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ARiminUm - Emilia Romagna Turismo

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L’Arco di Augusto<br />

e il ponte di Tiberio.<br />

Rimini.<br />

scelte attuate dalle genti che li hanno preceduti. Così la città viene fondata<br />

là dove l’approdo naturale alla foce del Marecchia aveva favorito il sorgere<br />

di un insediamento già frequentato da Etruschi, Greci e Umbri.<br />

Caput viarum<br />

Nell’area dello scalo portuario confluiscono la preistorica<br />

direttrice della Valmarecchia (via Arretina), la pista pedemontana volta a<br />

nord e gli itinerari di costa. Una situazione privilegiata, che i Romani valorizzano<br />

facendo di Ariminum un importante porto militare e commerciale,<br />

un nodo strategico nei collegamenti fra il settentrione e il centro della penisola,<br />

nonché il punto di partenza verso l’Europa centrale e orientale. Gli<br />

antichi tracciati, ad eccezione della via Arretina, assumono la dignità di vie<br />

consolari, le autostrade dell’epoca, vettori del processo di conquista e degli<br />

interessi economici dello stato romano: la via Flaminia (220-219 a.C.) che,<br />

dal ponte Milvio a Roma, termina il suo percorso a Porta Romana, l’ingresso<br />

meridionale di Ariminum enfatizzato nel 27 a.C. dall’Arco di Augusto; la<br />

via Aemilia (187 a.C.) che esce dalla parte opposta della città scavalcando<br />

l’Ariminus, attraversa la Pianura Padana in direzione nord-ovest fino a Milano;<br />

la via Popillia (132 a.C.), naturale proseguimento verso settentrione<br />

della Flaminia, che segue un percorso litoraneo per raggiungere Aquileia.<br />

Ad avviare il disegno di questa rete integrata di collegamenti<br />

è il console Caio Flaminio, primo leader dei populares oppositori dell’egemonia<br />

senatoria, quali Mario e Cesare, che resero Ariminum protagonista<br />

di celebri pagine della storia di Roma repubblicana: con la via Flaminia, la<br />

colonia, da catenaccio contro le incursioni galliche, diviene trampolino di<br />

lancio per la conquista della Cisalpina.<br />

Le vie consolari si snodano nel Riminese con percorsi non<br />

molto diversi dagli attuali, segnati dal fondo artificiale, per lo più in strati<br />

di ghiaia, e da solide strutture, quali i ponti. Il viaggio risulta più sicuro e<br />

confortevole grazie a infrastrutture analoghe a quelle che incontriamo nei<br />

nostri spostamenti: i miliari, cartelli stradali in forma di colonne di pietra<br />

poste ai lati del percorso per scandire le distanze, le mutationes, “stazioni<br />

di servizio” per il cambio dei cavalli, e le mansiones, luoghi di sosta attrezzati<br />

anche per la notte.<br />

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