, se di<br />

qualità non idonea, possono comportare<br />

malfunzionamenti e costituire essi stessi<br />

sorgenti di innesco degli incendi<br />

La linea guida ManTra rappresenta in<br />

definitiva uno strumento in più per supportare<br />

i responsabili delle flotte di autobus<br />

nell’adozione di buone pratiche<br />

volte a prevenire il rischio incendi negli<br />

autobus; tale strumento si basa su numerose<br />

ricadute di esperienza che, laddove<br />

tradotte in specifiche misure, hanno già<br />

consentito di attuare la riduzione del rischio,<br />

dando vita a un vero e proprio<br />

protocollo da adottare per la riorganizzazione<br />

del processo e l’orientamento<br />

degli investimenti.<br />

Alessandro Sasso, presidente ManTra<br />

42<br />

43


Motore anteriore<br />

Linea<br />

INDCAR<br />

Mobi<br />

Lunghezza mm 8.000* / 8.500**<br />

Posti n. 31 - 41 / 33***<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro<br />

Classe I: 170.000 / 180.000<br />

scuolabus: 124.000 / 126.000<br />

linea: 140.000 / 142.000<br />

* disponibile in versione Classe I, scuolabus,<br />

linea<br />

** disponibile in versione Classe I low<br />

entry, scuolabus, linea<br />

*** 45 / 50 su scuolabus<br />

Wing<br />

Lunghezza mm 7.700<br />

Posti n. 28 / 24 / 21*<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 148.000/145.000/158.000<br />

* versione Turismo Th, con sollevatore<br />

su porta d’emergenza posteriore<br />

Mago2<br />

Lunghezza mm 8.800<br />

Posti n. 30 / 32 / 34*<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 180.000/182.000/178.000<br />

* versione Cabrio<br />

Next L8<br />

Lunghezza mm 8.700<br />

Posti n. 34 / 30<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro 192.000 / 190.000<br />

Predisposto per montaggio sollevatore<br />

su porta emergenza centrale<br />

Next L9/10<br />

Lunghezza mm 9.400 / 10.000<br />

Posti n. 38* / 42<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro 210.000<br />

* 36 su veicolo con sollevatore<br />

ISUZU<br />

Novo Ultra<br />

Lunghezza mm 7.305<br />

Posti n. 29* / 33**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro Classe II: 108.000<br />

Classe III: 115.000<br />

scuolabus***: 88.000<br />

* versione Classe III<br />

** versione ClasseII<br />

*** modello Novo Scuolabus, 45 posti<br />

Turquoise scuolabus<br />

Lunghezza mm 7.720<br />

Posti n. 50<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro 98.000<br />

Novo Citi*<br />

Lunghezza mm 7.502<br />

Posti n. 54<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro 110.000<br />

* Classe I<br />

MERCEDES<br />

Sprinter City 45 - 75<br />

Lunghezza mm 7.400 / 8.500<br />

Posti n. 28 / 38<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 140 - 160<br />

Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo euro 190.000 / 270.000<br />

Sprinter Basic 45 - Mobility<br />

45 - Transfer 45<br />

Lunghezza mm 7.400<br />

Posti n. - / 18 / 22<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 140<br />

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo € 115.000/170.000/160.000<br />

Sprinter Travel 75<br />

Lunghezza mm 8.500<br />

Posti n. 21<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 160<br />

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo euro 240.000<br />

TEMSA<br />

Prestij Sx<br />

Classe. III - Cl. II - Scuolabus<br />

Lunghezza mm 7.168<br />

Posti n. 29 / 35 / 45<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 150<br />

Trasmissione<br />

manuale<br />

Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000<br />

AYATS<br />

Horizon intercity<br />

Lunghezza mm 13.350 / 14.350<br />

Posti n. 96 / 106<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore<br />

Mercedes<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 532.000 / 540.000<br />

IRIZAR<br />

i4 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 10.700* / 11.480**<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 320<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 266.500 / 269.100<br />

* disponibile in versione L<br />

** disponibile in versione H, M ed L<br />

Lunghezza mm 12.200*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 320 / 410<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 270.400 / 274.300<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

Lunghezza mm 12.920*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 320 / 410<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 276.900 / 280.800<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

