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Il Chimico Italiano - Consiglio Nazionale dei Chimici

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<strong>Il</strong> <strong>Chimico</strong> <strong>Italiano</strong> • n. 5-6 • ott/nov/dic 2006<br />

stiche: 1) essere il prodotto di un fenomeno<br />

biochimico specificatamente correlato<br />

alla presenza o al metabolismo<br />

dell’alcol; 2) essere dipendente dal consumo<br />

di alcol; 3) essere abbastanza sensibile<br />

da permettere una valutazione <strong>dei</strong><br />

livelli di consumo alcolico minimi che si<br />

associano a danni fisici e psichici; 4) essere<br />

caratterizzato da una cinetica di eliminazione<br />

ben nota cioè avere un tempo di<br />

dimezzamento definito e relativamente<br />

breve in modo da poter monitorare l’astinenza.<br />

Nessuno <strong>dei</strong> marcatori classici<br />

(Volume corpuscolare medio, Gamma-<br />

Glutamil-Transpeptidasi, Transaminasi)<br />

possiede tutte queste caratteristiche. In<br />

questi ultimi anni ha suscitato molto<br />

interesse l’introduzione nella diagnostica<br />

biochimica di un nuovo marcatore più<br />

specifico: la transferrina desialata nota<br />

con l’acronimo CDT (Carbohydrate<br />

Deficient Transferrin).<br />

» Prevenzione e Terapia<br />

Nell’alcolismo cronico risulta molto<br />

importante la prevenzione attuata attraverso<br />

i consigli preventivi specialmente<br />

nelle persone a rischio, attraverso<br />

le campagne di educazione sanitaria.<br />

I trattamenti di disintossicazione possono<br />

richiedere il ricovero in reparti ospedalieri<br />

specializzati dove possono essere<br />

somministrati farmaci per evitare i<br />

sintomi dell’astinenza. Dopo la disintossicazione,<br />

spesso sono necessarie forme<br />

di terapia di gruppo o di psicoterapia,<br />

per risolvere i problemi sottostanti.<br />

Queste terapie possono essere supportate<br />

da farmaci quali il Disulfiram.<br />

DAGLI ISCRITTI« 13<br />

<strong>Il</strong> trattamento deve inoltre includere<br />

una terapia nutrizionale di supporto.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Decreto legislativo 27/01/1992 n. 109<br />

Koike H., Iijima M., Sugiura M., Mori K., Hattori N., Ito<br />

H. “Alcoholic neuropathy is clinicopathologically<br />

distinct from thiamine- deficiency neuropathy” –<br />

Ann. Neurol., vol. 54 (2003), p. 19-29<br />

Nanji A.A., Su G.L., Laposata M., French S.W.<br />

“Pathogenesis of alcoholic liver disease recent<br />

advances” - Alcohol Clin Exp Res. Vol. 26 (2002), p.<br />

731-736<br />

Nuovo Codice della Strada e successive modifiche<br />

con il D.L. n. 151/2003<br />

Suh J.J., Pettinati H.M., Kampman K.M., O’Brien C.P.<br />

“The status of disulfiram: a half of a century later” –<br />

J. Clin. Psychopharmacol., vol.26 (2006), p. 290-302.<br />

WHO EAAP 2000-2005 - European Alcohol Action<br />

Plan 2000-2005<br />

www.wikipedia.it<br />

DAGLI ISCRITTI«<br />

Sicurezza ed informazione<br />

di LUIGI CAMPANELLA<br />

La valutazione della sicurezza e del<br />

rischio sono certamente fra i traguardi<br />

che con sempre maggiore frequenza<br />

la comunità scientifica si pone,<br />

anche su richiesta pressante della società<br />

civile. Sono così nel tempo stati pubblicati<br />

numerosi studi finalizzati alla<br />

individuazione di marker ed indici di<br />

sicurezza e rischio e basati su misure di<br />

composizione e di effetto su sistemi di<br />

riferimento. Un sistema alternativo che<br />

viene però talora adottato è basato sull’approccio<br />

caso per caso. Ricercatori e<br />

scienziati mettono insieme tutte le<br />

informazioni che hanno sul composto<br />

considerato e danno un giudizio sul probabile<br />

livello di tossicità che ne deriva.<br />

Negli stadi iniziali l’informazione disponibile<br />

può essere limitata alla conoscenza<br />

della struttura del composto,<br />

della sua occorrenza in natura e a qual<br />

è l’esposizione umana ad esso. Per alcuni<br />

chemicals possono essere disponibili<br />

soltanto limitati dati di tossicità. In tal<br />

caso la prima scelta riguarda gli ulteriori<br />

dati da acquisire. Idealmente per una<br />

completa valutazione del rischio umano<br />

sono necessari numerosi test:<br />

• Tossicità subcronica che rivela gli effetti<br />

nocivi sulla struttura e sulla funzione<br />

del corpo umano seguendo esposizioni<br />

ripetute quotidianamente fino al<br />

10% totali del tempo della vita.<br />

• Tossicità cronica che rivela gli effetti<br />

nocivi quando l’esposizione è per una<br />

parte sostanziale della vita.<br />

• Cancerogenità che rivela il cancro.<br />

• Genotossicità che rivela il danno al<br />

materiale genetico interno alle cellule<br />

(DNA).<br />

• Tossicità riproduttiva che rivela gli effetti<br />

nocivi sulla fertilità e riproduzione.<br />

• Tossicità dello sviluppo che rivela gli<br />

oggetti nocivi per embrioni e feti.<br />

• Immunotossicità che rivela gli effetti<br />

nocivi sul sistema immunitario.<br />

• Neurotossicità che rivela gli effetti<br />

nocivi sul sistema nervoso e sul comportamento.<br />

Questi test dovrebbero rivelare ogni<br />

effetto nocivo su celle, organi, tessuti,<br />

fluidi risultanti da un’esposizione a<br />

breve ed una a lungo termine.<br />

I test dovrebbero prevedere campioni<br />

di ogni tipo di fascia di età e di attività,<br />

ivi comprese le donne in attesa di partorire<br />

e i neonati.<br />

Dovrebbero essere osservate le influenze<br />

sulla fertilità maschile e femminile,<br />

sulla riproduzione, sullo sviluppo embrionale<br />

e fetale, sulla crescita e post<br />

natale. Se durante questi test vengono<br />

rivelati effetti su particolari sistemi e<br />

attività del corpo umano, come il sistema<br />

immunitario o quello nervoso centrale,<br />

si rendono necessari esami integrativi<br />

focalizzati su questi test. Ogni<br />

conoscenza degli effetti <strong>dei</strong> chemicals<br />

sull’essere umano è il risultato delle<br />

interazioni fra geni, fattori nutrizionali,<br />

malattia in quanto questi possono sensibilizzare<br />

il singolo individuo rispetto<br />

agli effetti nocivi di una data esposizione.<br />

Nel prossimo futuro la dieta sarà un<br />

prezioso antidoto contro i rischi da<br />

esposizione a particolari sostanze, in<br />

quanto con essa opportunamente scelta,<br />

si potranno ridurre i danni.<br />

In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale su “<strong>Il</strong> <strong>Chimico</strong> <strong>Italiano</strong>” il presente articolo è stato ricevuto il 13 ottobre 2006 ed<br />

è stato accettato per la pubblicazione il 24 novembre 2006

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