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Catalogo 2010.pdf - Libreria Antiquaria Alberto Govi

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Marie Cailler, come si può leggere nella dedica allo suocero<br />

Arthur Cailler. Tiraqueau aveva pubblicato nel 1513 il De<br />

legibus connubialibus, in cui forniva una definizione del quadro<br />

giuridico del matrimonio diversa da quella proposta dal<br />

Barbaro.<br />

Il De re uxoria rappresenta uno dei più influenti trattati<br />

rinascimentali sul matrimonio e lo status giuridico della donna,<br />

come testimoniano le numerose ristampe e le traduzioni in<br />

inglese, francese, tedesco ed italiano. Ma Barbaro non si è limitato<br />

a fornire alle mogli semplici istruzioni circa le loro obbligazioni<br />

personali e domestiche. Egli ha voluto porre la famiglia<br />

alla base del sistema politico aristocratico di Venezia, sua<br />

città natale. Anche se è scritto per un amico dell’aristocrazia<br />

fiorentina, il trattato riflette infatti i valori della classe dirigente<br />

veneziana.<br />

Nel Libro I sono discussi due argomenti fondamentali: la natura<br />

del matrimonio e la scelta di una moglie; nel libro II i<br />

doveri della moglie verso il marito, la famiglia e i figli. I due<br />

principali doveri di una moglie sono indicati nella gestione<br />

della famiglia e nell’educazione dei bambini, due ambiti cui<br />

Barbaro attibuisce una notevole responsabilità. Le attività domestiche<br />

includono la formazione e la vigilanza dei servi e<br />

l’approvvigionamento e la gestione quotidiana della famiglia.<br />

La cura e la formazione dei bambini sono tuttavia considerati<br />

come il compito più importante.<br />

«With his emphasis in the De re uxoria on the family as the basic unit of state and society, and on the duties<br />

of wives in this context, Barbaro created a new literary genre. Aided by his studies of works from Greek<br />

antiquity on similar themes, Barbaro gave the conventional treatise on family life a new twist. He was to be<br />

followed by such famous works as Leon Battista Alberti’s Della familia and Vegio’s treatise on the education<br />

of children, as well as several tracts on matrimony by humanist friends, including Guiniforte Barzizza,<br />

Poggio Bracciolini, and Giovanni Antonio Campano. But the De re uxoria stands as a pioneering work on<br />

the subject of love, marriage, and family among the aristocratic classes of Europe in the early modern<br />

period» (B.G. Kohl-R.G. Witt., a cura di, The Earthly Republic. Italian Humanists on Government and Society,<br />

Manchester, 1978, pp. 186-187).<br />

Francesco Barbaro, di nobile e ricca famiglia veneziana, studiò letteratura latina e retorica sotto Giovanni<br />

Conversini e Gasparino Barzizza. Nel 1398 seguì il suo maestro a Padova, presso la cui università conseguì<br />

nel 1412 il dottorato in arti. In qugl’anni egli conobbe anche il dotto veneziano Zaccaria Trevisan, che<br />

lo istruì nei rudimenti del greco. Durante un soggiorno a Firenze, strinse amicizia con i letterati Leonardo<br />

Bruni, Poggio Bracciolini e Ambrogio Traversari e con il magnate Lorenzo de’ Medici, per il cui matrimonio<br />

con Ginevra Cavalcanti egli pensò e scrisse il De re uxoria. Anche se il trattato ricevette le lodi di Guarino<br />

Veronese, Poggio Bracciolini e Pier Paolo Vergerio, Barbaro non compose altre opere. Di nuovo a Venezia,<br />

nel 1419 sposò la giovane nobildonna veneziana Maria Loredan e cominciò la sua carriera di statista,<br />

venendo eletto membro del Senato all’età eccezionalmente precoce di ventinove anni (cfr. P. Gothein,<br />

Francesco Barbaro. Frühhumanismus und Staatskunst in Venedig, Berlin, 1932, pp. 63-71).<br />

Index Aureliensis, 112.869 Ph. Renouard, Bibliographie des impressions et des oeuvres de Josse Badius Ascensius,<br />

Paris, 1908, II, p. 144, nr. 2. G. Müller, Bildung und Erziehung im Humanismus der italienischen Renaissance,<br />

Wiesbaden, 1969, pp. 165, 186. R. Kelso, Doctrine for the Lady of the Renaissance, Urbana (IL), 1956, p. 333, nr.<br />

65. € 2.200,00<br />

18) BAROZZI, Jacopo detto il Vignola (1507-1573). Regola delli cinque ordini d’architettura di<br />

M. Iacomo Barozzio da Vignola. Bologna, Giuseppe Longhi, [seconda metà del XVII secolo].<br />

In folio (cm 42); tutta tela della seconda metà del XIX secolo con titolo in oro al dorso; XLV tavole incise<br />

incluso il frontespizio con il ritratto dell’autore e la dedica datata 18 agosto 1635. Dalla tavola XXXVIII, che<br />

contiene un bel ritratto di Michelangelo, comincia la Nuova et ultima aggiunta delle porte d’architettura di<br />

Michelangelo Buonarroti. Piccolo strappo anticamente restaurato al verso del frontespizio lontano dal testo,<br />

leggero alone nel margine interno delle ultime carte, qualche lieve fioritura, ma nel complesso ottima copia<br />

marginosa. Ottima impressione delle tavole.<br />

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