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Usi e abusi dello Spirito - Università degli Studi di Trieste

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Il pentecostalismo protestante<br />

Nella storiografia recente si è soliti <strong>di</strong>stinguere il protestantesimo in tre correnti:<br />

un “primo protestantesimo”, detto anche “protestantesimo storico” è costituito dalle<br />

comunità sviluppatesi <strong>di</strong>rettamente dalla Riforma. Nel “secondo protestantesimo” si<br />

collocano invece i movimenti cosiddetti “<strong>di</strong> risveglio” sorti tra il XVII e il XVIII secolo<br />

come protesta contro le commistioni tra il primo protestantesimo e gli Stati europei e<br />

contro la inevitabile istituzionalizzazione delle prime comunità che porta ad un<br />

raffreddamento del fervore missionario. Tra questa seconda generazione protestante<br />

sono particolarmente i meto<strong>di</strong>sti e i battisti che insistono sull’idea <strong>di</strong> un incontro con<br />

Cristo come esperienza personale che spinge appunto all’attività missionaria. Un “terzo<br />

protestantesimo”, infine, raggruppa quei movimenti che ritengono che i movimenti “<strong>di</strong><br />

risveglio” siano <strong>di</strong>venuti a loro volta troppo istituzionalizzati e “fred<strong>di</strong>”. Tra questa<br />

terza ondata sono compresi i movimenti detti “<strong>di</strong> santità” (holiness), le correnti<br />

“perfezioniste” e “fondamentaliste” e, appunto, il pentecostalismo.<br />

Storicamente dunque, il pentecostalismo si propone come una variante<br />

nell’ambito del cristianesimo della Riforma avviata da Martin Lutero che ha come base<br />

la libera interpretazione delle scritture e, <strong>di</strong> conseguenza, la legittimità <strong>di</strong> fondazione <strong>di</strong><br />

nuove chiese. In particolare i pentecostali partono da premesse presenti nei gruppi<br />

riformati meto<strong>di</strong>sti, facenti capo al pre<strong>di</strong>catore John Wesley e originari dell’Inghilterra<br />

del XVIII secolo. Alla dottrina meto<strong>di</strong>sta della santificazione si può far risalire la<br />

nozione <strong>di</strong> “battesimo nello <strong>Spirito</strong>”, fondamentale nell’ “esperienza” pentecostale in<br />

quanto sta a in<strong>di</strong>care l’avvenuta <strong>di</strong>scesa <strong>dello</strong> <strong>Spirito</strong> sul fedele e la conseguente<br />

acquisizione dei carismi, che <strong>di</strong>ventano così “visibili” e “spen<strong>di</strong>bili” all’interno della<br />

comunità. Proprio in ambiente meto<strong>di</strong>sta l’espressione si afferma per in<strong>di</strong>care un<br />

incontro particolare con il potere <strong>dello</strong> <strong>Spirito</strong> Santo in seguito alla conversione –<br />

santificazione – e alla giustificazione per fede. Successivamente l’idea <strong>di</strong> un “battesimo<br />

nello <strong>Spirito</strong> Santo” si <strong>di</strong>ffonde negli Stati Uniti in particolare negli anni successivi la<br />

guerra <strong>di</strong> Secessione, durante i quali molti americani aspirano alla riconciliazione e<br />

all’inizio <strong>di</strong> una nuova vita. Risulta che negli ultimi trent’anni dell’Ottocento siano<br />

presenti in Nord America <strong>di</strong>versi pre<strong>di</strong>catori e gruppi che parlano del “battesimo nello<br />

<strong>Spirito</strong>”, sebbene non tutti lo intendano allo stesso modo 83 .<br />

83 In Introvigne 2004: 22-24 l’autore <strong>di</strong>stingue quattro <strong>di</strong>verse interpretazioni del “battesimo nello<br />

<strong>Spirito</strong>” preesistenti allo sviluppo della corrente pentecostale.<br />

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