ARiminUm - Emilia Romagna Turismo
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In alto<br />
falcetti in bronzo,<br />
dal ‘ripostiglio’<br />
di Poggio Berni.<br />
Rimini, Museo<br />
della Città.<br />
In basso<br />
vaso attico a figure<br />
rosse con civetta.<br />
Riccione, Museo<br />
del territorio.<br />
squame, anch’essa influenzata da culture adriatico-peninsulari, e da<br />
strumenti in pietra levigata quali accette, asce-martello e punte di<br />
freccia.<br />
La sequenza espositiva introduce ora all’età del bronzo, un lungo<br />
periodo che, a partire dal 2300 circa, vede avanzare il processo<br />
tecnologico e verificarsi profondi cambiamenti sociali ed economici:<br />
dai resti di capanne scoperte a Covignano proviene un’abbondante<br />
documentazione di vasellame ceramico, testimonianza di un insediamento<br />
con abitazioni rette da un sistema di pali lignei e pareti in argilla.<br />
Ma a colpirci sono soprattutto i due “ripostigli”, l’uno da Camerano di<br />
Poggio Berni, nella valle dell’Uso, e l’altro da Casalecchio di Verucchio,<br />
nella valle del Marecchia: si tratta di depositi di bronzi occultati in luoghi<br />
isolati, un fenomeno attestato in Europa specie fra tarda età del bronzo e<br />
prima età del ferro. A formare i “ripostigli”, oltre a una bellissima matrice<br />
per asce, è una grande quantità e varietà di oggetti fra cui armi, monili e<br />
strumenti per la cura personale, attrezzi di lavoro, pani di bronzo, lingotti<br />
e scorie di lavorazione. Una composizione eterogenea che trova ragione<br />
nella possibilità di rifondere il metallo da parte di artigiani inseriti negli<br />
scambi commerciali fra l’Etruria e l’alto Adriatico, lungo itinerari in cui<br />
si veicolavano conquiste tecnologiche, contatti economici e culturali<br />
attraverso un territorio che, sebbene ancora scarsamente abitato,<br />
avrebbe di lì a poco dato origine al centro villanoviano di Verucchio.<br />
Diverse sale del Museo di Riccione, dal 1990 allestito all’interno del<br />
Centro Culturale della Pesa, sono dedicate al racconto dell’evoluzione<br />
geologica e del popolamento più antico del territorio a sud di Rimini: un<br />
racconto lungo milioni di anni che sfocia nell’esperienza romana.<br />
Il percorso illustra la trasformazione dell’area costiera e della Valle del<br />
Conca, ricostruisce paleoambienti, documenta la presenza dell’uomo<br />
nella Preistoria. Pietre scheggiate con una tecnica evoluta riconducono<br />
alla fase finale del Paleolitico inferiore in cui sono particolarmente<br />
frequenti i raschiatoi. Resti di insediamenti di capanne (come quello<br />
riscontrato in occasione della costruzione dell’autodromo di Santa<br />
Monica, a Misano Adriatico lungo il rio Agina) offrono interessanti<br />
squarci sull’età neolitica, sui primi abitati stabili e sulla nuova economia<br />
agro-pastorale: a “parlare” della vita quotidiana sono ancora selci<br />
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