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Si muore generalmente perché si è soli o perché si ... - Progetto Melo

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essere portate a termine più rapidamente e in modo più inci<strong>si</strong>vo, dando vita a stabili strutture di<br />

coordinamento tra i diver<strong>si</strong> magistrati.<br />

Il clima nel capoluogo <strong>si</strong>ciliano <strong>è</strong> cambiato: <strong>è</strong> spenta l'euforia degli anni 1984-87, finita la<br />

fioritura dei pentiti, lontano il tempo del pool antimafia, dei proces<strong>si</strong> contro la Cupola istruiti<br />

magistralmente. In questa città impenetrabile e misteriosa, dove il bene e il male <strong>si</strong> esprimono in<br />

modo ugualmente ecces<strong>si</strong>vo, <strong>si</strong> respira un senso di stanchezza, il de<strong>si</strong>derio di ritornare alla<br />

normalità. Mafio<strong>si</strong> regolarmente condannati sono tornati in libertà per questioni procedurali, alcune<br />

facce fin troppo note ricompaiono nei ristoranti più alla moda. Le forze dell'ordine non hanno più lo<br />

smalto di un tempo. I pool di magistrati sono ormai svuotati di potere, il fronte ha smobilitato.<br />

Cosa Nostra dal canto suo ha rinunciato all'apparente immobilità. La pax mafiosa seguita<br />

alle pesanti condanne del maxiprocesso, da un lato, e al dominio dittatoriale dei « Corleone<strong>si</strong> »<br />

sull'organizzazione, dall'altro, non <strong>è</strong> più salda come prima. <strong>Si</strong> moltiplicano i segnali di un progetto<br />

di rivincita delle «famiglie» palermitane per riconquistare l'egemonia perduta nel 1982 a favore<br />

della «famiglia« di Corleone, i Cui capi, latitanti, <strong>si</strong> chiamano Salvatore Riina, Bernardo<br />

Provenzano e Luciano Leggio, quest'ultimo in carcere. La mafia sta attraversando una fase critica:<br />

deve riacquistare credibilità interna e rifar<strong>si</strong> una immagine di facciata, in quanto entrambe<br />

gravemente compromesse.<br />

« Abbiamo poco tempo per sfruttare le conoscenze acqui<strong>si</strong>te, » ripete instancabilmente<br />

Falcone « poco tempo per riprendere il lavoro di gruppo e riaffermare la nostra profes<strong>si</strong>onalità.<br />

Dopodiché, tutto sarà dimenticato, di nuovo scenderà la nebbia. Perché le informazioni invecchiano<br />

e i metodi di lotta devono essere continuamente aggiornati»<br />

L'ho incontrato per la prima volta nel 1984 al tribunale di Palermo, dietro le sue porte blindate,<br />

protetto da un <strong>si</strong>stema di sorveglianza elettronico in funzione ventiquattro ore su ventiquattro.<br />

Rima<strong>si</strong> colpita dalla chiarezza delle sue idee, dal livello delle informazioni in suo possesso, dalla<br />

<strong>si</strong>ncerità del suo impegno antimafia. E da una specie di riserbo metodico: la consapevolezza di<br />

dover stare perennemente in guardia?<br />

La sua enorme capacità di lavoro e la sua abnegazione erano oggetto di ammirazione, a volte<br />

non disgiunta da una certa beffarda ironia. Per undici anni, comunque, <strong>è</strong> vissuto nell'atmosfera<br />

artificiale delle corti di giustizia, delle carceri, degli uffici superprotetti. Non usciva mai, vedeva il<br />

sole soltanto attraverso i finestrini blindati della sua Alfa-Romeo. Davanti alla sua abitazione due<br />

poliziotti montavano la guardia giorno e notte. Alcuni inquilini avevano suggerito in una lettera al<br />

«Giornale di <strong>Si</strong>cilia « di riunire tutti i magistrati che costituivano un rischio per la <strong>si</strong>curezza degli<br />

altri in una specie di fortino, magari una prigione...<br />

Ho rivisto Falcone regolarmente per il « Nouvel Observateur », per un libro 1 e per un film 2<br />

che abbiamo girato con il regista Claude Goretta nel 1987, alla conclu<strong>si</strong>one del maxiprocesso.<br />

L'équipe televi<strong>si</strong>va l'aveva soprannominato Johnny e durante i due me<strong>si</strong> delle riprese aveva<br />

condiviso le misure di <strong>si</strong>curezza applicate dai poliziotti incaricati di proteggerlo: il suo nome non<br />

veniva mai pronunciato nella hall di un albergo o in un ristorante, per non fornire al «nemico «<br />

informazioni involontarie sulla sua persona e i suoi spostamenti. Ma, ciò nonostante, egli costituiva<br />

il nostro principale argomento di conversazione. Quando, alla fine, Johnny ci concesse un'intervista<br />

di quaranta minuti, scoprimmo un uomo diverso, allegro, pieno di humour e di gioia di vivere, che<br />

le difficoltà della vita non avevano reso né inquieto né angosciato. Un <strong>si</strong>ciliano illuminista, da<br />

«Secolo dei lumi», così diverso dal secolo di follia in cui viviamo. Uomo estremamente schivo, che<br />

evitava come la peste gli argomenti personali nel corso della conversazione.<br />

A poco a poco, ho imparato anch'io a esprimermi in una specie di linguaggio in codice, a<br />

interpretare le infles<strong>si</strong>oni di voce, a non chiedere e soprattutto a non dire mai troppo. Proprio come<br />

Falcone con i presunti mafio<strong>si</strong>. O come i mafio<strong>si</strong> tra loro, sempre sul chi vive nel loro quotidiano<br />

1 Lles Derni<strong>è</strong>res Ann<strong>è</strong>es de la Mafia, Folio Gallimard, 1987<br />

2 Les ennemis de la mafia, Canal plus, 1987

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