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Nei mesi scorsi il Campidoglio non ha<br />
messo il servizio a gara e ha rinnovato<br />
per l’affidamento in-house fino al 2027,<br />
provocando la reazione dell’Antitrust,<br />
che non solo ha definito illegittima la<br />
proroga, ma ha fatto anche ricorso al<br />
Tar del Lazio<br />
MOLISE<br />
È datato ottobre 2022 l’avvio della gara europea<br />
per l’affidamento del servizio di tpl<br />
extraurbano in Molise. Un tender che, in<br />
base alle dichiarazioni della Regione, avrebbe<br />
avuto tra i risultati 5 milioni di risparmio<br />
annuo per le casse regionali. Due i lotti: uno<br />
per i collegamenti tra Campobasso a Termoli,<br />
l’altro per quelli tra Campobasso e Isernia.<br />
Base d’asta? 168 milioni di euro in 9 anni.<br />
Gara successivamente annullata dal Tar che<br />
ha accolto il ricorso di Atm, una delle concesvogliamo<br />
farci ispirare.<br />
ROMA<br />
Ecco, il modello romano – in buona, buonissima<br />
compagnia in tutto lo Stivale – non è<br />
esattamente un modello per il tpl italiano. Atac<br />
è interamente controllata da Roma Capitale e<br />
gestisce in concessione ‘da sempre’ gran parte<br />
del trasporto pubblico locale della Città Eterna,<br />
estendendosi anche ad alcuni comuni della<br />
città metropolitana. Nei mesi scorsi il Campidoglio<br />
non ha messo il servizio a gara e ha<br />
rinnovato per l’ennesima volta l’affidamento<br />
dei servizi di tpl in-house fino al 2027, provocando<br />
la reazione dell’Antitrust, che non solo<br />
ha definito illegittima la proroga, ma ha fatto<br />
anche ricorso al Tar del Lazio, sostenendo – e<br />
le pezze d’appoggio ci sono tutte… – che l’ulteriore<br />
proroga non sia supportata da copertura<br />
normativa e che vìoli la legge europea sulla<br />
concorrenza. Da parte il sua il Campidoglio<br />
aveva motivato la scelta sventolando la bandiera<br />
della continuità del servizio. Un’argomentazione,<br />
«fallace e inidonea a giustificare<br />
questa forma di affidamento» secondo l’Autorità<br />
garante della concorrenza e del mercato.<br />
Una manciata di anni fa si era arrivati a un<br />
passo dalla svolta: dopo la procedura di concordato<br />
preventivo avanzata al tribunale fallimentare<br />
– nel 2017 la controllata era in deficit<br />
di 1,4 miliardi di euro –, l’accoglimento dell’istanza<br />
e la presentazione del piano industriale<br />
per rientrare del debito, al fine di permettere<br />
il regolare svolgimento della procedura, Roma<br />
Capitale ha prorogato l’affidamento in-house<br />
fino a fine 2021, suscitando non poche reazioni,<br />
su tutte quelle dei Radicali, che hanno promosso<br />
un referendum consuntivo per mettere<br />
a gara l’intero sistema di tpl gestito dall’azienda.<br />
La consultazione dell’11 novembre 2018<br />
ha visto la netta vittoria del sì ‘all’apertura<br />
alla concorrenza’, ma non avendo raggiunto<br />
il quorum necessario, è caduto nel dimenticatoio,<br />
nonostante lo stesso il tribunale amministrativo<br />
regionale del Lazio alla quale si<br />
è recentemente appellato l’Agcom (!) abbia<br />
criticato la condotta del Campidoglio, riconosciuto<br />
la non necessità del quorum e richiesto<br />
la proclamazione del risultato. Cosa che,<br />
ovviamente e ‘gattoparderscamente’, non è<br />
mai avvenuta. Insomma, gira e rigira siamo<br />
sempre al punto di partenza.<br />
Da segnalare, tuttavia, il fatto che undici linee<br />
del trasporto pubblico locale nei quadranti nord<br />
ovest ed est della Capitale (precedentemente in<br />
capo a Roma Tpl) sono state oggetto di una<br />
gara ‘ponte’ per il <strong>2024</strong> bandita a novembre<br />
2022, in attesa di istruire un capitolato organico<br />
valido per una durata di tempo maggiore.<br />
MILANO<br />
Avete appena letto di Roma: si può fare sostanzialmente-copia<br />
e incolla per il capoluogo<br />
