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HIMed - Anno 3, numero 2 - Novembre 2012 - SIOMI

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I GRANDI PERSONAGGI DELL’OMEOPATIA<br />

< Avete verificato che l'integrazione con le altre pratiche<br />

sanitarie migliora l'efficacia delle cure? E per<br />

quali patologie in particolar modo?<br />

Credo che sia un vantaggio avere l'omeopatia e altre terapie<br />

all'interno di un approccio integrativo generale alla<br />

persona e questo vale soprattutto per quei malati con patologie<br />

croniche. Penso anche che questo sia un punto<br />

di forza per gli specialisti omeopati che dovrebbero concentrarsi<br />

esclusivamente su tale modalità di cura, a condizione<br />

che l'approccio più ampio e più olistico al<br />

paziente venga assicurato altrove.<br />

< Ci può dire come sono i rapporti tra l'ospedale e i<br />

medici convenzionali inglesi? Siete riusciti a costruire<br />

collaborazioni con l'ospedale di Glasgow e<br />

con i medici di famiglia del territorio?<br />

Nel Regno Unito vi è stata una caccia alle streghe importante<br />

contro l'omeopatia da parte di un piccolo e ben<br />

coordinato gruppo di scettici, che utilizzano uno stile di<br />

fondamentalismo “ciarlatano”. Questo ha fatto un vero<br />

danno. Le autorità sanitarie hanno iniziato a ritirare i finanziamenti,<br />

e diversi reparti sono stati chiusi. L'Unità<br />

di Glasgow si è trovata in una posizione di forza poiché<br />

nei 20 anni di sviluppo di approcci integrativi si era guadagnata<br />

il rispetto e l'apprezzamento in molti ambienti<br />

con molte persone che si sono rese conto di quanto ricca<br />

e approfondita sia l'attività medica che viene praticata.<br />

Il Dipartimento della Salute del governo scozzese ha riconosciuto<br />

questo accreditandomi come direttore della<br />

Clinica Nazionale per le cure integrative per dare forza<br />

alla recente politica di sviluppo relativa al “Piano di<br />

azione per patologie croniche” e alla loro “Strategia di<br />

Qualità del SSN”. Il fatto che alcuni continuino a pensare<br />

che nell'Unità si facciano solo prescrizioni omeopatiche<br />

rappresenta un rischio continuo in questi tempi<br />

molto difficili.<br />

< Cosa ne pensa del Manifesto per la Medicina Integrata<br />

promosso dalla <strong>SIOMI</strong> e che in Italia ha prodotto<br />

attenzione da parte della più parte del mondo<br />

della medicina convenzionale e quale è la sua personale<br />

idea di Medicina Integrata?<br />

Accolgo con grande favore l'iniziativa e il dialogo che<br />

essa sta producendo. In un editoriale del BMJ 2001 ho<br />

suggerito che un approccio integrato è quello che aumenta<br />

la coscienza interiore di una persona e/o la sua<br />

cura. Questa qualità non è quindi vincolata ad una particolare<br />

terapia, ortodossa o complementare che sia, e infatti<br />

spesso il massimo risultato è stato raggiunto senza<br />

alcuna di esse. Trovo utile adoperare il termine integrato<br />

per fare riferimento alla armoniosa collaborazione di diverse<br />

tecniche terapeutiche e di medici, particolarmente<br />

rilevante da noi, nell'incontro della pratica ortodossa e<br />

CAM. Sembra che alla fine ci stiamo allontanando dell'arroganza<br />

delle prime discussioni, nelle quali le CAM<br />

erano considerate ad un livello superiore rispetto all'olismo,<br />

mentre in realtà si potrebbero applicare in modo<br />

meccanico e interventistico come si fa nell'approccio ortodosso.<br />

HOMEOPATHY AND INTEGRATED MEDICINE | novembre <strong>2012</strong> | vol. 3 | n. 2<br />

