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IL PRIMO FLIXTALK DEL <strong>2024</strong><br />
Post-it<br />
BORGWARNER-BYD, NOVITÀ PER LE BATTERIE A LAMA<br />
Tecno<br />
Un’emergenza continentale<br />
CARENZA AUTISTI: OPPORTUNITÀ E STRATEGIE<br />
Una partnership ‘tagliente’<br />
LA DURATA DELL’ACCORDO È DI OTTO ANNI<br />
Accordo strategico per la produzione<br />
di batterie ‘blade’ in Europa, in<br />
Nord e Sud America. BorgWarner,<br />
infatti, ha stretto un patto di collaborazione<br />
con FinDreams Battery, società<br />
controllata da Byd. Cosa prevede l’intesa?<br />
BorgWarner (che nel 2021 ha acquisito<br />
uno specialista dei moduli batteria<br />
come Akasol) produrrà i pacchi batteria<br />
Lfp per veicoli commerciali utilizzando<br />
le celle blade di FinDreams Battery in<br />
Europa, nelle Americhe e anche in alcune<br />
regioni selezionate dell’Asia Pacifica.<br />
La durata dell’accordo è di 8 anni. Al<br />
Busworld Europe 2023 - se ricorderete<br />
- Byd ha presentato la piattaforma di autobus<br />
elettrici B2, che utilizza appunto<br />
la batteria a lama. Oltre a ricevere celle<br />
blade all’avanguardia per la produzione<br />
di pacchi batteria Lfp nelle aree geografiche<br />
interessate, BorgWarner otterrà<br />
una licenza per l’utilizzo della proprietà<br />
intellettuale di FinDreams Battery relativa<br />
alla progettazione e al processo di<br />
produzione dei pacchi batteria.<br />
Una rete di centri di<br />
riparazione batterie in Ue<br />
Due centri sono già operativi, in<br />
Germania e Spagna, e altri seguiranno<br />
in Europa nel <strong>2024</strong> e 2025.<br />
Questo è il progetto di MAN, che<br />
sta lavorando alla creazione di<br />
una rete di officine di riparazione<br />
di batterie nel Vecchio Continente.<br />
L’obiettivo del Leone è quello<br />
di gestire un centro in ogni mercato<br />
in cui l’azienda è presente<br />
con veicoli elettrici.<br />
Il fine ultimo è quello di rigenerare<br />
le batterie in modo economico,<br />
così che possano essere utilizzate<br />
nei veicoli (secondo uso)<br />
o per altri scopi (seconda vita).<br />
L<br />
’ormai cronica carenza di conducenti<br />
nel mondo del trasporto in autobus a<br />
medio e lungo raggio rappresenta oggi<br />
una delle principali sfide, a livello italiano<br />
ed europeo. Il fenomeno rappresenta un freno<br />
(a mano) per lo sviluppo del comparto.<br />
E le prospettive, ben fotografate dai recenti<br />
studi Iru e Anav, dicono una cosa ben chiara:<br />
se si va avanti così, sarà inevitabile - ahinoi<br />
- una limitazione del diritto alla mobilità<br />
per tutte quelle persone che risiedono<br />
in aree in cui l’autobus rappresenta l’unica<br />
soluzione di mobilità collettiva. A fronte di<br />
tale rischio, e in considerazione del graduale<br />
aggravarsi di questo quadro, si rende sempre<br />
più necessario riunire le parti interessate<br />
– le associazioni di categoria, le imprese<br />
del settore, la politica – in una discussione<br />
attenta e continuativa sul tema, al fine di<br />
identificare le possibili soluzioni a una crisi<br />
i cui effetti rischiano di ripercuotersi, come<br />
detto, tanto sul settore stesso quanto sulla<br />
società. A mettere insieme queste voci ci<br />
ha pensato FlixBus, organizzando presso il<br />
proprio headquarter di Milano il primo Flix-<br />
4<br />
Talk dell’anno, al quale hanno partecipato<br />
il Managing Director Italy Andrea Incondi;<br />
Carlo Fidanza, Eurodeputato alla Commissione<br />
Trasporti e Turismo; Flavio Tosi, Vicepresidente<br />
della Commissione Trasporti<br />
alla Camera; Giulia Pastorella, membro della<br />
Commissione alla Camera dei Deputati,<br />
Vicepresidente di Azione e Consigliera del<br />
Comune di Milano, e Nicola Biscotti, Presidente<br />
di Anav. Tutti concordi nel riconoscere<br />
la centralità del trasporto su gomma per il<br />
raggiungimento degli obiettivi ambientali e<br />
nel voler affrontare di petto il fenomeno,<br />
trovando rapide e concrete soluzioni per<br />
Attualmente in Italia<br />
mancano più di 8.000<br />
autisti per il trasporto<br />
persone. E nel Nord<br />
l’emergenza è maggiore<br />
tamponare l’emergenza e risolverla nel medio<br />
periodo. E il punto di partenza, condiviso<br />
da politica, associazioni e operatori, è quello<br />
di abbassare l’età (attualmente fissata a 24<br />
anni, quando solitamente si è già imboccata<br />
una strada) per conseguire la patente D e la<br />
carta di qualificazione del conducente così da<br />
rendere più appetibile e accessibile la professione.<br />
Una questione, questa, che è stata<br />
inserita nel disegno di legge di modifica al<br />
codice della strada in discussione alla Camera<br />
e che andrebbe ad aprire le porte.<br />
Insomma, bisogna agire subito su più fronti:<br />
quello sociale, che investe anche la formazione<br />
scolastica; quello dell’età minima; quello<br />
economico relativo al costo di acquisizione<br />
del Cqc, quello delle Academy create da<br />
molte imprese (come FlixBus) per agevolare<br />
l’ingresso negli organici aziendali, quello di<br />
sostenere la parità di genere visto che oggi<br />
solo il 16 per cento dei conducenti è donna e<br />
quello del miglioramento complessivo della<br />
qualità dei servizi attraverso politiche industriali<br />
che premino investimenti e qualità delle<br />
imprese nel tpl come nei servizi commerciali.