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la gravidanza e la perdita - Associazione Andria

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Purtroppo accade con sempre maggiore frequenza che le donne si presentino al<br />

pronto soccorso in epoca precocissima, anche in presenza di una minima <strong>perdita</strong><br />

di sangue, e quindi in assenza di rischio materno, spesso consigliate dal proprio<br />

medico o dallo specialista: è questo un esempio paradigmatico di inappropriatezza<br />

dell'uso del<strong>la</strong> tecnologia, in quanto, in assenza di fattori di rischio specifico, una<br />

ecografia molto precoce nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi rischia di essere inconclusiva<br />

e di iniziare una spirale di controlli inutili, costosi e sostanzialmente dannosi, in<br />

quanto non faranno altro che aumentare l'al<strong>la</strong>rme e l'ansietà del<strong>la</strong> paziente.<br />

Se infatti non viene evidenziato l'embrione verranno probabilmente prescritti<br />

controlli seriati di HCG ematico, ulteriori controlli ecografici, se non addiruttura<br />

un ricovero, che risulterà nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi del tutto improprio.<br />

Il problema è che l’ansia del<strong>la</strong> paziente, per una sorta di atavico terrore nei<br />

confronti del sanguinamento genitale, ma anche per l'incapacità propria dei nostri<br />

tempi di accettare il dubbio e l'inevitabilità di certi eventi, e <strong>la</strong> difficoltà del medico<br />

a confrontarsi con il fallimento e <strong>la</strong> propria impotenza, portano al<strong>la</strong> fine ad una<br />

inutile scorciatoia, individuando nell’ospedale il luogo dove si possono trovare<br />

maggiori garanzie.<br />

In realtà assumendosi qualche responsabilità in più, e cercando di<br />

dedicare un po’ di tempo a fornire informazioni corrette, sia alle<br />

donne che ai medici di base, sarebbe forse possibile evitare in molti<br />

casi il ricorso al ricovero, con notevole riduzione di costi e vantaggi per<br />

le donne e per <strong>la</strong> società tutta.<br />

In altri paesi, viene raccomandata l'istituzione di unità specifiche per le<br />

problematiche delle gravidanze precoci, con personale addestrato all'uso degli US<br />

ma anche preparato ad ascoltare i problemi psicologici e ad affrontare le sequele<br />

a distanza che un aborto può comportare (raccomandazione di tipo C ). Inoltre (<br />

ad es in UK) sono generalmente i medici di famiglia quelli che consigliano <strong>la</strong><br />

donna se sia o meno necessario rivolgersi a queste strutture. In tal modo sono<br />

state ridotte le giornate di ricovero di circa 2/3.<br />

Probabilmente è tempo che anche da noi vengano prese in considerazione possibili<br />

alternative ad una gestione che risulta in gran parte del tutto irrazionale.<br />

ALCUNI DATI E ALCUNE CONSIDERAZIONI<br />

Negli ultimi anni, in molti paesi industrializzati ,il fenomeno dell'abortività<br />

spontanea è in aumento: i dati ISTAT, ci mostrano anche per il nostro Paese<br />

questa tendenza.<br />

Dal 1982 al 1999 siamo passati da 55198 a 68540 aborti spontanei ( +<br />

24.2%), mentre i nati vivi si sono ridotti nello stesso periodo da 619097 a<br />

523463 ( - 15.5%).<br />

Il determinante principale è rappresentato senza dubbio dall'aumento dell'età<br />

materna: in effetti è ben dimostrato come siano le anomalie cromosomiche <strong>la</strong><br />

principale causa d'aborto, e come queste crescano con l'età materna,<br />

esponenzialmente da 35 anni in poi.<br />

Tra 40 e 45 anni si calco<strong>la</strong> che siano il 50% le gravidanze che esitano in<br />

aborto. Uno studio su donne sottoposte ad induzione dell'ovu<strong>la</strong>zione per<br />

sterilità condotto da Smith e Buyalos dimostra un tasso di aborti spontanei,

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