della Lombardia. Le agenzie del trasporto pubblico<br />
in Regione sono sei: Milano, che comprende<br />
Monza, Lodi e Pavia; Cremona con<br />
Mantova; Como che comprende anche Lecco<br />
e Varese; Brescia; Bergamo e Sondrio.<br />
Bene, risale al 28 aprile 2022 l’avviso formale<br />
e standard di preinformazione «ai sensi<br />
dell’articolo 7, parte 2 del Regolamento CE<br />
n.130/2007» (disatteso!) per l’affidamento dei<br />
contratti di servizio di tpl. Ecco, risale invece<br />
al 21 febbraio <strong>2024</strong> la legge approvata dal<br />
Consiglio regionale – con l’astensione della<br />
minoranza – che ha prorogato fino al 31 dicembre<br />
2026 i contratti delle aziende di trasporto<br />
pubblico locale a Milano, Lodi, Monza-Brianza<br />
e Pavia. Il nuovo testo normativo<br />
abroga il comma 4 dell’articolo 60 della legge<br />
regionale n° 6/2012 (Disciplina del settore dei<br />
trasporti), introdotto a seguito dell’emergenza<br />
Covid, secondo cui le agenzie avrebbero dovuto<br />
mettere a gara i servizi di trasporto locale<br />
entro due anni dalla fine dell’emergenza pandemica,<br />
cioè entro il 31 <strong>marzo</strong> <strong>2024</strong>.<br />
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, nessuna<br />
sorpresa. ‘Solo’ l’ennesima occasione persa.<br />
Ed è un peccato perché pochi giorni prima<br />
della proroga, presso la sede dell’Automobile<br />
Club di Milano si era tenuto un convegno dal<br />
titolo ‘Obiettivo: un trasporto pubblico competitivo.<br />
Le gare possono dare una mano a<br />
migliorare la qualità del servizio’. Un sistema<br />
basato sulla concorrenza incrementerebbe l’efficienza<br />
e l’economicità dei servizi all’utenza;<br />
l’elemento che consente di fornire<br />
un servizio migliore per l’utenza è<br />
dato dal gioco della concorrenza,<br />
il postulato. Un postulato però che<br />
non è arrivato alle orecchie dei<br />
legislatori. Ed è un peccato anche<br />
perché alla mattinata di lavori ha<br />
partecipato anche la giunta Sala<br />
nella persona dell’Assessora alla<br />
Mobilità e Trasporti Arianna Censi,<br />
che, comunque, ha toccato nervi<br />
oggettivamente scoperti: «Nel<br />
prossimo triennio è previsto un<br />
investimento infrastrutturale per il<br />
tpl mai visto negli ultimi decenni.<br />
Ma c’è un tema centrale: il punto<br />
non è solo fare la M4, potenziare la<br />
Risale al 28<br />
aprile 2022<br />
in Lombardia<br />
l’avviso di<br />
preinformazione<br />
per<br />
l’affidamento<br />
dei contratti<br />
di servizio<br />
di tpl. Il 21<br />
febbraio <strong>2024</strong>,<br />
ecco la misura<br />
approvata<br />
dal Consiglio<br />
regionale che<br />
ha prorogato<br />
fino al 31<br />
dicembre 2026<br />
i contratti delle<br />
aziende tpl di<br />
Milano, Lodi,<br />
Monza-Brianza<br />
e Pavia.<br />
ferrovia, estendere le metropolitane e pensare<br />
alla futura M6, bensì quello di gestire l’infrastruttura<br />
esistente. Per esempio, M4 costerà<br />
100 milioni l’anno che graveranno sulla spesa<br />
corrente del comune di Milano; insomma, i<br />
costi sono lievitati ma i contributi statali sono<br />
diminuiti, per Milano, di circa 10 milioni.<br />
In questo contesto la messa a gara dei servizi<br />
sarebbe fuori dalla realtà».<br />
PIEMONTE<br />
Stessa solfa anche nella regione confinante,<br />
dove sembrava che la stagione delle gare potesse<br />
partire, ma anche in Piemonte ci siamo<br />
fermati all’avviso di pre-informazione datato<br />
4 gennaio 2022. Un avviso goloso, suddiviso<br />
in più lotti, con al cuore Torino, che fissava<br />
l’inizio al primo giugno <strong>2024</strong>, per una durata<br />
di 72 mesi. Da allora, nulla si è più mosso.<br />
Idem con patate anche per il resto della Regione:<br />
Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Biella,<br />
Novara, Verbano Cusio e Vercelli.<br />
