HIMed - Anno 3, numero 2 - Novembre 2012 - SIOMI
HIMed - Anno 3, numero 2 - Novembre 2012 - SIOMI
HIMed - Anno 3, numero 2 - Novembre 2012 - SIOMI
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
David Reilly<br />
18<br />
I GRANDI PERSONAGGI I GRANDI DELL’OMEOPATIA<br />
PERSONAGGI<br />
David Reilly<br />
Il Glasgow Center for Integrative Medicine<br />
a cura di Tiziana Di Giampietro<br />
E-mail: t.digiampietro@siomi.it<br />
< Dottor Reilly, ci racconti la storia del Glasgow Homeopathic<br />
Hospital, ovvero il vecchio e il nuovo<br />
ospedale.<br />
Il primo ospedale omeopatico risale al 1914, la sua storia<br />
è sul sito. Sono stato lì la prima volta nel 1983. Già da<br />
allora si trattava di un approccio eclettico, con un team<br />
di medici ortodossi che univano il loro approccio generale<br />
all'intera persona con una selezione personalizzata<br />
delle terapie più idonee: convenzionale se indicata o se<br />
espressamente richiesta dal paziente; combinata con<br />
l'omeopatia e/o con altre terapie complementari e stili<br />
di vita adeguati. E' stato quindi un modello per gli<br />
odierni approcci emergenti, Integrati e Integrativi (dirò<br />
più avanti come li distinguo).<br />
Sono stato Direttore dal 1994 al 2004. Ho incoraggiato<br />
due filoni di pensiero: uno di rinnovamento della ricerca<br />
omeopatica e della formazione culturale, e uno più consapevole<br />
che sostenesse il più ampio scopo dell'ospedale.<br />
Così nel 1999, con voto di maggioranza dello staff,<br />
l'ospedale ha preso il secondo nome: “Centro per la cura<br />
Integrativa”. Nel <strong>2012</strong>, lo staff ha scelto di prendere<br />
come primo nome per l'Unità “Centro del Sistema Sanitario<br />
Nazionale per l'assistenza Integrativa”. Questo riflette<br />
una maturazione degli sviluppi del decennio<br />
precedente, quando la leadership aveva riconosciuto che<br />
l'Unità aveva mostrato, nell'approccio alla risoluzione<br />
delle malattie croniche, un rapporto più integrato con i<br />
pazienti con un'ottica che aveva permesso loro di iniziare<br />
a responsabilizzarsi nella cura di sé stessi, di migliorare il<br />
proprio benessere ed infine di migliorare il proprio potenziale<br />
di recupero. “L'incontro terapeutico”, il progetto<br />
di lavoro su cui mi ero concentrato dal 2004, facendo<br />
della stessa consultazione una terapia ed enfatizzando<br />
l'intervento medico, è stato sperimentalmente allargato<br />
a lavoro di gruppo.<br />
I programmi WEL (Learning Enhancement Wellness -<br />
Accrescimento culturale del Benessere) sono stati attentamente<br />
valutati e sviluppati e attualmente sono in fase<br />
di sperimentazione nelle unità di cure primarie e sono<br />
stati inseriti nei programmi di benessere del personale di<br />
tre Aziende Sanitarie in Scozia. Il metodo si sta dimostrando<br />
estremamente efficace per le persone con malattie<br />
croniche, sofferenti e sotto stress.<br />
< L'ospedale è molto bello, chi ci ha lavorato per realizzare<br />
la struttura e il giardino?<br />
Analizzando vari modelli nel mondo ho cercato di realizzare<br />
un piccolo esempio di come dovesse essere un ambiente<br />
dove poter guarire. Ho guidato un team di<br />
progettazione che includeva gli architetti Macmom e la<br />
nota artista Jane Kelly. Il costo della struttura per metro<br />
quadrato è lo stesso di un normale ospedale, ma il tempo<br />
e lo sforzo dedicati hanno prodotto un risultato ottimale.<br />
Alcune immagini e più informazioni di questo progetto<br />
sono disponibili sul sito www.ghh.info.<br />
< Se non sbaglio, il Glasgow è l'unico ospedale del<br />
Regno Unito dove è possibile ricoverare i pazienti.<br />
Quanti posti letto avete e per quali patologie ricoverate?<br />
Negli ultimi due anni dopo una revisione importante del<br />
servizio, lo staff ha sviluppato e trasformato l'unità secondo<br />
un modello integrativo e ha ridisegnato l'ospedale<br />
cambiando il suo precedente indirizzo di ricerca con programmi<br />
di auto-gestione e auto-cura. Sono stati ridotti<br />
da 7 a 5 i giorni di degenza e a 7 il <strong>numero</strong> dei ricoverati.<br />
Sono nati altri ambulatori specialistici per gruppi di malati<br />
di cancro e depressione, ed é stato inoltre insegnato<br />
l'MBCT (riempimento della mente, basato sulla terapia<br />
cognitiva) a partire dal 2005.<br />
< Chi paga le visite e i ricoveri?<br />
Tutti i servizi sono a carico del Servizio Nazionale Sanitario<br />
scozzese.<br />
< In quali patologie, secondo la vostra esperienza, è<br />
più utile l'omeopatia?<br />
Nella mia professione mi sono specializzato in un particolare<br />
settore; altri medici che hanno utilizzato unicamente<br />
il percorso omeopatico saranno in grado di<br />
rispondere su questo molto meglio di me. Io sono un<br />
medico consulente nella cura Integrativa, focalizzata sulla<br />
persona e finalizzata all'approccio di soggetti affetti da<br />
patologie complesse e croniche. Questo comporta il passaggio<br />
da un modello prescrittivo alla demedicalizzazione<br />
e ad una terapia che porti l'individuo verso l'auto stimolazione<br />
di capacità curative interiori. Nel mio ruolo devo<br />
prendere in considerazione ogni forma di terapia medica.<br />
Nei primi anni ho esaminato l'omeopatia per testare se<br />
fosse efficace e dopo averlo provato, ho verificato se potesse<br />
avere un ruolo nel mio campo. Ho realizzato che<br />
avrebbe potuto essere d'aiuto soprattutto per i blocchi<br />
emotivi che compromettono il benessere delle persone.<br />
Ho creato inoltre un nuovo modello di formazione<br />
omeopatica per i medici di base del quale ho potuto verificare<br />
l'efficacia nei casi di primo soccorso, nei traumi<br />
e negli altri tipi di pronto intervento.<br />
HOMEOPATHY AND INTEGRATED MEDICINE | novembre <strong>2012</strong> | vol. 3 | n. 2