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Emilio Pistilli, Il privilegio di papa Zaccaria del - Studi Cassinati

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nel 487 da Felice iii. il Gattola <strong>di</strong>fende l’esistenza <strong>di</strong> un precedente vescovo<br />

Caprario o Caprasio, presente al sinodo tenuto da <strong>papa</strong> ilaro nella basilica<br />

liberiana, nel 465 81 . esso però oggi non è ammesso da molti, perché il<br />

vescovo in parola ha l’appellativo locativo ‘Cassitanus’“ 82 . <strong>di</strong> altri vescovi<br />

cassinati non si ha notizia. dunque si puó concludere, con lo stesso<br />

leccisotti, che alla venuta <strong>di</strong> s. Benedetto la sede vescovile doveva essere<br />

vacante 83 .<br />

e tale sarà rimasta fino all’arrivo <strong>di</strong> petronace, il cui compito, evidentemente,<br />

non era solo quello <strong>di</strong> ridare vita alla casa <strong>di</strong> Benedetto, ma <strong>di</strong> ripristinare<br />

il controllo <strong>del</strong>la Chiesa su quei territori fino ad allora rimasti terra <strong>di</strong><br />

conquista. dunque, l’iniziativa <strong>di</strong> <strong>papa</strong> <strong>Zaccaria</strong>, nel 748, nel premiare l’opera<br />

<strong>di</strong> petronace, voleva, forse soprattutto, ricondurre sotto il controllo <strong>del</strong>la<br />

santa sede quell’entità territoriale creata da Gisulfo ii con la sua donazione;<br />

avrebbe potuto far ciò con la nomina <strong>di</strong> un vescovo, come si faceva dappertutto?<br />

probabilmente no, perché in tal modo avrebbe prodotto conflitti <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione<br />

con il novello titolare <strong>di</strong> quella regione, l’abate <strong>di</strong> montecassino.<br />

più semplice sarebbe stato – come in effetti fu – dotare dei poteri vescovili lo<br />

stesso abate e porre l’abbazia sotto la <strong>di</strong>retta <strong>di</strong>pendenza <strong>del</strong> romano pontefice<br />

(<strong>di</strong> qui l’abbazia nullius).<br />

il suo <strong>privilegio</strong>, allora, fu concesso non tanto per la richiesta <strong>di</strong><br />

petronace 84 , quanto per dare concreta attuazione al piano <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong>la<br />

giuris<strong>di</strong>zione ecclesiastica nell’italia centro meri<strong>di</strong>onale, già da tempo avviato<br />

dai suoi predecessori 85 con l’invio <strong>di</strong> petronace in loco. Questo poteva<br />

avvenire dal momento che la santa sede da tempo aveva avviato relazioni <strong>di</strong><br />

buon vicinato – una vera e propria alleanza – con l’antico nemico che era il<br />

ducato <strong>di</strong> Benevento 86 . proprio per rafforzare tale nuovo stato <strong>di</strong> cose<br />

Gisulfo ii nel 744 volle rilasciare a montecassino la titolarità <strong>di</strong> quel vasto<br />

territorio.<br />

82 t. leccisotti, Note sulla giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Montecassino, cit., pag. 19.<br />

83<br />

ibid.<br />

84<br />

“<strong>di</strong>lectissimus filius noster postulare caepit quatinus possessiones, quae eidem monasterio<br />

oblata sunt a quibusque fi<strong>del</strong>ibus, per nostrum privilegium roboraremur. illorum desideriis,<br />

utpote amabilium, annuentes, haec per praesens privilegium haec a nobis aliisque<br />

fi<strong>del</strong>ibus concessa sunt in eodem loco in perpetuum corroboramus”.<br />

85 “ ... sed post ejus excessum [<strong>di</strong> Gregorio iii] in sede apostolica cum parvitas nostra successisset,<br />

opus ab illo caeptum in restauratione ejusdem cenobii, adjuvante deo, ad finem<br />

usque perduximus.<br />

86<br />

l. Fabiani, op. cit., i, pag. 358.<br />

– 38 –

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