sionarie del servizio. Motivazione? I giudici<br />
amministrativi molisani hanno annullato la decisione<br />
basandosi su tre punti contrastanti con<br />
la divisione in due lotti del bando: mancanza<br />
di dettagli sui numeri di autobus e personale<br />
per ciascun lotto, assenza di informazioni precise<br />
sulla posizione dei depositi e violazione<br />
dei tempi previsti per le offerte, con l’accelerazione<br />
ingiustificata della procedura.<br />
Il percorso verso l’apertura al mercato ha<br />
ripreso quota, in base agli annunci, a primavera<br />
2023, quando la Regione ha confermato<br />
l’intenzione di procedere nell’arco di breve<br />
tempo alla redazione di un nuovo bando di<br />
gara, redatto in modo da accogliere le criticità<br />
sollevate dal tribunale amministrativo regionale.<br />
Se n’è tornato a parlare a inizio <strong>2024</strong>:<br />
il presidente della Regione Francesco Roberti<br />
ha dichiarato che il bando, in lotto unico, sarà<br />
pubblicato entro l’estate <strong>2024</strong>.<br />
Sempre in Molise, a Campobasso è andato a<br />
gara (con scadenza per la presentazione delle<br />
offerte a metà settembre 2023) il servizio urbano,<br />
per la prima volta dal 1977. Dal 1998<br />
in poi il gestore Seac si è visto riaffidare il<br />
servizio di proroga in proroga. Il nuovo bando<br />
prevedeva un unico lotto per 9 anni di<br />
gestione. Corrispettivo? 23,7 milioni di euro.<br />
Sull’aggiudicazione ancora tutto tace.<br />
NAPOLI<br />
A Napoli, in base alle informazioni emerse<br />
dopo una riunione tenutasi a fine febbraio<br />
tra prefetto e sindacati, la prospettiva gara<br />
sarebbe congelata. La prefettura ha in infatti<br />
fatto sapere che «è stata condivisa dagli enti<br />
ed organizzazioni convocati la possibilità<br />
di valutare di rinunciare alla messa a gara<br />
dei servizi di trasporto pubblico attualmente<br />
svolti da Anm nell’ambito del comune di Napoli<br />
e di optare per un affidamento in house<br />
in favore della stessa municipalizzata del<br />
Comune». Al momento di andare in stampa,<br />
non resta che la decisione venga messa nero<br />
su bianco, un’operazione che dovrà essere<br />
svolta entro fine <strong>2024</strong>.<br />
Qualche passo indietro. Fino ai primi di febbraio<br />
la notizia della messa a gara del servizio<br />
era data per certa. L’apertura al mercato<br />
è prevista nell’ultimo Documento unico di<br />
programmazione (Dup), dove si menziona<br />
l’impegno a «fornire supporto alla Regione<br />
Campania in merito alla procedura di evidenza<br />
pubblica di affidamento in concessione<br />
dei servizi minimi di tpl del Comune di<br />
Napoli (Lotto 5)».<br />
«È scattato il conto alla rovescia per il bando<br />
che metterà sul mercato il tpl (...). A gara<br />
sarà messo il lotto 5 - i primi quattro sono<br />
già stati avviati ed espletati e riguardano<br />
l’area metropolitana di Napoli dove il tpl su<br />
gomma vede concorrere solo Busitalia -, un<br />
lotto diviso in due tranche», scriveva Il Mattino<br />
il 7 di febbraio. All’orizzonte ci sarebbe<br />
dovuto essere un lotto per il tpl su gomma e<br />
un secondo lotto per il ferro. Fonti vicine al<br />
sindaco, sempre citate dal Mattino, rassicuravano:<br />
«non ci sono rischi di privatizzazione:<br />
Anm parteciperà e vincerà la gara». Una gara<br />
che invece non ci sarà.<br />
Il Consiglio di<br />
stato ha dichiarato<br />
legittimo<br />
l’affidamento<br />
diretto<br />
ad Amt con<br />
incorporazione<br />
di Tpl Linea.<br />
In Molise, dopo<br />
la gara annullata<br />
dal Tar,<br />
si è tornato<br />
a parlare di<br />
tender a inizio<br />
<strong>2024</strong>: il presidente<br />
della<br />
Regione Francesco<br />
Roberti<br />
ha dichiarato<br />
che il bando<br />
sarà pubblicato<br />
entro l’estate<br />
<strong>2024</strong>.<br />
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