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Autobus marzo 2024

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Nei mesi scorsi il Campidoglio non ha<br />

messo il servizio a gara e ha rinnovato<br />

per l’affidamento in-house fino al 2027,<br />

provocando la reazione dell’Antitrust,<br />

che non solo ha definito illegittima la<br />

proroga, ma ha fatto anche ricorso al<br />

Tar del Lazio<br />

MOLISE<br />

È datato ottobre 2022 l’avvio della gara europea<br />

per l’affidamento del servizio di tpl<br />

extraurbano in Molise. Un tender che, in<br />

base alle dichiarazioni della Regione, avrebbe<br />

avuto tra i risultati 5 milioni di risparmio<br />

annuo per le casse regionali. Due i lotti: uno<br />

per i collegamenti tra Campobasso a Termoli,<br />

l’altro per quelli tra Campobasso e Isernia.<br />

Base d’asta? 168 milioni di euro in 9 anni.<br />

Gara successivamente annullata dal Tar che<br />

ha accolto il ricorso di Atm, una delle concesvogliamo<br />

farci ispirare.<br />

ROMA<br />

Ecco, il modello romano – in buona, buonissima<br />

compagnia in tutto lo Stivale – non è<br />

esattamente un modello per il tpl italiano. Atac<br />

è interamente controllata da Roma Capitale e<br />

gestisce in concessione ‘da sempre’ gran parte<br />

del trasporto pubblico locale della Città Eterna,<br />

estendendosi anche ad alcuni comuni della<br />

città metropolitana. Nei mesi scorsi il Campidoglio<br />

non ha messo il servizio a gara e ha<br />

rinnovato per l’ennesima volta l’affidamento<br />

dei servizi di tpl in-house fino al 2027, provocando<br />

la reazione dell’Antitrust, che non solo<br />

ha definito illegittima la proroga, ma ha fatto<br />

anche ricorso al Tar del Lazio, sostenendo – e<br />

le pezze d’appoggio ci sono tutte… – che l’ulteriore<br />

proroga non sia supportata da copertura<br />

normativa e che vìoli la legge europea sulla<br />

concorrenza. Da parte il sua il Campidoglio<br />

aveva motivato la scelta sventolando la bandiera<br />

della continuità del servizio. Un’argomentazione,<br />

«fallace e inidonea a giustificare<br />

questa forma di affidamento» secondo l’Autorità<br />

garante della concorrenza e del mercato.<br />

Una manciata di anni fa si era arrivati a un<br />

passo dalla svolta: dopo la procedura di concordato<br />

preventivo avanzata al tribunale fallimentare<br />

– nel 2017 la controllata era in deficit<br />

di 1,4 miliardi di euro –, l’accoglimento dell’istanza<br />

e la presentazione del piano industriale<br />

per rientrare del debito, al fine di permettere<br />

il regolare svolgimento della procedura, Roma<br />

Capitale ha prorogato l’affidamento in-house<br />

fino a fine 2021, suscitando non poche reazioni,<br />

su tutte quelle dei Radicali, che hanno promosso<br />

un referendum consuntivo per mettere<br />

a gara l’intero sistema di tpl gestito dall’azienda.<br />

La consultazione dell’11 novembre 2018<br />

ha visto la netta vittoria del sì ‘all’apertura<br />

alla concorrenza’, ma non avendo raggiunto<br />

il quorum necessario, è caduto nel dimenticatoio,<br />

nonostante lo stesso il tribunale amministrativo<br />

regionale del Lazio alla quale si<br />

è recentemente appellato l’Agcom (!) abbia<br />

criticato la condotta del Campidoglio, riconosciuto<br />

la non necessità del quorum e richiesto<br />

la proclamazione del risultato. Cosa che,<br />

ovviamente e ‘gattoparderscamente’, non è<br />

mai avvenuta. Insomma, gira e rigira siamo<br />

sempre al punto di partenza.<br />

Da segnalare, tuttavia, il fatto che undici linee<br />

del trasporto pubblico locale nei quadranti nord<br />

ovest ed est della Capitale (precedentemente in<br />

capo a Roma Tpl) sono state oggetto di una<br />

gara ‘ponte’ per il <strong>2024</strong> bandita a novembre<br />

2022, in attesa di istruire un capitolato organico<br />

valido per una durata di tempo maggiore.<br />

MILANO<br />

Avete appena letto di Roma: si può fare sostanzialmente-copia<br />

