la gravidanza e la perdita - Associazione Andria
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medicina difensiva 1 in quanto <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> donna/coppia inserisce ogni<br />
sintomo in un contesto significativo che può caricarlo/svuotarlo di significato<br />
patologico, permette di accettare da parte dell’utente i limiti e gli eventuali errori<br />
involontari dell’operatore e di partecipare da protagonista al<strong>la</strong> scelte operative<br />
(tipo e numero di screening ad esempio).<br />
Naturalmente oltre che di una formazione adeguata una re<strong>la</strong>zione terapeutica ha<br />
bisogno anche di un altro elemento fondamentale: il tempo. Non è possibile in<br />
nessun modo sfuggire a questo aspetto che ci conduce al terzo piano di<br />
intervento: quello del sostegno diretto nel<strong>la</strong> diagnosi prenatale e nel<strong>la</strong> <strong>gravidanza</strong><br />
più in generale.<br />
Esso può essere sintetizzato nel costante incoraggiamento e promozione del<strong>la</strong><br />
fisiologia e, qualora vi fosse qualche deviazione dal<strong>la</strong> medesima, al<strong>la</strong> parte<br />
sana del<strong>la</strong> donna.<br />
Il termine “parte sana” merita di per sé un piccolo approfondimento non essendo<br />
né un termine né un concetto familiare a chi ha una formazione tradizionale: <strong>la</strong><br />
parte sana è quel<strong>la</strong> che rimane presente, sensibile e vitale anche nelle situazioni<br />
patologiche più gravi. E’ quel<strong>la</strong> parte che sostiene il processo di guarigione e<br />
talvolta lo provoca (ad esempio nell’effetto p<strong>la</strong>cebo).<br />
Quello che fa di un operatore del<strong>la</strong> salute un buon operatore è <strong>la</strong> sua capacità,<br />
spesso inconsapevole, di far leva su queste potenzialità di auto guarigione del<br />
paziente che sono poi quelle cui si rivolge a medicina olistica in generale.<br />
Per quel che riguarda l’assistenza al<strong>la</strong> gestante l’ostetrica è <strong>la</strong> figura più adatta a<br />
questo tipo di ruolo in quanto “esperta del<strong>la</strong> fisiologia” e figura unificante dei<br />
processi di <strong>gravidanza</strong>, parto e puerperio.<br />
La continuità di assistenza in questi tre momenti successivi per ora rimane un<br />
obiettivo importante cui tendere, ma di difficile realizzazione pratica.<br />
La gestione invece dei colloqui di accesso a screening prenatali e l’assistenza al<strong>la</strong><br />
<strong>gravidanza</strong> fisiologica sono possibilità fattibili ed ormai avviate, benché finora solo<br />
in alcune realtà limitate, anche in Italia.<br />
L’ostetrica attraverso l’ascolto del racconto che <strong>la</strong> donna fa di sé, ha <strong>la</strong> possibilità<br />
di conoscere il suo percorso individuale, il contesto sociale nel quale si muove e<br />
può individuare quei problemi e difficoltà che, se non affrontati, diventeranno in<br />
seguito dei veri rischi ostetrici.<br />
Può inoltre seguire una linea di intervento di primo livello che eviti quegli<br />
screening, che se inutili, causerebbero solo un aumento dello stress e che<br />
sostenga <strong>la</strong> donna/coppia in quegli interventi diagnostici che si rivelino utili e<br />
scelti.<br />
Nello screening delle gravidanze a rischio e nel<strong>la</strong> scelta del sostegno adeguato in<br />
tutte le varie situazioni presenti pur nei limiti del<strong>la</strong> fisiologia (assistente sociale,<br />
psicologo, medico specialista) l’ostetrica può trovare un valido supporto nel<strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione con il medico di base.<br />
Il ginecologo viene in questo modo ad occuparsi soprattutto di quelle situazioni<br />
patologiche che realmente lo interessano ed ha il tempo sufficiente per<br />
occuparsene in maniera globale ed approfondita. Un’integrazione di ruoli di questo<br />
tipo porterebbe ad una maggiore col<strong>la</strong>borazione ed una minore competitività<br />
1 Quell’insieme di provvedimenti diagnostici e curativi; cioè , il cui scopo prioritario è <strong>la</strong> salvaguardia dell’operatore da<br />
eventuali problemi medico legali (in seguito a possibili denunce) perdendo di vista <strong>la</strong> scelta terapeutica più indicata.