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Concerti Ecclesiastici

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Lo scopo di queste due tipologie 19 era la facilitazione di lettura per l’esecutore che, evitando<br />

di suonare tutte le parti (che avrebbe dovuto trascrivere in intavolatura d’organo 20 ) avrebbe<br />

potuto limitarsi a suonare gli accordi bastevoli a sorreggere il canto.<br />

Nella presente edizione, essendo destinata anche agli esecutori, si è scelto di adottare un<br />

tipo di notazione uniforme del continuo, lasciandolo come nella Partitura nei casi in cui in<br />

essa il continuo fosse in un pentagramma apposito, mentre nei casi in cui compariva solamente<br />

la riduzione delle altre voci (su 2, 3, 4, 5 righi) si è deciso di aggiungere un nuovo<br />

rigo che contenga la parte più bassa che in quel momento si trovi a sostenere l’armonia.<br />

Allo stesso modo, nei casi di entrate a scalare, seguendo le indicazioni dei tratta ti coevi 21 , si<br />

è indicata nel pentagramma aggiunto la parte da suonare al continuo (in questo caso tasto<br />

solo).<br />

In alcuni brani, Cima utilizza la Partitura per indicare alcune parti interne non eseguite dalle<br />

voci ed evidentemente da intendersi come linee obbligate in aggiunta al continuo 22 .<br />

Per ogni altra informazione sulla prassi esecutiva del continuo nella musica di inizio seicento<br />

si rimanda alle fonti più volte citate in nota.<br />

Gratiarum actio.<br />

Gratias maxumas ago iis omnibus quorum adiuvamento in hanc editionem faciendam usus<br />

sum. Et in primis Laurentio Stuppae, amico ac familiari, immo vero contubernali necnon<br />

homini musico eximiae atque praeclarae virtutis, qui ardens Cimae antiquioribus typis impressas<br />

in novis videre atque audire cantilenas multis pollicitationibus flagitationibusque<br />

me impulit ut hoc novum opus aggrederem.<br />

Gio. Iacomo Castoldi […] e Benedetto Bagni […] hanno posto un Basso seguente spartito, il quale ha gli<br />

Diesis avanti le note, che mostrano (à chi hà attentione d’orecchio) le terze e le decime.<br />

Pompeo Signorucci […] e Gabriele Fattorini […] hanno composto il Basso senza accidenti, à questo per<br />

quelli Organisti, che non hanno cognizioni di tali accidenti ricercasi udito perfetto e meglio (à mio giuditio)<br />

riusciranno, per non far sentire seconde false trà il nero, e il bianco, sfugge le consonanze di terze, overo decime”.<br />

19 Entrambe sono presenti nei <strong>Concerti</strong> <strong>Ecclesiastici</strong>. Nell’apparato critico è stato di volta in volta indicata la<br />

modalità di notazione del continuo.<br />

20 Cfr. Viadana, op. cit., A’ benigni lettori, “Sesto: Che non si è fatta la Intavolatura à questi <strong>Concerti</strong>, non per<br />

fuggir la fatica, ma per rendere più facile il suonargli à gl’Organisti, stando che non tutti suonerebbero<br />

al’’improvviso la Intavolatura, e la maggior parte suoneranno la Partitura, per essere più spedita: però potranno<br />

gl’Organisti à sua posta farsi detta Intavolatura, che a dirne il vero parla molto meglio”.<br />

21 Cfr. Viadana, op. cit., p. 2 (quinto); B. Bismantova, Regole per sonare il Basso Continovo, Ferrara 1677; L. Penna,<br />

Fondamenti per Suonare l’Organo sopra la Parte, Bologna 1684, cap. 15.<br />

22 Cfr. n. 8 b. 31; n. 13 b. 34; n. 18 b. 17 sgg; n. 26 b. 24 sg.; n. 46 b. 42 sg., b. 52 sg.<br />

vii

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