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Catalogo 2010.pdf - Libreria Antiquaria Alberto Govi

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legatura coeva perfettamente conservata.<br />

TERZA EDIZIONE delle Opere di Francesco Algarotti, curata da<br />

Francesco Aglietti e considerata come la più completa e la più<br />

accurata tra le stampe antiche dei suoi scritti. La prima edizione,<br />

apparsa a Livorno in otto volumi presso Marco Coltellini tra il<br />

1764 e il 1765, fu promossa dall’autore, ma la morte, che lo colse<br />

nel maggio del 1764, gli impedì di portarla a termine. Tra l’edizione<br />

livornese e quella veneziana è da porre poi una stampa uscita<br />

a Cremona dai torchi di Lorenzo Manini in dieci volumi (1778-<br />

1784).<br />

La raccolta comprende, tra le altre cose, il Neutonianismo per le<br />

dame, stampato per la prima volta nel 1737 (qui ribattezzato Dialoghi<br />

sopra l’ottica neutoniana), primo esempio di divulgazione scientifica<br />

pensata esclusivamente per le donne; i testi linguistici Saggio<br />

sopra la lingua francese e Saggio sopra la necessità di scrivere nella<br />

propria lingua, che contengono un paragone storico fra il francese<br />

e l’italiano e si basano sull’idea di lingua come espressione del<br />

genio di un popolo; il celebre saggio Sopra la pittura (1756 e 1762),<br />

che, oltre ad enunciare i requisiti necessari ad un buon pittore e a<br />

discutere da un punto di vista estetico dell’essenza della pittura,<br />

definisce i gusti dell’autore, avverso al manierismo e al barocco; il<br />

saggio Sopra l’architettura (1756), nel quale Algarotti recupera le<br />

idee del suo maestro Carlo Lodoli; il Saggio sopra l’opera in musica,<br />

apparso per la prima volta nel 1755 e poi nuovamente nel 1763<br />

con alcune modifiche, fondamentale trattato dedicato alla<br />

scenografia, all’architettura e alla prassi del melodramma.<br />

Francesco Algarotti nacque a Venezia da una nobile e facoltosa famiglia. Allievo a Venezia di Carlo Lodoli<br />

e a Bologna di Eustachio Manfredi e Francesco Maria Zanotti, egli fu avviato allo studio della letteratura e<br />

delle arti figurative, ma apprese anche i rudimenti dell’astronomia e della fisica. Tra il 1733 e il 1738,<br />

viaggiò per l’Europa, facendo tappa soprattutto a Parigi, dove divenne intimo di Maupertius, e a Londra,<br />

dove imparò l’inglese e conobbe Alexander Pope.<br />

Nel 1739 s’imbarcò su una galea inglese diretta in Russia attraverso il Baltico. Egli scrisse poi una relazione<br />

sul suo soggiorno russo, intitolata Viaggi di Russia e pubblicata per la prima volta nelle Opere. Sulla via<br />

del ritorno fece tappa a Berlino, dove il principe ereditario di Prussia, il futuro Federico II, lo volle tenere<br />

presso di sé, impiegandolo tra l’altro in alcune missioni diplomatiche.<br />

Dal 1742 al 1746 Algarotti fu invece al servizio dell’elettore di Sassonia Augusto III, dal quale fu incaricato<br />

di raccogliere opere d’arte per la Galleria di Dresda. Nel 1746 fece ritorno alla corte di Federico II, che lo<br />

nominò cavaliere dell’Ordine del Merito. Nei sette anni in cui rimase a Berlino, Algarotti, oltre ad aver<br />

commercio con Voltaire e gli altri letterati e scienziati presenti a corte, compose varie opere, fra cui alcuni<br />

interessanti testi di arte militare, poi raccolti nelle Opere.<br />

Dopo il rientro in Italia nel 1753, egli visse prima a Venezia, quindi a Bologna, dove fondò l’Accademia<br />

degli Indomiti, infine a Pisa, dove s’era trasferito per poter attendere all’edizione collettiva dei suoi scritti.<br />

Algarotti fu il maggior rappresentante italiano di quel tipo di intellettuale cosmopolita e “da salotto”, che<br />

a metà Settecento si andò affermando anche nel nostro paese sulla scia del modello francese. Uomo di<br />

mondo, rispettato ed onorato presso le corti di Prussia e di Sassonia, egli fu in contatto epistolare con tutti<br />

i maggiori letterati del tempo, rimanendo così sempre aggiornato sulle novità del mondo dei dotti. Algarotti<br />

fu inoltre un fine critico musicale e uno stimato esperto d’arte. Oltre ai pezzi da lui acquistati per conto dei<br />

suoi committenti, egli si formò anche una notevole collezione personale, formata da circa duecento quadri<br />

di pittori contemporanei come G.B. Tiepolo, Canaletto, F. Galli-Bibiena, S. Ricci, C. Maratta e W. Hogarth,<br />

della quale Giovanni Antonio Selva nel 1776 redasse un catalogo.<br />

<strong>Catalogo</strong> unico, IT\ICCU\RMRE\001897. € 1.500,00<br />

8) ALIGHIERI, Dante (1265-1321)-VELLUTELLO, Alessandro (1473-?). La Comedia di Dante<br />

Aligieri con la noua espositione di Alessandro Vellutello. In fine: Venezia, Francesco Marcolini<br />

ad istanza di Alessandro Vellutello, giugno 1544.<br />

In 4to (cm 22); legatura moderna in vitello marroncino, piatti entro cornice a secco, dorso a cinque nervi con<br />

fregi, tassello e titolo in oro; cc. (442). Manca l’ultima carta bianca. Con 10 xilografie a tre quarti di pagina<br />

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