Lunghezza mm 13.640 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 410<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 309.400<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

i4 integrale<br />

Lunghezza mm 10.700*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 273.000<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 12.200*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 278.200 / 282.100<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 12.920*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 284.700 / 289.900<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 13.640 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 328.900 / 332.800<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 14.980 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 339.300 / 343.200<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

i3 integrale<br />

Lunghezza mm 10.800 / 12.050<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 296.400 / 306.800*<br />

* 302.900 € per i3 12.05 con 341 cv<br />

Lunghezza mm 12.750<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 312.000 / 315.900<br />

Lunghezza mm 14.980 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 365.300 / 370.500<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

IVECO BUS<br />

Crossway<br />

Lungh. mm 10,8 / 12 / 13<br />

Posti n. 47 / 55 /59<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 360<br />

Trasm. man. / aut. / aut. 4 o 6 marce<br />

Prezzo € 260.700/266.600/277.300<br />

MAN<br />

Lion’s Intercity<br />

Lungh. mm 12 / 13<br />

Posti n. 70 / 74<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Man / 290<br />

Trasm. man. / aut. / a 4 o 6 marce<br />

Prezzo euro 345.000 / 373.000<br />

Lion’s City LE / U<br />

Lungh. mm 12 / 12<br />

Posti n. 83<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Man 290 / 320<br />

Trasmissione aut. / a 4 o 6 marce<br />

Prezzo euro 355.000 / 397.000<br />

44<br />

45


Linea<br />

Linea<br />

Linea<br />

Turismo<br />

MERCEDES<br />

Intouro - Intouro M - Intouro L<br />

Lungh. mm 12.100 / 12.600 / 13.300<br />

Posti n. 51 / 55 / 59<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 936 / 295<br />

Trasm. manuale Go 190<br />

Prezzo € 308.750/321.750/338.000<br />

Sollevatore Prm a 31.500 euro<br />

Citaro Ü - LE Ü - LE MÜ*<br />

Lungh. mm 12.100 / 12.200 / 13.200<br />

Posti n. 82 / 84 / 88**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel***<br />

Motore/cv Om 936 / 295<br />

Trasmissione aut. Voith Diwa.6<br />

Prezzo € 422.500/419.250/448.500<br />

* in versione 2 o 3 porte<br />

** 83 su versione 3 porte (da 461.500 €)<br />

*** modulo mild hybrid a 24.800 euro<br />

Citaro GÜ<br />

Lungh. mm 18.100<br />

Posti n. 127<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 470 / 355<br />

Trasmissione aut. Voith Diwa.6<br />

Prezzo € 598.000<br />

Tutti i Citaro Classe II prevedono rampa<br />

Prm a 2.500 euro<br />

SCANIA<br />

Interlink Ld<br />

Lunghezza mm<br />

10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*<br />

Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63<br />

Motorizzazione<br />

Diesel**<br />

Motore/cv Scania Dc09 / 320***<br />

Trasmissione<br />

aut. / Zf Ecolife<br />

Prezzo euro<br />

327.611/338.428/344.867/379.637<br />

* tre assi<br />

** anche Cng su versione da 12.190 mm.<br />

Prezzo 422.907€<br />

*** opzionale motore Scania Dc09 da<br />

360 cavalli<br />

Interlink Md<br />

Lunghezza. mm<br />

10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*<br />

Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania Dc09 / 360**<br />

Trasmissione<br />

aut. / Zf Ecolife<br />

Prezzo €<br />

343.580/357.488/366.244/402.096<br />

* tre assi<br />

** opzionale motore Dc13 da 410 cavalli<br />

sul 13.990 mm<br />

SETRA<br />

415 - 416 - 418 Le Business<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.000 / 14.600*<br />

Posti seduti n. 49 / 53 / 61<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 936 / 295<br />

Trasmissione manuale Go 190<br />

Prezzo € 370.500/384.750/432.250<br />

* tre assi<br />

Rampa Prm 2.500 euro<br />

SOLARIS<br />

Interurbino<br />

Lunghezza mm 12<br />

Posti n. Fino a 65<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx-11/ 341<br />

Trasmissione Zf Ecolife - Voith Diwa<br />

Prezzo euro 401.000<br />

TEMSA<br />

Ld* 12 - 13<br />

Lunghezza mm 12.365 / 13.080<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 367<br />