e incolla per il capoluogo<br />

della Lombardia. Le agenzie del trasporto pubblico<br />

in Regione sono sei: Milano, che comprende<br />

Monza, Lodi e Pavia; Cremona con<br />

Mantova; Como che comprende anche Lecco<br />

e Varese; Brescia; Bergamo e Sondrio.<br />

Bene, risale al 28 aprile 2022 l’avviso formale<br />

e standard di preinformazione «ai sensi<br />

dell’articolo 7, parte 2 del Regolamento CE<br />

n.130/2007» (disatteso!) per l’affidamento dei<br />

contratti di servizio di tpl. Ecco, risale invece<br />

al 21 febbraio <strong>2024</strong> la legge approvata dal<br />

Consiglio regionale – con l’astensione della<br />

minoranza – che ha prorogato fino al 31 dicembre<br />

2026 i contratti delle aziende di trasporto<br />

pubblico locale a Milano, Lodi, Monza-Brianza<br />

e Pavia. Il nuovo testo normativo<br />

abroga il comma 4 dell’articolo 60 della legge<br />

regionale n° 6/2012 (Disciplina del settore dei<br />

trasporti), introdotto a seguito dell’emergenza<br />

Covid, secondo cui le agenzie avrebbero dovuto<br />

mettere a gara i servizi di trasporto locale<br />

entro due anni dalla fine dell’emergenza pandemica,<br />

cioè entro il 31 <strong>marzo</strong> <strong>2024</strong>.<br />

Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, nessuna<br />

sorpresa. ‘Solo’ l’ennesima occasione persa.<br />

Ed è un peccato perché pochi giorni prima<br />

della proroga, presso la sede dell’Automobile<br />

Club di Milano si era tenuto un convegno dal<br />

titolo ‘Obiettivo: un trasporto pubblico competitivo.<br />

Le gare possono dare una mano a<br />

migliorare la qualità del servizio’. Un sistema<br />

basato sulla concorrenza incrementerebbe l’efficienza<br />

e l’economicità dei servizi all’utenza;<br />

l’elemento che consente di fornire<br />

un servizio migliore per l’utenza è<br />

dato dal gioco della concorrenza,<br />

il postulato. Un postulato però che<br />

non è arrivato alle orecchie dei<br />

legislatori. Ed è un peccato anche<br />

perché alla mattinata di lavori ha<br />

partecipato anche la giunta Sala<br />

nella persona dell’Assessora alla<br />

Mobilità e Trasporti Arianna Censi,<br />

che, comunque, ha toccato nervi<br />

oggettivamente scoperti: «Nel<br />

prossimo triennio è previsto un<br />

investimento infrastrutturale per il<br />

tpl mai visto negli ultimi decenni.<br />

Ma c’è un tema centrale: il punto<br />

non è solo fare la M4, potenziare la<br />

Risale al 28<br />

aprile 2022<br />

in Lombardia<br />

l’avviso di<br />

preinformazione<br />

per<br />

l’affidamento<br />

dei contratti<br />

di servizio<br />

di tpl. Il 21<br />

febbraio <strong>2024</strong>,<br />

ecco la misura<br />

approvata<br />

dal Consiglio<br />

regionale che<br />

ha prorogato<br />

fino al 31<br />

dicembre 2026<br />

i contratti delle<br />

aziende tpl di<br />

Milano, Lodi,<br />

Monza-Brianza<br />

e Pavia.<br />

ferrovia, estendere le metropolitane e pensare<br />

alla futura M6, bensì quello di gestire l’infrastruttura<br />

esistente. Per esempio, M4 costerà<br />

100 milioni l’anno che graveranno sulla spesa<br />

corrente del comune di Milano; insomma, i<br />

costi sono lievitati ma i contributi statali sono<br />

diminuiti, per Milano, di circa 10 milioni.<br />

In questo contesto la messa a gara dei servizi<br />

sarebbe fuori dalla realtà».<br />

PIEMONTE<br />

Stessa solfa anche nella regione confinante,<br />

dove sembrava che la stagione delle gare potesse<br />

partire, ma anche in Piemonte ci siamo<br />

fermati all’avviso di pre-informazione datato<br />

4 gennaio 2022. Un avviso goloso, suddiviso<br />

in più lotti, con al cuore Torino, che fissava<br />

l’inizio al primo giugno <strong>2024</strong>, per una durata<br />

di 72 mesi. Da allora, nulla si è più mosso.<br />

Idem con patate anche per il resto della Regione:<br />

Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Biella,<br />

Novara, Verbano Cusio e Vercelli.<br />