< Lei è tra gli omeopati che più hanno contribuito alla<br />

affermazione dell'omeopatia, ricordiamo a tale proposito<br />

i suoi lavori pubblicati su The Lancet negli<br />

anni ottanta. A che punto è oggi la ricerca scientifica<br />

al Glasgow Homoeopathic Hospital?<br />

Ora è una nuova generazione ad esserne responsabile. La<br />

mia ricerca nell'ambito dell'omeopatia ha sviluppato<br />

quattro trial in più di 15 anni, e poi si è indirizzata verso<br />

studi osservazionali e di pratica clinica. Circa 15 anni fa<br />

sono poi tornato all'interrogativo centrale della mia ricerca,<br />

oggi raccolta nella pubblicazione “The Healing<br />

Shift Enquiry Project”. Insieme a un'equipe di persone<br />

di grande talento abbiamo cercato una prospettiva che<br />

emergesse dallo studio delle reazioni umane nel processo<br />

di guarigione. Partendo da quel presupposto, abbiamo<br />

visto come tale conoscenza potesse essere divisa in cinque<br />

fasi: la relazione della persona con la cura di sé, l'incontro<br />

terapeutico diretto col paziente, i programmi di gruppo,<br />

più ampi sistemi di disegno politico e di disegno culturale.<br />

Il lettore potrà trovare informazioni più dettagliate<br />

su www.thehealingshift.org, www.thewel.org e il nostro<br />

progetto su www.afternow.co.uk. g<br />

Giuseppe Ostilio - Ho una piccola paziente di 6 anni affetta da ossiuriasi che dopo<br />

tre trattamenti con Vermox presenta ancora eliminazione di ossiuri; è pallida, talora<br />

alvo diarroico e algie intestinali. Vi ringrazio per l'aiuto.<br />

Luca Santilli - Io da farmacista consiglierei il sale di shussler Natrum phosporicum,<br />

4 compresse tre volte al giorno e Silica, 4 compresse tre volte al giorno... Di solito<br />

sono di grande aiuto.<br />

Marina Beneforti - Io personalmente ho avuto dei buoni risultati trattando mia<br />

nipote con China 9CH, 3 granuli per 3 per almeno 1 mese ed è comunque essenziale<br />

controllare le abitudini di vita collettiva visto che gli ossiuri si prendono la maggior<br />

parte delle volte attraverso giochi (sabbiera). Un'altra attenzione importante è tagliare<br />

bene le unghie al bambino per evitare che si gratti anche senza accorgersene<br />

(di notte). Utile non usare asciugamani e biancheria in comune (possono infestarsi<br />

anche i genitori!). Spero di essere stata utile!!!<br />

Tiziana Di Giampietro - Gli ossiuri, come ogni altro agente infettivo, si impiantano<br />

(e soprattutto recidivano) se le condizioni di terreno sono favorevoli. Le prime barriere<br />

sono i tegumenti (pelle e mucose) che isolano e proteggono gli organi interni,<br />

la seconda barriera i linfonodi che si ipertrofizzano nella risposta di difesa. Se le<br />

barriere si alterano perchè l'alimentazione con proteine allergizzanti (vaccine e<br />

grano) irrita la mucosa intestinale i virus/batteri/parassiti/funghi trovano porte<br />

aperte al loro passaggio e divengono patogeni. Dunque prima di tutto cerca (e rimuovi)<br />

la causa che mantiene il circolo vizioso (correggi la dieta che deve essere<br />

varia, ricca di vegetali e frutta e con una rotazione che evita la sensibilizzazione).<br />

Secondo, cerca il rimedio simile (in genere Sulphur, Psorinum). Terzo, come medicinale<br />

acuto funziona molto bene in tali casi Cina 5CH, tre granuli due volte al giorno<br />

per due o più mesi. Ho personalmente riscontrato che questo farmaco migliora<br />

anche l'asma, probabilmente per l'azione di regolazione dell'intestino, cervello dell'immunità.<br />

Infine i farmaci per un ciclo iniziale: trovo che funzioni meglio il Combantrin.<br />

Teresa De Monte - Concordo con Cina, con Oxiuri 200CH ogni 28 giorni, visto che la<br />

loro replicazione è in questi termini, ma fondamentale la dieta: no dolci e cioccolata,<br />

poca carne, pochi latticini e, importante, iniziare i pasti pranzo e cena con una carota<br />

resca grattuggiata: la carota contiene una sostanza capace di mettere ko i parassiti,<br />

specie gli ossiuri; venendo gustata per prima fa un ottimo servizio al paziente e a noi.<br />

Dalle pagine di OmeopatiaOnline...<br />

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