HIMed - Anno 3, numero 2 - Novembre 2012 - SIOMI
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L’OMEOPATIA RACCONTATA<br />
madre di Annarella, Donata Zerbin, donna molto religiosa<br />
e contraria all’aborto. A quel punto, convinta di<br />
godermi un bello spettacolo, fatto di minacce e di urla,<br />
ho lasciato che Annarella prendesse posto in uno degli<br />
scompartimenti del treno e, di nascosto da lei, mi sono<br />
seduta in quello accanto.<br />
Giretti: - Se lei era così vicina, perché non è riuscita a vedere<br />
l’assassino?<br />
Ermenegilda arrossì, poi si soffiò ancora il naso e maledisse<br />
la sua sinusite. - In quel momento mi scappava la<br />
pipì e sono andata in toilette. Quando il treno si è fermato<br />
ho visto qualcuno uscire dallo scompartimento nel<br />
quale si trovava Annarella ma in quel momento c’era<br />
buio e non sono riuscita a capire chi fosse.<br />
Ortensia Pecca le guardò le manette ai polsi. - Se non è<br />
l’omicida, perché è stata arrestata?<br />
Giretti: - E’stata fermata perché trovata accanto alla valigia<br />
aperta di Annarella con ventimila euro in mano.<br />
- Avrei tenuto solo i cinquemila euro che lei mi doveva.<br />
- spiegò Ermenegilda. - Quando il treno frenò bruscamente<br />
e ci furono alcuni minuti di buio, io uscii dal<br />
bagno e, passando davanti allo scompartimento di Annarella,<br />
vidi che era vuoto. Sul sedile c’era la sua valigia<br />
aperta: nascosti in una tasca laterale ho trovato i soldi.<br />
A mani giunte s’inginocchiò davanti al magistrato. - Però<br />
vi giuro che non sono stata io ad ucciderla. E’ stata sicuramente<br />
uccisa dalla persona che ho visto uscire poiché<br />
quando io sono entrata, Annarella era già scomparsa.<br />
- Si alzi per favore e attenda fuori – ordinò Giretti.<br />
Mentre la donna usciva, lui guardando dal lato opposto,<br />
verso il finestrino, aggiunse quasi sottovoce: - Suvvia, Ermenegilda<br />
sia sincera: era innamorata di Annarella, vero?<br />
La donna strabuzzò gli occhi e sbraitò: - Ma ti gà e moròidi<br />
in testa?<br />
Ad Ortensia Pecca che lo guardava come se fosse un<br />
alieno, Giretti suggerì: - Adesso interroghiamo gli altri<br />
sospettati!<br />
Ortensia Pecca brontolò: - Al telefono tu mi hai assicurato<br />
di conoscere il nome del colpevole.<br />
Giretti estrasse un tubulo di Manganum carbonicum.<br />
-Ti ho spiegato che grazie a questo rimedio omeopatico,<br />
trovato in un sacchetto accanto alla valigia aperta di Annarella,<br />
sarei riuscito a rivelarti il nome dell’assassino.<br />
- Spiegati meglio. - lo esortò, con una punta di scetticismo,<br />
il magistrato.<br />
Giretti: - In questo sacchetto ho trovato uno scontrino<br />
con sopra scritto il nome della farmacia che lo ha venduto.<br />
Questa farmacia si trova nello stesso paese di Annarella.<br />
Ho telefonato, tirando giù dal letto la<br />
proprietaria, dottoressa Rosetta Bellin, la quale dopo<br />
avere augurato ogni sorta di male, sia fisico sia psichico,<br />
a me e a tutti i miei discendenti, mi ha confermato di<br />
avere venduto, proprio ieri sera, ad Annarella questo tubulo<br />
omeopatico. La ragazza ha spiegato alla dottoressa<br />
Bellin che Manganum carbonicum serviva per curare i<br />
problemi che affliggevano la persona con la quale aveva<br />
appuntamento sul treno. Quindi noi, per riconoscere<br />
