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ARiminUm - Emilia Romagna Turismo

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In alto<br />

Ercole (particolare<br />

dal mosaico “delle<br />

barche”) e statuetta<br />

di lare danzante,<br />

da palazzo Diotallevi.<br />

Rimini, Museo<br />

della Città.<br />

In basso, a sinistra<br />

mosaico “di Anubi”.<br />

Rimini, Museo<br />

della Città.<br />

In basso, a destra<br />

erma di Dioniso.<br />

Rimini, Museo<br />

della Città.<br />

di palazzo Massani è esemplare dell’evoluzione delle domus di<br />

Ariminum: lo scavo ha documentato almeno sei interventi, dalle modeste<br />

strutture della metà del IV sec. a.C. (anteriori quindi alla fondazione<br />

della colonia!) all’abbandono nel V sec. d.C. I resti lasciati in vista<br />

appartengono al I sec. d.C. quando l’edificio si apriva in uno scenografico<br />

scorcio che, dall’ingresso, abbracciava l’atrio, il tablinum (la sala da<br />

ricevimento con pavimento in lastre di marmo) e il peristylium (il<br />

giardino porticato ornato dalla grande vasca rivestita sul fondo da un<br />

mosaico nero).<br />

Il Museo della Città, depositario di un patrimonio fra i più ricchi<br />

della Regione, dedica ampio spazio alle domus e alla vita quotidiana.<br />

Indiscussi protagonisti di questo viaggio attraverso i modi dell’abitare<br />

nella romanità sono i mosaici: essi restituiscono la dimensione<br />

orizzontale dell’apparato decorativo che, con affreschi parietali e a<br />

soffitto, accoglieva chi entrava nelle stanze.<br />

E se i resistenti pavimenti in cubetti fittili si addicono agli edifici<br />

essenziali della prima età repubblicana, il mosaico “a stuoia” da via<br />

Castelfidardo - ad oggi il più antico di Ariminum - nell’impiego di pregiati<br />

marmi interpreta il valore di rappresentanza assunto dalle domus sul finire<br />

del II sec. a.C.<br />

Gusto decorativo e policromia improntano anche l’esterno di edifici di<br />

rilievo completati, a protezione delle parti lignee dei tetti, da terrecotte<br />

architettoniche prodotte per lo più in officine locali fra II sec. a.C. e I<br />

sec. d.C.<br />

Espressione del fiorente e precoce artigianato riminese è anche la<br />

produzione di lucerne e di vasellame in ceramica, nei tipi da fuoco,<br />

da cucina e da tavola.<br />

Utilizzo di materiali costosi e ampiezza degli ambienti connotano<br />

l’agiatezza delle domus nella prima età imperiale. Introdotti da soglie<br />

ornamentali, i vani esibiscono tappeti musivi in bianco e nero con<br />

campiture monocrome - talvolta arricchite da frammenti marmorei - o<br />

disegni ripetitivi, geometrici e floreali.<br />

Appartiene alla felice stagione augustea il pavimento in lastre di<br />

marmo scoperto in via Dante, in un’area anticamente prossima al<br />

porto: preziosi marmi compongono il motivo a cubi prospettici nei colori<br />

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