sionarie del servizio. Motivazione? I giudici<br />

amministrativi molisani hanno annullato la decisione<br />

basandosi su tre punti contrastanti con<br />

la divisione in due lotti del bando: mancanza<br />

di dettagli sui numeri di autobus e personale<br />

per ciascun lotto, assenza di informazioni precise<br />

sulla posizione dei depositi e violazione<br />

dei tempi previsti per le offerte, con l’accelerazione<br />

ingiustificata della procedura.<br />

Il percorso verso l’apertura al mercato ha<br />

ripreso quota, in base agli annunci, a primavera<br />

2023, quando la Regione ha confermato<br />

l’intenzione di procedere nell’arco di breve<br />

tempo alla redazione di un nuovo bando di<br />

gara, redatto in modo da accogliere le criticità<br />

sollevate dal tribunale amministrativo regionale.<br />

Se n’è tornato a parlare a inizio <strong>2024</strong>:<br />

il presidente della Regione Francesco Roberti<br />

ha dichiarato che il bando, in lotto unico, sarà<br />

pubblicato entro l’estate <strong>2024</strong>.<br />

Sempre in Molise, a Campobasso è andato a<br />

gara (con scadenza per la presentazione delle<br />

offerte a metà settembre 2023) il servizio urbano,<br />

per la prima volta dal 1977. Dal 1998<br />

in poi il gestore Seac si è visto riaffidare il<br />

servizio di proroga in proroga. Il nuovo bando<br />

prevedeva un unico lotto per 9 anni di<br />

gestione. Corrispettivo? 23,7 milioni di euro.<br />

Sull’aggiudicazione ancora tutto tace.<br />

NAPOLI<br />

A Napoli, in base alle informazioni emerse<br />

dopo una riunione tenutasi a fine febbraio<br />

tra prefetto e sindacati, la prospettiva gara<br />

sarebbe congelata. La prefettura ha in infatti<br />

fatto sapere che «è stata condivisa dagli enti<br />

ed organizzazioni convocati la possibilità<br />

di valutare di rinunciare alla messa a gara<br />

dei servizi di trasporto pubblico attualmente<br />

svolti da Anm nell’ambito del comune di Napoli<br />

e di optare per un affidamento in house<br />

in favore della stessa municipalizzata del<br />

Comune». Al momento di andare in stampa,<br />

non resta che la decisione venga messa nero<br />

su bianco, un’operazione che dovrà essere<br />

svolta entro fine <strong>2024</strong>.<br />

Qualche passo indietro. Fino ai primi di febbraio<br />

la notizia della messa a gara del servizio<br />

era data per certa. L’apertura al mercato<br />

è prevista nell’ultimo Documento unico di<br />

programmazione (Dup), dove si menziona<br />

l’impegno a «fornire supporto alla Regione<br />

Campania in merito alla procedura di evidenza<br />

pubblica di affidamento in concessione<br />

dei servizi minimi di tpl del Comune di<br />

Napoli (Lotto 5)».<br />

«È scattato il conto alla rovescia per il bando<br />

che metterà sul mercato il tpl (...). A gara<br />

sarà messo il lotto 5 - i primi quattro sono<br />

già stati avviati ed espletati e riguardano<br />

l’area metropolitana di Napoli dove il tpl su<br />

gomma vede concorrere solo Busitalia -, un<br />

lotto diviso in due tranche», scriveva Il Mattino<br />

il 7 di febbraio. All’orizzonte ci sarebbe<br />

dovuto essere un lotto per il tpl su gomma e<br />

un secondo lotto per il ferro. Fonti vicine al<br />

sindaco, sempre citate dal Mattino, rassicuravano:<br />

«non ci sono rischi di privatizzazione:<br />

Anm parteciperà e vincerà la gara». Una gara<br />

che invece non ci sarà.<br />

Il Consiglio di<br />

stato ha dichiarato<br />

legittimo<br />

l’affidamento<br />

diretto<br />

ad Amt con<br />

incorporazione<br />

di Tpl Linea.<br />

In Molise, dopo<br />

la gara annullata<br />

dal Tar,<br />

si è tornato<br />

a parlare di<br />

tender a inizio<br />

<strong>2024</strong>: il presidente<br />

della<br />

Regione Francesco<br />

Roberti<br />

ha dichiarato<br />

che il bando<br />

sarà pubblicato<br />

entro l’estate<br />

<strong>2024</strong>.<br />

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