ARiminUm - Emilia Romagna Turismo
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In alto<br />
l’Anfiteatro romano.<br />
Rimini.<br />
In basso<br />
l’ingresso delle navi<br />
nel porto (particolare<br />
del mosaico da palazzo<br />
Diotallevi). Rimini,<br />
Museo della Città.<br />
Diversi il clima e gli intenti perseguiti dall’imperatore, con<br />
ogni probabilità Adriano, che nel II secolo sostiene la costruzione dell’Anfiteatro,<br />
l’ultimo grande segno urbano della città imperiale. Eretto alla periferia<br />
orientale di Ariminum per ospitare i giochi gladiatori che richiamano<br />
un pubblico appassionato e numeroso, l’edificio si qualifica come strumento<br />
di integrazione fra abitanti della città e del territorio così come fra<br />
le diverse genti confluite dalle regioni dell’impero. Nel giro di circa cento<br />
anni la crisi dello Stato e il terrore scatenato dai barbari metteranno fine ai<br />
giochi nell’Anfiteatro che verrà inglobato nelle mura urbane e trasformato<br />
in fortezza militare.<br />
Le domus di Ariminum<br />
Se i monumenti tratteggiano il volto pubblico della città, le<br />
abitazioni descrivono la vita privata di una società in mutamento negli oltre<br />
otto secoli della romanità. In età repubblicana vengono costruiti edifici<br />
semplici e funzionali, espressione di uno stile di vita austero, mentre nel<br />
I secolo dell’impero si affermano le domus (residenze monofamiliari su<br />
uno o due piani) impostate sull’asse atrium - peristylium (rispettivamente<br />
l’ingresso con il tetto aperto per la raccolta dell’acqua piovana e il giardino<br />
porticato), che riflettono il contatto con la cultura greca e il diffondersi<br />
dei piaceri dell’otium; con la media età imperiale le domus si trasformano<br />
lasciando ampio spazio ai triclinia, le sale per i banchetti che, insieme<br />
ai giardini ornati da vasche e arredi, divengono vetrina dell’agiatezza del<br />
padrone di casa, sullo sfondo di una fiorente città oramai multietnica e<br />
multiculturale; infine tra V e VI secolo emergono lussuose residenze di<br />
funzionari della corte ravennate. Le ultime domus, distribuite a macchia di<br />
leopardo in un tessuto abitativo che va smagliandosi, sono ispirate al modello<br />
del palazzo imperiale: le connota un’articolata planimetria impostata<br />
intorno ad ampi cortili, impreziositi da fontane, ed a vani di rappresentanza<br />
a pianta composita, cui dà accesso un percorso studiato in funzione del<br />
cerimoniale di visita.<br />
Immaginiamo ora di entrare in una abitazione della Rimini<br />
imperiale: il nostro sguardo viene catturato dai colori degli affreschi sulle<br />
pareti e sul soffitto, ampi fondali monocromi, spesso ripartiti in riquadri<br />
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