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HIMed - Anno 3, numero 2 - Novembre 2012 - SIOMI

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QUADERNI DI MEDICINA INTEGRATA<br />

tano possibile fonte di effetti secondari: si pensi agli antiinfiammatori,<br />

agli antibiotici, ai cortisonici, agli stessi<br />

antiemetici solo per citarne alcuni. Va senz'altro rimarcato<br />

il progresso costituito dai fattori di crescita leucocitari<br />

o dall'eritropoietina; se da un lato però questi<br />

preparati hanno evitato eventi patologici a rischio di vita,<br />

dall'altro un uso troppo facile o scorretto nei tempi ha<br />

indotto altri rischi e inconvenienti di vario tipo (distruzione<br />

di leucociti immaturi in circolo, fenomeni tromboembolici<br />

in corso di epo ad esempio, dubbi su una<br />

possibile azione favorente il tumore).<br />

Prendiamo in considerazione i principali problemi che<br />

insorgono in corso di chemioterapia (ci limiteremo ai<br />

principali, senza poter essere esaustivi), e i principali tipi<br />

di aiuto per il paziente, con particolare riferimento ai rimedi<br />

antroposofici e omeopatici. Con qualche citazione<br />

di fitoterapici: esistono, riguardo a quest'ultimo punto,<br />

recenti comunicazioni a congressi oncologici internazionali<br />

importanti, come ASCO o ESMO, che segnalano<br />

efficacia di alcuni di rimedi naturali a dose ponderale riguardo<br />

ad alcuni tipi di problemi.<br />

I sintomi più comuni durante il trattamento possono essere:<br />

< Nausea/vomito<br />

< Stanchezza<br />

< Diarrea<br />

< Stipsi<br />

< Anemia<br />

< Gastrite<br />

< Neuropatia<br />

< Emorragie<br />

< Dermatite<br />

< Dolore<br />

I criteri di una terapia complementare possono essere diversi<br />

e di fatto lo sono nella pratica corrente.<br />

< I rimedi possono essere usati alla maniera dei sintomatici,<br />

e questo avviene nella maggior parte dei casi:<br />

scelta inevitabile, ma credo sia discutibile che questo<br />

esaurisca completamente la nostra prescrizione; per<br />

l'essenza stessa della medicina complementare che,<br />

pur tenendo conto del sintomo e della malattia, va<br />

necessariamente ricondotta e individualizzata verso la<br />

persona malata.<br />

< Possiamo scegliere rimedi in base all'organo colpito<br />

dal processo tumorale o all'organo più suscettibile a<br />

una certa tossicità iatrogena; sappiamo come i chemioterapici<br />

più comuni abbiano tossicità epatica, renale,<br />

neurologica, cardiologica, cutanea, etc.<br />

< Possiamo e dobbiamo considerare l'insieme del processo<br />

patologico tumorale e l'insieme dei processi metabolici<br />

messi in atto dalla terapia: ci attendono<br />

rimedi come immunostimolanti, antiossidanti, alcalinizzanti,<br />

probiotici tanto per dire i più importanti.<br />

< Una volta sistemato tutto questo io direi, a prescrizione<br />

già ultimata, riguardiamo il paziente faccia a<br />

faccia e pensiamolo nell'insieme; forse un rimedio<br />

personale ci viene incontro, un compagno da affiancargli<br />

che appartiene specificamente a lui.<br />

HOMEOPATHY AND INTEGRATED MEDICINE | novembre <strong>2012</strong> | vol. 3 | n. 2<br />

Il campo è vasto e possiamo procedere in questo spazio<br />

in modo esemplificativo.<br />

Un aiuto al sintomo (da malattia e da terapia)<br />

Se pensiamo al primo livello, quello sintomatico, possiamo<br />

schematizzare alcuni dei rimedi più usati, diffusi<br />

sia in campo omeopatico che, con diluizioni in genere<br />

decimali, nella pratica antroposofica. Un importante<br />

contributo può derivare dall'esperienza di Jean Lionel<br />

Bagot, interessante esempio di integrazione all'interno<br />

del centro di radioterapia De La Robertsau di Strasburgo,<br />

autore di interessanti pubblicazioni e di una importante<br />

relazione al convegno “Le malattie tumorali: approccio<br />

multidisciplinare” svoltosi a Roma, Osp. Fatebenefratelli,<br />

nel novembre 2011. Cito a titolo esemplificativo, sulla<br />

base della mia personale esperienza:<br />

< dolori: Aconitum, Belladonna, Arnica, Bryonia, Magnesium<br />

phosphoricum, Aurum metallicum, derivati<br />

di Apis e Formica in antroposofia, soprattutto nei dolori<br />

a componente infiammatoria o neuropatica;<br />

< diarrea: Arsenicum album, Veratrum album, ovviamente<br />

probiotici;<br />

< nausea/vomito: Nux vomica, Ipeca, Ignatia, Cadmium<br />

sulfuricum (da segnalare l'efficacia dello zenzero<br />

in formulazione spray a dosaggio ponderale,<br />

studi presentati in sede ASCO 2011-<strong>2012</strong>);<br />

< stipsi: Hydrastis canadensis, Lycopodium, ma anche<br />

Fragaria vitis (Hepatodoron antroposofico) e derivati<br />

amari;<br />

< parestesie/vertigini: Phosphorus, Lycopodium, Kalium<br />

carbonicum.<br />

Un sintomo particolare può essere considerato la fatigue;<br />

più che un sintomo viene a costituire una vera e propria<br />

condizione, che accompagna la malattia e la terapia. Si<br />

tratta di un elemento così caratterizzante che merita<br />

un'attenzione particolare, e una strategia sicuramente<br />

complessa, come sarà ripreso più avanti.<br />

Un aiuto agli organi<br />

Per quanto riguarda il sostegno all'organo colpito, esistono<br />

diverse possibilità d’intervento: una possibile scelta<br />

sono i preparati d'organo, in genere suis o bovis (di scelta<br />

nei preparati antroposofici). Per quanto riguarda la tradizione<br />

antroposofica, oltre a questo va considerata la<br />

particolare corrispondenza organo-metallo e alcune corrispondenze<br />

col mondo vegetale, che ha portato alla creazione<br />

dei “doron”. Citiamo ad esempio Fragaraia/Vitis<br />

per il fegato, Onopordon/Primula per il cuore, Dulcamara/Lysimachia<br />

per la cute, Aspidium/Salix per l'intestino<br />

oppure l'affinità rene-Equisetum arvensis.<br />

Ritornando alla pregevole sintesi di F. Desiderio del<br />

2010 riguardante più in generale la pratica omeopatica,<br />

nella tabella 1 (alla pagina seguente) viene riportata questa<br />

possibile corrispondenza da lui citata.<br />

ONCOLOGIA<br />

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