Trasmissione Zf aut. - manuale<br />

Prezzo euro 326.000 / 342.000<br />

Omologabile anche in Classe III<br />

* versione Sb Plus con motore Fpt da<br />

320 cavalli e cambio automatico Allison<br />

T350R o meccanico Zf. Prezzi: 308.000<br />

per il 12 metri, 326.000 per il 13<br />

Md9* - Md9 Le**<br />

Lunghezza mm 9.480 / 9.536<br />

Posti n. 39 / 36<br />

Motore/cv Fpt N67 / 320***<br />

Trasm.<br />

man. Zf - aut. Allison<br />

Prezzo euro 233.000 / 226.000<br />

* omologabile anche in Classe III<br />

** omologabile anche in Classe I<br />

*** Cummins Isb 6.7 250 cv per Md9 Le<br />

Md7 Plus<br />

Lunghezza mm 7.745<br />

Posti n. 33<br />

Motore/cv Fpt / 186<br />

Trasm.<br />

man. Zf - aut. Allison<br />

Prezzo euro 205.000<br />

Omologabile anche in Classe III<br />

Prestij SxMd7 Plus<br />

Lunghezza mm 7.168<br />

Posti n. 35*<br />

Motore/cv Fpt / 150<br />

Trasm.<br />

man. M038S5<br />

Prezzo euro 178.000**<br />

Omologabile anche in Classe III e scuolabus<br />

*29 in Classe III e 45 nella versione<br />

scuolabus<br />

***185.000 per il Classe III e 147.000 per<br />

lo scuolabus<br />

VOLVO<br />

8908R<br />

Lunghezza mm 12.300 / 13.200<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 320 / 350<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift*<br />

Prezzo euro 309.000 / 329.000<br />

* con cambio Zf 6AP1400B a 315.000 /<br />

335.000 €<br />

Lungh. mm 14.000 / 14.900 (6x2)<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 350<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 339.000 / 357.000<br />

8908Rle<br />

Lungh. mm 10.800* / 12.000 / 13.000<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 320 / 350<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift**<br />

Prezzo € 289.000/299.000/319.000<br />

* anche con motore 280 cv e cambio Zf<br />

a 285.000 €<br />

** con cambio Zf 6AP1400B a<br />

295.000/305.000/325.000 €<br />

Lungh. mm 13.700 / 14.700 (6x2)<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 350<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo € 335.000 / 345.000<br />

VDL<br />

Futura Fmd2<br />

Lungh. mm 12.900 / 13.500 / 14.800*<br />

Posti n. 57 / 61 / 67<br />

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 317.000/327.000/350.000<br />

* tre assi<br />

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />

anche con pedana disabili e cambio<br />

automatico<br />

Futura Fdd2<br />

Lungh. mm 13.100 / 14.100 (6x2)<br />

Posti n. 79 / 91<br />

Motore/cv Daf / 530<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 645.000 / 655.000<br />

Disponibile anche con rampa disabili e<br />

cambio automatico<br />

IVECO BUS<br />

EVADYS<br />

Lunghezza mm 12.000<br />

Posti n. 49*/53**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400<br />

Trasmissione mec./auto/automatiz.<br />

Prezzo euro 312.900/302.200<br />

*Porta doppia con rampa. **Porta singola<br />

con rampa<br />

IRIZAR<br />

i8 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />

Posti n. 50 / 55<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 368.750 / 416.250<br />

Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Scania 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 422.500 / 431.250<br />

i8 integrale<br />

Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />

Posti n. 51 / 55<br />

Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 371.250 / 413.750<br />

Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Daf Mx13 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 426.360 / 435.000**<br />

* disponibile anche i8 Integral 14.38 con<br />

Daf 482 cv a 421.250 €<br />

i6 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 10.800/12.350<br />

Posti n. 47 / 55*<br />

Motore/cv Scania 410**<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 303.750 / 306.250*<br />

*50 con pedana<br />

**disponibile anche i6 10,80 con Scania<br />

410 cv a 312.500 €<br />

Lunghezza mm 12.370<br />

Posti n. 53<br />

Motore/cv Scania 450*<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 342.500<br />

Lunghezza mm<br />

13.350 (6x2)<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Scania 410<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 312.500 / 321.200*<br />

* disponibile anche i6 13.35 con motore<br />

450 cv a 330.330 €<br />

Lunghezza mm<br />

13.370 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 383.750 / 390.000<br />

Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)<br />

Posti n. 63 / 63<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 362.500 / 393.750<br />

Lunghezza mm<br />

15.370 (6x2)<br />

Posti n. 69<br />

Motore/cv Scania 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 401.250<br />

i6 integrale<br />

Lunghezza mm 10.800<br />

Posti n. 47<br />

Motore/cv Daf Mx11 408<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 307.500 / 316.250<br />

46<br />

45 47


Turismo<br />

Turismo<br />

Lunghezza mm 12.350 / 12.370<br />

Posti n. 55* / 53<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 315.750 / 347.500<br />

* 53 con pedana<br />

Lunghezza mm 13.350<br />

Posti n. 59*<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 322.500** / 333.750<br />

* 52 con pedana<br />

** anche versione a 328.750 €, sempre<br />

408 cv<br />

Lunghezza mm<br />

13.370 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Daf Mx13 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 388.750<br />

Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)<br />

Posti n. 63<br />

Motore/cv Daf Mx13 482 / 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 371.250* / 413.750<br />

* anche versione a 396.250 €, sempre<br />

482 cv<br />

Lunghezza mm<br />

15.370 (6x2)<br />

Posti n. 69<br />

Motore/cv Daf Mx13 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 410.000<br />

i6S su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 12.350<br />

Posti n. 55*<br />

Motore/cv Scania 410 / 450<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 315.000 / 323.750<br />

*50 con pedana<br />

Lunghezza mm<br />

15.350 (6x2)<br />

Posti n. 71<br />

Motore/cv Scania 450<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 370.000<br />

i6S integrale<br />

Lunghezza mm 12.350<br />

Posti n. 55*<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 321.250 / 326.250<br />

* 53 con pedana<br />

Lunghezza mm<br />

15.350 (6x2)<br />

Posti n. 71<br />

Motore/cv Daf Mx11 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 378.750<br />

MAN<br />

Lion’s Coach<br />

Lunghezza mm 12.101 / 13.091<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Man / 420<br />

Trasm. mec. / automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 392.000 / 416.000<br />

Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 432.000 / 440.000<br />

MERCEDES<br />

Tourismo Rhd - M/2 Rhd<br />

Lunghezza mm 12.300 / 13.100<br />

Posti n. 51 / 55<br />

Motore/cv Om 470 / 422<br />

Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250<br />

Prezzo euro 488.500 / 512.300<br />

Tourismo M/3 Rhd - L<br />

Lungh. mm 14.100 / 15.100 (6x2)<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Om 470 / 422<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo euro 530.100 / 546.000<br />

Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a<br />

29.700 €. Toilette a 11.800 €<br />

NEOPLAN<br />

Tourliner<br />

Lunghezza mm 12.101 / 13.091<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 424.000 / 448.000<br />

Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 464.000 / 472.000<br />

Cityliner<br />

Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*<br />

Posti n. 55 / 59 / 65<br />

Motore/cv Man 460 / 500 / 500<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo € 480.000/512.000/520.000<br />

* tre assi<br />

Skyliner<br />

Lunghezza mm<br />

14.000 (6x2)<br />

Posti n. 85<br />

Motore/cv Man / 500<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 720.000<br />

SCANIA<br />

Touring Hd<br />

Lunghezza mm 12.090<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Scania Dc13 / 410*<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 326.667<br />

* opzionale motore Scania Dc13 450 cv<br />

Lunghezza mm<br />

12.070 (6x2)<br />

Posti n. 63<br />

Motore/cv Scania Dc13 / 450<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 375.000<br />

SETRA<br />

S 511 Hd - S 515 Hd<br />

Lunghezza mm 10.500 / 12.300<br />

Posti n. 43 / 51<br />

Motore/cv Om 470 / 388 - 422<br />

Trasmissione<br />

mecc. Go-210<br />

Prezzo euro 452.000 / 500.600<br />

S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*<br />

Lungh. mm 13.100/13.100/13.300<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo € 521.600/548.600/608.900<br />

* tre assi<br />

S 517 Hd - Hdh<br />

Lungh. mm 13.900 / 14.200 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Om 470 / 422 - 470<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo € 556.300 / 625.700<br />

S 531 Dt<br />

Lungh. mm<br />

14.000 (6x2)<br />

Posti n. 83<br />

Motore/cv Om 471 / 510<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo euro 736.800<br />

Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531<br />

Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.<br />

Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli<br />

Hdh), toilette a 11.300 euro.<br />

TEMSA<br />

Hd 12 - 13<br />

Lungh. mm 12.276 / 13.076<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />

Trasmissione Zf Astronic - man.<br />

Prezzo € 296.000 / 325.000<br />

Maraton 12 - 13<br />

Lungh. mm 12.365 / 13.080<br />

Posti n. 53 / 57<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />

Trasmissione<br />

Zf - man.<br />

Prezzo € 337.000 / 344.000<br />

VAN HOOL<br />

Ex11* - Ex15**<br />

Lunghezza mm 10.700 / 12.480<br />

Posti n. 39 / 51<br />

Motore/cv Daf Mx11 / 341 - 408<br />

Trasm. Daimler Go / Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

Ex11L 230.000<br />

Ex11H 252.500<br />

Ex15L 231.000<br />

Ex15M 252.500<br />

Ex15H 255.000<br />

* disponibile in versione L ed H<br />

** disponibile in versione L, M ed H<br />

Ex16* - Ex17H<br />

Lungh. mm 13.260** / 14.220***<br />

Posti n. 63 / 65<br />

Motore/cv Daf Mx11-13 / 341 - 483<br />

Trasm.<br />

Prezzo €<br />

Daimler Go / Zf Traxon<br />

Ex16L 232.000<br />

Ex16M 255.000<br />

Ex16H 279.500<br />

Ex17H 284.500<br />

* disponibile in versione L, M ed H<br />

** Ex16H lungo 13.385 su tre assi (59<br />

posti)<br />

*** tre assi<br />

Astron Tx16 - Tx17 (6x2)<br />

Lunghezza mm 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 353.200 / 359.000<br />

Astronef Tx15-Tx16-Tx17 (6x2)<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 51 / 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 351.000/356.800/362.400<br />

48<br />

49


Altano Tx17-Tx18-Tx19 (6x2)<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 59 / 63 / 67<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 376.000/382.300/388.500<br />

Altano Tdx20-Tdx21 (6x2)<br />

Lungh. mm 13.560 / 14.590<br />

Posti n. 63 / 67<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 394.100 / 401.800<br />

Astromega Tdx25-Tdx27 (6x2)<br />

Lungh. mm 13.150 / 14.105<br />

Posti n. 81 / 89<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 440.000 / 451.700<br />

VDL<br />

Futura Fmd2<br />

Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*<br />

Posti n. 57 / 61 / 67<br />

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000<br />

* tre assi<br />

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />

anche con pedana disabili e cambio<br />

automatico<br />

Futura Fhd2<br />

Lunghezza mm<br />

10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475<br />

Posti n. 43 / 53 / 57 / 61<br />

Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000<br />

* disponibili anche con pedana disabili.<br />

Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo<br />

Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)<br />

Posti n. 63 / 67<br />

Motore/cv Daf / 450<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 418.000 / 429.000<br />

Disponibili anche con pedana disabili e<br />

cambio automatico<br />

50<br />

Turismo<br />

Futura Fdd2<br />

Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)<br />

Posti n. 79 / 91<br />

Motore/cv Daf / 530<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 710.000 / 721.000<br />

Disponibile anche con rampa disabili e<br />

cambio automatico<br />

VOLVO<br />

9700<br />

Lunghezza mm 12.400 / 13.100<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Volvo D13K 430 / 420<br />

Trasmissione<br />

-Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 368.000 / 377.000<br />

Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 63 / 65<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000<br />

9900<br />

Lunghezza mm 12.400<br />

Posti n. 53<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 382.000<br />

Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)<br />

Posti n. 57 / 61<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 402.000 / 415.000<br />

periodico di cultura,<br />

economia e tecnica<br />

fondato nel 1991<br />

Direttore responsabile<br />

Stefano Agnellini<br />

Coordinatore redazionale<br />

Riccardo Schiavo<br />

In redazione<br />

Fabio Butturi, Ornella Cavalli,<br />

Fabrizio Dalle Nogare,<br />

Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />

Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />

Hanno collaborato<br />

Bruno Boni, Mario Bassoli, Dante<br />

Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,<br />

Ugo Righi, Fabio Terni<br />

Informazioni sulle gare pubbliche<br />

fornite dalla Roga Italia<br />

Modena<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

VADO E TORNO<br />

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