Ariminum, il territorio al microscopio - Romit.org
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Il passaggio di Annib<strong>al</strong>e aveva condotto <strong>al</strong>la ribellione Insubri e Boi, precedentemente sottomessi;<br />
vac<strong>il</strong>lava anche la le<strong>al</strong>tà di <strong>al</strong>cune tribù cenomane: ciò costrinse Roma a mantenere truppe di stanza<br />
a Rimini per tutta la durata della seconda guerra punica. Ma quando, nel 200 a.C., gli eserciti<br />
consolari stavano per essere inviati in Grecia per combattere F<strong>il</strong>ippo V di Macedonia, Am<strong>il</strong>care,<br />
agente diplomatico di Annib<strong>al</strong>e rimasto fra i G<strong>al</strong>li anche dopo la resa di Cartagine, convinse i G<strong>al</strong>li,<br />
insieme ad <strong>al</strong>tre tribù liguri, a muovere in massa contro Piacenza: la colonia latina fu rasa <strong>al</strong> suolo<br />
prima che <strong>il</strong> pretore Lucio Furio Purpurione riuscisse a raggiungerla. Alla notizia <strong>il</strong> Senato decretò<br />
l’invio a Rimini dell’esercito consolare, che, sotto <strong>il</strong> comando di Purpurione (la menzione di Quinto<br />
Minucio in Liv. XXXI 11 è senz’<strong>al</strong>tro un errore, poiché t<strong>al</strong>e magistrato operava in re<strong>al</strong>tà nel Bruzio)<br />
accorse a liberare Cremona, nel frattempo attaccata. Il nemico venne sbaragliato e lo stesso<br />
Am<strong>il</strong>care cadde in combattimento (Liv. XXXI 21): benché ricoprisse solo la carica di pretore, a<br />
Purpurione venne decretato <strong>il</strong> trionfo, nonostante l’ost<strong>il</strong>ità di una parte del Senato che riteneva che<br />
egli avrebbe dovuto attendere l’arrivo del console.<br />
8. La definitiva sconfitta di Insubri e Boi<br />
Liv. XXXIV 45, 6-8<br />
Prodigia quoque <strong>al</strong>ia visa eo anno Romae sunt, <strong>al</strong>ia nuntiata. In foro et comitio et Capitolio<br />
sanguinis guttae visae sunt; et terra <strong>al</strong>iquotiens pluvit et caput Volcani arsit. Nuntiatum est<br />
Nare amni lac fluxisse, pueros ingenuos Arimini sine oculis ac naso et in Piceno agro non<br />
pedes, non manus habentem natum. Ea prodigia ex pontificum decreto procurata. Et<br />
sacrificium novemdi<strong>al</strong>e factum est, quod Hadriani nuntiaverant in agro suo lapidibus pluvisse.<br />
Quell’anno a Roma si verificarono <strong>al</strong>cuni segni prodigiosi e <strong>al</strong>tri vennero riferiti. Nel foro,<br />
nel comizio e sul Campidoglio apparvero gocce di sangue; vi fu una pioggia di terra e bruciò<br />
la testa di Vulcano; venne annunciato che del latte era scorso nel fiume Nera; che a Rimini<br />
erano nati dei bambini, figli di genitori liberi, senza occhi e naso e nell’agro piceno un <strong>al</strong>tro<br />
senza né piedi né mani. Per decreto dei pontefici si procedette <strong>al</strong>l’espiazione di questi prodigi.<br />
Venne indetto un sacrificio di nove giorni, poiché la gente di Atri aveva riferito che nel<br />
proprio <strong>territorio</strong> si era verificata una pioggia di pietre.<br />
Liv. XXXV 22, 1-4<br />
Sub idem tempus legati ab regibus Romam reverterunt. Qui cum nih<strong>il</strong> quod satis maturam<br />
causam belli haberet nisi adversus Lacedaemonium tyrannum adtulissent, quem et Achaei<br />
legati nuntiabant contra foedus maritimam oram Laconum oppugnare, At<strong>il</strong>ius praetor cum<br />
classe missus in Graeciam est ad tuendos socios. Consules, quando nih<strong>il</strong> ab Antiocho instaret,<br />
proficisci ambo in provincias placuit. Domitius ab Arimino, qua proximum fuit, Quinctius per<br />
Ligures in Boios venit. Duo consulum agmina diversa late agrum hostium pervastarunt. Primo<br />
equites eorum pauci cum praefectis, deinde universus senatus, postremo in quibus aut fortuna<br />
<strong>al</strong>iqua aut dignitas erat, ad m<strong>il</strong>le quingenti ad consules transfugerunt.<br />
Nello stesso periodo tornarono a Roma gli ambasciatori inviati presso i re: costoro non<br />
riferirono <strong>al</strong>cun elemento che costituisse motivo sufficiente per una dichiarazione di guerra, se<br />
non nei confronti del tiranno spartano, che, secondo i legati achei, attaccava la costa della<br />
Laconia in violazione dei patti. Il pretore At<strong>il</strong>io fu <strong>al</strong>lora inviato in Grecia con una flotta, a<br />
difendere gli <strong>al</strong>leati. Poiché non c’era <strong>al</strong> momento nulla da temere da Antioco, inoltre, si<br />
decise di inviare entrambi i consoli nelle loro province: Domizio da Rimini, seguendo la via<br />
più breve, e Quinzio, attraverso <strong>il</strong> <strong>territorio</strong> dei Liguri, giunsero fra i Boi. I due eserciti<br />
consolari, mossisi in direzioni opposte, devastarono completamente <strong>il</strong> <strong>territorio</strong> nemico.