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Il Chimico Italiano - Consiglio Nazionale dei Chimici

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16 » DAGLI ISCRITTI<br />

<strong>Il</strong> <strong>Chimico</strong> <strong>Italiano</strong> • n. 5-6 • ott/nov/dic 2006<br />

kers chimici specifici che consentano di<br />

pesare i contributi che ciascuna di queste<br />

apporta all’immissione sul territorio.<br />

Simili eventualità possono essere risolte<br />

tramite l’impiego di analizzatori sensoriali<br />

strumentali, dispositivi di nuova<br />

generazione che simulano il comportamento<br />

del naso umano e forniscono<br />

l’impronta elettronica dell’odore. Le<br />

impronte elettroniche come quelle<br />

digitali caratterizzano univocamente<br />

l’aria misurata.<br />

<strong>Il</strong> naso elettronico, come è volgarmente<br />

chiamato l’analizzatore sensoriale, è<br />

una matrice di sensori di tipo elettrochimico<br />

che provvede alla simulazione<br />

elettronica e matematica <strong>dei</strong> tre stadi<br />

del processo fisiologico di percezione,<br />

utilizzando matrici di sensori per il rilevamento<br />

e metodi di elaborazione <strong>dei</strong><br />

dati acquisiti (analisi statistica multivariata,<br />

ANN) per il riconoscimento e classificazione<br />

dell’odore. <strong>Il</strong> naso elettronico<br />

nella fase di apprendimento acquisisce<br />

l’impronta olfattiva delle diverse<br />

sorgenti emissive sotto forma di matrice<br />

numerica. Successivamente, è installato<br />

in campo per monitorare in continuo<br />

la ricaduta al suolo e l’evoluzione<br />

dell’emissione odorosa. Attraverso il<br />

confronto delle impronte elettroniche,<br />

è possibile risalire alla fonte dell’emissione<br />

e calcolare la persistenza dell’odore<br />

presso le aree sensibili (centri abitati)<br />

in termini di tempo e concentrazione.<br />

Infatti, anche se la misura di concentrazione<br />

e affidata all’olfattometria,<br />

attraverso una specifica taratura eseguita<br />

preventivamente, è possibile insegnare<br />

al naso elettronico come fornire<br />

dati di odore direttamente in UO/m 3 .<br />

L’analisi tramite analizzatore sensoriale<br />

costituisce tecnicamente una via di<br />

mezzo tra il metodo analitico e quello<br />

olfattometrico. Come l’analisi chimica,<br />

possiede il vantaggio di essere una<br />

misura completamente strumentale,<br />

allo stesso tempo simula il comportamento<br />

del naso umano nella dinamica<br />

meccanica ed in quella di elaborazione.<br />

Come il naso biologico può funzionare<br />

in continuo e con una opportuna fase<br />

di apprendimento e taratura può riconoscere<br />

e classificare gli odori per provenienza<br />

e concentrazione.<br />

In sintesi le tre tecniche di analisi degli<br />

odori consentono di ottenere informazioni<br />

diverse e complementari sulla<br />

matrice analizzata:<br />

• Analisi chimica: composizione e quantificazione<br />

componenti d’impatto;<br />

• Analisi sensoriale strumentale: caratterizzazione,<br />

discriminazione e persistenza;<br />

• Analisi olfattometrica: concentrazione<br />

(OU/m 3 ) e intensità.<br />

L’applicazione integrata <strong>dei</strong> tre metodi<br />

esposti consente di fornire risposte<br />

scientifiche al problema del monitoraggio<br />

dell’odore.<br />

» Obiettivi del<br />

monitoraggio ambientale<br />

Sebbene le molestie olfattive non<br />

siano in genere pregiudizievoli per la<br />

salute perchè legate ad un insofferenza<br />

sensoriale piuttosto che ad un pericolo<br />

immediato, si configurano come un fattore<br />

di stress psicofisico per i soggetti<br />

esposti e come un “indicatore di situazione<br />

non salubre”, diventando spesso<br />

un elemento di conflitto sia nel caso di<br />

impianti esistenti, sia nella scelta del<br />

sito di localizzazione di nuovi impianti<br />

depurativi e produttivi.<br />

<strong>Il</strong> monitoraggio ambientale dell’odore<br />

si propone di affrontare e risolvere le<br />

seguenti questioni:<br />

• Individuare la o le sorgenti;<br />

• Stabilire l’effettiva entità della molestia<br />

in termini di persistenza, concentrazione.<br />

La presenza di un odore è spesso subdola<br />

perchè non è chiara la sua provenienza,<br />

si avverte nell’aria per periodi e<br />

