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REmANDO... RImANDO E’ stato un giudizio unanime quello del Consiglio Direttivo dell’ANAC che ha votato il testo di Diletta Zanin (Sisport Fiat), vincitore del concorso “Remando...Rimando”, istituito quest’anno per la prima volta in occasione del Festival dei Giovani. Uno scritto pulito e toccante che ha impressionato favorevolmente la giuria, che ha assegnato la palma della miglior produzione letteraria a PURA PASSIONE SPORTIVA dell’atleta torinese: un buono da 150 euro da spendersi presso le Librerie Feltrinelli. A ritirare il premio in quel di Terni, in occasione della Conferenza Nazionale Allenatori di sabato e domenica scorsi, coach Massimo Prandini. A Diletta, alla sua famiglia ed a tutta la Sisport, le congratulazioni da parte dell’ANAC. PURA PASSIONE SPORTIVA Una gelida mattina invernale, timido sole ed una leggera nebbiolina aleggia sul fiume. Il legno ghiacciato del pontile scricchiola sotto i miei piedi… Intirizzita preparo la mia barca per l’uscita. Mi allontano dal pontile e per qualche istante mi lascio cullare dalla lieve corrente del fiume. Scorro con lo sguardo la riva sinistra, imbiancata dalla galaverna. Mi muovo e prendo il ritmo della remata… un’ondata di calore pervade il mio corpo dalla punta dei piedi alle gote. Certo lo sforzo che uno sport come il nostro richiede è notevole ma, ciò che mi ha portata qui in una mattina come questa è un sentimento. Quel travolgente sentimento che ti entra dentro e, come un virus ti colonizza il cuore per sempre: la pura passione sportiva. Al mio, di cuore, 12 è successo da più di quattro anni, durante i quali ho sfidato, faticato, gioito, sofferto… Ho incontrato un’amica sincera, atleta di questa disciplina, da sempre una delle persone più importanti della mia vita e un amico, anche lui canottiere, che mi ha dato un consiglio utile per crescere. Ho conosciuto giovani allenatrici ed allenatori disposti a dividersi fra lavoro, studio, famiglia per dedicare, a noi ragazzini, molto più del tempo dovuto, sfidando rigidi inverni e roventi estati. Ho condiviso spensierati momenti di svago con vere compagne di barca e, con loro ho sudato, festeggiato, ansimato per una gara finita sul fil di lana… Ho avuto la fortuna, in una bella mattina d`estate, sul mio fiume Po, di ricevere un insegnamento prezioso, custodito in poche semplici parole: “quando sentirai quel pezzo di legno sotto di te, diventare un tutt’uno con il tuo corpo, allora nulla e nessuno potrà fermarti...”. Questo, a me, non è ancora accaduto ma, per tutto ciò che questo sport duro e nobile mi ha donato, credo continuerò a provarci, forse fino allo sfinimento. In bocca al lupo a tutti i veri cuori sportivi.
pROtOCOLLI INtERNAzIONALI di Maurizio Ustolin Una delle iniziative che più mi stava a cuore, ai tempi in cui collaboravo con le squadre nazionali, erano i protocolli internazionali, che la nostra Federcanottaggio siglava con Federazioni di altri Paesi. Per gli junior ad esempio, la regata internazionale di Brno in Cecoslovacchia (ora Repubblica Ceca), era, per il valore della manifestazione, a cui partecipavano molte nazioni europee, con i paesi dell’est al gran completo, e per la data in cui si disputava (sempre fine maggio), un punto fermo nel corso della valutazione prima del maxi raduno di giugno/luglio a Piediluco prima del mondiale. Si trattava di una interessante esperienza, che poi sperimentai anche coni miei equipaggi societari. I cecoslovacchi, grazie a questo protocollo, venivano al Memorial d’Aloja a ricambiare la visita. A lungo ricevetti mesi prima il bando di regata per questa classica per il gruppo juniores e ragazzi, complice l’amico Stoklas Frantisek ed il lungimirante Ivo Klemes. Vista la distanza non proprio proibitiva (passato il confine austriaco saranno un centinaio di km), che all’epoca si percorrevano con un semplicissimo pullman (rigorosamente Kassbohrer Setra). Mi ricordo le soste interminabili al confine, con i controlli documenti, l’accoglienza davvero amichevole dei locali, con amicizie che poi durarono negli anni, il divertimento a gareggiare all’estero per i ragazzi, la location splendida, e poi tante altre cose…E riguardando il bando di gara del 2012, i costi delle sistemazioni alberghiere, sempre vicine al campo di gara, vanno dai 45 ai 65 euro a testa per la pensione completa. 13 Un altro campo di gara che ha sempre cercato di attirare l’attenzione del canottaggio italiano (come di quello internazionale), è quello di Zagabria (Croazia): un campo importante, visto che vi sono stati disputate manifestazioni internazionali di alto livello, dai mondiali under 23, a quelli per le specialità non olimpiche, a quelli juniores. Una città, Zagabria, alla pari di molte altre capitali europee, ed un bacino remiero con i fiocchi. Anche in questo caso, sistemazioni più che dignitose ed economiche, e spesso una concorrenza di tutto rispetto. Il factotum dell’organizzazione, Srecko Suk, più di una volta ha dato da intendere che avrebbe ospitato molto volentieri equipaggi italiani ai Croatia open. Ed infine, il classicissimo lago di Bled (Slovenia), sul quale è inutile sprecare parole, perché rappresenta uno dei più bei laghi d’Europa, e dopo le qualificazioni olimpiche 2011, si è ulteriormente fatto conoscere dal mondo intero. Anche in questo caso, Stanko Sljuinik, dapprima segretario generale della Slovenia, ora dirigente societario del primo club sloveno, non ha mai nascosto di apprezzare la presenza degli azzurri, per i quali in passato erano riservate sistemazioni alberghiere d’eccellenza (credo) a titolo gratuito. Tutto questo per dire come è possibile, con impegno economico davvero modesto, far fare ai nostri ragazzi e ragazze di tutte le categorie, un’indispensabile esperienza internazionale. Ma aldilà del mero aspetto agonistico, progredire nella conoscenza e ne gli scambi culturali, aspetti che contribuiscono ad arricchire e far maturare i nostri atleti.
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