i quaderni de la voce dell'anac 10 - Associazione Nazionale ...

motivazione alla pratica sportiva” di Buonamano,
Cei e Mussino che individua in alcune
macro aree le principali motivazioni che
spingono, invece, un giovane a fare sport.
Vediamo insieme alcuni di questi aspetti.
RIUSCITA / STATUS (desiderio di vincere,
essere popolari, fare qualcosa in cui si è
capaci, ricevere premi, ecc.);
SQUADRA (far parte di una squadra);
SPENDERE ENERGIE (fare esercizio, scaricare
le tensioni, ecc.);
FORMA FISICA (fare esercizio, sentirsi in
forma);
RINFORZI ESTRINSECI (genitori, amici, allenatori);
SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLE
ABILITA’ SPORTIVE;
AMICIZIA (stare con gli amici, farsene di
nuovi);
DIVERTIMENTO (piacere tratto all’azione,
eccitazione, ecc.);
Nella tabella che segue riporto le differenze
che caratterizzano le motivazioni in funzione
dell’età vedi tabella al piede di pagina)
3) Quali sono i possibili sintomi del disagio?
ETÀ
INFANZIA
ADOLESCENZA
TARDA ADOLESCENZA
DALLA GIOVINEZZA
A TUTTA L’ETÀ ADULTA
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Partendo dal presupposto che nei giovani
l’identità di atleta coincide con l’identità della
persona, un atleta insoddisfatto genera una
persona infelice. La mancanza di percezione
di efficacia corrisponde a manifestazioni di
disagio che, può assumere diverse forme:
segni di insicurezza e sentimenti di svalutazione,
stati di grande affaticamento fisico e
mentale, manifestazioni d’ansia, comportamenti
provocatori e-o antisociali fino a veri e
propri cali dell’umore.
4) Cosa scatta nella testa di un/a giovane
per arrivare a lasciare uno sport?
A questa domanda rispondo ricollegandomi
a quanto già detto nel secondo punto, aggiungendo
solamente un grafico “ansia -
noia - apatia – flow (divertimento)” creato da
Csikszentmihalyi nel 1975, utile a far comprendere
meglio il tutto.
Queste situazioni come vengono vissute
dai genitori? Ma, soprattutto, come
possono aiutare i propri figli?
È semplice! Cercando di essere “invisibilmente”
presenti. È importante che i ragazzi
imparino ad affrontare le criticità e a sviluppare
il proprio senso di responsabilità. Un
buon genitore è attento all’ambiente che
sceglie per il proprio figlio, supervisiona le
sue attività, lo ascolta e si confronta con lui,
ma gli lascia il giusto spazio di azione.
La colpa, può essere degli allenatori?
Quanto influisce l’ambiente interno
delle società sportive?
Purtroppo, un ambiente caratterizzato da
persone dotate certamente di buona volontà,
ma poco preparate sotto l’aspetto educativo
(lungi da me giudicare la conoscenza
tecnica!) possono fare grandi danni. Ogni
MOTIVAZIONI
RINFORSI ESTRINSECI
(genitori, amici, allenatori)
AMICIZIA
ACQUISIZIONE DI COMPETENZA
DESIDERIO DI GAREGGIARE/
ECCITAMENTO
AMICIZIA
RIUSCITA/STATUS
FORMA FISICA