l’assassino, dobbiamo trovare qualcuno che soffra di una<br />
HOMEOPATHY AND INTEGRATED MEDICINE | novembre <strong>2012</strong> | vol. 3 | n. 2<br />
patologia curabile con questo rimedio omeopatico. -<br />
Al magistrato si animò lo sguardo. - Tu credi che chi<br />
aveva appuntamento sul treno con Annarella, cioè la persona<br />
a cui era destinato questo rimedio omeopatico, sia<br />
l’omicida?<br />
- Ne sono sicuro. – confermò Giretti. – Vedo la scena<br />
del delitto come se fossi anch’io presente: Annarella si<br />
gira per prendere il rimedio omeopatico e l’assassino ne<br />
approfitta per mettergli la corda intorno al collo e strangolarla.<br />
L’altoparlante si accese facendo sobbalzare Ortensia<br />
Pecca. - E’ il capotreno che parla. Il dottor Giretti raggiunga<br />
immediatamente la carrozza 5!<br />
Il capotreno era un ometto dai modi bruschi e militareschi.<br />
Gli stessi agenti di polizia mostravano un certo timore<br />
ad avvicinarlo. Disse con tono di voce perentorio:<br />
- Si occupi della signora Donata Zerbin che sta male!<br />
Giretti, rivolto al magistrato Pecca, spiegò: - La madre<br />
di Annarella si è sentita male dopo avere saputo della tragica<br />
morte della figlia.<br />
I due entrarono nello scompartimento. La povera donna<br />
era sdraiata e piangeva. Cercò di rialzare la testa ma non<br />
ci riuscì a causa della tosse insistente. - Oh Signore! -<br />
esclamò. – Se mi alzo la tosse aumenta e rischio di vomitare<br />
anche l’anima.<br />
Distesa, con un cuscino sotto la nuca, la signora Zerbin<br />
stette meglio. Disse, tra lunghi singhiozzi: - Ho adottato<br />
Annarella quando lei aveva sei anni. Per me era insopportabile<br />
l’idea che mia figlia abortisse e sono salita su<br />
questo treno per cercare di dissuaderla dal compiere<br />
un’azione così mostruosa.<br />
Giretti: - Come ha saputo che sua figlia si trovava su questo<br />
treno?<br />
Donata Zerbin: - Mi è arrivato un SMS inviato da un<br />
telefonino sconosciuto: c’era scritto che mia figlia sarebbe<br />
salita su questo treno per andare ad abortire. - Si<br />
soffiò il naso, poi riprese a piangere. Il medico e il magistrato<br />
si alzarono. Prima di uscire dallo scompartimento<br />
Tarcisio, senza girarsi, disse a bassa voce: - Signora Zerbin,<br />
non crede che adottare un figlio sia solo un puro<br />
atto di stupidità? - Ortensia Pecca lo guardò sbalordita,<br />
mentre la donna si limitò ad accennare un triste saluto.<br />
Paolo Pistorin, meglio conosciuto con il nome d’arte di<br />
Pablo Pistor, era un uomo di trentacinque anni, abbronzantissimo,<br />
alto e muscoloso; i lunghi capelli biondi gli<br />
cadevano sulle larghe e possenti spalle. - M-mi è a-arrivato<br />
un S-SMS in cui uno s-sconosciuto mi da-ava appuntamento<br />
su questo tr-reno. S-se non f-fossi venuto<br />
a-avrebbe spiff-ferato la relazione avuta c-con A-annarella<br />
alla m-mia p-promessa sposa. - spiegò Pistor, che<br />
soffriva di una marcata balbuzie e, quando le parole stentavano<br />
ad uscirgli dalla bocca, sul volto gli comparivano<br />
<strong>numero</strong>si tic nervosi.<br />
Giretti: - L’SMS è stato inviato da un telefonino sconosciuto?<br />
Pistor annuì. Giretti gli girò le spalle e mormorò verso<br />
Ortensia: - Andiamocene. Questo pittore fallito a forza<br />
di ticchettare con i muscoli del suo volto mi ha fatto ve-<br />
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