Ariminum, il territorio al microscopio - Romit.org

haberet; Q. Mucio cum vetere exercitu – duae autem legiones erant – Sardinia; C. Terentio,
legione una cui iam praeerat, Picenum.
Così furono dunque divise le aree d’azione e gli eserciti. La guerra contro Annibale venne
affidata ai consoli e furono inviati due eserciti: uno, quello che era stato assegnato in
precedenza a Sempronio stesso, l’altro, quello che aveva comandato Fabio da console. Si
trattava di due legioni a testa. Il pretore Marco Emilio, a cui era toccata la giurisdizione sugli
stranieri domiciliati in Roma, affidato tale incarico al collega Marco Attilio, pretore urbano,
assunse come zona d’azione quella di Luceria e fu posto a capo delle due legioni che da
pretore aveva guidato l’attuale console Quinto Fabio. A Publio Sempronio e a Gneo Fulvio
andarono rispettivamente la zona di Rimini e quella di Suessula, con due legioni ciascuno, in
modo che Fulvio assumesse il comando delle legioni urbane e Tuditano di quelle ricevute da
Marco Pomponio. Fu inoltre prorogata la durata delle cariche militari e la loro area d’azione;
a Marco Claudio venne affidata quella parte di Sicilia che aveva formato il regno di Ierone, al
pretore Publio Lentulo il territorio dell’antica provincia, a Tito Otacilio la flotta: a nessuno
venne assegnato un nuovo esercito. A Marco Valerio andò il governo di Grecia e Macedonia,
con la legione e la flotta che aveva prima; a Quinto Mucio la Sardegna, con il vecchio esercito
formato da due legioni; a Gaio Terenzio il Piceno, con quella legione di cui aveva già tenuto il
comando.
Liv. XXVII 7, 7-12
Q. Fabio Maximo quintum Q. Fulvio Flacco quartum consulibus, idibus Martiis, quo die
magistratum inierunt, Italia ambobus provincia decreta, regionibus tamen partitum imperium:
Fabius ad Tarentum, Fulvius in Lucanis ac Bruttiis rem gereret. M. Claudio prorogatum in
annum imperium. Praetores sortiti provincias, C. Hostilius Tubulus urbanam, L. Veturius
Philo peregrinam cum Gallia, T. Quinctius Crispinus Capuam, C. Aurunculeius Sardiniam.
Exercitus ita per provincias divisi: Fulvio duae legiones quas in Sicilia M. Valerius Laevinus
haberet, Fabio, quibus in Etruria C. Calpurnius praefuisset: urbanus exercitus ut in Etruriam
succederet: C. Calpurnius eidem praeesset provinciae exercituique: Capuam exercitumque
quem Q. Fulvius habuisset T. Quinctius obtineret: C. Hostilius ab C. Laetorio propraetore
provinciam exercitumque qui tum Arimini erat acciperet. M. Marcello quibus consul rem
gesserat legiones decretae; M. Valerio cum L. Cincio – iis quoque enim prorogatum in Sicilia
imperium – Cannensis exercitus datus, eumque supplere ex militibus qui ex legionibus Cn.
Fulvi superessent iussi.
Il giorno delle Idi di Marzo, quando assunsero la carica, Quinto Fabio Massimo, console per
la quinta volta, e Quinto Fulvio Flacco, console per la quarta, ebbero entrambi come provincia
l’Italia. Il comando fu tuttavia spartito per regioni: Fabio avrebbe diretto le operazioni militari
a Taranto, mentre Fulvio in Lucania e nel Bruzzio. A Marco Claudio fu prorogato il comando
per l’anno successivo. Ai pretori vennero assegnate a sorte le province: Gaio Ostilio Tubulo
ebbe la pretura urbana; Lucio Veturio Filone la pretura sugli stranieri, oltre a quella in Gallia;
a Tito Quinzio Crispino toccò Capua, a Gaio Aurunculeio la Sardegna. Questa fu la divisione
degli eserciti nelle province: a Fulvio vennero assegnate due legioni che Marco Valerio
Levino teneva in Sicilia; a Fabio quelle che erano state agli ordini di Gaio Calpurnio in
Etruria; si stabilì inoltre che l’esercito urbano sostituisse quello di stanza in Etruria e che Gaio
Calpurnio fosse a capo della medesima provincia e dell’esercito in essa presente; che Tito
Quinzio ottenesse l’esercito che era stato agli ordini di Quinto Fulvio; che Gaio Ostilio
ricevesse dal propretore Gaio Letorio la provincia e l’esercito che ora si trovava a Rimini. A
Marco Marcello vennero assegnate le legioni con cui aveva combattuto da console; a Marco
Valerio e a Lucio Cincio, cui pure era stato prorogato il comando in Sicilia, venne affidato