condizioni del tutto variabili, senza che<br />

se ne possa stabilire la natura.<br />

Le manifestazioni odorose sono spesso<br />

legate ad eventi occasionali, non riproducibili,<br />

come perdite da serbatoi, versamenti<br />

accidentali (poche gocce di<br />

acrilato di etile sono avvertibili a qualche<br />

chilometro di distanza), fughe di<br />

gas o vapori, in condizioni di fuori servizio<br />

o di funzionamento ordinario che<br />

non si ripetono sempre nello stesso<br />

modo, sia in dipendenza dall’uso di<br />

particolari materie prime, additivi o<br />

reagenti, che a causa della regolazione<br />

di fattori come temperatura e pressione,<br />

in grado di provocare la formazione<br />

di nuove molecole odorigene.<br />

In questa situazione diviene quasi<br />

impossibile programmare il campionamento<br />

dell’aria durante la manifestazione<br />

odorosa. La soluzione proposta<br />

prevede prima di tutto l’installazione in<br />

loco di una centralina meteo. Si studia il<br />

territorio e si individuano le realtà produttive<br />

o di stoccaggio potenzialmente<br />

responsabili. Solitamente si effettuano<br />

<strong>dei</strong> test sulla popolazione nelle unità abitative<br />

interessate, per raccogliere informazioni<br />

sui tempi e modi delle manifestazioni<br />

odorose.<br />

Se le informazioni raccolte sono sufficienti<br />

si programma un primo ciclo di<br />

campionamenti puntuali sulle emissioni.<br />

I campioni sono sottoposti al naso<br />

elettronico e permettono di costruire la<br />

mappa territoriale delle emissioni.<br />

Dalle segnalazioni raccolte e dalle informazioni<br />

meteoclimatiche si individua il<br />

punto ove esiste la maggiore probabilità<br />

che si manifesti la molestia e vi si installa<br />

il naso elettronico per 5-10 giorni.<br />

Dai dati raccolti si estrapolano le<br />

impronte relative ai picchi di immissione<br />

e si confrontano con le impronte<br />

delle emissioni. L’analizzatore sensoriale<br />

fornisce la percentuale di similitudine<br />

dell’aria odorosa ricaduta al suolo<br />

con le impronte delle emissioni.<br />

Individuata l’emissione potenzialmente<br />

responsabile si procede alle analisi<br />

chimiche di caratterizzazione per stabilire<br />

l’effettivo potenziale osmogeno<br />

dell’emissione.<br />

Contemporaneamente in base ai tracciati<br />

del monitoraggio in continuo si<br />

studia il regime delle manifestazioni<br />

odorose per scegliere la tempistica <strong>dei</strong><br />

campionamenti puntuali da sottoporre<br />

all’analisi olfattometrica e chimica.<br />

L’analisi chimica sull’emissioni e sui<br />

campioni prelevati nel punto di manifestazione<br />

permette un ulteriore riscontro<br />

riguardo alla provenienza e alla<br />

responsabilità della molestia. Alla fine, si<br />

dispone <strong>dei</strong> dati di concentrazione, provenienza<br />

e persistenza dell’odore.<br />

<strong>Il</strong> lavoro svolto consente di chiarire<br />

quale sia il carico odoroso che ricade<br />

sui centri abitati in termini di concentrazione<br />

(UO/m 3 ) e di persistenza.<br />

Questi due parametri sono sufficienti per<br />

determinare l’entità della molestia a prescindere<br />

dalla sgradevolezza dell’odore.<br />

La sgradevolezza di un odore, eventualmente<br />

valutabile tramite olfattometria<br />

(Tono edonico), rimane nella sfera della<br />

soggettività tipica del senso dell’odore<br />

perchè va al di la della questione percettiva<br />

(Dose), sconfinando nella pura<br />

interpretazione e quindi nella fase<br />

emotiva all’odore (Risposta).<br />

E noto a tutti che anche un buon odore<br />

diviene molestia olfattiva nel caso in<br />

cui superi valori di concentrazione e<br />

persistenza specifici.<br />

Concentrazione e persistenza di un<br />

odore sono gli unici parametri oggettivi<br />

che permettono di quantificare la molestia<br />

di una manifestazione osmogena.<br />

Purtroppo solo alcuni paesi europei e<br />

pochissime regioni italiane hanno fissato<br />

<strong>dei</strong> limiti di concentrazione e persistenza<br />

che delineano il confine tra<br />

odori e molestie.<br />

» L’odore e la nuova<br />

frontiera della<br />

conciliazione ambientale<br />

Una trattazione legislativa accurata sul

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