Catalogo 2010.pdf - Libreria Antiquaria Alberto Govi
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poi simile incarico dal re di Napoli, Alfonso d’Aragona. Nel 1459, riconciliatosi con il duca Francesco,<br />
tornò a Milano. Tra il 1466 e il 1474 fu a Ferrara allo corte di Borso d’Este. Rientrato definitivamente a<br />
Milano, una malattia improvvisa pose termine alla sua vita il 12 novembre 1477. Fu tumulato in un fastoso<br />
sepolcro nella basilica di Sant’Ambrogio.<br />
La straordinaria produzione del Decembrio (gli sono attribuite centoventisette opere) si divide essenzialmente<br />
tra le traduzioni e le opere storiche. Tradusse dal greco in latino parte dell’Iliade, la Ciropedia di<br />
Senofonte, alcune Vite di Plutarco, le Storie di Appiano, la Repubblica di Platone; dal latino in italiano i<br />
Commentari di Giulio Cesare, la Storia di Curzio Rufo, la prima decade di Tito Livio. Scrisse un Compendio<br />
di Storia Romana, un riassunto delle Vite di Plutarco, la Peregrina Istoria sulle magistrature romane e, soprattutto,<br />
le Vite dei duchi Filippo Maria Visconti e Francesco Sforza sulla base del modello svetoniano.<br />
Hain, 1307. Essling, 221. Sander, 482. Goff, A-928. BMC, V, p. 244. S.F.W. Hoffmann, Bibliographisches<br />
Lexicon der gesammten Literatur der Griechen, Leipzig, 1838, I, pp. 215-216. € 15.000,00<br />
«IL MAGNO VITEI WAS THE FIRST PROSE ROMANCE OF SIGNIFICANT LENGTH<br />
TO MARVEL AT ASIAN RULERS AND THE NATIONS THEY GOVERNED»<br />
12) ARRIVABENE, Lodovico (ca. 1530-1597). Il Magno Vitei di Lodovico Arrivabene Mantoano.<br />
In questo libro, oltre al piacere, che porge la narratione delle alte cavallerie del glorioso Vitei primo<br />
Ré della China, et del valoroso Iolao, si hà nella persona di Ezonlom, uno ritratto di ottimo Prencipe,<br />
et di Capitano perfetto. Verona, Girolamo Discepolo, 1597.<br />
In 4to (cm 19,5); legatura posteriore in piena pelle, dorso a nervi, taglio picchiettato (spellature e piccole<br />
mancanze); pp. (24), 526 [i.e 576, recte 578], (22, di cui le ultime 2 bianche). Molteplici errori di numerazione<br />
delle pagine. Marca tipografica al titolo. Alcuni fascicoli un po’ bruniti, lievi fioriture sparse, piccolo<br />
strappo al margine bianco di una carta, per il resto ottima copia marginosa.<br />
RARA PRIMA EDIZIONE (2 a Verona 1599 con il titolo Istoria della<br />
China), dedicata a Francesco Maria II della Rovere, dell’ultima e<br />
più importante opera di L. Arrivabene.<br />
«Exemples of the use of China as exemplar exist at least as early as<br />
the sixteenth century. In the Baroque era, the romance of chivalry<br />
was followed by the heroic-gallant romance and the novel. Lodovico<br />
Arrivabene’s Il magno Vitei (The great Vitei) (1597) was the first<br />
prose romance of significant length to marvel at Asian rulers and<br />
the nations they governed. As the “first king of China”, Vitei is<br />
portrayed as an excellent prince who presides over the most<br />
virtuous nation known to mankind. Vitei’s military exploits against<br />
neighbouring nations, his learning, inventions, and virtue, are all<br />
celebrated by Arrivabene. Asia is shown as a land of both real and<br />
fabulous wonders. This Italian homily is an early example of what<br />
was to become in the eighteenth century a more widespread notion<br />
that China was a model society which Europe should emulate.<br />
China is depicted by Arrivabene as a highly organized society<br />
with exceptional lay morality ruled by exemplary princes with<br />
model governance. Il magno Vitei was later followed by Lob des<br />
Krieges-Gottes (Praise of the God of War) (1628) by the father of<br />
German Baroque poetry Martin Opitz» (C. Stamy, Oriental<br />
Precedents: The Novelty of America and Its Modernist Reform, in:<br />
“Marianne Moore and China: Orientalism and a Writing of<br />
America”, Oxford, Oxford, 2000, pp. 1-27).<br />
«Una cospicua tradizione culturale arricchisce la trama di quest’opera:<br />
dalla letteratura di gusto alessandrino (con il consueto repertorio di avventure picaresche, descrizioni<br />
di tempeste ed incredibili riconoscimenti) alla più recente produzione epico-cavalleresca, dalla<br />
didascalica scientifica (l’autore cerca di spiegare le eclissi, i terremoti in Giappone, il flusso e riflusso<br />
dell’oceano) alla precettistica politica dettata da un rigido ideale morale-religioso… [L’opera] ci mostra<br />
l’evoluzione del genere epico-cavalleresco dal poema al romanzo in prosa; l’affermarsi di un particolare<br />
tipo di eroe, cavaliere saggio e virtuoso che vive nel clima religioso e moralistico della Controriforma; quella<br />
tendenza infine a rinnovare e ad ampliare il vecchio contenuto dei poemi che contribuirà nel corso del ‘600<br />
e del ‘700 alla diffusione del genere romanzesco “eroico-galante” presso un vasto pubblico di lettori» (cfr.<br />
D.B.I., IV, pp. 329-331).<br />
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